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Autore: denna    04/12/2012    5 recensioni
Fanfiction che nasce dalla lettura del capitolo 500 e dalla domanda che ne è scaturita subito dopo.
E se quella spada fosse Pantera?
SPOILER!
Questa fic è ambientata in un momento immediatamente successivo all'invasione della Soul Society.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Neliel Tu Oderschvank, Urahara Kisuke
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Pensavate di esservi liberati di me, eh? Invece no, c’è ancora l’epilogo! ^^
Scherzi a parte, come state? Io sono abbastanza felice… piuttosto felice… ho circa 518 motivi per essere felice, ma, invece di stare qui ad elencarli, vi lascerò al chapter, visto che è tanto che aspettate ;).
Ma non pensate di esservi salvati, sotto ci sono le note.
Bwahahahahahah!

 

Part 8
Epilogue


 

 
Era colpa sua.
Come al solito, colpa sua.
Non aveva dubbi.
Se non fosse stato per lui, non si sarebbe trovato lì dov’era ora, avrebbe già lasciato la scuola, diretto verso casa.
Scoccò un’occhiataccia alla causa dei suoi problemi, che per tutta risposta ringhiò.
Se non lo avessero beccato in quel dannato sgabuzzino, il preside non lo avrebbe chiamato, e se non lo avesse chiamato, probabilmente non si sarebbe ricordato della questione delle sue assenze- che negli ultimi tempi erano triplicate- e non  avrebbe dato una punizione anche a lui.
 Ma, soprattutto, non mi avrebbe messo a scontare il castigo con lui!- pensò collericamente Ichigo Kurosaki, raggiungendo il bidello che li  stava aspettando in cortile.
«Dai, Ichigo! Non fare quella faccia! Almeno siamo tutti insieme, non sei contento?» disse allegra Nel prendendolo a braccetto, mentre faceva scivolare l’altro braccio intorno a quello di Grimmjow, attirandolo a sé.
«Contentissimo.» mugugnò il sostituto shinigami.
«Su, Kurosaki-kun , se siamo in tanti, finiremo prima.» affermò timidamente Inoue.
«Giusto! Orihime ha ragione.» asserì l’ex espada, ignorando i due ragazzi che continuavano a guardarsi in cagnesco alle sue spalle.
Nonostante avessero combattuto insieme, i due erano ben lungi dall’essere diventati  amici, ma, almeno, si rispettavano ed avevano anche imparato a collaborare. Era più forte di loro: Ichigo non sopportava l’espada e Grimmjow sembrava geneticamente predisposto a detestare lo shinigami. Nel ricordò l’avvenimento di un paio di settimane fa, quando, durante una cena, avevano casualmente scoperto che l’arrancar dai capelli azzurri era intollerante alle fragole. Nessuno aveva osato commentare: Grimmjow era passato in mezzo a un Licht Regen ed aveva infilzato a morte lo sventurato quincy che si era permesso di ferirlo, una manciata di frutti rossi non lo avrebbe fermato dal trucidare chiunque avesse fatto battute .
Quel giorno si sarebbero occupati del giardino: avrebbero strappato le erbacce, travasato le piante e potato i cespugli. Il bidello si allontanò un attimo, lasciandoli da soli con una dozzina di vasi e due paia di cesoie.
«Sarà meglio cominciare.» dichiarò il ragazzo dai capelli arancioni, posando a terra lo zaino.
Grimmjow gli passò accanto, senza risparmiarsi la solita spallata, e andò a raccogliere le grosse forbici da giardino.
Il sostituto shinigami represse a fatica gli insulti e si avviò ad aiutare Orihime, alle prese con una pianta decisamente troppo grande per lei.
«Lascia fare a me, Inoue.»
«Grazie, Kurosaki-kun.» disse la ragazza con le gote arrossate.
«Figurati.» rispose lui.
Sollevò il grosso vaso.
