DA AUROR A BABBANI XXI CHAP: “Capodanno: un po’ di pace... ma
non esageriamo! ”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
Dedico questo chap a me stessa (lo so
forse è un pò pietoso) perché lunedì compio 17 anni e voglio farmi un regalo...
e se volete farmene uno anche voi, lasciatemi un commentino alla fine.
AngéleJ
TJ si
guardò nel grande specchio, appeso nel suo elegantissimo bagno. Aveva
uno sguardo stanco e sbattuto. Il viso leggermente pallido. Le poche lentiggini
sul suo naso risaltavano perfettamente.
Aprì velocemente il rubinetto dell’acqua fredda.
Si rinfrescò abbondantemente il viso. Era
davvero stanco. Un paio di giorni più tardi si sarebbe tenuto l’ultimo incontro
del campionato invernale di basket.
Doveva ancora decidere chi avrebbe sostituito
quel cretino di Marcus Bed! Doveva proprio
fare l’idiota per farsi notare dall’amica di Charlotte ?!
Sbuffò, pensando a quanto lavoro richiedevano le
selezioni del rimpiazzo. Adesso, che il capitano della squadra, il bel
biondine, Marcus Bed, era fuori uso, doveva pensarci lui a dirigere quelle
maledette audizioni.
Si portò stancamente una mano tra i capelli.
Tanto valeva chiedere a Maggie di accompagnarlo, almeno lo strazio sarebbe
stato più gradevole con lei accanto. In effetti, anche un
compito di matematica era più piacevole con lei!
Si tolse velocemente la maglia del pigiama e
rimase a fissarsi allo specchio.
“A me
piacciono i ragazzi possenti... ma non voglio i culturisti!”
Le parole di Maggie gli rimbombarono nelle
orecchie. In effetti, lui non era questo gran cultore del corpo... però, poteva
dire che grazie agli allenamenti di basket e alla palestra di casa... beh,
stava migliorando.
Sospirò pensando alle evoluzione dei suoi
pensieri. Non era possibile che in ogni momento della giornata, appena chiudeva
gli occhi, solo una figura, esile e dolce, ingombrava la sua immaginazione.
Dannati ormoni della crescita!
Perché da un anno a quella parte non riusciva
più a pensare a Maggie senza poi dover arrossire per l’immagine audace in cui
si era presentata ai suoi occhi.
Stava impazzendo!
Ogni notte era un supplizio. Sognava sempre e
continuamente le sua labbra rosa, i suoi
capelli biondi e morbidi, la sua pelle profumata e... le sue gambe!
Perché la sua migliore amica doveva avere una
paio di gambe così snelle e sode. Ma, soprattutto, perché doveva essere così
dannatamente bella e simpatica ?!
Avrebbe dato di tutto per togliersi dalla testa
quella ragazzina minuta. Aveva provato anche iniziando a frequentare Charlotte.
In somma, Charlotte! Quella ragazza alta, bruna, bellissima, e... nient’altro!
Con lei neanche un brivido gli correva su per la
schiena. Nemmeno una piccolissima scossa elettrica. Eppure la bella bruna con
gli occhi chiari e profondi, l’aveva massaggiato, sfiorato, e anche baciato!
Invece, con Maggie... beh, diciamo che gli
bastava pensarla perché il suo sangue iniziasse a fluire velocemente verso
parti in cui non avrebbe mai dovuto
circolare!
Quella notte di Halloween gli aveva solo
sfiorato le labbra e... lui non aveva dormito per due notti di seguito. Il
cuore continuava a battergli così stramaledettamente forte!
Ecco, anche in quel momento, il solo ricordo di
quella esperienza gli faceva arrossare le guance e automaticamente si sentiva
in paradiso.
Si sciacquò ancora una volta il viso. Le gote
gli bruciavano.
-TJ!- la voce di suo nonno lo fece sussultare.
Il rossiccio si voltò sempre continuando ad
essere sudaticcio e scarlatto.
-Sì ?!- perché la sua voce gli sembrò così
inappropriata.
-Margareth Cooper al telefono...- suo nonno era
appoggiato allo stipite della porta del bagno aperta.
-Non capisco perché quella ragazzina continua
ancora a dirmi il suo nome e cognome al telefono! La conosco da quando aveva 4
anni, saprò anche riconoscere la sua voce!-
I baffi bianchi dell’uomo anziano si curvarono
leggermente in un sorriso.
-Qualcosa non va ?!- gli chiese dopo aver notato
il colorito troppo rosso che imporporava le guance del nipote dopo che aveva
afferrato il nome di Maggie.
TJ scosse il capo.
-Niente, nonno! Va tutto benissimo...- gli sorrise superandolo e
scendendo giù per le scale.
Il signor Natchos rimase silenzioso appoggiato
alla porta del bagno.
Sorrise. Sapeva benissimo la cosa che affliggeva il suo giovane nipote preferito.
***
Harry indietreggiò sospinto con forza da Ginny.
Ancora una volta si stavano allenando in un combattimento corpo a corpo.
Harry parò con energia i colpi agili ed eleganti
della rossa.
Doveva ammetterlo; si sentiva davvero orgoglioso
di quella ragazza. Era una sua creatura.
Non riusciva a capacitarsi dei miglioramenti
visibili di Virginia. Da quel lontano Ottobre aveva fatto passi da
gigante.
Con un calcio in pieno stomaco lo fece scontrare
conto il muro alle sua spalle. Ginny afferrò la spada, che le era caduta, con
una velocità tale che Harry non se ne accorse. Inghiottì il vuoto quando si
ritrovò con la punta dalla lama che incombeva sulla sua gola.
Ginny gli sorrise maliziosa.
-Sei in
mio potere, Potter...- gli disse iniziando a riprendere fiato.
Harry sorrise mentre scostava velocemente la
spada.
-Non hai bisogno di una sciabola per questo...-
le rispose afferrandola per la vita e tirandola a sé.
Ginny rise mentre Harry iniziava a baciarle il
collo.
La cosa più sexy era vedere Virginia sudata, con
le gote rosse, ed il suo viso appagato per la magnifica prestazione che
gli mostrava ogni volta.
Ginny mugugnò contenta mentre rovesciava la
testa per dargli più spazio dove far correre le sue labbra.
-Non dovresti sedurre le tue allieve, capitano
Potter...- gli rivelò portando le sue braccia intorno al suo collo.
Harry rise mentre risaliva a cercarle
febbrilmente la bocca che baciò con una passione indescrivibile.
Ginny trattenne il respiro quando avvertì le
dita fresche di Harry scorrere sulla sua pelle sotto la maglia bianca da Auror.
All’improvviso quel contatto paradisiaco si
interrupe.
-Che c’è ?!- chiese Virginia mantenendo ancora
gli occhi socchiusi.
-Non posso adesso, devo andare. Ho lezione tra
20 minuti. Volo...- le spiegò iniziando
a massaggiarle la schiena.
Ginny si morse le labbra.
-Va, bene... tanto anch’io non potevo restare!-
Harry si accigliò distaccandosi leggermente per
guardarla in faccia.
-Cosa devi fare? tu hai lezione solo con me!- le
domandò guardandola negli occhi che avevano assunto un’espressione furba e
sveglia.
-Devo fare una cosa...- guardò l’orologio e
squittì elettrizzata. –Devo andare!-
Lo baciò di nuovo, lasciandolo senza fiato.
-A più tardi...- gli sussurrò recuperando la sua
sacca.
-Ciao, bimba...-
Harry rimase nella grande palestra ancora per un
po’. Era bellissimo riaverla di nuovo tutta per lui.
***
Hermione si immerse maggiormente nelle piccole
bolle del suo bagno. L’acqua calda e profumata le coccolava tutta la schiena. Era davvero una sensazione
rilassante, propio quello di cui aveva bisogno.
Aveva liquidato i due ragazzi. Draco e Ron erano
andati in banca.
Il rosso aveva insistito così tanto! Voleva
vedere dove lavorava Malfoy.
Hermione sospirò mentre, solo con il pensiero
del sorriso di Ron, il suo cuore faceva un salto e le sue guance diventavano
rosse. Guardò silenziosa la candela accesa sul bordo del lavello. Adorava fare
il bagno con la luce soffusa. Era qualcosa di estremamente bello e rilassante.
Sollevò dall’acqua una gamba lunga e affusolata.
La rimirò un attimo. Assomigliava davvero tanto a quella di sua madre. A quel
pensiero, non poté evitare di rattristarsi ed iniziare a sentire nuovamente la
loro nostalgia. Soprattutto, in quel momento, nel periodo delle feste, era
facile pensare a... loro. Suo padre adorava il Natale. La Signora Granger un
po’ di meno, visto che era costretta a cucinare ed apparecchiare per l’intera
famiglia di suo marito, che contava 5 fratelli con altrettante mogli e figli.
Sospirò ancora, ripensando a quando, da bambina,
si stendeva comodamente sul parquet elegante, sotto l’albero di Natale, dove si
aveva una prospettiva dell’abete davvero diversa, e pensava al suo futuro, a
quello che avrebbe voluto fare una volta diventata adulta e... puntualmente si
perdeva nei sogni di bambina.
Sorrise, mentre appoggiando la testa sul bordo
della vasca, dove aveva affagottato un asciugamano, chiudeva gli occhi
desiderosa che quei sogni bambineschi e felici ritornassero a popolare la sua
mente ormai adulta e priva di quell’innocenza che le aveva dato la possibilità
di fantasticare ad occhi aperti fino a qualche anno prima.
Un rumore forte di serratura o meglio di porta
che veniva spalancata all’improvviso, la riscosse da quel bagno rilassante.
Sgranò gli occhi quando scorse la figura di Ron immobile a fissarla nella
vasca. Sentì perfettamente le sue gote prendere fuoco ed una rabbia indicibile
montarle dentro. Rimasero a fissarsi pochi istanti, giusto il tempo di far
capacitare entrambi di quello che stava succedendo.
“Ehi, ma Hermione è nuda... là sotto!” pensò Ron
prima di inghiottire il vuoto e serrare forte gli occhi all’improvviso.
-Scusami...- riuscì a farfugliare prima che le
urla della bruna riecheggiassero nella casa.
-ESCI FUORI, RON!- abbaiò la bruna portandosi
istintivamente le braccia al petto cercando di nascondere al meglio, quello che
veniva già abbondantemente celato dalla schiuma eccessiva.
Ron
indietreggiò incapace di ribattere. Chiuse violentemente la porta e rimase in
silenzio a riprender fiato. Il cuore gli
batteva a mille e il sangue che aveva arrestato la sua corsa tranquilla
verso il cervello, riprese velocemente a circolare. Si appoggiò stancamente
alla parete opposta all’entrata dell’elegante toilette e si lasciò scivolare
fin per terra. Nascose il viso rosso tra le mani e...
Scoppiò a ridere seguito, immediatamente, dalla
bruna ancora immersa nella schiuma e ancora eccessivamente rossa sulle guance.
Ron sentì chiaramente le risate provenire dal
bagno e non poté evitare di ridere ancora più forte.
***
Maggie
sbadigliò mentre annoiata fissava i vari aspiranti per il posto di rimpiazzo
all’ultima partita del campionato di basket invernale. Era seduta accanto a Marcus Bed, che di tanto
in tanto lanciava languide occhiate alla ragazza pon-pon, Alicia, amica intima
di Charlotte. Peccato che lei fosse abbastanza infastidita dalle sue esagerate
attenzioni.
Maggie
trattenne a stento una risata quando, all’improvviso, per darsi sempre più
arie, sbatté violentemente la caviglia fratturata contro la gradinata di legno
duro. Lo sentì imprecare per poi non muoversi più.
Maggie
portò il suo sguardo verde ed intelligente sul ragazzo rossiccio che stava
esaminando senza troppo entusiasmo una ragazzo basso e tarchiato che già solo
per la sua statura sarebbe stato scartato a priori.
Sospirò
prima di allungarsi sulla panca.
-Annoiata?!- chiese Marcus che aveva ripreso a lanciare
languide occhiate alla ragazzina minuta che stava facendo una capriola senza
mani.
Maggie
si portò dietro l’orecchio una ciocca bionda sfuggita dalle due codine basse in
cui aveva legato i suoi capelli. Sorrise
tranquilla al bel ragazzo biondo e prese volentieri il lecca-lecca che le
offriva.
-Non
possiamo dire che sia il massimo del divertimento guardare annoiarsi anche chi
fa parte della squadra...- disse indicando col capo il viso di TJ che aveva
assunto un cipiglio abbastanza innervosito.
Marcus
rise troppo forte per una battuta senza nessuno scopo di ilarità. Maggie capì
che continuava a cercare di fare colpo su Alicia che, invece, continuava
diligentemente gli esercizi sull’asse di equilibrio. La bionda rimase a
guardarla. Era davvero brava. Certo, non eseguiva nulla che lei non avesse potuto fare. 11
anni di ginnastica artistica dovevano pur essere serviti a qualcosa... peccato
che avesse smesso di frequentare la palestra
un anno prima, senza nessun motivo.
TJ
annunciò un attimo di pausa.
Maggie
si alzò per sgranchirsi le gambe. Si mise le mani sui fianchi sperando di poter
finalmente portare a termine il “lavoro” per cui aveva accettato di fare
compagnia a TJ. Oltre naturalmente al
semplice motivo di restare un po’ con il ragazzo.
Sentì
una mano poggiarsi sulla testa.
-Ciao
Maggie...- la voce di TJ le arrivò alle orecchie facendole sobbalzare il cuore
nel petto. Si girò velocemente
ondeggiando le lunghe code.
-T-
TJ...- balbettò diventando rossa. La notte precedente l’aveva sognato di nuovo.
Marcus
sbruffò notando gli sguardi di entrambi saettare sulla bocca dell’altro. Vide
Maggie inumidirsi le labbra e, in quel preciso, momento decise di sgombrare velocemente dalla zona hot. Si recò
nel posto più vicino alle ragazze pon-pon.
TJ
si riprese, cercando di non guardarle gli occhi troppo verde chiaro.
-A...
allora,- balbettò aprendo la bottiglia di acqua che si trovava ai piedi della
bionda. La vide sussultare quando si avvicinò un po’ troppo, in effetti, per
prendere il giubbino sulla panca dietro di lei. –Di cosa mi volevi parlare?!-
le chiese sorseggiando un po’ di acqua.
Notò
le guance di Maggie tingersi un attimo di rosso prima di tornare del classico
colorito.
-Ecco,
io... volevo chiederti... se sì, beh, ti andrebbe di passare il capodanno
insieme...-
TJ
sentì il cuore contorcersi.
Avrebbe
dato un occhio della testa per poter
passare un po’ di tempo solo con lei... ma a capodanno i suoi genitori avevano
organizzato quella noiosissima festa con tutti i rampolli delle famiglie dei
Generali e dei pezzi grossi del governo e lui non poteva non andarci... e per
giunta non gli era consentito nemmeno invitarla.
La
guardò con i suoi occhi azzurri ed espressivi. Maggie continuava a farfugliare
e a contorcersi le mani. Mai come in quel momento avrebbe voluto abbracciarla
per toglierla dall’imbarazzo. Sapeva quanto odiava sentirsi così. Immaginava
anche quanto avesse agognato e riflettuto prima di decidersi e parlargli.
