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Autore: ValeryJackson    30/12/2012    1 recensioni
Avete presente la saga "Percy Jackson"? Bene, scordatevela. Anzi no! Scordatela in parte, perchè questa è una storia (quasi) totalmente diversa. Il protagonista non è più solo il nostro amato Percy, bensì tre ragazze.
Tutti noi sappiamo che il Campo Mezzosangue ospita giovani semidei. Ma se non fosse solo questo? Se fosse un rifugio anche per altri componenti della magia? come maghi, o supereroi? In tal caso la storia sarebbe totalmente diversa.
Alex, Bella ed Emma sono ragazze apparentemente normali. Vestono come noi. Parlano come noi. Vivono come noi. Ma non sono affatto come noi. Loro, infatti, sono in grado di fare cose che noi non possiamo neanche sognare. Hanno poteri che noi non riusciamo neanche a immaginare. Bella riesce a diventare invisibile. Alex può prendere fuoco e può volare. Emma sa allungarsi in maniera smisurata. Insieme lottano per difendere il mondo dal male. Ma nessuno deve scoprire la loro vera identità. O saranno guai. Avete presente i supereroi dei fumetti e dei film? Una cosa del genere, ma loro sono reali.
Ovviamente, però, la mia storia fa riferimento anche alla fantastica saga quale è "Percy Jackson", presentandovi una rivisitazione della storia e riportando molti dei suoi personaggi, tra cui Percy!
Sperovipiacciaa!Commentatee! :*
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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La mattina seguente il campo era davvero frenetico.
Emma se ne accorse e, mentre lo attraversava, salutò alcuni dei suoi amici. Sul vialetto della Casa Grande, Larry e Adams Stoll stavano mettendo in moto (senza la chiave) il SUV del campo. Selena la salutò con la mano passando in volo sul suo pegaso. Harper e Clarisse erano intente in una lotto fra spade. Cercò le sue amiche con lo sguardo ma non le vide da nessuna parte. Ipotizzò che fossero nell’arena per un qualche tipo di allenamento, così vi andò.
Entrò nell’anfiteatro e per poco non le venne un colpo. Al centro dell’arena, di spalle, c’era il più grosso segugio infernale che avesse mai visto.
Beh, non che ne avesse visti molti. Solo uno, l’estate prima, quando aveva ‘accompagnato’ Percy negli Inferi. Quello che avevano incontrato lì era molto grosso, ma quel segugio superava di gran lunga un carro armato.
Non aveva idea di come fosse riuscito ad oltrepassare i confini magici del campo. Sembrava proprio a suo agio, accovacciato sulla pancia, e ringhiava con soddisfazione, staccando a morsi la testa di uno dei fantocci d’addestramento.
Non l’aveva ancora notata, ma Emma sapeva che bastava facesse un minimo rumore perché percepisse la sua presenza. Non c’era tempo di chiamare aiuto. Si guardò intorno, smarrita. A circa due metri da lei le spade usate per l’addestramento luccicavano alla fioca luce del sole. Non doveva fare altro che prenderne una. Allungò il braccio, lentamente, senza muoversi di un passo, gli occhi puntati sul segugio. Ne afferrò una e ritirò di scatto il braccio, facendolo tornare normale.
Si mise in posizione d’attacco e focalizzo la sua attenzione sul nemico, i nervi tesi al massimo.
- Aaahhh!!- Partì all’attacco. Stava per abbattere la lama sull’enorme groppa del mostro quando una spada sbucò all’improvviso e parò il colpo.
CLANG!
Il segugio drizzò le orecchie. – BAU!
Emma balzò all’indietro e istintivamente attaccò lo spadaccino, ma quello parò anche quel colpo senza problemi.
- Ehi!- esclamò. – Tregua!
Solo allora Emma riconobbe la voce. Alzò lo sguardo sul suo avversario, infuriata. – Ma Quintus!- gridò. – Quello è un segugio infernale!
