Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: pop pop bananas    31/12/2012    1 recensioni
La guerra si è conclusa, ma questo non vuol dire sia finita. Nuove scoperte insegnano che bisogna tagliare i problemi alla radice per liberarsene. Ma affrontare il nemico non è mai così semplice come sembra.
[Prima di una trilogia. Aggiornata ogni domenica.]
[Dall'ultimo capitolo:]
Riddle mantenne il silenzio. Quando parlò, lo fece con una voce così sorprendentemente calma che Ginny quasi non lo sentì. “Se proprio lo vuoi sapere” disse, con tono basso ed a malapena udibile: “In realtà sono venuto per assicurarmi che non ti venisse un altro attacco davanti a tutti”.
Ginny seppe in quell'istante che avrebbe preferito, e di molto, sentire una bugia, un insulto, una battuta, qualunque cosa – piuttosto che sentirlo confessare di essere reale ed umano e di avere un cuore e di persino tenere a lei.
Perché quello avrebbe reso così difficile ucciderlo.
“Me la caverò” replicò Ginny in breve, mantenendo il suo sguardo glaciale in quello di lui, come in una gara di superiorità. Incredibilmente, lui cedette quasi immediatamente e si allontanò senza neppure guardarsi indietro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Tom O. Riddle, Tom Riddle/Voldermort
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Harry Potter ed i suoi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

Capitolo Otto: P sta per Piani

 

Ginny distolse gli occhi da Riddle, e si rivolse mortificata a Madame Crofton. “Mi dispiace infinitamente signorina. Devo aver perso la condizione del tempo con tutta la nostra” gli occhi le scivolarono lateralmente in una occhiataccia che avrebbe terrorizzato persino il professor Piton, eppure il ragazzo a cui era diretta pareva del tutto indifferente, freddo come al solito “piacevole conversazione”.

Gli occhi di Grace si sgranarono di nuovo, stupiti. “Tu – tu – OhmiodiotipiaceScottReeve!” cianciò divertita, con aria allegra e felice, tanto da battere persino le mani.

Il rossore si diffuse rapidamente sul viso di Ginny. “Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando” rispose testarda, e si allontanò a passo di marcia verso la propria stanza.

---

Alden fu presto dimesso dall'Infermeria, e così tornò in breve tempo a Serpeverde ed in salute, seppure più pallido del solito. Il clima divenne ancora più freddo, con gran dispiacere di Ginny, ma dopo sei anni ad Hogwarts (o un mese, secondo un'altra versione) ci aveva fatto l'abitudine. 

Grace, Ginny ed Alden avevano deciso di uscire per una passeggiata, per festeggiare l'arrivo dell'autunno; calpestare il terreno sommerso dalle secche foglie marroni; in generale, per godersi l'aperto.

“Brr” disse Ginny, stringendosi in un abbraccio. “Vorrei facesse più caldo”.

“Io no!” cinguettò Grace, sollevando le braccia e facendo un giro su sé stessa. “Spero faccia sempre più freddo e nevichi, così faremo battaglie a palle di neve e angeli di neve e poi sarà Natale e ci sarà il vischio così Ginny potrà farsi sbaciucchiare da Scott Reeve e-”

“Ehi!” gridò Ginny, ed indirizzò veloce alla bruna un calcio negli stinchi.

“-e – ahio! - così non vale Ginny, lo sai che ti va – AHIO – seriamente, mi hai fatto male – per che cos'era quest'altro?” strillò Grace. Si imbronciò. “Stavolta non ho neanche detto niente!”

“Lo so” sogghignò Ginny.

Roteando gli occhi, Alden disse: “Voi due siete terribilmente infantili”.

“È quello che mi ha detto Riddle” replicò Ginny con una smorfia. “Cito: 'Be', infantile riassume praticamente tutto quello che hai fatto sinora, bla bla bla, sono un ritardato e sono gay e -”

“Ginny!” la chiamò una voce dai giardini.

