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Autore: Caster_Gamer    02/01/2013    1 recensioni
-Seconda Parte di "Alex, L'Isola che Non c'è."
Alex, Ryan, Mark e Peter sono tornati sulla Terra da ormai due anni.
Nessuno di loro però ha dimenticato perché erano lì e Peter si accorge che il tempo scorre.
Nonna Kate lascia in eredità ad Alex uno strano scrigno che porterà lei e i tre ragazzi a vivere un'avventura capace di "riportarli indietro".
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Campanellino, Nuovo personaggio, Peter Pan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6

 

Da quella sera Neal veniva spesso a casa Watson come presunto amico di Mark, anche se si notava lontano un miglio che non l'avesse di buon occhio.

L'elfo li informava di tutto, di cosa avrebbero dovuto portare e di cosa sarebbe potuto accadere...ma Alex non si lasciava spaventare, voleva portare a termine quella “missione” senza timore.

Un pomeriggio abbastanza burrascoso finalmente si fece vivo Ryan che, quando Alex gli aprì la porta, aveva sul volto un'espressione a dir poco piena di disprezzo.

« Non ce l'avrai ancora con me! » esclamò lei esasperata, il ragazzo si limitò a guardare altrove per poi entrare spingendola « Capisco che sei arrabbiato, ma un po' di educazione non ti farebbe male! » urlò chiudendo la porta.

In quel momento erano soli in casa, i suoi zii e i suoi cugini erano ad un compleanno, e Peter e Mark in giro chissà dove.

« C'è qualcuno in casa? » lei si indicò con ovvietà, quindi Ryan roteò gli occhi « A parte te, naturalmente. » disse ricevendo una risposta negativa.

Sulle sue labbra si formò un sorriso malizioso, nel frattempo si stava levando la giacca nera.

« Quindi siamo soli... » costatò, anche se non c'era bisogno che lo dicesse per farglielo capire.

Alex guardò istintivamente l'orologio, erano le otto del pomeriggio e tutti erano usciti da poco...se aveva capito bene, nessuno sarebbe tornato prima delle dieci, forse Peter alle nove. Poi, spostò lo sguardo sulla finestra torturata dalla pioggia feroce che batteva sui vetri.

Si avvicinò ad essa coprendola dalle tende, era strano che prima fossero tirate.

« Che ci fai qui. » gli domandò seccata tuffandosi letteralmente sul divano, lui si sedette al suo fianco poggiando la testa sullo schienale e guardando il tetto.

« Volevo chiarire con te. » rispose per poi guardarla.

Anche lei lo fissava, poggiò il gomito accanto a dove lui aveva la testa e tenne la sua con la mano.

« Beh, per me è tutto chiaro...se solo tu mi ascoltassi anche tu capiresti. » disse senza abbassare lo sguardo.

Quando stava con lui sentiva che poteva essere forte, o meglio, che doveva.

« Allora racconta, io sono qui per ascoltarti. »

Alex gli spiegò ogni cosa, a partire dal suo strano sogno fino a quella sera; quando Ryan capì che Mark le aveva fatto una scenata di gelosia si era lasciato scappare un sorriso.

Sorprendentemente, non sembrò avere un'espressione che intendeva dire “Tu sei pazza, come puoi solo pensare che io creda ad una cosa del genere?” anzi, sembrava calarle la testa su ogni cosa che aveva detto.

« Tu...tu mi credi? » gli chiese sbigottita, lui annuì tranquillo.

« Perché non dovrei? Mi hai raccontato un mucchio di scemenze per caso? » rispose alla sua domanda ponendogliene un'altra, lei sorrise.

« Sapevo che c'era qualcosa sotto...beh io ti ho detto la verità, pensa quello che vuoi. » guardò in avanti piuttosto seccata, si era illusa.

Sospirò per poi chiudere gli occhi qualche istante, ma se ne pentì subito.

Ryan la spinse per farla distendere e si mise sopra di lei tenendosi in alto con le mani che tenevano i suoi polsi.

Sgranò le iridi grigie trovandosi davanti quelle nere di lui, in un attimo le sue gote s'infuocarono.

« R-Ryan! »

« Sai, ho sempre pensato che tutto sommato non sei mai stata la brava ragazza che mostravi di essere...e poi ho confermato la mia teoria. » sorrise beffardo « Insomma, vuoi tenerci tutti e tre avendoci a tua disposizione...cosa stai aspettando? Sono ormai due anni che perdiamo tempo con te...Pan è cresciuto, Mark è diventato geloso...ed io mi sono innamorato. »

Alex sussultò, Cosa!?

« Cosa!? »

Lui si avvicinò maggiormente al suo volto facendo in modo che le loro labbra si sfiorassero.

