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Autore: Lucy Light    11/07/2007    7 recensioni
“Riassumiamo. Voi volete che io faccia innamorare di me Ginny Weasley e che poi la lasci senza darle una spiegazione plausibile?”
Draco Malfoy aveva ricevuto tante proposte assurde nella sua vita, ma ce n’erano alcune che lo lasciavano a bocca aperta. Questa è una di quelle, pensò, indeciso fra l’incredulità e il divertimento. (Cap 1)
Sotto un favore concesso da Draco Malfoy c'è spesso un secondo fine.
Sotto l'ennesimo ragazzo lasciato da Ginny Weasley c'è una speranza che si sta spegnendo.
Fra figuracce, insulti più o meno a mezza voce e piani vendicativi, riusciranno i due a sopravviversi?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina dopo, mentre Hogwarts era a colazione, fra i tanti volti ancora assonnati dei Serpeverde ne spiccava uno, bianco e corrucciato: quello di Draco Malfoy, che stava leggendo il messaggio di Ginny/Daphne. L’incertezza, la felicità e il timore passarono rapidamente per la sua mente, ma non per il suo viso, che rimase impassibile, con una leggera espressione stupita. Daphne che gli chiedeva di trovarsi? E perchè, quando solo poco prima era stata così fredda e ironica nel dirgli di no? Forse invece era solo una cavolata ai suoi danni. Poteva essere uno scherzo o no, ma lui sarebbe andato. Non poteva farne a meno, quel briciolo di speranza che si era mantenuto, dopo il suo rifiuto, in lui, lo esigeva.

Prima di cena. Prima di cena. Ma che razza di ora precisamente sarebbe “prima di cena”?? Che Merlino mi aiuti !! Se riesco ad arrivare  in orario non tormento più San Potter per ... per mezz’ora, va’!
Draco arrancava verso l’aula di Trasfigurazione. Non era riuscito a scorgere Daphne per tutto il giorno; sembrava anzi che fosse sparita.
Ma le ragazze  si disse perentorio NON spariscono nel nulla come i neuroni della Weasley a Natale! Oddio, ma che penso?? Coraggio Draco, stai diventando vecchio anche tu...
Questa volta si era regolato da solo per andare, nonostante Goyle si fosse offerto di aiutarlo. Non avrebbe retto un altro attacco di idiozia acuta dello scimmione.
Finalmente arrivò alla bramata aula, circondata da nuvolette rosa e angeli in tinta pastello che cantavano “All you need is love”. O forse era solo un’impressione?
La stanza era del tutto in penombra. Malfoy entrò, chiudendosi la porta alle spalle.
“Daphne?” chiamò piano, vagamente intimorito.
“Malfoy.” Ginny uscì da dietro la cattedra, pronta a qualsiasi reazione del ragazzo.
“Tu...? Ma che ti è saltato in mente? Fra tutti, pensavo che tu non saresti arrivata a prendermi in giro così. Dammi un motivo per cui non dovrei lanciarti una maledizione, Weasley!!”
“Parla uno, vero? E’ l’unico modo che avevo per parlarti. Se mi fossi firmata con il mio nome, chi mi avrebbe detto che saresti venuto?”
Sarei venuto anche più volentieri, maledizione. Malfoy cercò di non far trapelare questo pensiero che era nato senza il suo consenso.
 “E poi, neanche tu ci sei andato leggero, con gli scherzi, eh?”
“Che stai dicendo?”
“Ieri ho incontrato Blaise. Mi ha detto... che gli faccio pena... e altro... Avete fatto una bella chiaccherata, vero?”
“Guarda che il piano è tuo! Io ho fatto quello che dovevo. Sono o non sono riuscito ad ottenere quello che ci serviva?”
”Certo, Malfoy. Ma sentire quello che ha detto lui, sapendo che lo pensavi anche tu... io pensavo che tu fossi almeno gentile...”
