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Autore: flors99    26/01/2013    9 recensioni
Cosa succederebbe se un segreto fosse riportato alla luce dopo tanti anni?
Un segreto che Narcissa Malfoy Black ha cercato a tutti i costi di nascondere.
Dal capitolo:
- Sei in ritardo. – disse Hermione; ma lo disse in modo dolce, senza rimprovero, come una madre a un figlio.
- Io non sono mai in ritardo. – disse Allyson con un sorriso furbo. – Sono gli altri a essere in anticipo.
“Io non sono mai in ritardo Mezzosangue, sono gli altri ad essere in anticipo.”
A Hermione per poco non cadde la piume di mano.
Aveva usato le stesse parole di Draco. Lo stesso ghigno, la stessa arroganza, addirittura lo stesso sguardo.
Possibile che fosse solo una coincidenza?
Un giuramento segreto.
Un legame proibito.
Un segreto mortale nascosto tra le parole non dette e i sospiri del silenzio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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A Harry Potterish,
perché ama Allyson e Theodore quanto me,
e a tutte quelle lettrici e autrici
che hanno aspettato questo momento :))

 
 
 
 
Non che ci avesse riflettuto sopra chissà quanto, ma Allyson sapeva che se si fosse servita di Theodore per non doversi sposare e avesse dovuto rendere veritiera tutta quella finzione, prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui…si sarebbero scambiati effusioni. Ci aveva pensato la bellezza di cinque minuti e si era convinta che baciarlo sarebbe stato come stare con un’iguana; non sapeva perché avesse associato un simile animale al Serpeverde, era soltanto convinta della sua idea. Senza offesa. Per l’iguana, ovviamente. – più o meno questa era stata la conversazione che era avvenuta nella sua testa, nel più muto dei silenzi.
Allyson in quel momento si dovette ricredere un po’. Un bel po’. Perché Theo non baciava affatto come un’iguana, anche se il fatto di essersi sbagliata la infastidiva.

Comunque no, Theo non baciava come un’iguana.

Aveva potuto capire, dalla sua immobilità, che inizialmente era rimasto sconcertato – come lei stessa d’altronde -, anche se dopo pochissimi secondi aveva avvertito un’altra sensazione, qualcosa di più caldo, come il tenero tepore che si percepisce accanto a un fuocherello. Aveva capito: Theo aveva risposto al bacio. Non che avesse pensato che avrebbe potuto respingerla, ma il modo in cui le aveva preso il viso tra le mani e la dolcezza, con cui le sue labbra avevano giocato con le proprie, era stata un po’ destabilizzante. Si era sorpresa di quella strana tenerezza.
Esistono persone che sanno mentire molto bene grazie alle parole; Theo sapeva mentire anche con il corpo, perché nella calma dei suoi gesti, nella dolcezza di quel bacio non sembrava esserci alcuna finzione, alcuna fretta di concludere una scommessa. Sembrava davvero che volesse baciarla e che fosse tutto quello di cui avesse bisogno.

No, Theo non baciava affatto come un’iguana.

Se ne rese particolarmente conto quando, andando incontro a un istinto primordiale, schiuse le proprie labbra per permettere a Theo di accedervi con la lingua. La bocca del ragazzo si fece più impudente, la dolcezza in parte si eclissò, ma rimase sempre, semplicemente un po’ più nascosta da qualcos’altro che bruciava. Il bacio divenne più irruento, il tenero tepore che aveva percepito si accentuò. Si sentì andare a fuoco quando le mani di Theo le strinsero i fianchi con forza e la trascinò qualche passo indietro fino a farla appoggiare contro il muro. In quel momento non si rese neanche conto che qualcuno – o forse tutti – probabilmente li stavano guardando e, sempre molto probabilmente, stavano facendo chissà quali commenti su di loro.
Allyson strinse una mano libera sui suoi capelli, attirando con forza il viso di Theo ancora più vicino al suo.
Pazza. Sono completamente pazza. – constatò la ragazza. Avrebbe potuto allontanarsi, in fondo doveva semplicemente baciarlo per fargli credere che provasse qualcosa per lui, senza però…farsi coinvolgere così!

Pazza. Sono pazza.

