Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: serelily    22/12/2012    8 recensioni
[Spin Off di Dimmi che ti importa]
Seth è andato via, al college, pronto a vivere la sua nuova vita! Vuole dimenticare Steve e quello che gli ha fatto una volta per tutte.
Garreth è un ragazzo solare, che ama la musica e la vita.
Ma soprattutto, Garreth ama le persone.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'You can be anything you want to be'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 




TI ASPETTERO' TUTTO IL TEMPO DEL MONDO

CAPITOLO 2 




POCHE ORE PRIMA
Gary era appena rientrato dalle lezioni ed era pronto a lavarsi e prepararsi per il concerto, quando trovò Clara, la sua coinquilina e migliore amica, seduta sul divano della loro casa.
La ragazza era intenta a leggere un libro, con una matita infilata nei capelli biondi e una tazza di tè sul tavolino di fronte a lei.
Il ragazzo, guardandola, sollevò un sopracciglio, perplesso.
«Non ti prepari?» chiese cauto, poggiando la tracolla davanti al divano e sedendosi un attimo accanto a lei.
«No» fece la ragazza, voltando la pagina e guardandolo indifferente.
«Perché?» Gary era sempre più confuso.
«Non verrò con te al concerto, Garreth Bailey» continuò la ragazza in tutta la sua calma.
«Che cosa?» Gary era sconvolto e deluso.
Se Clara non fosse andata con lui, sarebbe stata veramente una tristezza doverci andare da solo. Non aveva intenzione di passare la serata così, ma non poteva certo rinunciare al concerto di Katy Perry (non quando aveva persino appeso un poster sulla porta della sua camera a casa con i genitori).
«Hai capito bene, Garreth» ripeté la ragazza. «Non ho intenzione di essere la tappabuchi di quello stronzo del tuo non si sa bene cosa. Se vuoi andare al concerto, dovrai andarci con un ragazzo, un ragazzo gay.»
«Clara, ti sei bevuta il cervello per caso?» sbottò incredulo.
«No, so perfettamente quello che dico, Garreth» fece lei, mettendo per un attimo da parte il libro e guardandolo negli occhi. «Voglio che tu esca con un ragazzo gay, e non un amico, ma qualcuno che potrebbe essere anche qualcos’altro. Sono stanca di vederti sempre rinunciare a tutto per colpa di David. Voglio che esci con un ragazzo e ti rendi conto che ci sono altre persone oltre a David, persone che potrebbero renderti più felice e…»
«Io lo amo, Clara,» sbuffò il ragazzo infastidito, «e niente di quello che tu dici potrà farmi cambiare id…»
«E allora non c’è problema, no?» fece la ragazza, completamente calma «Se lo ami e niente ti farà cambiare idea, andare con un altro ragazzo non sarà un problema. Sono sicura che ci metti due minuti a trovare qualcuno che ti accompagni.»
«Tu sei completamente fuori di testa» mugugnò il ragazzo, contrariato.
Non voleva andare al concerto con un altro ragazzo, gli sarebbe sembrato di tradire David e lui non faceva queste cose, nemmeno cullandosi sul fatto che David era sposato.
D’altro canto, ci teneva troppo al concerto per rinunciarci, e avrebbe potuto benissimo mettere in chiaro che non era un appuntamento.
«Se ti chiedo quale ragazzo gay inviteresti per questa serata, qual è il primo nome che ti viene in mente?» chiese la ragazza a bruciapelo.
«Seth» disse senza riflettere, poi si morse le labbra.
Clara fece un enorme sorriso, poggiando una mano sulla spalla di Gary.
«Bene» disse. «Va’ da questo Seth e invitalo al concerto. Non pretendo che tradisci il tuo David o che questo sia un appuntamento, mi basta solo che ti dai altre possibilità di conoscere ragazzi. Se poi ti accorgerai che quel bietolone ti prende per i fondelli e basta, io non potrò che essere contenta.»
Garreth non era completamente convinto, ma cosa aveva da perdere? Soltanto la possibilità di andare al concerto con un amico invece che solo come un cane. E Seth era sempre stata una compagnia piacevole.
 