TJ
prese il coraggio a quattro mani. Doveva dirglielo, inutile farla stare male
per niente. Sospirò tristemente prima di sparare letteralmente la sua risposta.
-Non
posso, Mag... mio nonno, o meglio, mio padre e mia madre hanno organizzato una
festa con tutti i loro colleghi dell’esercito e approfittano dell’occasione per
presentarmi come il loro rampollo ufficiale... – TJ avvertì nitidamente l’aria
congelarsi attorno a loro. Maggie sollevò il capo. Il suo viso era tranquillo,
roseo e sorridente. Non c’era d’aspettarsi nulla di buono quando reagiva così,
o meglio, quando si limitava a non fare nulla.
Inclinò
la testa da un lato facendo spostare tutti i suoi capelli. Sorrise.
-Va
bene non importa...- disse senza far trapelare nessuna emozione. Si voltò velocemente per afferrare il suo
cappotto. –Ora vado... devo aiutare mio padre in negozio...- continuò sempre
con il tono della voce fin troppo calmo e falsamente contento. –Ciao TJ- lo
salutò.
-
Maggie aspetta, io... ecco...-
Si
infilò il cappotto e senza dargli il tempo di fermarla uscì velocemente dal
grande ambiente della palestra.
***
I
lunghi capelli, biondi e boccolosi, scendevano dolcemente sulle spalle di
Kathy, la segreteria personale di Draco. Le labbra carnose e tremendamente
rosse erano imbronciate.
La
minigonna blue aveva sorbito il suo effetto su Ron quando quella mattina
l’aveva vista.
-Beato, te, Malfoy...-
gli aveva detto prima di tornare a casa per... non ricordava il motivo.
-Signor
Malfoy... pare che dal suo arrivo l’entrate della banca siano aumentate...- gli
disse appoggiandosi sensualmente sul tavolo nero.
Draco
alzò lo sguardo.
Kathy
offriva un abbondante visuale del suo deolletè. I denti dritti e bianchi
venivano mostrati in un ampio sorriso.
Malfoy
non si fece incantare da quegli occhioni da cerbiatta in calore.
-Tesoro...
ti andrebbe di farmi un favore?!-
Kathy
si avvicinò maggiormente al viso del suo capo.
-Dica
pure...- lo esortò mordendosi le labbra.
Draco
sorrise abbassando lo sguardo.
-Ti
andrebbe, beh, sì, di togliere il tuo abbondante petto dalle mie cartelle?!-
La
bionda sbatté più volte le palpebre non riusciva bene a capire cosa le avesse
detto. Inghiottì il vuoto prima di tirarsi su e arrossire furiosamente. Non era
mai stata rifiutata così esplicitamente. Si rimise i piccoli occhialini
trasparenti e ritornò a lavorare sugli appunti. Era una segreteria un po’
svampita ma almeno era competente.
Draco
si alzò. Osservò l’orologio da polso.
Era l’ora di andare a casa.
Si
infilò il cappotto e richiuse velocemente la sua ventiquattrore.
-Io
vado, Kathy. Se vuoi, puoi andare...- le disse passandole accanto. Non poté
evitare di sorriderle.
-Dai,
piccola non tenermi il broncio...- continuò dandole un buffetto sulla guancia.
–Fammi un sorriso?!-
Kathy
alzò lo sguardo dagli appunti e senza volerlo gli fece un piccolo sorriso a
fior di labbra.
-Buon
Capodanno...- le augurò uscendo dalla camera.
-Felice
capodanno anche a lei!- gli rispose alzando una mano.
***
-Ti dispiacerebbe rompere di meno e restituirmi
il mio diario, Lily?!- Maggie continuava a sbraitare ininterrottamente contro
la sorella più piccola.
-Ti ho detto che non ce l’ho! L’ultima volta
l’ho visto sulla tua scrivania. Forse, con tutto quel disordine non riesci a
vederlo!- esclamò la bambina incrociando le braccia sul petto.
Quella posa sicura e strafottente di Lily fece
innervosire maggiormente la biondina.
-Non assumere quell’aria da grande sapiente!-
esclamò puntandole un dito contro.
La bambina ricciuta sbuffò. Prese il suo zaino e
si avviò alla porta.
-Dove stai andando?!- le gridò dietro Maggie.
Lily si fermò solo per prendere il cappotto.
-Vado da Hermione, Draco e Ron... almeno loro
non mi urlano sempre addosso come fai tu!- abbaiò la più piccola spalancando la
porta.
-Come?! Non osare attraversare quella porta!-
urlò più forte Maggie. Corse velocemente fino all’ingresso ma Lily si era già
chiusa la porta alle spalle con un forte tonfo.
-ARGHHHH!- Maggie saltellò per tutta la casa
cercando di non dare calci a nessun oggetto frangibile. Era così nervosa che
avrebbe rotto tutto. Si passò una mano nei capelli cercando di non
strapparseli.
Perché doveva essere così dannatamente stupida?!
Cosa diavolo le era preso di chiedere a TJ...
Non riusciva nemmeno più a pronunciarlo. Le
faceva troppo male!
Perché lei non poteva essere mai la più importante per qualcuno?! Perché
doveva essere sempre la seconda o addirittura non
esistere affatto?! Perché doveva sentirsi così male... ma soprattutto perché
doveva fare tanto male?!
Soffocò un singulto che cercava di uscire dalle
sue labbra. Gli occhi le pungevano. Le pungevano incredibilmente. Ma, lei non
avrebbe pianto. Non avrebbe dato a nessuno la possibilità di vederla tanto
fragile. Nessuno doveva sapere che si sentiva tanto sola e non amata.
-Mi
dispiace ma non posso...-
Le parole di TJ continuavano a ronzarle in
testa. In fondo, non poteva solo perché i suoi genitori
avevano organizzato una festa.
“E perché non mi ha invitata?! Forse si vergognava di me?!”
Si pressò le dita sugli occhi cercando di
respingere indietro le lacrime che premevano per uscire.
-Almeno loro non mi
gridano sempre addosso-
Il visino di Lily triste e scontento le si
presentò davanti.
- Lily...- sussurrò prima di sentirsi un
mostro. Se l’era presa con lei solo per
colpa di quel demente di TJ! Quanto lo odiava in quel momento.
Si passò ancora una volta una mano tra i capelli
prima di raggiungere la porta ed uscire.
***
Erano
le 19,30 del 30 dicembre, nella grande casa gialla e blue, due ex auror erano
comodamente adagiati sulla poltrona. Entrambi indossavano degli abiti
giustamente comodi.
Ron
portava la felpa nera del corpo degli auror e un paio di pantaloni larghi.
Hermione indossava una maglia troppo grande par lei ed un paio di calzettoni.
Erano
sdraiati sulla grande poltrona del salotto.
Hermione
aveva poggiato la testa sulle gambe del rosso. Ron le accarezzava amorevolmente
i boccoli mentre lei... si godeva ampliamente quelle dolci coccole ricambiando,
di tanto in tanto, con una carezza sul braccio con il quale la stringeva per la
vita sottile.
Era
un pomeriggio tranquillo. Entrambi avevano fatto una bagno rilassante ed in quel
momento si godevano il giusto riposo dopo una lunga settimana di lavoro per
ripulire al meglio la casa.
Hermione
si mosse docilmente sulle gambe di Ron alla ricerca del telecomando della TV.
La televisione babbana continuava a parlare ininterrottamente da quasi un’ora
senza che nessuno le prestasse attenzione.
-Hai
visto dove lavora Draco?!- chiese la bruna rimanendo sdraiata comodamente.
Ron
rise ripensando a quello che aveva visto quella mattina.
-
Altroché ! – esclamò il rosso rallentando per un momento il ritmo delle sue
coccole. Hermione trovò finalmente la forza di alzarsi. Se non si fosse
interrotto avrebbe avuto il coraggio di rimanere in quella posizione per altre
due ore.
Si
inginocchiò accanto a lui prendendo un cuscino e abbracciandolo.
-
E’ carino?!- continuò Hermione portandosi un boccolo castano lontano dagli
occhi. Ron la guardò prima di rispondere. Gli mancava già la sua testolina da
accarezzare sulle gambe. Allungò un braccio sul bordo della poltrona che guarda
caso si fermò giusto all’altezza della spala di Hermione. Iniziò a sfiorarla
dolcemente.
-Sì...
ci sono un sacco di cose babbane. E’ davvero divertente. Per entrare devi
passare attraverso una porta di vetro. Una voce femminile ti da tutte le
indicazioni.... sembra quasi il ministero!- esclamò sorridendo l’auror.
Hermione
rise notando l’espressione di Ron brillare, mentre le raccontava la sua
mattinata. Sembrava un bambino. Un bambino bellissimo che racconta alla mamma
la sua prima partita di Quidditch.
-Sono
contenta che tu ti sia divertito...- gli disse accarezzandogli la guancia
morbida.
Ron
sorrise.
Era
bello vederla rilassata e tranquilla. Era una bellissima sensazione sapere che
quella tranquillità era data dalla sua presenza rassicurante. Almeno, per
Hermione.
Le
passò un braccio attorno a i fianchi e l’attirò a sé possessivamente. La bruna
sussultò quando si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Ron.
-Lo
sai che ti voglio bene?!- le chiese chinandosi su di lei.
Hermione
trattenne il respiro quando il rosso la fece accomodare sulle sue gambe. Lei
gli passò le braccia intorno al collo poggiandosi tranquillamente. Gli sorrise
maliziosa mentre iniziava ad accarezzargli i capelli dietro la nuca.
-Lo
so...- gli rispose avvicinandosi ancora di più alla bocca di Ron. –ma è bello
sentirselo dire...-
Una
scossa elettrica attraversò la nuca del roso quando la pelle nuda delle game di
Hermione sfiorò accidentalmente il suo braccio poggiato placidamente sulla
poltrona. Non poteva abbracciarla. Se solo lo avesse fatto avrebbe detto addio
auto-controllo già precario.
Si
inumidì le labbra quando le mani della bruna andarono a cercare le sue.
-Sto
bene con te...- gli sussurrò
avvicinandosi di più. L’odore di primavera riempì i polmoni di Ron.
-
Anch’io...- assicurò il rosso sorridendole sornione.
-Ma
alcune volte... vorrei che tu fossi più...- si bloccò un attimo per spostargli
un ciuffetto rosso lontano dagli occhi –intraprendente...-
Ron
rise mentre Hermione continuava a fissarlo.
-Io
non sono intraprendente?!- le domandò
appoggiando finalmente le mani sui suoi fianchi.
Hermione
si morse il labbro.
-Assolutamente...-
Ron
rise ancora, prima di dare uno scatto
sui reni. Hermione non seppe mai come
all’improvviso si ritrovò sdraiata sulla poltrona con Ron pressato su di lei.
-
Sono abbastanza intraprendete, adesso ?!- le domandò
continuando a guardarla negli occhi. Hermione non si lasciò intimorire dal
cuore che continuava a batterle forte e ai piccoli urli che la sua coscienza le
lanciava.
“E’
il tuo migliore amico! Vuoi rovinare tutto?!”
Ron
era sceso ancora di più parandosi a qualche centimetro dal viso della bruna.
-Allora
?!- la esortò con la sua voce calda. Hermione non riuscì a trattenere un
piccolo sorriso.
-Diciamo
che vai meglio...-
Ron
fece uno dei suoi sorrisi per i quali la bruna si scioglieva ogni volta.
-
Se ti baciassi... raggiungerei un livello apprezzabile di intraprendenza ?!-
Hermione
arrossì furiosamente a causa del cuore che continuava a pompare sangue
all’impazzata.
Si
inumidì le labbra.
-Sarebbe
divertente...- gli disse prima che Ron le passasse una mano attorno ai fianchi e la sollevasse di
qualche centimetro dal divano.
Rimasero
a fissarsi per un po’ fino a quando Ron annullò con un movimento della testa la
distanza minima che rimaneva tra loro due. Fu un semplice sfiorarsi di labbra
quando all’improvviso il campanello della porta risuonò nella villa.
Hermione
allontanò nuovamente Ron alzandosi di scatto. Il rosso rimase seduto sulla
poltrona. Le gote rosse ed il viso imbronciato. Era la seconda volta che aveva
la possibilità di baciare Hermione e qualcuno veniva a rompere a casa loro
proprio in quel momento.
La
bruna aprì la porta.
-Ciao
Hermione!- la voce sottile di Lily invase l’ambiente. Ron sussultò quando dopo
aver dato un bacio alla ragazza corse da lui e gli si sedette in braccio
scoccandogli un sonoro smak sulla sua gota rossa.
-Ciao
Ron!- lo salutò scendendo immediatamente dalle sue ginocchia e correndo in
cucina alla ricerca del suo “preferito”. SI sentì un rapido rumore di passetti
controllare il grande ambiente della sala da pranzo.
Il
piccolo uragano rientrò portandosi dietro un’espressione dispiaciuta sul suo
piccolo volto.
-
Dov’è Draco ?!- chiese ai ragazzi sedendosi sulla poltrona singola ed
affondandoci dentro. Hermione si sedette dolcemente accanto a lei sfiorandole
la testolina boccolosa.
-Arriverà
a momenti...- la rassicurò scambiandosi un’occhiata con Ron che aveva preso a
sgranocchiare le patatine dal piccolo pacchetto rosso.
-Hm...-
mugugnò notando il frastuono che faceva sbocconcellandole. –Ne vuoi un po’?!-
Hermione
guardò disgustata le patatine che le offriva.
Lily
non poté trattenere una risata vedendo come Hermione assomigliasse a sua
sorella maggiore quando riprendeva lei per come mangiava gli
snack. Ma vedere una ragazza sgridare un suo coetaneo, per giunta grande e
grosso, era davvero divertente.
Ron
guardò serio la bambina.
-E
tu cos’hai da ridere ?!- le chiese trattenendo a stento le labbra che
iniziavano a curvarsi. Per tutta risposta, Lily rise ancora più forte.
Ron
ed Hermione si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridere.
-Ne
vuoi un po’ anche tu?!- continuò il rosso alzandosi in piedi e tirandosi sulle
spalle la bambina come se fosse un sacco di patate.
Lily
urlò leggermente quando Ron la mise a testa in giù.
-Ah,
haa!-
Ron
la riportò dritta prendendole tra le braccia e scoccandole sulla guancia un
bacio infinito e iniziando a farle il solletico.
-Basta,
basta, basta...- continuava a ripetere cercando di liberarsi dalla morsa del
rosso. Hermione rideva alle strane facce di Ron.
Erano
ancora intenti a tormentare Lily quando la porta d’entrata si spalancò.
Draco
aveva i capelli ricoperti di neve ed un piccolo rametto imbiancato in mano.
-Salve...-
disse spazzolandosi i fili d’oro.
Ron
si era fermato un attimo continuando a tenere in braccio la bambina che nel
frattempo si era illuminata solo alla presenza di Malfoy.
-Draco!-
esclamò contenta cercando di scendere dalle braccia del rosso che glielo
impedì.
Il
biondo sorrise.
-Non
puoi scendere se prima non mi dai un bacio...- disse il rosso offrendo la
guancia alla bambina.
Lily
sbruffò.
-Va
bene...- scoccò un secondo sonoro smak e Ron la lasciò andare.