«Hey, Grimmjow! Fai potare la siepe a loro e vieni ad aiutarmi con queste!» gridò, indicando gli arbusti in attesa di essere trapiantati.
«Va bene! » rispose l’espada, avvicinandosi allegramente a lui.
«Perfetto, adess…» si interruppe. Fece cadere terra il vaso, che si frantumò, strappando alla fullbringer un gridolino sorpreso. Ignorò il rimprovero irato del bidello e si girò verso il ragazzo sorridente, mentre un pensiero nefasto si affacciava nella sua mente.
 « Aspetta un attimo!» esclamò, puntandogli il dito contro. «Tu non sei Grimmjow, vero?»
«No.» ridacchiò l’anima modificata.
Aveva approfittato della prima distrazione ed era scappato, lasciandolo da solo con…
Ebbe un bruttissimo presentimento e si voltò, sperando con tutto il cuore di sbagliarsi.
«E immagino che quella non sia Nel.» asserì infelicemente, osservando la fanciulla dai capelli verdi intenta a mangiare le margherite.
«Esatto.» affermò contento il falso arrancar.
Lo avevano fregato alla grande.
L’ urlo belluino dello shinigami squarciò l’aria.
«GRIMMJOOOOOOOW! »
L’espada, comodamente seduto sul ciglio del tetto della scuola, fissava divertito il dio della morte in preda a una crisi di nervi. Alzò le sopracciglia quando lo udì gridare un insulto parecchio scurrile rivolto alla sua persona.
E poi sono io lo sboccato.- pensò con una punta di risentimento.
«Te l’avevo detto che se ne sarebbe accorto.» affermò Nel, apparendo al suo fianco.
L’arrancar sbuffò.
Stupide anime spione.
«E allora, perché mi hai seguito lo stesso?» chiese.
«Non avevo voglia di piantare fiori.» ammise la fanciulla, appoggiandosi al muretto « E volevo fare un favore ad Orihime.» aggiunse.
Che razza di favore è essere lasciati da soli con Kurosaki?- si chiese l’azzurro.
«Non trovi che stiano bene insieme?» domandò contenta l’arrancar, indicando la fullbringer che tentava disperatamente di calmare il dio della morte.
Colto alla sprovvista, l’espada rischiò di cadere di sotto.
«Ma cosa vuoi che me ne importi?» sbottò sdegnato, mentre scendeva dal cornicione.
  «Era solo una domanda.» replicò la fanciulla, scuotendo la testa.
«Tanto vale tornare indietro: tra poco uscirà dal suo corpo e verrà a cercarci.» constatò.
«Non senza questo.» ghignò Grimmjow, mostrandole il distintivo da sostituto shinigami.
Nel sgranò gli occhi.
«Tu… Quando… Come?» boccheggiò sorpresa.
«Kurosaki dovrebbe fare più attenzione alle sue cose.» commentò l’arrancar dai capelli azzurri, con un sorriso ancora più largo, riponendo l’oggetto in tasca.
«Hai pensato proprio a tutto.» mormorò l’ex espada.
Un urlo straziante li raggiunse.
«Sembra che si sia appena accorto del tuo borseggio.» notò con una punta di divertimento.
« E allora? Che può fare?» sghignazzò l’azzurro, alzando le spalle.
La fanciulla trasalì.
«Aspetta!» strillò, mentre l’affermazione del compagno acquisiva un significato ben più allarmante di quanto sembrasse.
«Che c’è?» chiese l’hollow, confuso.
« Ma non capisci?» esclamò l’ex- espada, puntandogli il dito contro. «Se ci attaccassero ora, lui non potrebbe difendersi!» . Si mise le mani tra i capelli, in preda al panico. «E’ terribile!»
L’azzurro restò in silenzio.
«Non pensi mai alle conseguenze, prima di agire?» lo rimproverò Nel.
Ovviamente no.
Uno che pensava alle conseguenze non sarebbe andato in una Soul Society infestata da quincy, con la stessa allegria con cui si va a fare una scampagnata.
A volte, si chiedeva come Grimmjow fosse riuscito a sopravvivere tutto quel tempo nell’ Hueco Mundo, braccato dalla Jagdarmee, nonostante fosse completamente privo di prudenza, cautela e giudizio.
