Salve a tutte!!
Ecco un altro capitolo di questa storia. Sono estremamente
felice che vi stia piacendo e di conseguenza, anche un po’ tarduccio,
posto il quattordicesimo capitolo.
Ci vediamo alla fine!!
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Un
uccellino dal canto melodioso si era appena posato sulle
fronte dei salici, fuori il castello di Ronferret.
Era la
mattina di uno splendido ultimo giorno di gita, e c’era chi era ancora assopito
e non accennava minimamente a svegliarsi.
In una
camera inondata dal sole, sotto un baldacchino con le tende tirate, ad esempio,
regnava il silenzio più assoluto.
Boccoli
castano chiaro erano riversati sul torace color avorio di un ragazzo. Delle braccia esili cingevano questo torace, mentre la
ragazza dai morbidi boccoli dormiva serena.
Le coperte
scure del letto erano intrecciate attorno ai corpi dei due
diciassettenni e, a prima vista, sarebbe sembrato piuttosto normale. In
una gita scolastica, per di più di sette giorni, era più che ovvio che
nascessero coppie o qualcosa di simile. Insomma, non era una cosa dell’altro mondo se due ragazzi sgattaiolavano in una stanza
e...passavano la notte insieme. Molti dicono che a quell’età si è grandi e vaccinati.
Peccato che per quel caso si doveva fare un’eccezione. Erano si
due ragazzi, ma TUTTI avrebbero trovato assurdo vederli insieme.
Draco
Lucius Malfoy ed Hermione Jane Granger.
Più assurdo se avessero saputo che, chiusi in camera, avevano passato
la nottata a farsi le coccole, abbracciati e sereni. Cioè,
qui non si parlava di sesso. E mai nella stessa frase
c’era stato Draco Malfoy,
una ragazza e non hanno fatto sesso.
“ Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!”
un urlo proveniente da un’altra stanza squarciò il terzo piano, e degli occhi
argentei si aprirono di scatto, seguiti da occhi dorati, dove ciglia di
merletto scuro sbatterono confuse.
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Nella
terza stanza, appunto, ad inizio corridoio, qualcuno aveva avuto un risveglio
piuttosto...bagnato.
Poco
prima, un ragazzo dormiva beato nel suo letto, unica fonte di disturbo lo
starnazzare degli uccelli.
“
Insomma, perché starnazzano? Dico io, voglio
dormire...” biascicò nel sonno il ragazzo dai capelli
rossi fuoco, girandosi nel letto, quando dopo poco la sua porta venne buttata
giù.
“ Ron! Ron! Sono le dieci meno un
quarto, tra meno di un quarto d’ora abbiamo adunata nell’atrio del castello!”
urlò un ragazzo dai capelli neri, degli occhiali estremamente
tondi ed una cicatrice a forma si saetta sulla fronte.
“ No Ginny, di a mamma che voglio
dormire...” mormorò, mettendosi un cuscino sulla testa.
Ma un
bacile d’acqua gelata si riversò sulla sua figura, facendolo scattare a sedere come
scioccato. Ma l’amico non poteva fare altro, sapeva
che se non avesse svegliato Ron in quel modo, avrebbe
passato un’ora lì dentro a cercare di buttarlo giù dal letto.
“ Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!”
un urlo fortissimo. “ Cos’è successo? Dove mi trovo?! ....Harry?” aggiunse, rivolto
all’amico.
“ Eggià, non sono mica Ginny...ah,
la mia Ginny. Domani la rivedo,
finalmente!” iniziò a sognare ad occhi aperti Harry.
“ E comunque” aggiunse il moretto “ vedi di muoverti.
“ Si si, vado a prepararmi. Però un’altra volta l’acqua gelata è stato un colpo basso,
un colpo basso” borbottò, scocciato.
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“ Mmm...cos’è stato?” mormorò Hermione, stringendosi di più al corpo che aveva accanto,
socchiudendo di nuovo gli occhi.
Una mano
scese ad accarezzargli i boccoli, poi la guancia e due dita s’insinuarono sotto
il suo mento, portandola al cospetto di due occhi glaciali.
