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Autore: Daymy91    18/07/2007    4 recensioni
Come tutti sappiamo... House è sempre stato un rompiscatole... e non solo in senso figurato! Infatti, per l'ennesima volta romperà le "scatole" a Lisa... che però troverà finalmente il modo di vendicarsi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti

 Rieccomi!

Delle scuse per il ritardo credo che siano necessarie,ma necessari sono anche i ringraziamenti che porgo a voi tutti per il sostegno che mi avete dato.In particolar modo a:

_vally_,madda e Earine 

 

In conclusione,spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento… e come sempre,sono apprezzate le vostre opinioni al riguardo. (_ _)

Buona lettura!

 

Miky91

 

Meravigliosa Follia

 

Capitolo III: Blow in your mind 

 

 

Era mattina.

Una tiepida mattina di aprile…

 

La finestra era coperta da una tenda bianca, dalla quale si facevano spazio dei piccoli raggi di sole.

 

La stanza era silenziosa,racchiusa nella sua penombra.

 

Ma quel silenzio venne improvvisamente interrotto dallo squillare del telefono della camera.

House aprì un occhio,assonnato più che mai. Appena vide che era il telefono l’autore dello strano suono,si cacciò il cuscino sopra la testa,cercando di ignorarlo.

 

Ci fu di nuovo silenzio.

Ma dopo, il telefono riprese a suonare insistentemente per parecchi minuti.

 

“Basta…” Mugugnò il diagnosta,prendendo la cornetta affianco al letto e mettendosela all’orecchio. “Che c’è?!

 

*Signore,mi scusi, ma ieri sera mi avevate detto di avvisarvi quando la colazione fosse stata pront…*

Ma l’uomo non ebbe tempo nemmeno di terminare la frase che House aveva già chiuso la chiamata.

 

Al diavolo la colazione!

Quegli idioti gli avevano rotto le scatole tutta la mattina per dirgli che la colazione era pronta!?!

Questo tutto merito di Cuddy che aveva chiesto di essere ‘svegliata’ quella mattina,ma che ora era l’unica a non aver sentito tutto quel baccano infernale che aveva fatto il telefono!

 

House alzò lo sguardo sul telefono,per vedere l’orario nello schermetto.

Erano le 8:30.

 

Troppo presto per alzarsi!

 

 

 

 

 

I successivi 10 minuti li passò a voltarsi e rivoltarsi nel letto.

Non riusciva più a prendere sonno.

 

Di colpo scattò a sedere,infastidito come non mai.

Insomma… l’ultima volta che si era svegliato a quell’ora era stato l’ultimo giorno di università!!.. e forse nemmeno quello!

 

Sospirò,rassegnato.

Almeno… ora avrebbe ripagato la cortesia a Cuddy!

 

Si voltò a guardare nell’altro lettino.

Lei era distesa dolcemente,abbracciata al suo cuscino,con uno sguardo sereno toccato leggermente da un fievole raggio di sole sulla guancia.

 

House rimase a fissarla per qualche istante.

Certo che era proprio bella… chiunque si sarebbe innamorato di quella stupenda figura in quell’istante…

 

Scosse la testa.

 

Ma di certo non lui…! 

 

Prese il suo bastone accanto al letto e si alzò,spalancando la tenda.

 

Niente. Non si svegliava.

 

Sbuffò e si avvicinò a lei.

“Hei!!” Gli urlò. “Sei in letargo,per caso!?”

 

“hmm…House…Finiscila..”Borbottò Cuddy nel sonno,voltandosi dal lato opposto.

 

House inarcò un sopracciglio.

Roba da matti…e chi l’avrebbe mai detto?!

Era peggio dei bambini!

 

“Va bene…” Il diagnosta sfoderò un sorrisetto,gettandole addosso un cuscino.. “Basta che poi non ti lamenti se finisco l’acqua calda.”

 

Lei balzò a sedere all’istante,colta di sorpresa dalla cuscinata. “Che diavolo vuoi?!” Sbuffò.

 

La colazione è pronta.” Rispose lui ironico, imitando la voce dell’uomo che pochi attimi prima l’aveva svegliato.

 

Lisa si mise le mani sul volto.“La colazione?” brontolò,strofinandosi gli occhi.

