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Autore: effe_95    27/12/2012    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.


18.” Grazie … papà” .

 


Yulian e Iliana li avevano portati prima alla Piazza del Palazzo dove cominciava la strada, per farli ripartire dal principio, li, Francesco e Claudia avevano visto il Palazzo d’Inverno, lo Stato Maggiore e l’Ammiragliato, ed erano rimasti incantati dalla bellezza di quei luoghi.
Avevano visitato il fiume Neva che dava anche il nome alla Prospettiva, e poi erano andati verso il Canale Griboedov e avevano raggiunto la Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato per vedere, in fine, il parco Michailovskij del Museo Russo.
Francesco non ricordava di aver mai camminato così tanto in tutta la sua vita, però pensava che ne fosse valsa veramente la pena, San Pietroburgo era bella, bella sul serio.
I quattro se ne stavano a riposarsi sulla Prospettiva Nevskij dove si vedeva alla perfezione il Canale Griboevdov, non poteva esserci spettacolo migliore per riposarsi un po’.
<< Io e Francesco andiamo a prendere dell’acqua, la volete anche voi? >> Domandò Iliana strofinandosi le mani, con tutto che aveva camminato faceva un freddo glaciale e intenso.
Claudia e Yulian annuirono e videro i due ragazzi andare in direzione di un bar che si trovava dalla parte opposta poco lontano.
<< Che ne pensi? >> Domandò Yulian attirando l’attenzione della fidanzata persa ad ammirare il paesaggio.
<< Perso che è bella >>
<< Вы красивы >> Vy kracivy … Tu sei bella …  Yulian aveva detto quelle parole con una sensualità tale che a Claudia venne la pelle d’oca, non aveva bisogno nemmeno di una traduzione per capire quelle due semplici parole, tre in Italiano.
<< Tu sei sempre stato l’unico a dirmelo, te lo ricordi? >> Yulian ripensò ad un giorno non troppo lontano, quando l’aveva costretta a comprare quel vestito così poco adatto al carattere di Claudia, sembrava passato un secolo, ma lui la vedeva bella già allora, allora che non sapeva ancora di amarla.
<< Lo metterai mai quel vestito? >> Domandò il biondo, da quella semplice domanda Claudia capì che il fidanzato ricordava bene, sorrise maliziosa.
<< Facciamo così, quando indosserò quel vestito, significherà che ho deciso di fare l’amore con te >> Propose la rossa, Yulian arricciò il naso avvilito, prevedeva di dover aspettare ancora altri mille secoli per quel momento.
<< Non l’hai portato con te vero? >> Chiese avvilito, Claudia gli lanciò un’occhiata significativa, e Yulian capì che a San Pietroburgo non avrebbe concluso niente, tutti i suoi piani erano andati in frantumi.
<< Ma qui la regola potrebbe non valere >> Specificò la ragazza, però Yulian non riuscì a dire nient’altro perché arrivarono Iliana e Francesco carichi d’acqua. Il moro aveva uno sguardo da posseduto e fissava la fidanzata come un maniaco psicopatico.
<< Ho vissuto l’esperienza più traumatica della mia vita >> Dichiarò il moro enfatizzando la voce e la frase in se.
<< Tipo? >> Chiese Claudia provando ad aprire la bottiglia dell’acqua, Yulian gliela strappò bruscamente dalla mani e l’aprì in una botta sola, restituendogliela con un colpo secco sul petto bagnandole tutto il giubbotto.
<< Iliana ha parlato in russo con il tizio del bar! >> Francesco era davvero troppo sconvolto per essersi accorto del repentino bagno di Claudia, Iliana guardò il fratello in cagnesco e lanciò uno sguardo disgustato in direzione del fidanzato.
Yulian si guardò le mani bagnate e spostò lo sguardo sul giubbotto di Claudia,  stava semplicemente perdendo la pazienza, non gli stava bene che lei giocasse in questo modo, per lui quella era una cosa seria, si trattava di amare seriamente la prima persona in tutta la sua vita, non di una cosa puramente fisica, perché lei non lo capiva?
<< Sono veramente stanco sai? Smettila di prendermi per i fondelli, magari l’hai anche già data e sei solo una puttana! >> Lo schiaffo arrivò così prepotente che Yulian girò la faccia dall’altra parte, sulla guancia aveva il segno rosso delle cinque dita.
Claudia ritrasse la mano di scatto, per cercare di fare del male a lui, si era fatta male anche lei. Sulle guancie le erano cadute solo due lacrime solitarie, perché non aveva mai pensato di poter lasciare anche lei una ferita sul volto di quel ragazzo che aveva sofferto troppo nella vita, quello che aveva detto Yulian però, era cattivo, ed era una bugia bella e buona.
<< Non permetterti mai più di darmi della puttana. Sai che c’è Yulian, mi hai dato solo un motivo in più per non fare mai l’amore con te, come potrei regalarti una cosa così bella? >>
Yulian si girò lentamente verso la fidanzata, la faccia ancora gonfia e rossa, Claudia sussultò nel guardarlo negli occhi, sembravano due pozzi senza fondo, una persona che cadeva li dentro, non poteva avere alcuna via d’uscita.
<< E allora va via, vattene con tutte le tue bugie e le tue belle parole, è finita va bene! >> Mormorò il biondo stringendo i pugni, Claudia non ci pensò nemmeno un secondo, si girò e prese a correre tra la gente, non sapeva nemmeno dove stesse andando in quel momento, non ci pensava.
Francesco e Iliana fecero per inseguirla, si sarebbe persa sicuramente, in quella città immensa, da sola in mezzo alla strada, ma la persero quasi subito.
 
