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Autore: ValeryJackson    04/12/2012    2 recensioni
Avete presente la saga "Percy Jackson"? Bene, scordatevela. Anzi no! Scordatela in parte, perchè questa è una storia (quasi) totalmente diversa. Il protagonista non è più solo il nostro amato Percy, bensì tre ragazze.
Tutti noi sappiamo che il Campo Mezzosangue ospita giovani semidei. Ma se non fosse solo questo? Se fosse un rifugio anche per altri componenti della magia? come maghi, o supereroi? In tal caso la storia sarebbe totalmente diversa.
Alex, Bella ed Emma sono ragazze apparentemente normali. Vestono come noi. Parlano come noi. Vivono come noi. Ma non sono affatto come noi. Loro, infatti, sono in grado di fare cose che noi non possiamo neanche sognare. Hanno poteri che noi non riusciamo neanche a immaginare. Bella riesce a diventare invisibile. Alex può prendere fuoco e può volare. Emma sa allungarsi in maniera smisurata. Insieme lottano per difendere il mondo dal male. Ma nessuno deve scoprire la loro vera identità. O saranno guai. Avete presente i supereroi dei fumetti e dei film? Una cosa del genere, ma loro sono reali.
Ovviamente, però, la mia storia fa riferimento anche alla fantastica saga quale è "Percy Jackson", presentandovi una rivisitazione della storia e riportando molti dei suoi personaggi, tra cui Percy!
Sperovipiacciaa!Commentatee! :*
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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DRIIING! La campanella della scuola era suonata. Bella si affrettava ad arrivare in tempo. Ci aveva messo un po’ per liberare quell’animale dalla rete da pesca e non si era resa conto che si fosse fatto tardi. Ad aspettarla fuori dalla scuola c’era Alex . Aveva una maglietta a maniche corte nonostante la neve. Lei non soffriva mai il freddo, grazie ai suoi poteri.
- Dove sei stata?
Bella aveva ancora il fiatone. -Sono andata a farmi una nuotata.
- Lo immaginavo. Noi siamo passate a casa tua. Tuo padre ci ha detto che eri venuta tu da noi.
- E voi cosa gli avete detto?
- Che allora ti avremmo incontrato lungo la strada
- Bene! Dov’è Emma?
- Ci sta aspettando con Zane e Percy Fuori dall’aula Emma le stava aspettando ansiosa. Aveva le braccia incrociate e batteva il piede sul pavimento nervosa. – Brutto segno!- sussurrò Alex.
- Ma dove eri finita?- disse Emma con tono furioso rivolta a Bella.- La lezione è già cominciata!
- Scusa! Volevo solo farmi una nuotatina … - Bella era rossa di vergogna. Non si sa perché ma quando Emma le urlava contro Bella stava sempre in silenzio, sempre . Non aveva lo stesso coraggio di rispenderle che aveva Alex.
- Beh?! Perché le urli così? È forse proibito nuotare?!- urlò Alex – Coraggio, entriamo in classe! La lezione sarà già cominciata … non che mi interessi più di tanto …
E invece doveva interessarle. La lezione che si stava svolgendo era quella tenuta da Maria ( la donna che le aiuta ad allenarsi con i loro poteri. Inizialmente era entrata nella scuola in incognito per poterle sorvegliare; ma poi ha scoperto che le piaceva insegnare e così è rimasta). Appena entrarono in classe Maria le fulminò con lo sguardo. – Siete in ritardo signorine!
- Ci scusi … - a Bella tremava la voce – non succederà più!