“Weasley, non so che ti abbia detto Blaise, ma non volevo che ti offendesse. Sapevo che l’avrebbe fatto, ma io ho esagerato quello che ritengo la realtà. Aiutare una persona non è un gioco. E se tu vuoi mollare, ti ricordo che ti aspetta Piton.”
“E chi se lo dimentica. Comunque, se ti ho chiamato un motivo c’era. Io non sono sadica.” la voce le si posò volutamente su quell’ "io".
“Ho avuto un’idea...”
“Udite, udite... ma che strano, Weasley.”
“Malfoy, alla prossima ti butto nella cuccia degli Schiopodi di Hagrid.”
Minaccia quantomai inquietante, riflettè Draco, senza ironia.
“Continua.”
“Allora, hai presente Demelza Robins? Alta, con i capelli scuri, giocatrice di Quidditch per il Grifondoro...”
“Ah, sì... è stata lei che ti ha fatto, ehm, declamare le mie lodi ad alta voce, se non sbaglio... un po’ pettegola, vero? Me ne ha parlato un po’ di tempo fa Pansy. Pare che abbia avuto la malsana idea che lei stesse con me... e che non sia proprio riuscita a trattenersi dal dirlo ai quattro venti.”
Malfoy sorrise sprezzante al ricordo. La sua amicizia con Pansy era superficiale; e qualcuno addirittura parlava d’amore? Si era trattenuto dal ridere, quando glielo avevano riferito.
 ”Sì, ecco...Bene.” anche Ginny ricordava l’episodio, anche se ancora non frequentava molto Demelza all’epoca. Ne era rimasta scocciata, perchè le riteneva solo dicerie sparse per caso. “Ora, conoscendo lui e conoscendo lei ti assicuro che potrebbe funzionare. Il punto è che non siamo un’agenzia matrimoniale” qui Draco fece una smorfia orripilata all’idea “e dobbiamo fare in modo che si trovino da soli. Una punizione sarebbe l’ideale, ma chi è che ne può dare una di coppia fra Serpeverde e Grifondoro? Io propongo la Mc Granitt. Basta che, nello stesso giorno, i due facciano qualcosa di molto idiota nella sua lezione. Ma io non ho la più pallida idea di cosa, e mi servi tu. Ne hai combinate di peggio rispetto a me, scommetto che ce la fai se ti impegni a trovare un motivo valido. Allora, che ne pensi?”
Silenzio.
“Questa... questa è la tua idea, eh Weasley?” Malfoy sembrava incredulo.
“In linea di massima, sì.” Ginny sorrideva, poco convinta.
“Bè, è..vediamo un po’...”
“Ridicola? ” ma quel ragazzo sapeva concludere le frasi in modo sensato? Le dava sui nervi quando la lasciava in sospeso.
“Accettabile. Dobbiamo far in modo che non si capisca che è stata fatta apposta. Dunque... scarterei qualcosa di classico, come una Caccabomba sulla sedia. E poi, non si capirebbe di chi è la colpa. Vediamo... Sì! Senti qua, Weasley, e vedremo poi chi è il genio!”
Ginny  scettica e sospirando si sedette su una sedia, pronta a prendere istruzioni.

“Allora, per Demelza. Che tipo è? In genere sta zitta a lezione? E’ brava a Trasfigurazione?”
“Uhm... non tacerebbe neppure se ne valesse della sua vita... non ama la Mc Granitt, dice che è una vecchia zitella acida, e no, non va bene in Trasfigurazione. Perchè?” Le sembrava di essere una cieca condotta da Draco. Pessima situazione, dunque, pensò.
“Quando vi consegna i prossimi voti, la vecchiaccia?”
“Fammi pensare... Martedì. Ma non farmici neppure pensare! Erano argomenti difficili, non andrà bene a nessuno...”
