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Autore: effe_95    29/11/2012    5 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.
 

16.Санкт  Петербург.
Sankt Peterburg
San Pietroburgo

 

 


 

<< E mi raccomando, non fare stupidaggini >> Nicola stinse forte le spalle della sorella tra le sue grandi mani, sperava davvero che andasse tutto bene, che non le capitasse niente di brutto e che lui avesse preso la decisione migliore per lei. Forse gli altri dimenticavano troppo spesso che Nicola aveva solo ventuno anni, che aveva dovuto fare da padre a Claudia e a se stesso, che aveva dovuto cominciare a lavorare all’età di diciotto anni pulendo i gabinetti di quei locali notturni che sparavano musica a tutto volume.
<< Stai tranquillo, puoi contare su di me >> Gli sussurrò Claudia in un orecchio, Nicola annuì e le sistemò la valigia tra le mani.
<< Non preoccuparti Nikolaj, ci penso io a proteggerla >> Continuò Francesco, ormai anche lui aveva cominciato a chiamare il castano in questo modo, Nicola alzò gli occhi al cielo.
<< E’ proprio questo che mi preoccupa >> Esclamò facendo ridere tutti, Claudia si alzò sulle punte e gli lasciò un bacio sulla guancia destra.
<< Ci vediamo il 9 ok? >>
<< Ok >> Rispose Nicola, e poi la lasciò andare in compagnia dell’amico, Francesco infilò una mano sulla spalla di Claudia e l’attirò verso di se camminando come un cretino totale, Nicola seguì le loro spalle fino a quando non sparirono oltre i controlli.
<< Dio, pensaci tu a proteggerla, di Francesco non mi fido, e tanto meno di Yulian >> Mormorò il ragazzo, e sorridendo se ne tornò a casa, dove avrebbe potuto fare per un po’ il padre preoccupato.
 
 
Non fu affatto difficile trovare Yulian e la sua famiglia, erano gli unici ad avere i capelli così biondi da distinguersi tra un centinaio di persone, ed erano tutti e quattro così pallidi da spiccare in modo particolare, sembrava una famiglia di angeli, non una famiglia normale.
Yulian se ne stava con le spalle poggiate al muro e sembrava l’angelo dannato della famiglia, quello che quando apriva le ali le aveva nere, non argentate. Claudia notò con disapprovazione che un gruppo di ragazzine in gita scolastica lo guardavano ammirate.
Tutti e quattro sembrarono accorgersi contemporaneamente del loro arrivo, puntarono tutti e otto gli occhi azzurri dalle mille sfumature su di loro e Claudia si sentì leggermente in soggezione.
<< Привет моя любовь >> Prive tmoya lyubov’ … Ciao amore mio …
Sussurrò Yulian lasciandole un bacio sulla guancia, Katerina guardava quella scena con le lacrime agli occhi, come se fosse la gioia più grande della sua vita vedere il figlio così innamorato e amato.
<< Ciao >> Sussurrò Claudia e sorrise.
Francesco stava parlando con Aleksandr tenendo Iliana stretta sotto il suo braccio, l’uomo sorrideva divertito nel parlare con il ragazzo, Francesco era il fidanzato di Iliana, quindi andava bene, Claudia no invece, Claudia non andava bene perché era la ragazza di Yulian.
<< Non prendertela >> Mormorò la rossa aggrappandosi alla giacca del fidanzato, Yulian la strinse forte a se e serrò la mascella.
<< Sono tante le cose per cui non me la prendo Clo >> Disse lui triste, e non si preoccupò nemmeno che i presenti potessero sentirlo. Katerina si accostò ai due fidanzati e sorrise tristemente, aveva tagliato i capelli ancora più corti, e sembrava davvero bellissima.
<< Non soffri troppo il freddo vero? >> Domandò a Claudia nel suo accento russo.
<< Si che lo soffre! E’ una freddolosa senza speranze >> Esclamò Yulian sorridendo felice, il cuore di Katerina si riscaldò nel guardare quel sorriso, quel sorriso che aveva visto raramente sulla faccia del figlio maggiore.
<< Tanto ci pensi tu a scaldarla no? >> Rispose Katerina facendo l’occhiolino al figlio, Claudia diventò rossa come un pomodoro, non si era mai visto da nessuna parte una madre che incoraggiava il figlio a fare certe cose. Yulian inarcò un sopracciglio e regalò alla madre uno di quei suoi sorrisi provocatori.
<< Mamma, così non aiuti per niente sai? E poi tu non dovresti dire queste cose >> Mormorò a denti stretti Yulian, parlando in russo in modo tale che Claudia non potesse sentirlo.
<< Invece potrei dire anche peggio se servisse a farti essere sempre così felice >> Gli occhi di Yulian luccicarono nel sentire quelle parole, ma il russo non ebbe il coraggio, o semplicemente non trovò le parole adatte, per rispondere alla madre. A Katerina non importava minimamente se il figlio rispondesse o no, importava solo che lui lo sapesse, tutto qui.
 