 

“No,la scampagnata!” Ironizzò House,chiudendosi in bagno.

 

La donna guardò l’orario.

Si era dimenticata totalmente che dovevano andare a fare colazione…

Certo,ora non gli andava affatto di alzarsi,ma chi glielo andava a dire ad House?

 

Scosse la testa rassegnata.

No.

Era meglio alzarsi.

 

 

 

 

* * *

 

 

 

Verso le 9:15 i due scesero,entrando nella sala della colazione e sedendosi in uno dei tavoli.

La sala non era molto piena,anche perché erano arrivati un po’ in ritardo.

 

House si era preso una tazza di caffè e un cornetto,mentre Cuddy dei biscotti.

 

“E tu mi hai fatto alzare dal letto alle 8 di mattina…solo per dei biscotti?!” La stuzzicò lui,fingendosi offeso.

 

“House, se non la finisci te li ritrovi in faccia ‘i biscotti ’.”

 

Lui non riuscì a trattenere un sorriso soddisfatto tra un sorso di caffè e l’altro.

Del resto… si stava divertendo più di quel che pensava!

 

“Scusate.” Un uomo si avvicinò al tavolo dei due medici. “Salve, dottoressa Cuddy.” Disse sorridente.

 

“Josh!” Rispose la donna,alzandosi ed abbracciandolo. “Avevo intenzione di contattarti proprio questa mattina.

 

Quando siete arrivati?”

 

“Ieri sera.”

 

“Spero che il viaggio sia stato piacevole. Concluse l’uomo,rivolto al diagnosta.

 

“Si… come no.” Rispose secco lui,senza distogliere dall’uomo uno sguardo sinistro.

 

Josh era sulla trentina d’anni,alto,con capelli corti e neri ed uno sguardo più amichevole del normale.

 

L’uomo sorrise,porgendogli la mano. “Dr. House,giusto? Ho sentito molto parlare di lei.”

 

House diede un morso al suo cornetto,ignorando il saluto. “Hai sentito Cuddy? Sono famoso!”

 

“Il dr. Josh Weber è colui che ha organizzato questo convegno e che ci ha invitati.” Intervenne lei,cercando di non far caso alle sue frecciatine.

 

“Invitati?” House le gettò  uno sguardo incerto.

Da quando lui era stato ‘Invitato’? Se mai… era stato obbligato!

 

Weber sorrise. “Devo costatare che ciò che si dice in giro su di lei è vero.

 

“Dipende… a lei cos’hanno detto?.” Continuò a schernirlo il diagnosta.

 

Weber sorrise divertito,per poi rivolgere la propria attenzione alla dottoressa.“È un grande onore avervi qui.” esclamò,poggiando una mano sulla spalla di Cuddy. “Ed è anche un grande piacere rivederti,Lisa.”

 

Anche per noi… è un piacere essere qui.” Le sorrise lei.

 

Il diagnosta scosse la testa allibito.

Era una sua impressione…o quello li ci stava forse provando con Cuddy!?

Si alzò,estraendo dalla tasca il cellulare che aveva iniziato a vibrare. “Scusate… ma,ultimamente Wilson soffre di depressione.” Decretò con enfasi,rispondendo al cellulare ed allontanandosi dai due.

 

Che c’è?” Sbuffò.

 

*Qualcosa non va?* Chiese l’amico,sentendolo alquanto scocciato.

 

“Mi hai chiamato per chiedermi questo?” Domandò. “Che c’è,hai un radar con delle spie che ti si accendono in base al mio umore?!?”

 

*No! Ti ho chiamato per dirti che l’intervento alla tua paziente è andato bene.*

 

“Grazie… Meno male che me l’hai detto! Sai, non ci speravo!” Esclamò il diagnosta con enfasi.

 

*Me l’hanno chiesto i tuoi di dirtelo,per conferma!* Continuò l’oncologo esasperato. *Allora,come va con Cuddy?*

 

“Ti giuro che se sopravvivo a questo maledetto raduno, non le rompo più le scatole per un anno!”

