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Autore: zenzero    02/12/2012    2 recensioni
Due anni dopo gli avvenimenti accaduti ne 'The Last Guardian', Spinella si ritrova da sola durante le vacanze di Natale e cerca un amico con cui stare. Anche Artemis è rimasto da solo, e i due si ritroveranno a passare la vigilia di Natale insieme...
OOC per Artemis, un po' troppo impacciato, forse...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angeline Fowl, Artemis Fowl, Domovoi Leale, Spinella Tappo
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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4. Film trash natalizi
Spinella risvegliò quando il sole era ormai tramontato da un pezzo.
 Sentì rumore di stoviglie dietro di lei. Riuscì ad alzarsi senza troppi problemi. Stava decisamente meglio.
Artemis aveva apparecchiato la tavola per sé, usando una tovaglia rossa e un servizio natalizio.
 -Beh, non metti il mio posto?- chiese l’elfa.
 -A dire il vero volevo servirti sul divano. E’ meglio se non ti alzi.
 - Guarda che sto decisamente meglio,- disse lei, e prese delle posate e un piatto.
 - Ok, se ne sei convinta,- disse il ragazzo,- anche se non so se lo gradirai. Ho una zuppa di legumi e una torta al cioccolato, non esattamente un cenone.
 - Vuoi dire quello?- chiese Spinella, indicando un pentolone fumante pieno di brodo che trasbordava.
 - Oh, no!
Artemis si precipitò a sollevare il coperchio e togliere la pentola dal fuoco, ma non risolse molto.
Metà della zuppa era finita sui fornelli, il resto era una pappetta informe bruciacchiata sul fondo.
 - Si è bruciato tutto! Accidenti!
 - Beh, non farne una tragedia, cucineremo qualcos’altro.- disse l’elfa, propositiva.
 - Non.. faccio la spesa da due settimane, oltre la torta non c’è nient’altro. A parte forse…
 - Cosa?
Le mostrò delle bustine bianche. – Popcorn. E’ l’unica cosa che credo di poter cucinare senza fare esplodere. Erano in offerta speciale..
  - Andata.