Fu per questo motivo che poche ore dopo si ritrovò in auto, con Seth seduto di fianco a lui che sorrideva allegramente, pronto per il concerto.
Aveva indossato un paio di jeans scuri e un maglioncino carta da zucchero, e sembrava veramente carino vestito così.
Gary continuava a guardarlo, sorridendo come un ebete.
«Come sei finito in Michigan?» chiese ad un certo punto.
«In realtà, all’inizio, avevo optato per la California» spiegò Seth. «Ho sempre desiderato studiare all’UCLA, ma era decisamente troppo lontano da casa, mi mancavano…»
Si interruppe per un momento, arrossendo.
«Non c’è niente di male a dire che ti mancavano i tuoi genitori. Insomma, guarda me. Ho vissuto qui tutta la vita e invece che andare a fare il college da qualche altra parte sono rimasto sotto casa.»
«Non sono i miei genitori a mancarmi, in realtà» disse Seth, il volto lievemente corrucciato. «Non vivo più a casa da tempo, ormai. Sono Josh e Lucas, ormai ero abituato ad averli intorno.»
«Sono amici tuoi?» chiese incuriosito Gary.
«Sono la cosa più simile a genitori che io abbia mai avuto in vita mia.» Seth sorrise, come se bastasse il loro ricordo a renderlo più allegro. «Nonostante abbiano solo otto anni più di me si comportano come una vecchia coppia sposata e si sono presi cura di me come se fossi il loro figlio. Quando me ne sono andato, hanno preso un cane.»
Fece una smorfia divertita.
«Sembrano simpatici» fece Gary, allegro.
«E tu come mai hai deciso di rimanere qui?»
Garreth sospirò. Era una domanda che gli era stata fatta parecchie volte, finora, eppure la reazione era sempre la stessa. Tutti lo giudicavano, ogni volta che confidava il vero motivo per cui aveva deciso di non andare a studiare dall’altro capo del paese.
Eppure sentiva che Seth non l’avrebbe giudicato. Non sembrava quel tipo di persona.
Così si decise a parlare.
«Quando ho finito il liceo, mi si è aperta la prospettiva di studiare all’estero» ammise. «Mia madre voleva che andassi in Inghilterra, o in Italia, che insomma facessi le mie esperienze. All’inizio ero entusiasta, ma poi ho avuto paura. Una paura folle. Non volevo perdere la persona con cui stavo, con cui sto. Ho cominciato a farmi mille ansie, già lo vedevo con altri… Insomma, ero diventato paranoico. Non avrei mai resistito troppo tempo lontano da lui, non ne ero in grado. Ho convinto i miei genitori che il meglio per me era studiare qui, in fondo è la stessa università dove hanno studiato mio padre e mio fratello. Sono felice, anche se ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto studiare all’estero.»
Mentre Gary spiegava le sue motivazioni, Seth sentiva lunghi brividi percorrergli la schiena. Ricordava bene la sensazione di rinunciare a se stessi per un’altra persona, sentiva ancora le cicatrici invisibili che Steve aveva scavato in profondità dentro di lui. Gary ne parlava come se fosse la cosa più normale del mondo, rinunciare a tutta la tua vita per una persona, ma a Seth ricordava troppo le rinunce e l’annullamento di se stesso che aveva vissuto nemmeno due anni prima.
«Non ti giudico, ma devo dire che non condivido la tua scelta» disse, cercando di contenere le parole. «Insomma, non perché lo trovi ridicolo, ma perché l’ho vissuto sulla mia pelle e so cosa vuol dire rinunciare a qualcosa di bello per una persona. A me è andata male, è per questo forse che non riesco a condividere.»
Gary lo guardò un istante, notando che Seth aveva lo sguardo fisso fuori dal finestrino, gli occhi inquieti.
«È per questo che sei andato via dalla California? Perché le cose con il tuo ragazzo non stavano andando bene?»
Seth scosse il capo con decisione.
«È successo prima... ma ormai è tutto finito» sorrise, ma Garreth poté notare che stava cercando solo di tranquillizzarlo. Il suo sorriso era spento.
«Meglio non rivangare cose tristi, allora» fece, sorridendo e portandosi una mano tra i ricci scuri. «Non sei emozionato per Katy Perry?»
Seth gli lanciò un’occhiataccia affettuosa, prima di scoppiare a ridere.
 
Quando entrarono nel palazzetto, Gary gli aveva preso la mano e l’aveva trascinato in mezzo al fiume di persone, cercando di non perderlo.
Seth aveva riso, e si era stupito di come si sentisse rilassato in quel momento, nonostante i discorsi che avevano fatto in macchina avessero riportato a galla ricordi dolorosi.
Con Gary si sentiva al sicuro; forse era la sua gioia, il suo essere sempre così sorridente e cristallino. Era l’esatto contrario di Steve, come una sorta di gomma che cancellava i brutti ricordi sostituendoli con altri più soleggiati e colorati.
Con lui si sarebbe potuto anche lasciar andare a qualcosa di più, se non fosse che l’idea di una relazione lo faceva ancora sentire male.
Non era pronto, ma non gli importava. L’amicizia di Gary era comunque la ventata di aria fresca che stava aspettando da tempo.
Arrivarono fin quasi sotto al palco, costretti a fermarsi a causa della troppa gente. Da lì si vedeva abbastanza bene.
Gary non stava più nella pelle; saltellava come un cagnolino felice di rivedere il suo padrone dopo tanto tempo, e Seth rise. Era davvero tenero.
«Sono contento che tu mi abbia trascinato qui» gli disse, prima che il casino divenisse troppo per sentire le loro stesse voci.
 
