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Autore: SofiDubhe94    09/12/2012    8 recensioni
Finnick Odair aveva diciannove anni.
Annie Cresta diciassette, ma Annie Cresta era stata sorteggiata per la Settantesima Edizione degli Hunger Games.
Finnick Odair avrebbe dovuto farle da mentore, riportarla a casa: VIVA.
Questo è Panem. Questo è il Distretto 4.
Questa è la storia di come Annie Cresta tornò a casa.
Felici Hunger Games e che la fortuna possa sempre essere a vostro favore.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FINNICK ODAIR. CAPITOL CITY: QUINTA NOTTE.
Bussano, ma io sono troppo stanco per alzarmi, andare ad aprire e vedere chi è.
Insistono. Perché non possono capire che sono stanco, che non dormo da quattro notti e che non ho nessuna voglia di andare ad aprire?
Mi rigiro sotto le coperte e mi premo il cuscino sulle orecchie. Dormire. Voglio solo dormire qualche ora. È un crimine così enorme? Se non dormo nemmeno un po’ come farò a svolgere al meglio il mio compito di Mentore?
            “Finn” questa è la voce di Eve.
È così bella da sembrare quasi un sogno. Ma io non voglio alzarmi, nemmeno lei lo capisce? La schiena mi duole ancora e sono così stanco…
Mi dà uno schiaffetto su una guancia, costringendomi ad aprire gli occhi, i miei bellissimi occhi verdemare.
            “Finnick, è piuttosto urgente” sillaba, prendendomi il viso tra le mani, sembra spaventata “Il Presidente Snow… ti vuole parlare. Adesso”.
Sgrano gli occhi e mi metto seduto: “Perché?” domando, improvvisamente sveglissimo.
È terribile la notizia che Eve mi ha appena comunicato. Cosa vorrà Snow a quest’ora della notte? Mi alzo e mi comincio a vestire in tutta fretta, indossando niente di più che una camicia bianca e un paio di cadenti pantaloni neri. Quando per caso vedo il mio riflesso nello specchio mi rendo conto di somigliare ad un barbone. La mia bellezza non è scomparsa, ma è spenta e scialba. Dopotutto che senso ha farsi bello per essere minacciato da Snow?
Eve mi guarda con dolore mentre mi vesto, ha paura per me e so anche il motivo. Vorrei rassicurarla ma credo che farei ancora peggio di ora.
            “Andrà tutto bene, Eve, ti prego di non guardarmi così” dico, guardandola dallo specchio.
            “Non andrà bene, Finnick, tu lo sai meglio di me! Se solo tu fossi un altro le cose sarebbero diverse ma…!” comincia nervosa, gesticolando con le mani.
Scatto, posandole un dito sulle labbra per farlo tacere: “Sssh, Eve, andrà bene” sussurro, cercando di sembrare convincente.
I suoi occhi scurissimi vacillano, pieni di lacrime che non vogliono scendere, poi annuisce.
            “Ti accompagno e ti aspetto fuori, però” afferma.
            “Non voglio” dico duramente.
            “Non dipende certo da te, Finnick! È una mia decisione. Sei come un figlio per me, non ti lascio là da solo”.
Annuisco, cedendo. Eve è una persona migliore di ciò che credono tutti quanti giù al Distretto 4. Dopotutto ha una certa fama da mantenere, sia nella Capitale sia nel nostro Distretto. Mi aveva proposto qualcosa di pericolosissimo per la sua vita un paio di anni fa. Solo per salvarmi.
            “Dirò al Presidente Snow che ti voglio tutto per me, verrai a vivere a casa mia e almeno non dovrai… faranno dei controlli, è chiaro, ma io ti voglio bene, sono disposta a sopportare tutto questo se servirà a migliorare la tua vita” mi aveva detto.
Ma io come avrei potuto accettare di condannare per sempre la sua vita a causa mia? Adesso, forse, se mi riproponesse qualcosa di simile accetterei. Per Annie, perché ogni sospetto sulla sua figura cessi e cada definitivamente. Ma non credo proprio che vorrà ripropormi qualcosa di così pericoloso anche se, trattandosi di Eve, non è mai detta l’ultima parola.
            “Finnick, non dimenticare ciò che ti dissi due anni fa, perché le cose per me non sono cambiate” sussurra, come se mi avesse letto nel pensiero. Mi coglie completamente di sorpresa.
E mi rendo conto che in realtà non posso accettare nemmeno questa volta. Distruggerei anche la sua vita.
            “Non lo dimentico, Eve, credo che mai lo dimenticherò, ma nemmeno accetterò mai questa tua offerta” rispondo deciso “Non ho intenzione di metterti più in pericolo di quanto tu già non sia a causa mia” continuo “Andiamo, adesso, al Presidente Snow non piace attendere”.
Eve mi stringe una mano e annuisce, cercando di mostrarsi forte e salda anche se, in questo momento, vorrebbe mettersi a piangere e gridare.