 

*Che è successo?*

 

House pensò immediatamente alla scorsa sera,alla mattinata ‘insonne ’,per poi posare lo sguardo in fondo alla sala,dove Cuddy e quell’idiota del ‘dr. Weber avevano iniziato a ridere e a scherzare. “Niente… oltre al fatto che Cuddy si è rimbambita del tutto con un certo ‘dr. Weber… e che mi sono dovuto alzare presto perché lei aveva messo la sveglia alle 8:30 per fare una stramaledettissima colazione!! E dire che se non la svegliavo io,quella continuava a dormire!!”

 

L’amico,dopo aver ascoltato quest’ultima esclamazione,ci mise un po’ di tempo a rispondere. –Wilson loading…-* Non capisco quale è il tuo problema, la colazione o il fatto che a Cuddy piaccia questo medico?*

 

Dall’altra parte della cornetta ci fu silenzio.

 

*House? Ci sei?* Wilson si bloccò. * Aspetta un momento! Che vuol dire che hai dovuto svegliare Cuddy per fare colazione?!? Non mi dire che siete nella stessa stanz*

 

Scusa ma devo andare, è svenuto un cameriere!”

 

*Hous…*

 

“Mi dispiace,ciao!” Concluse lui chiudendo la telefonata.

Dannazione!

Ma perché Wilson doveva sempre capire tutto al volo?!

 

Si avviò verso gli altri due medici,sbuffando e maledicendosi per aver risposto a quella telefonata.

 

 

‘Non capisco quale è il tuo problema, la colazione o il fatto che a Cuddy piaccia questo medico?’

 

 

 

“Già e invece ti ricordi di quando …”

 

“Si,si… lo sappiamo.” Esclamò innervosito il diagnosta dividendo Cuddy e Weber con il bastone e passandoci in mezzo.

 

Cuddy si voltò verso di lui. “Che ha detto Wilson per farti innervosire tanto?” Lo stuzzicò.

 

“Mi tradisce…” Piagnucolò lui.

 

L’altro medico lo guardò allibito andando a cercare con lo sguardo il volto della dottoressa. “Non preoccuparti.” Gli rispose lei. “Scherza.”

 

“Hei!!” Sbottò lui,fintamente offeso. Poi si rivolse a Weber. “Ti giuro… da quando c’è lui,la mia vita è diventato un dolore continuo!” Esclamò teatralmente,ingoiando una forte dose di vicodin. “Invece con Cuddy è stato sempre tutto più facile…”

 

Lisa lo fulminò con lo sguardo.

Se solo avesse potuto… l’avrebbe strozzato.

 

“Scusa ma ora devo andare.” La salutò il medico,un po’ imbarazzato. “Ho parecchio da fare per questa sera.”

 

Va…va bene. Ci vediamo più tardi.” Lo salutò lei.

 

Weber si rivolse incerto verso il diagnosta che ora esponeva trionfante un sorriso a trecentosessanta gradi. “Arrivederci dr. House:

 

“Ci si vede.”

 

 

 

 

“House! Dico,sei impazzito!?!” Gli urlò Cuddy non appena il medico si fu allontanato.

 

Lui fece finta di non ascoltarla e si diresse verso l’uscita della sala.

 

Ma lei non demorse e continuò il suo rimprovero andandogli dietro.“Te ne rendi conto che hai appena detto ad uno dei medici più prestigiosi di questo convegno che…”

 

“Uffa!E dire che hai cominciato tu a confidargli i nostri segreti…” Piagnucolò maestralmente lui.

 

“Io non gli ho confidato nessun nostro segreto. Concluse lei,sottolineando le ultime due parole. “Era un mio vecchio amico dell’università ed era tanto che non lo vedevo, stavamo solo parlando di…”

 

“Di come vi facevate le treccine?” Esclamò lui ironico,fermandosi a guardarla.

 

Cuddy rimase a fissarlo per qualche istante. “Perché devi essere sempre così difficile!?” Sospirò.

 

“Chi,io?!” Rispose lui teatralmente,poggiandosi una mano sul petto. “Strano… nessuno mel’aveva mai fatto notare….”

 

Lei scosse la testa.

Era inutile…Nemmeno Socrate sarebbe riuscito a fare un discorso sensato con lui.

 

“Io vado in camera.” Sospirò Lisa superandolo.

 

 

 

Lui la guardò allontanarsi per poi gettarsi a sedere su una poltrona della hall.  “Difficile!?... tz!come se lei è facile!” Borbottò,continuando a fissarla finchè non la vide sparire all’interno dell’ascensore.