Yulian invece, corse dalla parte opposta a quella presa dalla fidanzata, che adesso non era nemmeno più quello, lui non capiva cosa gli stesse succedendo in quel momento, i resti del suo cuore andavan0 frantumandosi ad ogni passo, faceva molto più male di quando suo padre lo rimproverava, lo picchiava, gli diceva cose cattive, era come se l’anima gli venisse strappata dal petto più e più volte.
Il russo raggiunse a stento la porta di casa, suonò più volte il campanello, ad aprire la porta fu una Katerina sorridente e spensierata, ma tutta la gioia finì quando vide il figlio con una mano stretta sullo stomaco, che gli cadde praticamente tra le braccia.
Quello era un abbraccio disperato, Katerina ne aveva ricevuti tanti di abbracci così, quando Yulian era ancora un bambino e Aleksandr lo terrorizzava, abbracci che con il tempo si erano rinchiusi in se stessi.
<< Yulian!? >> Gridò la donna scuotendolo, nell’ingresso accorse anche Aleksandr con il terrore negli occhi, quel grido disumano da parte della moglie lo aveva mandato in tilt, Katerina aveva urlato così anche quando era morto Danil.
Aleksandr scostò bruscamente la donna e afferrò il figlio per le braccia, Yulian sembrava entrato in uno stato di shock, non reagiva a niente, aveva gli occhi persi nel vuoto e la bocca leggermente spalancata.
<< Yulian? Yulian per l’amor di Dio riprenditi! >> Sbraitò l’uomo agitando il figlio, Yulian sollevò impercettibilmente gli occhi azzurri in quelli del padre e due grandi lacrime gli bagnarono la faccia, Aleksandr sollevò le mani tremanti e prese il viso del figlio, contrasse le sopracciglia e cominciò a piangere anche lui, poi strinse Yulian in un abbraccio strangolatore.
<< Vuoi farmi morire con te? >> Disse Aleksandr continuando ad abbracciare il figlio, Katerina era scivolata con le ginocchia per terra e aveva portato le mani sulla bocca, gli occhi asciutti, privi di quelle lacrime che non erano più riuscite ad uscire a causa della sorpresa.
Yulian strinse forte la giacca del padre e affondò la testa nel suo petto accogliente, solo adesso sembrava rendersi conto di aver lasciato Claudia in mezzo alla strada, da sola e in una città che non conosceva, Nicola l’avrebbe ucciso.
<< Papà, papà ho lasciato Claudia da sola in mezzo alla strada, le ho detto di andarsene e lei se n’è andata! Le ho detto delle cose cattive, lei ne ha dette a me e poi … >> Yulian sembrava davvero impazzito, diceva frasi sconnesse e scuoteva convulsamente le mani, Aleksandr gliele bloccò saldamente.
<< Stai calmo Yulian, adesso andiamo a cercarla ok? >> Rispose l’uomo guardandolo negli occhi, Yulian respirò profondamente e annuì.
<< Grazie … papà >> Mormorò Yulian guardando il padre con occhi stanchi, Aleksandr afferrò il figlio per le spalle e lo trascinò di nuovo sul suo petto, così che il ragazzo non potesse vedere le lacrime che inondavano le sue guancie.
 