 
Il viaggio in aereo non fu per niente lungo, Claudia si addormentò più volte sulla spalla di Yulian e si risvegliò solamente quando era buio ormai, e si vedevano le luci accese di quella immensa città che doveva essere San Pietroburgo.
La ragazza guardò il tutto sgranando gli occhi, quanta neve c’era in quel posto? Dov’era nato Yulian di preciso? Aveva visto si o no quell’edificio che spiccava in maniera impressionante? Quali strade aveva percorso da bambino? Dov’era andato a scuola? Quando aveva lasciato tutto questo?
<< Oh, siamo arrivati >> Mormorò il russo stiracchiandosi, lui si era appena appisolato sulla spalla della fidanzata e non sembrava ancora del tutto sveglio.
<< Mettiti il giubbino pesante. Sotto ce le hai le calze? >> Chiese il ragazzo sistemandosi la sciarpa e il cappello, il clima era assolutamente diverso, e il freddo che faceva in Italia non era per nulla paragonabile a quello di San Pietroburgo.
<< Si, ce l’ho >>
<< Va bene. Io abito più o meno vicino alla Prospettiva Nevskij, tu dammi la mano e non ti perderai >> Rispose il ragazzo, Claudia annuì e prese immediatamente la mano tesa di Yulian. La voce del pilota annunciò qualcosa che Claudia non catturò subito.
<< добро пожаловать >> Dobro pozhalovat’ … Benvenuta … Dichiarò Yulian indicando la città, Claudia non ebbe bisogno di alcun traduttore per capire.
 
 
Per tutto il viaggio in taxi, Claudia rimase con la faccia schiacciata sul finestrino, fuori era buio e gli orologi segnavano le 22:00 precise. La neve ricopriva tutto, ma la gente camminava spensierata tra le strade e i negozi pieni di quelle lettere strane che Claudia non sapeva ancora leggere bene, le luci erano tante e quasi tutto sembrava essere bello.
Yulian ogni tanto le indicava qualcosa e le diceva dei nomi che lei dimenticava subito dopo.
<< Claudia, mi stai ascoltando? >> Chiese a un certo punto il russo, Claudia annuì e Yulian sorrise, la ragazza aveva le guancie e il naso rosso per il freddo.
<< Senti molto freddo? >> Chiese lui prendendole le mani coperte dai guanti grigi.
<< Da ?>> Rispose lei con tono interrogativo, lui scoppiò a ridere e si rivolse al guidatore del taxi in russo chiedendogli di fermarsi davanti ad un palazzo antico e bellissimo.
Il taxi che conteneva gli altri era arrivato molto prima del loro, Yulian pagò e i due scesero trascinandosi le valigie.
<< Io abitavo qui quando ero piccolo >> Disse Yulian indicando il senso piano di quel palazzo bellissimo, qualcuno aveva già acceso tutte le luci. << Quando siamo venuti in Italia, i miei hanno deciso di non venderla, così saremmo potuti tornare qualche volta, o per sempre magari >> Continuò Yulian, Claudia si girò a guardarlo, ma lui aveva già aperto il portone con delle chiavi misteriose.
<< Vuoi entrare si o no? >> Domandò il ragazzo dicendo in russo le ultime due parole, Claudia annuì e raggiunse Yulian all’interno del palazzo, che si poteva dire più spettacolare dell’esterno. All’interno l’ascensore era piccolo e tappezzato di pareti di legno.
<< Io sono nato qui dentro >> Raccontò Yulian, Claudia lo guardò spalancando gli occhi, il russo ridacchiò. << Mia madre si era sentita male a casa. Mia nonna la trascinò di corsa all’interno dell’ascensore perché non riusciva a scendere le scale, improvvisamente quest’affare decise di bloccarsi, passarono due ore prima che riuscirono a sbloccarlo, e nel frattempo ci aveva pensato mia nonna a tirarmi fuori >> Claudia guardò per terra, sulla moquette rossa che adornava l’ascensore, immaginò Katerina rinchiusa in quello spazio minuscolo e la nonna di Yulian che cercava di far nascere quel bambino che adesso era quasi un uomo. << Allora sei una persona speciale già dalla nascita >> Sussurrò Claudia baciandolo, Yulian non si aspettava una reazione del genere da parte della rossa, la baciò a sua volta spingendola delicatamente verso la parete, poi le lasciò un bacio sulla guancia e poi sul mento. << Basta >> Lo ammonì Claudia, e proprio in quel momento l’ascensore si arrestò, Yulian sbuffò e aprì velocemente le porte.
<< Ne riparleremo >> Annunciò con fare risoluto, e Claudia sollevò gli occhi al cielo.
 
