Libri > Artemis Fowl
Segui la storia  |       
Autore: zenzero    02/12/2012    2 recensioni
Due anni dopo gli avvenimenti accaduti ne 'The Last Guardian', Spinella si ritrova da sola durante le vacanze di Natale e cerca un amico con cui stare. Anche Artemis è rimasto da solo, e i due si ritroveranno a passare la vigilia di Natale insieme...
OOC per Artemis, un po' troppo impacciato, forse...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angeline Fowl, Artemis Fowl, Domovoi Leale, Spinella Tappo
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
3. Di nuovo insieme
Spinella starnutì, sorvolando la campagna inglese coperta di neve. Era arrivata, finalmente. Le facevano male le ossa per via del viaggio infernale, ma stranamente le bruciavano anche gli occhi, le girava la testa e si sentiva stanca. Sicuramente per colpa di quel freddo infernale, anche se la tuta mimetica faceva ottimamente il suo lavoro. Purtroppo però le era rimasta pochissima magia per potersi guarire, e la luna piena per il Rituale sarebbe sorta tra solo una settimana. Ma ora era troppo felice per pensarci. L’abitazione era una villetta di campagna, dall’aspetto antico e un po’ isolata rispetto alle altre, decisamente adatta al gusto di Artemis.
Scese di quota e notò che le luci erano accese, ma le imposte erano chiuse e non poteva vedere l’interno della casa.
All’ingresso notò un tappeto con la scritta ‘WELLCOME’, Benvenuti.
“Beh, direi che posso entrare anche senza chiedere il permesso”, concluse l’elfa.

Artemis Fowl strisciò di nuovo la paglietta sul pentolino, ma era inutile. Quella maledetta bruciatura non voleva togliersi. Aveva provato con i detergenti appositi e anche con cose meno apposite, come il dentifricio, ma aveva finito solamente per rovinare ancora di più lo smalto. Se ci fosse stato Leale un simile problema non sarebbe stato nemmeno degno di nota, ma questi si stava godendo le vacanze  natalizie. Stava per lasciare il pentolino nel lavandino quando notò un movimento improvviso, e capì subito di cosa si trattava.
-Hai interpretato l’invito alla lettera, eh?-disse il ragazzo, senza nemmeno girarsi.
Spinella sciolse lo scudo. – Ed io che ancora ci provo. E invece, mi faccio di nuovo sorprendere da un fangosetto.- disse sbuffando. Artemis sorrise. L’elfa notò che il ragazzo si era alzato ancora d’altezza. Era sempre magro come uno stecco e indossava una tenuta “casalinga”, pantaloni, golfino e ciabatte, e un grembiule per lavare i piatti. Il volto aveva perso la morbidezza dell’infanzia, ma teneva ancora uno sguardo glaciale e i capelli dal taglio rigoroso. Doveva ormai avere sui diciotto anni, e l’elfa pensò che stesse crescendo davvero bene.
“Che sto facendo? Lo sto ammirando? Artemis?”, si disse lei, sbalordita.
 – Come hai fatto stavolta a scoprirmi?,- chiese ad alta voce riprendendo il discorso.
Il ragazzo le indicò i mestoli d’acciaio appesi sopra il lavandino. –Questi fanno un ottimo riflesso. Ed essendo convergenti, ho un’ottima panoramica dello spazio dietro di me. Così ho notato la porta che si apriva da sola.
- Davvero niente male, come sempre- disse l’elfa, e appoggiò a terra il suo bagaglio. Il tonfo risuonò nel soggiorno. Era davvero una bella villetta. L’ingresso dava su un grande salotto molto accogliente, unito alla  cucina, che era divisa da esso solo da un piccolo muretto. C’era un albero di natale scintillante di lucine in un angolo e un sentore di bruciato.
 - Uh… è un borsone niente male. Fammi indovinare, Cantuccio è stata distrutta e il mondo è sotto un pericolo mortale, e solo io posso aiutavi a salvarlo. Stavolta non si tratta di Opal Koboi ma del suo cugino di terzo grado.- congetturò il giovane genio.