« Tutti e tre, ci siamo rovinati per colpa tua...e l'unica parola che sai dire è “Cosa”...Perdonami, ma non riesco proprio a capirti. » mormorò.

La ragazza aveva quasi paura di rispondergli, le loro labbra erano così vicine che se avesse aperto bocca si sarebbero toccate.

Con le guance rosse guardò altrove, cercando però di riavere la sua mano destra bloccata da lui. Voleva spingerlo via per avere una possibilità di rispondere, ma non riusciva proprio a liberarsi.

Poi, Ryan la baciò.

Era la prima volta che la baciava, non era mai successo prima ed Alex non aveva mai ricevuto un bacio così...feroce, ecco. Le teneva ancora i due polsi, ma con più forza, come se volesse quasi farle del male.

Eppure Alex aveva solo in mente un aggettivo da affibbiargli in quel momento: impacciato.

Non aveva preso sul serio la situazione, era come se lui ancora non l'avesse nemmeno sfiorata nonostante il cuore le battesse forte.

Quando la lasciò, le accarezzò i capelli sorridendole soddisfatto.

Finalmente c'era riuscito.

E pensare che lui non aveva mai avuto problemi a dare un bacio ad una ragazza, eppure con lei era diverso. Non era una delle tante con la quale poteva divertirsi e poi via...ma era Alex, la ragazza di cui si era innamorato.

Era un vero peccato, l'unica persona per il quale provava amore, aveva altri due spasimanti...e anche loro erano una concorrenza forte.

Lui vedeva Peter e Mark come se fossero merce, o aziende. Loro erano la “concorrenza”, appunto, e si facevano valere abbastanza.

« Ryan... » pronunciò il suo nome quando lui era a debita distanza, il ragazzo la guardò distrattamente solo per qualche istante, era ancora rimasto immobile a fissare quelle labbra che tanto gli piacevano.

« Ricordati che non ho scelto io che voi dovevate venire con me...siete stati voi stessi ad insistere, volevate che io scegliessi...ma non ho mai approvato questa cosa. » lo guardava negli occhi seriamente, il ragazzo tramutò la sua espressione in stranita, non era mai stata così distaccata.

« Insomma, è una cosa disgustosa...come se fosse un reality show o che so io...”Chi volete eliminare? Mark, Peter o Ryan?”...Solo a pensarci mi vengono i brividi. » abbassò lo sguardo, non era capace di fissare intensamente Ryan per tutto quel tempo. Lui era mille volte più “potente” degli altri, su di lei...le metteva soggezione, e a volte aveva anche avuto paura. In fondo, lui era freddo, capace di vivisezionarti un animale davanti senza avere il minimo ribrezzo.

In quel momento la porta dell'ingresso si aprì, la ragazza si voltò verso l'arco che divideva le due stanze.

« Sono a casa! » era la voce di Peter, probabilmente aveva urlato perché pensava che fosse in camera sua.

Quando passò davanti al salone, rimase lì come congelato all'improvviso, e voltando lentamente la testa verso di loro sgranò gli occhi.

Ryan sorrise compiaciuto, nella sua espressione si poteva leggere benissimo del divertimento.

Alex strinse i denti, non lo sopportava quando si comportava in quel modo!

« Alex... » mormorò il rossiccio guardandola « Che sta succedendo? » chiese con un filo di voce.

« N-non è colpa mia! L-lui mi ha...mi ha afferrato i polsi e mi ha tenuta ferma! » gridò lei.

Si sentiva infinitamente in colpa, non poteva sopportare di vedere Peter in quello stato!

Il ragazzo trasformò la sua espressione rendendola furiosa, a pugni stretti si avviò verso i due mentre Ryan lo seguiva con lo sguardo senza preoccuparsi troppo.

Quindi Peter lo spinse via dandogli uno schiaffo.

Il bruno si ritrovò seduto in ginocchio sul divano con la gota che gli pulsava dal dolore, non si sarebbe mai aspettato una reazione simile.

« Prova a toccarla un'altra volta...ed io ti butto fuori da qui a calci. » disse in un bisbiglio.

Era una delle poche volte in cui Alex aveva visto Peter arrabbiato in quel modo, e non credeva che si trattava di una cosa positiva.

Si alzò e prese le spalle del ragazzo, che fulminò Ryan con lo sguardo.

« Peter...va tutto bene...adesso lui se ne sta andando...vero Ryan? » guardò il diretto interessato come se volesse cacciarlo via, lui sbuffò e guardò altrove.

« Possibile che sei così menefreghista!? »

Il rossiccio aveva spinto via Alex facendola quasi cadere.