Eppure baciare Theodore la faceva sentire sicura, quasi come se tutte le bugie che le erano state raccontate fino ad allora fossero magicamente scomparse; si sentiva…tranquilla. Anche se onestamente oltre alla tranquillità avvertiva anche un’altra sensazione, alla quale non era sicura di voler dare un nome. Le faceva sentire le gambe molli, i brividi lungo tutta la spina dorsale, e un calore all’altezza dello stomaco. Cavolo, se bruciava quella sensazione. E le mani di Theodore che la stringevano non facevano altro che farla bruciare ancora di più.

Per Salazar, Theo non bacia affatto come un’iguana!
E io sono pazza. Sono fuori di testa.
 
Troppo concentrata sui suoi ragionamenti mentali, sulle mani di Theo che stringevano possessivamente la sua vita, e sì, doveva ammetterlo, anche sulle sue labbra che inconcepibilmente le stavano mandando in tilt il cervello, dimenticò persino un bisogno essenziale come l’aria. Ma prima che potesse svenire per mancanze di ossigeno – e non solo per quello - fu il Serpeverde a staccarsi per primo da lei; e fu sconvolgente quel vuoto inaspettato che Allyson sentì dopo che si furono separati.
Vide il viso di Theo a pochi millimetri dal suo, leggermente arrossito, e con i capelli tutti scarmigliati, diventati così grazie alla presa quasi spasmodica della ragazza. E vide i suoi occhi verdi che – Allyson ne era sicura – erano lo specchio dei propri. Occhi più scuri del solito, occhi confusi, parecchio confusi, ma eccitati.
E questo era un grosso, gigante, immenso……problema.
 
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- Sninf…Etciù! Sdo balissibo… - borbottò la ragazza.
- Ginny, io te lo avevo detto di saltare l’allenamento di Quidditch!
- Mh. Dì, Herbione, hai radione.
- Bah…Sei sempre così testarda…dovresti pensare alla salute prima. – mormorò Hermione, mentre agitava la bacchetta e una fascia bagnata si poggiava sulla fronte di Ginny e la rinfrescava.
- ‘Azie…
- ‘Ego. – la prese in giro la riccia, con un piccolo sorriso; ma io suoi occhi non si illuminavano, stranamente.
- Babba bia, Herbione, sebbra che tu sia sdada a un fuderale! Hai un’esbressiode…
- Ginny, non sforzarti di parlare, altrimenti il raffreddore non ti passerà mai.
- Dod cabbiare discordo!
Hermione fece un sorrisetto obliquo: era impossibile nasconderle qualcosa, anche da malata. Con un sospiro, la più grande delle due ragazze si sedette sul bordo del letto, con un’espressione indecifrabile. Raccontò tutto quanto: non che avesse poi così tante cose da dire alla fine. Il tutto poteva essere riassunto in quattro semplicissime parole…
- Balfoy è ud idioda!