La casa era davvero bellissima, l’arredamento era completamente moderno e l’intera parete del salotto era composta da una vetrata bellissima che affacciava su tutta la città innevata, da li si riusciva a vedere anche l’ex Palazzo d’Inverno.
<< Vieni Claudia, tu dividerai la stanza con Iliana, mentre Yulian la dividerà con Francesco>> Annunciò Katerina, allungando le mani in direzione di Claudia per condurla nella stanza della figlia.
<< Fantastico >> Borbottò Yulian alzando gli occhi al cielo, Francesco gli si avvicinò con un sorriso a trentadue denti.
<< Che onore, dividere la stanza con il mio cognato adorato >> Dichiarò appoggiando una mano sulla spalla di Yulian, il biondo disse qualcosa in russo, qualcosa che Katerina non apprezzò per niente, poi afferrò Francesco per un braccio e lo trascinò verso quella che era la sua stanza, l’ultima dell’immenso corridoio in legno.
Quando Claudia raggiunse la stanza di Iliana, trovò la ragazza intenta a sistemare i vestiti nell’armadio. La stanza di Iliana era enorme e bellissima, sulla parete destra c’era un letto matrimoniale con un grande piumone rosa ed enormi cuscini bianchi, neri e grigi, al lato sinistro del letto c’era un enorme comodino rosa e bianco, tutta la parete frontale era composta da una grande vetrata fatta completamente di vetro che affacciava sulla strada, a fare da scudo solo delle immense tende bianche. Sulla parete sinistra c’era l’armadio, grandissimo e di colore bianco e grigio.
<< Entra Clo >> La incitò la russa, Claudia si guardò attorno con aria sorpresa, lasciò la valigia accanto al letto e si avvicinò alla grande vetrata, da li si poteva vedere tutto.
<< Non preoccuparti, non sentiremo freddo con quelle finestre >> La rassicurò Iliana chiudendo la porta della camera. << Ti ho fatto un po’ di posto dell’armadio, e qui c’è il nostro bagno personale >> Dichiarò Iliana, indicando una porta nascosta dall’armadio che non aveva ancora notato, anche il bagno era a tinta con i colori della camera.
<< Hai una camera bellissima >> Annunciò Claudia ammirando il bagno, Iliana ridacchiò e andò ad aprire l’acqua calda della vasca.
<< Adesso ci facciamo un bagno caldo, mi aiuti a fare la ceretta sulle gambe e poi passiamo tutta la notte a chiacchierare ok? >> Claudia annuì divertita.
<< Va bene, ma solo che anche tu mi aiuti a fare la ceretta >>
 
Il letto di Iliana era morbidissimo, e sotto le coperte il freddo non si sentiva per niente.
<< Mi pizzicano ancora le gambe >> Si lamentò Claudia massaggiandosele sotto il piumone rosa, Iliana ridacchiò al suo fianco.
<< Pensa che l’hai fatto a fin di bene, non credo che Yulian avrebbe gradito >> Claudia smise di massaggiarsi le gambe non appena capì il significato delle parole di Iliana, subito le guance le si colorarono di rosso.
<< Non l’ho fatto per quello, l’ho fatto perché lo faccio sempre, tutto qui >> Dichiarò Claudia, Iliana puntò i suoi occhi azzurri su quelli della rossa e sollevò un sopracciglio contrariata.
<< Yulian sta davvero perdendo la pazienza >> Claudia si fece ancora più rossa, ma questa volta dalla rabbia. << Non mi importa, mi da un fastidio enorme pensare che l’abbia fatto con tutte quelle ragazze. In un certo senso, quando me lo chiede, mi sembra di essere come loro >> Confessò Claudia, e a quel punto Iliana non se la sentì di rimproverarla, perché Claudia non aveva tutti i torti, e Iliana lo sapeva bene, lei si pentiva ogni giorno di aver fatto l’amore per la prima volta con Federico.  
<< Hai mai pensato, che se te lo chiede lo fa per amore? >> Chiese Iliana, Claudia non rispose più, si girò sul lato sinistro dando le spalle all’amica, la russa sospirò e spense la luce chiudendo anche gli occhi.
<< Ma se mi ama così tanto, perché non riesce a capirmi? >> Domandò Claudia nel buio, in quel preciso momento la porta della camera di aprì lentamente e dentro vi entrò Yulian in tenuta da notte.
<< Perché non lo chiedi e a me Claudia? >> Bisbigliò il ragazzo accostando la porta, nel sentire la voce, sia Claudia che Iliana saltarono su dal letto.
<< Lasciami solo con lei, va da Francesco >> Disse Yulian rivolto alla sorella, Iliana annuì e lanciò un’ occhiata veloce a Claudia, che la pregò di non andare, ma questa volta doveva cavarsela da sola, e quando Iliana lasciò la stanza, Claudia deglutì rumorosamente ritirandosi sul letto. 



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Effe_95


Buonasera a tutti, lascio giusto una breve nota e poi scappo perchè non ho molto tempo tanto per cambiare xD
Spero davvero che la descrizione di San Pietroburgo vi sia piaciuta, io non l'ho mai vista quella città, anche se lo farò sicuramente e appena mi sarà possibile, a dire la verità ho cercato di immaginarla, però mi sono informata su tutto, ho studiato insomma xD
Per quanto riguarda Claudia e Yulian, cosa succederà? ;)
A presto e grazie in anticipo.

  
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