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Autore: Leke_96    23/11/2012    3 recensioni
Minna! ciao a tutti!
questa storia la voglio dedicare a kisachan e a artellpinklove perchè mi hanno fatto venire voglia di scrivere una GinkaxRiuga a capitoli ^o^
Diciamo che è il seguito della mia One-Shot Quel pazzo meraviglioso pomeriggio, non dovrebbe essere una storia troppo lunga, 6/7 capitoli 8 massimo, in cui succederà di tutto e di più, quindi se volete scoprire cosa succederà a questa stranissima coppia vi aspetto dentro con tutti i dettagli!
DAL TERZO CAPITOLO:
Dei cristalli continuano a bagnarti il volto.
Ti cadono sui vestiti,
Lungo la linea del collo,
Insinuandosi nella tua pelle, che al loro contatto diventa ghiacciata.
Stai piangendo! Per lui! Riuscirai ad abbandonarlo? Sarai in grado di andare avanti?
Riuscirai a colmare il vuoto che si è creato attorno a te?
 
Vuoto…
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco.
Ecco, ci mancava soltanto l’alcool per concludere in bellezza quella maledetta serata.
Quando aveva proposto una serata in compagnia, e dopo averci trascinato di peso Kyoya, non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi dentro una stramaledettissima discoteca.
E lui odiava le discoteche, per la musica troppo forte forse, o forse per il continuo stuolo di ragazzine che casualmente cadevano tra le braccia del SUO Ryuga, ma molto probabilmente la causa era la prima.
Anzi sicuramente lo era! (Ceeeeerto! ndTutti) (>///< ndGinka)
-Come ci siamo finiti qui?- ringhiò serrando le dita attorno al terzo bicchiere colmo di Martini, mentre la causa secondaria della sua rabbia sorreggeva sorridente una ragazza con scarse capacità d’equilibrio.
-Vacci piano Ginka- disse Tsubasa alludendo al drink –È già il terzo!-
-Certo- e si portò distrattamente il bicchiere alla bocca, buttandone giù il contenuto in poche sorsate.
L’argenteo sospirò, rivolgendo la sua attenzione alla ragazza mora che gli sedeva accanto.
Madoka era incredibilmente bella quella sera, con un bel tubino nero, lungo fino a metà coscia, e delle scarpe in tinta con un accenno di tacco.
La mora sorrise di rimando, mostrando uno di quei sorrisi mozzafiato che sempre più spesso -e di questo due persone in particolare se ne erano accorte- lo pietrificavano sul posto, lasciandolo incapace di distoglie le sue iridi color ambra da quelle cerulee di Madoka.
E per la prima volta dall’inizio della serata in discoteca, un paio di iridi nocciola si posarono su un qualcosa che non fosse un altro paio di occhi color oro sormontati da una zazzera di capelli bianchi spettinati.
-Che mi sono perso?- da quella semplice domanda scaturirono diverse reazioni: Ginka serrò le mascelle trattenendo un ringhio, Tsubasa troncò riluttante il contatto visivo con quel sorriso, e Madoka quasi si slogò il collo alla velocità con cui si girò per dare le spalle al possessore della voce.
-Oh sei tornato!- esclamò Ginka fintamente sorpreso –E la tua amica ha smesso di cadere per terra?-
Ryuga alzò un sopracciglio confuso –Amica? Ma che hai?-
-Io? Niente- e qui il possessore di Galaxy Pegasus girò le spalle al suo ragazzo ordinando un ennesimo drink iper alcolico.
-Aspetta un attimo…- il sorriso sadico di Ryuga non lasciava presagire nulla di buono –Non è che sei geloso?-
