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Autore: Lui_LucyHP    04/12/2012    7 recensioni
Alla fine della Guerra contro Voldemort, le vittime sono molte.
Harry, nel tentativo di tornare a Grimmauld Place con una Passaporta, si troverà invece in un'altra dimensione, dove le cose sono andate diversamente.
James, Lily e gli altri sono tutti vivi, ma combattono una guerra che dura più di vent'anni, perché lì, Voldemort, non è mai caduto la notte del 31 Ottobre 1981, ed è più forte che mai.
Harry si troverà di nuovo ad essere l'unico in grado di sconfiggere il Mago Oscuro.
Ci riuscirà? Come sarà il suo rapporto con i genitori che non ha mai conosciuto?
E quello con tutti gli amici che aveva, ma che lì non l'hanno mai conosciuto?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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La nuvola di polvere che si era sollevata quando aveva estratto le vecchie copie del Profeta, fecero starnutire Harry. A quel rumore, un signore seduto poco lontano nella piccola biblioteca, gli lanciò un'occhiataccia. Harry lo ignorò e controllò le date dei quotidiani. Sfortunatamente non ce n'era nessuna della fine degli anni settanta, periodo in cui doveva essere morto il fratello di Sirius. Rimase quasi due ore a leggere tutti i giornali che aveva recuperato, ma l'unica informazione utile che trovò erano due righe in una copia di due anni prima.

 Si è spenta ieri sera nella dimora di famiglia ,Walburga Black, della nobile e antichissima casata risalente al Medioevo. Pochi sono i membri della famiglia ancora in vita: Sirius, figlio della donna e le nipoti Bellatrix, Andromeda e Narcissa.