“ Un urlo”
rispose lui semplicemente, prima di catturare le sue labbra in un bacio decisamente passionale.
La prese tra le braccia e l’adagiò sopra di sé, continuando a
baciarla. Si staccarono, restando a fior di labbra.
“
Buongiorno”
“
Buongiorno, Draco”
E si
baciarono ancora. Le mani possessive del biondo scivolarono lungo la sua
schiena, lungo il suo corpo rivestito solo dalla
biancheria intima.
“ Ma poi...” iniziò, staccandosi da
lui “...se hanno gridato qualche motivo ci sarà. Che ore sono?”
chiese, ancora sopra di lui, poi si sporse verso il comodino e afferrò
l’orologio.
“ Per
Merlino, sono le dieci meno dieci!” esclamò, ma prima di riuscire ad alzarsi
due braccia forti s’impossessarono della sua vita, riportandola nella posizione
iniziale e poi intrappolandola sul materasso. Ora Draco
era sopra di lei.
“ Draco, ma è tardissimo!”
“ Shhh...” le sussurro a fior di
labbra, prima di baciarla ancora e ancora.
Hermione
rimase inerme sotto quelle labbra, baciandolo poi di rimando, non sapendo
opporre la dovuta resistenza. Ma poi, da studentessa ligia al dovere qual era,
pensò bene che era ora di vestirsi e scendere di
sotto.
Con un
gesto fulmineo, mentre lui era intento a carezzarle la guancia, scivolò di lato
e con una linguaccia alla sua faccia stupita esclamò “ E’
tardi, vestiti anche tu!” e Draco mise il
broncio e scese dal letto.
Hermione
raccolse il suo abito, le scarpe e si rivestì. Si stava avviando verso la
portafinestra, quando due braccia la cinsero da dietro.
“ Mmm...non andare” le mormorò all’orecchio, baciandole il
collo.
Hermione
arrossì e si voltò, restando naso e naso con il
suo...ragazzo? Boh, non lo sapeva neanche lei.
“
“ E che s’infuri...non ti lascio andare via” sussurrò,
catturando le sue labbra.
Hermione
gli buttò le braccia al collo e lo baciò con passione, una passione
che lasciò lui stesso leggermente basito. Prendendo a volo l’occasione, con un
piccolo balzo fu lontano da lui e gli sorrise, anzi
rise proprio di gusto per averlo raggirato.
“ Ci
vediamo giù!” esclamò, uscendo dalla porta finestra.
Draco
restò a guardarla, sorridendo di rimando. Lei poi sparì e lui si diresse in
bagno per una doccia veloce. Ma cosa gli stava facendo
quella ragazza?
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“ Vedo
che, come al solito, i ritardatari ci sono sempre!
Nessuno riesce ad essere puntuale, insomma?!” stava strillazzando la professoressa McGranitt,
mentre verso le dieci e un quarto orde di ragazzi ancora si riversavano giù per
le scale. Sbadigli e bauli accompagnavano gli allievi del sesto anno, che si
facevano però piccoli piccoli
sotto le esclamazioni della professoressa, od anche del gelido professore Piton che minacciava di togliere punti a loro ritorno.
Hermione
stava appunto sulle scale, intenta a scenderle per arrivare al piano terra,
quando una melodia canticchiata, anzi, appena sussurrata, colpì la sua
attenzione.
Voltandosi,
vide
“
Signora?” la chiamò poggiando il suo baule e dirigendosi verso la donna.
“ Oh,
cara. Hermione Granger,
vero?” le chiese, bonariamente.
Hermione
annuì.
“ La
volevo...la volevo salutare, perché stiamo partendo”
provò a dire, mentre pensava a qualcosa da chiederle, qualcosa che le avrebbe
tolto molti dubbi.
“ Oh che
dolce...anche
“
Ehm...strano si. Ma forse, è solo una limitazione di appartenere a casa diverse. Insomma, se non ci fossero state le varie
case, si sarebbe eliminata la competizione e...molte più coppie sarebbero nate,
senza problemi” spiegò leggermente imbarazzata, pensando al Principe Slytherin.
“ Sicuro.