Lily
corse dal biondino che la prese la volo. Si lasciò baciare appassionatamente sulle guance e, mentre Lily era ancora in
braccio a lui, si rivolse al rosso.
-Mettiamo
le cose in chiaro...Weasley... questa è la mia principessa... cercatene un’altra!-
Ron
assunse una falsa espressione arrabbiata.
Hermione
dall’altro lato della stanza si teneva la mascella dolorante per il troppo
ridere.
-
Malfoy bada a come parli! Non te la sei
comprata!- esclamò portando le mani sui fianchi.
Lily
li guardò preoccupata. Tappò con la manina la bocca di Draco prima che potesse
parlare.
-Io
posso essere la principessa di tutti e due!-
Hermione,
Draco e Ron si guardarono prima di scoppiare a ridere seguiti da un’espressione
perplessa della bambina.
***
TJ
sbruffò mentre silenziosamente apriva la porta di casa. L’auto dei suoi
genitori era sul vialetto.
Erano
tornati.
Da
quanto non li vedeva?! 1 anno, 6 mesi?! Orami ci aveva fatto l’abitudine ad
essere sempre solo a casa o, di tanto in tanto, in compagnia di suo nonno,
quando l’uomo decideva di trascorrere un po’ di tempo con il nipote.
Aprì
di scatto la porta facendo entrare nella grande casa un fiotto di neve.
-TJ!-
sua madre si affacciò dalla cucina; il grembiule sulla vita ed un sorriso
solare stampato in faccia. Il rossiccio sapeva che le mancava, glielo scriveva
sempre nelle lettera che gli spediva.
Le
sorrise dolcemente prima di andare ad abbracciarla. Lei era l’unica oltre suo
nonno che riusciva a capirlo.
-Mamma!-
esclamò stringendola forte. Il profumo di pulito, tipico di quella signora, gli
riempì i polmoni.
-Ma
quanto sei cresciuto!- esclamò la donna distaccandolo da sé per guardarlo
meglio. In effetti, dall’ultima volta che l’aveva visto era aumentato almeno un
paio di chili ed una decina di centimetri.
-Già...-
affermò il ragazzo curiosando nella cucina. –Che stai facendo?!- le domandò.
La
madre sorrise soddisfatta. Si portò lontano dagli occhi scuri una ciocca
ramata.
-Sta
sera ceniamo tutti assieme! Sto preparando il pasticcio di carne!- esclamò
accarezzando il viso di suo figlio.
TJ
le sorrise. Sapeva di quanto sua madre amasse cucinare per lui.
-Non
sai da quando non mangio qualcosa di decente!- le confessò iniziando a
togliersi la sciarpa.
La
signora sorrise ancora.
-Xandra!-
la voce del Signor. Natchos arrivò dal corridoio.
TJ
sussultò. Non amava in modo sfrenato suo padre. Ogni volta che ritornava da
quei ritiri militari, lo trovava sempre: troppo magro, troppo alto e troppo
pallido. Secondo lui TJ non era adatto per la vita militare. Ma volere o nolere
avrebbe continuato la tradizione Natchos. Sarebbe entrato nell’esercito.
L’uomo
arrivò di corsa nella stanza.
-Xandra...
oh, ciao Tolomeus!- lo salutò dandogli una pacca sulla spalla. TJ fece un
sorriso striminzito salutandolo.
-Generale
Natchos...-
Il
padre si accigliò notando il figlio leggermente irrobustito.
-Almeno
non sei più troppo magro!- esclamò dopo averlo squadrato un attimo.
Xandra
alzò la testa dal pasticcio.
-Max,
non iniziare!- lo rimproverò la moglie grattandosi il naso con il dorso della
mano.
TJ
fece un gesto rassegnato prima di togliersi il cappotto. –Beh, io vado di
sopra...-
-Aspetta
un attimo! Prima di scomparire per i prossimi tre giorni che io e tua madre
saremo qui, vorrei avvisarti che alla festa che abbiamo deciso di organizzare
qui, ci saranno gran parte dei miei colleghi e l’ambasciatore francese. So che
conosci sua figlia...- disse il Signor Natchos bloccando TJ sulla porta della
cucina.
Il
rossiccio si accigliò cercando in vano di capire chi fosse la figlia
dell’ambasciatore francese.
-Non
ho la più pallida idea di chi possa essere...- affermò sincerante appoggiando
un braccio sullo stipite della porta.
-Fammi
indovinare?! Sei così preso da quella ragazzina bionda, figlia di Tom, il
commerciante, che non hai mai notato la figlia dell’ambasciatore?!-
TJ
divenne rosso in zona orecchie aprì gli occhi azzurri cercando di capire se
quell’orrido uomo fosse davvero la persona che fino ai suoi 10 anni, era stato
il suo eroe.
-Forse
sì, papà...- confessò sfidandolo con lo sguardo.
In
quel momento, due paia di occhi identici si fissarono in cagnesco.
-Vedi
figliolo... io non ho niente contro Tom... come ben sai siamo amici, ma credo
che per te ci voglia una ragazza con...-
-Un
conto in banca più cospicuo?!- concluse sarcasticamente il rosso.
L’uomo
lo guardò accigliato.
-No,
per mio figlio, il mio unico erede, vorrei una ragazza dotata di più... classe.-
TJ
serrò forte i pugni.
-Max,
tesoro, non mi sembra questo il momento per...- la donna fu bruscamente
interrotta da suo marito.
-Tesoro,
se non glielo dicessi adesso, tuo figlio scomparirebbe per i prossimi tre
giorni senza darmi la possibilità di dichiararglielo. Io nn approvo che
frequenti quella ragazzina. Come amica va benissimo, ma non voglio che...-
questa volta fu il generale ad essere interrotto con poca grazia da uso figlio.
-Con
quale diritto vieni qui a dirmi queste cose?!- sibilò TJ. I pugni lungo il
copro avevano iniziato a tremare dalla rabbia.
Il
signor Natchos scoppiò a ridere.
-Con
che diritto?!- gli rispose sarcasticamente –Vediamo un po’ di ricordarti. Io ti
ho sfamato, lavato, istruito e curato fino alla tenera età di...- l’uomo si
fermò un attimo per un rapido conteggio –per quasi 17 anni. Ti compro i
vestiti, i libri, e tutte quelle altre cose che ti servono. Ti faccio vivere in
una bella casa pulita, non ti mancano mai i soldi nelle tasche e ah, come
ultima cosa... forse per te la meno importante... ma, figliolo, io sono tuo
padre!-
TJ
continuò a vibrare come una corda di violino mentre cercava di calmarsi.
-Un
padre che non c’è mai...- si lasciò sfuggire.
Max
si pietrificò: il respiro mozzo e gli occhi ridotte a due fessure.
-
Dov’eri, papà, quando avevo bisogno di te?! Dov’eri quando ho vinto il premio
per lo studente più brillante dell’anno... Dov’eri quando ho partecipato al mio
primo saggio di musica, dov’eri quando ho pianto per la nonna?! Papà... dov’eri
mentre io crescevo?!-
Le
parole di TJ furono come una doccia gelata su suo padre. Max aprì e richiuse
più volte la bocca prima di riprendere a respirare. Lo sguardo chiaro di TJ era
ancora fisso su di lui.
-Io...
io...- cercò di dire suo padre.
TJ
abbassò lo sguardo afferrando saldamente il suo zaino.
-Semplice,
papà, non c’eri...- guardò sua madre che tremava leggermente per cercare di
trattenere le lacrime e corse verso i piani superiori.
***
-Scacco
matto...- sillabò il rosso con un sorriso furbo.
Draco
guardò la scacchiera orripilato.
-Ma
sei disgustoso...- disse il biondino sistemandosi meglio sulle gambe Lily.
-Perché
è disgustoso?!- chiese la bambina appoggiando la testolina sul petto di Malfoy.
Ron
rise mentre il biondo accostava il mento sulla spalla di Lily.
-Perché
Ron vince sempre a scacchi. Abbiamo giocato 10 partite e ha vinto 11 volte...-
La
bambina rimase interdetta prima di sorridere.
-Ma
se avete giocato 10 volte come ha fatto ha vincerne 11 ?!- domandò grattandosi
il nasino.
Draco
rise.
-
E’ un campione di scacchi lo zio Ron!- la bambina sgranò gli occhi prima di
chiedere:
-Mi
insegni a giocare?!-
Ron
asserì col capo, prese la scacchiera e la portò sul tavolo della sala.
-Scusaci
Draco, ma ho bisogno di un diretto contatto con le mie allieve...-
Il
biondo si grattò la nuca prima di alzarsi e dirigersi nella cucina dove
Hermione trafficava con le pentole. Aveva insistito per preparare la cena.
-Dannazione...-
la sentì imprecare contro un ravanello.
-Che
ti ha fatto?!- domandò Malfoy facendola sussultare.
Hermione
si voltò di scatto facendo ondeggiare lo chignon in cui aveva raccolto i
capelli. Aveva le guance sporche di farina e le mani impiastricciate. Era
davvero dolce.
-Chi?!-
chiese scrutandolo con i suoi occhi scuri.
-Il
signor ravanello!-
Hermione
rimase interdetta prima di capire.
-Oh...
no, niente... mi sono solo affettata un dito nel tentativo di tagliarlo alla
tua velocità... una strage!-
Draco
rise afferrando il grande coltello.
-
E’ un movimento del polso... dolce e sicuro senza strattoni, non stai usando un
incantesimo stai affettando un ravanello... Avanti riprova-
Hermione
arrossì sulle gote. Afferrò la lunga lama e iniziò a sminuzzare il ravanello.
Il movimento indicatogli da Draco funzionava. Aveva aumentato la velocità senza
commettere disastri.
-
E’ divertente!-
Draco
le sorrise prima che il campanello suonasse.
-Chi
può essere?!- chiese tornando nella sala da pranzo.
Attraversò
la sala dove Ron e Lily continuavano a giocare a scacchi. Sembrava non avessero
sentito il suono assordante. Afferrò la maniglia di ottone e tirò con forza,
spalancando l’entrata. Una folata di neve entrò nella grande abitazione. Draco
guardò fuori. Una ragazzina bionda e minuta era stretta in un cappotto blue con
una grande sciarpa a strisce colorate. Il jeans scuro era macchiato da qualche
sporadico fiocco di neve che si era posato. I lunghi capelli chiari erano umidi
mentre il naso e le labbra erano arrossati.
-
Maggie?!- chiese il biondo cercando di guardarla meglio.
Margareth
sollevò leggermente il berretto di lana colorata.
-Sì,
sono io...- disse iniziando a spiare dentro casa. –C’è mia sorella Lily?!-
Draco
asserì col capo. Era incredibile la somiglianza tra lei ed Anne.
-Entra...-
La biondina non se lo fece ripetere due volte.
-Lily!-
esclamò con un tono duro ma non arrabbiato.
-Maggie!-
-Ti
avevo detto di non uscire, oh, buona sera
professor Weasley, ora vieni, torniamo a casa-
La
biondina cercava di mantenere il controllo della situazione. In fondo, era la
sorella maggiore.
-No!
non ci torno con te a casa- controbatté la bambina incrociando le braccia sul
petto.
Ron
e Draco osservavano la scena. Era alquanto divertente.
-
Lily, ho detto che devi tornare a casa, fa la brava... Ho ordinato al pizza ed
affittato il film che ti piace tanto...- tentò la più grande avvicinandosi e
sorridendole dolcemente.
-No,
no e no!-
-Lily!-
esclamò forte Maggie.
-Che
sta succedendo?!- la voce di Hermione giunse dalla cucina. Era in piedi davanti
alla porta con le mani sui fianchi snelli. Maggie divenne rossa. La sua
insegnante d’inglese l’aveva appena sentita urlare come un marinaio.
-Buo-buona
sera, professoressa Granger...-
Hermione
le sorrise nonostante fosse davvero imbarazzata. Una sua allieva la stava
guardando sporca di farina e con un grembiule legato in vita.
-Ciao
Margareth... qualcosa non va?!- le domandò pulendosi le mani sul canovaccio.
Maggie
asserì col capo.
-Sono
venuta a riprendere mia sorella Lily. Vi ha dato già troppo fastidio.- scoccò
un’occhiataccia alla bambina prima di sentirsi all’improvviso imbarazzata. La
stavano osservando tutti.
-Non
è vero, tua sorella è la benvenuta qui- le assicurò Malfoy avvicinandosi al
tavolo.
-Sì,
non ci da alcun disturbo...- Ron le sorrise incoraggiante.
-OK...
ma io devo portarla a casa lo stesso. Non voglio approfittare della vostra
gentilezza. Avanti, Lily... andiamo.-
La
bambina scosse la testolina.
-No,
non voglio tornare a casa tu mi sgridi sempre... sei arrabbiata con TJ e sconti
tutto con me!-
Maggie
divenne rossa scarlatta. Il cuore le iniziò a battere mentre sperava che
nessuno in quella stanza conoscesse sotto quel nome Tolomeus. Ma com’era
possibile? Il professor Weasley lo chiamava praticamente sempre così mentre La
professoressa Granger era così intelligente che l’avrebbe capito al volo. Forse
Draco. Ma in fondo lui non era un suo insegnante.
-Ok!
Mi dispiace Lily... davvero tesoro, non volevo urlare oggi pomeriggio. Sono
solo un po’ nervosa per...-
“Perché
quel deficiente di TJ non mi considera affatto...”
-Perché
mi hanno lasciata sola a badare a te e al negozio...- Maggie inventò in fretta
una scusa. Non era mai stato un problema stare al locale e tanto meno occuparsi
di quello scricciolo morbidoso.
-Mi
perdoni?!- le chiese con gli occhi verdi speranzosi. Lily la guardò un attimo.
Ron,
Draco ed Hermione erano rimasti silenziosi ad osservare quella scena. Adesso
attendevano con il fiato sospeso la reazione di Lily. La bambina scese dalla
sedia e si avviò verso la sorella.
-Mi
pometi di non sgridarmi più come oggi pomeriggio?!-
Maggie
sorrise ed annuì.
-Benissimo!-
Lily le saltò al collo abbracciandola stretta. –Ti voglio bene...-
-Ti
voglio bene, anch’io ricciolona!- le tirò dolcemente i lunghi boccoli facendola
ridere.
Si
alzarono. Maggie teneva in braccio Lily.
-Beh,
noi torniamo a casa grazie di...-
-Rimanete
a cena...- disse Hermione cercando con lo sguardo Ron e Draco che annuirono
sorridendo.
-Sì,
sarà divertente... ti racconterò tutte le magagne di Hermione ai tempi della
scuola. E tu avrai il permesso di prenderla in giro di nascosto...-
Hermione
scoccò un’occhiataccia al rosso.
-Guarda
che anch’io conosco un paio di cosucce su di te che farebbero cadere la tua
popolarità!- gli rimbeccò falsamente offesa.
-Beh,
allora inizio io perché ne so delle belle su tutti e due!-
-DRACO!-
Ron ed Hermione scattarono all’unisono.
Maggie
e Lily risero.
-Allora
rimanete?!- chiese Hermione tornando seria.
Maggie
si strinse nella spalle –Come potrei rifiutare
certe proposte di gossips...-
Una
sonora risata riempì l’aria.