Appunto…

- Vero…
- Ba tu stai bale per lui, anche se è ud idioda.
- Vero anche questo…
- Quiddi, sei trisde berché non bodrai corodare il duo sogno d’abore.
- Ve….hei! Non…non è vero!
- Herbione! Ne abbiado già parlado del faddo che sei innaborada di lui, adesso non dibe bugie, eh!
- M-m-ma a-assolutamente n-no! Forse ho una specie di strana simpatia per lui, ma non c’entra niente l’essere innamorati! E’…diverso!
- Derdo, derdo…
- Ginny! Ioi ti do una simile notizia, della parentela che c’è tra Allyson e Malfoy e tu pensi a queste cose?!
- Deh…Scuda, ba a te piade Balfoy, mica Allydon?
- Smettila di dire che mi piace!
- Ba è vedo!
- Lo so che è vero! Per questo non voglio che tu lo dica. – borbottò Hermione. – Non voglio pensarci, lui non prova per me quello che provo io…
- Herbiode…
- Sono una stupida! – scattò la riccia. - Mi ero ripromessa di non cascarci mai, avevo giurato che…che non mi sarei mai fatta abbindolare da uno come lui. – la sua voce si spezzò piena di rammarico. – E invece…che stupida, che stupida che sono!
- Herbiode, smeddila! Credo che anche Balfoy provi qualcoda per de, anche se mi fa ribreddo pensarci, e do!, dod lo dico sodo per consodarti, sodo quadi sicura.
- Ma…
- Niente ba! Non buoi biangerdi addosso, abri gli occhi bedda addormeddada!
- ….Bella addormentata? Come fai a conoscere quella favola babbana? – chiese Hermione, seriamente curiosa.
- Oh… - Ginny arrossì. – Deh…A volde… - la rossa si schiarì la voce, cercando di parlare un po’ meglio. - …Harry mi chiaba così, quaddo mi sveglio, ba dod so coda voglia esaddamente dire.
- Già…Harry… - Hermione sorrise pensando al suo migliore amico. – Sei felice vero, Ginny?
- Dì! – La giovane Weasley sapeva che poteva essere crudele sbatterle così in faccia la propria felicità, specialmente in un momento così triste per Hermione, ma l’amica non sembrò prendersela, anzi, il suo sorriso si allargò.
- Sono felicissima per voi, Ginny, dico davvero. Non hai idea di quanto tempo ho aspettato per vedervi insieme! Tu e Harry eravate una cosa allucinante, nessuno dei due voleva farsi avanti.
- Gome te e Balfoy!
- Uff…quello che c’è tra e Harry e quello che c’è tra me e Malfoy, non hanno nulla a che vedere. – borbottò, sconfortata per essere tornata ancora una volta all’argomento Malfoy/Balfoy.
- Berché?
- Perché…perché…è diverso! Voi siete innamorati, siete uno la felicità dell’altro!
- E Balfoy non ti redde felice? – chiese ingenuamente la giovane Weasley, piegando la testa di lato. Una domanda così spontanea e semplice che Hermione non trovò risposta per parecchi secondi.
- Beh…quando non fa lo stronzo – cioè sempre – quando non si comporta da perfetto idiota – cioè sempre – quando non insulta qualcuno – cioè mai - …forse sì…la sua presenza è gradevole e sono quasi felice.
Ginny scoppiò a ridere.
- Herbione…guande bugie che raccotti anghe a te stedda…
- M-ma… - balbettò la più grande delle due ragazze.
- Il faddo che Balfoy sia un idioda e uno stroddo sono le code che ti piacciono di più!
- Ginny, il raffreddore ti ha dato alla testa.
- Herbione… - la reguardì la giovane Weasley con sguardo molto serio. - …Ci si innabora sempre dei difeddi, non dei pregi. In foddo sai che se Balfoy non fodde così strozzo e idioda non ti piacerebbe più di tanto.
- Non credo che sia vero…e comunque…Ginny, puoi smetterla di chiamarlo Balfoy? Mi fa pensare a un cane! – si guardarono un secondo negli occhi, per poi scoppiare a ridere. Una risata semplice come quella di una bambino: buona, onesta, sincera.
Una risata in cui era racchiusa tutta la bellezza del mondo, ma che poteva essere spazzata via nel più breve degli istanti.
 
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Una volta che Ginny si fu addormenta e Hermione le ebbe cambiato la fascia sulla testa (la febbre era scesa notevolmente, ma non ancora del tutto), la ragazza decise che l’avrebbe lasciata riposare, almeno finché non si fosse ripresa un altro po’.
Aver parlato con Ginny, l’aveva fatta sentire molto meglio. Era incredibile come quella pesantezza, tristezza e malinconia che aveva provato in seguito al litigio con Draco fossero passate in secondo piano in quel momento; erano sempre presenti, certo, ma non facevano più male come prima.
O almeno non fecero male, finché non si ritrovo davanti l’ultima persona che si aspettava di vedere.

Cosa cavolo ci fa lui qui?!

Per un attimo fu tentata di fare marcia indietro e rifugiarsi in camera, ma un secondo dopo l’orgoglio le fece puntare i piedi.

Io non torno indietro. Non per questo. Non per te.

