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Autore: Angele87    17/07/2004    25 recensioni
Harry, Ron, Ginny, Hermione, Draco hanno terminato la loro scuola e adesso sono Auror... ma cosa accadrà... leggete e lo scoprirete... è la mia prima ffc siate clementi...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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DA AUROR A BABBANI XXI CHAP: “Capodanno: un po’ di pace

DA AUROR A BABBANI  XXI CHAP: “Capodanno: un po’ di pace... ma non esageriamo! ”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

 

Dedico questo chap a me stessa (lo so forse è un pò pietoso) perché lunedì compio 17 anni e voglio farmi un regalo... e se volete farmene uno anche voi, lasciatemi un commentino alla fine.

 

AngéleJ

 

 

 

 

TJ si  guardò nel grande specchio, appeso nel suo elegantissimo bagno. Aveva uno sguardo stanco e sbattuto. Il viso leggermente pallido. Le poche lentiggini sul suo naso risaltavano perfettamente.

 

Aprì velocemente il rubinetto dell’acqua fredda.

 

Si rinfrescò abbondantemente il viso. Era davvero stanco. Un paio di giorni più tardi si sarebbe tenuto l’ultimo incontro del campionato invernale di basket.

 

Doveva ancora decidere chi avrebbe sostituito quel cretino di Marcus Bed! Doveva proprio  fare l’idiota per farsi notare dall’amica di Charlotte ?!

 

Sbuffò, pensando a quanto lavoro richiedevano le selezioni del rimpiazzo. Adesso, che il capitano della squadra, il bel biondine, Marcus Bed, era fuori uso, doveva pensarci lui a dirigere quelle maledette audizioni.

 

Si portò stancamente una mano tra i capelli. Tanto valeva chiedere a Maggie di accompagnarlo, almeno lo strazio sarebbe stato più gradevole con lei accanto. In effetti, anche un compito di matematica era più piacevole con lei!

 

Si tolse velocemente la maglia del pigiama e rimase a fissarsi allo specchio.

 

“A me piacciono i ragazzi possenti... ma non voglio i culturisti!”

 

Le parole di Maggie gli rimbombarono nelle orecchie. In effetti, lui non era questo gran cultore del corpo... però, poteva dire che grazie agli allenamenti di basket e alla palestra di casa... beh, stava migliorando.

Sospirò pensando alle evoluzione dei suoi pensieri. Non era possibile che in ogni momento della giornata, appena chiudeva gli occhi, solo una figura, esile e dolce, ingombrava la sua immaginazione.

 

Dannati ormoni della crescita!

 

Perché da un anno a quella parte non riusciva più a pensare a Maggie senza poi dover arrossire per l’immagine audace in cui si era presentata ai suoi occhi.

 

Stava impazzendo!

 

Ogni notte era un supplizio. Sognava sempre e continuamente le sua labbra rosa,  i suoi capelli biondi e morbidi, la sua pelle profumata e... le sue gambe!

 

Perché la sua migliore amica doveva avere una paio di gambe così snelle e sode. Ma, soprattutto, perché doveva essere così dannatamente bella e simpatica ?!

 

Avrebbe dato di tutto per togliersi dalla testa quella ragazzina minuta. Aveva provato anche iniziando a frequentare Charlotte. In somma, Charlotte! Quella ragazza alta, bruna, bellissima, e... nient’altro!

 

Con lei neanche un brivido gli correva su per la schiena. Nemmeno una piccolissima scossa elettrica. Eppure la bella bruna con gli occhi chiari e profondi, l’aveva massaggiato, sfiorato, e anche baciato!

 

Invece, con Maggie... beh, diciamo che gli bastava pensarla perché il suo sangue iniziasse a fluire velocemente verso parti in cui non avrebbe  mai dovuto circolare!

 

Quella notte di Halloween gli aveva solo sfiorato le labbra e... lui non aveva dormito per due notti di seguito. Il cuore continuava a battergli così stramaledettamente forte!

 

Ecco, anche in quel momento, il solo ricordo di quella esperienza gli faceva arrossare le guance e automaticamente si sentiva in paradiso.

 

Si sciacquò ancora una volta il viso. Le gote gli bruciavano.

 

-TJ!- la voce di suo nonno lo fece sussultare.

 

Il rossiccio si voltò sempre continuando ad essere sudaticcio e scarlatto.

 

-Sì ?!- perché la sua voce gli sembrò così inappropriata.

 

-Margareth Cooper al telefono...- suo nonno era appoggiato allo stipite della porta del bagno aperta.

 

-Non capisco perché quella ragazzina continua ancora a dirmi il suo nome e cognome al telefono! La conosco da quando aveva 4 anni, saprò anche riconoscere la sua voce!-

 

I baffi bianchi dell’uomo anziano si curvarono leggermente in un sorriso.

 

-Qualcosa non va ?!- gli chiese dopo aver notato il colorito troppo rosso che imporporava le guance del nipote dopo che aveva afferrato il nome di Maggie.

 

TJ scosse il capo.

 

-Niente, nonno! Va  tutto benissimo...- gli sorrise superandolo e scendendo giù per le scale.

 

Il signor Natchos rimase silenzioso appoggiato alla porta del bagno.

 

Sorrise. Sapeva benissimo la cosa che affliggeva il suo giovane nipote preferito. 

 

***

 

Harry indietreggiò sospinto con forza da Ginny. Ancora una volta si stavano allenando in un combattimento corpo a corpo.

 

Harry parò con energia i colpi agili ed eleganti della rossa.

 

Doveva ammetterlo; si sentiva davvero orgoglioso di quella ragazza. Era una sua creatura.

 

Non riusciva a capacitarsi dei miglioramenti visibili di Virginia.  Da  quel lontano Ottobre aveva fatto passi da gigante.

 

Con un calcio in pieno stomaco lo fece scontrare conto il muro alle sua spalle. Ginny afferrò la spada, che le era caduta, con una velocità tale che Harry non se ne accorse. Inghiottì il vuoto quando si ritrovò con la punta dalla lama che incombeva sulla sua gola.

 

Ginny gli sorrise maliziosa.

 

  -Sei in mio potere, Potter...- gli disse iniziando a riprendere fiato.

 

Harry sorrise mentre scostava velocemente la spada.

 

-Non hai bisogno di una sciabola per questo...- le rispose afferrandola per la vita e tirandola a sé.

 

Ginny rise mentre Harry iniziava a baciarle il collo.

 

La cosa più sexy era vedere Virginia sudata, con le gote rosse, ed il suo viso appagato per la magnifica prestazione che gli  mostrava ogni volta.

Ginny mugugnò contenta mentre rovesciava la testa per dargli più spazio dove far correre le sue labbra.

 

-Non dovresti sedurre le tue allieve, capitano Potter...- gli rivelò portando le sue braccia intorno al suo collo.

 

Harry rise mentre risaliva a cercarle febbrilmente la bocca che baciò con una passione indescrivibile.

 

Ginny trattenne il respiro quando avvertì le dita fresche di Harry scorrere sulla sua pelle sotto la maglia bianca da Auror.

 

All’improvviso quel contatto paradisiaco si interrupe.

 

-Che c’è ?!- chiese Virginia mantenendo ancora gli occhi socchiusi.

 

-Non posso adesso, devo andare. Ho lezione tra 20 minuti. Volo...- le spiegò  iniziando a massaggiarle la schiena.

 

Ginny si morse le labbra.

 

-Va, bene... tanto anch’io non potevo restare!-

 

Harry si accigliò distaccandosi leggermente per guardarla in faccia.

 

-Cosa devi fare? tu hai lezione solo con me!- le domandò guardandola negli occhi che avevano assunto un’espressione furba e sveglia.

 

-Devo fare una cosa...- guardò l’orologio e squittì elettrizzata. –Devo andare!-

 

Lo baciò di nuovo, lasciandolo senza fiato.

 

-A più tardi...- gli sussurrò recuperando la sua sacca.

 

-Ciao, bimba...-

 

Harry rimase nella grande palestra ancora per un po’. Era bellissimo riaverla di nuovo tutta per lui.

 

***

 

Hermione si immerse maggiormente nelle piccole bolle del suo bagno. L’acqua calda e profumata le coccolava tutta  la schiena. Era davvero una sensazione rilassante, propio quello di cui aveva bisogno.

 

Aveva liquidato i due ragazzi. Draco e Ron erano andati in banca.

 

Il rosso aveva insistito così tanto! Voleva vedere dove lavorava Malfoy.

 

Hermione sospirò mentre, solo con il pensiero del sorriso di Ron, il suo cuore faceva un salto e le sue guance diventavano rosse. Guardò silenziosa la candela accesa sul bordo del lavello. Adorava fare il bagno con la luce soffusa. Era qualcosa di estremamente bello e rilassante.

 

Sollevò dall’acqua una gamba lunga e affusolata. La rimirò un attimo. Assomigliava davvero tanto a quella di sua madre. A quel pensiero, non poté evitare di rattristarsi ed iniziare a sentire nuovamente la loro nostalgia. Soprattutto, in quel momento, nel periodo delle feste, era facile pensare a... loro. Suo padre adorava il Natale. La Signora Granger un po’ di meno, visto che era costretta a cucinare ed apparecchiare per l’intera famiglia di suo marito, che contava 5 fratelli con altrettante mogli e figli.

 

Sospirò ancora, ripensando a quando, da bambina, si stendeva comodamente sul parquet elegante, sotto l’albero di Natale, dove si aveva una prospettiva dell’abete davvero diversa, e pensava al suo futuro, a quello che avrebbe voluto fare una volta diventata adulta e... puntualmente si perdeva nei sogni di bambina.

 

Sorrise, mentre appoggiando la testa sul bordo della vasca, dove aveva affagottato un asciugamano, chiudeva gli occhi desiderosa che quei sogni bambineschi e felici ritornassero a popolare la sua mente ormai adulta e priva di quell’innocenza che le aveva dato la possibilità di fantasticare ad occhi aperti fino a qualche anno prima.

 

Un rumore forte di serratura o meglio di porta che veniva spalancata all’improvviso, la riscosse da quel bagno rilassante. Sgranò gli occhi quando scorse la figura di Ron immobile a fissarla nella vasca. Sentì perfettamente le sue gote prendere fuoco ed una rabbia indicibile montarle dentro. Rimasero a fissarsi pochi istanti, giusto il tempo di far capacitare entrambi di quello che stava succedendo.

 

“Ehi, ma Hermione è nuda... là sotto!” pensò Ron prima di inghiottire il vuoto e serrare forte gli occhi all’improvviso.

 

-Scusami...- riuscì a farfugliare prima che le urla della bruna riecheggiassero nella casa.

 

-ESCI FUORI, RON!- abbaiò la bruna portandosi istintivamente le braccia al petto cercando di nascondere al meglio, quello che veniva già abbondantemente celato dalla schiuma eccessiva.  

 

 Ron indietreggiò incapace di ribattere. Chiuse violentemente la porta e rimase in silenzio a riprender fiato. Il cuore gli  batteva a mille e il sangue che aveva arrestato la sua corsa tranquilla verso il cervello, riprese velocemente a circolare. Si appoggiò stancamente alla parete opposta all’entrata dell’elegante toilette e si lasciò scivolare fin per terra. Nascose il viso rosso tra le mani  e...

Scoppiò a ridere seguito, immediatamente, dalla bruna ancora immersa nella schiuma e ancora eccessivamente rossa sulle guance.

 

Ron sentì chiaramente le risate provenire dal bagno e non poté evitare di ridere ancora più forte.

 

***

 

Maggie sbadigliò mentre annoiata fissava i vari aspiranti per il posto di rimpiazzo all’ultima partita del campionato di basket invernale.  Era seduta accanto a Marcus Bed, che di tanto in tanto lanciava languide occhiate alla ragazza pon-pon, Alicia, amica intima di Charlotte. Peccato che lei fosse abbastanza infastidita dalle sue esagerate attenzioni.

 

Maggie trattenne a stento una risata quando, all’improvviso, per darsi sempre più arie, sbatté violentemente la caviglia fratturata contro la gradinata di legno duro. Lo sentì imprecare per poi non muoversi più.

 

Maggie portò il suo sguardo verde ed intelligente sul ragazzo rossiccio che stava esaminando senza troppo entusiasmo una ragazzo basso e tarchiato che già solo per la sua statura sarebbe stato scartato a priori.

 

Sospirò prima di allungarsi sulla panca.

 

-Annoiata?!-  chiese Marcus che aveva ripreso a lanciare languide occhiate alla ragazzina minuta che stava facendo una capriola senza mani.

 

Maggie si portò dietro l’orecchio una ciocca bionda sfuggita dalle due codine basse in cui aveva legato i suoi capelli.  Sorrise tranquilla al bel ragazzo biondo e prese volentieri il lecca-lecca che le offriva.

 

-Non possiamo dire che sia il massimo del divertimento guardare annoiarsi anche chi fa parte della squadra...- disse indicando col capo il viso di TJ che aveva assunto un cipiglio abbastanza innervosito.

 

Marcus rise troppo forte per una battuta senza nessuno scopo di ilarità. Maggie capì che continuava a cercare di fare colpo su Alicia che, invece, continuava diligentemente gli esercizi sull’asse di equilibrio. La bionda rimase a guardarla. Era davvero brava. Certo, non eseguiva   nulla che lei non avesse potuto fare. 11 anni di ginnastica artistica dovevano pur essere serviti a qualcosa... peccato che avesse smesso di frequentare la palestra  un anno prima, senza nessun motivo.

 

TJ annunciò un attimo di pausa.

 

Maggie si alzò per sgranchirsi le gambe. Si mise le mani sui fianchi sperando di poter finalmente portare a termine il “lavoro” per cui aveva accettato di fare compagnia a  TJ. Oltre naturalmente al semplice motivo di restare un po’ con il ragazzo.

 

Sentì una mano poggiarsi sulla testa.

 

-Ciao Maggie...- la voce di TJ le arrivò alle orecchie facendole sobbalzare il cuore nel petto. Si girò velocemente  ondeggiando le lunghe code.

 

-T- TJ...- balbettò diventando rossa. La notte precedente l’aveva sognato di nuovo.

 

Marcus sbruffò notando gli sguardi di entrambi saettare sulla bocca dell’altro. Vide Maggie inumidirsi le labbra e, in quel preciso, momento decise di  sgombrare velocemente dalla zona hot. Si recò nel posto più vicino alle ragazze pon-pon.

 

TJ si riprese, cercando di non guardarle gli occhi troppo verde chiaro.

 

-A... allora,- balbettò aprendo la bottiglia di acqua che si trovava ai piedi della bionda. La vide sussultare quando si avvicinò un po’ troppo, in effetti, per prendere il giubbino sulla panca dietro di lei. –Di cosa mi volevi parlare?!- le chiese sorseggiando un po’ di acqua.

 

Notò le guance di Maggie tingersi un attimo di rosso prima di tornare del classico colorito.

 

-Ecco, io... volevo chiederti... se sì, beh, ti andrebbe di passare il capodanno insieme...-

 

TJ sentì il cuore contorcersi.

 

Avrebbe dato un occhio della testa  per poter passare un po’ di tempo solo con lei... ma a capodanno i suoi genitori avevano organizzato quella noiosissima festa con tutti i rampolli delle famiglie dei Generali e dei pezzi grossi del governo e lui non poteva non andarci... e per giunta non gli era consentito nemmeno invitarla.

