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Autore: CathCarey    16/12/2012    2 recensioni
Firenze 1775
Virginia ha sedici Anni e si ritrova ad affrontare un matrimonio dettato dal volere di suo padre.
Virginia data in sposa al libertino Andrea Corsi scopre che il matrimonio non è dei più piacevoli , ma il destino per ironia della sorte le farà conoscere i piaceri e l'amore con il suo Amante Christian Ristori.
Tutto questo scritto in delle pagine di diario.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Le cameriere mi preparavano, mi lavavano , mi pettinavano i capelli era come un lungo processo, una lunga tortura per me.
Mia zia Barbara e mia cugina Camilla erano nella stessa stanza e guardavano e sorridevano felici.
Mi faceva strano tutto non avrei più vissuto in questa casa, avrei visto di rado mio Fratello, e mio padre..
Anche lui mi sarebbe mancato nonostante tutto. Questa casa sarebbe stata un po' vuota erano solamente in tre. Mio fratello Henry sua moglie Clarissa, e mio padre.
Io sarei andata via avrei cominciato un'altra vita, solo dio sapeva quanto mi sarebbe potuto mancare tutto questo.
Ero davanti allo specchio avevo l'abito bianco e i capelli sciolti come una vergine.
Mio fratello entrò in camera , le cameriere si inchinarono, io feci qualche passo verso di lui e dovetti trattenere le lacrime, sua moglie Clarissa non era con lui, non andavano d'accordo anzi si odiavano e io pensavo che stavo andando incontro al suo stesso destino. 
" Sei bellissima piccola" 
" Anche tu" dissi sorridendo.
" lasciateci soli " Tutti quanti lasciarono la stanza e io rimasi sola con lui. Lo abbracciai e lui vide i miei occhi con le lacrime.
" Con me non devi fingere"
" Lo so . Sono triste Henry, molto triste ti perderò.."
" no.. virginia questo non lo voglio sentire, qualsiasi cosa accada tu non mi perderai mai, anche se sarai sposata."
" Dovrò separarmi da te e questo non lo posso sopportare"
" è difficile , ma tu sei forte e sarai in grado di sopportare qualsiasi cosa"
" Promettimi che verrai a trovarmi tutti i giorni "
" te lo prometto" mi baciò la fronte.
Chiusi gli occhi e mi abbandonai.
Era quasi mezzo giorno e tutti quanti erano nella Chiesa di sant'Ambrogio.
C'erano tutti tutti quanti, l'unico volto che non avrei voluto vedere era quello di Christian.
Mio padre mi accompagnò fino all'altare. Io non mi guardavo intorno per la paura di vederlo perchè sapevo che se l'avessi visto sarei potuta fuggire.
Ma non fu così lo vidi e in quel momento vidi tutto quello che avevo sempre cercato e non trovavo.
Non ero una sentimentale lo dovevo ammettere anzi mi faceva strano pensare in questo momento.
Anche lui guardò me ne ero convinta e seppi con certezza che mi guardava con sguardo ammaliato e anche triste.
Mi voltai verso mio padre che mi stava scortando all'altare.
" Non posso tirarmi indietro? "
" Virginia non discutere"
" Padre vi prego.." 
Allungammo il passo verso Andrea Corsi e vidi il diavolo. Dovevo farlo ormai dovevo sposarmi ormai questo era il mio destino e in quel momento mi augurai solo una cosa :
La sua morte o la mia.
Se lui morisse in futuro io avrei ancora la possibilità di sposarmi con un altro.
Se invece lui non sarebbe morto mi auguravo di morire io perchè preferivo la morte mille volte piuttosto che riconoscerlo come marito e piuttosto che non vivere con l'uomo che amavo perchè io amavo Christian.
"Chi è a conoscenza di qualche impedimento per il quale quest’uomo e questa donna non dovrebbero unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre" disse il prete.
Avrei voluto urlare " Si io sono contro questo matrimonio"
 Era il momento delle promesse era l'ora di sentire la più grande bugia del secolo.
" Volete voi Andrea   come tua sposa Virginia Amantato , promettendo di esserle fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita? "
Lui rise leggermente e disse sarcastico " Lo voglio"
io lo guardai male , malissimo solo dio sapeva quanto lo odiavo.
Il prete si rivolse a me seriamente e disse 
" volete voi Virginia Amantato  prendere  come vostro  sposo Andrea Corsi promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita? "
Mi guardai intorno, frammenti di secondi interminabili tutti in attesa della mia risposta.
Girai lo sguardo verso Christian quando alla fine sospirai e dissi insicura e bugiarda come non mai.
" Si, lo voglio"
" Il Signore onnipotente e misericordiosoconfermi il consensoche avete manifestato davanti alla Chiesae si degni di ricolmarvi della sua benedizione.Non osi separare l'uomo, ciò che Dio unisce."
" Amen"
Il matrimonio finì ero sposata Ero Virginia Amantato Corsi.
Per me non era il giorno del matrimonio era il giorno del mio funerale, avevo bisogno di togliermi questo vestito avevo bisogno di bruciarlo.
Villa corsi era sfarzosa per il gran ricevimento c'era tutta la nobiltà della toscana.
Avevo paura. Ora non avevo più niente. Ora ero di Andrea e questo mi terrorizzava.
Camminavo da sola per i giardini di quella grande villa quando mio marito si avvicinò a me sussurrandomi all'orecchio.
" Moglie" detestavo che mi chiamasse così
" Marito " dissi a denti stretti
" Spero che voi siate pronta per la vita che ci attende insieme e volevo darvi qualche suggerimento per stanotte"
" Non mi serve alcun suggerimento Andrea" dissi acida
" Non vedo l'ora di possedervi le vergini mi eccitano"
Avevo paura ma cercai di non farglielo capire. Mi avvicinai a lui e dissi sussurrandogli all'orecchio.
" La sola idea di fare l'amore con voi mi fa ribrezzo anzi mi da la nausea, il pensiero di dover condividere un unico letto mi fa vomitare, io vi odio, siete la mia rovina voi che non pensate ad altro che portarvi a letto altre donne, che schifo che mi fate !"
" Shh Calma mogliettina, non dovreste parlarmi così" disse toccandomi il sedere.
" Sappiate che ora posso decidere su tutto, ora siete mia moglie e dovrete obbedirmi e se non lo fate io vi giuro che vostro fratello non lo vedrete"
" Però non siamo nemmeno sposati da ventiquattro ore che già siamo a dettare legge , beh sappiate che non farò mai quello che dite voi, non siete nessuno"
Mi accarezzò la guancia.
e sbuffò " a volte dimentico che avete solo sedici Anni. Non credo proprio che sarà così piccola." Mi cinse la vita e sussurrò all'orecchio.
" Benvenuta All'inferno Virginia"
Sbiancai e lui se ne andò. Lasciandomi dentro con una paura incolmabile.
Tremavo. Dopo mezz'ora incontrai Christian il mio Christian.
" Conte Ristori" dissi come se avessi visto un dio.
" Virginia. Tanti auguri" Disse falsamente e triste.
" Grazie" dissi con la voce soffocata dal pianto avevo lo sguardo basso non lo guardavo perchè se no sarei crollata.
Mi alzò il mento con un dito " Perchè state così ? "
" Io sono infelice perchè vi voglio" lo dissi e finalmente lo confessai. E andai perchè non potevo sopportarlo di vederlo senza fare niente.
  
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