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Autore: Ginevra Gwen White    03/12/2012    4 recensioni
ATTENZIONE, TRADUZIONE!
Un bel giorno, Persefone decise di divorziare. Tra battaglie legali, attacchi isterici, dei insopportabili e semidei esasperati, assisteremo a come si può trovare una semplice soluzione anche ai problemi più grandi ;)
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti, Tre Pezzi Grossi
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: Non possiedo Percy Jackson. Ma sto provvedendo ;)
Nota della traduttrice: Questa traduzione non mi soddisfa per niente. Ci sono molte frasi e parole estremamente tirate, ma spero che il senso si capisca comunque. Se qualcuno ha voglia di correggermi è liberissimo di farlo! Apprezzo molto ogni vostro suggerimento :)
Recensite, così continuo a tradurre **
Baci,
Gwen.






"Aaah! Che schifo!" strillò Afrodite.
"Mi dispiace" disse il figlio di Ade debolmente mentre si asciugava la bocca, "Ma non è colpa mia se ho lo stomaco delicato"
Anche Atena sembrava un po' disgustata, ma si può dire che cercava di non darlo a vedere. Era, d'altro canto, non aveva ancora imparato l'arte della sottigliezza. Si strinse il naso con una mano mentre agitava l'altra, facendo così svanire il vomito e lasciando il pavimento perfettamente pulito.
"Che...", disse Ade con voce tesa, "... ci fa mio figlio qui?"
Atena si voltò verso il suo donnaiolo padre, "Spero che non ci sia bisogno di spiegare la biologia di come si fanno i bambini, giusto?"
Zeus fece una smorfia.
"Lo prendo come un no. Quindi, nonostante Ade sia sposato, nonostante sia sposato con la donna che ha rapito, ha... lo sapete... "
"Oh, andiamo Atena, cosa c'è di così difficile nel dire che ha avuto rapporti sessuali con altre donne?" chiese Demetra impaziente.
Atena sospirò. "Demetra, il giovane Nico Di Angelo è, beh, giovane. Stavo cercando di mantenerlo incorrotto..."
"Giovane? Incorrotto? Come, prego?" chiese Nico incredulo, "Ho quattordici anni! Ho contribuito a salvare l'Olimpo! Guardo già 'Due uomini e mezzo'! Chi stai chiamando giovane e incorrotto..."
Demetra guardò il ragazzo, critica. "Li mangi i cereali? Perché mi sembri troppo magro. Mangia cereali. Ti renderanno un uomo forte."
Nico le lanciò uno sguardo stile sei-pazza-o-cosa-donna. Poi si guardò intorno, ancora fumante a causa del commento 'giovane e incorrotto' e sbottò: "Perché sono qui in questo show da fenomeni da baraccone?"
Zeus si alzò in piedi, improvvisamente furioso. Picchiò inavvertitamente sulla scrivania del processo, ma non sembrò curarsene in modo particolare. "Come ti permetti a chiamare questa particolarmente seria e grave..."
Dioniso fece crescere una vite dal pavimento e ne tirò giù una parte, "Oh, rilassati, ha ragione. È uno show da fenomeni da baraccone."
"Persefone vuole il divorzio. Ha il mio sostegno. Era si oppone e stiamo combattendo qui, in questo tribunale olimpico. Zeus è il giudice. E tu sei qui per sostenere le mie ragioni." lo informò Atena.
Nico fece una pausa, valutando la situazione: "Se Persefone e Ade divorziano, Demetra continuerà a molestarmi con la sua mania dei cereali?"
"Molto probabilmente, no. In questo momento lei è, in un modo molto bizzarro e contorto, la madre della tua matrigna. (Nico fece una smorfia e mormorò un appena udibile: "Non andiamo a parare lì".)  Se Persefone ottiene il divorzio, Demetra non ha con te alcuna relazione. Quindi sì, in teoria, se vinco, Demetra ti lascierà in pace."
"Ci sto."
"Atena è così dannatamente intelligente, non è vero?" Poseidone, che era stato tranquillo per un bel po' di tempo, prese la parola. Era stato imbronciato sul suo trono, ma ora sembrava solo un po' nervoso. La dea della saggezza, non perdetevela.
"Sì, ma anche tu dovresti essere a disagio... almeno Ade non ha rotto il giuramento, a differenza di te."
"Ehi! Guarda il tuo papino! Ha rotto il giuramento ben due volte!"
Zeus si tirò su. Fece un bel respiro profondo e sembrò come se stesse per dire qualcosa di molto drammatico e altamente potente. Invece, strillò soltanto, "CHIUDI IL BECCO!"