Il trio si guardò attorno e vide un tanto familiare quanto bello Corvonero italiano che si dirigeva loro incontro. Ginny lanciò a Grace un'occhiata di ammonimento; la bruna si era già messa le mani sulla bocca, soffocando così delle risatine isteriche.

“Se non sei in grado dire niente di carino non dire niente” sibilò Ginny.

Grace aprì la bocca...si fermò...la riapri... “Io...” si fermò...scrollò la testa, con i riccioli disordinati che le volarono ovunque. “Non ho niente da dire” disse con una scrollata di spalle.

Con un sospiro esasperato, Ginny si voltò verso Scott. “Ehi Scott” disse, già col sorriso sulle labbra.

L'altro Prefetto sorrise di rimando, apertamente. “Ehi gattina” disse -

“Oooh, siamo già a gattina?” sussurrò Grace allegramente; Ginny le tirò una gomitata assassina.

...e Scott, all'apparenza completamente ignaro di questo scambio di battute, continuò: “Non so se te l'hanno detto, ma è cambiata la data dell'incontro dei Prefetti”.

“Oh!” rispose Ginny, sorpresa. “Davvero? A quando?”

Scott fece una smorfia. “Ora”.

La rossa spalancò la bocca. “Dannazione!” rantolò. “Sono davvero, davvero in ritardo, non è vero?”

“Soltanto un po'” rispose Scott. “Non preoccuparti. Ad Eleanor piaci, non ti sgriderà”.

“Scommettiamo su Riddle?” disse Ginny, seccata. Sapendo già la risposta, si voltò verso Alden e Grace. “Mi dispiace, ci becchiamo dopo, okay?”

“Certo” annuì Alden. “Ciao allora”.

“Ci vediamo dopo, topo*”.

Ginny le lanciò un'occhiata di disapprovazione. Ci vediamo dopo, topo? Lo dicevo quando avevo cinque anni. Scosse leggermente la testa. Non mi abituerò mai a certe cose. “Ottimo, ciao”.

“Oh, e...Ginny?”

Si voltò di nuovo verso Grace. “Si?”

Grace le fece l'occhiolino ed alzò il pollice in segno affermativo, e Ginny, che sentiva le guance arrossarsi tanto da poterci friggere sopra delle uova, seguì Scott dentro la il castello.

“Allora, quand'è che ti hanno detto del cambio di data?” chiese Ginny.

“Me lo ha detto la professoressa Selene stamattina. Ti ho cercata fin da colazione per tentare di dirtelo – so che Lumacorno non si ricorda di recapitare i messaggi come faceva qualche secolo fa” scherzò Scott.

Mi ha pensata! Aaaahhhh...

È così carino quando parla. E quando cammina. È sempre carino. Ma soprattutto adesso. Con i suoi capelli ricci e i suoi occhi lucenti e i suoi denti brillanti e i suoi -

Ehi?” Scott le sventolò davanti al viso una mano. “C'è nessuno in casa?”

Ginny sobbalzò. “Oh – sì. Scusa. Altro pianeta” rise debolmente, sentendo l'umiliazione invaderle ogni muscolo del corpo.

Scott rise. “So come funziona” le lanciò un sorriso smagliante prima di girarsi verso il ritratto di Robin il Ricco dinanzi a loro e dire chiaramente: “Condolesam”.

Prima che Robin il Ricco potesse anche solo scendere da cavallo, la serratura del ritratto scattò, ed il corpulento e benestante uomo ritratto fu chiaramente offeso da una simile maleducazione. Ginny gli fece sfrontatamente una linguaccia, ed in quell'esatto momento il ritratto si aprì.

La lingua se ne tornò rapidamente nella bocca, in ritirata, mentre le compariva davanti Riddle. “Um. Ciao” disse, cercando di mantenere la respirazione regolare. Avere vicino Scott in preda ad un rantolante – e adorabile – attacco di risa non aiutava.

Riddle la fissò freddamente, senza parlare.