***
Ginny
si accoccolò meglio contro il petto possente di Harry. Erano sdraiati sul
grande letto morbido. La rossa indossava il pigiama azzurro mentre Harry
portava gli abiti più comodi che potesse avere.
-Cosa
hai fatto quando mi hai lasciato solo?- le chiese Harry strofinando dolcemente
la sua guancia sui suoi capelli.
Ginny
intrecciò le sue dita con quelle del bruno respirando a pieno il profumo di
pulito di Harry che si mescolava con il suo. Era una sensazione appagante
rimanere lì sdraiati contro i grandi guanciali a parlare. A coccolarsi. A
volersi bene.
-Nulla
di particolare...- gli rispose evasiva. Girò la sua testa sfiorandogli le
labbra. –Non ti preoccupare...-
Harry
gustò il sapore che la rossa gli aveva lasciato sulla bocca. Era davvero buono.
Fragola e vaniglia.
-Oh,
io non mi preoccupo. Mi fido di te, Virginia...- le sussurrò baciandole il
collo.
Ginny
rabbrividì. Come era dolce Harry quando decideva di farla impazzire. Si fidava
di lei eppure gli stava nascondendo qualcosa. Non le piaceva, ma doveva farlo.
Lui glielo avrebbe impedito.
Arrossì tremendamente prima di glissare la conversazione
su un altro argomento.
-Dove
mi porti a Capodanno, cioè domani sera?!-
Harry
rise abbracciandola forte. Lui avrebbe voluto rimanere in camera con lei fino
alla fine del mondo. Era così bello tenerla tra le braccia e sentirla
tranquilla e protetta.
La
baciò con passione. Era felice da un paio di giorni. Felice di averla di nuovo
per sé, felice di poterla baciare di nuovo, felice di poter parlare con lei,
felice di poter essere geloso di lei... felice di esserne innamorato.
-Dove
vuoi andare mia principessa?!-
Ginny
si crogiolò nel miele sentendo l’appellativo che tra tutti preferiva.
-Dovunque...
basta che si balli, ci siano i fuochi alla fine, si beva champagne, ci sia il
bacio sotto il vischio e dove ci sia... tu...-accarezzò dolcemente il braccio
che le teneva attorno alla vita.
-Beh,
allora tu vuoi la tana dello scorso anno!- le rispose appoggiando il mento
nell’incavo della sua spalla.
Ginny
annuì.
-Non
proprio... alla tana non c’era lo champagne l’anno scorso!-
Harry
rise massaggiandole un fianco.
Ginny
era così dolce, simpatica, esplosiva e soprattutto forte. Non si abbatteva mai.
Eppure aveva passato un periodo tremendo. La morte dei suoi genitori, quella di
Fred, George, Percy , la scomparsa di Draco, Ron ed Hermione... e nonostante
tutto lei riusciva a sorridere e farlo ridere. Tirandolo su di morale e
aiutandolo più di qualsiasi altra cosa.
L’abbracciò
ancora possessivamente.
-Allora,
conosco un posto dove si balla, si beve champagne, ci sono i fuochi d’artificio
alla fine e c’è il bacio sotto il vischio...- Iniziò Harry sfiorandole le
guance con le labbra.
-Hmmm,
mi piace questa idea...-
Harry
sorrise.
-Ma...-
Ginny
si voltò per riuscire meglio a guardarlo in viso. Gli sorrise maliziosa.
-Ma?!-
inarcò un sopracciglio accarezzandogli con il dorso della mano il mento.
-Ma
c’è il corpo degli Auror al completo e si tiene nella mensa...-
Ginny
rise gettando la testa sulla spalla di
Harry.
-Che
c’è da ridere?!- le domandò sorridendo.
Virginia
si portò una ciocca amaranta dietro l’orecchio. Si divincolò dal suo abbraccio
sedendosi a gambe incrociate davanti a lui. Gli prese il viso tra le mani
morbide e lo guardò negli occhi chiari.
-Ci
vuoi andare?!- gli domandò.
Harry
guardò verso il soffitto poggiando le
sue braccia sui fianchi snelli di Ginny. L’attirò un po’ di più a sé facendola
sedere a cavalcioni sulle sue gambe.
-Io
devo andarci, Virginia... sono un capitano. L’anno scorso era una leva e potevo
anche evitarlo ma domani...-
Ginny
sorrise dolcemente accarezzandogli i capelli. Era così dolce quando assumeva
quell’aria da bambino scocciato.
-Bene...
allora ci andremo!- disse risoluta baciandogli le labbra. –Non dovremmo andare
da coppia semplicemente come amici. Sono pur sempre la sorella di Ron e non c’è
alcun bisogno che tu mi porti come ragazza...-
Harry
le tappò la bocca con un bacio. Le passò una mano attorno ai fianchi.
Come
succedeva ogni volta che si baciavano non riuscivano mai a capire cosa
succedesse tra di loro. Si ritrovarono sdraiati, uno sull’altra.
-Io
voglio portarti come mia ragazza... non come mia amica, perché è quello che sei
per me...-
Harry
la guardò negli occhi facendola diventare un piccolo ghiacciolo sciolto al
sole. Era così bello e dolce e premuroso, che senza accorgersene Ginny versò
alcune lacrime, sentendosi immediatamente sciocca e sdolcinata.
-Scusami
sono una sciocca...-
Ginny
si portò le mani agli occhi cercando di nascondere la sua commozione. Harry
gliele trattenne.
-Non
sei una sciocca... sei semplicemente una persona meravigliosa.-
Ginny
arrossì prima di issarsi sulla schiena e
baciarlo dolcemente senza passione o impeto.
-Grazie...-
Harry
sorrise tranquillo.
-Ma
ti pare...-
***
Il grande salone della villa di TJ era
addobbato a festa. Al centro della sala il
gigantesco lampadario di cristallo brillava ed illuminava. I grandi festoni
argentei e dorati rallegravano l’ambiente profumato e pulito. Una tavolata
rossa e bianca era stracolma di pietanze e bevande. Molta gente in frac o in
alta uniforme danzava, chiacchierava o mangiava allegramente nel salone.
La
festa procedeva alla grande. E i signori Natchos erano dei padroni di casa
deliziosi.
TJ
sbruffò quando il padre per la decima volta lo chiamò per fargli conoscere la
ventesima ragazza, figlia di qualche suo collega importante. Certo, molte di
loro erano carine, alcune persino
simpatiche, ma si limitavano a quello. Nessuna riusciva a fargli correre sulla
schiena quel brivido che Maggie gli trasmetteva anche solo guardandolo.
-Vieni
figliolo, voglio presentarti Charlotte la figlia dell’ambasciatore...-
TJ
lanciò gli occhi al cielo. Conosceva già Charlotte, per alcune settimane aveva
anche creduto che gli piacesse, ma poi tutto era scomparso non appena Maggie
gli aveva sfiorato le labbra. Si pulì la giacca scura ed elegante del vestito,
facendosi avanti. In fondo, non serviva a nulla essere scortese con lei. Non
gli aveva fatto niente.
-Ciao
TJ!- lo salutò allegramente la ragazza scoccandogli un bacio sulla guancia. Era
davvero carina quella sera. I lunghi capelli ricci cadevano ordinatamente sulle
spalle nude. Il vestito nero da sera satinato aderiva perfettamente al suo
fisico snello ma pieno nei punti giusti. Il leggero trucco metteva in risalto
le fattezze dolci ed eleganti del suo viso. –Sei davvero affascinante in
frac...- lo prese in giro aggiustandogli il fazzoletto bianco che usciva dal
taschino.
Max
Natchos, il padre di TJ, sorrise compiaciuto.
-Andate
pure a divertirvi ragazzi...- disse educatamente concentrandosi sui genitori di
Charlotte che sorridevano alla figlia.
-Stai
bene vestita così...- si complimentò il rossiccio conducendola in un posto più
silenzioso della sala. Le note dolci ed eleganti di un lento lasciarono posto a
quelle più veloci ma sempre belle ed eleganti di un valzer inglese.
-Grazie-
TJ
sorrise tirato. Non gli andava di essere sempre educato con tutti. In quel
momento, avrebbe solo voluto chiamare Maggie e spiegarle tutto. Era dal
pomeriggio precedente che tentava di telefonarle ma ogni volta la segreteria
telefonica entrava in azione. Aveva lasciato una decina di messaggi ma nessuno
aveva avuto successo. Maggie non l’aveva richiamato.
-
Dov’è Margareth?- Charlotte sorrise afferrano un flute di champagne. TJ non amava gli alcolici
quindi si era limitato a prendere un bel bicchiere si sana acqua minerale.
Sorseggiarono
entrambi prima che TJ rispondesse alla domanda.
-Non
ne ho idea...-
Charlotte
aggrottò le sopraciglia spalancando la bocca.
-Ma
voi non state sempre insieme?!-
TJ
alzò le spalle fissando un punto nel vuoto. Non gli andava di spiegare proprio
a lei perché non avessero passato l’ultimo dell’anno assieme.
-TJ,
tesoro...- la voce dolce ed educata di
sua madre lo tolse da quell’impiccio. Aveva sentito involontariamente la loro
discussione.
Il
rossiccio le sorrise deliziato.
-
Mi faresti l’onore di danzare con me... tuo padre è troppo impegnato con gli
altri ospiti. Te lo posso rubare un attimo, Charlotte?!- L a brunetta sorrise
asserendo col capo.
-Ma
certo... è tutto suo, signora Natchos...- li guardò ancora un attimo prima di
avviarsi verso i suoi genitori.
TJ
e Xandra, iniziarono a danzare sulle lente note del valzer inglese. Il
rossiccio superava di un bel po’ di centimetri sua madre che era discretamente
alta. Gli sorrise posando dolcemente una mano sulla sua spalla.
-Sei
identico a tuo padre, tesoro... l’unica differenza sono i capelli.
Fortunatamente hai preso il mio colore...- disse la donna ridendo e trascinando
suo figlio in una dolce e amara ilarità.
-Siamo
uguali solo nell’aspetto. Fortunatamente non ho preso il suo carattere...- le
parole risuonarono dure alle orecchie di entrambi.
-Tesoro,
lo sai che ti vuole bene...-
TJ
alzò le spalle mentre continuava a danzare il ballo preferito di sua madre.
-Sai
alcune volte non credo che sia esattamente così...- ancora una volta la
fermezza con cui furono pronunciate quelle parole colpì i due.
-Non
devi mai dubitare del contrario... un genitore non può non amare i propri
figli. Nemmeno se questi non sono dei figli esemplari. Tu tesoro sei una
persona di cui andare fieri. Tuo padre lo sa questo...- gli sorrise
incoraggiante spostando la sua mano sulla guancia morbida e lentigginosa del
figlio.
-Cosa
è successo mentre io ero via?!- gli chiese all’improvviso sorridendo maliziosa.
TJ
sorrise a sua volta sospingendo elegantemente la sua dama verso una zona meno
affollata della sala. Sua madre era un’ottima ballerina. Era stata lei la sua insegnante di danza.
-Nulla
di particolare...- disse abbassando gli occhi intensamente chiari.
-Margareth
è cresciuta. L’ho vista ieri sera al negozio. E’ diventata molto carina...-
TJ
arrossì furiosamente sulla punta delle orecchie.
-Assomiglia
molto a sua madre, più di Anne.-
Il
rossiccio asserì col capo tornando a guardarla negli occhi scuri ed intelligenti.
Sua madre era davvero una bella donna, suo padre era stato fortunato.
-
E’ sempre la mia migliore amica,- iniziò insicuro arrossendo anche sulle
guance.
-Ma?!-
gli chiese sua madre sorridendo complice.
-Beh,
ecco... è successo così in fretta. Una sera la vedevo sempre uguale cioè come
la mia migliore amica stramaledettamente carina e simpatica, poi il giorno dopo
è cambiato tutto. Ho sentito il suo profumo, i suoi capelli lunghi, il suo viso
delicato e...-
-Non
hai più capito nulla di cosa eravate...- concluse per lui la donna. Gli sorrise
dolcemente.
-Esattamente...-
concordò sospirando.
-Io
le voglio bene ma...-
-Non
è più il bene che le volevi prima...- finì ancora una volta per lui la signora
Natchos.
TJ
si accigliò prima di sorridere divertito. Era così stressante parlare con sua
madre. Capiva sempre tutto al volo. Suo padre aveva ragione: non c’era gusto a
parlare con lei. Sapeva sempre tutto!
-Mi
vuoi far terminare almeno una frase, mamma?!- le domandò sarcastico scansando
ancora una volta una coppia troppo indisciplinata che tentava di ballare il
valzer.
Xandra
rise portandosi una ciocca amaranto dietro l’orecchio. Gli occhi scuri
brillavano commossi all’idea della prima cotta del suo bambino.
-Ho
sempre saputo che prima o poi sarebbe successo...- gli confidò avvicinandosi al
suo orecchio.
TJ
le lanciò un’occhiataccia.
-Se
l’hai sempre saputo allora perché non mi hai avvisato?!- le domandò scocciato.
Xandra
rise ancora.
-Per
rovinarti la più bella e dolce scoperta che avresti mai potuto fare?! Avrei
preferito perdere la voce piuttosto...- gli assicurò tornando seria ed
assumendo quella posa dolce e tranquilla che l’aveva sempre contraddistinta.
TJ
alzò le spalle.
-Alcune
volte però fa male...- si confidò abbassando lo sguardo.
-
E’ normale che faccia male... ma è un male piacevole ed insopportabile allo
stesso tempo, un male che ti fa venire la voglia di strapparti il cuore, un
male che ti riempie l’anima, un male che ti fa sentire triste e felice, un male
che ti fa sentire vivo...- gli spiegò con gli occhi che si illuminavano.
TJ
sorrise amaramente.
-Adesso
fa solo male...- le assicurò guardandolo negli occhi.
-Avresti
voluto passare un po’ di tempo con lei questa sera?!-
TJ
alzò le spalle prima di asserire col capo.
-Mi
aveva chiesto se volevo passare il capodanno con lei e la sua famiglia, come ho
sempre fatto, ma questa volta credo sarebbe stato diverso... più emozionante.
Però, abbiamo litigato un po’ per questa festa dove io non avevo il permesso
d’invitarla e lei...-
-Non
ti parla da quel giorno?!- la signora lo interruppe.
TJ
sospirò.
-Sì...-
-Scusami
tesoro ma cosa ci fai ancora qui?!- gli domandò all’improvviso facendolo
ridere.
-Sto
ballando con te... ed evito soprattutto che a papà venga un collasso!- disse
sarcastico incrociando la figura di suo padre parlare con un uomo alto e
baffuto.
-Oh,
non preoccuparti, tesoro, gli invitati sono già tutti arrivati e lui ti ha
presentato a tutti, non si accorgerà che sei andato via... e poi ci sono io
qui. Non preoccuparti, vai. La porta della cucina è aperta. Lizzie non dirà
niente.-
TJ
si illuminò.
-Posso
davvero, mamma?!- chiese fermandosi all’improvviso di danzare.
La
signora asserì sorridendo.
-Certo
ma farlo con circospezione... poi, tesoro, in fondo, chi sono io per impedirti
di vivere la tua vita?!-
TJ
si trattenne dall’urlare quanto volesse bene a sua madre. Le scoccò un sonoro
bacio sulla guancia abbracciandola forte. Il suo profumo di loto s’impossessò
di lui.