Sospirò,mettendo una mano in tasca e estraendone qualcosa: …un orologio.

 

Era piuttosto bello con il cinturino verde acqua e il quadrante azzurro.

Certo… sarebbe stato molto più bello se non avesse avuto il vetro del quadrante spaccato e le lancette tutte storte…

 

Sorrise un’altra volta,ricordandosi il perché quell’oggetto si era ridotto così.

 

Un tiro non preso della sua pallina tirata contro il muro gli si era scagliato addosso,mentre Cuddy,prima di venire a colazione,era chiusa in bagno.

L’unica speranza era che lei non se ne accorgesse… anche se come speranza era un po’ stiracchiata.

 

Del resto… Cuddy aveva quell’orologio da quando lui aveva iniziato a lavorare per lei e se non ricordava male… anche dai tempi dell’università.

 

Ci sarebbe sicuramente rimasta male.

 

Forse era un ricordo di qualche suo parente… o forse era il regalo di qualcuno… magari di quel suo vecchio amico che aveva appena incontrato…Come si chiamava? Wegher?

 

Be… ormai l’orologio era andato.

Ma chissà perché non gli dispiaceva poi così tanto..

 

 

Dr. House?”

 

Una voce alle sue spalle lo obbligò a voltarsi. “Mi dispiace,ha sbagliato persona!”

 

Josh sorrise. “Mi ero dimenticato di dirle una cosa.”

 

“Lo dica alla dottoressa Cuddy, è lei che si occupa dei miei impegni ormai…” Continuò a brontolare.

 

L’uomo si sedette nella poltrona vicino.

 

 “Dico… perché quando cerco di stare solo, qualcuno fa di tutto per rompermi le scatole!?! Se dico che ho voglia di compagnia se ne va?!

 

“Mi piacerebbe se lei intervenisse questa sera…” Continuò l’uomo,ignorando le provocazioni.

 

“Mi crede un’idiota?” Il diagnosta gli gettò un’occhiataccia. “Io non parlo in pubblico. Dovrebbe saperlo… visto che ha sentito molto parlare di me.

 

“Come mai?”

 

House lo guardò incuriosito per qualche istante. “Cuddy le ha parlato di me,vero?”

 

“Un po.”

 

“Immagino che le abbia detto che sono un po’ viziato…”

 

“Lisa mi ha parlato molto bene di lei.” Ammise l’uomo,attirandosi lo sguardo meravigliato del diagnosta. “Dice che è il miglior medico che abbia mai avuto nel suo ospedale e che ha salvato molte vite.

 

“Tende sempre a minimizzare…” Decretò ironico House, facendo roteare il suo bastone. “Strano che non le abbia detto che…”

 

“Lisa la rispetta.” Lo interruppe Weber. “E se lei lo fa,non dubito a fare lo stesso anche io.”

 

House adesso non parlava.

Si limitava a fissare l’altro medico con uno sguardo un po’ confuso.

Sorrise. “Be… se le cose stanno così… “ Bisbigliò alzandosi.

 

“Allora? Per questa sera?”

 

“Io non parlo in pubblico.” Ripetè,uscendo dall’edificio.

 

Quel tipo continuava a non piacergli!

Ed odiava non riuscire a capire il perché!

 

‘Lisa la rispetta.’

 

Scosse la testa.

 

Lei non era tipo da dire queste cose… al massimo,quando parlava di lui, andava a dire che era un bastardo ma che in fondo… conosceva il suo lavoro.

 

E questo a lui bastava.

 

Non gli importava di essere simpatico o gentile agli occhi degli altri… e questo lei lo sapeva benissimo!

Anzi… lo aveva sperimentato a sue spese.

 

Quel Weber si era sicuramente inventato qualche storia per convincerlo a fare un discorso quella sera.

Cosa che lui non avrebbe fatto nemmeno se gli avessero dato un anno di ferie!

 

 

Si fermò,notando un taxi posteggiato proprio di fronte l’albergo.

Sospirò mettendosi una mano in tasca e tirandone fuori l’orologio di Cuddy.

 

Be… forse era meglio se andava a farsi un giretto.

 

 

 

 

 

 

To be continued…

 

  
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