“Non stavo facendo la linguaccia a te, era per Robin il Ricco, e poi il ritratto si è aperto, e tu eri lì, quindi c'è stato davvero un pessimo tempismo, e adesso è tutto piuttosto imbarazzante...” disse Ginny, fiacca.

Il diciassettenne ignorò il suo commento, ed invece disse, gelido: “Essere in ritardo per tutto è una tua abitudine?” I suoi occhi luccicarono, e Ginny sapeva che lui moriva dalla voglia di aggiungere qualcos'altro, ma che se lo stava – saggiamente – tenendo per sé.

“Oh certo” disse Ginny, maligna. “Tutti abbiamo le nostre piccole abitudini. La mia è essere in ritardo, e la tua è essere un riprovevole, odioso, stronzo pallone gonfiato per il novantanove per cento del tempo”.

Poi si bloccò.

Oddio, non volevo dirlo ad alta voce. Ho appena chiamato il Signore Oscuro pallone gonfiato. Oh. Dio. Uccidetemi subito. Mi mangerà viva. Oh cazzo. Oh cazzo. Oh cazzo oh cazzo oh cazzo -

In apparenza, anche tutti gli altri nella sala comune dei Capiscuola stavano seguendo la stessa linea di pensiero – Scott sembrava terrorizzato, ed Eleanor stava mimando un taglio alla gola. È d'aiuto.

Stranamente, comunque, Riddle non la 'mangiò viva'. Gli occhi gli si riempirono per un momento di rabbia, ma quella fu rimpiazzata subito dall'inespressività e poi, con la bocca che scintillava metallica, il ragazzo rispose con freddezza: “Touché”.

Wow. Non mi ha ammazzata. Dovrei schiaffeggiarmi per controllare di essere sveglia. A parte il fatto che se lo sono farà male, e sembrerò pure una vera idiota. Pessima idea.

Riddle tornò bruscamente sui suoi passi, fino a raggiungere i divanetti. Si sedette nello stesso posto che sceglieva ogni settimana, standosene seduto come se fosse su una sedia con lo schienale ben rigido invece che su un soffice sofà.

Ginny si sedette tra Scott e Antonia Durell. Aprì la bocca per cercare di avviare una conversazione con Scott, ma Riddle la interruppe, dicendo: “Oggi, come gli intelligenti tra noi sapranno, è il quindici di Ottobre. Il tempo per preparare il nostro incantevole ballo-più-serata-discoteca si sta assottigliando”.

Pronunciò la parola “intelligente” in modo esattamente uguale alle altre e non guardò Ginny, ma la rossa sapeva a chi era rivolto quel commento. Contrasse le labbra, e guardò in basso ai propri piedi.

Spregevole arrogante.

Credo che dovremmo nominare i leader dei due gruppi, a mo' di supervisori delle decisioni” disse Eleanor.

Molto bene” rispose Riddle, e scrisse Supervisore accanto al suo nome. “Se il gruppo del ballo potesse venire da questa parte, saremmo abbastanza lontani perché ogni festa possa essere unica”. Lanciò un'occhiata ad Eleanor.

Praticamente da tradursi in: 'tutti da questa parte, non vogliamo che ci copino e rovinino le nostre idee'. Ginny roteò gli occhi al cielo. E sarei io l'infantile?

Ignorando Riddle, Eleanor guardò meditabonda i membri del suo gruppo, quindi disse: “Io voto per Ginny”.

Il Prefetto femminile di Serpeverde sbatté gli occhi. “Ma-” balbettò. “Cosa? Sei tu la Caposcuola! Dovresti essere tu”.

Eleanor rise. “Ginny, non sono Riddle. Solo perché sono Caposcuola non significa io sia la Signora dell'Universo. E poi” scrollò le spalle delicatamente “sei tu che hai avuto l'idea”.

Essendo tutti d'accordo nel loro gruppo, i vari membri si avvicinarono e cominciarono a discutere animatamente delle loro idee. Qualche minuto dopo, Riddle li richiamò insieme per esporsi a vicenda quanto sarebbe accaduto ad Halloween.