Non era la sola a domandarselo: qualche giorno fa, Ichigo l’aveva avvicinata e le aveva chiesto se sapesse qualcosa al riguardo, dando per scontato che lei ne fosse a conoscenza, data la loro relazione- come la aveva chiamata, arrossendo.
“Mi dispiace, Ichigo, ma non ha detto nulla nemmeno a me.-” Aveva risposto.
Voleva chiederglielo, ma aveva notato che quando si toccava l’argomento Hueco Mundo, il sesto espada tendeva a diventare più scontroso del solito; quindi, aveva deciso di non insistere.
«Tsk! Finiscila!» berciò Grimmjow. «E’ successo una volta sola, e dubito che riaccadrà.» concluse, mentre ripensava con malcelata soddisfazione alla brutta fine che avevano fatto i suoi aggressori.
« Devi riportargli il distintivo.» ordinò seria l’ex espada.
«Te lo scordi!» sbraitò l’arrancar della distruzione.
« Devo ricordarti io cos’è successo l’ultima volta, o vuoi aspettare qualche freccia nella schiena per recuperare la memoria?» ribattè Nel, che iniziava a scaldarsi.
Quello stupido scherzo rischiava di trasformarsi in tragedia, possibile che non lo capisse?
Grimmjow digrignò i denti così forte, che la fanciulla sentì nitidamente lo stridere di molare su molare. Percepì la reiatsu dell’espada aumentare, ma non si fece impressionare: ormai lo conosceva abbastanza da distinguere l’ arrivo di un imminente massacro da un semplice sbalzo d’umore. Restò in attesa, impassibile, avvertendo la pressione crescente della forza spirituale; tuttavia, si astenne dall’aumentare la propria: era comunque più sicuro che lei rimanesse tranquilla per tutti e due.
«Ti ho già detto che non capiterà nulla.» affermò Grimmjow, mentre la sua reiatsu scemava.
«Non puoi saperlo.» disse lei, risoluta.
«Non attaccherebbero mai qui,  in pieno giorno.» replicò l’arrancar. « E poi…». S’interruppe.
«Cosa?» chiese Nel, curiosa.
« Tch! Sei più seccante di Kurosaki! La prossima volta me ne andrò via da solo!» sbottò l’azzurro. Le diede le spalle e si allontanò.
«Ehi! Dove stai andando?» strillò l’ex espada, senza ottenere risposta.
Spazientita, si materializzò davanti a lui con un sonido, sbarrandogli la strada. Grimmjow si bloccò e strinse gli occhi.
«Cosa stavi per dire?» domandò a bruciapelo.
«Non era importante.» rispose l’azzurro con voce piatta.
Fu il turno di Nel di digrignare i denti. Abbandonò ogni buon proposito di mantenere la calma e afferrò l’arrancar per il bavero della giacca.
Le iridi azzurre dell’hollow, per nulla intimidito, si soffermarono per un attimo sul pugno chiuso intorno agli abiti, prima di tornare agli occhi nocciola della compagna.
«Poi la smetterai di rompere?» chiese, scocciato.
«Dimmelo, Grimmjow!» gli intimò la fanciulla.
L’arrancar emise un lungo sospiro.
« E poi, noi siamo qui.» disse con voce atona.
L’ex espada sobbalzò, lasciando la presa.
«Soddisfatta?» fece lui, sarcastico.
«Quindi…» deglutì Nel. «Stai dicendo che andresti a salvarli?» domandò titubante.
« Ci manca solo che qualche fottuto quincy ammazzi Kurosaki al posto mio!» esclamò l’arrancar della distruzione.
Lo shinigami rimaneva sempre il suo obiettivo: prima sarebbe finita la guerra, prima avrebbe potuto regolare i conti con Ichigo. Aspettare non era il suo forte, ma doveva avere pazienza.
«Ma se ora attaccassero, tu li soccorreresti?» insistette la fanciulla, ignorando l’affermazione precedente. 
«Si, ma…»  rispose l’espada.
«Va bene.» lo interruppe lei, rivolgendogli un sorriso radioso. Lo oltrepassò e andò di nuovo a controllare i suoi amici.
