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Autore: Loony Evans    25/11/2012    2 recensioni
Allora, in poche parole questa storia parla dei Mitici Marauders. Sette capitoli per ogni anno. Dal primo viaggio in treno ai M.A.G.O., più uno speciale estate.
Dunque, leggete ma, soprattutto, recensite. Fate felice la vostra Luna!
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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ATTENZIONE: questo è un capitolo extra continuo del precedente, quindi è dal punto di vista di James ed è un extra del quarto anno. Il prossimo sarà sul quinto.
 
Augusta Paciock è una delle più grandi amiche di mia madre, nonché il mio incubo d’infanzia. Ogni volta che veniva a casa mia trovava sempre un mio difetto che il suo bambino non aveva. Fortunatamente, ho capito presto che Frank si vergognava del suo atteggiamento e siamo rimasti amici. Migliori amici in realtà, finché non ho incontrato i Malandrini.
Comunque, quando siamo venuti a Hogwarts, sia io sia Frank ci siamo fatti i nostri gruppi e non ci siamo frequentati molto (anche perché Alice mi terrorizza), solo nell’ultimo anno ci siamo riavvicinati.
Purtroppo mi ero dimenticato del fatto che essere molto amico di Frank, equivale a poter incontrare Augusta Paciock in ogni momento.
-         Frank! Perché mi hai lasciato da sola nell’ingresso?- chiede imperiosa.
-         Ehm…dovevo dire ai ragazzi che non potevo uscire con loro.- risponde lui con un sorriso tirato, poi si volta a lanciarci un’occhiata come a dire “reggetemi il gioco”.
-         Davvero? D’accordo allora. Ma presentameli già che siamo qui.-
-         Ok. Allora, James lo conosci,-comincia. Io saluto rigidamente.- Lui è Remus Lupin, Peter Minus e Sirius Black.-
-         Black? Mio padre ha perso un braccio per colpa di tuo nonno.- dice fredda.
-         Be’, io non sono mio nonno.- replica lui con un sorriso più falso di un’indicazione di Pix.
-         Lo spero.-
Perfetto, si preannuncia una bella discussione. Solo una persona testarda e senza nulla da perdere potrebbe tenere testa ad Augusta Paciock, e Sirius è l’incarnazione di queste due caratteristiche.
Purtroppo il sospirato confronto è interrotto da Frank che ha fiutato il pericolo e si affretta a dire: - Allora, mamma, quanto conti di rimanere?-
-         Il tempo necessario per assicurarmi che non frequenti brutta gente, come quella ragazza.-
Sotto la facciata del “bravo figlio che ascolta la mamma”, posso vedere tutta l’irritazione di Frank. Nonostante sia una pazza con strani istinti, a lui Alice piace davvero.
-         Si chiama Alice.- la corregge, cercando di mantenere un tono distaccato.
-         Comunque sia, è una ragazza strana e di certo non è alla tua altezza.- guardò Sir e noto che anche lui sta cercando di non ridere alla vista della faccia paonazza di Frank.
-         Ma mamma…-
-         Niente ma. - replica lei duramente.
-         V-Va bene. Allora, secondo te, con chi dovrei stare?-
-         Be’, Dorcas Meadowes mi sembra una ragazza molto a modo. - Remus la guarda in modo strano, lui ha una cotta per Dorcas.- Ma anche quella rossa…Lily Evans ecco. Mi piace molto.-
“Che? La Evans? Ma neanche per sogno! La Evans è solo mia!” Penso preso da una strana rabbia.
Gelosia? Dice la mia coscienza/Remus, ma la ignoro.
-         Vuole che la vada a chiamare?- chiedo candidamente. Tutti si voltano verso di me, i ragazzi con gli occhi sgranati, Augusta compiaciuta.
-         Certo James. Molte grazie.-
Mi alzo sorridendo più falso del sorriso falso di Sir più falso delle'indicazione, e scendo ignorando le espressioni dei miei amici. Non ho tempo di pensare a loro, devo seguire il mio istinto/Sirius.