Harry non era particolarmente soddisfatto, ma tutte le altre copie erano andate distrutte quattro anni prima; non aveva alcuna speranza di trovare notizie sulla morte di Regulus Black, ma almeno era certo che fosse morto. Questo voleva dire che la casa di Grimmauld Place era vuota, perché sapeva che Sirius non ci sarebbe mai andato ad abitare, L'unico essere vivente che avrebbe potuto trovare in quella casa era Kreacher, l'Elfo Domestico della famiglia Black.
Uscì dalla Biblioteca e sollevò il cappuccio del mantello. Mancavano pochi giorni all'arrivo dell'estate, ma quel sabato mattina le nuvole avevano ricoperto il cielo di Londra portando una leggera pioggerellina. Arrivò in Grimmauld Place senza troppi problemi, anche se non era certo di poter trovare la casa. Se fosse stata posta sotto l'Incanto Fidelius, per esempio, non aveva alcuna possibilità di entrare. Quando si fermò tra i numeri undici e tredici, pensò attentamente al numero dodici. Lentamente le due case si separarono, mentre una terza cominciava a comparire davanti ai suoi occhi; non poteva credere di essere stato tanto fortunato. Eppure la casa che aveva davanti era proprio quella che cercava, aveva davvero funzionato.
Aprì il cancello e il portone della casa, facendo attenzione che nessuno lo vedesse, ma la strada era deserta. La casa era come la ricordava: buia, polverosa e piena di teste di Elfi Domestici appese alle pareti. Si mosse, cercando di fare meno rumore possibile, e raggiunse il salotto dove aveva visto il medaglione per la prima volta. Ignorò il pensiero che, se Voldemort aveva usato altri oggetti come Horcrux, non aveva alcuna speranza di trovarne uno in casa Black, dato l'alto numero di cose oscure presenti. Girò qualche minuto per il salotto, osservando attentamente le mensole colme di oggetti di ogni forma e colore. Infine, quando stava cominciando a perdere la speranza, lo vide. Il medaglione era appoggiato in una delle mensole dietro al divano sfondato. Quando lo prese in mano, sentì distintamente il ticchettio che proveniva dal suo interno, segno che c'era qualcosa di vivo. Stava per metterlo in tasca, quando una voce lo bloccò.
«Chi è lei? Che cosa ci fa nella casa della Padrona?»
Harry si girò e si trovò di fronte l'unico abitante della casa.
«Ciao Kreacher».
«Il ragazzo conosce Kreacher?»
Harry rimase un attimo in silenzio, non sapendo cosa rispondere. Si era appena accorto che il suo piano aveva una piccola, pericolosa pecca: lui non era il padrone di Kreacher. Non poteva proibirgli di raccontare che era stato in quella casa e questo era un bel problema. Come membro della famiglia Black, anche Bellatrix aveva potere sull'Elfo; se la notizia della sua visita fosse giunta alle orecchie della Mangiamorte?
Decise infine di raccontare la verità, o almeno, i fatti che erano accaduti nella sua realtà.
«So che Regulus ti aveva affidato il compito di distruggere questo medaglione» spiegò, facendo dondolare l'oggetto che aveva in mano.
«Kreacher non ce l'ha fatta, ha fallito» disse l'Elfo, cominciando a torcersi le orecchie come punizione. «Kreacher ha disobbedito agli ordini, ha fallito».
«Io so come distruggere il medaglione, posso portare a termine il compito che ti aveva affidato Regulus».
Il viso dell'Elfo si illuminò. «Davvero? Il ragazzo può farlo?»
Harry annuì. «Ho bisogno di portarlo con me, però».
«Ma certo, certo. Kreacher è contento perché il padroncino Regulus sarebbe contento».
«Come... come stai?» chiese, preoccupato. Ricordava benissimo il cambiamento che aveva avuto l'Elfo, una volta che si erano dimostrati gentili nei suoi confronti. Gli dispiaceva di saperlo lì da solo, a parlare con il ritratto della madre di Sirius e nessun altro.
«Il ragazzo chiede a Kreacher come sta?»
Gli occhi della creatura erano talmente sgranati, che non riusciva a sbattere le palpebre.
«Il ragazzo si preoccupa per Kreacher?»
Sì, io volevo sapere se andava tutto bene qui. Se tu, magari, potessi aver bisogno di qualcosa...»
«Oh, Kreacher sta bene, non ha bisogno di nulla, grazie».   
«Kreacher, so che non sono il tuo padrone, ma vorrei che non dicessi a nessuno che sono stato qui».
Il piccolo Elfo annuì ed Harry lasciò la casa un po' più sollevato. Sapeva che, dietro un esplicito ordine dei suoi padroni, Kreacher avrebbe dovuto rispondere, ma almeno non avrebbe rivelato niente di sua spontanea volontà. Con non poca fatica riuscì a far entrare il medaglione nel sacchetto di Mokessino; di indossarlo, non aveva proprio voglia. Aver trovato un Horcrux non lo faceva stare meglio. Sapeva come distruggerlo, ma non aveva niente per farlo. Avrebbe potuto chiedere la spada di Grifondoro al Cappello Parlante, ma sarebbe stato inutile; nessuno l'aveva usata per uccidere un Basilisco, quindi non era intrisa del veleno che poteva distruggere gli Horcrux. L'unica altra arma che conosceva, era l'Ardemonio. Ma, oltre al fatto che non aveva la minima idea di come si evocasse, non era nemmeno sicuro di poterlo controllare. Aveva ancora in mente il disastro che Tiger aveva combinato nella Stanza delle Necessità e, nonostante il bisogno di distruggere gli Horcrux, non era davvero così disperato da rischiare di mandare a fuoco un intero edificio.
Forse devo riconsiderare l'idea di chiedere aiuto a qualcuno; non ho alcuna possibilità di farcela da solo.

 