Qui vi lascio immaginare la reazione seguente, con un Ginka furente, uno Tsubasa decisamente scocciato e una Madoka che… beh lei tentava in tutti i modi passare inosservata, visto i brividi di terrore che le scendevano lungo la schiena tutte le volte che si trovava nella stessa stanza con Ryuga.
Non che non avesse capito che era cambiato, e che voleva veramente provarci con il suo “Ragazzo in Prova” però i suoi occhi cattivi e il continuo ghigno sadico perennemente stampato in faccia le metteva decisamente i brividi.
-Io? GELOSO?- Ginka strinse convulsamente le mani attorno al collo del bicchiere –Ma quando mai?- concluse poi esibendo il miglior sorriso falso del suo repertorio.
Ryuga gli circondò le spalle con un braccio –Su via, lo sai che le altre femmine non le guardo nemmeno!-
-Ahahah spiritoso- sputò il rosso prima di buttare giù in un sorso un liquido trasparente molto simile all’acqua.
-Hei ragazzo vacci piano!- si voltarono e il voto del barista scivolò nel loro campo visivo, non era un uomo vecchio, anzi a dire la verità avrà avuto si e no trent’anni, con una zazzera disordinata di capelli biondi e un paio di ridenti occhi color viola malva.
Ginka alzò un sopracciglio.
-Ti sei scolato tre martini e un bicchiere di vodka, a meno che tu non sia già un bevitore accanito ti consiglio di fermarti qui per questa sera-
-Ah quindi questa era vodka?- domandò il rosso sorpreso –Strano credevo di non reggere bene l’alcool-
-Ho un’idea!- esclamò d’un tratto Ryuga –Facciamo una scommessa?-
Gli occhi di Ginka divennero poco più di due fessure –L’ultima volta che ho scommesso con te mi sono ritrovato incastrato in una relazione non proprio stabile, ricordi?-
-Non avrai paura vero?-
Tsubasa si schiaffò una mano in faccia e Madoka sospirò pesantemente.
-Che genere di scommessa?-
Appunto… mai insinuare che il possessore di Galaxy Pegasus fosse un codardo.
Ryuga sorrise –Vediamo quanta Vodka riesci a mandare giù prima di ubriacarti, se superi le due bottiglie vinci, se cedi prima vinco io!-
-E la posta?- domandò sospettoso.
-Beh se vinco io tu ammetterai di essere geloso- si fermò e ghignò vistosamente dopo l’occhiataccia truce del fidanzato –Se invece vinci tu farò quello che vorrai per un giorno intero-
-Ginka forse non è una…-
-Accetto!-
E Tsubasa per la seconda volta si schiaffò una mano in faccia.
-Dove sono Kyoya e Masamune?- domandò Rivolto alla moretta.
-Credo di aver visto Kyoya in compagnia di un paio di ragazze- rispose pensierosa Madoka –Masamune l’ho perso di vista nell’esatto momento in cui siamo entrati qui dentro-
-Però solo ad una condizione!- esclamò convinto Ginka, facendo volgere gli sguardi rispettivamente azzurro e ambrato dei loro compagni.
-Cioè?-
-Berrai anche tu! Vediamo chi regge meglio le due bottiglie!-
Ryuga sorrise, forse è meglio dire che ghignò, però ormai non fa altro che ghignare –D’accordo, ma lo fai a tuo rischio e pericolo! Barista, lascia pure qui due bottiglie di vodka!-
L’uomo sospirò –Lo vedo male quel ragazzino!-
Posò le bottiglie e se ne andò, infondo lui ci aveva provato ad avvertire quel rosso, se aveva deciso di non ascoltarlo erano solo affari suoi.
-Allora sei pronto?- domandò Ryuga.
-Certo!-
I due bicchieri vennero riempiti fino all’orlo, poi entrambi cominciarono a trangugiarne il contenuto come se non ci fosse un domani.
Dopo cinque bicchieri, e qui possiamo capire la loro l’incredibile resistenza all’alcool, erano ancora perfettamente lucidi.
