Chiedo scusa, sono in ritardo. E proprio con l'epilogo xD. Comunque ecco qua, con questo si conclude anche questa storia. Sono davvero molto felice che vi sia piaciuta e ringrazio di nuovo tutti per i commenti che mi avete lasciato. Spero di tornare con un'altra storia, ma con l'imminente uscita di DH di tempo ne passerà comunque tanto. Grazie e alla prossima.
8
I
suoi piedi la portarono di loro volontà verso il parco nel
quale aveva rivisto
Ron. Si addentrò nel giardino e alla luce di un lampione
scorse la figura di un
uomo seduto su una panchina che si teneva la testa tra le mani. Per
quanto
fioca fosse la luce, avrebbe riconosciuto quel colore di capelli anche
tra
migliaia di altre teste rosse.
Le
sfuggì un sorriso.
Forse
non tutto era perduto…
“Posso
sedermi accanto a lei?” chiese, ma si era già
seduta.
Lui
sollevò la testa di scatto.
“Hermione!
Cosa ci fai qui?”
“Quello
che ci fai tu, suppongo… Avevo bisogno di stare sola per
riflettere…”
Lui
annuì.
“E
ci sei riuscita? Le tue riflessioni ti hanno portata da qualche
parte?” chiese
lui, incuriosito.
“Sì,
qui” rispose la ragazza e lentamente allungò una
mano per accarezzare il viso
di Ron.
“Senti,
io… io avrei tanto voluto avere un’occasione per
parlarti prima di domani, ma
ora che sei qui, davanti a me…” sollevò
lo sguardo e i suoi occhi blu si
fissarono in quelli color cioccolato di lei. Li vide addolcirsi, e poi
inumidirsi.
Poi
si chiusero e il viso della ragazza si
avvicinò al suo.
Le
loro labbra si sfiorarono. Poi si toccarono e poi Hermione gli diede un
bacio
vero e proprio.
Lui
non potè fare a meno di rimanere immediatamente catturato
dalla magia che lei
risvegliava in lui con un semplice sguardo e rispose al bacio.
“Qu-
questo cosa significa?” chiese lui quando le loro labbra si
staccarono.
“Ron…”
abbassò gli occhi e una lacrima solitaria le scorse sul
viso. “Io non sono più
sicura di volerlo fare…”
“Di
voler fare cosa?”
“Di
sposarlo…”
Ron
rimase un momento senza parole. Poi le mise un braccio attorno alle
spalle e la
strinse a sé.
“Ma
io pensavo che tu… fossi… Hermione, sei
innamorata di lui?”
“Io
credevo di sì… Ma poi ti ho rivisto e non ne sono
più stata tanto certa. E mi
sono accorta che in realtà avevo perso me stessa in
lui… E ora, non voglio più
sposarlo” concluse e adesso le lacrime le scorrevano copiose
sulle guance.
“Oh
vieni qui” disse lui stringendola ancora di più.
Lei
sollevò il viso verso il suo e di nuovo le loro labbra si
incontrarono. E
questa volta non fu solo il lieve toccarsi di labbra di un bacio
scambiato tra
amici, ma l’incontro delle bocche di due amanti, il bisogno
di un contatto
profondo, la necessità di sentire l’altro
completamente.
Quando
entrambi rimasero senza fiato, ruppero il contatto. Si guardarono. Poi
Hermione
abbassò gli occhi e prese a parlare.
“Io
devo chiederti scusa, Ron. Per tutto quello che ti ho fatto passare,
per come
ho posto il lavoro davanti all’amore. L’unica cosa
che posso dirti è che anche
io ho sofferto quanto te per colpa di quella mia dannata
scelta… Se solo
avessi-”
“Shhh…
non parlare ora. Non voglio sentire queste cose. È passato
del tempo e quello
che è stato è stato. Ho sofferto, è
vero. Ma ti ho perdonata molto tempo fa,
Hermione…”
Si
baciarono di nuovo e questa volta Hermione si mise a cavalcioni delle
sue
gambe. Ron le fece scorrere una mano tra i capelli e accarezzava i suoi
riccioli. Non poteva credere a quello che stava accadendo. Non sapeva
ancora se
Hermione avrebbe sposato Etienne oppure no, ma era evidente che anche
lei
provava ancora qualcosa per lui.
Era
incredibile… Possibile che lo amasse ancora?
“Ron
non… non potremmo andare a casa tua?” chiese lei
arrossendo, dopo un po’.
Lui
sorrise. Anche lei voleva fare l’amore tanto disperatamente
quanto lui?
Annuì.
Si alzò e la prese per mano, conducendola verso il suo
appartamento. Rimasero
in silenzio, persi nei loro pensieri.
Era
giusto quello che Hermione stava facendo?
Forse
no, di sicuro non nei confronti di Etienne, ma il suo cuore non era mai
stato
tanto felice insieme a lui, e il suo corpo non aveva mai desiderato
tanto di
unirsi al suo. Solo Ron le faceva provare queste sensazione, ormai se
ne era
accorta anche lei. Da quando l’aveva rivisto, qualcosa si era
risvegliato in
lei.
