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Autore: flors99    05/12/2012    8 recensioni
Cosa succederebbe se un segreto fosse riportato alla luce dopo tanti anni?
Un segreto che Narcissa Malfoy Black ha cercato a tutti i costi di nascondere.
Dal capitolo:
- Sei in ritardo. – disse Hermione; ma lo disse in modo dolce, senza rimprovero, come una madre a un figlio.
- Io non sono mai in ritardo. – disse Allyson con un sorriso furbo. – Sono gli altri a essere in anticipo.
“Io non sono mai in ritardo Mezzosangue, sono gli altri ad essere in anticipo.”
A Hermione per poco non cadde la piume di mano.
Aveva usato le stesse parole di Draco. Lo stesso ghigno, la stessa arroganza, addirittura lo stesso sguardo.
Possibile che fosse solo una coincidenza?
Un giuramento segreto.
Un legame proibito.
Un segreto mortale nascosto tra le parole non dette e i sospiri del silenzio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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- Dr…Malfoy
- …… -
- Furetto?
- …… -
- Tutto bene?
- …… -
- Malfoy? – lo richiamò infine la ragazza, con una strana inquietudine addosso.
Silenzio.
Un gigante, enorme, silenzio.
Hermione si schiarì la voce a disagio. Non aveva la minima idea di cosa dire, cosa alquanto strano per una come lei, che trovava da ridire su tutto quanto. Per questo, se in un primo momento cominciò a dondolarsi sui talloni, non avendo il coraggio di seguire Allyson, ma nemmeno tanto sicura di voler restare lì ad osservare tutti i cambiamenti di espressione sul viso del Serpeverde, in un secondo momento decise che doveva dire qualcosa. Sia perché non riusciva proprio a restare zitta, sia perché riteneva giusto che Malfoy avesse le dovute spiegazioni, che Allyson, come aveva ben pensato di fare, gli aveva lanciato alla rinfusa, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Hermione si schiarì nuovamente la voce, facendosi coraggio. Decise di partire dall’inizio. Ma, nonostante tutte le sue buone intenzioni, quando la Grifondoro si trovava in situazioni del genere (cioè quando si sentiva così impacciata), la sua mente partiva per la tangente e cominciava a sproloquiare.

E fu quello che successe.