***

Erano da poco passate le nove di sera, quando Silente lasciò il suo ufficio per dirigersi alla Testa di Porco. Sarebbe arrivato tardi alla riunione dell'Ordine, ma poco gli importava. Oltre al fatto che lui era a capo del gruppo e che quindi le riunioni non iniziavano mai prima del suo arrivo, la sua mente era ancora presa dal messaggio che Fanny gli aveva portato nel primo pomeriggio. Era un biglietto anonimo, di qualcuno che chiedeva di poter leggere un libro che era presente nella biblioteca di Hogwarts; o meglio, che era stato presente fino a quando lui non era diventato Preside e lo aveva tolto, assieme ad altri, pericolosi volumi. Segreti dell'Arte Più Oscura era un libro che conosceva bene, dato che lo aveva letto da studente, e si era sempre chiesto cosa ci facesse nella biblioteca di una scuola. Le magie e gli incantesimi presenti erano talmente oscuri che lo stesso Voldemort, ne era certo, avrebbe potuto imparare qualcosa. Non aveva la minima idea di quali informazioni preziose, così diceva la lettera, poteva contenere il libro; secondo lui erano un mucchio di incantesimi pericolosi, anche se nelle mani delle persone giuste. Per non parlare del fatto che, molto probabilmente, era l'unico libro contenente informazioni dettagliate su come creare un Horcrux. E certi argomenti, almeno per lui, era meglio fossero trattati da maghi adulti e, possibilmente, responsabili.
Come aveva previsto, quando arrivò alla Testa di Porco tutti i membri dell'Ordine erano presenti. 
«Buona sera a tutti, scusate il ritardo. Possiamo cominciare».
Prese posto vicino a Severus e cominciò ad elencare i punti della riunione.
«Bene, come forse avrete notato, da oggi abbiamo ufficialmente due membri in più nell'Ordine» disse, indicando Narcissa e Draco, seduti vicino ad Andromeda e Sirius.
«Purtroppo, come ormai saprete tutti, Severus non potrà più proseguire nel suo ruolo di spia. Questo ci mette in una posizione di netto svantaggio, ma dobbiamo continuare a combattere. Io e Malocchio stiamo cercando un'alternativa a Severus come spia, ma servirà del tempo. Non ho altro da dire; chi deve parlare, a turno chieda la parola».
Malocchio Moody batté alcuni colpi con il bastone, per attirare l'attenzione. Ad un cenno affermativo di Silente, cominciò a parlare.
«Dal Ministero arrivano cattive notizie. Wallis, uno degli Auror della scorta del Ministro è stato quasi sicuramente posto sotto Maledizione Imperius. Voldemort sta venendo sempre più allo scoperto ultimamente, potrebbe tentare di uccidere il Primo Ministro».
«Grazie, Alastor, avviserò io stesso Cornelius appena terminata la riunione. Riusciremo a farlo tornare in sé prima che combini troppi guai, mi auguro».
Draco Malfoy alzò una mano tremante, come se avesse paura di parlare davanti a tutte quelle persone.
«Draco, parla pure».
Il ragazzo prese un lungo respiro e cominciò a dire la sua, mentre la madre gli posava una mano sulla spalla, per incoraggiarlo.
«Ho fatto come mi ha chiesto, Signore. Sto tenendo d'occhio Barry Evans e posso dire che questa mattina ha visitato un luogo strano».
«In che senso, strano?» chiese Silente.
«Nel senso che non dovrebbe conoscerlo e non dovrebbe nemmeno essere in grado di entrarci: era nella dimora dei Black al numero dodici di Grimmauld Place».
«Cosa?» fece Sirius, scattando in piedi, sorpreso. «Non può essere. In quella casa possono entrare solo quelli che sono a conoscenza dell'esatta ubicazione». 
Silente gli fece cenno di sedersi e di lasciar parlare Draco. Sapeva che Barry aveva qualcosa da nascondere, dato che aveva lasciato il suo ufficio nonostante l'ordine di rimanere ad attenderlo. Aveva bisogno di sapere il più possibile su quel ragazzo e aveva lasciato Narcissa e il figlio al Paiolo Magico proprio per poterlo controllare meglio.
«Non l'ho seguito dentro, per paura che mi sentisse» riprese Draco. «Ma quando è uscito, ho visto chiaramente che nascondeva qualcosa in un sacchetto e poi è tornato a Diagon Alley. Allora sono entrato e ho chiesto allo stupido Elfo che c'era in casa se avesse visto qualcosa, ma non mi ha voluto dire niente. Quell'essere ha detto che, anche se in parte ero un Black, non ero abbastanza importante secondo lui, per essere incluso tra le persone a cui deve obbedienza. Ridicolo!»
«Non è un problema» intervenne Sirius. «A me lo dirà. Ci andrò subito appena terminata la riunione».
«Se non ti dispiace, vengo con te» disse Silente. Voleva assolutamente capirci di più in quella faccenda. Che un Elfo Domestico si rifiutasse di rispondere ad un membro, seppur lontano, della famiglia, era un fatto molto strano. Non riconoscevano membri più o meno lontani; tutti quelli che facevano parte della famiglia erano i loro padroni a tutti gli effetti. Barry doveva aver chiesto o detto qualcosa per convincere l'Elfo a non parlare, ma perché gli aveva dato retta? 
«Nessun problema».
«Bene, ci sono altre persone che vogliono parlare?»
Molly Weasley lanciò un'occhiata infuriata al marito, poi alzò la mano.
«Albus, so che mio figlio Ron, mia figlia Ginny ed Hermione Granger ti hanno chiesto di entrare nell'Ordine. Io non credo sia una buona idea, sono troppo piccoli».
Silente sospirò, sapendo che Molly era un vero osso duro, tanto che perfino il marito si chiamava fuori in molte discussioni. Lui non aveva niente in contrario nell'ammettere i ragazzi, tranne Ginny Weasley, che non aveva ancora raggiunto la maggior età.
«Sì, sono venuti a parlare nel mio ufficio. Per quanto riguarda Ginny, le ho già fatto notare che deve avere almeno diciassette anni e, possibilmente, aver superato i MAGO. Per quanto riguarda Ron e la signorina Granger, non vedo perché negar loro questa possibilità. In più, vorrei farti notare che tutti i tuoi altri figli fanno parte dell'Ordine»  aggiunse, indicando la schiera di ragazzi dai capelli rossi seduti poco lontano da lei.
La donna non sembrava per niente convinta e aveva aperto bocca per ribattere, ma il marito la precedette.
«Molly, Ron ed Hermione sono maggiorenni e possono scegliere da soli quello che vogliono o non vogliono fare. Nemmeno io sono felice della cosa, ma è inutile non coinvolgerli, quando comunque finiranno in mezzo a questa guerra una volta terminata la scuola».
Dopo qualche minuto di discussione, Molly cedette e accettò la presenza dei due ragazzi nell'Ordine, una volta che avessero finito la scuola.
«Bene, se nessuno ha altre questioni, terminerei qui la riunione. La prossima sarà tra una settimana, al Paiolo Magico. Buonanotte a tutti».

