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Autore: RedFeather1301    16/12/2012    4 recensioni
Le foglie cadono e il vento giace. Un blocco note, una penna e una cioccolata calda. Una macchia d'inchiostro e il bagliore di uno schermo che diffonde la luce fioca nella stanza. Una ragazza che sorseggia la sua cioccolata è intenta a scrivere quando si accorge che la bevanda è troppo calda, le dita per un secondo si staccano dalla tastiera, andandosi a tastare le labbra indolenzite.
Dall'altra parte un ragazzo, dai capelli chiari come la luna, fissa i puntini che marciano silenziosi, in attesa di una risposta che tarderà ad arrivare.
"Allora? Ti vuoi dare una mossa?"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Vergil
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The seasons to love'
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Capitolo 12
La resa e l'evidenza

Nuovamente uscita dal lavoro, era passato in fretta un giorno senza preoccupazioni oltre quella di Vergil che a quanto pare non si affacciava più da ben due giorni sul mondo del web. Una persona normale avrebbe detto che era impegnato o che aveva qualcosa da fare, ma Lauren non era quella persona. Quando si preoccupava per qualcuno era irrimediabile, soprattutto se sentiva l'impellente bisogno di parlargli.
Posò le buste della spesa, già che c'era aveva fatto rifornimenti per una settimana, ora le mancava solo da stirare i panni e mangiare qualcosa, anche se non aveva granché appetito. Non sapeva il perché, ma quel bisogno di rendere la parola a Vergil le stava bruciando in petto, lei era così, ogni cosa che entrava nella sua vita non voleva farla più uscire.
Sorrise cercando di non pensare, oggi avrebbe dovuto comprare il regalo alla sua amica che già aveva invitato domani per un'uscita a tre, ormai Umberto era inseparabile dalle loro allegre scorribande.
Cenò in fretta e subito prese a mettersi il solito cappotto con la solita sciarpa a quadroni, con l'aggiunta di un cappellino verde scuro.
Uscì da casa semplicemente andando verso la strada principale, aveva portato un ombrellino per l'evenienza, si sa come il tempo sia imprevedibile d'autunno.
Col foglietto nella mano prese a vedere dove fosse precisamente il negozio che due sere fa aveva rintracciato su internet.
«Non dista molto da qui.»
Alzò il capo avviandosi verso la strada alberata e stranamente vuota.