Al numero dieci gli occhi di Ginka erano appannati da una leggera nebbiolina, ai ¾ della bottiglia aveva una certa voglia di ridere, alla fine aveva completamente perso la cognizione di tempo e spazio.
-Direi che ho vinto!- esclamò con un so… va bene con un ghigno Ryuga.
Ginka non rispose, semplicemente appoggiò la testa sul bancone e chiuse gli occhi, la luce gli dava un po’ fastidio.
-Posso averne ancora?- domandò dopo un paio di minuti passati in silenzio, indicando il bicchiere vuoto.
-Credo che per oggi tu abbia bevuto abbastanza!- Tsubasa intervenne rapidamente, spostando il bicchiere fuori dalle mire masochiste dell’amico –È meglio se ti accompagno a casa!-
-Posso accompagnarlo io a casa!- esclamò serio Ryuga.
-Certo! Chissà dove lo porti se lo lasciamo a te!-
-Che vuoi dire?-
-A casa mi accompagna Ryuu-Chan!- e la voce squillante di Ginka, che ormai era completamente partito per Dio solo sa dove, s’intromise nella conversazione.
-Ryuu-Chan?- il volto dell’albino divenne di un forte blu cobalto, incredibile come fosse degradante sentirsi chiamare in quel modo.
Tsubasa scoppiò a ridere, senza ritegno, guadagnandosi un’occhiata a dir poco cattiva/truce/assassina, dalla sua controparte, la quale però optato per il quieto vivere decise di lasciare correre.
Al contrario prese il suo ragazzo sotto braccio e senza dire una parola uscì dal locale, lasciandosi alle spalle uno Tsubasa rosso per le risate –perché siamo sinceri Ryuu-Chan fa ridere!- e una Madoka rossa per le non risate, diciamo pure che si stava trattenendo a stento dallo scoppiare anche lei.
-Sappi che questo Ryuu-Chan te lo farò pagare!- sussurrò l’albino appena furono all’aria fresca.
L’altro lo guardò piegando la testa di lato –Perché? Non ti piace?-
-Affatto! È degradante!-
Ryuga guardò il suo ragazzo, gli occhi da cerbiatto nocciola appannati dall’alcool, e alcuni ciuffetti di frangetta che erano scappati dalla fascia azzurra.
Istintivamente sorrise (no non ghignò, questa volta sorrise veramente! ndAutrice) in qualunque modo provasse a guardarlo, quel diciottenne dai capelli rossi e dagli occhi da cerbiatto era carino in qualunque situazione, anche da ubriaco.
-Dove stiamo andando?- domandò d’un tratto Ginka, dopo aver camminato in silenzio, e un po’ barcollante per un po’.
-A casa mia- rispose l’albino, anche se in quelle condizioni avrebbe potuto portarlo in qualunque luogo senza incontrare la benché minima resistenza.
-Ah-
Camminarono in silenzio fino all’abitazione di Ryuga, più che altro Ginka ci si lasciò letteralmente trascinare, ma alla fine riuscirono a varcare l’uscio di casa ancora indenni.
-Non mi sento troppo bene!- esclamò il rosso appoggiandosi allo stipite della porta.
-Ti prego se devo vomitare, fallo in bagno-
Ginka annuì, peccato soltanto che non dovesse proprio vomitare, soltanto aveva un forte mal di testa, una forte voglia di ridere senza alcuna ragione e una fortissima voglia di esternare i suoi sentimenti al suo ragazzo.
Quindi in preda alla sbornia si aggrappò al collo dell’albino e si abbandonò con tutto il peso sulle sue spalle, tanto che quest’ultimo fu costretto ad afferrarlo per la vita per evitare di cadere.
-Ma che combini?- domandò.
-Ti amo Ryuu-Chan-
Per la seconda volta Ryuu-Chan sorrise.
Forse era meglio metterlo a letto, stava decisamente delirando.
 