- BAU!- il latrato fece tremare l’arena.
- No- ribadì l’uomo, rifoderando la spada. – Questo è il mio segugio infernale.
Emma lo guardò, inarcando un sopracciglio. “Quest’uomo è pazzo”, pensò. Lui rise, divertito.
- È innocua- disse. - È la Signora O’Leary.
Emma strizzò gli occhi. – La Signora O’Leary?
Sentendo il suo nome, il segugio abbaiò di nuovo. La ragazza notò che non era arrabbiata. Era festosa. Accostò il muso al manichino fradicio e mezzo masticato e lo spintonò verso l’uomo. 
- Brava, cucciola!- esclamò lui. Afferrò il manichino per il collettò dell’armatura e lo lanciò di peso verso gli spogliatoi. – Prendi il greco! Prendi il greco!
La Signora O’Leary balzò dietro alla preda e atterrò sul fantoccio, appiattendo l’armatura. Poi si mise a masticare l’elmo.
Quintus sorrise, ed Emma si accorse di aver rilassato tutti i muscoli.
- Come ma lei ha …?
- Un segugio infernale da compagnia?
La ragazza annuì e lui rise. – Beh, è una storia lunga, con diversi giocattoli giganti da masticare e parecchi momenti in cui l’ho scampata bella. Ma comunque è una brava cucciola. Non farebbe del male ad una mosca.
Emma lo guardò, squadrandolo. Quell’uomo era davvero strano. Avrebbe avuto da ridire sulla sua ultima affermazione, se alla sua sinistra, in lontananza, non si fosse udito un forte BUMP.
Sei casse di legno grandi quanto tavolini da picnic erano impilate poco lontano, e tremavano. La Signora O’Leary piegò la testa di lato e le raggiunse al trotto.
- Buona, cucciola!- esclamò Quintus. – Non sono per te!- La distrasse con uno scudo/frisbee di bronzo.
Le casse continuavano a battere e a tremare. C’erano delle parole stampate sui lati, a caratteri molto piccoli, ed Emma ci mise un po’ per leggerle.
RANCH TRE G
FRAGILE
ALTO
Sulla base, in lettere più piccole: APRIRE CON PRUDENZA. IL RANCH TRE G DECLINA OGNI RESPONSABILITA’ PER EVENTUALI DANNI ALLA PROPRIETA’, MUTILAZINI O MORTI STRAZIANTI E DOLOROSE.
Emma si ritrovò a deglutire. – Cosa … cosa c’è nelle casse?- chiese.
- Una piccola sorpresa- rispose Quintu. – Un’attività di addestramento alternativa. Ti piacerà.
La ragazza lo guardò, terrorizzata. I metodi di quell’uomo erano così strambi da farle intuire che in quelle casse non c’era qualche dolce cavallo per una lezione di equitazione.
- Sono … mostri?
Quintus la guardò, il viso indecifrabile, un sorrisetto storto. – Tu sei troppo curiosa, ragazzina- le disse, al che lei irrigidì la schiena. – E questo mi piace. La curiosità è l’unico modo per arrivare alla verità. Ma non ti dirò lo stesso cosa contengono quelle casse. Una sorpresa è sempre una sorpresa. Ora va. Ho fatto riunire i ragazzi. Darò l’annuncio quando ci saranno tutti.
Emma annuì, titubante. – Ok- disse, andando via, anche se la parte delle “morti strazianti e dolorose” non la convinceva molto.
 
Erano tutti ai margini del bosco.
Quintus aveva fatto indossare tute ai supereroi e armature ai semidei, come per prepararli per la Caccia alla Bandiera.
Emma e Alex si erano già preparate, e ora osservavano gli altri con aria assente.
- Ma che cosa ha intenzione di fare?- chiese la mora, intenta a guardare Clarisse e Selena indossare l’occorrente.