 

La guardò con i suoi occhi azzurri ed espressivi. Maggie continuava a farfugliare e a contorcersi le mani. Mai come in quel momento avrebbe voluto abbracciarla per toglierla dall’imbarazzo. Sapeva quanto odiava sentirsi così. Immaginava anche quanto avesse agognato e riflettuto prima di decidersi e parlargli.

 

TJ prese il coraggio a quattro mani. Doveva dirglielo, inutile farla stare male per niente. Sospirò tristemente prima di sparare letteralmente la sua risposta.

 

-Non posso, Mag... mio nonno, o meglio, mio padre e mia madre hanno organizzato una festa con tutti i loro colleghi dell’esercito e approfittano dell’occasione per presentarmi come il loro rampollo ufficiale... – TJ avvertì nitidamente l’aria congelarsi attorno a loro. Maggie sollevò il capo. Il suo viso era tranquillo, roseo e sorridente. Non c’era d’aspettarsi nulla di buono quando reagiva così, o meglio, quando si limitava a non fare nulla.

 

Inclinò la testa da un lato facendo spostare tutti i suoi capelli. Sorrise.

 

-Va bene non importa...- disse senza far trapelare nessuna emozione.  Si voltò velocemente per afferrare il suo cappotto. –Ora vado... devo aiutare mio padre in negozio...- continuò sempre con il tono della voce fin troppo calmo e falsamente contento. –Ciao TJ- lo salutò.

 

- Maggie aspetta, io... ecco...-

 

Si infilò il cappotto e senza dargli il tempo di fermarla uscì velocemente dal grande ambiente della palestra. 

 

***

 

I lunghi capelli, biondi e boccolosi, scendevano dolcemente sulle spalle di Kathy, la segreteria personale di Draco. Le labbra carnose e tremendamente rosse erano imbronciate.

La minigonna blue aveva sorbito il suo effetto su Ron quando quella mattina l’aveva vista.

 

-Beato, te, Malfoy...- gli aveva detto prima di tornare a casa per... non ricordava il motivo.

 

-Signor Malfoy... pare che dal suo arrivo l’entrate della banca siano aumentate...- gli disse appoggiandosi sensualmente sul tavolo nero.

 

Draco alzò lo sguardo.

 

Kathy offriva un abbondante visuale del suo deolletè. I denti dritti e bianchi venivano mostrati in un ampio sorriso.

 

Malfoy non si fece incantare da quegli occhioni da cerbiatta in calore.

 

-Tesoro... ti andrebbe di farmi un favore?!-

 

Kathy si avvicinò maggiormente al viso del suo capo.

 

-Dica pure...- lo esortò mordendosi le labbra.

 

Draco sorrise abbassando lo sguardo.

 

-Ti andrebbe, beh, sì, di togliere il tuo abbondante petto dalle mie cartelle?!-

 

La bionda sbatté più volte le palpebre non riusciva bene a capire cosa le avesse detto. Inghiottì il vuoto prima di tirarsi su e arrossire furiosamente. Non era mai stata rifiutata così esplicitamente. Si rimise i piccoli occhialini trasparenti e ritornò a lavorare sugli appunti. Era una segreteria un po’ svampita  ma almeno era competente.

 

Draco si alzò.  Osservò l’orologio da polso. Era l’ora di andare a casa.

Si infilò il cappotto e richiuse velocemente la sua ventiquattrore.

 

-Io vado, Kathy. Se vuoi, puoi andare...- le disse passandole accanto. Non poté evitare di sorriderle.

 

-Dai, piccola non tenermi il broncio...- continuò dandole un buffetto sulla guancia. –Fammi un sorriso?!-

 

Kathy alzò lo sguardo dagli appunti e senza volerlo gli fece un piccolo sorriso a fior di labbra.

 

-Buon Capodanno...- le augurò uscendo dalla camera.

 

-Felice capodanno anche a lei!- gli rispose alzando una mano.

 

***

 

-Ti dispiacerebbe rompere di meno e restituirmi il mio diario, Lily?!- Maggie continuava a sbraitare ininterrottamente contro la sorella più piccola.

 

-Ti ho detto che non ce l’ho! L’ultima volta l’ho visto sulla tua scrivania. Forse, con tutto quel disordine non riesci a vederlo!- esclamò la bambina incrociando le braccia sul petto.

 

Quella posa sicura e strafottente di Lily fece innervosire maggiormente la biondina.

 

-Non assumere quell’aria da grande sapiente!- esclamò puntandole un dito contro.

 

La bambina ricciuta sbuffò. Prese il suo zaino e si avviò alla porta.

 

-Dove stai andando?!- le gridò dietro Maggie.

 

Lily si fermò solo per prendere il cappotto.

 

-Vado da Hermione, Draco e Ron... almeno loro non mi urlano sempre addosso come fai tu!- abbaiò la più piccola spalancando la porta.

 

-Come?! Non osare attraversare quella porta!- urlò più forte Maggie. Corse velocemente fino all’ingresso ma Lily si era già chiusa la porta alle spalle con un forte tonfo.

 

-ARGHHHH!- Maggie saltellò per tutta la casa cercando di non dare calci a nessun oggetto frangibile. Era così nervosa che avrebbe rotto tutto. Si passò una mano nei capelli cercando di non strapparseli.

 

Perché doveva essere così dannatamente stupida?! Cosa diavolo le era preso di chiedere a TJ...

Non riusciva nemmeno più a pronunciarlo. Le faceva troppo male!

 

Perché lei non poteva essere mai la più importante per qualcuno?! Perché doveva essere sempre la seconda o addirittura non esistere affatto?! Perché doveva sentirsi così male... ma soprattutto perché doveva fare tanto male?!

 

Soffocò un singulto che cercava di uscire dalle sue labbra. Gli occhi le pungevano. Le pungevano incredibilmente. Ma, lei non avrebbe pianto. Non avrebbe dato a nessuno la possibilità di vederla tanto fragile. Nessuno doveva sapere che si sentiva tanto sola e non amata.

 

-Mi dispiace ma non posso...-

 

Le parole di TJ continuavano a ronzarle in testa. In fondo, non poteva solo perché i suoi genitori avevano organizzato una festa.

 

“E perché non mi ha invitata?!  Forse si vergognava di me?!”

 

Si pressò le dita sugli occhi cercando di respingere indietro le lacrime che premevano per uscire.

 

-Almeno loro non mi gridano sempre addosso-

 

Il visino di Lily triste e scontento le si presentò davanti.

 

- Lily...- sussurrò prima di sentirsi un mostro.  Se l’era presa con lei solo per colpa di quel demente di TJ! Quanto lo odiava in quel momento.

 

Si passò ancora una volta una mano tra i capelli prima di raggiungere la porta ed uscire.

 

***

 

Erano le 19,30 del 30 dicembre, nella grande casa gialla e blue, due ex auror erano comodamente adagiati sulla poltrona. Entrambi indossavano degli abiti giustamente comodi.

 

Ron portava la felpa nera del corpo degli auror e un paio di pantaloni larghi. Hermione indossava una maglia troppo grande par lei ed un paio di calzettoni.

 

Erano sdraiati sulla grande poltrona del salotto.

 

Hermione aveva poggiato la testa sulle gambe del rosso. Ron le accarezzava amorevolmente i boccoli mentre lei... si godeva ampliamente quelle dolci coccole ricambiando, di tanto in tanto, con una carezza sul braccio con il quale la stringeva per la vita sottile.

 

Era un pomeriggio tranquillo. Entrambi avevano fatto una bagno rilassante ed in quel momento si godevano il giusto riposo dopo una lunga settimana di lavoro per ripulire al meglio la casa.

 

Hermione si mosse docilmente sulle gambe di Ron alla ricerca del telecomando della TV. La televisione babbana continuava a parlare ininterrottamente da quasi un’ora senza che nessuno le prestasse attenzione.

 

-Hai visto dove lavora Draco?!- chiese la bruna rimanendo sdraiata comodamente.

 

Ron rise ripensando a quello che aveva visto quella mattina.

 

- Altroché ! – esclamò il rosso rallentando per un momento il ritmo delle sue coccole. Hermione trovò finalmente la forza di alzarsi. Se non si fosse interrotto avrebbe avuto il coraggio di rimanere in quella posizione per altre due ore.

 

Si inginocchiò accanto a lui prendendo un cuscino e abbracciandolo.

 

- E’ carino?!- continuò Hermione portandosi un boccolo castano lontano dagli occhi. Ron la guardò prima di rispondere. Gli mancava già la sua testolina da accarezzare sulle gambe. Allungò un braccio sul bordo della poltrona che guarda caso si fermò giusto all’altezza della spala di Hermione. Iniziò a sfiorarla dolcemente.

 

-Sì... ci sono un sacco di cose babbane. E’ davvero divertente. Per entrare devi passare attraverso una porta di vetro. Una voce femminile ti da tutte le indicazioni.... sembra quasi il ministero!- esclamò sorridendo l’auror.

 

Hermione rise notando l’espressione di Ron brillare, mentre le raccontava la sua mattinata. Sembrava un bambino. Un bambino bellissimo che racconta alla mamma la sua prima partita di Quidditch.

 

-Sono contenta che tu ti sia divertito...- gli disse accarezzandogli la guancia morbida.

 

Ron sorrise.

 

Era bello vederla rilassata e tranquilla. Era una bellissima sensazione sapere che quella tranquillità era data dalla sua presenza rassicurante. Almeno, per Hermione.

 

Le passò un braccio attorno a i fianchi e l’attirò a sé possessivamente. La bruna sussultò quando si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Ron.

 

-Lo sai che ti voglio bene?!- le chiese chinandosi su di lei.

 

Hermione trattenne il respiro quando il rosso la fece accomodare sulle sue gambe. Lei gli passò le braccia intorno al collo poggiandosi tranquillamente. Gli sorrise maliziosa mentre iniziava ad accarezzargli i capelli dietro la nuca.

 

-Lo so...- gli rispose avvicinandosi ancora di più alla bocca di Ron. –ma è bello sentirselo dire...-

 

Una scossa elettrica attraversò la nuca del roso quando la pelle nuda delle game di Hermione sfiorò accidentalmente il suo braccio poggiato placidamente sulla poltrona. Non poteva abbracciarla. Se solo lo avesse fatto avrebbe detto addio auto-controllo già precario.

 

Si inumidì le labbra quando le mani della bruna andarono a cercare le sue. 

 

-Sto bene  con te...- gli sussurrò avvicinandosi di più. L’odore di primavera riempì i polmoni di Ron.

 

- Anch’io...- assicurò il rosso sorridendole sornione.

 

-Ma alcune volte... vorrei che tu fossi più...- si bloccò un attimo per spostargli un ciuffetto rosso lontano dagli occhi –intraprendente...-

 

Ron rise mentre Hermione continuava a fissarlo.

 

-Io non sono intraprendente?!- le domandò appoggiando finalmente le mani sui suoi fianchi.

 

Hermione si morse il labbro.

 

-Assolutamente...-

 

Ron rise ancora, prima di  dare uno scatto sui reni.  Hermione non seppe mai come all’improvviso si ritrovò sdraiata sulla poltrona con Ron pressato su di lei.

 

- Sono abbastanza intraprendete, adesso ?!- le domandò continuando a guardarla negli occhi. Hermione non si lasciò intimorire dal cuore che continuava a batterle forte e ai piccoli urli che la sua coscienza le lanciava.

 

“E’ il tuo migliore amico! Vuoi rovinare tutto?!”

 

Ron era sceso ancora di più parandosi a qualche centimetro dal viso della bruna.

 

-Allora ?!- la esortò con la sua voce calda. Hermione non riuscì a trattenere un piccolo  sorriso.

 

-Diciamo che vai meglio...-

 

Ron fece uno dei suoi sorrisi per i quali la bruna si scioglieva ogni volta.

 

- Se ti baciassi... raggiungerei un livello apprezzabile di intraprendenza ?!-

 

Hermione arrossì furiosamente a causa del cuore che continuava a pompare sangue all’impazzata.

 

Si inumidì le labbra.

 

-Sarebbe divertente...- gli disse prima che Ron le passasse una  mano attorno ai fianchi e la sollevasse di qualche centimetro dal divano.

 

Rimasero a fissarsi per un po’ fino a quando Ron annullò con un movimento della testa la distanza minima che rimaneva tra loro due. Fu un semplice sfiorarsi di labbra quando all’improvviso il campanello della porta risuonò nella villa.

 

Hermione allontanò nuovamente Ron alzandosi di scatto. Il rosso rimase seduto sulla poltrona. Le gote rosse ed il viso imbronciato. Era la seconda volta che aveva la possibilità di baciare Hermione e qualcuno veniva a rompere a casa loro proprio in quel momento.

 

La bruna aprì la porta.

 

-Ciao Hermione!- la voce sottile di Lily invase l’ambiente. Ron sussultò quando dopo aver dato un bacio alla ragazza corse da lui e gli si sedette in braccio scoccandogli un sonoro smak sulla sua gota rossa.

 

-Ciao Ron!- lo salutò scendendo immediatamente dalle sue ginocchia e correndo in cucina alla ricerca del suo “preferito”. SI sentì un rapido rumore di passetti controllare il grande ambiente della sala da pranzo.

 

Il piccolo uragano rientrò portandosi dietro un’espressione dispiaciuta sul suo piccolo volto.

 

- Dov’è Draco ?!- chiese ai ragazzi sedendosi sulla poltrona singola ed affondandoci dentro. Hermione si sedette dolcemente accanto a lei sfiorandole la testolina boccolosa.

 

-Arriverà a momenti...- la rassicurò scambiandosi un’occhiata con Ron che aveva preso a sgranocchiare le patatine dal piccolo pacchetto rosso.

 

-Hm...- mugugnò notando il frastuono che faceva sbocconcellandole. –Ne vuoi un po’?!-

 

Hermione guardò disgustata le patatine che le offriva.

 

Lily non poté trattenere una risata vedendo come Hermione assomigliasse a sua sorella maggiore quando riprendeva lei per come mangiava gli snack. Ma vedere una ragazza sgridare un suo coetaneo, per giunta grande e grosso, era davvero divertente.

 

Ron guardò serio la bambina.

 

-E tu cos’hai da ridere ?!- le chiese trattenendo a stento le labbra che iniziavano a curvarsi. Per tutta risposta, Lily rise ancora  più forte.

 

Ron ed Hermione si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridere.

 

-Ne vuoi un po’ anche tu?!- continuò il rosso alzandosi in piedi e tirandosi sulle spalle la bambina come se fosse un sacco di patate.

 

Lily urlò leggermente quando Ron la mise a testa in giù.

-Ah, haa!-

 

Ron la riportò dritta prendendole tra le braccia e scoccandole sulla guancia un bacio infinito e iniziando a farle il solletico.

 

-Basta, basta, basta...- continuava a ripetere cercando di liberarsi dalla morsa del rosso. Hermione rideva alle strane facce di Ron.

 

Erano ancora intenti a tormentare Lily quando la porta d’entrata si spalancò.

 

Draco aveva i capelli ricoperti di neve ed un piccolo rametto imbiancato in mano.

 

-Salve...- disse spazzolandosi i fili d’oro.

 

Ron si era fermato un attimo continuando a tenere in braccio la bambina che nel frattempo si era illuminata solo alla presenza di Malfoy.

