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Autore: JeckyCobain    23/12/2012    2 recensioni
Ed eccomi qui, sulla pedana di partenza. ”15, 14, 13...”. La voce annuncia il conto alla rovescia, ma il tempo sembra scorrere molto lentamente. Conoscendo le mie capacità, le probabilità di sopravvivenza in questa edizione degli Hunger Games, sono pari allo 0,1 per cento.
I sessantanovesimi Hunger Games, visti dal punto di vista di uno dei tributi.
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Solo un altro tributo'
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- Capitolo XVI -

Stallo

 

Quando è morto Cedric è caduto un paracadute. Rimasi perplessa quando ne trovai il contenuto.

Al suo interno c'era una collana.

Si apre, come un medaglione di quelli che tengono le nonne del mio distretto per ricordarsi dei nipoti e dei parenti a loro cari.

All'interno di questo c'è una foto di Cedric.

In quel momento ricordo che alzai gli occhi al cielo, e sus­surrai un “grazie”, in lacrime, verso gli abitanti del suo di­stretto, che con tanta cura avevano speso i loro soldi per fare quel regalo a me.

Lo hanno fatto perché io mi ricordassi di lui, per sempre. Per non dimenticare.

 

Sono passati due giorni da allora, e le ferite di Thomas or­mai si sono rimarginate del tutto, e lui è tornato ad essere quello di sempre (esteticamente parlando). I suoi capelli arancio-castani, prendono fuoco quando sono colpiti dal sole, e tutte le sfumature del rosso gli si presentano in testa. Mi piace un sacco anche per quello. E poi per le sue lentiggini. Sono meravigliose, e gli cospargono il naso e le guance. Io ogni tanto lo bacio anche lì, e sembra piacergli. Spero piaccia anche al pubblico. Il suo sorriso è sempre lo stesso anche dentro l'arena: mi mostra i suoi 32 denti perfettamente dritti ogni volta che sono abbattuta. E come puoi non metterti a ridere ad una faccia del genere?

Passiamo due giorni così: nella grotta, a mangiare, dormire, ogni tanto andiamo allo stagno, per rinfrescarci e abbeve­rarci.

Ci sono rimaste le prede di Cedric, quindi siamo riusciti in qualche modo a sopravvivere alla fame in questi giorni. Ma ormai non sappiamo più dove trovare il cibo, e noi non sia­mo bravi a cacciare. In ogni caso gli Hunger Games si stan­no avvicinando alla fine, e questo lo sappiamo bene en­trambi quando, al terzo giorno che siamo nella grotta, spara il cannone.

È morto un altro tributo, non si sa chi ma è morto qualcuno. Aspettiamo la sera, e nel cielo appare il volto di Gregory, tributo del distretto 2. Siamo rimasti noi e la ragazza dai ca­pelli castani del'1.

Sono in preda al panico: essendo rimasti solo noi gli strate­ghi faranno qualcosa per farci avvicinare e porre fine ai giochi. Anche perché immagino che il pubblico non si de­v'essere divertito molto a vedere me e Thomas che non fa­cevamo nulla tutto il tempo. Stringo forte il medaglione con dentro la foto di Cedric, in cerca di forza, mentre Tho­mas mi stringe a se.

Andrà tutto bene, vedrai – Mi sussurra.

 

Provo a ricordarmi della ragazza del'1, in cerca di qualcosa, come di un punto debole su cui premere.

Ricordo bene i suoi capelli, lunghi e castani, raccolti sem­pre in una splendida treccia. Ricordo il suo volto: bellissi­mo e crudele nello stesso istante. Il suo corpo sexy che ha sempre sfoggiato con vanità. La sua abilità con i coltelli du­rante l'addestramento, e... basta. Non riesco a trovare niente di imperfetto in una ragazza così perfetta.

Ma comunque, anche se l'ammazzassi, poi dovrei uccidere Thomas o viceversa.

Come faremo in una situazione del genere? Sarebbe meglio che mi lasciassi uccidere da lei così poi Thomas se la cave­rà da solo? E se non ce la fa? Diciamocelo chiaro e tondo: lui non ha la stoffa per farcela. Non ce l'ha mai avuta.

Ma non ci voglio pensare, non ce la faccio.

Tributi – la voce di Claudius, il commentatore dei giochi, si fa spazio nell'arena, riportandomi alla realtà.

Siete tutti invitati ad un festino alla cornucopia. Potrete trovare qualcosa di cui avete veramente bisogno per so­pravvivere. –

Non me la bevo nemmeno fra cent'anni. È ovvio che vo­gliono porre fine ai giochi!

Di solito usano sempre questo metodo quando i tributi non si squartano da un paio di giorni: i festini.

Loro li chiamano così, ma è chiaro che non sono delle vere e proprie feste. Invogliano i tributi ad avvicinarsi in un pun­to preciso dell'arena, convincendoli con qualcosa di cui in genere hanno molto bisogno.

Non dobbiamo partecipare al festino, ci vogliono far in­contrare la ragazza del'1 per porre fine ai giochi! Dobbiamo andare dalla parte opposta, al centro della città! – dico a Thomas.

Ma sei impazzita? C'è l'ultimo tributo da quella parte! Ci ucciderà sicuramente! –

E pensi che se andiamo al festino rimarremo vivi? Forza, seguimi. – dico io alzandolo da terra.

Decidiamo di utilizzare un percorso alternativo al sentiero principale, per non imbatterci nell'ultimo tributo, e perciò ci addentriamo nel folto del bosco. Ci dirigiamo con passo felpato verso il cancello, sperando di trovarlo aperto. Ov­viamente quando arriviamo lo troviamo chiuso. C'era da aspettarselo.

Forse dovremo veramente andare alla cornucopia. Ora come ora non si può più scappare: siamo in tre, solo uno sopravvive. E qualcuno deve uccidere la ragazza del'1. Se non lo facciamo noi non lo farà nessun altro.

Siamo arrivati alla resa dei conti?


---
Messaggio dall'autrice:
Manca poco alla fine dei giochi, chi vincerà secondo voi? Come finirà la storia tra Thomas e Ophelia? ;)
Sono aperte le scommesse u.u
Al prossimo capitolo!

Jecky, autrice che vuole tenervi sulle spine.
   
 
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