Il
bisogno.
La
felicità.
La
voglia.
L’amore…
proprio lui.
Ma,
a pensarci bene, era solo andato in letargo perché lei non
aveva mai smesso
veramente di amare Ron.
Ron
si sentiva la testa leggera. Non riusciva ancora a rendersi conto
pienamente
che quello che stava accadendo era reale, che stava davvero portando
Hermione a
casa sua, che forse, anche lei lo amava ancora.
Eppure…
stava stringendo la sua mano, si erano baciati a lungo, si erano
ritrovati e
nessuno dei due voleva che quel momento finisse.
Arrivarono
nel suo appartamento. Ron la fece sedere sul divano mentre accendeva il
fuoco
nel caminetto. Lei gli sorrise. Lui andò a sedersi accanto a
lei e le prese le
mani.
“Io
non posso ancora credere che tu sia qui…”
“Lo
so, è strano… Ma non vorrei essere in nessun
altro posto. Solo tra le tue
braccia” e vi si lanciò dentro stringendolo con
tutta la sua forza. Lui la
avvolse immediatamente in un abbraccio caldo e respirò
l’odore dei suoi
capelli.
Era
reale. Era tutto vero, cominciava a capirlo veramente solo ora.
Ripresero
a baciarsi appassionatamente e dopo poco Ron la sollevò e la
portò in camera da
letto.
La
spogliò lentamente e fu come riscoprirla. La sua pelle era
ancora candida e
liscia, i suoi seni ancora pieni e sodi, il suo profumo inebriante. Si
allontanò un momento da lei per guardarla e rimase senza
fiato: per Merlino
come era bella! Ritornò da lei e fece scorrere le mani su
ogni centimetro del
suo corpo, venerandolo. Era perfetta e lui si sentiva quasi commosso
dal fatto
di poterla riavere con sé, di poterla di nuovo toccare,
accarezzare, sfiorare
ed amare.
Hermione
si sentiva preda delle sue sensazioni, catturata dall’incanto
del suo tocco e
nello stesso tempo protetta e amata, al sicuro con lui.
Quando
lui cominciò a posarle caldi baci sulle spalle, si riscosse
e si rese conto che
Ron era ancora vestito. Allungò le mani e slacciò
i bottoni della sua camicia
uno a uno, con torturante lentezza. Poi, fece scivolare la stoffa dalle
sue
spalle e scoprì il corpo di Ron, perfettamente modellato,
come scolpito nel
marmo. Trattenne il respiro, fece scivolare una mano ad accarezzare il
suo
torace ricoperto di morbida peluria arancione, e poi ancora
più in basso, sui
suoi addominali. Si avventurò fino alla zip dei suoi jeans e
la aprì con mani
tremanti. Si sentiva come una adolescente alla sua prima esperienza,
eccitata e
spaventata allo stesso tempo. Eppure questo era Ron, colui che amava da
sempre.
Ma non era più il ragazzo che aveva conosciuto, era un uomo,
in tutto e per
tutto.
Un
uomo meraviglioso, a dire il vero. E quest’uomo straordinario
voleva lei,
glielo leggeva negli occhi, nelle reazioni del suo corpo al suo tocco.
Quando
anche i jeans raggiunsero il resto dei loro vestiti, Hermione
indugiò
sull’elastico dei boxer di Ron. Ma lui la prese per i polsi e
le allontanò le
mani bloccandogliele poi dietro la schiena. La baciò di
nuovo rabbiosamente e
la spinse indietro finchè lei non cadde sul letto. Le fu
sopra in un secondo.
Ora non era più il tempo delle parole,
dell’incertezza, della delicatezza. La
voleva come non aveva mai voluto niente in vita sua e glielo avrebbe
dimostrato, proprio lì, proprio in quel momento.
Le
baciò il collo e poi scese sui seni. Lei emise un gemito. La
mano di Ron
scivolò lungo il suo fianco e raggiunse i suoi slip. Glieli
abbassò e lei li
calciò via con un movimento della gamba. Poi,
impazientemente, raggiunse di
nuovo l’elastico dei boxer e lo costrinse a toglierseli. Era
giunto il momento,
non poteva più aspettare di sentirlo dentro di sé.
“Ti
prego Ron…” disse con voce roca.
E
lui la accontentò.
In
quel momento nessuno dei due fu più padrone dei propri
sensi, entrambi non
capivano dove finiva uno e cominciava l’altro. Ma non aveva
nessuna importanza
perché, finalmente, si sentivano di nuovo completi.
Quella
notte si amarono molte volte. E non sembrava che fosse mai abbastanza.
Si
addormentarono esausti all’alba.
Dopo
alcune ore Hermione si svegliò e si stiracchiò.
Ron aprì gli occhi e la prese
tra le braccia mormorando “Buongiorno”. Lei gli
sorrise e si accoccolò meglio
accanto a lui. Si sentivano in paradiso.
“Hermione…
io volevo dirti che… per me non è cambiato
niente… Insomma io non ho mai smesso
di-”
“Ti
amo, Ronald Weasley” lo interruppe lei.