 

-Draco!- esclamò contenta cercando di scendere dalle braccia del rosso che glielo impedì.

 

Il biondo sorrise.

 

-Non puoi scendere se prima non mi dai un bacio...- disse il rosso offrendo la guancia alla bambina.

 

Lily sbruffò.

 

-Va bene...- scoccò un secondo sonoro smak e Ron la lasciò andare.

 

Lily corse dal biondino che la prese la volo. Si lasciò baciare appassionatamente sulle guance e, mentre Lily era ancora in braccio a lui, si rivolse al rosso.

 

-Mettiamo le cose in chiaro...Weasley... questa è la mia principessa... cercatene un’altra!-

 

Ron assunse una falsa espressione arrabbiata.

 

Hermione dall’altro lato della stanza si teneva la mascella dolorante per il troppo ridere.

 

- Malfoy bada a come parli! Non te la sei comprata!- esclamò portando le mani sui fianchi.

 

Lily li guardò preoccupata. Tappò con la manina la bocca di Draco prima che potesse parlare.

 

-Io posso essere la principessa di tutti e due!-

 

Hermione, Draco e Ron si guardarono prima di scoppiare a ridere seguiti da un’espressione perplessa della bambina.

 

 

***

 

TJ sbruffò mentre silenziosamente apriva la porta di casa. L’auto dei suoi genitori era sul vialetto.

Erano tornati.

 

Da quanto non li vedeva?! 1 anno, 6 mesi?! Orami ci aveva fatto l’abitudine ad essere sempre solo a casa o, di tanto in tanto, in compagnia di suo nonno, quando l’uomo decideva di trascorrere un po’ di tempo con il nipote.

 

Aprì di scatto la porta facendo entrare nella grande casa un fiotto di neve.

 

-TJ!- sua madre si affacciò dalla cucina; il grembiule sulla vita ed un sorriso solare stampato in faccia. Il rossiccio sapeva che le mancava, glielo scriveva sempre nelle lettera che gli spediva.

 

Le sorrise dolcemente prima di andare ad abbracciarla. Lei era l’unica oltre suo nonno che riusciva a capirlo.

 

-Mamma!- esclamò stringendola forte. Il profumo di pulito, tipico di quella signora, gli riempì i polmoni.

 

-Ma quanto sei cresciuto!- esclamò la donna distaccandolo da sé per guardarlo meglio. In effetti, dall’ultima volta che l’aveva visto era aumentato almeno un paio di chili ed una decina di centimetri.

 

-Già...- affermò il ragazzo curiosando nella cucina. –Che stai facendo?!- le domandò.

 

La madre sorrise soddisfatta. Si portò lontano dagli occhi scuri una ciocca ramata.

 

-Sta sera ceniamo tutti assieme! Sto preparando il pasticcio di carne!- esclamò accarezzando il viso di suo figlio.

 

TJ le sorrise. Sapeva di quanto sua madre amasse cucinare per lui.

-Non sai da quando non mangio qualcosa di decente!- le confessò iniziando a togliersi la sciarpa.

 

La signora sorrise ancora.

 

-Xandra!- la voce del Signor. Natchos arrivò dal corridoio.

 

TJ sussultò. Non amava in modo sfrenato suo padre. Ogni volta che ritornava da quei ritiri militari, lo trovava sempre: troppo magro, troppo alto e troppo pallido. Secondo lui TJ non era adatto per la vita militare. Ma volere o nolere avrebbe continuato la tradizione Natchos. Sarebbe entrato nell’esercito.

 

L’uomo arrivò di corsa nella stanza.

 

-Xandra... oh, ciao Tolomeus!- lo salutò dandogli una pacca sulla spalla. TJ fece un sorriso striminzito salutandolo.

 

-Generale Natchos...-

 

Il padre si accigliò notando il figlio leggermente irrobustito.

 

-Almeno non sei più troppo magro!- esclamò dopo averlo squadrato un attimo.

 

Xandra alzò la testa dal pasticcio.

 

-Max, non iniziare!- lo rimproverò la moglie grattandosi il naso con il dorso della mano.

 

TJ fece un gesto rassegnato prima di togliersi il cappotto. –Beh, io vado di sopra...-

 

-Aspetta un attimo! Prima di scomparire per i prossimi tre giorni che io e tua madre saremo qui, vorrei avvisarti che alla festa che abbiamo deciso di organizzare qui, ci saranno gran parte dei miei colleghi e l’ambasciatore francese. So che conosci sua figlia...- disse il Signor Natchos bloccando TJ sulla porta della cucina.

 

Il rossiccio si accigliò cercando in vano di capire chi fosse la figlia dell’ambasciatore francese.

 

-Non ho la più pallida idea di chi possa essere...- affermò sincerante appoggiando un braccio sullo stipite della porta.

 

-Fammi indovinare?! Sei così preso da quella ragazzina bionda, figlia di Tom, il commerciante, che non hai mai notato la figlia dell’ambasciatore?!-

 

TJ divenne rosso in zona orecchie aprì gli occhi azzurri cercando di capire se quell’orrido uomo fosse davvero la persona che fino ai suoi 10 anni, era stato il suo eroe.

 

-Forse sì, papà...- confessò sfidandolo con lo sguardo.

 

In quel momento, due paia di occhi identici si fissarono in cagnesco.

 

-Vedi figliolo... io non ho niente contro Tom... come ben sai siamo amici, ma credo che per te ci voglia una ragazza con...-

 

-Un conto in banca più cospicuo?!- concluse sarcasticamente il rosso.

 

L’uomo lo guardò accigliato.

 

-No, per mio figlio, il mio unico erede, vorrei una ragazza dotata di più... classe.-

 

TJ serrò forte i pugni.

 

-Max, tesoro, non mi sembra questo il momento per...- la donna fu bruscamente interrotta da suo marito.       

 

-Tesoro, se non glielo dicessi adesso, tuo figlio scomparirebbe per i prossimi tre giorni senza darmi la possibilità di dichiararglielo. Io nn approvo che frequenti quella ragazzina. Come amica va benissimo, ma non voglio che...- questa volta fu il generale ad essere interrotto con poca grazia da uso figlio.

 

-Con quale diritto vieni qui a dirmi queste cose?!- sibilò TJ. I pugni lungo il copro avevano iniziato a tremare dalla rabbia.

 

Il signor Natchos scoppiò a ridere.

 

-Con che diritto?!- gli rispose sarcasticamente –Vediamo un po’ di ricordarti. Io ti ho sfamato, lavato, istruito e curato fino alla tenera età di...- l’uomo si fermò un attimo per un rapido conteggio –per quasi 17 anni. Ti compro i vestiti, i libri, e tutte quelle altre cose che ti servono. Ti faccio vivere in una bella casa pulita, non ti mancano mai i soldi nelle tasche e ah, come ultima cosa... forse per te la meno importante... ma, figliolo, io sono tuo padre!-

 

TJ continuò a vibrare come una corda di violino mentre cercava di calmarsi.

 

-Un padre che non c’è mai...- si lasciò sfuggire.

 

Max si pietrificò: il respiro mozzo e gli occhi ridotte a due fessure.

 

- Dov’eri, papà, quando avevo bisogno di te?! Dov’eri quando ho vinto il premio per lo studente più brillante dell’anno... Dov’eri quando ho partecipato al mio primo saggio di musica, dov’eri quando ho pianto per la nonna?! Papà... dov’eri mentre io crescevo?!-

 

Le parole di TJ furono come una doccia gelata su suo padre. Max aprì e richiuse più volte la bocca prima di riprendere a respirare. Lo sguardo chiaro di TJ era ancora fisso su di lui.

 

-Io... io...- cercò di dire suo padre.

 

TJ abbassò lo sguardo afferrando saldamente il suo zaino.

 

-Semplice, papà, non c’eri...- guardò sua madre che tremava leggermente per cercare di trattenere le lacrime e corse verso i piani superiori.

 

 

***

 

-Scacco matto...- sillabò il rosso con un sorriso furbo.

 

Draco guardò la scacchiera orripilato.

 

-Ma sei disgustoso...- disse il biondino sistemandosi meglio sulle gambe Lily.

 

-Perché è disgustoso?!- chiese la bambina appoggiando la testolina sul petto di Malfoy.

 

Ron rise mentre il biondo accostava il mento sulla spalla di Lily.

 

-Perché Ron vince sempre a scacchi. Abbiamo giocato 10 partite e ha vinto 11 volte...-

 

La bambina rimase interdetta prima di sorridere.

 

-Ma se avete giocato 10 volte come ha fatto ha vincerne 11 ?!- domandò grattandosi il nasino.

 

Draco rise.

 

- E’ un campione di scacchi lo zio Ron!- la bambina sgranò gli occhi prima di chiedere:

 

-Mi insegni a giocare?!-

 

Ron asserì col capo, prese la scacchiera e la portò sul tavolo della sala.

 

-Scusaci Draco, ma ho bisogno di un diretto contatto con le mie allieve...-

 

Il biondo si grattò la nuca prima di alzarsi e dirigersi nella cucina dove Hermione trafficava con le pentole. Aveva insistito per preparare la cena.

 

-Dannazione...- la sentì imprecare contro un ravanello.

 

-Che ti ha fatto?!- domandò Malfoy facendola sussultare.

 

Hermione si voltò di scatto facendo ondeggiare lo chignon in cui aveva raccolto i capelli. Aveva le guance sporche di farina e le mani impiastricciate. Era davvero dolce.

 

-Chi?!- chiese scrutandolo con i suoi occhi scuri.

 

-Il signor ravanello!-

 

Hermione rimase interdetta prima di capire.

 

-Oh... no, niente... mi sono solo affettata un dito nel tentativo di tagliarlo alla tua velocità... una strage!-

 

Draco rise afferrando il grande coltello.

 

- E’ un movimento del polso... dolce e sicuro senza strattoni, non stai usando un incantesimo stai affettando un ravanello... Avanti riprova-

 

Hermione arrossì sulle gote. Afferrò la lunga lama e iniziò a sminuzzare il ravanello. Il movimento indicatogli da Draco funzionava. Aveva aumentato la velocità senza commettere disastri.

 

- E’ divertente!-

 

Draco le sorrise prima che il campanello suonasse.

 

-Chi può essere?!- chiese tornando nella sala da pranzo.

 

Attraversò la sala dove Ron e Lily continuavano a giocare a scacchi. Sembrava non avessero sentito il suono assordante. Afferrò la maniglia di ottone e tirò con forza, spalancando l’entrata. Una folata di neve entrò nella grande abitazione. Draco guardò fuori. Una ragazzina bionda e minuta era stretta in un cappotto blue con una grande sciarpa a strisce colorate. Il jeans scuro era macchiato da qualche sporadico fiocco di neve che si era posato. I lunghi capelli chiari erano umidi mentre il naso e le labbra erano arrossati.

 

- Maggie?!- chiese il biondo cercando di guardarla meglio.

 

Margareth sollevò leggermente il berretto di lana colorata.

 

-Sì, sono io...- disse iniziando a spiare dentro casa. –C’è mia sorella Lily?!-

 

Draco asserì col capo. Era incredibile la somiglianza tra lei ed Anne.

 

-Entra...-

 

 La biondina non se lo fece ripetere due volte.

 

-Lily!- esclamò con un tono duro ma non arrabbiato.

 

-Maggie!-

 

-Ti avevo detto di non uscire, oh, buona sera professor Weasley, ora vieni, torniamo a casa-

La biondina cercava di mantenere il controllo della situazione. In fondo, era la sorella maggiore.

 

-No! non ci torno con te a casa- controbatté la bambina incrociando le braccia sul petto.

 

Ron e Draco osservavano la scena. Era alquanto divertente.

 

- Lily, ho detto che devi tornare a casa, fa la brava... Ho ordinato al pizza ed affittato il film che ti piace tanto...- tentò la più grande avvicinandosi e sorridendole dolcemente.

 

-No, no e no!-

 

-Lily!- esclamò forte Maggie.

 

-Che sta succedendo?!- la voce di Hermione giunse dalla cucina. Era in piedi davanti alla porta con le mani sui fianchi snelli. Maggie divenne rossa. La sua insegnante d’inglese l’aveva appena sentita urlare come un marinaio.

 

-Buo-buona sera, professoressa Granger...-

 

Hermione le sorrise nonostante fosse davvero imbarazzata. Una sua allieva la stava guardando sporca di farina e con un grembiule legato in vita.

 

-Ciao Margareth... qualcosa non va?!- le domandò pulendosi le mani sul canovaccio.

 

Maggie asserì col capo.

 

-Sono venuta a riprendere mia sorella Lily. Vi ha dato già troppo fastidio.- scoccò un’occhiataccia alla bambina prima di sentirsi all’improvviso imbarazzata. La stavano osservando tutti.

 

-Non è vero, tua sorella è la benvenuta qui- le assicurò Malfoy avvicinandosi al tavolo.

 

-Sì, non ci da alcun disturbo...- Ron le sorrise incoraggiante.

 

-OK... ma io devo portarla a casa lo stesso. Non voglio approfittare della vostra gentilezza. Avanti, Lily... andiamo.-

 

La bambina scosse la testolina.

 

-No, non voglio tornare a casa tu mi sgridi sempre... sei arrabbiata con TJ e sconti tutto con me!-

 

Maggie divenne rossa scarlatta. Il cuore le iniziò a battere mentre sperava che nessuno in quella stanza conoscesse sotto quel nome Tolomeus. Ma com’era possibile? Il professor Weasley lo chiamava praticamente sempre così mentre La professoressa Granger era così intelligente che l’avrebbe capito al volo. Forse Draco. Ma in fondo lui non era un suo insegnante.

 

-Ok! Mi dispiace Lily... davvero tesoro, non volevo urlare oggi pomeriggio. Sono solo un po’ nervosa per...-

 

“Perché quel deficiente di TJ non mi considera affatto...”

 

-Perché mi hanno lasciata sola a badare a te e al negozio...- Maggie inventò in fretta una scusa. Non era mai stato un problema stare al locale e tanto meno occuparsi di quello scricciolo morbidoso.

 

-Mi perdoni?!- le chiese con gli occhi verdi speranzosi. Lily la guardò un attimo.

 

Ron, Draco ed Hermione erano rimasti silenziosi ad osservare quella scena. Adesso attendevano con il fiato sospeso la reazione di Lily. La bambina scese dalla sedia e si avviò verso la sorella.

 

-Mi pometi di non sgridarmi più come oggi pomeriggio?!-

 

Maggie sorrise ed annuì.

 

-Benissimo!- Lily le saltò al collo abbracciandola stretta. –Ti voglio bene...-

 

-Ti voglio bene, anch’io ricciolona!- le tirò dolcemente i lunghi boccoli facendola ridere.

 

Si alzarono. Maggie teneva in braccio Lily.

 

-Beh, noi torniamo a casa grazie di...-

 

-Rimanete a cena...- disse Hermione cercando con lo sguardo Ron e Draco che annuirono sorridendo.

 

-Sì, sarà divertente... ti racconterò tutte le magagne di Hermione ai tempi della scuola. E tu avrai il permesso di prenderla in giro di nascosto...-

 

Hermione scoccò un’occhiataccia al rosso.

 

-Guarda che anch’io conosco un paio di cosucce su di te che farebbero cadere la tua popolarità!- gli rimbeccò falsamente offesa.