Nonostante le riserve del ragazzo, il concerto era stato strepitoso. Seth non immaginava, ma il solo poter vedere dal vivo un’artista del calibro della Perry era qualcosa di esaltante.
Si era divertito tantissimo, e vedere Gary felice come un bambino di fronte a Babbo Natale gli aveva scaldato il cuore.
Era notte inoltrata, ora, e Seth e Gary si erano fermati fuori dall'edificio che aveva ospitato l'evento per prendersi qualcosa da mangiare e da bere.
Erano seduti su un paio di sedie di plastica, intenti a mangiare il loro panino, mentre un gruppo di ragazzi li stava raggiungendo.
Erano compagni di corso di Gary; si erano incontrati proprio all'entrata ed erano rimasti insieme per quasi tutto il concerto.
Seth non ricordava nemmeno i loro nomi, ma era stato piacevole fare la loro conoscenza. Stava cercando di integrarsi, in fondo, e quello era decisamente un ottimo modo.
Mentre due erano andati a prendere cibo e bibite, gli altri ragazzi si sedettero comodamente con loro.
Uno di loro, un certo Jimi, si era comodamente seduto di fianco a Seth, mettendogli un braccio attorno alle spalle e dicendo:
«Dove lo tenevi nascosto questo?» rivolto a Garreth, che fece una smorfia seccata.
«È solo un amico» si affrettò a rispondere Gary, mentre Seth ridacchiava, per nulla offeso dai modi dell'altro.
«Ci siamo conosciuti da poco» spiegò il più piccolo.
Jimi gli sorrise, scompigliandogli i capelli e provocando in Gary un acuto senso di fastidio. Insomma, era stato lui a portare Seth lì, era un suo amico. Perché Jimi lo trattava come se lo conoscesse da una vita? Che intenzioni aveva con lui?
Lo sapevano tutti che Jimi era un tipo poco affidabile. Gli piaceva il sesso, e non si faceva problemi a cercarlo un po’ dovunque. Non aveva preferenze, l’importante era il piacere.
Garreth non condivideva la sua concezione di vita; non gli era mai piaciuto particolarmente, ma faceva parte della compagnia e non poteva certo buttarlo fuori.
Però non sopportava il modo in cui flirtava palesemente con Seth, che era totalmente diverso da lui. Era una persona da proteggere, dolce e ingenua, che spesso cadeva nella rete di tipi come Jimi e rischiava di soffrire.
Seth, tuttavia, sembrava già rapito dal ragazzo più grande, e continuava a ridere e scherzare con lui senza nemmeno preoccuparsi di nasconderlo.
«Si sta facendo tardi» cominciò a dire Gary, facendo per alzarsi. «Che ne dici se ti riaccompagno a casa, Seth?»
«Ma dai, si stava divertendo…»
«Non c’è problema» anche Seth fece per alzarsi. «Possiamo anche andare se Gary è stanco»
Gli sorrise dolcemente, e Gary per un attimo pensò che l’aveva convinto ad andarsene. Stava per tirare fuori le chiavi dell’auto, quando Jimi disse.
«Tu torna pure a casa, Bailey. Posso accompagnare io Seth, non è un problema per me»
«Ecco, io…»
«Sicuro che non ti scoccia?» Seth chiese a Jimi, che sorrise scuotendo la testa.
«Gary, per te non è un problema tornare a casa solo, vero?»
Certo che lo era, ma come poteva dirglielo? Non erano affari suoi, in fondo.
«No, no. Nessun problema» mugugnò poco convinto.
«Perfetto, allora ti accompagno alla macchina e poi torno qui.» Seth lo prese per un braccio e lo trascinò con sé.
«Sei sicuro di quello che fai?» chiese Gary non appena furono abbastanza lontani, parlando a bassa voce.
«Sì, Gary, non preoccuparti.»
Seth pareva tranquillo, e Gary si diede nuovamente dell’idiota per la sua reazione spropositata.
«Va bene, ma posso mandarti un messaggio domani mattina per sapere se va tutto bene?»
«Ma certo» fece il più piccolo, dandogli un leggero bacio sulla guancia prima di tornare dagli altri.
Gary sfiorò quel punto con le dita, e cominciò a temere che Clara fosse in qualche modo una sorta di profetessa.
Per quanto amava David, e lo amava con tutto se stesso, non poteva negare di aver sentito un brivido corrergli lungo la schiena quando Seth aveva poggiato le labbra sulla sua guancia.
 