 

***               

Sirius aveva sempre detestato quella casa. Rappresentava tutto quello che la sua famiglia adorava: ricchezza, potere e magia oscura. L'unico ricordo che aveva di quella casa, era la madre che gli urlava contro quanto lui fosse inadeguato, la 'più grande vergogna per la famiglia', come lo chiamava sempre. Il padre non l'aveva mai aiutato, nonostante fosse stato un po' più elastico di Walburga. Il fatto che ad Hogwarts fosse stato smistato a Grifondoro, non aveva migliorato le cose. Da quel giorno anche il suo fratello minore Regulus, che prima lo prendeva ad esempio, aveva cominciato ad essere distaccato con lui, felice di fare tutto il possibile per mettersi in buona luce davanti ai genitori. A lui questo però non era mai importato, dato che a scuola aveva conosciuto James e Remus, i migliori amici che una persona poteva desiderare. Erano diventati la sua famiglia assieme a Peter, che nessuno nominava più dal giorno in cui aveva tradito tutti loro.
«Però, è davvero ben protetta» commentò Silente, mentre il numero dodici compariva davanti ai loro occhi.
«È per quello che non capisco come abbia fatto ad entrare quel Barry».
Quando entrarono nella casa, Sirius notò che non era cambiata affatto. Era buia e piena di oggetti oscuri; l'unica differenza, erano i segni della mancanza di abitanti. Polvere e ragnatele ricoprivano la maggior parte dei mobili e degli oggetti presenti. Per sbaglio urtò un orrendo vaso con dei serpenti neri che si frantumò al suolo, provocando un gran fracasso. Delle tende nell'ingresso si aprirono e una orrenda donna cominciò ad urlare.
«TU! Traditore, feccia! Fuori da casa mia, non hai il diritto di stare qui!»
Sirius rivolse una linguaccia al ritratto della madre, prima di richiudere le tende con un colpo di bacchetta.
«Vedo che la cara Walburga non ha voluto lasciare questa casa» disse Silente.
«No, purtroppo. Dov'è quel maledetto Elfo? Kreacher!»
Dopo qualche istante, un vecchio Elfo vestito con uno straccio lurido, che probabilmente non cambiava da anni, li raggiunse nell'ingresso.
«Cosa ci fa il padroncino nella vecchia casa della madre? Lui odia questo posto».
Sirius ignorò il commento, consapevole di non essere mai piaciuto alla creatura; naturalmente la cosa era reciproca. Detestava la casa e anche quell'inutile Elfo che adorava così tanto Walburga, da rifiutarsi di lasciare la casa anche dopo la sua morte. Sirius sapeva che passava il suo tempo a parlare con il ritratto della donna, cosa che doveva aver contribuito a peggiorare di molto la condizione mentale di Kreacher.
«So che questa mattina qualcuno è entrato in questa casa; che cosa si è portato via?»
L'Elfo prese a torcersi le orecchie, rifiutandosi di rivelare quello che era successo.
«Kreacher non vuole dire, lui è stato gentile con il vecchio Kreacher».
Sirius sbuffò spazientito. Non aveva tempo per gli stupidi scherzetti dell'Elfo.
«Kreacher! Ti ordino di dirmi quello che è successo questa mattina» disse, riformulando la domanda. Era un ordine e l'Elfo non poteva rifiutarsi, lo sapeva bene.
«Kreacher ha promesso al ragazzo buono che non avrebbe parlato, ma Kreacher è obbligato dal padrone... Il ragazzo ha preso il medaglione che il padroncino Regulus aveva affidato a Kreacher prima di morire. Kreacher doveva distruggerlo, ma non ce l'ha fatta, ha disobbedito...»
Sirius guardò l'Elfo, curioso. Perché  Regulus gli aveva affidato un compito del genere, prima di morire? Sapeva che sarebbe morto? Lui aveva sentito voci anni prima, secondo cui il fratello aveva deciso di lasciare i Mangiamorte, voltare le spalle a Voldemort e, proprio per questo, aveva pagato con la vita. E se fosse andata diversamente?