E
poi si alzò dal letto e cominciò a rivestirsi.
Senza aggiungere altro uscì
dalla stanza e si diresse verso la porta per uscire.
“Aspetta…
dove vai?” disse lui allarmato, mentre finiva arrotolato tra
le lenzuola nel
tentativo di alzarsi e seguirla. “Dannazione!”
La
raggiunse sulla porta coperto da un lenzuolo che era riuscito a
togliere dal
letto.
“Hermione,
dove stai andando?” chiese lui.
“Da
Etienne”.
Per
poco il cuore di Ron non smise di battere.
“Merita
almeno una spiegazione, non ti pare? Dopotutto non posso lasciarlo ore
ad
aspettarmi davanti all’altare” sorrise lei.
Lui
si rilassò.
“Ma
tornerai qui, vero? Questa volta tornerai da me?”
“Per
non lasciarti più” rispose lei posandogli un bacio
a fior di labbra. “Questa
volta non ti sarà facile liberarti di me” aggiunse
sorridendo.
**********
Ritornò
dopo alcune ore con tutte le sue valigie e Ron ne fu immensamente
sollevato.
Le
corse incontro e la abbracciò. Lei aveva il viso stanco e un
po’ triste.
“Tutto
bene?” chiese lui preoccupato.
“Be’,
non è stato un bello spettacolo” disse andando a
sedersi sul divano. Lui le
sedette accanto e le passò un braccio attorno alle spalle.
“Io…
Gli ho detto che dovevo parlargli e lui si è scaldato
subito. Ha detto che non
potevo stare via una notte intera, la notte prima del nostro
matrimonio, e
pretendere che non si arrabbiasse. Io gli ho risposto che aveva
ragione, che dovevo
spiegarli molte cose. Ma lui non mi ha lasciata proseguire e ha detto
che forse
sposarmi non era più un’idea tanto buona. Gli ho
risposto che era meglio così,
che ero d’accordo. A quel punto è impallidito e si
è messo a piangere
implorandomi di non lasciarlo. E poi, deve essergli venuto in mente che
avevo
passato la notte fuori e mi ha chiesto dove ero stata e cosa avevo
fatto.
Glielo ho detto. Gli ho raccontato tutto. Non volevo mentirgli, avevo
bisogno
di dirgli tutto. Ora mi sento meglio, anche se non so come
l’ha presa lui. Alla
fine mi è sembrato rassegnato e ci siamo salutati abbastanza
civilmente. Spero
che gli passerà presto…”
“Mi
dispiace, Hermione” disse lui stringendola.
“Sì,
anche a me. Ma non potevo fare altro Ron. Di certo non potevo sposarlo
dopo
quello che è accaduto stanotte. E raccontargli una bugia non
avrebbe avuto
senso. Dopotutto, è stato meglio così. Io non
potevo stare ancora con lui. Non
dopo aver ritrovato te” e un timido sorriso le comparve sul
viso.
Lui
le posò un bacio sulla testa e poi cercò di
ritornare su toni un po’ più
leggeri.
Si
alzò e si diresse verso la cucina, dove un pentolino bolliva
sul fuoco.
“Ti
stavo preparando un pranzetto speciale” disse sorridendo
mentre lei lo
abbracciava da dietro.
“Sei
davvero sexy con quel grembiulino” lo prese in giro lei.
“Si,
be’… lo sai che è controproducente
prendere in giro il cuoco?”
“Oh
ma io non ti prendevo in giro! Dicevo sul serio!”
Lui
si voltò e la catturò in un abbraccio. Le diede
un bacio sulle labbra.
“Va
bene, allora per questa volta ti perdono” le
sussurrò lasciandola andare.
“Ron…”
lo chiamò lei esitante dopo un po’. “Ce
l’hai ancora?”
Si
girò a guardarla con aria interrogativa.
“La
foto che facemmo quella notte…”
Sorrise.
Si diresse verso il suo portafoglio posato sul tavolo e ne estrasse un
piccolo
cartoncino consumato.
“Certo...
Sapessi quante volte mi ha aiutato ad andare
avanti…”
Lei
annuì.
“Ci
ho pianto sopra tutte le mie lacrime” disse estraendo a sua
volta il brandello
di foto. “Ricordi cosa ti dissi quando ci siamo visti
l’ultima volta?”
“Che
quando fossimo tornati insieme, avremmo ricomposto la foto riunendo le
due
parti”
Si
avvicinò a lei allungando il suo pezzetto di immagine.
Non
appena i lembi strappati furono a pochi millimetri l’uno
dall’altro, la foto si
sollevò da sola per aria e venne avvolta da una nebbiolina
dorata. All’interno,
una miriade di piccolissime scintille sprizzava dai loro visi ritratti.
Quando
si posò nuovamente sul tavolo era intatta e i colori erano
tornati al loro
splendore originale. Anche adesso, come allora, la foto rispecchiava i
loro
sentimenti e lo stato dei loro cuori.
Si guardarono negli occhi, certi che questa volta sarebbe stato per sempre. Guardarono i due ragazzi sorridenti di tanti anni prima, finalmente riuniti, di nuovo insieme.