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Autore: Arkady    21/07/2007    1 recensioni
Una parte della mia vita raccontata con i personaggi di Inuyasha and co.
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Vi consiglio di rileggerla da capo, se vi va. Questa storia è stata scritta nel 2007, avevo vent'anni.
Nel 2014 ho iniziato a risistemarla, ma non avevo portato a termine il lavoro.
Oggi, a 15 anni dai fatti descritti nella storia, il progetto si conclude.
Buona lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14: sabato 5 marzo

 
Sabato 5 marzo
Oggi il professore di matematica è ammalato, quindi ci fanno uscire prima da scuola.
Si, lo so che dovrei sprizzare gioia da tutti i pori, ma questo vuol dire "arrivare a casa prima" solo per i fortunelli che hanno già patente e auto, o per chi ha i genitori disponibili a venire a prenderli. 
Io, purtroppo, non rientro in nessuna delle due categorie, e quindi mi tocca aspettare comunque la mia corriera.
Inuyasha è in macchina con Esen e Masaru, e ci avrebbe anche dato un passaggio. Ma siamo in sei, quindi una tra me, Yuka e Emi sarebbe rimasta a piedi.
Io avrei avuto davvero bisogno del passaggio: stasera abbiamo la prima del musical, quindi arrivare a casa prima avrebbe significato tempo in più per le prove, ma me la farò andare bene.
Almeno non sono l'unica a dover rimanere fino a quasi le 2! Una metà buona della classe dovrà aspettare assieme a me, quindi abbiamo deciso di andare in un bar vicino alla stazione. 
Ci troviamo un tavolo abbastanza grande per starci tutti, con tanto di zaini e giubbotti. Esen e Masaru sono a giocare con le slot-machine mentre noi altri siamo tutti seduti sulle poltroncine. 
Yuka è seduta sul bordo della panca, io sono accanto a lei e Saiyuri mi si siede accanto. Subito dopo Inuyasha la fa spostare per sedersi tra noi due e Daichi prende posto accanto a Saiyuri, che nel frattempo si sta vantando di non soffrire il solletico.
Inuyasha le ha appena ribattuto che è impossibile e io prendo le difese della mia amica, pregiandomi di avere la stessa invulnerabilità, e così parte una lotta senza esclusione di colpi: io contro Yuka, Saiyuri contro Daichi, ed entrambe contro Inuyasha, che si pente di essersi seduto in mezzo a noi due.
Ad un certo punto Daichi scappa e Saiyuri gli corre dietro in giro per il locale, fortunatamente vuoto a parte noi, mentre Yuka si defila, andando da Esen e Masaru, ancora alle prese con i videogiochi, facendomi uno strano sorriso.
Io e Inuyasha ci ritroviamo soli.
Nel nostro angolo intendo, perché altri nostri compagni di classe sono semplicemente dall'altro lato del tavolo o in quello vicino.
Sembriamo abbracciati: io con il braccio dietro la sua schiena, pronto a farlo saltare sfiorandogli il fianco con la mano; mentre la sua mano è sopra la mia spalla, pronto ad allontanarmi in caso di attacco, facendomi il solletico sotto le ascelle.
Purtroppo, nella lotta, ha scoperto il mio unico punto debole.
Ormai la guerra è finita, gli altri sono tutti andati via, ma pare che nessuno dei due abbia intenzione di spostarsi da questa posizione, decisamente comoda ed entrambi lasciamo semplicemente rilassare le mani, che non devono più essere scattanti.
Lo spazio tra lui e lo schienale della poltroncina è tale che, abbandonando il braccio, la mia mano si appoggi giusto giusto sull'attaccatura del suo sedere. Dai che questa è la volta buona che vinco la sfida!
Lui però prende la mia mano, la sposta e la tiene nella sua. 
Rimango perplessa, ammetto che la tanto decantata reazione me l’aspettavo diversa.
Emi e Saiyuri si tornano a sedere vicino a noi, quindi, senza dare nell'occhio ci separiamo. 
 
Io prendo il mio telefono, compongo un messaggio e glielo faccio leggere: “Questa è la tua reazione?” 
Iniziamo a conversare così, per non farci sentire, nonostante ci sia la musica e i nostri compagni siano occupati in altro.
"Ma ovvio che non è questa!" digita lui, restituendomi il cellulare
"Però mi hai tolto la mano"
"E la chiami palpata quella?"
"non palpata con la P maiuscola, avrei potuto fare di meglio. Ma se non mi spostavi la mano magari..."
"L'ho spostata perché qui c'è troppa gente"
"Non tirare fuori scuse, non ci vedeva nessuno!"
"Rifallo allora!"
Ma, scritto questo, si alza - Io vado a fumare – annuncia a voce alta e mi lancia un’occhiata di sfida.
 
Bravo scemo! E con che scusa io, Kagome, freddolosa per eccellenza, dovrei venire fuori al freddo a far compagnia a te che stai fumando?
Mentre rifletto in attesa di un'illuminazione, Yuka mi avverte che è ora di andare. Ma come, di già?
Io e lei potremmo stare qui un 15 minuti in più rispetto agli altri, ma anche per questo mi servirebbe una scusa!
Senza considerare il fatto che Inuyasha, Esen e Masaru se ne sarebbero potuti andare un'ora fa, dato che erano in macchina.
Sconsolata, incomincio a mettere a posto le mie cose. Lui rientra mentre ci stiamo vestendo.
– è già ora di andare? – mi chiede
– Già –
– Veniamo anche noi, tanto la macchina è parcheggiata lì – dice mentre prende le sue cose e dà una voce a Masaru e Esen.
 