 
 
 
--Hei dove sono Ginka e Ryuga?- domandò Kyoya.
-Sono andati via, Ginka ha bevuto un po’ troppo!- rispose Madoka con un sorriso un po’ troppo tirato.
Il verde alzò un sopracciglio, Ginka e bere non stavano assolutamente bene nella stessa frase.
-Piuttosto sai dov’è Masamune?- domandò Tsubasa cercando con lo sguardo l’inconfondibile ciuffetto rosso del loro amico.
-Mi dispiace ma non ne ho idea- rispose il Leone con un’alzata di spalle –Sarà da qualche parte a cercare un blaider!-
Madoka sorrise –Andiamo non è poi così fissato!-
Kyoya le rispose con uno sguardo molto eloquente –Madoka siamo tutti dei fissati, l’unica eccezione sono Ginka e Ryuga, ma loro è soltanto perché sono più impegnati in altro-
Madoka ci pensò diversi secondi, prima di diventare colo bordeaux e uscire dalla discoteca con un urlo molto simile a: -KYOYA NO BAKAAAAAA!!!-
-E pensare che stavo scherzando…- esclamò il verde con una gocciolina in stile manga dietro la nuca.
Tsubasa al contrario sorrise, era un sorriso piuttosto ebete a dire la verità, ma in ogni caso era pur sempre un sorriso, rivolto a quella ragazza incredibile che era appena corsa fuori dal locale imbarazzata come pochi.
-Dì un po’…- Kyoya si appoggiò al bancone con i gomiti –Da quand’è che ti piace Madoka?-
E Tsubasa quasi si strozzò con la sua stessa saliva.
-Ma che stai dicendo?- domandò rosso quasi quanto a sua amica.
-Tsubasa è chiaro come il sole, se ancora lo neghi siamo messi bene!- rispose disinteressato il verde.
-Non è affatto come credi!-
-Se lo dici tu…-
Ci furono diversi minuti di silenzio, poi Tsubasa si decise a parlare –Comunque perché tutto questo interessamento?-
-Non mi fraintendere!- Kyoya si affrettò a troncare in principio ogni deduzione sbagliata –Non m’interessa se ti piace oppure no, ma sono sicuro che se anche lei prova le stesse cose alla fine correrà a confidarsi con Ginka, che poi ne parlerà sicuramente con me, in pratica non voglio che la cosa mi si ritorca contro-
-E come mai Ginka dovrebbe venire a parlarne proprio con te?- domandò l’argenteo alzando un sopracciglio.
Kyoya liquidò la domanda con un gesto seccato della mano –È una storia lunga!-
-E io ho molto tempo-
-Ma io non ho voglia di raccontartela!-
Di nuovo silenzio.
-Comunque Madoka non prova assolutamente niente per me!- e di nuovo il tono convinto di Tsubasa lo ruppe.
Kyoya sogghignò divertito –È qui che ti sbagli! Lei è soltanto più brava di te a dissimulare le sue emozioni!-
 
 
 
 
Aprì un occhio. Troppa luce. Lo richiuse.
Tentò di ricordarsi cosa fosse successo la sera prima ma il mal di testa lancinante non era di grande aiuto.
Poi si accorse che c’era decisamente qualcosa di sbagliato in quel luogo, primo nella sua camera non c’era mai così tanta luce di primo mattino, secondo… da quand’è che il suo cuscino era così duro?
Più che un cuscino sembrava una tavola di legno.
Poi si accorse che c’era qualcosa che sbatteva a ritmo regolare contro la tavola di legno, e fu allora che comprese che quello sul quale era appoggiato non era il suo adorato cuscino.
Tentò di girarsi a pancia in su, ma un po’ per il post sbornia, un po’ per il fatto che qualcosa lo tenesse bloccato non si spostò di un millimetro.
Ora aveva due possibilità, la prima era aprire gli occhi e scoprire su chi era coricato, perché era letteralmente coricato sul corpo di qualcuno oppure poteva riaddormentarsi, fare finta di niente e aspettare che quel qualcuno si svegliasse.
Però visto che ormai era sveglio e che non si sarebbe di certo riaddormentato a causa del mal di testa non aveva senso aspettare che quella persona si svegliasse no?
Quindi li aprì di scatto, sforzandosi di non richiuderli immediatamente dopo, dannazione c’era veramente troppa luce! Ma chi era che aveva la camera così luminosa già di mattina presto?
Alzò lo sguardo, e quasi gli venne un infarto.
Oh beh, infondo avrebbe dovuto immaginarselo, chi altri avrebbe potuto abbracciarlo in quel modo se non Ryuga?
La cosa strana era che aveva una presa ferrea anche da addormentato.
-Accidenti!- sussurrò chiudendo un occhio invaso dalle lacrime –Cosa diavolo…?-
Si bloccò, almeno doveva fare il punto della situazione prima di pensare a come comportarsi.
Allora, la sera prima aveva scommesso con Ryuga, ok fin qui niente di troppo strano, si era ubriacato dopo una bottiglia di vodka, e aveva perso la scommessa, aveva seguito il suo ragazzo fino a casa sua senza opporre la minima resistenza, lo aveva seguito a letto come fosse un cagnolino e gli aveva praticamente urlato…
 