-Buon
anno, mamma...-
-Buon
anno, TJ...-
Terminò
di ballare con sua madre. Le baciò la mano e silenziosamente svanì dalla stanza
illuminata a festa.
Il
cuore della signora Xandra era leggero e pesante allo stesso tempo. Il suo
bambino era cresciuto e per la maggior parte delle sue scoperte lei non c’era
stata. Ma il sapere che quell’uomo meraviglioso che stava diventando suo
figlio, era cresciuto da solo, la faceva sentire orgogliosa ed appagata come
madre.
Il
suo bambino era pronto a spiccare il volo. E presto anche suo marito l’avrebbe capito.
***
Ginny ed Harry continuavano a ridere. Era da
quasi un’ora che proseguivano a prendere in giro il Generale Dave ed il suo
parrucchino disgustoso. Era alquanto divertante immaginare l’uomo perderlo in
una burrascosa giornata e rimanere davanti a tutti completamente calvo. Ginny
si teneva lo stomaco mentre cercava di non piangere dalle risate. Harry era
troppo divertente.
Erano arrivati alla festa con un margine di
ritardo record. Non era certo colpa di Harry se Ginny quella sera era davvero stupenda.
I lunghi capelli rossi profumavano particolarmente e le labbra vermiglie erano così piene ed
invitanti che non aveva saputo resistere.
Erano entrati nella grande sala mensa sotto
braccio. Non diedero nessuna spiegazione sulla loro coppia. A loro non
interessava. Se la stavano spassando troppo.
-Allora hai ritrovato tutto quello che mi avevi
chiesto a questa festa?!- le domandò portandole un ciuffo cremisi lontano dagli
occhi.
Ginny ci rifletté assaporando un flute di
champagne.
-Vediamo... si balla, però noi non lo stiamo
facendo, c’è lo champagne, i fuochi mi hanno assicurato che ci saranno e... il
bacio sotto il vischio... vedremo...- lo guardò maliziosa sfiorandogli le
labbra con un dito.
Harry chiuse gli occhi cercando di godersi
appieno quel semplicissimo contatto che lo stava mandando in estasi.
-Non abbiamo bisogno del vischio per...- si
chinò verso di lei alla ricerca delle sue labbra carnose ma Ginny lo bloccò a
metà strada.
-Niente da fare, Potter. E’ la tradizione ed io
voglio rispettarla!- lo ammonì facendolo tornare verso l’alto.
Harry la guardò torvamente prima di sorridergli
beffardo.
-Sei perfida!-
Ginny spalancò la bocca falsamente offesa.
-Ma come ti permetti! Qui l’unico perfido sei
tu. Non è gentile indossare un vestito che ti rende stramaledettamente
sexy...- gli disse sensuale
afferrandogli il bavero della giacca.
-Se fai così io non mi controllo, Virginia...-
Ginny rise lasciandolo andare.
-Hai poco autocontrollo, caro mio...-
Harry le sorrise mostrandole i suoi denti
bianchi e dritti.
-Lo so e ne vado fiero!-
-Ah...-
Harry le baciò il collo a tradimento facendole
correre un lungo brivido sulla schiena lasciata nuda dall’elegantissimo vestito
di satin nero.
-Tu ne hai ancora meno di me...-
Ginny incrociò le braccia scandalizzata. Era
divertente giocare con Harry a quel modo. Ne sapeva sempre una in più di lei.
Ed era ancora più bello stupirlo facendo una battuta che di certo non si
sarebbe mai aspettato da Ginny Weasley, la piccola e dolce sorellina che non
aveva mai avuto.
-Andiamo...- le disse guardandola con la coda
dell’occhio. Le prese un polso sottile e la trascinò al centro della sala.
–Dobbiamo ballare...-
Ginny rise prima di seguirlo.
***
-Vi
ringrazio di averci invitato alla vostra festa...- disse l’uomo baffuto
dall’aspetto simpatico. Aveva i capelli
impolverati di bianco e gli occhi chiari segnati da qualche ruga. Non era così
avanti nell’età ma nemmeno giovanissimo. Aveva sulle gambe Lily, sua figlia più
piccola.
-Ma
si figuri signor Cooper... è stato un piacere!- rispose il biondo accarezzando
la testolina di Lily prima di alzarsi ed iniziare a sparecchiare accompagnato
da Maggie ed Hermione.
-Siediti
Draco, ci pensiamo io e Margareth...- la bruna gli sorrise con dolcezza
togliendogli dalle mani il paniere.
Il
biondo inclinò il capo.
-Sei
sicura?!-
-Ehi,
siamo o non siamo le donne di casa?!
Lily forza dacci una mano...- aggiunse Maggie allungando una mano verso la
sorella minore. La bambina scoccò un bacio sulla guancia del padre prima di
saltare giù e dirigersi in cucina con un bicchiere in mano.
-Come
sta Anne?!- domandò Ron dopo che Draco si fu seduto sulla sedia accanto a lui.
Thomas
Cooper si strinse nelle spalle.
-Mi
ha chiamato questa mattina... aveva detto che forse sarebbe potuta venire qui
domani...-
Quella
notizia fece inconsapevolmente sorridere Draco. Smise di piegare i tovaglioli
per concedere tutta l’attenzione che l’argomento della conversazione meritava
da parte sua. Ron notò il comportamento di Malfoy e non poté fare a meno di
sorridere contento. Anne era una brava ragazza e Draco... prima si accasava e
meglio era per lui...
-Quindi
arriverà domani mattina?!- chiese ancora Ron.
Il
signor Cooper si strinse nelle spalle. Gli occhi chiari brillarono dietro gli
occhiali.
-Spero
di sì. Non ce la faccio a casa da solo. Maggie mi aiuta come può ma un bambina
non può aiutarmi a crescere un’altra bambina...- l’uomo sospirò rassegnato. -
Da quando mia moglie non c’è più, Anne ha preso il suo posto nella vita di Lily
e Maggie ed io non riesco a fare a meno del suo aiuto...-
Draco
lo guardò negli occhi. Assomigliavano molto a quelli della bruna.
-
Speriamo torni...- si lasciò sfuggire. Ron si voltò a guardarlo sorridendogli
sornione. Draco lo ignorò concentrandosi sul viso dell’uomo.
-Già...-
Le
tre ragazze tornarono in sala da pranzo con lo champagne ed alcuni stiletti che
risultarono poi essere dei semplici fuochi d’artificio. Ron osservò Hermione
preparare lo champagne per essere stappato e mai gli sembrò più bella.
Indossava un semplice completo rosso con gonna e maglioncino. I lunghi capelli
boccolosi erano morbidi e profumati del suo stupendo odore di primavera.
Avrebbe tanto voluto abbracciarla e augurarle buone feste in un modo unico e
speciale, ma non era possibile. Anche se si erano scambiati un bacio, loro non
stavano insieme.
Però,
quanto avrebbe voluto.
Si
riscosse per cacciare quei pensieri lontano. Era finalmente riuscito per una
notte a non pensare ad Hermione in situazioni compromettenti. Beh, in realtà
meno di una notte diciamo un 12 ore.
-Ron mi aiuti a prendere i flute in cucina sono
troppo alti ed io non ci arrivo...- la voce di Hermione lo riscosse. Non aveva
sentito una parola.
-Cosa?!-
le chiese guardandola finalmente negli occhi.
-In
cucina, adesso.- gli disse secca e afferrandolo per un braccio.
-Sono
quelli nell’ultimo scaffale. Fa attenzione sono delicati...-
Ron
asserì col capo prima di allungarsi e arrivare facilmente al ripiano troppo
alto per Hermione ma non certo per il suo metro e novantacinque. Afferrò ad uno
ad uno i bicchieri di vetro sottile e li passò alla ragazza che li puliva e
metteva sul vassoio.
-Sono
belli, non è vero?!- gli domandò quando n’ ebbero presi a sufficienza. Ron si
era incantato ad osservare le sue mani così sottili ed eleganti.
Ron
si riscosse ancora una volta.
-Sì,
sì certo molto raffinati...-
Hermione
sorrise prima di fermarsi ed osservare Ron che cercava in tutti i modi di non
arrossire. La bruna inclinò la testa carezzandogli una guancia. La manica morbida
del suo maglione scivolò in su lasciando intravedere il braccialetto d’argento
regalo dell’ultimo anno passato ad Hogwarts. Ancora una H mancava all’appello.
-Ce
l’hai ancora?!- le domandò Ron notandolo.
Hermione
sorrise ed allontanò la sua mano dal viso morbido del suo migliore amico.
-Lo
metto nelle occasioni importanti... non mi potrei mai perdonare se si perdesse
un’altra lettera...-le sue dita
sottili accarezzarono amorevolmente la R che rimaneva ancora tintinnante sul
bell’ornamento.
Ron
inghiottì il vuoto quando il ricordo gli invase la testa. L’avevano comprato
lui ed Harry a Diagon Alley. Volevano qualcosa che rappresentasse la loro
amicizia e avevano deciso che a portarlo doveva essere Hermione. L’unica
ragazza. La loro amica.
-Quanto
tempo è passato?!- domandò afferrandole il polso e osservandolo da vicino. La
pelle di Hermione profumava irresistibilmente di primavera. La bruna sorrise.
-Esattamente
5 anni e 12 mesi... quasi 6 tra meno di 20 minuti...- Ron le baciò la mano
morbida.
-Da
quanto ti conosco streghetta rompiscatole?!-
Hermione
rise posandogli le braccia sul collo. Ron l’attirò a sé dalla vita.
-Hmmm,
vediamo... 7 anni di scuola, più altri 6 anni di amicizia in generale... Ronald
Weasley ti sopporto da quasi 13 anni!- scherzò sorridendo beffarda. Ron la
prese in braccio.
-I
13 anni più belli della tua vita!- si chinò verso di lei.
Hermione
lo guardò negli occhi. Sapeva che se avesse parlato avrebbe rovinato quel
momento ma non riuscì a fermare la sua lingua.
-Anche
della tua vita...-
Ron
si fermò baciandole la fronte.
-La
parola non ti manca mai...-
-Mai,
e tu dovresti saperlo! Come fai a definirti il mio migliore amico se non sai
queste cose basilari della mia personalità!- lo prese in giro mentre lui la
rimetteva a terra.
-Lo
so e ti voglio bene per questo ed anche...- non finì la frase perché Hermione
si issò sulla punta dei piedi e gli baciò dolcemente le labbra. Fu un contatto
veloce e labile.
-Hai
visto?! Sono una persona di parola. Ho dato quel che ho promesso.- si morse le
labbra prima di afferrare il vassoio ed affrettarsi verso la porta. Non gli
diede neanche il tempo per replicare.
Si
fermò un attimo sulla soglia.
-Ron?!-
Il rosso si stava ancora concentrando sul sapore che Hermione gli aveva
lasciato sulla bocca.
-Sì?!-
-Ti
voglio bene, anch’io...-
Gli
sorrise dolcemente prima di aprire la porta col gomito e svanirci dietro.
Ron
si morse le labbra portandosi una mano tra i capelli.
-Sì,
ma prima o poi mi farai impazzire, mia piccola ‘Mione...-
***
-Sei
molto bella questa sera Ginny...- la voce calda e un po’ arrabbiata del
sottoufficiale Andrew le raggiunse le orecchie. Era voltata verso il tavolo e
stava assaporando quelle tartine che avevano un aspetto strano. Harry stava
parlando con il povero Generale Dave e James ne aveva approfittato.
Ginny
si voltò lentamente cercando di sorridergli tirata. Non si erano più sentiti da
quando il sottoufficiale le aveva dato accidentalmente buca a causa di un
lavoro improvviso procuratogli da Harry. Si morse impercettibilmente il labbro
inferiore.
-Grazie,
James... anche tu stai molto bene in papillon...- gli disse cercando con lo
sguardo Harry che continuava tranquillamente a chiacchierare.
-Le
cose tra te ed il capitano vanno meglio?!- le domandò chinandosi verso di lei
ed afferrando un flute di champagne. Ginny trattenne il respiro non voleva che
succedesse qualcosa tra James ed Harry. Soprattutto quando sapeva che ad avere
ragione era proprio l’affascinante sottoufficiale.
Ginny
asserì col capo cercando a tutti i costi di mantenersi calma. Non era
un’impresa facile.
-Sì,
ci siamo chiariti ed adesso è tutto a posto...- gli rivelò iniziando a
sventolarsi con una mano. Improvvisamente la temperatura di quel luogo si era
alzata. Non riusciva quasi più a respirare.
-Beh,
sono molto contento... specialmente se il nostro appuntamento saltato è
riuscito a farvi riappacificare.- la voce di James continuava a restare calma
–Non è giusto-
Ginny
sussultò a quell’esclamazione pacata ma carica di significato. Era chiaro come
la luce del sole che Harry aveva approfittato della sua posizione da superiore.
Ma in quel caso vigeva la legge del cuore: in amore tutto è lecito.
“Però
Harry ha esagerato...” pensò Ginny sorridendo stupidamente verso il ragazzo che
le stava di fronte.
-Mi
dispiace, ma io...-
James
la zittì con un gesto. Le sorrise.
-La
partita non è ancora finita...-
Ginny
trattenne il fiato cercando di rimettere ordine nel suo cervello. Cosa diavolo
significava “la partita non è finita”. Lei era forse come una partita di
Quidditch da vincere e Harry aveva
segnato i primi punti. Cos’era l’ambito boccino che per tanti anni Harry aveva
preso per primo?! Non sapeva esattamente, ma quella frase la fece innervosire e
le sue gote si colorarono di un rosso ancora più acceso.
Tentò
ancora una volta di parlare ma James la zittì di nuovo con lo stesso identico
gesto.
-Io
non mollo mai.- le sorrise tirato prima di scoccarle un’occhiata significativa con le sue iridi profondamente
scure. Le fece un cenno col capo e senza aggiungere altro si allontanò verso un
gruppo di capitani Auror che richiedeva la sua presenza.
Ginny rimase immobile, scandalizzata, da quelle
frasi che di certo non si sarebbe mai aspettata che uscissero dalle labbra
dolci ed educate del sottoufficiale Andrew. Scosse la testa respirando affondo.
Non poteva certo immaginare che i suoi guari erano appena incominciati.
***
Anne
si imbacuccò meglio nella sciarpa grigio-argento. Le gote rosee e le labbra
scarlatte venivano sferzate dal vento freddo che aveva preso a spirare su New
Freedom. Il piccolo basco verdone che aveva tirato fin sugli occhi blue la
teneva abbastanza calda. Il suo respiro si condensava in allegre nuvole di
vapore. Si trascinò dietro la leggera
sacca colma del suo ricambio. Non doveva rimanere molto in quel luogo.
Era andata lì giusto per accontentare suo padre che l’aveva letteralmente
pregata di tornare per capodanno. Non che le dispiacesse rivedere la sua
famiglia.
“Ma
così rivedrai anche Draco...” una vocina dispettosa le richiamò alla mente il
bel capitano biondo che le aveva regalato la sua sciarpa. Anne arrossì
immediatamente a quel dolce ricordo.
Si
incamminò tranquillamente verso casa. Non vedeva l’ora di infilarsi sotto un
getto di acqua bollente per togliere dal corpo tutto quel freddo che aveva
accumulato durante il viaggio in treno e la passeggiata di 30 minuti che aveva
dovuto fare a piedi a causa delle meritate vacanze dei tassisti per il fine
anno.