- Uhm…ecco…non so cosa tu stia pensando Malfoy, sempre che tu sia capace di farlo, e con questo non intendo dire che non hai cervello, ma semplicemente che le tue facoltà sono un pochino ridotte rispetto alla norma e anche questa tua reazione lo conferma in modo particolare…Il fatto che tu non dica niente vuol dire che sei preda di uno shock emotivo, dovuto alla poca concentrazione di neuroni nel tuo cervello…
- …… -
Ok, forse non così dall’inizio.
- Comunque…stavo dicendo che…non so cosa tu stia pensando, ma posso immaginarlo. So che la cosa può sembrarti sconvolgente, credimi, quando io l’ho saputo ho assunto la tua stessa espressione! Certo, non avevo sicuramente quella faccia da pesce lesso o un’aria così bastonata, ma comunque posso dire di esserne rimasta sconvolta anch’io. Anche se, a dirla tutta, era da un po’ che lo sospettavo…insomma, è anche merito del mio intuito che, non è cosa di poco conto, ma oltre a questo…certe volte siete così…così…uguali!
……. –
- Ma non siamo qui per parlare di me. Parliamo di te. Forse è stato un tantino…sconvolgente saperlo in questo modo, ma non si può ottenere tutto dalla vita, no? Certo, se tu non avessi iniziato a insultarmi, quando ti abbiamo consigliato di sederti, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente e adesso saresti lì tranquillo ad assimilare con calma tutte le informazioni che ti abbiamo fornito. Invece, tu non hai potuto fare a meno di parlare con quella tua lingua biforcuta e….puf! La situazione si è rovesciata! Tutto è andato a rotoli. E per cosa? Per colpa tua, come sempre del resto.
- …… -
- Ma non siamo qui per parlare di quanto tu sia stupido, o dei tuoi sbagli. La questione è un’altra ed è molto seria. A dir la verità io avevo già provato a parlartene ieri, quando ti ho cercato in biblioteca, ma tu, da grande idiota quale sei, mi hai fatto dimenticare tutto quello che volevo dirti, b-b-baciandomi a tradimento e…appunto, come ho già detto ma che voglio ribadire a scanso di equivoci, tu mi hai fatto completamente dimenticare.
- …… -
- Ma non siamo qui per parlare di quello che è successo ieri. Anzi, è stato un errore e…non si ripeterà più, mai, mai più! Non riuscirai a raggirarmi con…con quella stupida faccia da furetto/pesce lesso, chiaro? Quindi mettiti l’anima in pace, Malfoy. Non mi sfrutterai più. E con più, intendo proprio mai, mai, mai più!
- …… -
- Ma non sono qui per parlare delle tue azioni malvagie. Stiamo parlando di cose davvero serie. Ok, può darsi che lo shock ti impedisca di parlare, ma io credo che potresti almeno guardarmi, no? Almeno batti un colpo, dai un segno di vita! ……
Nessun colpo.
Nessun segno.
- Ma non siamo qui per parlare delle tue reazioni. Siamo qui per parlare delle cause che le hanno scatenate. Visto che avresti fatto molto meglio a sederti? Se tu mi avessi ascoltato adesso non saresti immobile come una statua di marmo. Comunque…stavo dicendo che, se anche la cosa può sembrarti impossibile, Allyson ha detto la pura e semplice verità. Innegabile. Inconfutabile verità. A dir la verità io, come ho già detto, l’avevo sempre sospettato. L’arrivo di Narcissa, le sue lacrime nascoste, le somiglianze tra te e Allyson, il colore degli occhi identico. Insomma, era ovvio che tra voi ci fosse qualcosa, un legame di parentela, il mio unico rammarico è non essere riuscita a capirlo prima.
- …… -
- Sai, nonostante io trovi affascinante parlare da sola, nel monologo infinito, nonostante io sia una ferrea sostenitrice del fatto che qualcuno talvolta abbia bisogno di stare da solo con se stesso, una risposta da parte tua sarebbe gradita. Non per dare chissà quale importanza alle mie parole, che, a dirla tutta, sono parecchio importanti, semplicemente vorrei discutere con te di questa cosa davvero seria; invece devo parlarne da sola, perché tu sei caduto in trance. Hai un viso che, onestamente parlando e senza offesa eh!, dà un po’ i brividi. Non che tu non sia mai stato inquietante Malfoy, ma decisamente stavolta hai passato il limite.
- …… -
- Uff….che fatica! Insomma, ora basta! Capisco che forse Allyson è stata un po’ avventata nella sua confessione, ma non credo che ci sia bisogno di tutta questa messinscena della paralisa facciale! Merlino, non è mica un troll, è semplicemente tua sorella!
Non appena Hermione pronunciò la parola “sorella”, ottenne il colpo tanto atteso.
Draco sbatté le ciglia (il primo segno di vita da quando Allyson aveva sbattuto la porta) e lentamente, molto lentamente, si voltò per guardare la Grifondoro. Nel mentre, la ragazza riprese fiato, chiedendosi cosa avesse detto qualche istante prima.
Poi finalmente il Serpeverde parlò.
- Credo…di non aver sentito…bene.
 