… … ……….
…………
 
-Ti amo Ryuu-Chan??- boccheggiò per diversi secondi, passando da un bianco cadaverico, a un rosso pomodoro per poi ritornare sulla tonalità del bianco porcellana.
Non aveva veramente pronunciato quella frase, vero?
Girò la testa giusto quel che bastava per guardare le mani del fidanzato incrociate attorno alla sua vita, poteva sempre cercare di sciogliere quell’abbraccio e poi darsela a gambe.
Si ce la poteva fare di certo, bastava soltanto afferrare molto delicatamente una delle due mani e spostarla il resto poi veniva da se, gli avrebbe scritto un biglietto dicendogli che per almeno un mese non si sarebbe più fatto vedere e poi… poi… beh per il resto ci avrebbe pensato in seguito.
Fissò un momento il viso di Ryuga, almeno voleva essere sicuro che fosse addormentato, prima di attuare il piano “Fuggi finché le circostanze te lo permettono!”
Afferrò molto delicatamente la mano del suo compagno, e sempre molto delicatamente l’alzò.
Ecco l’unica pecca del suo piano era l’incredibile sadismo dell’albino, insomma non poteva credere veramente di riuscire a scappare dalle grinfie di Ryuga con un’idea tirata fuori da chissà dove e in poco tempo.
-Vai da qualche parte?-
Le dita di Ryuga si serrarono attorno alla sua vita, ora sarebbe stato incredibilmente carino se il cosmo non lo avesse odiato così tanto da rifilargli un fidanzato con un sonno molto più che leggero!
Ma infondo che aveva fatto di male? Aveva pure salvato la terra più di una volta no? Perché per una volta la fortuna non poteva essere dalla sua parte?
-Ripeto: Vai da qualche parte?-
-C-chi i-io?- balbettò più per la sbornia che per la vergogna –N-no-
-Ah no?-
Ginka scosse il capo convinto –T-ti ho svegliato?-
-No, ero sveglio dal: Ti amo Ryuu-Chan- rispose l’albino sogghignando.
-Maledetto sadico!-
Ryuga si lasciò andare ad una poderosa risata –Ehi sapevi con ti stavi mettendo quando hai accettato questa relazione!-
-Ma vai al diav… volo!-
-Lo sai non sei credibile con i sintomi del post sbornia- gli mise una mano dietro la nuca, poi gli spinse la testa fino all’incavo tra il collo e la spalla, incastrandocela in mezzo.
-R-Ryuga l-lasciami!- protestò debolmente il rosso.
-Mmmmh no!- e qui Ryuga sorrise placido.
-D-devo vomitare!-
Certo che la vodka aveva un tempismo perfetto in quei casi!
Ginka corse in bagno non appena la presa ferrea dell’altro si sciolse, fortuna che non era lontano.
Ryuga preso un po’ in contro piede dalla velocità del compagno alla fine lo raggiunse in bagno, dove il possessore di Pegasus era intento a riversare tutto l’alcool trangugiato la sera prima, in una parola: Terribile.
-Ti senti meglio?- domandò l’albino quando i conati s’interruppero, lasciando un Ginka decisamente scombussolato appoggiato alla parete.
-Un… po’-
-Lavati i denti con questo- Ryuga gli passò spazzolino e dentifricio, aiutandolo ad alzarsi da terra.
Ci furono diversi secondi di silenzio, poi una domanda si affaccio nella mente del Cavallo Alato –Come mai tu sei perfettamente lucido?-
-Perché io sono abituato all’alcool- rispose sorridente l’Imperatore Drago –A differenza tua il mio limite è di quattro bottiglie-
-Qua-quattro bottiglie?- Ginka lo guardò basito –Ma… ma allora tu…-
-Te l’ho detto che se mi sfidavi lo facevi a tuo rischio e pericolo!-
-Potevi anche dirmelo…-
-E perdermi la tua spettacolare dichiarazione d’amore? Questo mai!-
-ERO UBRIACO!-
Ryuga lo prese per la vita –Lo so- sorrise divertito –Ecco perché ho aspettato fino ad ora per farti pagare pegno!-
-Scordatelo!-
-Ti tiri indietro?- l’albino inarcò le sopracciglia –Non me l’aspettavo-