Hai decisamente ragione...anche io sono stata giovane,
sai? Ma non ho studiato ad Hogwarts.
Conobbi il professor Silente e...beh, me ne innamorai. E dall’ora mi sono
rinchiusa in questa castello perché beh...le pene
d’amore di una vecchia donna, infondo” mormorò, passandosi una mano sugli occhi
e voltandosi a sistemare il quadro.
“ Ma adesso vai...non devi fare tardi. I professori ti staranno aspettando” le disse, senza guardarla. Forse stava
pensando perché si era aperta così tanto ad una
ragazzina, forse era solo tornata cupa e triste.
“ Mi...mi
dispiace. Ma potrebbe parlare con il professor
Silente” provò a dire, sporgendosi verso di lei.
La donna
scosse la testa.
“ Ormai siamo vecchi, è ridicolo alla nostra età. Mio padre, Maloney Moon, non avrebbe voluto
che io...”
“ Suo
padre era Maloney Moon?!” domandò sbalordita Hermione.
“ Si,
sono la sua ultima figlia. E so cosa ti stai chiedendo
adesso. Io so, so del tuo viaggio nel passato, so
tutto. Sono una veggente ed un’abile Legilimens. Io
ero la più piccola, ancora in fasce. Mi sono salvata per puro
miracolo” spiegò, asciugandosi gli occhi.
Hermione
rimase a fissarla, senza parlare. Quella donna doveva avere molti, molti anni. Secoli,
anzi. Doveva portarsi quel dolore da moltissimo tempo, come anche l’amore che
aveva tenuto nascosto per Silente. Era solo una vita tormentata la sua.
Hermione
fece qualche passo e le sue esili braccia circondarono
le vesti della donna.
“
Arrivederci” mormorò, abbracciandola. Sentì una lacrima sul suo volto, poi
anche la donna l’abbracciò.
Quando
si allontanò per andare a prendere il baule e scendere di sotto, la donna era
sparita.
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Si prese
una bella sgridata dalla McGranitt, che poi aggiunse
bonariamente che poteva chiudere un occhio per la sua studentessa modello.
Vide Draco, qualche metro più in la, parlare
con Blaise Zabini e Theodore Nott.
Come
deciso, salirono sulle carrozze per andare a visitare
“ Si,
insomma, potevi essere più delicato!” stava dicendo Ron,
ad un Harry sbuffante.
Intanto Hermione aveva lo sguardo perso fuori
dalla carrozza, vedeva le altre vetture sfrecciarle affianco e pensava a
Draco Malfoy. Ormai la gita
era finita, chissà come sarebbe stato tra loro ad Hogwarts.
La
mattinata trascorse tranquillamente, mentre i professori avevano creato un
programma tale da fare vedere ai loro studenti le cattedrali e i monumenti
magici della città. Poco prima dell’una, fu concesso un giro veloce per
Mille Cuori Di Drago, era un ristorante molto caratteristico, dove
tavoli e sedie erano rivestiti da pelle di drago e dove l’atmosfera richiamava
incredibilmente un ambiente medievale. Furono servite loro pietanze alquanto strane, che molti
guardarono solo di sbieco, senza osare toccare.
“ Ma che diavolo è questa melma violacea?” fece disgustata Calì Patil, seduta con la gemella
Padma e con due ragazze di tassorosso.
Altri
commenti si diffusero, e volarono richieste su qualcosa di più commestibile mentre
scorgevano i professori mangiare di gusto, facendo anche evidenti
apprezzamenti.
Mentre
Harry e Ron trangugiavano
senza guardare, parlocchiando tra loro, Hermione stava tastando con la forchetta quello che
sembrava intestino di Barbicello, con il naso tappato
per l’odore che emanava.
Sentì
qualcuno ridere dietro di lei, così voltandosi, vide Draco
seduto e alquanto schifato, prendere in giro Theodore
e Blaise che stavano mangiando proprio come Harry e Ron, anche se più
civilmente.
“ Mia
nonna è Neozelandese. Sono abituato a questi cibi” stava
dicendo Zabini, mentre tagliava le ali del suo Pristillo arrostito.