Gli altri decisero di andare a bere qualcosa in un pub. Seth e Jimi salirono sulla moto di quest’ultimo e li raggiunsero, ma se ne andarono per primi. Avevano fretta.
 
Gary, invece, prima di salire nel suo appartamento, si era fermato in macchina per chiamare David. Aveva bisogno di sentire la sua voce.
 
Due mani che si intrecciano l’una nell’altra. Un corpo dentro l’altro. Un susseguirsi di spinte delicate e poi, finalmente, il piacere.
 
Andare a letto con Jimi non era stata una grande idea, ma Seth non se ne pentiva. Anche se sembrava un po' strafottente, l'aveva trattato con dolcezza, era stato gentile e passionale. 
Seth si era trovato bene con lui, nonostante quello che avevano fatto era solamente sesso. Gli era già capitato di andare a letto con qualcuno dopo Steve, ma non voleva nessun coinvolgimento sentimentale.
Aveva ancora troppa paura di ritrovarsi schiavo dei sentimenti e schiavo di una persona che non aspettava altro che calpestarlo.
La mattina dopo, Jimi era ancora a casa sua, addormentato tra le lenzuola. Seth si alzò presto per rassettare casa e preparò la colazione, aspettando che l’altro si svegliasse e lo raggiungesse nella piccola cucina.
Mentre Spike mangiava nella sua ciotola sotto al tavolo, i due sorseggiavano caffè.
«Non mi aspettavo che fossi un ragazzo così… intraprendente.»
«Lo so» fece Seth, sorridendo. «La gente pensa sempre che io sia un angioletto ingenuo.»
«Non lo sei?»
«Non direi proprio.» Seth si accese una sigaretta, poi la passò a Jimi e ne prese un’altra per sé.
«No, non lo credo nemmeno io.»
Seth ridacchiò, ma dentro di sé si sentì inquieto. Per quanto facesse, tutto il peso del suo passato tornava ripetutamente a tormentarlo.
Il più piccolo si alzò per sparecchiare.
«Vuoi qualcos’altro?» chiese, mentre si accingeva a lavare i piatti.
«No» fece Jimi, guardandolo intensamente. «Voglio sapere se ti piace Gary.»
«Gary mi sta simpatico, è un ottimo amico» fu la risposta del più piccolo, sorridendo al ricordo della piacevole serata che aveva avuto assieme all’altro ragazzo.
«Lui ti piace… in quel senso?»
Seth si fermò un attimo, poi sospirò. «Senti, io non posso stare con una persona, in questo momento. Non posso, non sono emotivamente pronto e non lo sarò per un bel pezzo. Voglio solo divertirmi.»
«Anche io, tesoruccio. Per questo volevo sapere se un bel giorno mi avresti mandato al diavolo per metterti con Bailey. Anche se non stiamo insieme ufficialmente, mi dispiacerebbe non poter più venire a letto con te.»
«Ma Gary è impegnato, è innamorato cotto. Come potrei?» obiettò Seth.
Jimi ridacchiò.
«Certo, innamorato! Di uno che non lascerà mai la moglie per lui.»
«Moglie?» Seth lo guardò perplesso, smettendo per un attimo di lavare le tazze per girarsi a guardare l’altro.
Jimi aspirò il fumo della sigaretta, guardandolo con un sorriso sghembo.
«Non te lo ha detto? Se la fa con uno sposato. Un amico di suo padre che ha quarantacinque anni, una moglie e due bambine.»
«Gary fa l’amante?»
«Da non crederci, eh? Mister perfettino non è poi così perfetto come vuol far credere.»
Seth non poteva crederci; subito gli tornarono alla mente le parole che si era scambiato con Gary in macchina. Quel ragazzo aveva rinunciato a così tante cose per un uomo che non sapeva rinunciare a nulla per lui.
«Tu come sei venuto a saperlo?» chiese perplesso.
«In giro si vociferava da un pezzo. Stanno insieme da una vita, ma David è sempre stato uno che si divertiva nei locali gay. Abbordava un sacco di ragazzi. Quando si è sistemato ha fatto scalpore, anche se non credo che abbia smesso di frequentare quei posti solo perché si fa Bailey.»
Nel frattempo, si era alzato per raggiungere Seth e dargli un leggero bacio sul collo.
«Tu ci sei stato, vero?» fece il più piccolo. «Con David, dico.»
«Queste sono cose che non ti interessano» disse, dandogli una pacca sul sedere.
 