Hermione si schiarì la voce quando si trovò sufficientemente vicina a lui.
- A cosa devo l’onore della tua presenza nella mia Sala Comune? – chiese puramente ironica e col chiaro intento di esserlo; non aveva dimenticato l’umiliazione di poco prima.
- Addirittura tua? Un po’ egoistico, non credi, Granger?
- Cioè…volevo dire…nostra. – farfugliò la ragazza, presa in contropiede da quella domanda. Di tutto quello che si aspettava di sentirsi dire, non pensava certo che Draco Malfoy le avrebbe chiesto una simile cosa.
- Nostra? Sei in vena di romanticismi adesso?
La Grifondoro arrossì, intuendo il doppio senso.
- Nostra…nel senso di…di Grifondoro, accidenti a te! – borbottò Hermione, non capendo perché Draco non venisse subito al punto, invece di correggerle ogni più piccola parola. – Comunque, che vuoi?
- Ti aspettavo. – rispose il ragazzo, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Per poco Hermione non andò fuori di testa per la confusione. Non riconosceva affatto quel Draco Malfoy che le si presentava davanti, sereno e tranquillo, quando poche ore prima l’aveva insultata nel peggiore dei modi. La sua serenità, inoltre, era puramente fuori luogo: la ragazza aveva potuto vedere che, alla rivelazione che Allyson fosse sua sorella, Draco era rimasto parecchio sconvolto, anche se non aveva creduto a ciò che gli aveva detto.
Quale diritto aveva di venire lì, nell’unico posto dove potesse stare in pace, a scombinarle nuovamente i pensieri e a confonderla?
- Da quanto sei qui?
- Da un bel po’.
- Chi ti ha fatto entrare? – sbottò allora, con più veemenza, dato che non riusciva a cogliere nessuna emozione sul viso del Serpeverde.
- Un bambino del primo anno.
- Lo hai minacciato? – domandò Hermione sospettosa.
- Granger! Ma per chi mi hai preso?
- Uhmpf. – Hermione emise un verso a metà tra uno sbuffo e un “uhm”. – Beh, che vuoi allora?
- Devi venire con me.
- Dove?
- Tu vieni e non chiedere altro.
- Assolutamente no! – rispose incrociando le braccia al petto. Non si sarebbe smossa di lì, finché non avesse saputo la sua futura destinazione.
- Ok, la McGranitt vuole parlarci. – chiarì Draco.
- Ah… - borbottò la ragazza, segretamente delusa.
- Io avrei fretta, Mezzosangue.
- Non chiamarmi così! E poi se avevi davvero tanta fretta potevi venire a cercarmi prima!
- Sono arrivato qui un bel po’ di tempo fa e ho provato a salire nelle vostre stanze, ma le scale mi hanno respinto... – mormorò, mentre si toccava un punto del collo parecchio arrossato. – …e sono caduto per terra. – chiarì non più intenzionato a dare la benché minima spiegazione.
Hermione dal canto suo, si limitò a seguirlo, chiedendosi se stesse sognando. Appena qualche ora prima, Draco era sconvolto, sconvolto! Aveva uno sguardo talmente gelido che si era sentita raggelare sotto i suoi occhi! Com’era possibile che adesso fosse così…tranquillo? Sembrava che avesse rimosso tutto, che né lei né Allyson fossero mai venute nella sua stanza a parlargli, che lui non l’avesse mai spinta contro il muro, facendole venire i lividi sulle braccia.

Come se nulla fosse accaduto.

Forse cercava semplicemente di mantenersi calmo e non aveva voglia di parlare di quello che era successo. Oppure…oppure era impazzito, molto più semplicemente.
Fu quando si rese conto di essere in un corridoio che non conduceva affatto all’ufficio della McGranitt, che Hermione cominciò a farsi più domande di prima, tra cui una spiccava più delle altre.
- Dove stiamo andando? – chiese, dando voce ai suoi pensieri.
Il ragazzo non rispose, ma continuò a camminare come se non l’avesse sentita.
- Malfoy! Dove diavolo sia… - Draco le tappò la bocca con la mano.
- Zitta, Mezzosangue. – la gelò.
- Ch-che vuoi fare? Dov… - domandò non appena la ebbe liberata.
- Non fare domande. – fu a quel tono spaventoso che Hermione si accorse di alcuni particolari che prima non aveva notato. La vena impazzita del collo, la pallidezza del viso, il corpo rigido, le mani troppo ferme, per essere spontanee.
E quel Draco Malfoy che prima le era apparso così tranquillo, non aveva nulla a che fare con l’immagine che ora le si parava di fronte.

Aveva fatto finta.