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Nella fretta di lasciare la stanza di Draco, Allyson, non solo si rese conto di quello che aveva appena rivelato e che invece avrebbe fatto meglio a tacere, ma, oltre a questo, essendo troppo concentrata a rimuginare sui suoi pensieri, andò proprio a finire contro Theo, l’ultima persona con cui desiderava parlare.
- Lily…!
Lì per lì, la ragazza si sentì colta da un vero e proprio istinto omicida. Era leggermente indecisa se prenderlo a schiaffo alla maniera “babbana” o se fare ricorso alla magia. Si rammaricò pensando che non aveva ancora imparato a scagliare un Avada Kedavra decente, lamentandosi mentalmente del fatto che avrebbe potuto usare contro di lui solo la maledizione Cruciatus.
Un instante dopo, si rese conto che Theo le era utile. E nonostante usarlo andasse contro i suoi principi morali, non si pentì neppure per un attimo di quello che fece. Per lui, lei era solo una scommessa. Lo avrebbe ripagato con la stessa moneta.
- Ciao N…N…Theodore. – la Serpeverde ebbe non poca difficoltà a chiamarlo per nome, tutto considerando che in quel momento avrebbe soltanto voluto torturarlo fino allo stremo, per aver osato giocare con i suoi sentimenti per una stupida scommessa.
Il ragazzo probabilmente apprezzò il fatto che per la prima volta Allyson lo chiamasse per nome, perché le elargì un grosso sorriso, talmente aperto che, se la Serpeverde non avesse saputo della scommessa, lo avrebbe giudicato vero.

È proprio un grande attore…

- Allora oggi andiamo a Hogsmeade!
- Oggi? – chiese guardinga la ragazza, inarcando un sopracciglio, mentre tratteneva le mani per non strozzarlo. Quanto avrebbe voluto togliergli quel dannato sorrisetto dalla faccia…
- È sabato, giusto? – chiese retoricamente il Serpeverde.
- Sì…oggi è sabato. – mormorò sovrappensiero Allyson.
- …Uhm…e va bene, quindi?
- …Certo! Come no! – esclamò, sul punto di fare qualcosa d’irreparabile. Come diamine faceva a guardarla negli occhi e prenderla in giro in quel modo?

Che rabbia…

Theo probabilmente non doveva essere molto convinto né del suo tono, né del suo sguardo a dir poco…inquietante.
- Lily, ma…tutto…ok? Tu…vuoi uscire…con me?
- Che domanda è? – sbottò la ragazza irritata.
- Non…sembri molto …contenta, ecco.
- E che cosa… - cominciò Allyson.

Che cosa t’importa di quello che voglio, quando tu hai osato scommettere su di me?

Grazie al cielo la fine della frase rimase rinchiusa tra le sue labbra, a rimbombare nella sua testa. Si ricorresse all’ultimo secondo. - …te lo fa credere? Io… - assunse l’espressione più sbattuta che avesse. - …sono solo stanca, tutto qua. Ma va bene, per oggi.
- Sicura? Se vuoi rimandiamo…
- No! Assolutamente no! Prima usciamo, prima …

Prima usciamo, prima finiamo.

- …prima….cioè, volevo dire…Prima usciamo, meglio è! Così…così… - La ragazza, leggermente incastrata nelle sue stesse parole, si schiarì la voce con fare solenne. – Sì, sai…almeno…stiamo un po’ da soli… - concluse mordendosi la lingua, reprimendo l’istinto di sbattere la testa contro il muro.

Ma cosa mi tocca dire…, pensò umiliata nell’orgoglio.

- Oh…! Ehm…Wow…cioè…sì, no…insomma…bene! – replicò Theo. Dire che lo aveva sconvolto era un eufemismo.
- Quindi…
- Dopo pranzo…partiamo?
- Non è una Mission Impossibile, Theodore! Non c’è bisogno che tu sia così agitato! – e tanti saluti alla sua decisione di non fare battutacce.
- Mission…Impossibleble? – chiese, un po’ confuso.

Ma perché non mi mordo la lingua e sto zitta?

Niente…una cosa…babbana. Lascia perdere.
-  Beh, allora ci sentiamo dopo. Ciao, Lily! – la salutò in fretta con un bacio sulla guancia, con una mossa talmente veloce che la ragazza non fece neppure in tempo ad allontanarlo. Se fosse riuscita ad anticipare la sua mossa probabilmente lo avrebbe scansato; ma non avendo potuto fare niente, a lei non restò altro da fare che guardarlo andare via, mentre con una mano si sfiorava il punto in cui le labbra del ragazzo l’avevano toccata.
 