 

-Beh, allora inizio io perché ne so delle belle su tutti e due!-

 

-DRACO!- Ron ed Hermione scattarono all’unisono.

 

Maggie e Lily risero.

 

-Allora rimanete?!- chiese Hermione tornando seria.

 

Maggie si strinse nella spalle –Come potrei rifiutare  certe proposte di gossips...-

 

Una sonora risata riempì l’aria.

 

***

 

Ginny si accoccolò meglio contro il petto possente di Harry. Erano sdraiati sul grande letto morbido. La rossa indossava il pigiama azzurro mentre Harry portava gli abiti più comodi che potesse avere.

 

-Cosa hai fatto quando mi hai lasciato solo?- le chiese Harry strofinando dolcemente la sua guancia sui suoi capelli.

 

Ginny intrecciò le sue dita con quelle del bruno respirando a pieno il profumo di pulito di Harry che si mescolava con il suo. Era una sensazione appagante rimanere lì sdraiati contro i grandi guanciali a parlare. A coccolarsi. A volersi bene.

 

-Nulla di particolare...- gli rispose evasiva. Girò la sua testa sfiorandogli le labbra. –Non ti preoccupare...-

 

Harry gustò il sapore che la rossa gli aveva lasciato sulla bocca. Era davvero buono. Fragola e vaniglia.

 

-Oh, io non mi preoccupo. Mi fido di te, Virginia...- le sussurrò baciandole il collo.

 

Ginny rabbrividì. Come era dolce Harry quando decideva di farla impazzire. Si fidava di lei eppure gli stava nascondendo qualcosa. Non le piaceva, ma doveva farlo. Lui glielo avrebbe impedito.

 

 Arrossì tremendamente prima di glissare la conversazione su un altro argomento.

 

-Dove mi porti a Capodanno, cioè domani sera?!-

 

Harry rise abbracciandola forte. Lui avrebbe voluto rimanere in camera con lei fino alla fine del mondo. Era così bello tenerla tra le braccia e sentirla tranquilla e protetta.

La baciò con passione. Era felice da un paio di giorni. Felice di averla di nuovo per sé, felice di poterla baciare di nuovo, felice di poter parlare con lei, felice di poter essere geloso di lei... felice di esserne innamorato.

 

-Dove vuoi andare mia principessa?!-

 

Ginny si crogiolò nel miele sentendo l’appellativo che tra tutti preferiva.

 

-Dovunque... basta che si balli, ci siano i fuochi alla fine, si beva champagne, ci sia il bacio sotto il vischio e dove ci sia... tu...-accarezzò dolcemente il braccio che le teneva attorno alla vita.

 

-Beh, allora tu vuoi la tana dello scorso anno!- le rispose appoggiando il mento nell’incavo della sua spalla.

 

Ginny annuì.

 

-Non proprio... alla tana non c’era lo champagne l’anno scorso!-

 

Harry rise massaggiandole un fianco.

Ginny era così dolce, simpatica, esplosiva e soprattutto forte. Non si abbatteva mai. Eppure aveva passato un periodo tremendo. La morte dei suoi genitori, quella di Fred, George, Percy , la scomparsa di Draco, Ron ed Hermione... e nonostante tutto lei riusciva a sorridere e farlo ridere. Tirandolo su di morale e aiutandolo più di qualsiasi altra cosa.

 

L’abbracciò ancora possessivamente.

 

-Allora, conosco un posto dove si balla, si beve champagne, ci sono i fuochi d’artificio alla fine e c’è il bacio sotto il vischio...- Iniziò Harry sfiorandole le guance con le labbra.

 

-Hmmm, mi piace questa idea...-

 

Harry sorrise.

 

-Ma...-

 

Ginny si voltò per riuscire meglio a guardarlo in viso. Gli sorrise maliziosa.

 

-Ma?!- inarcò un sopracciglio accarezzandogli con il dorso della mano il mento.

 

-Ma c’è il corpo degli Auror al completo e si tiene nella mensa...-

 

Ginny rise  gettando la testa sulla spalla di Harry.

 

-Che c’è da ridere?!- le domandò sorridendo.

 

Virginia si portò una ciocca amaranta dietro l’orecchio. Si divincolò dal suo abbraccio sedendosi a gambe incrociate davanti a lui. Gli prese il viso tra le mani morbide e lo guardò negli occhi chiari.

 

-Ci vuoi andare?!- gli domandò.

 

Harry guardò verso il soffitto  poggiando le sue braccia sui fianchi snelli di Ginny. L’attirò un po’ di più a sé facendola sedere a cavalcioni sulle sue gambe.

 

-Io devo andarci, Virginia... sono un capitano. L’anno scorso era una leva e potevo anche evitarlo ma domani...-

 

Ginny sorrise dolcemente accarezzandogli i capelli. Era così dolce quando assumeva quell’aria da bambino scocciato.

 

-Bene... allora ci andremo!- disse risoluta baciandogli le labbra. –Non dovremmo andare da coppia semplicemente come amici. Sono pur sempre la sorella di Ron e non c’è alcun bisogno che tu mi porti come ragazza...-

 

Harry le tappò la bocca con un bacio. Le passò una mano attorno ai fianchi. 

Come succedeva ogni volta che si baciavano non riuscivano mai a capire cosa succedesse tra di loro. Si ritrovarono sdraiati, uno sull’altra.

 

-Io voglio portarti come mia ragazza... non come mia amica, perché è quello che sei per me...-

 

Harry la guardò negli occhi facendola diventare un piccolo ghiacciolo sciolto al sole. Era così bello e dolce e premuroso, che senza accorgersene Ginny versò alcune lacrime, sentendosi immediatamente sciocca e sdolcinata.

 

-Scusami sono una sciocca...-

 

Ginny si portò le mani agli occhi cercando di nascondere la sua commozione. Harry gliele trattenne.

 

-Non sei una sciocca... sei semplicemente una persona meravigliosa.-

 

Ginny arrossì  prima di issarsi sulla schiena e baciarlo dolcemente senza passione o impeto.

 

-Grazie...-

 

Harry sorrise tranquillo.

 

-Ma ti pare...-

 

***

 

  Il grande salone della villa di TJ era addobbato a festa.  Al centro della sala il gigantesco lampadario di cristallo brillava ed illuminava. I grandi festoni argentei e dorati rallegravano l’ambiente profumato e pulito. Una tavolata rossa e bianca era stracolma di pietanze e bevande. Molta gente in frac o in alta uniforme danzava, chiacchierava o mangiava allegramente nel salone.  

 

La festa procedeva alla grande. E i signori Natchos erano dei padroni di casa deliziosi.

 

TJ sbruffò quando il padre per la decima volta lo chiamò per fargli conoscere la ventesima ragazza, figlia di qualche suo collega importante. Certo, molte di loro erano carine, alcune  persino simpatiche, ma si limitavano a quello. Nessuna riusciva a fargli correre sulla schiena quel brivido che Maggie gli trasmetteva anche solo guardandolo.

 

-Vieni figliolo, voglio presentarti Charlotte la figlia dell’ambasciatore...-

 

TJ lanciò gli occhi al cielo. Conosceva già Charlotte, per alcune settimane aveva anche creduto che gli piacesse, ma poi tutto era scomparso non appena Maggie gli aveva sfiorato le labbra. Si pulì la giacca scura ed elegante del vestito, facendosi avanti. In fondo, non serviva a nulla essere scortese con lei. Non gli aveva fatto niente.

 

-Ciao TJ!- lo salutò allegramente la ragazza scoccandogli un bacio sulla guancia. Era davvero carina quella sera. I lunghi capelli ricci cadevano ordinatamente sulle spalle nude. Il vestito nero da sera satinato aderiva perfettamente al suo fisico snello ma pieno nei punti giusti. Il leggero trucco metteva in risalto le fattezze dolci ed eleganti del suo viso. –Sei davvero affascinante in frac...- lo prese in giro aggiustandogli il fazzoletto bianco che usciva dal taschino.

 

Max Natchos, il padre di TJ, sorrise compiaciuto.

 

-Andate pure a divertirvi ragazzi...- disse educatamente concentrandosi sui genitori di Charlotte che sorridevano alla figlia.

 

-Stai bene vestita così...- si complimentò il rossiccio conducendola in un posto più silenzioso della sala. Le note dolci ed eleganti di un lento lasciarono posto a quelle più veloci ma sempre belle ed eleganti di un valzer inglese.

 

-Grazie-

 

TJ sorrise tirato. Non gli andava di essere sempre educato con tutti. In quel momento, avrebbe solo voluto chiamare Maggie e spiegarle tutto. Era dal pomeriggio precedente che tentava di telefonarle ma ogni volta la segreteria telefonica entrava in azione. Aveva lasciato una decina di messaggi ma nessuno aveva avuto successo. Maggie non l’aveva richiamato.

 

- Dov’è Margareth?- Charlotte sorrise afferrano un flute  di champagne. TJ non amava gli alcolici quindi si era limitato a prendere un bel bicchiere si sana acqua minerale.

 

Sorseggiarono entrambi prima che TJ rispondesse alla domanda.

 

-Non ne ho idea...-

 

Charlotte aggrottò le sopraciglia spalancando la bocca.

 

-Ma voi non state sempre insieme?!-

 

TJ alzò le spalle fissando un punto nel vuoto. Non gli andava di spiegare proprio a lei perché non avessero passato l’ultimo dell’anno assieme.

 

-TJ, tesoro...-  la voce dolce ed educata di sua madre lo tolse da quell’impiccio. Aveva sentito involontariamente la loro discussione.

 

Il rossiccio le sorrise deliziato.

 

- Mi faresti l’onore di danzare con me... tuo padre è troppo impegnato con gli altri ospiti. Te lo posso rubare un attimo, Charlotte?!- L a brunetta sorrise asserendo col capo.

 

-Ma certo... è tutto suo, signora Natchos...- li guardò ancora un attimo prima di avviarsi verso i suoi genitori.

 

TJ e Xandra, iniziarono a danzare sulle lente note del valzer inglese. Il rossiccio superava di un bel po’ di centimetri sua madre che era discretamente alta. Gli sorrise posando dolcemente una mano sulla sua spalla.

 

-Sei identico a tuo padre, tesoro... l’unica differenza sono i capelli. Fortunatamente hai preso il mio colore...- disse la donna ridendo e trascinando suo figlio in una dolce e amara ilarità.

 

-Siamo uguali solo nell’aspetto. Fortunatamente non ho preso il suo carattere...- le parole risuonarono dure alle orecchie di entrambi.

 

-Tesoro, lo sai che ti vuole bene...-

 

TJ alzò le spalle mentre continuava a danzare il ballo preferito di sua madre.

 

-Sai alcune volte non credo che sia esattamente così...- ancora una volta la fermezza con cui furono pronunciate quelle parole colpì i due.

 

-Non devi mai dubitare del contrario... un genitore non può non amare i propri figli. Nemmeno se questi non sono dei figli esemplari. Tu tesoro sei una persona di cui andare fieri. Tuo padre lo sa questo...- gli sorrise incoraggiante spostando la sua mano sulla guancia morbida e lentigginosa del figlio.

 

-Cosa è successo mentre io ero via?!- gli chiese all’improvviso sorridendo maliziosa.

 

TJ sorrise a sua volta sospingendo elegantemente la sua dama verso una zona meno affollata della sala. Sua madre era un’ottima ballerina.  Era stata lei la sua insegnante di danza.

 

-Nulla di particolare...- disse abbassando gli occhi intensamente chiari.

 

-Margareth è cresciuta. L’ho vista ieri sera al negozio. E’ diventata molto carina...-

 

TJ arrossì furiosamente sulla punta delle orecchie.

 

-Assomiglia molto a sua madre, più di Anne.-

 

Il rossiccio asserì col capo tornando a guardarla negli occhi scuri ed intelligenti. Sua madre era davvero una bella donna, suo padre era stato fortunato.

 

- E’ sempre la mia migliore amica,- iniziò insicuro arrossendo anche sulle guance.

 

-Ma?!- gli chiese sua madre sorridendo complice.

 

-Beh, ecco... è successo così in fretta. Una sera la vedevo sempre uguale cioè come la mia migliore amica stramaledettamente carina e simpatica, poi il giorno dopo è cambiato tutto. Ho sentito il suo profumo, i suoi capelli lunghi, il suo viso delicato e...-

 

-Non hai più capito nulla di cosa eravate...- concluse per lui la donna. Gli sorrise dolcemente.

 

-Esattamente...- concordò sospirando.

 

-Io le voglio bene ma...-

 

-Non è più il bene che le volevi prima...- finì ancora una volta per lui la signora Natchos.

 

TJ si accigliò prima di sorridere divertito. Era così stressante parlare con sua madre. Capiva sempre tutto al volo. Suo padre aveva ragione: non c’era gusto a parlare con lei. Sapeva sempre tutto!

 

-Mi vuoi far terminare almeno una frase, mamma?!- le domandò sarcastico scansando ancora una volta una coppia troppo indisciplinata che tentava di ballare il valzer.

 

Xandra rise portandosi una ciocca amaranto dietro l’orecchio. Gli occhi scuri brillavano commossi all’idea della prima cotta del suo bambino.

   

-Ho sempre saputo che prima o poi sarebbe successo...- gli confidò avvicinandosi al suo orecchio.

 

TJ le lanciò un’occhiataccia.

 

-Se l’hai sempre saputo allora perché non mi hai avvisato?!- le domandò scocciato.

 

Xandra rise ancora.

 

-Per rovinarti la più bella e dolce scoperta che avresti mai potuto fare?! Avrei preferito perdere la voce piuttosto...- gli assicurò tornando seria ed assumendo quella posa dolce e tranquilla che l’aveva sempre contraddistinta.

 

TJ alzò le spalle.

 

-Alcune volte però fa male...- si confidò abbassando lo sguardo.

 

- E’ normale che faccia male... ma è un male piacevole ed insopportabile allo stesso tempo, un male che ti fa venire la voglia di strapparti il cuore, un male che ti riempie l’anima, un male che ti fa sentire triste e felice, un male che ti fa sentire vivo...- gli spiegò con gli occhi che si illuminavano.

 

TJ sorrise amaramente.

 

-Adesso fa solo male...- le assicurò guardandolo negli occhi.

 

-Avresti voluto passare un po’ di tempo con lei questa sera?!-

 

TJ alzò le spalle prima di asserire col capo.

 

-Mi aveva chiesto se volevo passare il capodanno con lei e la sua famiglia, come ho sempre fatto, ma questa volta credo sarebbe stato diverso... più emozionante. Però, abbiamo litigato un po’ per questa festa dove io non avevo il permesso d’invitarla e lei...-

 

-Non ti parla da quel giorno?!- la signora lo interruppe.

 

TJ sospirò.

 

-Sì...-

 

-Scusami tesoro ma cosa ci fai ancora qui?!- gli domandò all’improvviso facendolo ridere.

 

-Sto ballando con te... ed evito soprattutto che a papà venga un collasso!- disse sarcastico incrociando la figura di suo padre parlare con un uomo alto e baffuto.

 

-Oh, non preoccuparti, tesoro, gli invitati sono già tutti arrivati e lui ti ha presentato a tutti, non si accorgerà che sei andato via... e poi ci sono io qui. Non preoccuparti, vai. La porta della cucina è aperta. Lizzie non dirà niente.-

 

TJ si illuminò.