“Perfetto. Ascolta. Tu cominci ad attizzare il fuoco lanciando un paio di insulti alla cara Minnie, sottovoce, e poi vai in bagno. Demelza si terrà per sè la voglia di commentare a sua volta?”
“Oddio... no, di certo. Si girerà verso Romilda, temo.”
“Meglio di quanto sperassi. Tu torni, Weasley, punti la bacchetta sulla sua nuca e dici “Sonorus”, senza farti scoprire, ovviamente. Direi che il resto è chiaro.”
Ginny rimase a bocca aperta. Quella era proprio assurda. Lei in confronto era sana di mente, al cento per cento. Vedere Malfoy così serio per certe cose era incredibile, ma in effetti era sempre per qualcosa di meschino. Tradire un amico, anche se per il suo bene, non sembrava una cosa tanto strana per lui.
Un brivido le percorse la schiena.
“C’è solo un problema.” disse Malfoy” come fai a sapere che si parleranno? Non saranno di buonumore, credo... almeno, noi non lo siamo se siamo in punizione.”
”Che credi, scusa? Ma neanche noi!! Però, però... Dem vorrà sfogarsi per l’ingiustizia subita, e così Blaise. Dai, è logica!”
“Dai, è logica! Ma sentiti... vabbè, speriamo.”
“Ecco. E per Blaise?”
“Ah, quello è affar mio.”
“Come scusa? E non me lo dici?”
“Bè... “ rispose Draco “... sarà una sorpresa. Fidati, se ne accorgeranno in diverse classi. E ti giungerà voce, tranquilla!”
“Lo spero per te... Bè, Malfoy, direi che è ora di andare, no?” in realtà avrebbe voluto rimanere ancora un po’, ma le rimbombavano ogni secondo le parole di disprezzo di Blaise nelle orecchie. Immaginava quale altra bocca le aveva pronunciate, forse la stessa che si trovava davanti a lei, in quel preciso momento.
Draco assunse un’espressione contrariata. Non si aspettava tanta rapidità. Ma in effetti era tardi, e dovevano pur cenare dopo tutto quel movimento di neuroni!
Stava per uscire, quando Ginny lo richiamò.
“Malfoy?”
“Sì?”
“Ecco... volevo sapere... di quello che mi ha detto Blaise... che sono capricciosa, che tratto i ragazzi come stracci, che... che gli faccio pena... volevo sapere quanto c’è di tuo.”
Si era appena messa allo scoperto, ma non le importava.
Draco inarcò le sopracciglia. Vederla così... fragile non gli piaceva. Lo faceva sentire in colpa.
“Weasley... lo sai che non ti adoro... ma ho calcato la mano. Certo non capisco questo tuo frenetico cambiare di ragazzo ogni benedetta settimana. Cosa ci vuole a trovare una persona con cui stare, decidere che sia quella e basta?”
Ginny rimase senza fiato. Si accorse che non era una critica. Malfoy non capiva davvero, e quindi non la giudicava, cosa che facevano decisamente in pochi. Il tono della ragazza uscì comunque risentito.
“Credi che non ci provi? Io vorrei trovare quella persona che mi riempie il cuore, che non abbandona mai del tutto i miei pensieri... ma è come voler abbracciare il fumo, ogni volta che penso di avercela fatta...” fece un gesto come d’acchiappare l’aria “...mi sfugge via.  Anche per me è brutto, mi accorgo di fare male alle persone e non vorrei... non sono crudele, Malfoy. Sono confusa, e triste.”
Parlò senza riprendere fiato. Aveva trovato una spalla su cui sfogarsi, l’ultima che avrebbe ragionevolmente immaginato.
“Ma così non ottieni nulla! Se... se qualcuno è così, per te, lo avverti subito. Ma non puoi metterti con un ragazzo nella speranza che funzioni. Devi essere sicura... se no cosa pretendi? Sbagli, sai, a ostinarti.”