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- Malfoy, su! Non puoi farti venire un attacco di nausea proprio adesso. Hai un metabolismo che fa schifo, sai? Come puoi sentirti male, mentre ti sto spiegando una cosa di vitale importanza? Non puoi uscirtene con queste frasi mentre siamo al punto cruciale della conversazione, è scandaloso! – sbottò Hermione, mentre gesticolava furiosamente. – Io credo che…
Quello che voleva dire, non lo pronunciò mai.
Con uno scatto, Draco sembrò risvegliarsi dal torpore nel quale era caduto e la sbattè contro il muro, facendo leva sulle braccia della ragazza.
Hermione trattenne un gemito di protesta quando la nuda parete entrò in contatto con la sua schiena e a malapena riuscì a non emettere un singulto di dolore, sotto la presa ferrea della mani di Draco.
- Zitta, Mezzosangue. – sibilò minaccioso.
- La…sciami. – biascicò la Grifondoro, impietrita di fronte a quel repentino cambiamento d’umore.
Draco la liberò dalla sua presa, capendo di averle fatto male, ma non si allontanò.
- Non ci credo, Granger.
Hermione lo guardò a occhi sgranati.
- Io non…
- Capisco che tu e quell’altra tua amichetta mi odiate, questo lo accetto; ma non si scehrza mai sulla famiglia, menchemeno sulla mia!
- Malfoy, noi non…
- Ringrazia che sei una donna Granger, perché se non fosse così, ti avrei già tappato la bocca in modi poco piacevoli, per l’eresia che hai osato dire. - aveva una voce così terrificante che Hermione si spaventò. I suoi occhi sembravano due proiettili.

Due lame, affilate come rasoi, che uccidevano.

- Io non dico bugie. – la ragazza ringraziò che la sua voce le fosse uscita sicura e non incerta.
- Bugiarda! Mia madre non avrebbe mai osato mentirmi su una cosa simile!
Le parole di Allyson furono come un fulmine a ciel sereno.

Narcissa non gli dirà niente. 

Non credevo che poteste arrivare a tal punto di disprezzo. – sputò il ragazzo. – Quello che mi chiedo è quanti giorni vi ci siano voluti per organizzare tutta questa messinscena! – sibilò. – Per un attimo mi avete pure fatto credere che foste sincere, maledizione!

Io non voglio dover mentire a mio fratello, ora che so chi sono.

- Questo è il più grosso sbaglio della vostra vita. Te ne pentirai, Granger e anche quell’altra.

Non commetterò l’errore di Narcissa.

- Non ti abbiamo mentito, Malfoy! – gridò quasi, Hermione.
Il ragazzo fu quasi sul punto di strozzarla a quell’affermazione, ma contrariamente a quanto era impresso nei suoi occhi, fece finta di restare indifferente.
- Tua madre non è la persona che credi. – disse la ragazza, con più calma.
- Che ne sai tu di mia madre, eh? – stavolta Draco non tentò di fermarsi. La riagguantò per le braccia, esponendola al suo sguardo duro come il ghiaccio. – Non nominarla, Mezzosangue. Non dire cose di cui poi ti pentiresti. - Hermione si morse le labbra per il dolore di quella stretta troppo forte, ma non emise nessuna protesta, consapevole che stavolta Draco non l’avrebbe lasciata.
- Io non sono una bugiarda, Malfoy. – affermò con voce ferma. – E neanche Allyson. Se tu ti fermassi un attimo a riflettere capiresti che abbiamo detto la verità! Non lo vedi quanto tu…. le assomigli, o meglio quanto lei …assomigli a… te? – biascicò mentre tentava di divincolarsi. Invano. – Quando la vedi, non percepisci qualcosa tra voi due, eh? – Draco non rispose. Hermione continuò. – Allora, Malfoy? Non senti niente? Non ti sei mai accorto di nulla?
- L’unica cosa che capisco è che sei davvero una grande attrice, Mezzosangue. – lo sibilò con un tale disprezzo che Hermione si sentì male. – Ma stai recitando con la persona sbagliata. – la lasciò andare scrollandole il braccio in malo modo e allontanandola.
- Vattene.
Forse fu il tono di voce, forse fu la sua figura che emanava quella sensazione di pericolo, forse furono semplicemente i suoi occhi furenti, ma Hermione indietreggiò terrorizzata, fino ad uscire dalla sua stanza. Forse, per il momento, era meglio lasciarlo da solo e lasciarlo sfogare.
Una volta fuori, la Grifondoro cominciò a correre con gli occhi lucidi e le palpebre che sbattevano ripetutamente. Soltanto quando fu completamente sola concesse a una piccola lacrima di percorrere il suo viso.
 