“Chi è il leader del vostro gruppo?” chiese Riddle, appoggiandosi allo schienale.

“Io” replicò Ginny dolcemente. Sollevò le sopracciglia, con un sorrisetto soddisfatto ad attraversarle le labbra, e fu felice di notare comparire un lampo di irritazione negli occhi scuri che la fissavano di rimando. “Contento?”

“Molto” rispose Riddle con voce piatta, e sembrava che stesse stringendo i denti, anche se in realtà non lo stava facendo affatto.

“Allora, qual è il vostro piano?” si inserì Eleanor.

“Un ballo in maschera” disse Scott, tenendo in mano un pezzo di pergamena che mostrava alcuni disegni dettagliati e particolarmente artistici. Fece un occhiolino a Ginny prima di tornare a guardare la Caposcuola, quindi continuò: “Sarà per il quinto, sesto e settimo anno, e dato che ci saranno solo tre anni, di contro ai quattro che andranno alla serata discoteca, il ballo si terrà nella Sala delle Necessità, così lasciamo libera la Sala Grande per la serata discoteca”.

“Direi che per noi va bene” disse Eleanor, cercando con lo sguardo i membri del suo gruppo. “Ora, Ginny?”

La rossa esaminò i disegni di Scott prima di dire: “Parto dalle tue idee. Il cenone dovrebbe essere cancellato, così avremo il tempo di sgombrare la Sala Grande. Il cibo può essere servito al ballo e alla serata discoteca – dovremo organizzarci con gli elfi domestici per questo. Alle sette in punto, gli studenti del primo, secondo, terzo e quarto anno potranno entrare nella Sala Grande. Alle nove, quelli del quinto, sesto e settimo andranno nella Stanza delle Necessità. La serata discoteca credo dovrebbe finire alle dieci” lanciò un'occhiata ad Eleanor, in cerca d'approvazione, e ricevette in risposta un cenno affermativo del capo.

“E il ballo?” chiese Antonia, guardando Riddle.

“Mezzanotte”.

Ginny ridacchiò. “Come Cenerentola” disse, a mo' di spiegazione, alle facce disorientate attorno a lei.

Nessuno rispose.

...non la capisce nessuno. È una scuola talmente piena di purosangue che nessuno ha mai sentito parlare di Cenerentola? Non ci posso credere – non l'ha capita nessuno.

Comunque, non era del tutto vero. Ginny si guardò attorno, e fu sorpresa di notare come le labbra di Riddle si fossero leggermente inarcate verso l'alto in un piccolo sorriso di misurato divertimento.

Ma...perché capì, lui? Era un purosangue più puro di tutti gli altri – che ne sapeva di fiabe Babbane?**

Mettendo da parte le questioni irrilevanti, Ginny disse: “Come non detto” ai Prefetti ed alla Caposcuola, che ancora la stavano fissando, e l'incontro continuò, lasciando a Ginny soltanto la vaga sensazione di non essere più così sicura dei propri pensieri su Riddle.

---

Note di traduzione:

* In originale, see you later, alligator. È un gioco di parole utilizzato dagli inglesi, basato sul fatto che later e alligator fanno assonanza, diventato celebre grazie a Bill Haley nel 1955.

** In quanto AU, la storia immagina Ginny non fosse a conoscenza del fatto che Voldemort fosse un mezzosangue.

Rieccoci! Scusatemi per il mega-ritardo, ma non ho avuto la connessione per alcuni giorni, e poi tra feste e studio sono rimasta indietro con la traduzione :( Gran parte l'avevo già fatta, ma comunque per rileggerla e risistemare 'i casi dubbi' e per controllare tutto fili mi ci vuole un po' di tempo e parecchia concentrazione, che in questo periodo di studio intenso non sempre riesco ad avere quando e quanto vorrei.

Spero possiate perdonarmi; il prossimo aggiornamento temo si terrà tra una quindicina di giorni per gli stessi motivi, ma cercherò di essere un po' più sollecita.

Grazie per chi mi ha seguita fin qui, alla prossima!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: pop pop bananas