Ginka sostenne il suo sguardo, anche se per restare in piedi aveva bisogno del sostegno dell’altro.
Ryuga ghignò, e velocemente lo prese tra le braccia, riportandolo a letto –Guarda che so camminare!- si lamentò il rosso, non ricevendo risposta, ovviamente.
-Ho sonno- disse Ryuga rimettendolo nel letto –Dormiamo ancora un po’-
-Mi fa male la schiena- questa fu la risposta del fidanzato –Non ho voglia di stare sdraiato-
-Allora tu resta sveglio mentre io dormo!-
Altri attimi di silenzio.
-Devi darmi una mano!-
Ryuga alzò un sopracciglio –A fare cosa?-
-A far dichiarare Tsubasa e Madoka-
-Co-cosa?-
Fu il turno di Ginka ghignare –Non vorrai tirarti indietro vero? Sei ancora nella settimana di prova ricordi?-
-Cos’è un ricatto?-
-Ricatto è una parola grossa!- esclamò il rosso sorridendo angelico –Chiamiamolo richiesta sotto minaccia-
-Capisco- l’albino si stese a pancia in su, respirando molto profondamente, come se si stesse addormentando.
-Allora mi aiuterai?-
-No non credo! No!-
-Mai sperare in un po’ di collaborazione da parte tua vero?- sbuffò il possessore di Pegasus.
-Ma tu non avevi mal di testa?-
In quel momento il suono squillante del cellulare di Ginka risuonò nella stanza, il ragazzo lo individuò quasi immediatamente, grazie allo schermo che s’illuminava ad intermittenza.
Con uno sbuffo si stese sul torace del suo ragazzo fino a raggiungere il comodino, poi prese l’apparecchio, lo aprì, rispose e si sistemò comodamente addosso all’altro.
-Pronto?-
-Ciao sono Madoka-
-Ah Madoka non urlare!- allontanò velocemente la cornetta dall’orecchio.
-Ma io non sto urlando…-
-Davvero? Comunque è successo qualcosa?-
-No, volevo sapere come stavi, e dirti che Mei Mei e il suo ragazzo verranno qui in Giappone tra un paio di giorni!-
-Mei Mei ha un ragazzo?-
-Già strano eh?-
-Beh non direi, infondo è una bella ragazza!-
-E chi sarebbe questa Mei Mei!- la voce di Ryuga s’intromise nella conversazione.
-Soltanto una nostra amica!- rispose distrattamente l’altro –Però Madoka, di preciso quand’è che dovrebbero arrivare?-
-È stata molto vaga su questo-
Ginka sospirò –D’accordo allora, vediamo di tenerci pronti in qualunque momento-
-D’accordo, e scusami se ti ho disturbato-
-Non fa niente, tanto non stavo facendo niente-
-Hei rosso guarda che pesi!-
Ginka gli fece la linguaccia, per nulla interessato.
Salutò velocemente Madoka, poi fissò nuovamente la sua attenzione sull’Imperatore, che, strano ma vero, fino a quel momento era rimasto piuttosto calmo.
-Allora ti alzi?- domandò quello scocciato, e con la cassa toracica un po’ compressa.
-No!- rispose l’altro sorridendo sornione –Sai ora mi è proprio venuto sonno, credo che dormirò-
Così disse e così fece, in un attimo aveva già appoggiato la testa sul suo nuovo cuscino, e nel giro di pochi secondi si era già riaddormentato, tranquillamente sdraiato sul corpo del suo ragazzo.
E in quel momento Ryuga si ripromise una cosa: mai, per nessuna ragione al mondo avrebbe lasciato che Ginka si ubriacasse di nuovo, e non solo perché la vodka aveva un pessimo tempismo nel decidere le situazioni in cui farsi risentire, ma anche perché con i sintomi del post sbornia quella testa rossa che ora dormiva tranquillamente sul suo petto rivelava una parte oscura, che in nessun’altra circostanza riemergeva.
Ovvero quella in grado di stracciarlo in un duello a botta e risposta.
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti!!
*silenzio*
Ok lo so, mi merito la lapidazione per il ritardo…
*sbucano dal nulla i personaggi con in mano pietre e… massi?*
 