Gary era steso sul letto e fissava intensamente il cellulare, mordendosi le labbra. Era nervoso; non riusciva a fare a meno di pensare agli ultimi messaggi che si era scambiato con David.
 
Mi dispiace, tesoro, ma oggi non possiamo vederci. Sonia ha bisogno. David.
 
Anche io ho bisogno di te. Ti prego. Garreth.
 
Proprio ora che aveva più bisogno di lui, che il pensiero di Seth con Jimi lo tormentava e non avrebbe dovuto, David lo abbandonava.
Si chiese per un istante se non avessero tutti ragione dal metterlo in guardia da David, ma scacciò subito quel pensiero.
David rimaneva con Sonia soltanto per le piccole, altrimenti avrebbe già divorziato.
Sapeva che David lo amava e stava già rischiando molto per stare con lui per quel poco che poteva.
Si alzò dal letto ancora intontito, dirigendosi in sala, dove Clara aveva apparecchiato il tavolino del salotto per fare colazione, come era loro consuetudine. Sammy dormiva ancora, ma Gary si sedette sul divano per mangiare, aspettando che la ragazza tornasse dalla cucina con delle brioches.
Intanto si versò il caffè caldo nella tazza.
La ragazza apparve in pigiama con un sorriso, mentre poggiava i piattini sul tavolino e si spaparanzava sul divano, accendendo la televisione.
Gary sospirò.
«Ehi, tutto bene?» Clara guardò perplessa Gary, che fissava il suo caffè senza accennare a berlo.
«Sì, sì, certo» sfoderò il suo miglior sorriso.
«Se lo dici tu.»
 
Dobbiamo parlare seriamente. Dimmi quando andiamo a New York. Vanno chiarite alcune cose. Garreth.
 
Va bene! Non stressare! Ti mando una mail più tardi. David.
 
Gary strinse il telefono, come se questo avesse potuto esorcizzare in qualche modo il malessere che sentiva. Voleva fare l’amore con David, sentirlo di nuovo suo.
Il pensiero di Seth lo aveva fatto destabilizzare, e questo non andava bene.
 
Jimi era rimasto quasi tutta la mattina, e aveva trovato un modo divertente per usufruire del divano di Seth. Il ragazzo aveva opportunamente chiuso in bagno il suo cane. Si sentiva in imbarazzo a fare sesso di fronte a lui.
Se ne andò prima di mezzogiorno, con il casco della moto sotto il braccio e il sorriso strafottente sul volto.
Gli aveva dato un leggero bacio sulle labbra, prima di uscire dalla porta di casa.
Seth aveva sorriso, spensierato, pensando che fare la conoscenza di quel ragazzo non era stato poi così male. Era piacevole andare a letto con lui.
Anche se non aveva gli occhi d'ambra di Garreth.
 
Tutto ok? Gary
 
Magnificamente, non preoccuparti! Seth
 
Era vero, stava bene. Quella che aveva iniziato con Jimi non era certo una storia seria, ma almeno si sarebbe distratto dal pensiero di Gary e del fatto che non poteva averlo.
Non poteva e non voleva averlo.
Sorrise, mentre metteva il guinzaglio a Spike per una passeggiata e rimetteva via il cellulare.
Era contento di aver trovato amici come Gary e Jimi, per la prima volta in due anni sentì che poteva di nuovo tornare a fidarsi di qualcuno che non fosse Josh, Lucas, Nate o Oliver.
 

 Un grazie a SNeptune84 che ha betato questo capitolo! <3 <3
Ed è proprio grazie a lei che pubblico stasera invece che domani, visto che è stata velocissima a betare <3.
Scusate l'enorme ritardo, ma avevo un esame il 20 e volevo passarlo a tutti i costi xD Ora che posso godermi le vacanze, scriverò tantissimo.
Vorrei informare che ho intenzione di pubblicare delle Flashfic originali e di vari fandom, tutte incentrate sul Natale, dal 24 dicembre al 6 gennaio, una al giorno xD
Sono il mio regalo per voi lettori.... xD trovate tutte le info sulla mia pag facebook -> 
http://www.facebook.com/SerelilyEfp

Vi mando un bacione e aspetto con ansia le vostre recensioni per sapere cosa ne pensate. Intrighi e Ti aspetterò tutto il tempo del mondo torneranno dopo la befana!!!
Un abbraccioooo 
Serelily <3
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: serelily