“Hai ragione... se fosse così facile però, sarebbe fin troppo bello. Scusa” soggiunse” mi sono lasciata andare. A te non interessano queste idiozie, no? Non voglio più fare la figura della stupida.” si diresse verso la porta. Che le era saltato in tessta?
Ma prima che corresse fuori, Draco la bloccò sporgendosi in avanti, tenedola per le bracia, e poi abbracciandola. Il suo sguardo era fermo, ma non aveva neppure capio perchè l'avesse fatto.
Ginny ascoltò il suo cuore battere più forte, a tempo con quello del ragazzo, che le si staccò bruscamente dopo pochi istanti. Troppo pochi.
“Non pensare che lo faccia ancora” non la guardava negli occhi “sono... inciampato.”
La rossa lo guardò, poi la sua risata riempì l’aula vuota.
“Ma che ridi a fare?? Dai, Weasley!” Draco si sentiva avvampare, per la prima volta in vita sua. Che cavolo gli era saltato in testa??
“No scusa sai... ma sei troppo carino... allora, quale mattonella fedifraga devo ringraziare?”
“Weasley non provocarmi...”
“Eh no, non fai mica il serio con me!! Non puoi! Grazie, comunque. Sei stato molto gentile.”
“Una Griffyndor che dice a una Slytherin che è stato gentile... ma che tempi del caz... ehm, cavoletto!”
Il cambio di registro, da quello di scaricatore di porto a quello di ragazzo beneducato, era dovuto all’improvvisa irruzione nella stanza del professor Vitious. “Ragazzi, ma che accidenti ci fate qui? La cena è iniziata secoli fa! Filare, se non volete che streghi questi banchi per farvi correre in Sala Grande a suon di legnate!”
L’immagine dei banchi che li rincorrevano minacciosi, per quanto comica, fu sufficiente a farli uscire molto più in fretta del dovuto.
Solo quando si trovarono dietro l’angolo del lungo corridoio illuminato unicamente dalle torce si fermarono per riprendere fiato.
“Ah... allora... siamo intesi, eh? Martedì, Weasley.” disse il ragazzo, ansimando leggermente per la corsa inaspettata.
“V-va bene, Malfoy... E grazie ancora.”
Ginny era stata abituata a ringraziare chi si comportava gentilmente con lei, specie se non l’aveva chiesto. Sua madre diceva sempre:” Se si è così fortunati da essere intelligenti, non vedo perhcè non si possa essere anche educati!”
Draco invece era cresciuto con la convinzione di doversi fare gli affari suoi, per quieto vivere.
Quante volte aveva chiesto a sua madre perchè piangeva, o come stava, e aveva ricevuto  risposte taglienti e fredde...
E ora quella ragazzina lo ringraziava per qualcosa di cui fondalmentalmente si vergognava, qualcosa che gli era estraneo. Buffo, il mondo.
Le sorrise, seppur incerto. Cosa doveva rispondere? Ah, giusto.
“Di... di niente.”
 
***
Hello!
Questo capitolo è stato un po' travagliato,  credo di essere una delle poche che riesce ad ammalarsi a luglio!! Grazie mille per quanti continuano a leggere questa storia, ancora di più a chi mi ha fatto l'immenso favore di recensirmi:
GinevraMalfoy90: tranquilla, credo che riusciranno a capirsi. Già in questo capitolo cominciano un po' a essere meno freddi... continua a leggere per sapere come andrà a finire! ;)
Seiryu: Figurati, te le sei meritata la recensione! Buona fortuna per gli esami... spero ti libererai presto, leggere qualcos'altro di tuo sarebbe emozionante! Baci!
Giorgi igor: ciao, bellissima! è stupendo ritrovarti qui! ^^ Sono molto contenta che la storia ti piaccia, sai?? Stai attenta, però, sarei capacissima di chiederti consigli (cosa che tu di sicuro non mi rifiuterai, nevvero?? :)) quindi... a presto! E ripensa a quello che ti avevo proposto ;))) Bye bye!
  
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