Autrice: HEI PIANO IO NON DICEVO SUL SERIO!
 
Ginka: Non urlare Dx
 
Autrice: Oh, scusa Gin-Gin avevo dimenticato la sbornia.
 
Kyoya: Certo che tu dovresti scrivere un libro: “Come distruggere la reputazione di gente per bene in cinque capitoli… forse anche meno”
 
Autrice: Trovi? Potrebbe essere un’idea… ah, ehm… Ryuga metti giù quel masso da bravo non vogliamo omicidi ^^”
 
Tsubasa: Non puoi biasimarlo, gli stai facendo fare una figuraccia.
 
Autrice: Allora in cinque capitoli gli ho fatto fare la figura del: bastardo, ragazzo premuroso, di quello che si vergogna facilmente, del menefreghista (ma lui lo è veramente), del sadico, del masochista, del KAWAII *^* *l’autrice si ricorda della scena dolce nel secondo capitolo* e del maniaco… si Tsubasa hai perfettamente ragione u.u
 
Tsubasa: Aspetta quand’è che ha fatto la figura del maniaco?
 
Autrice: Beh quella in realtà l’ha fatta solo davanti a me e Ginka, quando mi ha chiesto di aggiungere una certa “scena” nella fic…
 
Tutti: ???
 
Autrice: Diciamo che da rathing giallo passiamo a rosso…così lo capiscono tutti!
 
Autrice/Ginka: No comment >///////<
 
Ryuga: Io ho solo detto quello che le lettrici vogliono veramente da te u.u
 
Autrice: PIANTALA!! SAPPI CHE NON LO SCRIVERO’ MAI!!
 
Ginka: Le urla!! Dx
 
Autrice: Scusa… comunque posso pensare ad una bella scena Arancione… che dite?
 
Tutti: NO!
 
Autrice: Ma perché? D:
 
 
E salve a tutti, sono tornata!! Dite la verità ormai non ci speravate più neh? Oppure speravate di esservi sbarazzati di me e invece eccomi qui, a scrivere questa fic che non sta né in cielo né in terra, ringraziate la mia ispirazione che ha deciso di farsi risentire recentemente u.u”
Comunque con l’aggiunta di due nuove coppie, chiudiamo qui per oggi J
 
Ryuga: Alleluia!!
 
Quindi prima di andare ringrazio tutti quelli che hanno recensito fino ad ora.

Ciao a presto!

  
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