Emma scosse la testa, aggrottando la fronte.  – Non ne ho idea- disse. – Ma so per certo che tutto ciò non promette nulla di buono.
Ad un tratto una vocina squillante dietro di loro le fece sobbalzare. – Ehi, ragazze!- trillò Bella, saltando sulla schiena delle amiche.
Emma e Alex fecero una smorfia frustrata, scrollandosela di dosso.
- Bella!- la richiamò la mora. – Che c’è?
Bella si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, gli occhi lucidi per l’emozione. – Mi ha chiamato Zane! Ha detto di aver appena visto un volantino appeso sui muri della città. Stasera, al Madison Square Garden, ci sarà una cena di beneficenza, con alcuni tra i più ricchi imprenditori del mondo!
- E allora?- disse Emma, inarcando un sopracciglio. Non capiva, ma la mora sembrava aver appreso il concetto.
- Oh, mamma! Stai scherzando, vero?- chiese Alex, scuotendo la bionda per le spalle.
Bella scosse con veemenza la testa. – No, no. È tutto vero!- Le due amiche si presero per le mani e iniziarono a gridare, saltando e facendo girare alcuni dei presenti.
- Ragazze!- urlò Emma, coprendosi le orecchie con le mani. – Posso sapere perché questo dovrebbe interessarci?
Le ragazze smisero di gridare e la guardarono strabuzzando gli occhi. Emma scosse la testa. Continuava a non capire.
- Beh, a questa festa ci saranno alcuni tra i più ricchi imprenditori del mondo- spiegò Bella.
- E allora?
Alex sbuffò, alzando gli occhi al cielo. – E allora sarà un evento importante! Pieno di vestiti eleganti, cibo gratis e cose sbrilluccicanti che qualcuno di loro comprerà.
Emma annuì, facendosi scappare un leggero “aaah”. Poi guardò le due amiche. – Ma noi non siamo state invitate.
- Oh, per favore!- disse Alex, roteando gli occhi. – Quando mai ci è servito un invito?
Emma sbarrò gli occhi, incrociando le braccia sotto il seno. – Vorreste imbucarvi?
- Beh, no- fece Bella, arrossendo e portandosi una ciocca biondo miele dietro l’orecchio. – Vorremmo, come dire … autoinvitarci.
- Ma questo è illegale!- continuò lei.
- È illegale anche comprare una collana da un milione di dollari solo per fare dispetto ad un’amica, ma nessuno gli dice niente- si difese Alex.
- Non è la stessa cosa- disse Emma, guardandola in modo torvo. La mora roteò gli occhi, sbuffando. Stava per ribattere, quando un rumore attirò la sua attenzione. Era Quintus, che si sgranchiva rumorosamente la voce per attirare l’attenzione dei presenti. Quando l’ebbe guadagnata sorrise, compiaciuto.
- Bene- disse, battendo le mani. – Venite qui intorno a me.
Tutti si avvicinarono ed Alex riuscì a sentire la voce di Emma dirle in tono minaccioso un “Non finisce qui” prima di dare all’uomo tutta la sua attenzione.
- Sarete divisi in coppie … - annunciò Quintus. Quando tutti cominciarono a parlare, cercando di afferrare i propri amici lui gridò: - … che sono state già decise.
- NOOOO!- fu il lamento generale.
- Lo scopo della gara è semplice: recuperare gli allori senza morire. La corona è chiusa in un sacchetto di seta legato alla schiena di uno dei mostri che è stato liberato per il campo. Ci sono sei mostri in totale. Tutti hanno un sacchetto di seta, ma soltanto in uno c’è la corona d’alloro. Voi dovrete trovarla prima della altre squadre. E, naturalmente … dovete uccidere il mostro per riuscirci, e restare vivi.
Tutti cominciarono a mormorare, eccitati. Il compito sembrava piuttosto facile.
Ehi, che c’è? Non era la prima volta che uccidevano dei mostri. Si addestravano apposta.