“
Ehm...non si potrebbe avere qualcosa di diverso?” aveva appena detto Draco, mentre Madama Resberta (la
sorella di Rosmerta) si avvicinava.
“
Giovanotto, cosa vuole che le porto?” chiese, in tono affabile. Tanto fece, che
alla fine riuscì a mangiare qualcosa che assomigliava ad una frittella. Hermione intercettò la donna e le chiese se poteva portare
la stessa cosa anche a lei.
A pranzo
finito, Harry e Ron la
trascinarono fuori dal ristorante, quando i professori
li congedarono per assistere alla parata, e riuscirono a passare tra l’orda
ululante di gente, tra i coriandoli, i festoni, le ghirlande giganti di fiori,
i balli, o semplicemente il corpo musicale che con grossissimi strumenti
sfilava in strada.
Harry
disse che voleva andare ad un negozio di caramelle e Ron accettò di buon grado. Hermione,
seppur di controvoglia, li seguì e acquistò delle caramelle.
Erano le
sei di pomeriggio quando li perse. Avevano fatto un
giro per i negozi e la gente era addirittura aumentata, così da non riuscire più
a muoversi per le strade.
Stava
seduta su un muretto accanto al negozio di dolci a mangiare delle caramelle,
quando vide
Una mano
lattea si alzò dalla folla, salutandola, e lei infilandosi in bocca una
caramella, riconobbe - dalla sua postazione leggermente sopraelevata - Draco Malfoy.
Scese ed
andò a raggiungerlo. Nella folla credette di averlo
perso, ma una mano l’afferrò, portandosela al petto.
“ Sono in
astinenza di Hermione Granger.
Tu dici che è molto grave come malattia?” le disse,
prima di baciarla. Hermione rise sulle sue labbra e
lo abbracciò, baciandolo ancora.
“ Che fine hanno fatto i tuoi amici?” chiese la ragazza,
riuscendo a sgattaiolare in un posto meno affollato e anche nascosto.
“ Li ho
persi”
“ Eh si,
anche io. Con tutta questa gente” fece Hermione,
offrendogli delle caramelle.
Si
scambiarono altri baci, guardinghi e nascosti, prima di ritornare sulla strada
principale.
Il sole
tramontò in breve tempo e le strade furono sgombrate dopo un’ora, quando il
buio iniziò a riversarsi per le strade. Le luci dei negozi e i lampioni della
città ci accesero, dando alla Wellington magica un’aria decisamente
romantica. Il caos era scemato lentamente, ora la gente
camminava lentamente per le strade, tenendosi per mani e aspettando le
manifestazioni aeree.
Verso le
nove, perciò, mangiarono qualcosa in un ristorantino
suggerito dalla professoressa Sprite, che per fortuna
non li avvelenò.
Alle
dieci, alcuni spari non molto forti, annunciarono l’inizio della parata
notturna.
I
ragazzi, come maggior parte degli abitanti di Wellington, si riversarono nelle
strade, abbracciati tra loro, seduti su qualche muretto, chi addirittura sporto
dai tetti, tutti con gli sguardi rivolti su, al cielo
stellato, dove un carro stava passando nella notte.
Harry
e Ron guardarono il cielo in
attesa di qualcosa, così come tutti, mentre Hermione
aveva lo sguardo rivolto alla coppietta di fronte a loro, pensando a quanto
fosse stato bello vedere i fuochi d’artificio abbracciata a Draco
Malfoy. Lui, però, stava poco più in là e aveva le
mani in tasca, i capelli spettinati sulla fronte e sorrideva con i suoi amici.
Un lampo
nel cielo seguito da una cascata di petali fluorescenti accompagnati da molti “
Ooooh!” e da sorrisi, fece riscuotere tutti.
Tre
stelle grandi quanto una casa si accesero
contemporaneamente in cielo, iniziando a rotare, da cui fuoriuscirono dei
folletti sbriluccicosi che iniziarono una Mazurca
facendo piovere scintille. Altri fuochi d’artificio, dall’aspetto di grossi
fiori colorati, esplodevano in cielo per poi ricomporsi e riaccendersi ancora.