 

-Posso davvero, mamma?!- chiese fermandosi all’improvviso di danzare.

 

La signora asserì sorridendo. 

 

-Certo ma farlo con circospezione... poi, tesoro, in fondo, chi sono io per impedirti di vivere la tua vita?!-

 

TJ si trattenne dall’urlare quanto volesse bene a sua madre. Le scoccò un sonoro bacio sulla guancia abbracciandola forte. Il suo profumo di loto s’impossessò di lui.

 

-Buon anno, mamma...-

 

-Buon anno, TJ...-

 

Terminò di ballare con sua madre. Le baciò la mano e silenziosamente svanì dalla stanza illuminata a festa.

 

Il cuore della signora Xandra era leggero e pesante allo stesso tempo. Il suo bambino era cresciuto e per la maggior parte delle sue scoperte lei non c’era stata. Ma il sapere che quell’uomo meraviglioso che stava diventando suo figlio, era cresciuto da solo, la faceva sentire orgogliosa ed appagata come madre.

 

Il suo bambino era pronto a spiccare il volo. E presto anche suo marito l’avrebbe capito.

 

 

***

 

 

Ginny ed Harry continuavano a ridere. Era da quasi un’ora che proseguivano a prendere in giro il Generale Dave ed il suo parrucchino disgustoso. Era alquanto divertante immaginare l’uomo perderlo in una burrascosa giornata e rimanere davanti a tutti completamente calvo. Ginny si teneva lo stomaco mentre cercava di non piangere dalle risate. Harry era troppo divertente.

 

Erano arrivati alla festa con un margine di ritardo record. Non era certo colpa di Harry se Ginny quella sera era davvero stupenda. I lunghi capelli rossi profumavano particolarmente e le  labbra vermiglie erano così piene ed invitanti che non aveva saputo resistere.

 

Erano entrati nella grande sala mensa sotto braccio. Non diedero nessuna spiegazione sulla loro coppia. A loro non interessava. Se la stavano spassando troppo.

 

-Allora hai ritrovato tutto quello che mi avevi chiesto a questa festa?!- le domandò portandole un ciuffo cremisi lontano dagli occhi.

 

Ginny ci rifletté assaporando un flute di champagne.

 

-Vediamo... si balla, però noi non lo stiamo facendo, c’è lo champagne, i fuochi mi hanno assicurato che ci saranno e... il bacio sotto il vischio... vedremo...- lo guardò maliziosa sfiorandogli le labbra con un dito.

 

Harry chiuse gli occhi cercando di godersi appieno quel semplicissimo contatto che lo stava mandando in estasi.

 

-Non abbiamo bisogno del vischio per...- si chinò verso di lei alla ricerca delle sue labbra carnose ma Ginny lo bloccò a metà strada.

 

-Niente da fare, Potter. E’ la tradizione ed io voglio rispettarla!- lo ammonì facendolo tornare verso l’alto.

 

Harry la guardò torvamente prima di sorridergli beffardo.

 

-Sei perfida!-

 

Ginny spalancò la bocca falsamente offesa.

 

-Ma come ti permetti! Qui l’unico perfido sei tu. Non è gentile indossare un vestito che ti rende stramaledettamente sexy...-  gli disse sensuale afferrandogli il bavero della giacca.

 

-Se fai così io non mi controllo, Virginia...-

 

Ginny rise lasciandolo andare.

 

-Hai poco autocontrollo, caro mio...-

 

Harry le sorrise mostrandole i suoi denti bianchi e dritti.

 

-Lo so e ne vado fiero!-

 

-Ah...-

 

Harry le baciò il collo a tradimento facendole correre un lungo brivido sulla schiena lasciata nuda dall’elegantissimo vestito di satin nero.

 

-Tu ne hai ancora meno di me...-

 

Ginny incrociò le braccia scandalizzata. Era divertente giocare con Harry a quel modo. Ne sapeva sempre una in più di lei. Ed era ancora più bello stupirlo facendo una battuta che di certo non si sarebbe mai aspettato da Ginny Weasley, la piccola e dolce sorellina che non aveva mai avuto.

 

-Andiamo...- le disse guardandola con la coda dell’occhio. Le prese un polso sottile e la trascinò al centro della sala. –Dobbiamo ballare...-

 

Ginny rise prima di seguirlo.

 

***

 

-Vi ringrazio di averci invitato alla vostra festa...- disse l’uomo baffuto dall’aspetto simpatico.  Aveva i capelli impolverati di bianco e gli occhi chiari segnati da qualche ruga. Non era così avanti nell’età ma nemmeno giovanissimo. Aveva sulle gambe Lily, sua figlia più piccola.

 

-Ma si figuri signor Cooper... è stato un piacere!- rispose il biondo accarezzando la testolina di Lily prima di alzarsi ed iniziare a sparecchiare accompagnato da Maggie ed Hermione.

 

-Siediti Draco, ci pensiamo io e Margareth...- la bruna gli sorrise con dolcezza togliendogli dalle mani il paniere.

 

Il biondo inclinò il capo.

 

-Sei sicura?!-

 

-Ehi, siamo o  non siamo le donne di casa?! Lily forza dacci una mano...- aggiunse Maggie allungando una mano verso la sorella minore. La bambina scoccò un bacio sulla guancia del padre prima di saltare giù e dirigersi in cucina con un bicchiere in mano.

 

-Come sta Anne?!- domandò Ron dopo che Draco si fu seduto sulla sedia accanto a lui.

 

Thomas Cooper si strinse nelle spalle.

 

-Mi ha chiamato questa mattina... aveva detto che forse sarebbe potuta venire qui domani...-

 

Quella notizia fece inconsapevolmente sorridere Draco. Smise di piegare i tovaglioli per concedere tutta l’attenzione che l’argomento della conversazione meritava da parte sua. Ron notò il comportamento di Malfoy e non poté fare a meno di sorridere contento. Anne era una brava ragazza e Draco... prima si accasava e meglio era per lui...

 

-Quindi arriverà domani mattina?!- chiese ancora Ron.

 

Il signor Cooper si strinse nelle spalle. Gli occhi chiari brillarono dietro gli occhiali.

 

-Spero di sì. Non ce la faccio a casa da solo. Maggie mi aiuta come può ma un bambina non può aiutarmi a crescere un’altra bambina...- l’uomo sospirò rassegnato. - Da quando mia moglie non c’è più, Anne ha preso il suo posto nella vita di Lily e Maggie ed io non riesco a fare a meno del suo aiuto...- 

 

Draco lo guardò negli occhi. Assomigliavano molto a quelli della bruna.

 

- Speriamo torni...- si lasciò sfuggire. Ron si voltò a guardarlo sorridendogli sornione. Draco lo ignorò concentrandosi sul viso dell’uomo.

 

-Già...-

 

Le tre ragazze tornarono in sala da pranzo con lo champagne ed alcuni stiletti che risultarono poi essere dei semplici fuochi d’artificio. Ron osservò Hermione preparare lo champagne per essere stappato e mai gli sembrò più bella. Indossava un semplice completo rosso con gonna e maglioncino. I lunghi capelli boccolosi erano morbidi e profumati del suo stupendo odore di primavera. Avrebbe tanto voluto abbracciarla e augurarle buone feste in un modo unico e speciale, ma non era possibile. Anche se si erano scambiati un bacio, loro non stavano insieme.

 

Però, quanto avrebbe voluto.

 

Si riscosse per cacciare quei pensieri lontano. Era finalmente riuscito per una notte a non pensare ad Hermione in situazioni compromettenti. Beh, in realtà meno di una notte diciamo un 12 ore.

 

-Ron  mi aiuti a prendere i flute in cucina sono troppo alti ed io non ci arrivo...- la voce di Hermione lo riscosse. Non aveva sentito una parola.

 

-Cosa?!- le chiese guardandola finalmente negli occhi.

 

-In cucina, adesso.- gli disse secca e afferrandolo per un braccio.

 

-Sono quelli nell’ultimo scaffale. Fa attenzione sono delicati...-

 

Ron asserì col capo prima di allungarsi e arrivare facilmente al ripiano troppo alto per Hermione ma non certo per il suo metro e novantacinque. Afferrò ad uno ad uno i bicchieri di vetro sottile e li passò alla ragazza che li puliva e metteva sul vassoio.

 

-Sono belli, non è vero?!- gli domandò quando n’ ebbero presi a sufficienza. Ron si era incantato ad osservare le sue mani così sottili ed eleganti.

 

Ron si riscosse ancora una volta.

 

-Sì, sì certo molto raffinati...-

Hermione sorrise prima di fermarsi ed osservare Ron che cercava in tutti i modi di non arrossire. La bruna inclinò la testa carezzandogli una guancia. La manica morbida del suo maglione scivolò in su lasciando intravedere il braccialetto d’argento regalo dell’ultimo anno passato ad Hogwarts. Ancora una H mancava all’appello.

 

-Ce l’hai ancora?!- le domandò Ron notandolo.

 

Hermione sorrise ed allontanò la sua mano dal viso morbido del suo migliore amico.

 

-Lo metto nelle occasioni importanti... non mi potrei mai perdonare se si perdesse un’altra lettera...-le sue dita sottili accarezzarono amorevolmente la R che rimaneva ancora tintinnante sul bell’ornamento.

 

Ron inghiottì il vuoto quando il ricordo gli invase la testa. L’avevano comprato lui ed Harry a Diagon Alley. Volevano qualcosa che rappresentasse la loro amicizia e avevano deciso che a portarlo doveva essere Hermione. L’unica ragazza. La loro amica.

 

-Quanto tempo è passato?!- domandò afferrandole il polso e osservandolo da vicino. La pelle di Hermione profumava irresistibilmente di primavera. La bruna sorrise.

 

-Esattamente 5 anni e 12 mesi... quasi 6 tra meno di 20 minuti...- Ron le baciò la mano morbida.

 

-Da quanto ti conosco streghetta rompiscatole?!-

 

Hermione rise posandogli le braccia sul collo. Ron l’attirò a sé dalla vita.

 

-Hmmm, vediamo... 7 anni di scuola, più altri 6 anni di amicizia in generale... Ronald Weasley ti sopporto da quasi 13 anni!- scherzò sorridendo beffarda. Ron la prese in braccio.

 

-I 13 anni più belli della tua vita!- si chinò verso di lei.

 

Hermione lo guardò negli occhi. Sapeva che se avesse parlato avrebbe rovinato quel momento ma non riuscì a fermare la sua lingua.

 

-Anche della tua vita...-

 

Ron si fermò baciandole la fronte.

 

-La parola non ti manca mai...-

 

-Mai, e tu dovresti saperlo! Come fai a definirti il mio migliore amico se non sai queste cose basilari della mia personalità!- lo prese in giro mentre lui la rimetteva a terra.

 

-Lo so e ti voglio bene per questo ed anche...- non finì la frase perché Hermione si issò sulla punta dei piedi e gli baciò dolcemente le labbra. Fu un contatto veloce e labile.

 

-Hai visto?! Sono una persona di parola. Ho dato quel che ho promesso.- si morse le labbra prima di afferrare il vassoio ed affrettarsi verso la porta. Non gli diede neanche il tempo per replicare.

 

Si fermò un attimo sulla soglia.

 

-Ron?!- Il rosso si stava ancora concentrando sul sapore che Hermione gli aveva lasciato sulla bocca.

 

-Sì?!-

 

-Ti voglio bene, anch’io...-

 

Gli sorrise dolcemente prima di aprire la porta col gomito e svanirci dietro.

 

Ron si morse le labbra portandosi una mano tra i capelli.

 

-Sì, ma prima o poi mi farai impazzire, mia piccola ‘Mione...-

 

***

 

-Sei molto bella questa sera Ginny...- la voce calda e un po’ arrabbiata del sottoufficiale Andrew le raggiunse le orecchie. Era voltata verso il tavolo e stava assaporando quelle tartine che avevano un aspetto strano. Harry stava parlando con il povero Generale Dave e James ne aveva approfittato.

 

Ginny si voltò lentamente cercando di sorridergli tirata. Non si erano più sentiti da quando il sottoufficiale le aveva dato accidentalmente buca a causa di un lavoro improvviso procuratogli da Harry. Si morse impercettibilmente il labbro inferiore.

 

-Grazie, James... anche tu stai molto bene in papillon...- gli disse cercando con lo sguardo Harry che continuava tranquillamente a chiacchierare.

 

-Le cose tra te ed il capitano vanno meglio?!- le domandò chinandosi verso di lei ed afferrando un flute di champagne. Ginny trattenne il respiro non voleva che succedesse qualcosa tra James ed Harry. Soprattutto quando sapeva che ad avere ragione era proprio l’affascinante sottoufficiale.

 

Ginny asserì col capo cercando a tutti i costi di mantenersi calma. Non era un’impresa facile.

 

-Sì, ci siamo chiariti ed adesso è tutto a posto...- gli rivelò iniziando a sventolarsi con una mano. Improvvisamente la temperatura di quel luogo si era alzata. Non riusciva quasi più a respirare.

 

-Beh, sono molto contento... specialmente se il nostro appuntamento saltato è riuscito a farvi riappacificare.- la voce di James continuava a restare calma –Non è giusto-

 

Ginny sussultò a quell’esclamazione pacata ma carica di significato. Era chiaro come la luce del sole che Harry aveva approfittato della sua posizione da superiore. Ma in quel caso vigeva la legge del cuore: in amore tutto è lecito.

 

“Però Harry ha esagerato...” pensò Ginny sorridendo stupidamente verso il ragazzo che le stava di fronte. 

 

-Mi dispiace, ma io...-

 

James la zittì con un gesto. Le sorrise.

 

-La partita non è ancora finita...-

 

Ginny trattenne il fiato cercando di rimettere ordine nel suo cervello. Cosa diavolo significava “la partita non è finita”. Lei era forse come una partita di Quidditch da vincere e  Harry aveva segnato i primi punti. Cos’era l’ambito boccino che per tanti anni Harry aveva preso per primo?! Non sapeva esattamente, ma quella frase la fece innervosire e le sue gote si colorarono di un rosso ancora più acceso.

 

Tentò ancora una volta di parlare ma James la zittì di nuovo con lo stesso identico gesto.

 

-Io non mollo mai.- le sorrise tirato prima di scoccarle un’occhiata  significativa con le sue iridi profondamente scure. Le fece un cenno col capo e senza aggiungere altro si allontanò verso un gruppo di capitani Auror che richiedeva la sua presenza.

 

Ginny rimase immobile, scandalizzata, da quelle frasi che di certo non si sarebbe mai aspettata che uscissero dalle labbra dolci ed educate del sottoufficiale Andrew. Scosse la testa respirando affondo. Non poteva certo immaginare che i suoi guari erano appena incominciati.

 

***

 

 

Anne si imbacuccò meglio nella sciarpa grigio-argento. Le gote rosee e le labbra scarlatte venivano sferzate dal vento freddo che aveva preso a spirare su New Freedom. Il piccolo basco verdone che aveva tirato fin sugli occhi blue la teneva abbastanza calda. Il suo respiro si condensava in allegre nuvole di vapore. Si trascinò dietro la leggera  sacca colma del suo ricambio. Non doveva rimanere molto in quel luogo. Era andata lì giusto per accontentare suo padre che l’aveva letteralmente pregata di tornare per capodanno. Non che le dispiacesse rivedere la sua famiglia.