Sono stato frainteso.- constatò scuotendo la testa l’azzurro.
 Il sostituto shinigami sembrava essersi rassegnato all’idea che i due arrancar non avrebbero fatto ritorno e aveva iniziato a lavorare insieme ad Orihime, con la quale scambiava qualche parola, e alle anime modificate, che si tenevano strategicamente a distanza.
«Allora, che si fa?» chiese allegra l’ex espada, tornando da lui.
«Pensavo di dormire.» ammise candidamente Grimmjow.
«Starai scherzando, spero.» dichiarò la fanciulla, tentando di mascherare il suo disappunto. Dal trasferimento al negozio, l’arrancar dai capelli azzurri sembrava affetto da una narcolessia da fare invidia a Coyote Stark: quando non poteva allenarsi, dormiva. Una volta, Nel lo aveva scoperto appisolato sul tetto della scuola, o nel famoso sgabuzzino-prima che questo fosse usato per altri scopi. Ma, a differenza della prima espada, era sufficiente un lieve rumore a far scattare l’hollow, come il povero Jinta aveva scoperto a sue spese.
«Affatto. Ultimamente, nella mia stanza riposarsi è diventato impossibile.» disse l’azzurro, rivolgendole uno sguardo più che eloquente.
Nel ridacchiò maliziosa.
«E’ colpa della mia straordinaria avvenenza?» fece scherzosa, sbattendo le ciglia e passandosi una mano tra i capelli.
«No.» rispose Grimmjow.« Russi.»  affermò con un ghigno perfido.
«Mai quanto te!» sbottò l’ex espada, punta sul vivo.
L’arrancar dai capelli azzurri rise di gusto.
Kurosaki non era l’unico che gli piaceva far arrabbiare, anche far uscire dai gangheri la compagna era piuttosto divertente, nonostante avesse più autocontrollo del dio della morte e un formidabile gancio destro.
Nel si morse l’interno della guancia.
Non avrebbe fatto il suo gioco, aveva un’idea migliore.
« Peccato» esordì dispiaciuta, attirando l’attenzione dell’hollow « Perché… Sai, avevo in mente un’idea…» continuò, lanciando un’occhiata complice al compagno.
«Ah, si?» fece l’arrancar, con tono falsamente stupito.
La fanciulla avvicinò con misurata lentezza il volto all’azzurro, posando delicatamente le labbra su quelle della sesta espada.
Grimmjow rimase immobile per qualche secondo, poi si staccò.
«Mh. Interessante.» commentò con tono serio, in netto contrasto con l’espressione compiaciuta sul viso.
«Mi fa piacere.» disse soddisfatta la ragazza.
L’arrancar della distruzione fece per attirarla a sé, ma l’ex espada si sottrasse rapidamente alla presa, afferrò l’elsa di Pantera e arretrò, portandosi via la zanpakuto.
Grimmjow corrugò le sopracciglia in un’espressione tra il sorpreso e l’infuriato.
«Ma che cazz…»
«Giochiamo ad acchiapparella eterna?» propose Nel, con un sorriso furbo sul viso.
«Non giocherò con te a quel gioco idiota! Mi hai preso per le tue fracciòn?» berciò adirato L’espada.
«Stavolta è diverso.» spiegò la fanciulla. «Acchiapparella eterna… con il sonido, così è più divertente!» affermò, poggiando la katana sulla spalla.
Fissò l’arrancar che sembrava volesse incenerirla con lo sguardo.
«Sempre se riesci a starmi dietro.» commentò, prima di sparire.
Il sesto espada sbuffò. Ai tempi di Las Noches, non avrebbe permesso che qualcuno lo disarmasse con tanta facilità, gli avrebbe strappato il braccio e lo avrebbe disintegrato con un cero. A forza di frequentare umani, shinigami e… lei, si stava rammollendo.
Quella guerra doveva finire il prima possibile.
«Ti sei già arreso?» gridò Nel dal palazzo di fronte.
«Tsk! Mai!» urlò l’azzurro, gettandosi al suo inseguimento.
Ma, per ora, va bene così.