Erano stesi sul divano, la tv e le luci dell’albero di natale come uniche fonti di luce, sul tavolino erano rimasti i sacchetti di popcorn unti e dei piattini sporchi di cioccolato.
Alla tv trasmettevano un classico horror natalizio, “Santa Zombie”. Parlava di Babbo Natale e dei suoi folletti, che erano stati morsi dagli zombie e trasformati. Andavano di casa in casa a papparsi i cervelli della gente. Un commando di militari li inseguiva con gli elicotteri per annientare la minaccia di non-morti.
Spinella non faceva altro che scuotere la testa. Le sembrava molto razzista vedere gli elfi brancolare goffamente alla ricerca di carne umana emettendo versi striduli.
Artemis inizialmente non faceva che criticare i buchi nella sceneggiatura, ma dopo un po’ smise di parlare. Sembrava trasalire ogni volta che vedeva Babbo Natale ridere sguaiatamente, con  quei terribili occhi rossi e quel colorito verdognolo.
E quando quest’ultimo era apparso improvvisamente alle spalle dei due soldati che lo stavano cercando, emettendo un urlo sordo e mostrando le fauci sporche di sangue, il ragazzo non riuscì  a trattenere uno strillo, e istintivamente appoggiò la mano su quella di Spinella. Stavolta fu l’elfa a sobbalzare, ma si accorse che la cosa non la infastidiva, anzi, le dava un senso di calore.
Poi il film finì e fecero vedere una playlist dedicata ai trailer dei film splatter horror natalizi. Dopo di questo una voce affascinante annunciò che avrebbero trasmesso “Santa Zombie Due – Regalo Mortale”.
Artemis si affrettò a spegnere il televisore, rabbrividendo.
-Noooo, perché? - gemette Spinella, che inaspettatamente si era divertita, - Voglio sapere se Babbo Zombie tornerà dopo essere stato buttato nel vulcano!  
- Cosa?- fece il ragazzo, shockato.
 - Mi ha fatto davvero morire dal ridere! Soprattutto Babbo Zombie, era proprio buffissimo. Anche perché solo uno sciocco avrebbe potuto spaventarsi di fronte ad effetti speciali tanto banali!
- G-già..- mormorò il ragazzo, e riaccese la tv.
“Devo superare la mia paura. Devo farlo. Sono una persona più che razionale e intelligente e non devo essere certo vittima delle fobie!” non faceva che ripetersi intanto.
Così iniziò il secondo film.  Stavolta, c’era un enorme e mostruoso albero di natale che andava per le strade a mangiarsi la gente sparando luci natalizie.
E Babbo Zombie tornava, stavolta ridotto a un brutto scheletro scurito. Rideva nello stesso modo agghiacciante del primo film.
Artemis non riuscì a contenersi e si aggrappò a Spinella, in modo che gli coprisse la vista dell’orribile spettacolo.
L’elfa, dapprima impegnata a ridere forte, non se ne accorse subito, ma poi il ragazzo le si strinse ancora più forte e capì che il poveretto stava tremando.
Spense velocemente l’audio del televisore.
 - Ehi… cosa c’è?- chiese
 - Niente... solo una paura irrazionale che mi è tornata alla memoria.
 - Di che parli?
 - Non è niente, una sciocchezza... Avevo quattro anni ed era Natale, e sapevo già che Babbo natale non esisteva. Probabilmente si trattava di mio padre travestito che mentre dormivo mi portava i regali. Così la notte di Natale finsi di dormire, volevo sorprenderlo. Alle quattro e dieci, infatti, un individuo vestito di rosso entrò nella mia stanza, io rimasi immobile con gli occhi semichiusi e cercai di capire di chi si trattasse. Ma lui…- e nel dire questo il ragazzo deglutì..- si girò di scatto sghignazzando e con una voce terribile mi urlò :”Buon Natale anche a te!!!!” ad un palmo dal naso e poi corse via. Ho valutato ogni ipotesi e  sicuro al 97, 58 % che si è trattato di mio padre. E così ogni volta che ci sono le vacanze di Natale non posso fare a meno di ricordarmelo!
Spinella voleva scoppiare a ridere ma si trattenne.  Era una fobia piuttosto ridicola ma non voleva ferire i suoi sentimenti. E inoltre stava pensando ad altro, aveva delle sensazioni contrastanti dentro di sé. Il ragazzo le aveva lasciato un po’ la presa, ma era pesante e caldo, eppure la cosa non le dava minimamente fastidio. Anzi, le piaceva molto. Bramava letteralmente il suo contatto fisico. Il cuore le batteva forte sentendo il respiro del ragazzo accanto al volto.
“Cosa mi sta succedendo?” si chiese l’elfa, “Forse è la malattia che mi gioca dei brutti scherzi?  Non dovrei volere delle cose simili. Lui è sempre stato un amico per me. Un ottimo amico. E inoltre è un essere umano molto più giovane di me…”
Artemis nel frattempo aveva sollevato la testa, senza però allontanarsi dall’elfa, e stava cambiando canale.
Trovò dei cartoni animati e decise di non girare.
C’era quel che sembrava una cacchetta, con tanto di occhi, bocca e manine, e un cappello da babbo natale in testa. Quella strana cosina saltellava in giro canticchiando allegra una canzone di natale. Dopo aver visto quel terribile film, la visione di un simile spettacolo non scandalizzò affatto Artemis, che finì invece per tranquillizzarsi.
Poi notò che c’era molto silenzio.
-Che c’è?- chiese a Spinella.
Lei si scosse dai suoi pensieri. –Niente...- mormorò.
Poi si sentì uno scampanio molto allegro, che proveniva da qualche parte non molto lontana dall’appartamento.
 - Campane di notte?- disse l’elfa.
 - Sì, sai, nella chiesa qua vicino si fa la messa di Mezzanotte. La messa di Natale.
La giovane sgranò gli occhi. – E’ Natale! Io... non sapevo nemmeno che fosse la vigilia, fino a poco fa!
Artemis rise. – E’ veramente assurdo, lo sai? Pensavo che vivessi più nel presente.
 - Ma sentilo, il fango setto pauroso!- replicò Spinella, piccata.
Il ragazzo nel frattempo si era alzato e si dirigeva, lentamente per via della penombra, lungo il corridoio.
 - Dove vai?- chiese l’elfa.
 - .. Tranquilla, ci metto un’attimo..Ehm.. dove l’avrò messo?  Eccolo!
Dopo tale dichiarazione tornò reggendo in mano un piccolo pacco.
Lo consegnò a Spinella, che ebbe un po’ di problemi a scartarlo (c’era un’infinità di scotch sopra) ma alla fine si ritrovò tra le mani quel che sembrava.
 -Un cappello a punta…- mormorò l’elfa, sorpresa.
- Sì…- ammise il ragazzo, imbarazzato. – L’ho visto a una fiera e sembrava beh... carino. Lo so che è stupido ma… avevo voglia di farti un regalo.
Era effettivamente un cappello che difficilmente si sarebbe messa se non per fare una recita per bambini, ma Spinella apprezzò il gesto. Lo aveva comprato pensando a lei, aveva perfino fatto il pacchetto.
-Sei cambiato, Artemis.- mormorò l’elfa. – E non so se la cosa mi spaventi o mi rendi felice..
Lui sembrò imbarazzato.
-Comunque sia, mi hai colto alla sprovvista, non saprei come ricambiare.
-Lo hai già fatto, stando con me oggi - disse il ragazzo.
Nella luce calda di quella notte, mentre sorrideva felice, era semplicemente adorabile.
L’elfa si sentì fremere. “No.. io… non devo farlo… non..”
Ma ne era fatalmente attratta, non riuscì a resistere.
- Forse ho trovato un modo..- mormorò lei con un filo di voce. Poi si sporse sul ragazzo, e gli baciò le labbra.

   
 
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