Passò vari cantoni affacciandosi sulla piazza principale, il luogo dove si era svolta la festa, aveva litigato con Federica e incontrato lui.
Scosse la testa, ma si voleva mettere in mente che non era lui? Certe volte viaggiava troppo con l'immaginazione. Fece per entrare nell'enorme piazzale guardandosi attorno, in quella landa si sentiva una formica.
Era il pezzo forte della loro città, colossale e mastodontica riempiva uno spazio enorme quasi quanto un campo sportivo, ti faceva sentire piccolo piccolo, ma a lei piaceva un sacco proprio perché le sapeva di libertà quando non era piena di gente.
Si affacciò verso un angolo in particolare con sguardo perso.
Era lì che era sparita quella chioma bianca, proprio dietro quell'albero.
Andò vicino vedendo come la casualità delle cose faceva presagire strane coincidenze, quell'albero era l'unico ad essere completamente spoglio, come se fosse già inverno. Toccò la corteccia assorbita dai pochi istanti di quei ricordi che erano veloci come il rumore di fuochi d'artificio.
Distaccò velocemente il palmo portandoselo al petto, poi come in una strana sensazione, in uno strano sogno, alzò la testa e una goccia le piombò nuda e bagnata sulla guancia. D'impulso prese l'ombrello notando che un acquazzone si avvicinava impellente, lo aprì e tornò a guardare ancora per qualche secondo quel vicoletto.
Poi sospirò e fece un passo verso l'incrocio fin quando non notò un piccolo negozietto, situato proprio nell'angolo dietro l'albero. Si andò a riparare lì, sotto il tendone della vetrina, vedendo placidamente, con occhi languidi, i piccoli capolavori di cioccolato che si nascondevano tra delle foglie gialle e arancioni.
«E' bellissimo...»
Azzardò a dire senza pensare, controllò se qualcuno l'aveva sentita ma a quanto pare le strade quel giorno erano deserte. Con curiosità fece per entrare mentre dei timidi campanellini risuonarono con la porta.
"Chissà se era qui che aveva girato, ed io non l'ho notato"
«Buongiorno!»
Lauren focalizzò il piccolo uomo che si ergeva con la sua poca altezza davanti a lei. Era bizzarro, poteva essere paragonato ad una piccola botte, anche bruttino, ma non di quel brutto che si vede tutti i giorni, sembrava che il viso fosse uscito proprio come non doveva...
«Posso aiutarla?»
Sussultò di nuovo lei.
«Passavo per caso, davo solo un'occhiata.»
«Oh, qui tutti passano per caso.»
Fece una risatina che alla ragazza non piacque affatto.
Non ci pensò e nuovamente con curiosità si guardò intorno, sugli scaffali si ripetevano le forme di omini di marzapane e piccole casette di cioccolato. Erano fatte così minuziosamente che era impossibile non trovare sempre un particolare nuovo. Poi guardò una delle cose più belle che avesse mai visto.
Una città, completamente fatta di cioccolato in scala, ogni omino svolgeva la sua mansione e c'erano anche delle pecorelle che brucavano l'erba fatta di cioccolato bianco, al centro una ruota panoramica completamente fatta di quello che sembrava cioccolata fondente. Era meravigliata.
«Su quella scultura si fermano tutti stupiti,» commentò il possibile proprietario del locale «è la migliore che abbia mai creato.»
«Le hai fatte tutte tu?»
Lauren era allibita di come, un cosino così piccolo e strano, potesse creare capolavori di tale misura.
«Certamente, vieni voglio farti un regalo visto che sei una ragazza tanto cara.»
Sorrise l'ometto buffo poi andò dietro al bancone prendendo un sacchetto di altri tempi, chiuso con un laccio di un marroncino spento. Sapeva di cuoio.
«Ecco tieni,» la porse «un regalo, giusto per farti capire quanto sia buono questo cioccolato.» fece una smorfia che poteva sembrare un sorriso.
Lauren prese curiosa poi aprì il laccetto e fece per vedere, avevano la forma di gocce di sangue ed erano grandi quanto un biscotto ma fatte di spessa cioccolata.
Emanavano qualcosa di pressoché attraente, anche se in confronto alla pomposità degli altri capolavori sembravano fatti in casa.
«Danne una...» fece per indicare il numero con un dito «...alla persona che ami, e potrai avere un futuro felice con essa.» sorrise nuovamente sghembo.
Lauren lo guardò poi sorrise.
«E' una delle leggende che questi cioccolatini hanno...» disse nuovamente per scagionarsi «...è un regalo perciò non pagarli.» prese a lavorare a qualcosa dietro il bancone «Se ti piacciono verrai qui e comprerai qualcos'altro.»
Alla ragazza si allargò un sorriso poi gli rese grazie e andò via dal negozio, sulla soglia riaprì l'ombrello ma a quanto pare aveva smesso di piovere e il tempo plumbeo di prima aveva lasciato posto ad un tiepido sole.
Mise i cioccolatini in tasca e richiuse l'ombrello.
Ora era stranamente felice, come se si fosse tolta un peso o come se sapesse cosa fare. Strinse di più la sacchetta nella tasca. Se mai l'avrebbe incontrato ne avrebbe regalato uno anche a lui.

Un tonfo e il portone si chiuse dietro di lei, posò la sciarpa, il cappello e il pacco regalo. Era soddisfatta di aver trovato ciò che cercava senza ordinarlo o altro, di sicuro l'amica avrebbe fatto i salti di gioia vedendo la stravagante collana che le aveva preso.
Stranamente oggi si sentiva piena di sé, con la voglia di rovesciare il mondo, ma poi si rese conto di essere solo una semplice ragazza e ridacchiando posò il giaccone, ripetendosi che le energie le doveva impiegare per i piccoli lavori che faceva quotidianamente.
Come di usuale usanza accese il pc e si mise qualcosa di comodo, finì di piegare e stirare la divisa da cameriera e poi si avvicinò con passo veloce allo schermo che timidamente abbagliava la stanza.
"Vediamo se c'è oggi."
Se non ci sarebbe stato, di sicuro avrebbe continuato ad anticipare le faccende, ma pregò che ci fosse, perché la voglia di sentirlo era ormai tanta.
Per grande fortuna c'era, ma per la prima volta non fu lei ad iniziare il discorso.


Dante: (Vergil) Ciao
Lauren: Ehilà! ^_^
Lauren: Come va?
Dante: (Vergil) Bene
Lauren: Ne sono felice :) novità?
Dante: (Vergil) nulla d'importante, tu?

Alzò un sopracciglio lei, le sembrava che volesse parlare normalmente...che questi due giorni gli erano serviti a riflettere? Non lo sapeva, ma era felice di vederlo così positivamente cambiato...anche se solo un pochino.

Lauren: Io beh...se ti interessano le cose inutili posso iniziarti a fare un papiro!
Dante: (Vergil) Puoi anche iniziare, a quanto pare oggi ho tempo da perdere...