 

“Ma così rivedrai anche Draco...” una vocina dispettosa le richiamò alla mente il bel capitano biondo che le aveva regalato la sua sciarpa. Anne arrossì immediatamente a quel dolce ricordo.

Si incamminò tranquillamente verso casa. Non vedeva l’ora di infilarsi sotto un getto di acqua bollente per togliere dal corpo tutto quel freddo che aveva accumulato durante il viaggio in treno e la passeggiata di 30 minuti che aveva dovuto fare a piedi a causa delle meritate vacanze dei tassisti per il fine anno.

 

Sbruffò rassettandosi la chioma nera e lucida.

 

Non mancava molto a casa sua. Già, iniziava a sentire il profumo dell’arrosto di suo padre.

“Chissà se ne é rimasto un po’!” pensò mentre lo stomaco vuoto si faceva sentire. In fondo, se non avesse trovato nulla di buono ad aspettarla sarebbe stata solo colpa sua. Non aveva avvisato suo padre del suo arrivo di quella sera. Sospirò facendo congelare i suoi polmoni. L’aria era davvero gelida.

 

Finalmente, imboccò il piccolo vialetto di casa sua. Le aiuole imbiancate ed ordinate erano senza dubbio opera di Maggie. Sua sorella minore aveva un certo pollice verde. Con lei sarebbe cresciuto rigoglioso anche il tronco della pace. Lei invece avrebbe fatto seccare anche una pianta grassa...

 

La grande abitazione bianca e blue era spenta.

 

Com’era possibile?!

 

Mancava un quarto d’ora a mezzanotte ed all’inizio del nuovo anno. Di solito i suoi famigliari rimanevano tutti insieme fino a quell’ora. Dopo Maggie si recava al parco con TJ a vedere i fuochi... ma solo dopo aver fatto l’inaugurale brindisi e i propositi per l’anno nuovo. Non era possibile che la loro casa fosse spenta e tranquilla in quel momento. C’era qualcosa che non andava. Eppure lei non avvertiva nulla di negativo. Se ne sarebbe accorta; era pur sempre una maga!

 

Si avvicinò di soppiatto alla porta elegante dell’ingresso. Il piccolo portico era stato decorato a festa. Sua sorella Maggie doveva aver passato molo tempo a casa se aveva avuto tutto quel tempo da dedicare agli addobbi. Portò il suo dito verso il campanello ma prima che poté suonarlo, un biglietto appeso alla maniglia d’ottone attirò la sua attenzione.

 

La grafia tonda e paffuta di Maggie troneggiava sul biglietto.

 

Salve visitatore,

ci dispiace ma per le feste quest’anno siamo stati invitati da alcuni nostri amici residenti su questa stessa via, al numero 12.

Se non è nulla di urgente ti preghiamo di ripassare domani. Altrimenti vienici a trovare lì.

Ci scusiamo con te per questo inconveniente.

Ti auguriamo un Buon Anno Nuovo.

 

La fam. Cooper

 

p.s.

puoi lasciare un messaggio su questo biglietto.

 

 

Anne sorrise staccando accidentalmente il biglietto e portandoselo in tasca. Sua sorella minore era davvero un tipo pieno di risorse. Lei non ci avrebbe mai pensato.

 

N. 12

 

Perché non le suonava nuovo?!

 

Improvvisamente si sentì strozzare, il cuore accelerò i suoi battiti, la gola divenne secca e le mani iniziarono a sudarle.

 

Draco.

 

Draco Malfoy viveva al numero 12. i suoi parenti erano andati a cena lì... e adesso lei doveva raggiungerli. Non aveva nemmeno le chiavi di casa. Doveva per forza andare da loro... poteva restare lì?

 

“Vuoi congelarti?!” la stessa identica vocina antipatica le parlò di nuovo.

 

Va bene. In effetti aveva  freddo ed una fame tremenda. Ma con quale faccia si presentava a casa loro... a casa sua!sembrava quasi che fosse tornata a casa per lui...

 

“Non è così?!”

 

Anne si morse il labbro. Sarebbe rimasta ad aspettarli sulle scale. Sì, sì... è quello che avrebbe fatto. Si sedette pesantemente sui gradini. Immediatamente un soffio di vento gelido ed un crampo terribile allo stomaco la fecero alzare.

 

-Uffa!- sibilò tra i denti avviandosi a malincuore verso la casa di Malfoy.

 

 

***

 

  TJ si raggomitolò meglio nella sua sciarpa scura. Lizzie, la cuoca di casa Natchos, non lo aveva fatto uscire di casa senza il giaccone e qualcosa per coprirsi la gola.

 

-Tesoro mio, si gela fuori!- gli aveva detto mandando un suo aiutante a prendergli il cappotto.  

 

Attraversò frettolosamente la strada ghiacciata e fangosa. Fortunatamente pattinava abbastanza bene, così riuscì ad superarla senza fare brutte cadute.

 

Il naso lentigginoso era leggermente rossastro sulla punta, le guance giovani e morbide avevano assunto una colorazione più scura. Il fiato si condensava in tranquille nuvolette bianche. Guardò l’orologio da polso, ultimo regalo di sua madre, mancavano 10 minuti a mezzanotte. Se allungava il passo forse ce l’avrebbe fatta a raggiungere la villa Cooper e a brindare con loro per il nuovo anno.

 

Sfregò le mani intirizzite e inguantate. Doveva sbrigarsi.

 

Percorse velocemente l’ultima decina di metri che lo separavano dal vialetto della casa di Maggie. Anche lui, come Anne, notò le eleganti aiuole ordinate e innevate. Il portico elegante addobbato a festa. Non poté evitare di pensare che in tutto quello c’era il tocco sapiente e gentile della sua Margareth.

 

Suonò il campanello ma con una strana sensazione di gelo al cuore si accorse che l’intera casa era spenta e senza vita. Non era possibile. Aspettavano sempre lo scoccare della mezzanotte prima di andare a dormire o di recarsi al parco per i fuochi!

 

Si grattò la nuca.

 

Dove potevano essere andati?!

 

Suonò ancora, e ancora, con sempre più insistenza. Ma nessuno andò ad aprire. Cercò sulla porta qualche foglio, qualche avviso in cui gli si spiegava dove diavolo erano andati a finire, ma non trovò nulla. Con un certo panico si portò le mani tra i capelli prima di sedersi sugli scalini ed aspettare.

 

Avrebbe atteso anche tutta la notte.

 

Lo avrebbe fatto per Maggie.

 

***

La piccola combriccola era radunata sulle poltrone attorno al fuoco. Gli occhi puntai sugli orologi in attesa dello scoccare del nuovo anno.

 

Ron era comodamente seduto sul divano accanto ad Hermione. Thomas teneva in braccio Lily, che era crollata non appena si era accomodata sulla morbida pancia di suo padre.

Draco e Maggie erano impegnati in una furiosa battaglia a scacchi.

 

Ron aveva insegnato a giocare a Maggie e lei si era rivelata una delle migliori. Riusciva a battere tranquillamente il biondo e a mettere in serie difficoltà il suo maestro.

 

C’era un’atmosfera tranquilla e festosa. Il terzetto accomodato sul divano chiacchierava amabilmente del più e del meno.

 

-Ah, ho vinto ancora, Draco!- esclamò all’improvviso la biondina alzandosi in piedi e iniziando a saltellare entusiasta del risultato.

 

-No, aspetta com’è possibile...- iniziò Malfoy scrutando di sottecchi la scacchiera.

 

- E’ inutile, è stata una vittoria leale e meritata!- continuò  allungando la mano per mostrargli le ultime mosse che l’avevano portata al trionfo.

 

Ron si girò sorridendo.

 

-Caro Malfoy, ha imparato dal migliore!-

 

Hermione rise prima di dargli un pizzicotto sul braccio.

 

-Manca 1 minuto...- intervenne il signor Cooper abbandonando dolcemente sul divano la bambina che non si mosse e continuò a dormire.

 

Ron iniziò a versare lo champagne nei flute.

 

-Perché a me così poco?!- domandò Maggie scrutando accigliata il suo bicchiere praticamente vuoto.

 

Hermione e Ron risero.

 

-Accontentati!- la riprese dolcemente il rosso cominciando il conto alla rovescia.

 

-10...9...8...7-

 

 

In quell’agitazione generale, nessuno si accorse che la porta si era aperta e che sulla soglia era rimasta Anne a fissarli.

 

-3...2...-

 

Draco si voltò rimanendo pietrificato. Smise di partecipare al conto alla rovescia e sgranò gli occhi. La sottilissima figura di Anne era appoggiata allo stipite della sua porta con un sorriso stupendo e gli occhi blue che brillavano di luce propria.

 

“Hai bevuto troppo, Malfoy!” si disse scuotendosi. “Non puoi vederla dovunque ti giri!”

 

Era così preso dai suoi pensieri che non si accorse nemmeno della pacca sulla spalla di Ron, della stretta di mano del signor Cooper e dei baci di Maggie ed Hermione sulle guance.

 

Non riusciva a staccare gli occhi da quella bellissima figura che rimaneva in disparte e non osava disturbare quella stupenda allegria.

 

Solo quando Ron si voltò e trovò Anne, appoggiata allo stipite della porta e dopo il suo urlo di benvenuto, Draco ritornò finalmente in se stesso.

 

-Anne!- la salutò il rosso correndo verso di lei ed abbracciandola forte. Le scoccò un bacio sulla fronte augurandole un Felice anno nuovo. La bruna ricambiò sorridendo quella caldissima accoglienza.

 

-Grazie, Ron...- rispose prima di essere rimessa a terra dal rosso e di essere nuovamente rapita da un abbraccio caloroso di Hermione a cui seguirono a ruota uno di Maggie e infine uno troppo commosso del Signor Cooper.

 

-Tesoro sei completamente intirizzita!- le disse iniziando a strofinarle le spalle minute.

 

Anne sorrise ancora cercando di divincolarsi con gentilezza da quelle carezze e quelle attenzioni a cui non era più abituata da tempo.

 

Draco continuava fissarla incapace di salutarla ed abbracciarla come tutti gli altri avevano fatto.

 

Anne incrociò il suo sguardo blue con quello argenteo del biondino ed immediatamente le guance si imporporarono. Era bella quella sensazione di calore che le saliva dal cuore. Era così calda ed avvolgente che in quel momento, in cui era letteralmente congelata, era un toccasana.

 

Si lasciò condurre da Hermione vicino al divino dove un bel fuoco acceso scoppiettava.

 

-Ma quando sei arrivata?!- le chiese dolcemente aizzando le fiamme.

 

Anne la sentì per puro miracolo. Era così presa, dalle bellissime sensazioni che la consapevolezza, di avere i suoi occhi puntati addosso, le stava dando.

 

-1 ora fa, più o meno...- si affrettò a dire accettando di buon grado il bicchiere di caffè fumante che Ron le stava porgendo.

 

-Come mai sei venuta solo adesso, non hai trovato il mio biglietto?!- chiese Maggie che si era accomodata sul bracciolo accanto a lei. Anne trattenne il fiato quando si accorse che Draco si era avvicinato ai divani.

 

-Oh, eccoti qui, Malfoy, finalmente...- lo schernì Hermione sorridendogli –Hai visto che bella sorpresa?-

 

Draco annuì col capo.

 

La guardò ancora negli occhi prima di dirle con la sua voce profonda.

 

-Ben tornata, Anne...-

 

Un silenzio insolito cadde nella stanza calda ed accogliente.

 

Anne arrossì prima di rispondergli.

 

-Grazie...-

 

Un altro silenzio imbarazzante calò tra il gruppo. Il signor Cooper sorrise prima di prendere sua figlia in braccio. Nessuno si era accorto che aveva indossato il capotto ed aveva coperto Lily.

 

-Beh, io vado...-

 

Sorrise a tutti.

 

-No, aspetti non vuole rimanere un altro po’ con  noi... giocheremo a carte!- disse Ron raggiungendolo sulla porta. Thomas scosse la testa.

 

-Ti ringrazio... ma Lily sta dormendo profondamente ed io non vorrei farle prendere un malanno se uscisse di casa troppo accaldata...- l’uomo accarezzò dolcemente la guanciotta paffuta che si intravedeva da quel morbido fagotto di sciarpe e cappelli.

 

-Vengo anch’io... devo andare a vedere i  fuochi al parco!-

 

Thomas guardò sua figlia Maggie.

 

-Ma non devi aspettare TJ?!-

 

La biondina divenne rossa prima di rispondere.

 

-Mi aspetta, lì...- mentì spudoratamente. Si infilò l’elegante cappotto di panno e raggiunse il padre alla porta.

 

Anne si alzò per raggiungerli.

 

-Vai via anche tu, Anne?!- chiese ancora Hermione guardandola.

 

-Beh, io...-

 

-No, tesoro rimani... non hai avuto una festa di capodanno... almeno goditi il dopo cena!- la incoraggiò suo padre.

 

-Ma saranno stanchi... ed io vorrei riposarmi...-

 

-Dai Anne, rimani... una sola partita a carte e dopo vai via! Non lasciarmi da sola con questi due!- la supplicò scherzosamente la brunetta sorridendole. Ron e Draco le lanciarono un’occhiataccia.

 

Anne incontrò accidentalmente gli occhi argentei di Malfoy e non capì più niente. Sapeva solo che mai avrebbe lasciato quella casa. Doveva prima dare un augurio come si doveva a Draco.

 

-OK...-

 

Un ululato di consensi si levò da Ron ed Hermione che iniziarono a prendere le carte.

 

-Beh, allora noi andiamo grazie mille dell’ospitalità...- disse dolcemente il signor Cooper.

 

Draco li accompagnò alla porta sorridendo.

 

- E’ stato un piacere, mi creda...-

 

***

 

Ginny rabbrividì quando un soffio di vento gelido le sferzò le spalle ed il viso.

 

Era uscita fuori all’aperto per riflettere. Le parole di James non le erano piaciute affatto e, per di più, non aveva avuto la possibilità di parlare un momento con Harry, visto che era molto impegnato a discutere con i suoi colleghi capitani.

 

Si strinse nelle spalle quando un’altra ventata di aria fredda entrò prepotentemente nella stoffa leggera del suo bellissimo abito.

 

-Ti prenderai un malanno!- le disse  Harry appoggiandole la sua giacca nera sulle spalle scoperte.

Ginny si girò sorridendogli. Era così bello quella sera che non riusciva ad essere arrabbiata con lui.

 

-Grazie- gli sussurrò senza intonazione.

 

- Cos’hai principessa?!- le domandò accomodandosi accanto a lei sul parapetto del terrazzo.

 

-Nulla, stavo solo riflettendo-

 

-Su, cosa?-

 

Ginny si strinse nelle spalle incapace di mentirgli.

 

-Su cosa sono io per te...-

 

Harry serrò la mascella prima di afferrarle la mano.

 

-Pensavo che avessimo già affrontato questo argomento...-

 

Virginia gli sorrise.

 

-Lo so, ma un brutto scambio di opinioni mi ha fatto risorgere il problema...-

 

Harry si accigliò.

 

-Con chi?!-

 

Ginny portò il suo sguardo chiaro sul panorama che si godeva da quel terrazzo. La città si estendeva tranquilla ed illuminata sotto di loro. Il caratteristico odore di neve le riempiva le narici. Era una bella sensazione.

 

-James-

 

Harry la guardò interrogativamente.