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Il malumore era salito alle stelle. Probabilmente di questo se ne erano resi conto anche i suoi compagni di casa, perché nessuno osò rivolgerle la parola per parecchio tempo. Tanto che il suo malumore era presente, sembrava che Allyson facesse fuoriuscire fumo dalle orecchie e la sua espressione non aiutava di certo a migliorare le cose. Aveva due occhi così freddi da raggelare l’ambiente.
La Serpeverde, in Sala Grande, mangiò distrattamente una fetta di torta, notando la mancanza di Malfoy, al suo tavolo, e di Hermione a quello dei Grifondoro. Ingoiò il dolce a forza, innervosendosi ancora di più per quello che era successo poco prima. Sapeva di aver sbagliato ad aver parlato così a Draco e di aver sbagliato ancora di più per non essere rimasta lì ad ascoltare cosa avesse di dire e a mitigare la sua reazione. Nonostante tutto non trovava davvero la forza di alzarsi da quel tavolo per dirigersi nei dormitori e spiegare le cose con calma. Si disse che lo faceva soltanto perché era stanca; anche se la verità era un’altra.
Aveva discusso con tutti i membri della sua famiglia e li aveva persi uno ad uno pian piano: Lucius, Narcissa…e adesso Draco. Non avrebbe sopportato che anche lui reagisse in malo modo e le rivolgesse parole cattive, come aveva fatto Lucius. Per quanto non conoscesse suo fratello e non ci tenesse neanche tanto ad avere un qualsiasi legame con lui, non ne poteva più di quel malessere che sarebbe scaturito da una nuova discussione.

Codarda, si sussurrò mentalmente.

Da quando aveva paura di ciò che le avrebbero potuto dire? Da quando permetteva agli altri di farle del male, di colpirla nella sua parte più profonda?

Da quando sono qui.

Allyson assottigliò lo sguardo, più irritata di prima. Strinse tra le mani un bicchiere, rischiando di romperlo, ma che s’incrinò solamente.

Io non sono così. Non sono mai stata così, rifletté in preda alla rabbia.

Con uno scatto si alzò dalla sedia, dirigendosi fuori dalla Sala Grande e correndo di fretta verso i sotterranei col chiaro intento di chiarire con l’ultimo membro della sua famiglia e chiudere quella storia una volta per tutte. Esitò per un secondo, quando, trafelata, giunse davanti al ritratto del suo dormitorio; poi, prendendo un bel respiro, mormorò la parola d’ordine e entrò silenziosamente.
Si guardò intorno girovagando in Sala Comune alla ricerca del ragazzo, ma non sembrava esserci anima viva. Si diresse verso i dormitori maschili, tentando di ricordarsi quale fosse la stanza di Draco, e una volta trovatasi di fronte, si chiese se avrebbe dovuto bussare oppure no.
Dopo vari tentennamenti accennò a un picchiettare leggero con le nocche, che non avrebbe udito neanche un pipistrello con l’udito supersonico. Sbuffò nervosa e infine entrò senza troppi preamboli, dopo aver sussurrato un “Alhomora” per aprire la stanza. Leggermente agitata vi s’introdusse dentro, preparandosi mentalmente a quello che avrebbe dovuto sentire. Una sensazione alla bocca dello stomaco si impossessò di lei, tanto che, per un attimo, fu tentata di tornare indietro: era una sensazione strana, primitiva, non ricordava di averne provate mai di così...strane. Lei voleva entrare nella stanza. E allo stesso tempo voleva allontanarsi il più possibile. Quello strano malessere passò immediatemente, quando si accorse di un piccolo dettaglio.
Vuota.
La camera di Draco Malfoy era completamente vuota.
Allyson diventò stranamente rossa di rabbia. Tutta quell’agitazione…per trovare una stanza VUOTA?
Con i nervi a fior di pelle, la Serpeverde gettò ancora un’occhiata alla stanza prima di andarsene e lesse l’orario su uno strano oggetto magico. Strumento magico o no che fosse, l’ora che vi era sopra scritta la scombussolò: si rese conto di essere in ritardo per l’appuntamento con Theodore. Saper di dover uscire con quell’idiota, ebbe il potere di uccidere anche l’ultimo briciolo di razionalità rimastole.
Per poco Allyson non fracassò la porta della camera, quando se la richiuse alle spalle.
 