"Ah, sì? Beh, è vero!" gli urlò contro Era, "Perché è così difficile per voi uomini tenerlo nei pantaloni..."
"Non voglio essere incorrotto, ma devo per forza stare ad ascoltare questa conversazione? Nessuno vorrebbe sapere come il proprio padre si è accoppiato, okay..."
"Chi?"
"Chiedo scusa?" chiese Nico educatamente ad Atena.
"Di quale padre che ha chiavato stai parlando?"
"Non lo so, non lo voglio sapere!" gridò.
Atena scosse la testa: "No, io sto dicendo chi è il padre di chi?"
"Ma... chi è suo padre? Di chi è il padre?"
"Cosa?"
"Come?"
"Argh! Dimenticalo! Ora capisco perché l'inglese dei semidei è così scadente... nessuno riesce correggerli!"
"In realtà, è la dislessia..."
Atena agitò la mano, "Tutte scuse..."
"Aspetta, aspetta, aspetta. Nico è nato qualcosa come 70 anni fa!" interruppe Ade "dovrei avere un po' di clemenza, no? Guarda Poseidone! E guarda Zeus! Cioè, puoi gridarlo forte!"
"Womanizer, woman-womanizer..."
"TACI, APOLLO!
"E allora?" gridò Atena, "Tu ti sei astenuto solo a causa del patto! E hai avuto due figli con Maria Di Angelo! Questo potrebbe significare che tu la amasti veramente e Nico non fu il risultato di una botta e via di qualcuno che bevve troppo vino!"
Tutti si bloccarono e guardarono Dioniso. Lui si strinse nelle spalle. "Non sono colpevole. Beh, non questa volta, almeno."
Tutti annuirono e ripresero a discutere.
"Possiamo non parlare di Bianca e di mia madre, per favore?" disse Nico, sfregandosi il setto nasale e ispirando profondamente.
"Sono d'accordo" si associò Demetra, "Non parliamo di quella donna."
"Demetra, vuoi che io vinca questo caso per tua figlia, o no? Chiudi quella amorevole bocca di cereali  e stai zitta! Maria Di Angelo deve essere usata contro Ade!"
Gli occhi di Nico cominciarono a fumare di rabbia. Ade sembrò passare da cupo a furioso. Tale padre, tale figlio.
"Ho amato veramente una donna e si vuole 'usarla' contro di me?" tuonò. Il che è strano, perché Zeus dovrebbe essere quello che tuona. Ade, che vive sotto terra, avrebbe dovuto rumoreggiare. E Poseidone... beh, Poseidone avrebbe dovuto semplicemente fare 'splash'.
"Confessione!" sbraitò Demetra, "Ha detto che la amava veramente!"
"Siamo dei! Ci è permesso amare altre persone al di fuori della nostra moglie immortale! O marito." Ade inserì l'ultima parola come un ripensamento, quando guardò Afrodite, "Zeus, neghi questo?"
Era guardò il marito. Zeus aprì la bocca e la richiuse. Poi la aprì di nuovo e la chiuse un'altra volta.
Poseidone scoppiò a ridere, "Sembri un pesce rosso, fratello! E io sono il dio del mare! Ahaha!"
Zeus lo fulminò con lo sguardo, ma era in un dilemma cosmico. Ade aveva ragione, immortale e tutto, non si poteva essere del tutto fedeli alla propria seconda metà. A meno che non si avesse scelta o a meno di non essere uno di quelli completamente fuori di testa, i cosiddetti "vampiri di Twilight". Zeus non aveva idea di come ci fossero riusciti. Ma con Era che lo stava guardando male... beh, non poteva semplicemente dire questo, giusto? Però, se avesse detto che gli dei sposati non avrebbero potuto avere relazioni con i mortali, beh, poi dove lo avrebbe condotto ciò? In un posto molto stretto, ecco dove. 
Mentre Zeus ci pensava su, Ares aveva un luccichio diabolico negli occhi. Le cose erano molto ben piazzate... se solo avesse potuto dare una piccola spinta nella giusta direzione... beh, diciamo che la lotta verbale poteva finire anche meglio. E Ares sapeva che la lotta fisica era molto meglio di quella verbale.
Mentre gli Olimpi si guardavano l'un l'altro, Nico Di Angelo li fissò mortalmente, uno per uno... se gli sguardi potessero uccidere, allora sarebbero tutti morti ormai, ma gli immortali sono dannati.
Al momento, Ares sperava che il figlio di Ade non avesse un potere del genere... 
Sorrise malignamente. Una leggera gomitata nella direzione giusta... guardare i membri della propria famiglia strangolarsi l'un l'altro era il miglior divertimento di sempre, poco ma sicuro...


Nota dell'autrice: Sono d'accordo con Ares. Per una volta.
   
 
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