Scendo in Sala Comune ma non trovo chi sto cercando, quindi torno sulle scale del dormitorio maschile e chiamo il mio Elfo Domestico preferito, Jacky.
-         Padron James.- mi saluta.
-         Ciao Jacky. Senti, non è che mi puoi portare nel dormitorio delle ragazze?-
Lui annuisce, gli sto abbastanza simpatico, e mi prende il braccio; subito dopo mi sento come se fossi schiacciato in un tubo e poi siamo nel corridoio femminile.
-         Grazie.- dico a Jacky.
-         Jacky è sempre a disposizione di padron James!- dice lui tutto allegro, poi fa un inchino e se ne va.
Io vado verso il dormitorio del quarto anno e busso. Ad aprirmi è Mary che mi guarda stupefatta, probabilmente chiedendosi come sono riuscito ad arrivare lì.
-         James cosa…?-
-         C’è Alice?- chiedo interrompendola.
-         Sì ma…-
Non la ascolto ed entro trovando Alice che gira infuriata per la stanza seguita con gli occhi dalla Evans, da Dorcas e da Marlene McKinnon, una che sta in camera con loro.
Quando mi vede Alice sibila irata: - È in camera tua?-
Io annuisco e dico: - Meglio che vieni subito. Sta tirando giù una lista di possibili fidanzate.-
-         Sul mio cadavere!- esclama lei uscendo come una furia.
La seguo a ruota, anche perché voglio scivolare sulle scale.
-         Aspetta, fai entrare prima me. Ho detto che avrei portato la Evans.- le consiglio.
-         Che c’entra Lily ora?-
-         Te lo spiego dopo.-
Busso alla porta ed entro con un sorriso più falso del mio sorriso falso più falso del sorriso falso di Sir più falso dell'indicazione.
-         Scusate? Ho portato la ragazza per Frank.- dico.
-         Perfetto.- dice la signora Paciock.
-         Entra.-
Mi scosto e faccio entrare Alice che si mette davanti alla signora Paciock con aria di sfida. I Malandrini vengono vicino a me per avere una visuale migliore.
-         Tu cosa…- sussurra la signora Paciock irata.
-         No! Prima non mi ha lasciato parlare, ma ora mi ascolta! Punto primo: io non la sopporto. Punto secondo: lei non sopporta me.
-         Ma questo non c’entra con suo figlio, chiaro? Frank può stare con chi cavolo vuole e lei non si deve intromettere!-
-         Permetti che vorrei avere una nuora che mi vada a genio!-
-         Una nuora?! Per l’amor del cielo, abbiamo quattordici anni! Non so neanche se staremo ancora insieme l’anno prossimo! Non ascoltarmi amore, sto scherzando.- aggiunge in fretta rivolta a Frank.- Ma se Frank vuole stare con me, lei non ha il diritto di intromettersi!-
-         Chi sei tu per dirmelo?!-
-         Una persona cui non piace essere giudicata con una sola occhiata!-
-         Quell’occhiata si sta rivelando incredibilmente corretta direi.-
-         A lei non andrò bene ma a Frank sì. Com’è possibile che non capisca che suo figlio ha una volontà?-
-         Come osi!-
-         Non sto osando niente! Sto solo dicendo quello che penso. Non so se qualcuno le abbia mai detto qualcosa che andasse contro ciò che lei voleva, ma c’è sempre una prima volta e non credo che sia un male. Frank ha una testa e sa usarla. Spetta a lui decidere.- termina. In questo momento sto amando quella ragazza. Insomma, sa domare il mio incubo infantile!
La signora Paciock la fissa con un’espressione indecifrabile, poi si volta verso il figlio e dice con voce glaciale: - Dunque, Frank. Vuoi seguire i miei consigli o rimanere il fidanzato di questa ragazza?-
C’è un momento di tensione. Frank guarda in basso tenendosi una mano sotto il mento. Pensante.
Poi finalmente alza la testa e con un sorriso più falso del mio sorriso più falso del mio sorriso più falso del sorriso di Sir più falso dell'indicazione, dice: - Si chiama Alice, mamma.-
  
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