Il cielo,
dopo pochi minuti, fu illuminato quasi a giorno,
mentre urla ed esclamazioni si levarono dalla folla. I folletti iniziarono a
moltiplicarsi e altri fuochi accompagnarono le loro danze. Carri sfrecciarono
nel cielo, disperdendo scie luminose e piogge di quella che poteva benissimo
essere polvere di stelle.
Una musica
si diffuse nell’aria, ritmata ed allegra, mentre le lucciole volteggiavano tra
loro, posandosi sui loro abiti. Hermione ridacchiò quando una di queste le si posò sul naso,
facendole il solletico.
Altri
fuochi d’artificio, centomila volte più eclatanti di quelli visti alla coppa
del mondo di Quiddich,
riempirono ancora una volta il cielo; spirali, razzi che vagavano per la notte,
girandole luminose. I volti degli abitanti erano colorati a spruzzi da luci
diverse, come flash, mentre la parata aerea imperversava nel cielo.
Harry
e Ron, accanto e lei, le indicavano questo e quello,
sbalordendosi per quando stavano vedendo. Iniziarono a saltellare ed ululare
quando un gruppo di unicorni fece la sua comparsa in
cielo, intervento che lasciò Hermione a bocca aperta.
Quando
si voltò verso sinistra, non vide più Draco. C’erano
solo Blaise e Theodore che
parlava tra loro, uno di loro alzava le spalle e l’altro scuoteva il capo.
Nella confusione generale, mentre tutti erano impegnati a guardale
la parata aerea, Hermione sentì la sua mano
intrecciarsi con un’altra, prima di essere strascinata qualche fila più dietro.
“ Draco!” lo rimproverò, sorpresa.
“ Shhh...chi vuoi che ci veda? Volevo solo guardare i fuochi con te” le sussurrò
nell’orecchio. L’abbracciò da dietro, poi la fece adagiare al suo petto e
poggiò il suo mento sulla sua testa boccolosa.
Certo,
pensò Hermione, che i fuochi
d’artificio visti con lui sono davvero tutta un’altra cosa.
Sentì le
sue labbra baciarle il collo e stringerla di più. Lei stessa si strinse tra le
braccia di Draco e stette a
guardare lo spettacolo con lui.
Proprio
in quel momento,
“ Oh Severus, potrebbe vederci qualcuno” esclamò la professoressa mentre, appunto, Draco
li aveva visti benissimo.
“
Minerva, ma su, non è che...” ma
mentre dolcemente la rassicurava, il suo sguardo cadde poco più in là,
accorgendosi di essere stato visto da niente di meno che Draco
Malfoy, il suo pupillo. Ma,
chi stringeva Draco? Chi era quella ragazza?
Piton
e Draco stettero a fissarsi
per qualche secondo, senza dire nulla, immobili, forse boccheggiando, mentre Hermione distrattamente stava dicendo qualcosa rivolta al
cielo stellato, così come
Le due,
poi, si voltarono verso i rispettivi compagni, trovandoli distratti.
All’unisono chiesero spiegazioni, poi guardarono nella stessa direzione in cui Piton e Draco stavano osservando.
Gli
sguardi della McGranitt e di Hermione
si fusero, mentre le due aprirono la bocca per dire qualcosa.
“ Merda!” disse a denti stretti Hermione.
“ Porca
Puzzola!” esclamò
Piton
e Draco restarono a guardarsi per un po’, a giusto
due metri di distanza, senza riuscire a parlare.
Si erano
scoperti a vicenda. Non che i due ragazzi non sapessero
della storia tra i due professori, ma erano più che scioccati per il fatto che
avessero scoperto loro.
“ Ehm...”
iniziò
“
Professoressa io...” tentò di dire Hermione,
rossa in viso.
In quel
momento il professor Vitious e la professoressa Sprite passarono davanti a loro abbracciati e ridacchianti.
“ Ma si! Viva l’unione tra le case! Uscite allo scoperto, miei
piccioncini” disse, battendo delle pacche affettuose
sulla spalla di Piton.
“ E voi, oh cari ragazzi” stava esclamando
Regnò il
silenzio e la paura per qualche secondo.