 
 
Quello che aveva pensato Theodore per quel pomeriggio era andato completamente, totalmente, pienamente…in fumo. Non che avesse fatto chissà quale progetto per l’uscita con Allyson, ma prevedeva perlomeno che, una volta proposto qualcosa, si sarebbero incamminati per le vie di Hogsmeade, chiacchierando su argomenti convenzionali. Invece in quel momento non riusciva minimamente a spiccicare parola; Allyson sembrava restia a qualsiasi tipo di conversazione e le sue occhiate gelide erano talmente rabbiose che, per un attimo, Theodore si chiese se non avesse fatto qualcosa di male.
Più che un appuntamento, sembrava un incontro con le camicie di forza e Thedore, nonostante la sua spigliatezza, si sentiva a disagio. A disagio! Lui che era la più gran faccia tosta che esistesse al mondo! Aveva la netta sensazione che qualunque cosa avesse detto, sarebbe stata sbagliata e che quel giorno Allyson avesse un vero e proprio diavolo per capello, senza sapere di esserne la causa stessa.
Si schiarì la voce per l’ennesima volta nella giornata.
- Allora…
La ragazza, che stava osservando con occhio critico alcune vetrine dei pochi negozi che c’erano a Hogsmeade, non si accorse neppure dell’attenzione che Theo cercava di richiamare su di sé.
- Forse potremmo… - riprovò Theodore, pur sapendo che quel tentativo, come anche quelli precedenti del resto, non sarebbe andato a buon fine.
Allyson scrutò con attenzione la strada davanti a sé, osservando distrattamente il via vai di persone. Non poteva fare a meno di invidiare quel sorriso sincero che vedeva aleggiare sui loro volti, consapevole che ci sarebbe voluto chissà quanto tempo prima che un sorriso spuntasse sul suo viso. Prima che potesse di nuovo sentirsi serena.
- Merlino, Allyson! – sbottò il Serpeverde alla fine, stanco di quella situazione.
Finalmente l’attenzione alla quale Theo aveva tanto agognato, gli fu data, non tanto per il suo tono di voce leggermente più alto, ma perché la ragazza si era sentita chiamare con il suo nome intero, e non con uno dei tanti nomignoli che il ragazzo le aveva spesso affibbiato. Inutile dire che ne era rimasta…sorpresa.
- Sì?
- Se non avevi voglia di uscire con me, potevi dirlo sai?
- Io volevo uscire con te. – brontolò Allyson, consapevole di aver detto la più grande bugia del secolo.
- Credi che sia stupido, Allyson? Lo capisco quando una ragazza vuole davvero passare la giornata con un ragazzo! E so per certo che non adotta un comportamento come il tuo, così…così…
- Così? – ribatté la ragazza, seccata per il fatto di non riuscire a nascondere la sua voglia di strangolarlo con le sue stesse mai.
- …Lo sai cosa intendo! Non hai aperto quasi mai bocca per tutto il tempo! Mai!
La ragazza prese un bel respiro.