«Kreacher, com'è morto mio fratello?»
Di nuovo, l'Elfo prese a torcersi le orecchie, preferendo punirsi piuttosto che rispondere alla domanda.
«Kreacher, ti ordino di...»
«Aspetta» lo interruppe Silente. «Kreacher chiama Barry 'il ragazzo buono', sai perché?»
Sirius negò con la testa; non aveva la minima idea e, a dirla tutta, non era affatto interessato alla follia dell'Elfo.
«Io credo che Barry sia stato gentile con lui, vero?» continuò il Preside.
«Il ragazzo buono sapeva tutto, della morte del padroncino Regulus, tutto. Anche la missione che il padroncino aveva ordinato a Kreacher».
«Ehm, Kreacher... potresti essere così... gentile, da spiegarci com'è morto Regulus?»  chiese Sirius, sforzandosi di trattare bene l'Elfo.
«Padroncino Regulus aveva solo sedici anni quando si è unito al Signore Oscuro, l'orgoglio di tutta la famiglia. Dopo un anno, ha preso Kreacher e lo ha portato dal suo Signore, perché aveva bisogno di un Elfo. Padroncino ha ordinato di fare tutto quello che il Signore diceva e poi, tornare qui, a Grimmauld Place».
L'Elfo si interruppe, prendendo fiato, mentre il piccolo corpicino iniziava a tremare.
«Il Signore Oscuro ha portato Kreacher in una caverna e lo ha costretto a bere una pozione che era dentro un bacile... Kreacher stava tanto male, ma l'ha bevuta tutta. Poi, quando il bacile era vuoto, il Signore Oscuro ha messo un medaglione dentro e se n'è andato. Kreacher stava male, e ha bevuto l'acqua che c'era attorno al bacile... tante mani lo prendevano, lo tiravano giù... ma gli avevano ordinato di tornare, quindi è tornato qui»
«Hai raccontato a Regulus quello che era successo?»
Kreacher annuì. «Il padroncino era molto preoccupato e dispiaciuto per Kreacher. Un po' di tempo dopo, padroncino chiede a Kreacher di portarlo nella caverna. Ha dato a Kreacher un altro medaglione... che Kreacher doveva cambiare, poi doveva tornare a casa, senza... Padroncino ha bevuto la pozione, ed è stato trascinato in acqua... Kreacher ha scambiato i medaglioni e poi è tornato a casa... Non poteva dire a nessuno quello che aveva fatto, padroncino aveva ordinato...»
Sirius era scioccato. In tutti quegli anni aveva pensato che il fratello avesse voluto abbandonare Voldemort per paura, invece non era andata affatto così. Perché quel medaglione era importante? Che cosa aveva scoperto suo fratello di così grande, da spingerlo a fare qualcosa contro il suo Signore?
«Hai... Hai distrutto il medaglione?»
«No. Kreacher ha provato tutto, ma non ce l'ha fatta... Oggi, è arrivato il ragazzo buono e ha detto che lui sapeva come fare per distruggerlo, ma che doveva portarlo con sé... Kreacher lo ha lasciato andare...»
«Hai fatto bene, Kreacher, molto bene» lo rassicurò Sirius, che non aveva la minima idea di che altro dire.
«Sirius, devi chiedergli di non dire niente a nessuno di quello che ha visto oggi, né quanto successo anni fa» disse Silente, preoccupato.
«Come mai? Cos'ha quel medaglione?»
«Stiamo parlando di Voldemort; potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa».

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Ciao a tutti!!
ecco il quinto capitolo della storia. Spero vi sia piaciuto; fatemi sapere cosa ne pensate! E, come sempre, fatemi notare senza paura eventuali
errori di qualsiasi tipo!! Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo e a chi continua a leggere in silenzio.
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite(12), le seguite(38) e le ricordate(4).
Il prossimo capitolo arriverà venerdì,
baci
Lucy                     

 

 

   
 
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