 

-Il sottoufficiale Andrew- spiegò meglio la rossa guardandolo.

 

-Oh-

 

-Non l’ha presa molto bene del nostro riavvicinamento, avvenuto, te lo ricordo, a causa, di un nostro appuntamento saltato per colpo di un lavoro extra che per purissimo caso gli avevi assegnato, proprio tu...- evidenziò le parole nostro e tu con un certo intercalare della voce.

 

Harry sorrise furbo al ricordo della sua rivincita.

 

-OK, Ok... non è stato carino da parte mia...- si affrettò ad aggiungere notando lo sguardo indagatore di Ginny. –Ma ne è valsa la pena, siamo di nuovo insieme, no?!-

 

-Sì, ma tu hai approfittato della tua posizione e questo non è giusto e poi...-

 

Harry non le fece finire la frase perché la prese tra le braccia e la baciò con trasporto. Per Ginny era già abbastanza difficile parlare con lui a così pochi centimetri di distanza, figuriamoci, poi, con lui attaccato alle labbra.

 

La lasciò andare di malavoglia.

 

Ginny continuava a tenere gli occhi chiusi.

 

-Vuoi sapere cosa sei per me? Beh, sei questo, insomma... tu per me sei passione, desiderio, simpatia, dolcezza, allegria, divertimento, amore... sei un insieme di sentimenti che io beh, non riesco ad esprimere in nessun’ altra maniera se non che con il tuo nome. Virginia, tu per me sei troppe cose, non voglio limitarmi e definirti con un solo, semplicissimo e riduttivissimo appellativo. Sei Virginia. Basta. Sei la mia Virginia....-

 

Per quanto quel discorso fosse stato ingarbugliato e a tratti poco chiaro, Ginny non poté fare a meno di gettargli le braccia al collo e baciarlo. Baciarlo come aveva sempre fatto. Con la stessa passione e lo stesso trasporto.

 

-Ti voglio bene, Harry-

 

Il bruno le passò, le braccia attorno ai fianchi.

 

-Ti voglio bene anch’io...-

 

Sopra le loro teste un bellissimo rametto di vischio rimaneva tranquillo sospinto dal vento freddo.

 

In lontananza dei bagliori argentei riempivano il cielo. I fuochi era incominciati.

 

Harry e Ginny rimasero sul terrazzo abbracciati a godersi quel bellissimo spettacolo.

 

***

 

Maggie afferrò sorridendo la tazza fumante che il barista le stava offrendo. Pagò velocemente ed uscì dal locale caldo e chiassoso. I fuochi di inizio anno stavano per incominciare.

 

Erano le 12:15 e lei per la prima volta nella sua vita avrebbe visto quello spettacolo senza di lui. Senza il suo migliore amico. Senza TJ.

 

Si trascinò silenziosa verso la piccola altalena dove fin da piccoli lei ed il rossiccio avevano assistito alla festa pirotecnica.

 

-Ottimi posti, complimenti...-

 

Maggie si rizzò a sedere. Un brivido spaventoso le percorse la schiena. Non era possibile che la voce dolce ed educata di TJ fosse lì, in quel momento. Sicuramente, lui, si stava divertendo a ballare valzer e a mangiare caviale alla festa che i suoi genitori avevano organizzato per trovargli una fidanzata. Va bene, lui non aveva menzionato questo particolare... ma lei lo aveva capito da sola.

 

-Propio quelli che preferisco-

 

Avvertì una leggera pressione contro la sua spalla. Qualcuno della stessa corporatura di TJ si era appena seduto sull’altalena accanto alla sua. Aveva anche il suo stesso identico odore di pulito.

Inghiottì il vuoto iniziando a girarsi lentamente. Aveva paura di quello che avrebbe visto.

 

TJ era seduto accanto a lei con un adorabile sorriso stampato sulle labbra e più bello del solito, nel suo cappotto elegante e con il colletto della camicia raffinata che usciva dallo scollo.

 

-Cosa vuoi?!- gli disse girando immediatamente la testa e puntando i suoi grandi occhi verdi sul cielo stellato.

 

-Solo veder e i fuochi con te, l’abbiamo sempre fatto!- affermò con semplicità sorseggiando la sua cioccolata.

 

- Quest’anno è diverso... poi scusa non potevi andare a vederli con quell’oca che i tuoi genitori ti hanno appioppato come fidanzata?!- gli domandò tagliente rivolgendogli uno sguardo arrabbiato.

TJ le sorrise. Gli sembrava così bella con quei lunghi capelli biondi e quell’espressione da bambina corrucciata.

Aveva un odore così buono di fragola e vaniglia che avrebbe volentieri annullato subito la distanza tra loro due.

 

-Come hai fatto a sapere che ero qui?!-

 

TJ sorrise ancora.

 

-Lo sai che ti conosco meglio di chiunque altro...-

 

Maggie lo guardò con il sopraciglio inarcato.

 

- D’accordo; ero rimasto ad aspettarti a casa tua e quando è arrivato  tuo padre non ho fatto altro che chiederglielo.... ho anche dovuto inventarmi una scusa! Perché hai detto ce avevi un appuntamento con me, quando non era vero?!-

 

Maggie si morse il labbro inferiore. Già, perché lo aveva fatto. Non poteva certo dirgli che suo padre non l’avrebbe lasciata andare se non fosse stato sicuro della sua presenza... della compagnia di un ragazzo in gamba come Tolomeus Natchos!

 

-Così-

 

TJ le rivolse ancora una volta il suo sguardo cristallino e lei non poté fare a meno di arrossire. Aveva la bocca secca e le mani congelate se le mise in tasca guardandolo con la coda dell’occhio.

 

-Ti sei divertito alla festa?!-

 

TJ smise per un momento di sorseggiare il suo caffè bollente.

 

-Affatto- le assicurò ridendo.

 

Gli occhioni verde smeraldo della biondina si illuminarono. Sorseggiò ancora quel liquido caldo e profumato.

 

-Mi sei mancata...- TJ arrossì ostinandosi a guardare nel vuoto davanti a sé.

 

Maggie sorrise inconsciamente voltandosi a scrutarlo. Era così dolce quando arrossiva!

 

-Anche tu-

 

TJ si voltò all’improvviso. Un sorriso di 32 denti li allargava le labbra. Allungò una mano per togliere una lunga ciocca bionda che le copriva il viso. Gliela portò dietro l’orecchio. Un paio di guance rosate si presentarono ai suoi occhi. Si chinò su di lei e con infinita dolcezza gliele baciò. Le sue labbra erano fredde e a contatto con le guance bollenti di Maggie si scaldarono immediatamente.

 

-Buon anno Nuovo, piccola Margareth...- sussurrò al suo orecchio.

 

Maggie si voltò appoggiando all’improvviso le sue braccia attorno al collo del rossiccio e lo attirò a sé. Quel profumo di pulito era così inebriante. Si issò sulla schiena e con infinita facilità raggiunse le sue labbra. Fu ancora una volta un contatto troppo labile e semplice per significare davvero qualcosa di importante. Maggie si ritirava sempre quando TJ aveva voglia di rendere più profondo quel contatto. Sembrava avesse paura. Ritornò a sedersi sulla sua altalena e prima che uno dei due potesse dire qualcosa i fuochi d’artificio riempirono il cielo scuro.

 

-Buon anno nuovo anche a te, Tolomeus-

 

Il cuore di Maggie ebbe un sussultò quando le dita inguantate del rosso cercarono le sue. Non si era mai accorto di quanto le loro mani stessero bene intrecciate. Con quel pensiero in testa, Maggie sorrise, e finalmente si godette quello splendido spettacolo.

 

Il cuore le batteva forte e la sensazione di pace e benessere che provava nel suo cuore era legata alla sola presenza del ragazzo.  

 

***

 

I passi leggeri di Draco ed Anne rimbombavano sull’asfalto bagnato. Entrambi intirizziti e infagottati nei loro grandi cappotti di panno. Il biondino non si capacitava della bellezza della bruna vestita di un semplice paio di jeans e di scarpe da ginnastica.

 

Senza le immancabili calzature col tacco, Anne era un bel po’ più bassa di lui. Non esageratamente ma abbastanza perché lui potesse guardarle la cima della testa. I capelli nero ebano venivano sospinti dal vento freddo. Era davvero carina con la chioma scompigliata.

 

-Non c’era bisogno che tu mi accompagnassi...- disse all’improvviso la ragazza rompendo quell’imbarazzante silenzio.

 

Draco scosse la testa.

 

-Volevo accompagnarti. Sono un gentiluomo, io!- rispose il biondino sorridendo bonariamente.

 

Anne si strinse nelle spalle.

 

-Ma non dovevi sentirti obbligato a farlo...-

 

-Non mi sono sentito obbligato a farlo. Mi piace camminare la sera e poi...- Draco si interruppe. Cosa stava per dire? Che gli piaceva trascorrere il tempo con lei?! Che gli piaceva il suo profumo? Il modo in cui arrossiva quando le parlava?  No, non poteva.

 

-Uffa, Cooper, mi andava e basta!- liquidò l’argomento con un’alzata di spalle.

 

Anne rimase zitta.

 

-Ti ha dato fastidio vedermi piombare a casa tua, no, perché, sai, sei stato l’unico che non ha avuto nessuna reazione e...-

 

-Mi ha fatto molto piacere che tu sia tornata.-

 

Un nuovo silenzio cadde tra di loro. Draco era stranamente monofraseologico quella notte.

 

-Ti sta bene la mia sciarpa!-

 

Disse all’improvviso facendo sussultare la bruna. Anne affondò maggiormente nel basco e nel collo del cappotto quando sentì di nuovo  i suoi occhi addosso.

 

-Quei colori risaltano i tuoi occhi-

 

Draco Malfoy aveva notato che quella sciarpa faceva risaltare il colore dei suoi occhi?! quello era un giorno da ricordare.

 

-Oh, beh, c’è... no... anche a te stava bene, la rivuoi indietro?!- disse all’improvviso mordendosi immediatamente la lingua.

 

Draco le scrutò il volto attendendo il rossore che tanto adorava. La reazione sperata non tardò ad arrivare.

 

Malfoy scoppiò a ridere.

 

-No, assolutamente... non la rivoglio indietro. E’ un regalo! E poi, mi fa uno strano piacere sapere che ce l’abbia tu...-

 

Ma cosa aveva detto?! Era impazzito?! Come gli saltava in mente di essere così sincero!

 

Non sentì più un alito di respiro provenire dalle labbra di Anne. Quelle bellissime labbra rosse che una notte avevano occupato i suoi sogni di solito dedicati ad un’altra ragazza.

 

Il silenzio calò e non si diradò fino a quando non raggiunsero la villetta bianca e blue. Draco l’accompagnò alla porta.

 

 -Grazie, per tutto quello che avete fatto per la mia famiglia. Non sapete quanto ci ha fatto piacere passare il capodanno con voi...-

 

-Tu non c’eri; come fai a sapere che a loro è piaciuto?- le chiese Draco iniziando a guardarsi in giro. Soffermò il suo sguardo sullo stipite della porta in alto alle loro teste prima di riportare l’attenzione sul viso di Anne.

 

-Beh, lo so!- aveva esclamato.

 

Draco l’aveva guardato ancora negli occhi poi all’improvviso era scoppiato a ridere.

 

-Stavo scherzando e comunque è stato un vero piacere-

 

Anne aveva trattenuto il fiato quando Draco le aveva sorriso così dolcemente. Era così bello ed intelligente.

 

-Beh, allora... buona notte- si era voltata velocemente cercando di entrare in casa. Una mano fredda le aveva bloccato il polso costringendola a voltarsi.

 

-Non mi dai il bacio tradizionale sotto il vischio?!- le aveva domandato abbassandosi fino alla sua altezza.

 

Anne trattenne il fiato quando avvertì le labbra fredde di Malfoy poggiarsi sulle sue. Erano così morbide ed esperte. Si muovevano sulla sua bocca così dolcemente. Sentì l’ossigeno mancarle quando Draco si distaccò.

 

Le accarezzò una guancia morbida.

 

-Buon Anno Nuovo, Mary Anne Cooper...- le scompigliò i capelli e con un dolce sorriso si voltò.

 

Anne si mise una mano sul cuore che sembrava volesse rompere la cassa toracica. Si appoggiò allo stipite della porta ed alzò gli occhi al cielo.

 

Non c’era nessun vischio appeso sulle loro teste.

 

Le guance le si imporporarono di rosso e senza che lei riuscì a fermarsi, un sorriso le riempì il volto.

 

-Buon ANNO Nuovo anche a te, Draco Thomas Malfoy...-

 

Non avrebbe mai immaginato che un ragazzo biondo che rispondeva proprio a quel  nome stesse provando uno stranissimo batticuore e un certo surriscaldamento sulle guance.

 

 

Continua...

 

 

Ehi, siete ancora con me?! Me, molto contenta! Spero che questo chap vi sia piaciuto. Ho messo così tanto tempo nello scriverlo non perché mi mancassero idee (in realtà ne avevo così tante che ho faticato a metterle in ordine ^^), ma solo perché ero impegnata (e lo sono tutt’ora) nella traduzione di una ffc per una mia amica... quindi mi dovevo dedicare all’una e all’altra!

 

I’m sorry, people!

 

Per quanto riguarda, la situazione tra Anne e Draco lui l’ha baciata quando in  realtà non c’era nessun vischio! Perché?! Ma chi lo sa!

 

TJ e Maggie... non sono carinissimi?! Ho ascoltato il vostro consiglio e ho scritto di nuovo su di loro. Spero che siano di vostro gradimento...

 

Ginny ed Harry sono dolcissimi e non riesco a tenerli separati!

 

Ron ed Hermione... beh, semplicemente sono loro!

 

Ma basta annoiarvi con queste sciocchezze e passiamo immediatamente ai saluti che questa volta sono stati tantissimi!

 

SILVIX Ciao tesoro, grazie mille sei sempre troppo buona! Un bacio,

AngéleJ

 

Vale Grazie, bellissima sei troppo dolce e gentile! Un bacione anche a te,

 AngéleJ

 

Daisy Ciao Meravigliosa! Purtroppo seguendo la mia ispirazione non ho trovato questo, un chap molto propenso all’introduzione di nuovi personaggi... nel prox tutto verrà spiegato e risarà di nuovo un po’ d’azione... la pozione sta procedendo bene, e Mellifluo scoprirà finalmente dell’altro sulla città in cui si sono nascosti quei tre... beh, ora devo andare grazie mille dei complimenti! Sei troppo gentile. Un bacio,

AngéleJ

 

Sweetie Grazie, dolcezza. Sono davvero iper felice che il mio scorso chap ti sia piaciuto così tanto... sai anche a me è piaciuto un mondo scriverlo (^^) Voi siete così STRAMALEDETTAMENTE gentile nei miei confronti che mi fate commuovere. Continua a seguire la mia ffc e fammi sapere se anche questo chap è stato di tuo gradimento. Un baio,

AngéleJ

 

Tipsy Eccoti accontenta tesoro mio, non ho smesso di scrivere su Maggie e TJ. Davvero le scene di battaglia non sono state così orrende?! Bene, bene. Me molto  contenta! Grazie, grazie, davvero. Leggendo il tuo commento mi sono sentita molto lusingata. E’ davvero bello sentirsi dire che i personaggi del tua storia sono caratterizzati bene ed è davvero emozionante sapere che prendono forma nella tua mente! Angéle molto contenta. Beh, adesso ti lascio. Un bacione forte.