“
Ehm...signorina Granger, mi rivolgo a lei perchè so,
insomma...che...se questa storia rimanesse fra noi le sarei molto grata”
farfugliò
Ma Hermione la spiazzò, con un grande
sorriso. “ Non si preoccupi, non avevo intenzione di dirlo a nessuno” le
rispose, e la professoressa tornò di nuovo felice.
“ Quando a voi...” Draco sembrò
tremare “...complimenti. Davvero complimenti. I nostri alunni più brillanti,
simbolo di unione tra le case...ma, ovviamente, se non
volete che in giro si sappia, noi insomma...”
“ Ecco
si” intervenne Draco “ vorrei
un po’ di privacy. Quando saremo pronti lo diremo noi”
e quella frase fece davvero molto effetto su Hermione.
Se Draco aveva detto quando saremo pronti
lo diremo noi questo voleva dire che la loro non era solo un’avventura di
passaggio ma qualcosa di più...impegnativo. Sorrise e si strinse a Draco, senza importarsene di niente.
“ Per
Merlino!” esclamò Hermione, iniziando a ridere di
gusto.
Anche
Draco rise, iniziando a prendere in giro i due
professori, e come di consueto, prendendo parti contrastanti da Hermione.
“ Povero Severus!” stava dicendo, scuotendo la testa.
“ Macchè,
povera McGranitt!” ma questa volta, invece di
continuare a litigare, si baciarono nuovamente. Draco
le prese il viso tra le mani, riempiendola di baci e carezze.
Un ultimo
fuoco d’artificio e la parata aerea finì. Le passaporte erano state poste ai limiti della piazza, così i
professori vi condussero i ragazzi alle 23.00 per tornare ad
Hogwarts.
Minerva McGranitt era piuttosto agitata ed Hermione le sfiorò un braccio, sorridendole. La
professoressa sembrò calmarsi e sembrò serena per il
resto del tempo.
Infondo,
vide i Serpeverde intorno ad una passaporta,
e Draco che parlava con il professor Piton. Chissà, magari il professore più odiato da loro
sarebbe diventato più umano. E poi, la parte cattiva
di Hermione, la trovò un’ottima scoperta per
ricattarlo.
Sorrise
tra sé, poi alzò lo sguardo verso Draco che,
stupendola, le mandò un bacio.
In pochi
minuti, l’erba fresca di Hogwarts li accolse insieme ad una splendida mattinata.
Erano
tornati a casa.
šsšt›s›
Salve carissime! Allora,
premettendo che questo capitolo l’ho scritto in fretta e furia, perché non ho
molto tempo, sarà l’ultima cosa che scriverò fino a settembre. I’m sorry, ma sono tutta l’estate fuori, in viaggio, in giro, e
non riesco a mettermi al pc. Quindi,
anche per quanto riguarda il seguito della ff Proie Rouge (che ho deciso di
scrivere) se ne parlerà dopo l’estate. Mi rincresce moltissimo, ma non posso
fare altrimenti.
Il venticinque parto e non so (ma
sicuro a settembre) quando potrò postare altri capitoli.
Ma passiamo ai ringraziamenti per il capitolo scorso: un bacio a tutte,
siete magnifiche! Ho preferito non far sì che facessero
subito sesso, voglio che in questa ff la loro storia
sia più dolce.
Per quanto riguarda il Proie Rouge, a cui mi dedicherò
di più, il seguito sarà un’altra ff, in cui voglio impegarmi davvero molto. Sarà più matura,
più passionale e più drammatica (a volte) anche se, lo sapete, io amo i
lieti fine.
E non posso che inginocchiarmi
davanti a voi per i meravigliosi commenti che mi avete lasciato a “Proie Rouge” perchè
davvero non so cosa dire. *____________________* Mi sto commuvendo,
c’è addirittura chi mi ha detto “Grazie!”. Io non merito tutto questooooo! Voi, siete Fantastiche!!
Grazie a voi, che mi fate sempre sorridere e mi rendete felice!!
A dopo l’estate, allora! Cercherò cmq di seguire e leggere le altre
ff, almeno fin quando non
parto.
Bacioni e buone vacanze,
Erin.