Era cambiato sempre nei suoi limiti ovviamente. Lauren subito si fece avanti raccontando di ogni avvenimento, della festa del paese, del litigio con Fede e di quando, poi, era riuscita a fare pace, sembrava attento e quasi felice di ascoltarla, ovviamente lei era una che non metteva molto peso sugli avvenimenti, ma sentiva di raccontarli in modo leggero e spensierato. Parlò di tutto, tranne del ragazzo misterioso dai capelli chiari, quello le sembrava ancora un argomento troppo acerbo. Poi saltò fuori uno strano discorso.

Lauren: A te piacciono i dolci?
Dante: (Vergil) Se devo scegliere preferisco la cioccolata fondente
Lauren: Quindi sui gusti amari u_u
Dante: (Vergil) Esattamente.

Sorrise Lauren, non pensava gli piacessero. Allora iniziò uno di quei periodi pericolosi, quelli dove viaggiava con la fantasia e...

Lauren: Quando ci incontreremo...magari te ne potrei confezionare qualcuno fatto da me :)

...combinava disastri. Ci fu un lungo silenzio, e solo dopo qualche istante realizzò che fosse stata troppo avventata. Ma non sapeva che fare, scusarsi? Continuare? Aspettare, si, aspettare....ma la risposta sembrava non arrivare mai.

Lauren: Ma...se vuoi posso anche spedirteli...sempre che tu non sia troppo lontano
Dante: (Vergil) Non mi interessa

Le sembrò di aver fatto dieci passi da gambero, aveva fatto tanto per guadagnare un tono più dolce. Sospirò. Pazienza, sarebbe riuscita a riacquisirlo.

Lauren: Oh si...va bene, non fa nulla ^_^

Si maledisse, poi per non pensare decise di guardare dei video. Sapeva che quel discorso non doveva andarlo a parare e invece ci cascò di nuovo. Era troppa la curiosità di sapere, di provare il significato di vederlo, che non pensava a cosa potesse pensare lui.
"Stupida, stupida!"
Continuava a ripeterselo. Poi sentì il familiare beep e quindi riaprì la scheda.


Dante: (Vergil) Però vorrei assaggiarli.

Il volto della ragazza si illuminò, subito riprese a battere le dita sulla tastiera. Ora ne era certa, aveva anche lui voglia di vederla, o magari era solo timido...e non voleva farsi vedere, ecco perché tenersi nascosto. Non significava nulla che lei non fosse giusta! Ora tanti tasselli andavano al loro posto.

Lauren: Magari allora potrei fartene qualcuno, ma dove potrei spedirteli?
Dante: (Vergil) Chiedilo a mio fratello, poi.
Lauren: Va bene...

Era ancora molto segreto, ovviamente. Ma ora capiva il perché, e tutte le barriere che si era fatta crollarono subito. Era più convinta che mai, doveva trovarlo.

Dante: (Vergil) Ora devo andare
Lauren: Si, anch'io, ho tanto da fare!
Dante: (Vergil) Allora non ti tolgo altro tempo.
Lauren: Ci vediamo!

Prese ad arrestare il sistema, ma prima che potesse farlo sentì un altro rumore provenire da facebook. Curiosa andò ad aprire, guardando il nuovo messaggio. Per la prima volta sentì vivamente le guance arrossare.

Dante: (Vergil) Sei diversa.

Sorrise dolce, poi abbassò lo sguardo imbarazzata. Potevano sembrare parole strane per chi non sapeva vedere, ma quello era un complimento. Il primo vero complimento che le potesse mai fare. Sarà forse perché riusciva a capirlo tra le righe di una chat, che le aveva detto quella frase? Digitò lentamente la risposta, con calma esasperante. Se ne vergognò di ammetterlo, ma Federica aveva ragione.

Lauren: Grazie

Se n'era innamorata.

Angolo dell'autrice

*canone drammatica e di sorpresa*
Tadaaa!
Ecco il capitolo più lungo (credo) che mai scriverò su questa fiction xD necessitava di essere lungo, ci sono parti che dovevano essere descritte accuratamente, e soprattutto è davvero la parte centrale di questa fiction. Lauren finalmente ha capito tutto di sé e del suddetto Vergil. Ma quell'omuncolo...che ruolo avrà? Oh beh, questo sarete voi a deciderlo, avete capito bene. Più questa fiction sarà seguita, più deciderò di infittire la trama u.u e quindi quell'omuncolo non sarà più un qualcosa di segreto...ovviamente tutto dipende dall'amore che mi mostrate <3 anche perchè questo esperimento credo mi stia riuscendo bene :3
Prendetelo come un obbiettivo da sbloccare...se riuscirò ad avere più di cento recensioni per questa fiction, allora sarò felice di mostrare la vera e foltissima trama che si cela oltre il computer <3
Per ora non posso fare altro che salutarvi, e darvi appuntamento per la prossima volta :*

RedFeather

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