Sbruffò
rassettandosi la chioma nera e lucida.
Non
mancava molto a casa sua. Già, iniziava a sentire il profumo dell’arrosto di
suo padre.
“Chissà
se ne é rimasto un po’!” pensò mentre lo stomaco vuoto si faceva sentire. In
fondo, se non avesse trovato nulla di buono ad aspettarla sarebbe stata solo
colpa sua. Non aveva avvisato suo padre del suo arrivo di quella sera. Sospirò
facendo congelare i suoi polmoni. L’aria era davvero gelida.
Finalmente,
imboccò il piccolo vialetto di casa sua. Le aiuole imbiancate ed ordinate erano
senza dubbio opera di Maggie. Sua sorella minore aveva un certo pollice verde.
Con lei sarebbe cresciuto rigoglioso anche il tronco della pace. Lei invece
avrebbe fatto seccare anche una pianta grassa...
La
grande abitazione bianca e blue era spenta.
Com’era
possibile?!
Mancava
un quarto d’ora a mezzanotte ed all’inizio del nuovo anno. Di solito i suoi
famigliari rimanevano tutti insieme fino a quell’ora. Dopo Maggie si recava al
parco con TJ a vedere i fuochi... ma solo dopo aver fatto l’inaugurale brindisi
e i propositi per l’anno nuovo. Non era possibile che la loro casa fosse spenta
e tranquilla in quel momento. C’era qualcosa che non andava. Eppure lei non
avvertiva nulla di negativo. Se ne sarebbe accorta; era pur sempre una maga!
Si
avvicinò di soppiatto alla porta elegante dell’ingresso. Il piccolo portico era
stato decorato a festa. Sua sorella Maggie doveva aver passato molo tempo a
casa se aveva avuto tutto quel tempo da dedicare agli addobbi. Portò il suo
dito verso il campanello ma prima che poté suonarlo, un biglietto appeso alla
maniglia d’ottone attirò la sua attenzione.
La
grafia tonda e paffuta di Maggie troneggiava sul biglietto.
Salve
visitatore,
ci
dispiace ma per le feste quest’anno siamo stati invitati da alcuni nostri amici
residenti su questa stessa via, al numero 12.
Se
non è nulla di urgente ti preghiamo di ripassare domani. Altrimenti vienici a
trovare lì.
Ci
scusiamo con te per questo inconveniente.
Ti
auguriamo un Buon Anno Nuovo.
La
fam. Cooper
p.s.
puoi
lasciare un messaggio su questo biglietto.
Anne
sorrise staccando accidentalmente il biglietto e portandoselo in tasca. Sua
sorella minore era davvero un tipo pieno di risorse. Lei non ci avrebbe mai
pensato.
N.
12
Perché
non le suonava nuovo?!
Improvvisamente
si sentì strozzare, il cuore accelerò i suoi battiti, la gola divenne secca e
le mani iniziarono a sudarle.
Draco.
Draco
Malfoy viveva al numero 12. i suoi parenti erano andati a cena lì... e adesso
lei doveva raggiungerli. Non aveva nemmeno le chiavi di casa. Doveva per forza
andare da loro... poteva restare lì?
“Vuoi
congelarti?!” la stessa identica vocina antipatica le parlò di nuovo.
Va
bene. In effetti aveva freddo ed una
fame tremenda. Ma con quale faccia si presentava a casa loro... a casa
sua!sembrava quasi che fosse tornata a casa per lui...
“Non
è così?!”
Anne
si morse il labbro. Sarebbe rimasta ad aspettarli sulle scale. Sì, sì... è
quello che avrebbe fatto. Si sedette pesantemente sui gradini. Immediatamente
un soffio di vento gelido ed un crampo terribile allo stomaco la fecero alzare.
-Uffa!-
sibilò tra i denti avviandosi a malincuore verso la casa di Malfoy.
***
TJ si raggomitolò meglio nella sua sciarpa
scura. Lizzie, la cuoca di casa Natchos, non lo aveva fatto uscire di casa
senza il giaccone e qualcosa per coprirsi la gola.
-Tesoro mio, si gela
fuori!-
gli aveva detto mandando un suo aiutante a prendergli il cappotto.
Attraversò
frettolosamente la strada ghiacciata e fangosa. Fortunatamente pattinava
abbastanza bene, così riuscì ad superarla senza fare brutte cadute.
Il
naso lentigginoso era leggermente rossastro sulla punta, le guance giovani e
morbide avevano assunto una colorazione più scura. Il fiato si condensava in
tranquille nuvolette bianche. Guardò l’orologio da polso, ultimo regalo di sua
madre, mancavano 10 minuti a mezzanotte. Se allungava il passo forse ce
l’avrebbe fatta a raggiungere la villa Cooper e a brindare con loro per il
nuovo anno.
Sfregò
le mani intirizzite e inguantate. Doveva sbrigarsi.
Percorse
velocemente l’ultima decina di metri che lo separavano dal vialetto della casa
di Maggie. Anche lui, come Anne, notò le eleganti aiuole ordinate e innevate.
Il portico elegante addobbato a festa. Non poté evitare di pensare che in tutto
quello c’era il tocco sapiente e gentile della sua Margareth.
Suonò
il campanello ma con una strana sensazione di gelo al cuore si accorse che
l’intera casa era spenta e senza vita. Non era possibile. Aspettavano sempre lo
scoccare della mezzanotte prima di andare a dormire o di recarsi al parco per i
fuochi!
Si
grattò la nuca.
Dove
potevano essere andati?!
Suonò
ancora, e ancora, con sempre più insistenza. Ma nessuno andò ad aprire. Cercò
sulla porta qualche foglio, qualche avviso in cui gli si spiegava dove diavolo
erano andati a finire, ma non trovò nulla. Con un certo panico si portò le mani
tra i capelli prima di sedersi sugli scalini ed aspettare.
Avrebbe
atteso anche tutta la notte.
Lo
avrebbe fatto per Maggie.
***
La
piccola combriccola era radunata sulle poltrone attorno al fuoco. Gli occhi
puntai sugli orologi in attesa dello scoccare del nuovo anno.
Ron
era comodamente seduto sul divano accanto ad Hermione. Thomas teneva in braccio
Lily, che era crollata non appena si era accomodata sulla morbida pancia di suo
padre.
Draco
e Maggie erano impegnati in una furiosa battaglia a scacchi.
Ron
aveva insegnato a giocare a Maggie e lei si era rivelata una delle migliori.
Riusciva a battere tranquillamente il biondo e a mettere in serie difficoltà il
suo maestro.
C’era
un’atmosfera tranquilla e festosa. Il terzetto accomodato sul divano
chiacchierava amabilmente del più e del meno.
-Ah,
ho vinto ancora, Draco!- esclamò all’improvviso la biondina alzandosi in piedi
e iniziando a saltellare entusiasta del risultato.
-No,
aspetta com’è possibile...- iniziò Malfoy scrutando di sottecchi la scacchiera.
-
E’ inutile, è stata una vittoria leale e meritata!- continuò allungando la mano per mostrargli le ultime
mosse che l’avevano portata al trionfo.
Ron
si girò sorridendo.
-Caro
Malfoy, ha imparato dal migliore!-
Hermione
rise prima di dargli un pizzicotto sul braccio.
-Manca
1 minuto...- intervenne il signor Cooper abbandonando dolcemente sul divano la
bambina che non si mosse e continuò a dormire.
Ron
iniziò a versare lo champagne nei flute.
-Perché
a me così poco?!- domandò Maggie scrutando accigliata il suo bicchiere
praticamente vuoto.
Hermione
e Ron risero.
-Accontentati!-
la riprese dolcemente il rosso cominciando il conto alla rovescia.
-10...9...8...7-
In
quell’agitazione generale, nessuno si accorse che la porta si era aperta e che
sulla soglia era rimasta Anne a fissarli.
-3...2...-
Draco
si voltò rimanendo pietrificato. Smise di partecipare al conto alla rovescia e
sgranò gli occhi. La sottilissima figura di Anne era appoggiata allo stipite
della sua porta con un sorriso
stupendo e gli occhi blue che brillavano di luce propria.
“Hai
bevuto troppo, Malfoy!” si disse scuotendosi. “Non puoi vederla dovunque ti
giri!”
Era
così preso dai suoi pensieri che non si accorse nemmeno della pacca sulla
spalla di Ron, della stretta di mano del signor Cooper e dei baci di Maggie ed
Hermione sulle guance.
Non
riusciva a staccare gli occhi da quella bellissima figura che rimaneva in
disparte e non osava disturbare quella stupenda allegria.
Solo
quando Ron si voltò e trovò Anne, appoggiata allo stipite della porta e dopo il
suo urlo di benvenuto, Draco ritornò finalmente in se stesso.
-Anne!-
la salutò il rosso correndo verso di lei ed abbracciandola forte. Le scoccò un
bacio sulla fronte augurandole un Felice anno nuovo. La bruna ricambiò
sorridendo quella caldissima accoglienza.
-Grazie,
Ron...- rispose prima di essere rimessa a terra dal rosso e di essere
nuovamente rapita da un abbraccio caloroso di Hermione a cui seguirono a ruota
uno di Maggie e infine uno troppo commosso del Signor Cooper.
-Tesoro
sei completamente intirizzita!- le disse iniziando a strofinarle le spalle
minute.
Anne
sorrise ancora cercando di divincolarsi con gentilezza da quelle carezze e
quelle attenzioni a cui non era più abituata da tempo.
Draco
continuava fissarla incapace di salutarla ed abbracciarla come tutti gli altri
avevano fatto.
Anne
incrociò il suo sguardo blue con quello argenteo del biondino ed immediatamente
le guance si imporporarono. Era bella quella sensazione di calore che le saliva
dal cuore. Era così calda ed avvolgente che in quel momento, in cui era
letteralmente congelata, era un toccasana.
Si
lasciò condurre da Hermione vicino al divino dove un bel fuoco acceso
scoppiettava.
-Ma
quando sei arrivata?!- le chiese dolcemente aizzando le fiamme.
Anne
la sentì per puro miracolo. Era così presa, dalle bellissime sensazioni che la
consapevolezza, di avere i suoi occhi
puntati addosso, le stava dando.
-1
ora fa, più o meno...- si affrettò a dire accettando di buon grado il bicchiere
di caffè fumante che Ron le stava porgendo.
-Come
mai sei venuta solo adesso, non hai trovato il mio biglietto?!- chiese Maggie
che si era accomodata sul bracciolo accanto a lei. Anne trattenne il fiato
quando si accorse che Draco si era avvicinato ai divani.
-Oh,
eccoti qui, Malfoy, finalmente...- lo schernì Hermione sorridendogli –Hai visto
che bella sorpresa?-
Draco
annuì col capo.
La
guardò ancora negli occhi prima di dirle con la sua voce profonda.
-Ben
tornata, Anne...-
Un
silenzio insolito cadde nella stanza calda ed accogliente.
Anne
arrossì prima di rispondergli.
-Grazie...-
Un
altro silenzio imbarazzante calò tra il gruppo. Il signor Cooper sorrise prima
di prendere sua figlia in braccio. Nessuno si era accorto che aveva indossato
il capotto ed aveva coperto Lily.
-Beh,
io vado...-
Sorrise
a tutti.
-No,
aspetti non vuole rimanere un altro po’ con
noi... giocheremo a carte!- disse Ron raggiungendolo sulla porta. Thomas
scosse la testa.
-Ti
ringrazio... ma Lily sta dormendo profondamente ed io non vorrei farle prendere
un malanno se uscisse di casa troppo accaldata...- l’uomo accarezzò dolcemente
la guanciotta paffuta che si intravedeva da quel morbido fagotto di sciarpe e
cappelli.
-Vengo
anch’io... devo andare a vedere i fuochi
al parco!-
Thomas
guardò sua figlia Maggie.
-Ma
non devi aspettare TJ?!-
La
biondina divenne rossa prima di rispondere.
-Mi
aspetta, lì...- mentì spudoratamente. Si infilò l’elegante cappotto di panno e
raggiunse il padre alla porta.
Anne
si alzò per raggiungerli.
-Vai
via anche tu, Anne?!- chiese ancora Hermione guardandola.
-Beh,
io...-
-No,
tesoro rimani... non hai avuto una festa di capodanno... almeno goditi il dopo
cena!- la incoraggiò suo padre.
-Ma
saranno stanchi... ed io vorrei riposarmi...-
-Dai
Anne, rimani... una sola partita a carte e dopo vai via! Non lasciarmi da sola
con questi due!- la supplicò scherzosamente la brunetta sorridendole. Ron e
Draco le lanciarono un’occhiataccia.
Anne
incontrò accidentalmente gli occhi argentei di Malfoy e non capì più niente.
Sapeva solo che mai avrebbe lasciato quella casa. Doveva prima dare un augurio
come si doveva a Draco.
-OK...-
Un
ululato di consensi si levò da Ron ed Hermione che iniziarono a prendere le
carte.
-Beh,
allora noi andiamo grazie mille dell’ospitalità...- disse dolcemente il signor
Cooper.
Draco
li accompagnò alla porta sorridendo.
-
E’ stato un piacere, mi creda...-
***
Ginny
rabbrividì quando un soffio di vento gelido le sferzò le spalle ed il viso.
Era
uscita fuori all’aperto per riflettere. Le parole di James non le erano
piaciute affatto e, per di più, non aveva avuto la possibilità di parlare un
momento con Harry, visto che era molto impegnato a discutere con i suoi
colleghi capitani.
Si
strinse nelle spalle quando un’altra ventata di aria fredda entrò
prepotentemente nella stoffa leggera del suo bellissimo abito.
-Ti
prenderai un malanno!- le disse Harry
appoggiandole la sua giacca nera sulle spalle scoperte.
Ginny
si girò sorridendogli. Era così bello quella sera che non riusciva ad essere
arrabbiata con lui.
-Grazie-
gli sussurrò senza intonazione.
-
Cos’hai principessa?!- le domandò accomodandosi accanto a lei sul parapetto del
terrazzo.
-Nulla,
stavo solo riflettendo-
-Su,
cosa?-
Ginny
si strinse nelle spalle incapace di mentirgli.
-Su
cosa sono io per te...-
Harry
serrò la mascella prima di afferrarle la mano.
-Pensavo
che avessimo già affrontato questo argomento...-
Virginia
gli sorrise.
-Lo
so, ma un brutto scambio di opinioni mi ha fatto risorgere il problema...-
Harry
si accigliò.
-Con
chi?!-
Ginny
portò il suo sguardo chiaro sul panorama che si godeva da quel terrazzo. La
città si estendeva tranquilla ed illuminata sotto di loro. Il caratteristico
odore di neve le riempiva le narici. Era una bella sensazione.
-James-
Harry
la guardò interrogativamente.
-Il
sottoufficiale Andrew- spiegò meglio la rossa guardandolo.
-Oh-
-Non
l’ha presa molto bene del nostro riavvicinamento, avvenuto, te lo ricordo, a
causa, di un nostro appuntamento saltato per colpo di un lavoro extra che per
purissimo caso gli avevi assegnato, proprio tu...-
evidenziò le parole nostro e tu con un certo intercalare della voce.