- Ora annuncerò le coppie- continuò Quintus. – Non voglio sentire discussioni. Non ci saranno né scambi, né lamenti- Tirò fuori un grosso rotolo di pergamena e cominciò a leggere i nomi.
- Selena Martinez e Thomas Bleckerfood-annunciò. I due ragazzi si misero vicini, sorridendosi. Sembravano molto felici.
- Clarisse la Rue e Michael View- I due si guardarono. Il caos e l’ordine. La voglia di vivere e la voglia di guerra. Due tecniche di combattimento opposte e combinate. Un osso duro da sconfiggere.
- Bella Hartley e Zoe Brooks- Bella si voltò sorridente, cercando l’amica, che le giunse alle spalle con lo stesso sorriso e le mise un braccio intorno al collo, amichevolmente.
- Emma Gilbert e Bianca Di Angelo- Emma annuì, soddisfatta. Bianca era un’ottima compagna, e almeno le stava simpatica. Le si avvicinò e le fece l’occhiolino, complice.
Quintus continuò a snocciolare nomi dopo nomi, creando delle coppie fortissime, oppure delle coppie davvero assurde, non sempre avvicinandosi alla volontà dei ragazzi. 
- Ehm, dunque, vediamo un po’. Ah, si. Percy Jackson e Alex Chadwich!
- COSA?!- I ragazzi urlarono all’unisono, facendosi largo tra la folla.
- Sta scherzando vero?- chiese Percy, scioccato.
- Larry e Adams Stoll- continuò Quintus, ignorando l’ultima domanda.
- Senta!- sbraitò Alex, arrabbiata. – Io non ho intenzione di fare coppia con questo qui!- disse, indicando il ragazzo.
- Questo qui ha un nome!- fece lui.
- Che a nessuno interessa!
- Harper Maison e Nico di Angelo!
- Oh, ma insomma! Mi sta ascoltando?- urlò la mora.
Quntus la guardò di sottecchi, senza alzare la testa dal foglio. – Mi sembrava di aver specificato che non ci sarebbero stati scambi.
- Si, ma questa cosa non è ammissibile!- urlò Percy.
Quintus tornò con gli occhi sul foglio. - Elle Raiton e Connor Smith!
Al solo sentire quel nome, i muscoli di Alex si contrassero, facendola arrabbiare ancora di più. – Lei deve cambiare le coppie!
- Non ci saranno cambiamenti!
- Ma … - cominciò lei.
- Sch!- la zittì l’uomo con un gesto della mano.
- Ma … - provo Percy, ma anche lui fu zittito allo stesso modo. Quintus si sistemò nell’armatura che indossava.
- Le coppie resteranno le seguenti. Se la cosa non vi sta bene, mi toccherà darvi in pasto ai leoni. Sono stato chiaro?!
- Chiaro- borbottò Percy, con riluttanza.
- Io opterei per i leoni- fece Alex, con sarcasmo.
- Credi per caso che io abbia voglia di fare coppia con te?- sbraitò lui, visibilmente irritato.
- A nessuno interessa di cosa tu abbia voglia!- ribatté lei, a denti stretti.
- Sei proprio insopportabile!
- Testa d’Alghe!
- Faccia di pigna!
- Argh!- gridò Alex, frustrata, dandogli nervosamente le spalle. Percy non fu da meno. Entrambi si allontanarono, confondendosi tra la folla.
Quei ragazzi non si sopportavano. Non potevano neanche vedersi. Eppure, ora dovevano collaborare, se volevano restare in vita.

Angolo Scrittrice:
Ehi, ehi, ehi! Salve gente! Sono sempre io, e sono qui per augurarvi Buon Anno! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Come augurio di buon anno, mi aspetto un commento! ;D
No, sul serio, sarei felice se commentiate! Commenti belli o brutti, tutti sono ammessi :D
Un bacione! ci vediamo l'anno prossimo ;)
ValeryJackson
  
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