- Già, credo che una situazione simile stimolerebbe la tua intelligenza, ma devo purtroppo ridimensionare le tue aspettative, - disse l’elfa, e gli raccontò tutto.
Artemis la ascoltò senza interrompere, e alla fine si concesse un commento. – Immaginavo potesse finire in un modo simile. Quel Grana, non mi è mai piaciuto.
- Se è il tuo modo per dirti che ti dispiace, beh ti ringrazio.
- In ogni caso puoi restare quanto vuoi, anche dopo che sarò partito, non credo che la userai per fare festini.
- Cercherò di ricordarlo.
- E inoltre… beh.. mi ero scordato di dirtelo ma..- farfugliò il ragazzo, stavolta in difficoltà.
- Cosa?- chiese l’elfa, ma il ragazzo le rispose chinandosi, e con un gesto preciso la abbracciò, sollevandola da terra.
Spinella si stupì nuovamente di quanto il suo amico fosse cresciuto.  Aveva inoltre un principio di barba sul mento, e un odore di buono. Ed era piacevolmente caldo.
- Sono felice di vederti, Spinella. Sono passati ventisei mesi e quindici giorni dall’ultima volta, mi mancavi.
- Figurati- mormorò lei, gradendo la sua spontaneità. Si sentiva anche lei felice di stargli accanto. Forse anche troppo, e non ne capiva il motivo. Ma provava anche molta stanchezza.
Appoggiò un poco la testa sulla spalla dell’amico.
Artemis le passò il palmo della mano sulla fronte e parve irrigidirsi.
- Scotti. – si limitò a dire. Si chinò e la fece sedere sul divano del salotto.
- Come sarebbe..?- mormorò l’elfa.
- Che la tua temperatura corporea è troppo alta. E hai il volto tutto arrossato. Apri la bocca un secondo.
Spinella obbedì, imbarazzata.
 – Sì, mi sa che è quella…- mormorò il giovane, con fare concentrato.
- Che cosa?
- Scarlattina. Dato che sei stata a casa mia, l’avrai contratta da mio fratello.
- Una malattia di voi fangosi.. questo non ci voleva. E’ meglio se non prendo le vostre medicine, la mia struttura biologica è diversa e potrebbe darmi problemi.
- Mi dispiace..- disse solo Artemis.
L’elfa appoggiò la testa al divano.
-Non importa. Piuttosto, non ti ho chiesto cosa ci fai a Oxford.
Artemis trasalì, un po’ a disagio. –L’università.
 - Come? Ma ti sembrerà di stare alle materne!
 - Sì, in un certo senso è così. – annuì il ragazzo. –Ma è stata mia madre a costringermi, e volevo farla felice. Inoltre era un’ottima occasione per avere dello spazio tutto per me. Sai, sto sviluppando un altro progetto interessante, e stando qui non corro il rischio di farlo vedere, o di essere disturbato. I miei fratellini ultimamente stanno divenendo abili in queste cose.
 - Di cosa si tratta?
 Artemis sorrise, felice di poterne parlare.
Si alzò, uscì dal soggiorno, e dopo circa un minuto tornò con un grosso foglio.
Era pieno di calcoli e disegni tecnici che l’elfa non riusciva a decifrare.
 - E’ una progettazione tecnica, di un’astronave.
 -Davvero? Ma voi fangosi…
 - Sì, siamo stati sulla luna, ma questa navicella potrà portarci molto, molto più lontano. Si muoverà a una velocità maggiore di qualsiasi altra sonda e riuscirà a trasportare persone vive fuori dal nostro sistema solare. E avrà le attrezzature adeguate per riuscire a resistere alle attrazioni gravitazionali. Certo, bisognerà ricorrere al congelamento, e a un’impostazione automatica durante la navigazione ma poi si potrà sbarcare senza…- la frase si concluse sulle labbra del fangosetto. Spinella si era addormentata, non emetteva più suoni a parte il ritmico respiro.
Artemis sospirò, comprensivo. Accarezzò piano la guancia calda dell’amica, poi prese una coperta dal suo armadio e vi coprì l’elfa.





   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Artemis Fowl / Vai alla pagina dell'autore: zenzero