 E quella certezza le fece attorcigliare lo stomaco.
- Perché mi hai mentito? – continuò imperterrita, non lasciandosi spaventare.
- Non volevo che tu opponessi troppa resistenza nel seguirmi. – Draco aveva mal interpretato la sua domanda.
- Non ti ho chiesto perché tu mi abbia mentito sulla McGranitt. Volevo sapere perché mi hai fatto credere di essere tranquillo, quando, invece, non lo sei affatto.
- Stesso motivo. Non mi avresti seguito se ti avessi fatto paura.
Per Hermione fu come ricevere una pugnalata.
Allora se ne era accorto: si era reso conto di averla davvero spaventata e di averle fatto del male e la ragazza piuttosto che apparire tanto debole ai suoi occhi avrebbe preferito scomparire.
Hermione cominciò a preoccuparsi seriamente. Possibile che avesse davvero paura di lui?
Quando Draco si voltò a guardarla, trovò impressa negli occhi della Grifondoro una muta domanda.
Posso fidarmi di te?
- Non ti ucciderò, Granger, se è questo che stai pensando. – chiarì burbero, forse pentendosi un po’ per come l’aveva trattata in precedenza. – Voglio solo…chiarire una…cosa.
- Una cosa? Riguarda il fatto che Allyson sia tua so…
- Non dire un’altra parola di più. – scattò Draco, quasi sul punto di imbavagliarla.
- Non puoi costringermi a seguirti, voglio sapere dove siamo e perché hai portato proprio me qui!
- Anch’io vorrei tante cose, Granger. Ad esempio che tu smettessi di parlare e comunque ora siamo arrivati… – Il ragazzo si bloccò un attimo. – …e ho portato te con me perché non riuscivo a trovare quell’altra Mezzosangue.
- L’altra Mezzosang…? – borbottò la ragazza, prima di rendersi conto che si riferiva ad Allyson.
Hermione non completò la frase, perché Draco, in quell’esatto istante, aprì una stanza. Una stanza che era stata usata per ospitare un membro esterno che non apparteneva a Hogwarts. Una stanza in cui lei non sarebbe mai e poi mai voluta entrare, pur di non doversi confrontare con la stessa persona che aveva definito bugiarda. Hermione pensò che quella volta avrebbe potuto fare a meno del suo orgoglio e scappare via sul serio, pur di non doversi confrontare con Narcissa Malfoy.
 
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Il respiro era irregolare, l’aria non riesciva a entrare e uscire regolarmente dalle sue labbra, i polmoni si dilatavano e contraevano più velocemente del normale.

Merda.

Gli occhi di Allyson saettavano in qua e là, soffermandosi talvolta sui suoi piedi, talvolta sul paesaggio che stava percorrendo. La strada da Hogsmeade al castello non le era sembrata così lunga. Le sue mani tremavano, incapaci di stare ferme, proprio come i suoi occhi chiari; le labbra si mordevano con forza, cercando di respirare più normalmente e per non emettere alcun suono.

Merda.

Il corpo era rigido, compire un singolo passo richiedeva uno sforzo immane. Non capiva quei segnali che la sua mente cercava di ignorare costantemente, o forse li comprendeva, ma non voleva assolutamente prenderli in considerazione.

Merda.