Non fare idiozie, Allyson. Lui ti serve, ti serve, ti serve.

Il suo orgoglio, alle volte, era scomodo. E la ragazza non riusciva proprio a digerire che in tutto quel tempo Theodore si fosse preso gioco di lei per una stupida scommessa! Una dannata, maledetta scommessa! Il suo orgoglio non riusciva a perdonare una cosa del genere.
Ma la verità era che Allyson non lo sopportava. Non sopportava il fatto che anche Theodore le avesse mentito: non sopportava che anche lui, come Narcissa, come Silente e altri le avesse nascosto qualcosa. Sapeva che non poteva assolutamente paragonare il segreto che le aveva nascosto sua madre alle bugie che le aveva detto Theodore. La bugia del ragazzo, in un certo senso, era di minore importanza; ma, stranamente, la faceva soffrire ugualmente. E Allyson non accetava quel dolore, quella sensazione di malessere, perché Theodore non si meritava niente, neppure una sua più piccola emozione.
Guardò il viso esasperato del Serpeverde, chiedendosi per un attimo, se non fosse stato meglio non udire mai quella conversazione tra lui e Blaise. Scosse la testa subito dopo, come a voler scacciare quel pensiero.
- Insomma, Allyson, forse è anche colpa mia, perché con la mia insistenza, ti ho costretta alla fine ad accettare, ma non avresti dovuto venire se non volevi. Io non volevo obbligarti, ma…
Allyson non lo stava già più ascoltando. Non voleva ascoltare nessuno. Voleva solo evadere da quell’inferno che si trovava nella sua testa, da tutte quelle bugie a cui aveva ingenuamente creduto e che le facevano più male della verità stessa.
Fu un gesto esasperato il suo, inizialmente. Voleva solo che Theodore tacesse una buona volta.
Fu un gesto impulsivo. Non le passarono neanche per l’anticamera del cervello le possibili conseguenze che quella sua azione avrebbe portato.
Fu un gesto dettato dall’irrazionalità, ma allo stesso tempo basato su un qualche ragionamento.
L’unica cosa che Allyson ha bisogno di sapere, è che di ciò che fece, non si pentì neppure un secondo.
Non si pentì quando, per arrivare all’altezza del suo viso, si alzò sulle punte.
Non si pentì quando, con rabbia, con la volontà di scaricare quel fardello di dolore che sentiva, su qualcun altro, poggiò le sue labbra su quelle di Theo.

 
 
 
 




 
Angolo Autrice

Salve a tutti! Non ho molto tempo per scrivere queste ultime note, anzi solo pochissimi minuti, quindi farò in fretta. So che questo capitolo fa davvero schifo e mi dispiace tanto, probabilmente se non fossi in un ritardo mostruoso lo avrei già cancellato. ù.ù
L’unica parte che forse mi è piaciuta un pochino di più è stata la reazione di Draco, perché io me la sono sempre immaginata così e spero che sia piaciuta anche a voi, e non sia deludente come tutto il resto del capitolo. La Tally finalmente è arrivata! Avete visto? Vi aspettavate ciò che è successo? La scena, OVVIAMENTE, non è assolutamente finita, continuerà nel prossimo capitolo ;)
Scusate la fretta e la trascuratezza di queste note, ma devo andare a studiare fisica (domani mi interroga e non so niente, sono un’incosciente!!!!!!!!!!).
Ringrazio tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate, ma un grazie davvero speciale a quelle 8 persone  (8,8,8,8,8!!!!!) che hanno recensito lo scorso capitollo: Harry Potterish, Black_Yumi, Roby_Aladimpa, True Love, piumetta, Slytherin_Ss, Fletus Chattongue e DarkViolet92. Grazie, grazie, grazie di cuore per le vostre recensioni, i vostri commenti sono stati preziosi!
Un abbraccio stritolatore!
flors99
 


 
  
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