Harry
sorrise furbo al ricordo della sua rivincita.
-OK,
Ok... non è stato carino da parte mia...- si affrettò ad aggiungere notando lo
sguardo indagatore di Ginny. –Ma ne è valsa la pena, siamo di nuovo insieme,
no?!-
-Sì,
ma tu hai approfittato della tua posizione e questo non è giusto e poi...-
Harry
non le fece finire la frase perché la prese tra le braccia e la baciò con
trasporto. Per Ginny era già abbastanza difficile parlare con lui a così pochi
centimetri di distanza, figuriamoci, poi, con lui attaccato alle labbra.
La
lasciò andare di malavoglia.
Ginny
continuava a tenere gli occhi chiusi.
-Vuoi
sapere cosa sei per me? Beh, sei questo, insomma... tu per me sei passione,
desiderio, simpatia, dolcezza, allegria, divertimento, amore... sei un insieme
di sentimenti che io beh, non riesco ad esprimere in nessun’ altra maniera se
non che con il tuo nome. Virginia, tu per me sei troppe cose, non voglio
limitarmi e definirti con un solo, semplicissimo e riduttivissimo appellativo.
Sei Virginia. Basta. Sei la mia
Virginia....-
Per
quanto quel discorso fosse stato ingarbugliato e a tratti poco chiaro, Ginny
non poté fare a meno di gettargli le braccia al collo e baciarlo. Baciarlo come
aveva sempre fatto. Con la stessa passione e lo stesso trasporto.
-Ti
voglio bene, Harry-
Il
bruno le passò, le braccia attorno ai fianchi.
-Ti
voglio bene anch’io...-
Sopra
le loro teste un bellissimo rametto di vischio rimaneva tranquillo sospinto dal
vento freddo.
In
lontananza dei bagliori argentei riempivano il cielo. I fuochi era
incominciati.
Harry
e Ginny rimasero sul terrazzo abbracciati a godersi quel bellissimo spettacolo.
***
Maggie
afferrò sorridendo la tazza fumante che il barista le stava offrendo. Pagò
velocemente ed uscì dal locale caldo e chiassoso. I fuochi di inizio anno
stavano per incominciare.
Erano
le 12:15 e lei per la prima volta nella sua vita avrebbe visto quello
spettacolo senza di lui. Senza il suo migliore amico. Senza TJ.
Si
trascinò silenziosa verso la piccola altalena dove fin da piccoli lei ed il
rossiccio avevano assistito alla festa pirotecnica.
-Ottimi
posti, complimenti...-
Maggie
si rizzò a sedere. Un brivido spaventoso le percorse la schiena. Non era
possibile che la voce dolce ed educata di TJ fosse lì, in quel momento.
Sicuramente, lui, si stava divertendo a ballare valzer e a mangiare caviale
alla festa che i suoi genitori avevano organizzato per trovargli una fidanzata.
Va bene, lui non aveva menzionato questo particolare... ma lei lo aveva capito
da sola.
-Propio
quelli che preferisco-
Avvertì
una leggera pressione contro la sua spalla. Qualcuno della stessa corporatura
di TJ si era appena seduto sull’altalena accanto alla sua. Aveva anche il suo
stesso identico odore di pulito.
Inghiottì
il vuoto iniziando a girarsi lentamente. Aveva paura di quello che avrebbe
visto.
TJ
era seduto accanto a lei con un adorabile sorriso stampato sulle labbra e più
bello del solito, nel suo cappotto elegante e con il colletto della camicia
raffinata che usciva dallo scollo.
-Cosa
vuoi?!- gli disse girando immediatamente la testa e puntando i suoi grandi
occhi verdi sul cielo stellato.
-Solo
veder e i fuochi con te, l’abbiamo sempre fatto!- affermò con semplicità
sorseggiando la sua cioccolata.
-
Quest’anno è diverso... poi scusa non potevi andare a vederli con quell’oca che
i tuoi genitori ti hanno appioppato come fidanzata?!- gli domandò tagliente
rivolgendogli uno sguardo arrabbiato.
TJ
le sorrise. Gli sembrava così bella con quei lunghi capelli biondi e
quell’espressione da bambina corrucciata.
Aveva
un odore così buono di fragola e vaniglia che avrebbe volentieri annullato
subito la distanza tra loro due.
-Come
hai fatto a sapere che ero qui?!-
TJ
sorrise ancora.
-Lo
sai che ti conosco meglio di chiunque altro...-
Maggie
lo guardò con il sopraciglio inarcato.
-
D’accordo; ero rimasto ad aspettarti a casa tua e quando è arrivato tuo padre non ho fatto altro che
chiederglielo.... ho anche dovuto inventarmi una scusa! Perché hai detto ce
avevi un appuntamento con me, quando non era vero?!-
Maggie
si morse il labbro inferiore. Già, perché lo aveva fatto. Non poteva certo
dirgli che suo padre non l’avrebbe lasciata andare se non fosse stato sicuro
della sua presenza... della compagnia di un ragazzo in gamba come Tolomeus
Natchos!
-Così-
TJ
le rivolse ancora una volta il suo sguardo cristallino e lei non poté fare a
meno di arrossire. Aveva la bocca secca e le mani congelate se le mise in tasca
guardandolo con la coda dell’occhio.
-Ti
sei divertito alla festa?!-
TJ
smise per un momento di sorseggiare il suo caffè bollente.
-Affatto-
le assicurò ridendo.
Gli
occhioni verde smeraldo della biondina si illuminarono. Sorseggiò ancora quel
liquido caldo e profumato.
-Mi
sei mancata...- TJ arrossì ostinandosi a guardare nel vuoto davanti a sé.
Maggie
sorrise inconsciamente voltandosi a scrutarlo. Era così dolce quando arrossiva!
-Anche
tu-
TJ
si voltò all’improvviso. Un sorriso di 32 denti li allargava le labbra. Allungò
una mano per togliere una lunga ciocca bionda che le copriva il viso. Gliela
portò dietro l’orecchio. Un paio di guance rosate si presentarono ai suoi
occhi. Si chinò su di lei e con infinita dolcezza gliele baciò. Le sue labbra
erano fredde e a contatto con le guance bollenti di Maggie si scaldarono
immediatamente.
-Buon
anno Nuovo, piccola Margareth...- sussurrò al suo orecchio.
Maggie
si voltò appoggiando all’improvviso le sue braccia attorno al collo del
rossiccio e lo attirò a sé. Quel profumo di pulito era così inebriante. Si issò
sulla schiena e con infinita facilità raggiunse le sue labbra. Fu ancora una
volta un contatto troppo labile e semplice per significare davvero qualcosa di
importante. Maggie si ritirava sempre quando TJ aveva voglia di rendere più
profondo quel contatto. Sembrava avesse paura. Ritornò a sedersi sulla sua
altalena e prima che uno dei due potesse dire qualcosa i fuochi d’artificio
riempirono il cielo scuro.
-Buon
anno nuovo anche a te, Tolomeus-
Il
cuore di Maggie ebbe un sussultò quando le dita inguantate del rosso cercarono
le sue. Non si era mai accorto di quanto le loro mani stessero bene
intrecciate. Con quel pensiero in testa, Maggie sorrise, e finalmente si
godette quello splendido spettacolo.
Il
cuore le batteva forte e la sensazione di pace e benessere che provava nel suo
cuore era legata alla sola presenza del ragazzo.
***
I
passi leggeri di Draco ed Anne rimbombavano sull’asfalto bagnato. Entrambi
intirizziti e infagottati nei loro grandi cappotti di panno. Il biondino non si
capacitava della bellezza della bruna vestita di un semplice paio di jeans e di
scarpe da ginnastica.
Senza
le immancabili calzature col tacco, Anne era un bel po’ più bassa di lui. Non
esageratamente ma abbastanza perché lui potesse guardarle la cima della testa.
I capelli nero ebano venivano sospinti dal vento freddo. Era davvero carina con
la chioma scompigliata.
-Non
c’era bisogno che tu mi accompagnassi...- disse all’improvviso la ragazza
rompendo quell’imbarazzante silenzio.
Draco
scosse la testa.
-Volevo
accompagnarti. Sono un gentiluomo, io!- rispose il biondino sorridendo
bonariamente.
Anne
si strinse nelle spalle.
-Ma
non dovevi sentirti obbligato a farlo...-
-Non
mi sono sentito obbligato a farlo. Mi piace camminare la sera e poi...- Draco
si interruppe. Cosa stava per dire? Che gli piaceva trascorrere il tempo con
lei?! Che gli piaceva il suo profumo? Il modo in cui arrossiva quando le
parlava? No, non poteva.
-Uffa,
Cooper, mi andava e basta!- liquidò l’argomento con un’alzata di spalle.
Anne
rimase zitta.
-Ti
ha dato fastidio vedermi piombare a casa tua, no, perché, sai, sei stato l’unico
che non ha avuto nessuna reazione e...-
-Mi
ha fatto molto piacere che tu sia tornata.-
Un
nuovo silenzio cadde tra di loro. Draco era stranamente monofraseologico quella
notte.
-Ti
sta bene la mia sciarpa!-
Disse
all’improvviso facendo sussultare la bruna. Anne affondò maggiormente nel basco
e nel collo del cappotto quando sentì di nuovo
i suoi occhi addosso.
-Quei
colori risaltano i tuoi occhi-
Draco
Malfoy aveva notato che quella sciarpa faceva risaltare il colore dei suoi
occhi?! quello era un giorno da ricordare.
-Oh,
beh, c’è... no... anche a te stava bene, la rivuoi indietro?!- disse
all’improvviso mordendosi immediatamente la lingua.
Draco
le scrutò il volto attendendo il rossore che tanto adorava. La reazione sperata
non tardò ad arrivare.
Malfoy
scoppiò a ridere.
-No,
assolutamente... non la rivoglio indietro. E’ un regalo! E poi, mi fa uno
strano piacere sapere che ce l’abbia tu...-
Ma
cosa aveva detto?! Era impazzito?! Come gli saltava in mente di essere così
sincero!
Non
sentì più un alito di respiro provenire dalle labbra di Anne. Quelle bellissime
labbra rosse che una notte avevano occupato i suoi sogni di solito dedicati ad
un’altra ragazza.
Il
silenzio calò e non si diradò fino a quando non raggiunsero la villetta bianca
e blue. Draco l’accompagnò alla porta.
-Grazie, per tutto quello che avete fatto per
la mia famiglia. Non sapete quanto ci ha fatto piacere passare il capodanno con
voi...-
-Tu
non c’eri; come fai a sapere che a loro è piaciuto?- le chiese Draco iniziando
a guardarsi in giro. Soffermò il suo sguardo sullo stipite della porta in alto
alle loro teste prima di riportare l’attenzione sul viso di Anne.
-Beh,
lo so!- aveva esclamato.
Draco
l’aveva guardato ancora negli occhi poi all’improvviso era scoppiato a ridere.
-Stavo
scherzando e comunque è stato un vero piacere-
Anne
aveva trattenuto il fiato quando Draco le aveva sorriso così dolcemente. Era
così bello ed intelligente.
-Beh,
allora... buona notte- si era voltata velocemente cercando di entrare in casa.
Una mano fredda le aveva bloccato il polso costringendola a voltarsi.
-Non
mi dai il bacio tradizionale sotto il vischio?!- le aveva domandato
abbassandosi fino alla sua altezza.
Anne
trattenne il fiato quando avvertì le labbra fredde di Malfoy poggiarsi sulle
sue. Erano così morbide ed esperte. Si muovevano sulla sua bocca così
dolcemente. Sentì l’ossigeno mancarle quando Draco si distaccò.
Le
accarezzò una guancia morbida.
-Buon
Anno Nuovo, Mary Anne Cooper...- le scompigliò i capelli e con un dolce sorriso
si voltò.
Anne
si mise una mano sul cuore che sembrava volesse rompere la cassa toracica. Si
appoggiò allo stipite della porta ed alzò gli occhi al cielo.
Non c’era nessun vischio
appeso sulle loro teste.
Le
guance le si imporporarono di rosso e senza che lei riuscì a fermarsi, un
sorriso le riempì il volto.
-Buon
ANNO Nuovo anche a te, Draco Thomas Malfoy...-
Non
avrebbe mai immaginato che un ragazzo biondo che rispondeva proprio a quel nome stesse provando uno stranissimo
batticuore e un certo surriscaldamento sulle guance.
Continua...
Ehi, siete ancora con me?! Me, molto contenta! Spero
che questo chap vi sia piaciuto. Ho messo così tanto tempo nello scriverlo non
perché mi mancassero idee (in realtà ne avevo così tante che ho faticato a
metterle in ordine ^^), ma solo perché ero impegnata (e lo sono tutt’ora) nella
traduzione di una ffc per una mia amica... quindi mi dovevo dedicare all’una e
all’altra!
I’m sorry, people!
Per quanto riguarda, la situazione tra Anne e Draco
lui l’ha baciata quando in realtà non
c’era nessun vischio! Perché?! Ma chi lo sa!
TJ e Maggie... non sono carinissimi?! Ho ascoltato il
vostro consiglio e ho scritto di nuovo su di loro. Spero che siano di vostro
gradimento...
Ginny ed Harry sono dolcissimi e non riesco a tenerli
separati!
Ron ed Hermione... beh, semplicemente sono loro!
Ma basta annoiarvi con queste sciocchezze e passiamo
immediatamente ai saluti che questa volta sono stati tantissimi!
SILVIX Ciao tesoro, grazie
mille sei sempre troppo buona! Un bacio,
AngéleJ
Vale Grazie, bellissima sei
troppo dolce e gentile! Un bacione anche a te,
AngéleJ
Daisy Ciao Meravigliosa!
Purtroppo seguendo la mia ispirazione non ho trovato questo, un chap molto
propenso all’introduzione di nuovi personaggi... nel prox tutto verrà spiegato
e risarà di nuovo un po’ d’azione... la pozione sta procedendo bene, e
Mellifluo scoprirà finalmente dell’altro sulla città in cui si sono nascosti
quei tre... beh, ora devo andare grazie mille dei complimenti! Sei troppo
gentile. Un bacio,
AngéleJ
Sweetie Grazie, dolcezza. Sono
davvero iper felice che il mio scorso chap ti sia piaciuto così tanto... sai
anche a me è piaciuto un mondo scriverlo (^^) Voi siete così STRAMALEDETTAMENTE
gentile nei miei confronti che mi fate commuovere. Continua a seguire la mia
ffc e fammi sapere se anche questo chap è stato di tuo gradimento. Un baio,
AngéleJ
Tipsy Eccoti accontenta
tesoro mio, non ho smesso di scrivere su Maggie e TJ. Davvero le scene di
battaglia non sono state così orrende?! Bene, bene. Me molto contenta! Grazie, grazie, davvero. Leggendo
il tuo commento mi sono sentita molto lusingata. E’ davvero bello sentirsi dire
che i personaggi del tua storia sono caratterizzati bene ed è davvero emozionante
sapere che prendono forma nella tua mente! Angéle molto contenta. Beh, adesso
ti lascio. Un bacione forte.
AngéleJ
Phoebe80 Ciao Bellissima! Grazie
del tuo commento sempre intelligente e pieno di osservazioni esatte e no .