Senza rendersene conto Claudia aveva raggiunto nuovamente la Cattedrale del Salvatore sul
Sangue Versato, guardò la grande struttura con gli occhi appannati dalle lacrime che non aveva ancora pianto, mentre il buco allo stomaco cresceva e scendeva la sera.
In quel momento non aveva nemmeno la forza di poter pensare quello che stava succedendo, doveva solo trovare la forza di tornare in quella casa, affrontare tutte quelle persone e tornarsene a casa sua.
Appoggiò le braccia sul bordo del muro che impediva alle persone di cadere nel canale, si ritrovò le maniche della giacca completamente bagnate a causa della neve e sentì un freddo cane, si sporse un po’ più verso il canale per vedere la luce della luna riflessa sull’acqua.
<< Claudia!  Claudia ma che fai! >> Gridò qualcuno afferrandola per la vita, la ragazza si sentì trascinare all’indietro sulla strada, stretta in un abbraccio strangolatore, non le fu affatto difficile riconoscere quelle braccia, quel profumo e quella voce.
<< Non volevo buttarmi giù, volevo solo guardare la luna riflessa nell’acqua >> Mormorò Claudia prendendo a giocherellare con i guanti, sentì le labbra del ragazzo lasciarle un bacio sulla nuca e le venne la pelle d’oca.
<< Mi hai fatto morire dalla paura, ma dove sei stata tutto questo tempo? >> Yulian aveva il naso rosso come il fuoco e le labbra violacee, solo allora Claudia si rese conto che aveva preso a nevicare prepotentemente, si girò a guardare il russo e scosse la testa.
<< Sono stata il più lontana possibile da te >> Rispose continuando a guardarlo, Yulian lasciò velocemente la stretta e abbandonò le mani su fianchi.
<< Giuro che non ti toccherò più, ma adesso torniamo a casa perché fa freddo, poi potrai decidere quello che preferisci fare. Ci siamo lasciati io e te no? >> La voce di Yulian si era inclinata sull’ultima frase, il ragazzo mormorò qualcosa in russo, si portò una mano sulla fronte e poi sorrise al cielo.
<< Però ti ringrazio sai, perché con te ho vissuto i momenti più belli della mia vita. Mio padre ha pianto per me, e io ho pianto con lui. Спасибо, моя любовь >>Spasibo, moya lyubov ‘ … Grazie, amore mio … Claudia allungò una mano come per toccarlo, ma la lasciò cadere pesantemente.
<< Sei tu che mi hai lasciata e io sono molto stanca, posso stringermi al tuo petto e dormire al sicuro stanotte? >> Yulian sorrise rivolto sempre alla luna, spostò lo sguardo su Claudia e allargò le braccia, lei ci si tuffò quasi.
<< Mi dispiace di averti dato della puttana >> Mormorò il biondo tra i suoi capelli congelati dal freddo, Claudia lo strinse ancora più forte per riscaldarsi.
<< E a me dispiace di averti detto quello cose >>
<< Torniamo a casa >>
 
Mentre Claudia se ne stava a mollo in una vasca calda con la compagnia di Iliana, Yulian era seduto sul tappeto ai piedi del divano nel salotto e leggeva Delitto e Castigo di Dostoevskij.
Aleksandr lo raggiunse e si mise seduto accanto al figlio assumendone involontariamente la stessa posizione. << Ricordo che la prima volta che hai letto questo libro avevi sei anni e sinceramente non lo so cos’avevi capito allora. L’hai riletto a dieci anni e ho notato che ti brillavano già gli occhi, sto aspettando per vedere come saranno i tuoi occhi quando finirai di rileggerlo adesso che hai diciotto anni >> Yulian si girò a guardare il padre con il cuore che gli batteva a mille, era emozionato di poter fare un discorso così con il padre senza usare parole cattive e senza prenderle, tutto il rancore che avrebbe dovuto portargli non riusciva a farlo uscire, la verità era che anche lui aveva le sue colpe nei confronti del padre.
<< Ti ricordi tutto? >> Chiese il ragazzo prendendo a fare le orecchie ai lati del libro.
<< Io ricordo tutte le cose che hai fatto Yul, dammi solo il tempo per cambiare e per perdonarmi. Sai, è stato quando ho creduto che stessi per morire che ho capito di volerti bene, l’anima mi si è strappata dal petto e il cuore si è spezzato, spero solo che Danil possa perdonarmi di aver fatto cos’ del male al suo fratellino preferito >> Yulian aveva le lacrime agli occhi e gli tremavano le mani.
<< Sarà il tempo a deciderlo no? Stasera piango come un bambino >> Si lamentò Yulian, Aleksandr lo stringe rudemente. << Ma tu sei un bambino Yul >> Mormorò l’uomo, e il ragazzo pianse sul cuore del padre. 





Effe_95

Buona sera a tutti e Buon Natale :)
Allora, questo capitolo mi è sembrato davvero interminabile.
Ecco, Yulian e Claudia si lasciano per qualche ora, ho pensato che potesse capitare delle volte litigare per queste cose, ma lo scopo principale era di far riconciliare Aleksandr e Yulian, ovviamente questo è solo un inizio, ma spero che vi sia piaciuto.
I posti che ho nominato sono tutti veri e non li ho inventati io.
Questo capitolo lo dedico a Martina, a FunHouse, a Nyx_Selene, a _Kreppy_ e a MerryMe_Horan, insomma a tutte le persone che hanno recensito il capitolo precedente, grazie di cuore!
  
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