Allyson era agitata. Molto agitata. Cosa alquanto strana per una come lei. Ed era strano il motivo per cui si sentiva strana. La presenza del Serpeverde non l’aveva mai messa così a disagio. A dir la verità la presenza di nessuno l’aveva mai fatta sentire così.
Si azzardò a guardare Theodore accanto a lei e lo scoprì a fissarla insistentemente. Non potendolo impedire, le sue guance si colorarono di un leggero rossore, ma non distolse lo sguardo; non era lei ad essere stata colta in flagrante.
Contro ogni aspettativa, neanche il Serpeverde distolse lo sguardo ed Allyson non seppe se giudicarla una buona cosa o no. Il fatto che continuasse a guadarla in parte le piaceva, ma in parte le faceva salire l’ansia nello stomaco.
- A cosa pensi? – domandò Theodore improvvisamente, fermandosi proprio quando mancava pochissimo per arrivare al castello.
- A niente. – rispose prontamente la ragazza.
- Bugiarda. – rispose lui altrettanto prontamente.
- Bugiarda, io? – replicò stizzita, puntando i piedi per terra.
- Sì. – chiarì Theo. – Una gran bugiarda.
- E perché mai? – Allyson era davvero curiosa di sentire la sua risposta, dato che lui le aveva mentito fin dal primo giorno in cui si erano incontrati e continuava a farlo anche adesso. Non si aspettava però le parole che Theo le disse.
- Stavi pensando a qualcosa, ne sono sicuro. – aveva uno strano sorrisetto sulle labbra. – Forse a prima, quando mi sei saltata addosso.
Allyson ringraziò Salazar di non essere arrossita alle sue parole.
- Uhmpf. Semmai sei tu… - lo accusò quasi. - …che mi hai baciato. – replicò impassibile, con uno sguardo che non ammetteva repliche, anche se sapeva di non aver propriamente ragione, ma nemmeno torto. Sì, era stata lei a baciarlo…ma non gli era mica saltata addosso!
- Ah sì?
- Sì.
- Magari ti ho pure costretta. – disse il ragazzo con uno strano tono.
- Certo che lo hai fatto. Io non volevo baciarti, mi sembrava così ovvio. – gli rispose Allyson, divertendosi per la piega che aveva preso la conversazione.
Il Serpeverde la guardò per alcuni istanti interminabili, prima di scoppiare a ridere.
Aveva una bella risata.
Lo faceva sembrare più piccolo, più bambino.
- Ma smettila… - disse il ragazzo, avvicinandola per una tasca del suo giacchetto. - …bugiarda. – soffiò quella parola a due centimetri dal suo viso.
Allyson sapeva che avrebbe dovuto allontanarsi, ma non ci riuscì. I suoi piedi rimasero piantati al suolo, il suo corpo non voleva saperne di spostarsi, neppure di un millimetro e neanche la sua mente era tanto lucida. Il suo sguardo, orgoglioso come sempre, sfidò impunemente quello di Theodore, sentendosi al tempo stesso vulnerabile.
- Non sono una bugiarda.
- Allora hai la lingua velenosa. – replicò Theo, come se non avesse sentito il commento di Allyson. – E comunque, sei bugiarda. – Allyson non ebbe neanche una frazione di tempo per rispondere, perché le labbra di Theo si poggiarono sulle sue, zittendola.

Merda.

Fu come sentire un bracere prendere fuoco, una colata di lava bollente percorrerle la schiena. Quel bacio fu diverso: le loro bocche già si conoscevano, i loro respiri si erano già fusi, i loro corpi sapevano da soli che cosa fare.
Cavolo, forse sì, il suo corpo sapeva anche troppo cosa fare, perché nonostante Allyson gli urlasse di allontanarsi, non riusciva a farlo muovere. Anzi, ottenne l’effetto opposto. Si avvicinò di più.
Avrebbe voluto picchiare Theo.
Lo avrebbe picchiato, se solo fosse riuscita a recuperare lucidità e a non lasciarsi baciare.
Lo avrebbe picchiato se fosse riuscita ad allontanarsi, invece che lasciarsi stringere dalle braccia forti di Theo e sopraffare da quel calore urticante.
Sì, lo avrebbe picchiato se quello che stava provando non fosse stato così ipnotico.

Merda.

- Non…sono…bugiarda. – fu tutto quello che la ragazza era riuscita a dire, quando Theo la lasciava respirare. Percepì una risata soffocata contro le proprie labbra, che le provovò brividi in tutto il corpo.

Merda.

Theo non era il primo ragazzo che baciava, ma era il primo che le lasciava uno strano senso di fame, come se non riuscisse mai ad essere sazia di quei baci.
Una fame che non capiva da cosa era scaturita, né da cosa potesse essere soppiantata.

Devo allontanarlo, devo allontanarlo, devo allontanarlo.

Più facile a dirsi che a farsi.
Sì, perché non riuscendo a muovere le gambe, che sentiva molli come non mai, provò a staccarsi facendo forza con le braccia, motivo per cui poggiò le mani sul petto del ragazzo cercando di respingerlo.

Madornale errore.