***

L’ultimo nemico cadde a terra, la candida uniforme tinta da macchie vermiglie, una scena vista e rivista ai suoi occhi.
Guardò i cadaveri di quella che, poco prima, era una frazione della Jagdarmee. Una folata di vento gli scompigliò le ciocche azzurre.
Quanto tempo era passato dalla prima invasione? Non lo sapeva. I giorni iniziavano a confondersi tra loro, sempre uguali: quelli arrivavano, blateravano le solite stronzate, tentavano di catturarlo e lui li ammazzava. All’inizio era stata dura, ma la situazione era migliorata parecchio, appena scoperto come- o meglio, quando- ucciderli.
Uno dei quincy si mosse debolmente, ancora vivo.
 L’unico lato positivo di tutto questo, era che ora era molto più potente di prima- rifletté, mentre gli piantava Pantera in testa.
 Ma a cosa serviva, se non poteva affrontare l’unico avversario con cui voleva misurarsi?.
 Scacciò quei pensieri e si incamminò, lasciandosi alle spalle la mole di corpi straziati.
 Ormai aveva perso il conto delle pattuglie che aveva mandato al creatore, ma, a quanto pare, non erano abbastanza da attirare l’attenzione del comandante, che non si spostava mai dall’accampamento, né quella del loro capo, l’uomo che chiamavano Maestà, colui che aveva sconfitto Tia Harribel.
Aggrottò le sopracciglia, mentre affrettava il passo.
Harribel era stata presa, forse era morta. In teoria, ora il re era lui.
Bella soddisfazione.-si ritrovò a pensare sarcastico.
 Aveva visitato Las Noches, l’aveva trovata semidistrutta. Quasi tutti gli arrancar erano stati uccisi, o portati agli accampamenti per essere selezionati da Kirge Opie.
Odiava quel quincy- non che gli altri gli stessero simpatici, s’intende-, soprattutto dall’ultima volta che le loro strade si erano incrociate ed aveva rischiato di finire in gabbia. L’unica volta in cui era scappato.
Guardò il cielo nero, a parte la luna crescente, come aveva fatto innumerevoli volte da Adjhucas.
 Poteva avere un aspetto diverso, più umano, e una zanpakuto al posto di zanne e artigli, ma non era cambiato ciò che faceva. Combatteva per ottenere un potere maggiore, lottava per sopravvivere; camminava verso il nulla, distruggendo i nemici. Fu quasi tentato di ruggire, ma non per rabbia o frustrazione: la sua era una sfida, rivolta a chiunque osasse guardarlo dall’alto in basso.
Era di nuovo il divoratore solitario.
Un’esplosione proveniente dal campo della prima Jagdarmee attirò la sua attenzione, insieme a una colonna di reishi azzurro che si levò in alto verso il cielo.
Mh, giornata movimentata.
Doveva essere qualcuno di importante, se persino Opie si era scomodato.
Udì un grido in lontananza. Una voce familiare. Riuscì a distinguere due sagome, anzi tre, muoversi trafelate tra le dune. Incuriosito, decise di avvicinarsi. Riconobbe Pesche correre insieme ad un uomo che portava sulle spalle Dondochakka.
Wow, erano ancora vivi. Li aveva sottovalutati.
Inarcò un sopracciglio.
Perché la mocciosa non era con loro? E che ci facevano in compagnia di quel - ne era certo- dio della morte?
Lo shinigami si voltò nella sua direzione, ma non riuscì a vederlo. Continuò a seguirli con lo sguardo.
Erano diretti verso il luogo dello scontro, forse per aiutare chi stava seminando il caos all’accampamento.  Sempre più curioso, attivò il Pesquisa e sondò l’area.
Una reiatsu conosciuta lo investì con tutta la sua potenza. Sgranò gli occhi, incredulo.
Impossibile.
Avevano detto che aveva perso i suoi poteri, eppure, quella era la sua forza spirituale. E, a giudicare dalla potenza, aveva appena rilasciato il Bankai.
Senza che se ne rendesse conto, un largo sorriso gli si disegnò sul volto, seguito da una fragorosa risata. Fletté le ginocchia e spiccò il volo.
Sto arrivando, Kurosaki.
 
 
Note di fine boiata.
Stavolta è finita sul serio. Alla fine ho optato per un finale aperto, in modo da rimanere legata in parte al manga, e perché mi piaceva molto l’idea “nella fine, il principio” (lo so, guardo troppi film XD). Chi avrebbe mai detto che questa storia, nata come one-shot, sarebbe diventata una long, una GrimmNel, e chi più ne ha, più e metta. Scrivere questa fic mi ha aiutato a reggere l’attesa snervante dei capitolo post 500, spero sia stato lo stesso anche per voi e che le mie fangherlate vi siano piaciute, nonostante siano esili le probabilità che si avverino :)
Beh… come si capiva dalle note in cima, ho letto il 518 e… si, il contentino di mastro Kubo mi ha reso abbastanza soddisfatta, ma non del tutto. L’unica cosa che mi chiedo: Kubo, ci hai messo 18 settimane per farmi vedere il braccio che reggeva la spada… quanto mi farai aspettare per vedere una faccia? Spero nn troppo!
Deliri finiti, Passiamo ai ringraziamenti.
Un mega-iper-super-stra grazie alle veterane Saeko_san  e Devileyes che hanno seguito questa mattata fin dal principio, a purple benny che è riapparsa (lietissima di risentirti ^^), e a miss Junna, che trama nell’ombra per servire la GrimmNel XD.
Grazie anche a CharliesMakingMeSmile, fiore di pesco ,Libikymalpensante, Mistero95,PioggiaDiLuglio  TooSixy,  Angel of hope ,So I Don T Know che hanno messo la storia tra le seguite e/o preferiti. Davvero, le parole digitate fin ora non bastano ad esprimere la felicità provata nel vedere quei numerini aumentare chapter dopo chapter. T_T
 
Ah, visto che sto alla fine fine (e la maggioranza di voi se ne sarà già andata XD)-,metto anche una lista delle canzoni che mi hanno ispirato e che ho ascoltato fino alla nausea per ri-trovare l’ispirazione; ci tengo a rendervi partecipi ^^. (se vi va di ascoltarle…)  
I Will Not Bow- Breaking Benjamin (ormai la considero la canzone di Panthergrimmy)
Power to Strive (ovviamente u.u)
Warrior- Disturbed
I’m Alive- Disturbed
A Little Faster- There For Tomorrow
Ok, E’ veramente tutto, gente. Ci vediamo alla prossima storia, un bacione e ancora grazie.
<3

  
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