Ci incamminiamo, scortati da due pacificatori, che ci accompagnano fino alla dimora del Presidente Snow. Ci fanno entrare nell’atrio, lussuoso ed elegante, con una scalinata di marmo che troneggia su tutto quanto l’ambiente. Dobbiamo aspettare qui per qualche interminabile minuto.
Eve è nervosissima, mi cammina davanti agitata, talvolta dice parole che non riesco a comprendere. Non capisce che così mi sta mettendo ancora più ansia addosso? Purtroppo non posso affatto biasimarla.
Poi ecco un pacificatore venirci incontro: “Signor Odair, il Presidente l’aspetta” annuncia “Signorina Lullaby, lei deve aspettare fuori, vuole qualcosa da bere magari?”.
Eve mi guarda ed io le sorrido, così annuisce.
            “Bene, allora mi segua. Signor Odair, lei può entrare, la prima porta davanti a lei dopo la scalinata” dice ancora il pacificatore.
Attendo fino a che loro non spariscono dalla mia vista e allora mi appresto a salire la scalinata e dirigermi dove mi ha detto il pacificatore. Prendo un profondo respiro, apro la porta davanti a me ed entro.
Il Presidente Snow è seduto su una poltrona di pelle nera dall’ampio schienale. I suoi capelli sono vaporosi come la neve di cui porta il nome e bianchi, come la rosa che si è appuntato sulla giacca scura. In realtà ci sono rose per tutta la stanza, messe a bagno a mazzi in eccentrici vasi di cristallo. Quanti segreti di quest’uomo sono nella mia testa! Se solo li rivelassi a qualcuno le cose a Capitol City cambierebbero radicalmente. Ma non posso farlo, ho ancora troppo da perdere.
Mi avvicino alla sua scrivania e attendo. Così, in silenzio, sembra quasi un innocuo anziano signore con la fissa per le rose.
Coriolanus Snow non è nulla del genere.
Coriolanus Snow è il demonio.
            “E così… il suo nome è Annie, dico bene?” la sua voce è lenta e pacata, quasi amichevole, ma so per esperienza che adesso arriverà la minaccia, la richiesta folle, l’ordine inamovibile.
Sto tremando anche se cerco di non darlo a vedere. Devo rimanere saldo, però. Per Annie. Almeno per lei se non per me stesso.
            “Che ragazzina insignificante, davvero ti sei innamorato di lei Finnick? È una cosa così tenera! Peccato che a me le cose tenere non piacciano” continua e il suo tono si fa improvvisamente duro mentre i suoi piccoli occhi scuri si posano su di me “Ecco cosa farai, Finnick: aspetterai che i giochi si concludano e, se la ragazzina dovesse sopravvivere, la lascerai per sempre e tornerai qui a pagare per il tuo comportamento… sconsiderato. Hai capito bene?”.
            “E se dovessi rifiutarmi?” mi azzardo a domandare, con un certo tono di sfida.
            “La vedrai morire” dice, i suoi occhi si stringono a due minuscole fessure.
Sussulto e capisco di non avere alcuna via di scampo. La ucciderà se non farò alla lettera ciò che mi ordina. La ucciderà senza alcuna pietà come ha fatto con tantissime altre persone in passato.
Finnick, non puoi disobbedire.
            “In… in che modo dovrò pagare?” domando, in tono dimesso.
L’imprevedibilità del Presidente Snow non è mai da sottovalutare.
            “Oh, io credo che tu sappia come” mi risponde, un ghigno maligno di orna il volto.
Abbasso lo sguardo, trattengo la rabbia: “Sì” mormoro, con la voce strozzata.
Mi volto ed esco dallo studio, con le spalle curve ed una voglia dirompente di abbandonarmi alla disperazione che mi attanaglia la bocca dello stomaco. Senza aspettare Eve torno all’appartamento assegnato al Distretto 4, mi dirigo nella mia stanza, nel mio bagno. Mi chino sulla vasca e vomito persino la mia anima, mischiando lacrime a dolore e a disgusto.
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Ciao a tutti! Ecco, siccome ritengo questo un capitolo di ‘passaggio’ ho pensato di scrivere qui i ringraziamenti che mi sento di fare. Prima di tutto ai miei recensori ‘fissi’:
Coral 97
Annie98
TayuyaRebirth
peace_in_the_shadows
Poi le persone che hanno inserito la storia nelle seguite (vi amo)
Carol_Bob
Chiara_Pappy
CinzyaHale89
GossipGirl88
Isabelleeeekirya_hopeMadameoisellepeace_in_the_shadowsQueen_BSonicastellina4ever
E ancora chi l’ha messa tra le preferite:
Annie98
BENNYloveEFP
heresomeberries
Isabelleeee
Quadrifoglio27
Schels
sereHG
TayuyaRebirth
WildTeenSpirit_
Infine chi l’ha inserita nelle ricordate:
Allice_rosalie_blak
Lyls
QueenNiffler91
OK, ci tenevo molto a ringraziare tutti voi.
Grazie mille :3
 
-Sofi
 
  
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