« Non capisci! Sei proprio stupida! E mi chiedo come ho fatto io a pensare che somigliassi a Wendy delle volte...! »

La ragazza fece per dire qualcosa, poi abbassò lo sguardo massaggiandosi la spalla.

« I-io... »

« Tu niente! » la interruppe sentendo le lacrime salirgli agli occhi « Avrei potuto rimanere all'Isola che Non C'è invece che venire qui e crescere! L'ho sempre saputo che l'amore è un sentimento negativo...ma sia tu che lei...sia tu che lei... » cercava di non piangere per non perdere l'orgoglio ormai.

Ma lei non capiva, non poteva capire cosa provava Peter!

Non sapeva realmente cos'aveva passato, credeva che era sempre stato bello vivere senza dei genitori?

Pensava fosse stato facile all'inizio, non ascoltare più la ninna nanna della mamma?

Trilly era stata l'unica che l'aveva aiutato, era convinto che non l'avrebbe mai abbandonato, qualsiasi cosa sarebbe successa!

E invece neanche lei c'era più.

Forse era colpa sua, l'aveva ignorata davanti a Wendy ed Alex...dopo era tornata, ma adesso doveva essere stufa di lui.

Probabilmente era proprio lui quello sbagliato.

In quel momento non avrebbe chiesto altro che volare via, ma non aveva più i bei pensieri di un ragazzino...senza la polvere magica non era più capace di niente.

Crescere era sempre stata una fregatura, lui lo sapeva.

All'improvviso il rumore di vetri che andavano in frantumi attirò l'attenzione di tutti, Alex si voltò verso le finestre costatando che da esse proveniva del fumo nero.

« Cosa sta succedendo!? » Ryan balzò in piedi guardandosi attorno, la ragazza guardò Peter che ricambiava già il suo sguardo « Ne sapete qualcosa!? »

« Deve essere lui... » mormorò il rossiccio

« Quello di cui ha parlato Neal... »

« Neal?! » Ryan non sapeva di chi stessero parlando, ma quando Alex gli rispose con “L'elfo!” non poté fare a meno che mettersi una mano sul volto.

« Forza, scappiamo! » esclamò prendendole la mano, lei si liberò subito dalla presa e la guardò in cerca di spiegazioni.

« Dobbiamo prendere gli anelli! Se ci fosse Mark sarebbe tutto più facile di sicuro! »

Ryan strinse i pugni ed estrasse dalla tasca l'anello con la pietra nera, la ragazza sorrise.

« L'hai portato! »

« In realtà lo tengo sempre con me. » farfugliò tenendolo in mano, lei rafforzò il sorriso e gli strizzò l'occhio.

« Vado al piano di sopra, devo prendere lo scrigno! » urlò correndo verso le scale, i due fecero qualche passo avanti cercando di fermarla, ma una bolla violacea cadde a terra esplodendo come se evaporasse.

« Peter! Ryan! » li chiamò lei fermandosi sulle scale, loro avevano cominciato a tossire.

« Vai! » urlò Peter.

Alex strinse i pugni e subito dopo corse lungo le scale entrando nella sua camera, chiuse la porta e sbarrò le tende, doveva cercare di non farsi vedere.

Cominciò a cercare ovunque non trovando lo scrigno, dove l'aveva messo!?

La finestra si ruppe ed una bolla viola esplose nella stanza lasciando trasparire del fumo scuro.

La ragazza cercò di non inalarlo alzando la scollatura della maglietta fino al naso, alla fine trovò il carillon sotto il cuscino, e mettendosi la giacca lo nascose lì.

Quel fumo però aveva ormai invaso la stanza, e quando Alex corse ad abbassare la maniglia tossendo qualcuno le avvolse una mano attorno allo stomaco.

Delle corde molto strette le tapparono la bocca ed il senso di sonnolenza la pervase.

Mentre le sue palpebre si chiudevano una risata cattiva s'insinuava nelle sue orecchie, era davvero...così familiare...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Eeeeeh sono viva!

Che dire, dopo tutto questo tempo finalmente aggiorno perché mi è cresciuta l'ispirazione, spero tanto che non se ne vada via come fa spesso, in ogni caso vi assicuro che mi metterò d'impegno!
Dato che l'inizio del capitolo è stato scritto circa tre mesi fa (se non di più) e la fine soltanto oggi, noterete qualche cambiamento nello stile di scrittura, ma nei prossimi capitoli non dovreste notarlo (spero).

Grazie a chi leggerà e a chi recensirà! Cosa molto importante per me dato che ho sempre bisogno di sapere cosa ne pensate!

Sono pronta a rispondere alle vostre domane (cercando di non fare troppi spoiler)

A presto, Matt_Kun (vecchia Sony22)

  
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