Percepì chiaramente il petto di Theo contrarsi sotto le sue dita, alzarsi ed abbassarsi più frequentemente di prima. Sapere di riuscire a scatenare una simile reazione al Serpeverde, stranamente le rese più difficile portare a termine ciò che si era prefissata.
- T-Theo! – riuscì finalmente ad esclamare Allyson, quando con una forza di volontà immane, riuscì a staccarsi da lui. Beh…staccarsi per modo di dire, perché erano ancora appiccicati. La ragazza lo guardò negli occhi, mentre cercava ossigeno.

Madornale errore.

Theodore non poteva guardarla così, non poteva! Non l’aveva mai fatto, ma cosa gli era preso? Perché la fissava come…come…se lei fosse la cosa più bella che avesse mai visto? Di fronte a quegli occhi così…intrisi e pieni di qualcosa a cui lei non voleva dare un nome, si sentì un vero e proprio schifo. Sì, perché lo aveva baciato e lei lo stava solo usando.

Lui ha scommesso su di me!

Nonostante tutto si sentì uno schifo totale lo stesso. Cosa aveva combinato?
- Theodore, io…volevo dirti che…che… - forse sarebbe anche quasi riuscita a finire la frase, se il ragazzo non l’avesse guardata il quel modo.
- Che?
- Io non…non…
- Neanch’io credevo che ti avrei mai baciato, sai? Di sicuro non oggi. – concluse per lei, fraintendendo però le sue parole.

Una bugia per una bugia.

Era uno scambio in fondo, no? Theo l’aveva usata come scommessa e lei lo usava per non doversi sposare. Un patto, quasi.

O almeno questo era quello di cui Allyson tentava di convincersi, per non doversi sentire così male.

Era un semplice scambio di bugie.

Sperava solo di non rimanerne bruciata.
 
 
 

 
 
Angolo Autrice
 
Drtyuikjnbvftyuioplkmnbvgfrtiuyjkjhyutfvbnjiuyghj! Porchissima puzzola puzzolenteeeeee! Sono in ritardo. Parecchio, parecchio in ritardo. E io che volevo farvi gli auguri di Natale! Bah…sono un caso irrecuperabile.
Riuscirò mai a postare un capitolo dopo una settimana? O perlomeno con un ritardo che non supera i dieci giorni? Comunque nonostante tutto, sono ancora qui. Spero che abbiate ancora la forza di sopportarmi :)) Comunque ho capito una cosa: IO AMO ALLYSON E THEO! Me ne sono resa conto ora, sì! XD
Non ho molte cose da dire sul capitolo, se non che è uno dei miei preferiti. Sì, avete capito bene: questo capitolo mi piace. Incredibile, vero? Sarà perché ci sono Allyson e Theodore e io li adoro quando sono insieme….non so, so solo che è uno dei miei preferiti, quindi non smontatemi! ù.ù 
Solo una domanda: la scena (anzi, le scene) tra Allyson e Theo vi sono piaciute? Il fatto che a me piacciano non significa che anche per voi sia così. Mi piacerebbe sentire i vostri pareri al riguardo, se quello che ho scritto corrisponde a ciò che vi eravate immaginate. Spero di sì :D
L’intricatissima situazione Narcissa/Draco/Hermione/Allyson si risolverà tutta nel prossimo capitolo (e sarebbe anche ora XD), in cui avremo un bel testa a testa tra Hermione e Narcissa. Scontro tra titani ;)
L’intricatissimo rapporto tra Draco/Hermione nel prossimo capitolo avrà una svolta che spero vi piacerà….Ho già in mente come impostarlo.
L’intricatissimo rapporto d’amore d’odio tra Allyson/Theodore è molto presente in questo capitolo e nel prossimo…non vi anticipo proprio nulla! *Me malefica*
Insomma tutto quello che c’è di supermegaiperintricatissimo in questa storia troverà fine tra pochissimo! ^.^
Detto questo (parlo sempre troppo), passo ai ringraziamenti! Ringrazio tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate e a chi legge in silenzio, siete davvero tantissimi per me ;)
Un grazie GIGANTE va a chi ha lasciato almeno una volta una recensione a questa storia e a tutte quelle ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo: chiara_1997, Jocker157, UraniaSloanus, FedePluck93, Michelle_31, DarkViolet92, Roby_Aladimpa e Black_Yumi. Grazie di cuore, davvero.
Un abbraccio stritolatore dalla vostra autrice ritardatrice e incostante, ma che vi vuole un mondo di bene,
flors99
 
  
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