- Me lo auguro! Su, mettetevi a sedere!- “Facciamo i conti dopo” aveva pensato Maria mentre segnava sul registro le presenze. Alex inarcò un sopracciglio. Solo lei era riuscito a sentirlo, visto che il suo potere le permette di leggere nel pensiero. Si sedette e iniziò a seguire la lezione … per i primi 5 minuti. Poi il suo cervello andò da tutt’altra parte. Iniziò a pensare a Silver Surfer, a come poteva distruggerlo, al modo perfetto per prepararsi dei popcorn con i suoi poteri … insomma, pensava a tutto tranne che alla lezione. Molte volte addirittura leggeva i pensieri dei suoi compagni per passare il tempo. Ma non era l’unica. Anche Percy era distratto. Pensava a tutt’altro. Solitamente aveva le cuffie, stavolta invece si limitava a fissare fuori dalla finestra. Se l’insegnante se ne fosse accorto e avrebbe sparato una domanda sull’argomento sarebbero stati guai. Lui non leggeva nel pensiero! Percy però era un semidio. Era figlio di Poseidone. Era dislessico visto che il suo cervello era impostato sul greco antico, e aveva il deficit dell’attenzione per via dei suoi riflessi da combattimento. Maria lo sapeva, e evitava di farli fare brutte figure chiedendogli magari di recitare un verso di Dante o di Shekspere. Ma quel giorno Maria era di cattivo umore.
- Ragazzi!- Sbatte la mano sulla cattedra furiosa - Posso avere la vostra attenzione?!- si girò verso Percy - Signor Jackson!
Zane diede un calcio sotto la sedia di Percy. Lui si scosse e diede attenzione alla professoressa.
- Stai seguendo la mia lezione?- Percy era sbigottito, ma con voce tremolante rispose un leggero si.
- Bene! Allora perché non mi dici il significato del verso dantesco che ho scritto alla lavagna?!
Emma e Alex si lanciarono uno sguardo preoccupato ma anche sconvolto. Maria sapeva della dislessia di Percy; come aveva potuto chiedergli una cosa simile? Maria ribatté - Allora?
Percy fece un tentativo. Fissò la lavagna. Le lettere iniziarono a roteare, formando parole sansa senso. Gli girava la testa. Non servivano i super poteri di Alex per capire che era in difficoltà. Era sul punto di dire un “non lo so” e di fare la figura del perfetto idiota quando una fiamma si innalzò nel giardino che sporgeva dalla finestra. Tutti i ragazzi si alzarono a guardare. Tutti tranne Alex, Bella, Emma e Percy. Quando a quest’ultimo arrivò un bigliettino con su scritta la risposta alla domanda della professoressa scritta in greco antico fu subito chiaro tutto. Alex aveva provocato l’incendio. Percy si affrettò ad aprire il bigliettino e leggerlo. Poi Bella attivò gli irrigatori e spense il fuoco. Tutti i ragazzi tornarono a sedere. A quel punto Percy, con tono sicuro, diede la risposta alla professoressa, che rimase sbigottita.
- OK Jackson, ben fatto- Sulla faccia di Maria era tornato il solito sorriso dolce di sempre, come se non fosse successo niente. Percy si girò e fece un cenno alle ragazze. “Grazie” disse mimandolo con le labbra. Ad un tratto suonò il campanello che segnò la fine della lezione. Tutta la classe uscì fuori di corsa. Maria stava sistemando le sue cose.
- Cosa ti è saltato in mente?- era la voce di Alex, che era rimasta in fondo all’aula.
- Non capisco di cosa tu stia parlando.- rispose Maria con tono stupito. Alex alzò gli occhi al cielo
- Lo sai che Percy è dislessico! Lo sai bene! Perché gli hai fatto quella domanda assurda? Che cosa volevi fare? Fargli fare la figura dell’imbecille? Ci riesce già benissimo da solo!
Maria sgranò gli occhi – Ma di che cosa stai parlando Alex?! Non avrei mai pensato di fare una cosa simile!
- Ah no?! “Perché non mi dici il significato del verso dantesco che ho scritto alla lavagna?”- disse Alex imitando in modo stridulo la voce di Maria.
- Beh te lo sarai immaginato! Ti giuro! Io non l’avrei mai fatto! Alex la guardò negli occhi. Stava dicendo la verità. Nessuno riusciva a mentirle. Inarcò un sopracciglio, poi disse
- Sai, credo che tu debba farti un bel bagno caldo … sei un po’ lunatica oggi … - così si avviò verso la porta. Una volta sul ciglio si girò a riguardare Maria, che però si comportava come se non avesse mai parlato con lei proprio 5 secondi fa. Alex era ancora un po’ stranita da quella conversazione, ma si avviò per il corridoio, dove c’erano i suoi amici.
  
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