Innanzitutto è vero, la pozione è a buon punto o no?! Svelerò tutto nel
prox chap. Per quanto riguarda Voldy...
beh, lui non sa affatto dove si trovano i ragazzi e sta cercando di capirlo
attraverso... Ehi, ehi, ma che mi stai facendo dire?! Sono anticipazioni! Me
impazzita totalmente! Cmq abbi pazienza e presto tutto sarà spiegato. Don’t
worry. Un bacione,
AngéleJ
Avana
Kedavra
Carissima Avana, sono molto lusingata, che la mia compagna di one-shots
condivise (quella di Sunny) abbia commentato la mia ffc. Sono davvero contenta
che ti piaccia! Davvero, mi fai commuovere! Cmq, grazie dei tuoi complimenti
che mi hanno fatto arrossire, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie! Beh, adesso vado perché vorrei aggiornare entro lunedì! Un
bacio,
AngéleJ
Sunny Sunnina Mia! Che bello
un altro tuo commentino sulla mia storia, non vorrei ripetermi... ma ogni volta
che recensisci e mi dici sinceramente quello che pensi mi rendi immensamente
felice! Io una dote nel descrivere Ron?! Assolutamente, no! Quella è tua e
nessuno te lo può togliere, il tuo è il miglior Ron sulla faccia delle FFC
credimi. Sei la regina dei Ron! Ed io ti adoro perché come lo fai bello e sexy
tu, non ci riesce nessuno... te l’ho detto anche nella mia recensione... (Angéle che sbava ancora al
ricordo del dio rosso che si comporta da cavernicolo!) Beh, tesoro... ora devo
andare fammi sapere se ti è piaciuto e grazie mille per la dedica, mi hai fatto
davvero super contenta! Un bacio,
AngéleJ
Vega Ma tu mi vuoi fare
proprio piangere?! Io una delle migliori 4 aurici?! No, troppo, troppo, buona ^\\\?
Angéle arrossisce furiosamente mentre ripensa al gentilissimo commento di Vega.
Sono davvero contenta che il mio chap ti sia piaciuto e che sia riuscito a
capirlo anche alle tre di notte (ecco svelato il mistero del bellissimo delirio
di Vega)... ti ringrazio davvero e ti mando una valanga di ringraziamenti che
coprono un sacco di baci affettuosi.
AngéleJ
Marcycas-Lady
of Darkness Perché
proprio una N? Beh, perché c’è un motivo non sono mica scema!(Pazza esaurita da
ricovero, sì... scema ancora no...) lo scoprirete non vi preoccupate... eppure
potreste arrivarci tranquillamente se solo
rileggeste i chap e osservaste tutto con molta attenzione... in fondo,
cosa potrebbe mai volare quell’uomo dalla mente di Hermione?!?!?! Semplice no?
(Veramente non ho capito niente persino io ND di Hermione ) Va, beh... cmq
lasciamo perdere! Grazie del tuo commento Lady (Credo cha sarà anche l’ultimo
di questa estate visto che ti sei messa in vacanza...Cattiva!), quindi, ti
saluto e ti auguro una felice estate un bacione,
AngéleJ
Charlotte Bene, tesoro sono
contenta che tu abbia risolto i problemi con il tuo pc... mi fa anche molto
piacere che il chap precedente sia stato di tuo gradimento... spero vivamente
che anche questo non ti deluda! Mi raccomando... fatti sentire. Ti mando una
valanga di baci, che coprono un coro da stadio :”QUANDO AGGIORNI?”
AngéleJ
Nene89 Tesoro, mio! Che bel
commento che mi hai lasciato; grazie alle tue belle parole ho deciso di
continuare a scrivere sui miei bambini(in effetti, quei due sono nati
interamente dalla mia fantasia e sono davvero molto orgogliosa di loro...). Hai
visto ho dedicato ancora dello spazio a quei due bellissimi giovincelli. Non
sono tenerissimi?!?!?! TJ esiste davvero, ahimè, e io, beh, sono
stramaledettamente innamorata di lui...(è stato lui a definirmi
stramaledettamente sveglia e a rubarmi il cuore... peccato che è un cieco
rimbambito che non si accorge mai di niente...ah!sospiro...)cmq, lasciamo stare
i miei problemi di cuore e ti mando una bacione e ti ringrazio ancora tanto.
Per quanto riguarda le tue one-shots... beh, se ricevi poche recensioni non
vuol dire che nessuno le legge!
AngéleJ
Clo87 D’accordissimo! Non
vorrei mai che quella Rowling ci giocasse un brutto scherzo separandoli! Sono
fatti per stare insieme... cmq, grazie per il tuo commento e speriamo che tu
non abbia più problemi col tuo pc... grazie della dolcezza che usi per scrivere
i commenti, sei troppo gentile, ti voglio un mondo di bene,
AngéleJ
**auror** Ciao carissimo\a ! (Non
mi hai detto maschio o femmina quindi adesso ti becchi la slash con le
opzioni...) sei stato/a gentilissimo/a a lasciarmi finalmente un commento. In
questo modo, riesco, finalmente, a conoscere altri lettori, sei stata/o troppo
buono/a! Però se la mia ffc ti diverte ed appassiona sono davvero contenta e mi
raccomando ogni tanto commenta e non tornare negli anonimi! Un bacio anche a
te,
AngéleJ
Maga Magò Don’t worry tesoro,
capita a tutti ^_°! Sono davvero contenta che le mie coppie e la storia in
generale ti piaccia e ti incuriosisca... sì, davvero non potete rendermi più
contenta quando mi dite queste cose! Grazie tante... cmq, non so, mi state
mettendo in teste questa idea della one-shot su Maggie e TJ... che mi stuzzica
parecchio, vedremo! Beh, adesso vado. Un bacio,
AngéleJ
Phi Phi mia dolcissima
lettrice. I commenti che mi lasci tu non me li lascia mai nessuno. Visto che
sono sempre lunghi ed esaurienti anche la tua risposta sarà uguale. Allora,
innanzitutto è vero. Draco è l’uomo dei miei sogni però ho già spiegato perché
è così dolce nell’altra tua risposta(la più lunga della storia delle risposte
ai commenti). Perché ho scelto ciliegia e fragole?! Molto semplice. Ho un
fratello e parecchi amici del sesso forte. Ho fatto un sondaggio ed è risultato
che. I ragazzi adorano i profumi delle ragazze; li preferiscono alla frutta e i
preferiti in assoluto sono la ciliegia, la fragola e la pesca! Per quanto
riguarda l’odore di primavera me l’ha suggerito il mio big brother dicendomi
che la primavera viene inteso come il profumo della giovinezza, della bellezza
e quindi della ragazza in generale...So, ho pensato di darlo ad Hermione perché
è LA ragazza delle storie più belle che io abbia mai letto... Tutto chiaro. In
questo chap avrai notato che ho dato un altro profumo a Maggie e a TJ (Vaniglia
e fragola e profumo di pulito)... questi sinceramente non ne ho idea... so solo
che il ragazzo di 16-17 anni non usa litri di profumo, quindi sia naturale che
(se si lava e cambia i vestiti e la biancheria) odori soprattutto di pulito, no?!
Maggie e dolce quindi quale profumo più dolce della fragola e vaniglia?!?!?!?!
Cmq, ora devo andare ti mando un bacionissimo e ti dico che nel prox chap si
saprà anche l’odore di Anne. Di cosa profumerà?! Mah!
AngéleJ
Vale e
Mely
Ciao ragazze! Grazie, grazie, grazie di cuore
per gradire tutte le coppie della ffc! Lo so anche voi avete la vostra
preferita, ed infatti, anche in questo chap ho dedico molto spazio a H/G! spero
abbiate gradito... chissà cosa nasconde Ginny ad Harry!? Mah, speriamo bene, un
bacio
AngéleJ
Ary Carissima è vero ad ogni
recensione ci conosciamo meglio... cosa ti racconto, a parte il soffrire di
cuore per quel ragazzo del “stramaledettamente sveglia”, mi annoio da morire!
Vado a mare, faccio passeggiate, scrivo, leggo e vedo i miei amici e ahimè
questo ragazzo che continua a ronzarmi intorno, ma... niente è un cieco
rimbambito! E Tu? Cmq, grazie mille
delle tue recensioni e dei tuoi complimenti! Grazie davvero! Ti voglio bene! Un
bacio,
AngéleJ
LuLu Ciao Lulu! Non so se
leggerai l’aggiornamento, probabilmente no, però io ti volevo salutare e
ringraziare lo stesso! Ci risentiamo a settembre e prometto che per quella data
avrai un bel chap di “Evelyn e l stanza di Oxford” ok?! Don’t worry! Tvttttttb!
Divertiti e buone vacanze. TCHUSS!
AngéleJ
Chris Ciao Bellissimo! Tutto
bene da quelle parti? Davvero ti sei lasciato con la tua ragazza?! Mi
dispiace... uffi, tutti problemi di cuore in questo periodo?! Anch’io sono un po’
triste... L però dai! Tiriamoci su il morale con
questo capitolozzo, zuccheroso! Povera Ary, non si dice così! La mia bravissima
e dolcissima recensitrice, giocherà anche ad Hockey sarà pure un maschiaccio ma
è una mia cara amica quindi non la prendere in giro! Poi, lo sanno tutti che le
ragazze maschiaccio sono quelle più richieste... non è vero?! Va beh, lasciamo
perdere... ti ringrazio tantissimo dei tuoi commenti sempre dolci e simpatici, mi
tirano su il morale, davvero tanto! Continua a recensirmi e un bacione
ricoperto da una valanga di abbracci dolci, dolci per tirarti su il morale,
vedrai presto, troverai una ragazza bella, intelligente, dolce e maschiaccio
che ti farà perdere la testa! Ciao, ciao, Chris,
AngéleJ
Angela Ciao, una mia omonima!
Me super contenta. Ti ringrazio dei tuoi complimenti! Un kiss grande quanto una
casa!
AngéleJ
Miroku Gentilissimo e
dolcissimo commentatore. Ti ringrazio tantissimo del commento perché mi ha
fatto davvero piacere. Anche tu hai scoperto la mia ffc solo adesso?! Ma non fa
niente... sono ugualmente contenta che ti abbia incuriosito e che tu abbia deciso
di leggerla! Grazie per aver utilizzato la mia parola preferita anche nel
commento! Sei stato davvero dolce, dolce... mi raccomando commenta anche questo
chap... non voglio che tu ritorni tra gli anonimi... è così bello esprimere la
propria opinione su una storia ed avere un confronto direttamente con l’autore!
Davvero! Mi raccomando quindi, esprimi sempre i tuoi pensieri e non avere mai
paura di farlo! Un kiss grande, grande, per una persona e dolce e gentile come
te.
AngéleJ
p.s.
Grazie
per avermi ringraziato (Scusami il bisticcio tra le parole) da parte di tutti
coloro che leggono e non commentano perché credetemi sono davvero in
tantissimi! Beh, ora ti lascio, ancora ciao...
Riley Ehi, bellezza! Nono so
se hai letto che TJ esiste davvero... non è rossiccio con gli occhi azzurri...
Ma è solo bruno! (Ma bellissimo ND Angéle con la bava alla bocca mentre
immagina quel ragazzo meraviglioso...)Grazie dei tuoi commenti e scusami se non
ho letto e commentato i tuoi aggiornamenti ma
ho avuto un mucchio di roba da sbrigare provvederò al più presto,
promesso! Ti mando una valanga di baci e ringraziamenti!
AngéleJ
Vale Ciao bellissima, credo
allora che si sia verificata un’anonimia perché ci sono stati due commenti
firmati Vale. Vi prego una delle due di specificare il proprio nome con qual
cosa che mi faccia capire con chi sto parlando... Cmq, passiamo al commento! Sei
sempre gentile e dolcissima! Grazie, mi commuovete sempre quando mi dite che mi
miglioro nel mio modo di scrivere... Me super contenta! Davvero! Non
preoccuparti non ho smesso di scrivere su di loro! Un bacione grande
AngéleJ
Elwen A divertirti al mare?!
Beh, beata te, io ce l’ho a due passi quindi mio padre non mi manda da nessuna
parte... Uffi, mi toccherà restare in questo paesino marittimo fino alla fine
di agosto... che palle! Va, beh, non importa mi distrarrò scrivendo altri chap
e one-shots... Cmq, grazie del tuo commento troppo gentile! Un bacio,
AngéleJ
Kathy Ah, tutti a chiedermi
della N?!?!? Vi ho messo proprio una certa curiosità addosso...bene, bene era
proprio quello che volevo, ho voluto non scrivere niente sulla cicatrice in
questo chap proprio per questo! Sono sadica, vero?! (Ora ti diamo un colpo in
testa e te lo facciamo vedere noi il
sadica e la risata da idiota ND
Tutti con delle spranghe in mano -Fermi, fermi Se mi uccidete come farete a
sapere cos’è quella N?Nd Angéle - Non ce ne frega niente almeno ci togliamo
questa soddisfazione Nd Tutti con gli occhi rossi come il fuoco -Aahahahah Nd
Angéle -Prendiamola!!!Nd Tutti) Va beh, dopo questa breve parentesi, non mi
resta che ringraziarti come al solito della tua gentilezza e di dirti solo una
cosa: Aspetta!un bacio,
AngéleJ
Lord
Samurai
Ciao carissimo, in effetti, è vero. Muori e risorgi, muori e risorgi,
continuamente... Hai dimenticato la password? Hmmm... brutta storia quando la
dimentichi! Hai provato a ciccare su quel pulsante in basso dove c’è scritto“Password
persa”? Può darsi ce si risolva tutto... va, beh cmq ho visto che hai cambiato
nome e stai ripubblicando le tue ffc... Angéle molto contenta... mi raccomando non
sparire di nuovo, fatti sentire, un bacio grande,
AngéleJ
ClyClu Grazie carissima sei
molto gentile! Sono davvero felice che la mia storia ti prenda tanto! Un bacio
e grazie,
AngéleJ
Lilyciuffetty Grazie invece io semplicemente
ti adoro e sei solamente troppo G-E-N-T-I-L-E! Un bacio grande, grande
AngéleJ
Marilia Tesoro! Potrai mai
perdonarmi per quella recensione stupida e senza cervello che ti ho lasciato
quando ero sotto il fumo di narcotici?! Mi perdoni?! Mi sei mancata piccola!
Sai ho letto l’ultima tua ffc (Street for the dark) e mi è piaciuta moltissimo!
Davvero interessante. (Carina l’idea di far passare Hermione a Serpeverde!).
Per quanto riguarda il commento, grazie sei come sempre troppo gentile! Un bacio
grandissimo e scusami ancora, perdonami, please!
AngéleJ
Giada Hai perfettamente
ragiona! Come mi è venuto in mente di togliere i miei bambini dalla mia
storia?! Dovevo aver bevuto troppa acqua minerale... Cmq, grazie del tuo
commento sei stata davvero gentilissima...Non preoccuparti per Mellifluo,
presto capirà! Fammi sapere come ti è sembrato questo chap, un bacio,
AngéleJ
Sabrina Ho cercato di
aggiornare il più in fretta possibile!
Spero che riuscirai a leggere... un bacio e scusami,
AngéleJ
Bene,
finalmente ho terminato, come sempre grazie a tutti coloro che hanno letto ma
che non hanno recensito!
Un baci ed
alla prossima
AngéleJ