AngéleJ

 

Phoebe80 Ciao Bellissima! Grazie del tuo commento sempre intelligente e pieno di osservazioni esatte e no . Innanzitutto è vero, la pozione è a buon punto o no?! Svelerò tutto nel prox  chap. Per quanto riguarda Voldy... beh, lui non sa affatto dove si trovano i ragazzi e sta cercando di capirlo attraverso... Ehi, ehi, ma che mi stai facendo dire?! Sono anticipazioni! Me impazzita totalmente! Cmq abbi pazienza e presto tutto sarà spiegato. Don’t worry. Un bacione,

AngéleJ

 

Avana Kedavra Carissima Avana, sono molto lusingata, che la mia compagna di one-shots condivise (quella di Sunny) abbia commentato la mia ffc. Sono davvero contenta che ti piaccia! Davvero, mi fai commuovere! Cmq, grazie dei tuoi complimenti che mi hanno fatto arrossire, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie! Beh, adesso vado perché vorrei aggiornare entro lunedì! Un bacio,

AngéleJ

 

Sunny Sunnina Mia! Che bello un altro tuo commentino sulla mia storia, non vorrei ripetermi... ma ogni volta che recensisci e mi dici sinceramente quello che pensi mi rendi immensamente felice! Io una dote nel descrivere Ron?! Assolutamente, no! Quella è tua e nessuno te lo può togliere, il tuo è il miglior Ron sulla faccia delle FFC credimi. Sei la regina dei Ron! Ed io ti adoro perché come lo fai bello e sexy tu, non ci riesce nessuno... te l’ho detto anche nella  mia recensione... (Angéle che sbava ancora al ricordo del dio rosso che si comporta da cavernicolo!) Beh, tesoro... ora devo andare fammi sapere se ti è piaciuto e grazie mille per la dedica, mi hai fatto davvero super contenta! Un bacio,

AngéleJ

 

Vega Ma tu mi vuoi fare proprio piangere?! Io una delle migliori 4 aurici?! No, troppo, troppo, buona ^\\\? Angéle arrossisce furiosamente mentre ripensa al gentilissimo commento di Vega. Sono davvero contenta che il mio chap ti sia piaciuto e che sia riuscito a capirlo anche alle tre di notte (ecco svelato il mistero del bellissimo delirio di Vega)... ti ringrazio davvero e ti mando una valanga di ringraziamenti che coprono un sacco di baci affettuosi.

AngéleJ

 

Marcycas-Lady of Darkness Perché proprio una N? Beh, perché c’è un motivo non sono mica scema!(Pazza esaurita da ricovero, sì... scema ancora no...) lo scoprirete non vi preoccupate... eppure potreste arrivarci tranquillamente se solo  rileggeste i chap e osservaste tutto con molta attenzione... in fondo, cosa potrebbe mai volare quell’uomo dalla mente di Hermione?!?!?! Semplice no? (Veramente non ho capito niente persino io ND di Hermione ) Va, beh... cmq lasciamo perdere! Grazie del tuo commento Lady (Credo cha sarà anche l’ultimo di questa estate visto che ti sei messa in vacanza...Cattiva!), quindi, ti saluto e ti auguro una felice estate un bacione,

AngéleJ

 

Charlotte Bene, tesoro sono contenta che tu abbia risolto i problemi con il tuo pc... mi fa anche molto piacere che il chap precedente sia stato di tuo gradimento... spero vivamente che anche questo non ti deluda! Mi raccomando... fatti sentire. Ti mando una valanga di baci, che coprono un coro da stadio :”QUANDO AGGIORNI?”

AngéleJ

 

Nene89 Tesoro, mio! Che bel commento che mi hai lasciato; grazie alle tue belle parole ho deciso di continuare a scrivere sui miei bambini(in effetti, quei due sono nati interamente dalla mia fantasia e sono davvero molto orgogliosa di loro...). Hai visto ho dedicato ancora dello spazio a quei due bellissimi giovincelli. Non sono tenerissimi?!?!?! TJ esiste davvero, ahimè, e io, beh, sono stramaledettamente innamorata di lui...(è stato lui a definirmi stramaledettamente sveglia e a rubarmi il cuore... peccato che è un cieco rimbambito che non si accorge mai di niente...ah!sospiro...)cmq, lasciamo stare i miei problemi di cuore e ti mando una bacione e ti ringrazio ancora tanto. Per quanto riguarda le tue one-shots... beh, se ricevi poche recensioni non vuol dire che nessuno le legge!

AngéleJ

 

Clo87 D’accordissimo! Non vorrei mai che quella Rowling ci giocasse un brutto scherzo separandoli! Sono fatti per stare insieme... cmq, grazie per il tuo commento e speriamo che tu non abbia più problemi col tuo pc... grazie della dolcezza che usi per scrivere i commenti, sei troppo gentile, ti voglio un mondo di bene,

AngéleJ

 

**auror** Ciao carissimo\a ! (Non mi hai detto maschio o femmina quindi adesso ti becchi la slash con le opzioni...) sei stato/a gentilissimo/a a lasciarmi finalmente un commento. In questo modo, riesco, finalmente, a conoscere altri lettori, sei stata/o troppo buono/a! Però se la mia ffc ti diverte ed appassiona sono davvero contenta e mi raccomando ogni tanto commenta e non tornare negli anonimi! Un bacio anche a te,

AngéleJ

 

Maga Magò Don’t worry tesoro, capita a tutti ^_°! Sono davvero contenta che le mie coppie e la storia in generale ti piaccia e ti incuriosisca... sì, davvero non potete rendermi più contenta quando mi dite queste cose! Grazie tante... cmq, non so, mi state mettendo in teste questa idea della one-shot su Maggie e TJ... che mi stuzzica parecchio, vedremo! Beh, adesso vado. Un bacio,

AngéleJ

 

Phi Phi mia dolcissima lettrice. I commenti che mi lasci tu non me li lascia mai nessuno. Visto che sono sempre lunghi ed esaurienti anche la tua risposta sarà uguale. Allora, innanzitutto è vero. Draco è l’uomo dei miei sogni però ho già spiegato perché è così dolce nell’altra tua risposta(la più lunga della storia delle risposte ai commenti). Perché ho scelto ciliegia e fragole?! Molto semplice. Ho un fratello e parecchi amici del sesso forte. Ho fatto un sondaggio ed è risultato che. I ragazzi adorano i profumi delle ragazze; li preferiscono alla frutta e i preferiti in assoluto sono la ciliegia, la fragola e la pesca! Per quanto riguarda l’odore di primavera me l’ha suggerito il mio big brother dicendomi che la primavera viene inteso come il profumo della giovinezza, della bellezza e quindi della ragazza in generale...So, ho pensato di darlo ad Hermione perché è LA ragazza delle storie più belle che io abbia mai letto... Tutto chiaro. In questo chap avrai notato che ho dato un altro profumo a Maggie e a TJ (Vaniglia e fragola e profumo di pulito)... questi sinceramente non ne ho idea... so solo che il ragazzo di 16-17 anni non usa litri di profumo, quindi sia naturale che (se si lava e cambia i vestiti e la biancheria) odori soprattutto di pulito, no?! Maggie e dolce quindi quale profumo più dolce della fragola e vaniglia?!?!?!?! Cmq, ora devo andare ti mando un bacionissimo e ti dico che nel prox chap si saprà anche l’odore di Anne. Di cosa profumerà?! Mah!

AngéleJ

 

Vale e Mely Ciao ragazze! Grazie, grazie, grazie di cuore  per gradire tutte le coppie della ffc! Lo so anche voi avete la vostra preferita, ed infatti, anche in questo chap ho dedico molto spazio a H/G! spero abbiate gradito... chissà cosa nasconde Ginny ad Harry!? Mah, speriamo bene, un bacio

AngéleJ 

 

Ary Carissima è vero ad ogni recensione ci conosciamo meglio... cosa ti racconto, a parte il soffrire di cuore per quel ragazzo del “stramaledettamente sveglia”, mi annoio da morire! Vado a mare, faccio passeggiate, scrivo, leggo e vedo i miei amici e ahimè questo ragazzo che continua a ronzarmi intorno, ma... niente è un cieco rimbambito! E Tu?  Cmq, grazie mille delle tue recensioni e dei tuoi complimenti! Grazie davvero! Ti voglio bene! Un bacio,

AngéleJ

 

LuLu Ciao Lulu! Non so se leggerai l’aggiornamento, probabilmente no, però io ti volevo salutare e ringraziare lo stesso! Ci risentiamo a settembre e prometto che per quella data avrai un bel chap di “Evelyn e l stanza di Oxford” ok?! Don’t worry! Tvttttttb! Divertiti e buone vacanze. TCHUSS!

AngéleJ

 

Chris Ciao Bellissimo! Tutto bene da quelle parti? Davvero ti sei lasciato con la tua ragazza?! Mi dispiace... uffi, tutti problemi di cuore in questo periodo?! Anch’io sono un po’ triste... L però dai! Tiriamoci su il morale con questo capitolozzo, zuccheroso! Povera Ary, non si dice così! La mia bravissima e dolcissima recensitrice, giocherà anche ad Hockey sarà pure un maschiaccio ma è una mia cara amica quindi non la prendere in giro! Poi, lo sanno tutti che le ragazze maschiaccio sono quelle più richieste... non è vero?! Va beh, lasciamo perdere... ti ringrazio tantissimo dei tuoi commenti sempre dolci e simpatici, mi tirano su il morale, davvero tanto! Continua a recensirmi e un bacione ricoperto da una valanga di abbracci dolci, dolci per tirarti su il morale, vedrai presto, troverai una ragazza bella, intelligente, dolce e maschiaccio che ti farà perdere la testa! Ciao, ciao, Chris,

AngéleJ

 

Angela Ciao, una mia omonima! Me super contenta. Ti ringrazio dei tuoi complimenti! Un kiss grande quanto una casa!

AngéleJ

 

Miroku Gentilissimo e dolcissimo commentatore. Ti ringrazio tantissimo del commento perché mi ha fatto davvero piacere. Anche tu hai scoperto la mia ffc solo adesso?! Ma non fa niente... sono ugualmente contenta che ti abbia incuriosito e che tu abbia deciso di leggerla! Grazie per aver utilizzato la mia parola preferita anche nel commento! Sei stato davvero dolce, dolce... mi raccomando commenta anche questo chap... non voglio che tu ritorni tra gli anonimi... è così bello esprimere la propria opinione su una storia ed avere un confronto direttamente con l’autore! Davvero! Mi raccomando quindi, esprimi sempre i tuoi pensieri e non avere mai paura di farlo! Un kiss grande, grande, per una persona e dolce e gentile come te.

AngéleJ

 

p.s.

Grazie per avermi ringraziato (Scusami il bisticcio tra le parole) da parte di tutti coloro che leggono e non commentano perché credetemi sono davvero in tantissimi! Beh, ora ti lascio, ancora ciao...

 

 

Riley Ehi, bellezza! Nono so se hai letto che TJ esiste davvero... non è rossiccio con gli occhi azzurri... Ma è solo bruno! (Ma bellissimo ND Angéle con la bava alla bocca mentre immagina quel ragazzo meraviglioso...)Grazie dei tuoi commenti e scusami se non ho letto e commentato i tuoi aggiornamenti ma  ho avuto un mucchio di roba da sbrigare provvederò al più presto, promesso! Ti mando una valanga di baci e ringraziamenti!

AngéleJ

 

Vale Ciao bellissima, credo allora che si sia verificata un’anonimia perché ci sono stati due commenti firmati Vale. Vi prego una delle due di specificare il proprio nome con qual cosa che mi faccia capire con chi sto parlando... Cmq, passiamo al commento! Sei sempre gentile e dolcissima! Grazie, mi commuovete sempre quando mi dite che mi miglioro nel mio modo di scrivere... Me super contenta! Davvero! Non preoccuparti non ho smesso di scrivere su di loro! Un bacione grande

AngéleJ

 

Elwen A divertirti al mare?! Beh, beata te, io ce l’ho a due passi quindi mio padre non mi manda da nessuna parte... Uffi, mi toccherà restare in questo paesino marittimo fino alla fine di agosto... che palle! Va, beh, non importa mi distrarrò scrivendo altri chap e one-shots... Cmq, grazie del tuo commento troppo gentile! Un bacio,

AngéleJ

 

Kathy Ah, tutti a chiedermi della N?!?!? Vi ho messo proprio una certa curiosità addosso...bene, bene era proprio quello che volevo, ho voluto non scrivere niente sulla cicatrice in questo chap proprio per questo! Sono sadica, vero?! (Ora ti diamo un colpo in testa e te lo facciamo vedere noi il sadica e la risata da idiota ND Tutti con delle spranghe in mano -Fermi, fermi Se mi uccidete come farete a sapere cos’è quella N?Nd Angéle - Non ce ne frega niente almeno ci togliamo questa soddisfazione Nd Tutti con gli occhi rossi come il fuoco -Aahahahah Nd Angéle -Prendiamola!!!Nd Tutti) Va beh, dopo questa breve parentesi, non mi resta che ringraziarti come al solito della tua gentilezza e di dirti solo una cosa: Aspetta!un bacio,

AngéleJ

 

Lord Samurai Ciao carissimo, in effetti, è vero. Muori e risorgi, muori e risorgi, continuamente... Hai dimenticato la password? Hmmm... brutta storia quando la dimentichi! Hai provato a ciccare su quel pulsante in basso dove c’è scritto“Password persa”? Può darsi ce si risolva tutto... va, beh cmq ho visto che hai cambiato nome e stai ripubblicando le tue ffc... Angéle molto contenta... mi raccomando non sparire di nuovo, fatti sentire, un bacio grande,

AngéleJ

 

ClyClu Grazie carissima sei molto gentile! Sono davvero felice che la mia storia ti prenda tanto! Un bacio e grazie,

AngéleJ

 

Lilyciuffetty Grazie invece io semplicemente ti adoro e sei solamente troppo G-E-N-T-I-L-E! Un bacio grande, grande

AngéleJ

 

Marilia Tesoro! Potrai mai perdonarmi per quella recensione stupida e senza cervello che ti ho lasciato quando ero sotto il fumo di narcotici?! Mi perdoni?! Mi sei mancata piccola! Sai ho letto l’ultima tua ffc (Street for the dark) e mi è piaciuta moltissimo! Davvero interessante. (Carina l’idea di far passare Hermione a Serpeverde!). Per quanto riguarda il commento, grazie sei come sempre troppo gentile! Un bacio grandissimo e scusami ancora, perdonami, please!

AngéleJ

 

Giada Hai perfettamente ragiona! Come mi è venuto in mente di togliere i miei bambini dalla mia storia?! Dovevo aver bevuto troppa acqua minerale... Cmq, grazie del tuo commento sei stata davvero gentilissima...Non preoccuparti per Mellifluo, presto capirà! Fammi sapere come ti è sembrato questo chap, un bacio,

AngéleJ

 

Sabrina Ho cercato di aggiornare il più in fretta  possibile! Spero che riuscirai a leggere... un bacio e scusami,

AngéleJ

 

 

Bene, finalmente ho terminato, come sempre grazie a tutti coloro che hanno letto ma che non hanno recensito!

Un baci ed alla prossima

 

AngéleJ

 

 

   
 
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