Una volta fuori, facciamo in modo di essere in fondo alla comitiva e, lontani da orecchie indiscrete, gli sussurro di farmi vedere la sua reazione.
 
- Ero andato fuori apposta! -
– E sentiamo, piccolo genio del male, con che scusa sarei venuta fuori io? –
 
Lui non mi rispose e scrolla le spalle, come a voler dire che non è un problema suo.
Nel frattempo gli altri stanno arrivando a destinazione, e prima che si girino a vedere dove siamo, gli dò un bacio sulla guancia per salutarlo.
Lui rimane un momento imbambolato, nella classica posa a bocca semi aperta e con la mano che va a coprire la guancia baciata.
 
– Parliamo dopo per messaggi – dico sorridendo alla sua reazione e schizzo via verso Yuka
 
 

 
 
Ma una volta a casa non ho tempo di stare dietro ai messaggi.
Alle 3 sono già in teatro per le prove generali, prima senza costumi e scenografia, e poi con tutto al suo posto.
Sono un po' agitata, stasera ci saranno oltre Yuka, Emi con il fratello, Saiyuri e Nabiki, anche Inuyasha, Esen e Hiroshi.
Yuka mi ha chiesto apposta davanti a tutti a che ora era lo spettacolo, così la notizia si è diffusa.
Esen mi ha addirittura ringraziato: oggi è il compleanno della sorella, la cui storia preferita è proprio la Bella e la Bestia, e io gli ho salvato la vita con un regalo dell’ultimo minuto.
Così, dopo che è venuto fuori che la ragazza è in classe con Goro e Kohaku, si è formata una piccola compagnia che questa sera assisterà al mio debutto come cantante.
Aiuto!
Ho già detto che sono agitata?
 
 
...
 
 
È andato tutto per il meglio. Siamo stati tutti bravissimi e abbiamo raccolto un sacco di applausi.
Ora siamo tutti dietro le quinte, in attesa che il Sig. Hikaru finisca il suo mini discorsetto, ci chiami uno ad uno sul palco e poi tutti insieme salutiamo il pubblico.
Io sono la prima ad entrare, e vengo inondata dalle urla del pubblico. C'è una parte della sala che fa un casino assurdo, ho quasi paura a girarmi.
I miei timori erano fondati: quelli che hanno addirittura improvvisato un'aola sono i miei compagni di classe. Sono riusciti persino a trascinare in mezzo Sota e mia madre.
Il mio sorriso, comunque, è tutto per Inuyasha. 
 
 
...
 
 
Ho appena finito di cambiarmi che ricompare Lumière, alias Miroku.
- Ma sei piena di fan, lo sai? -
- Si! - dico, ubriaca di felicità
- Li sentivo parlare di andare a bere una cosa, ti secca se mi unisco? C'è una ragazza proprio carina! -
- Certo che no! Ma giù le mani dalle mie amiche! –
Mi chiedo a chi si riferisce, Yuka, Emi e Nabiki le ha già conosciute.
- Chi io? Sono un santo, lo sai -
Al mio sguardo divertito mi risponde - Dai, scappiamo prima che il Sig. Hikaru ci obblighi a pulire! –
 
Così usciamo dal camerino di corsa, ridendo, e andiamo a sbattere contro la combriccola che mi aspettava.
Io finisco dritta tra le braccia di Inuyasha, che mi evita la caduta. 
Miroku, invece, cade addosso ad una ragazza che non ho mai visto.
Ridiamo tutti, mentre Miroku ne approfitta per provarci.
Un pensiero mi fulmina: la ragazza è più grande di noi, ed era vicina a Inuyasha, altrimenti non saremo caduti addosso ad entrambi.
Che sia quella famosa ragazza? L'amica di suo fratello che gli piaceva?
Perché diavolo l'ha portata qui?
In un attimo, tutta la felicità dovuta alla riuscita dello spettacolo, mi abbandona.
 
- Kagome, invece di stare lì imbambolata, perché non mi presenti la tua amica? - mi chiede Miroku
- Io sono Sango, piacere. - si presenta lei da sola a me e a lui.
- Ah, non vi conoscete? - chiede Miroku confuso.
- No - dico io, con un sorriso enorme. Non è questo il nome che mi aveva detto Inuyasha!
- Sono la sorella maggiore di Kohaku. -
Il che spiega anche la sua presenza qui.
Miroku mi fa un sorriso enorme e si allontana con Sango verso gli altri.
Fatti due passi, si blocca, torna a guardarmi e mi dice - Kagome, non dimenticare la borsa! - facendomi l'occhiolino.
La borsa? Ma di che parla?
- Inuyasha la puoi accompagnare? Se torna dentro sola la incastrano con le pulizie. - Detto questo, si rincammina, poggiando il braccio sul fianco di Sango.
 
Io e Inuyasha ci guardiamo confusi, ma non abbiamo tempo per esternare i nostri dubbi, perché la porta torna ad aprirsi ed esce Eichici di corsa, urtandomi e facendomi finire nuovamente tra le braccia di Inuyasha.
Inizia a piacermi il fatto che ogni tre per due sono spalmata su di lui.
Eichici nel frattempo si sistema gli occhiali, come a voler esser certo di aver visto giusto, si scusa e se ne va.
Io non accenno a spostarmi, né Inuyasha abbassa il braccio che mi cinge la vita.
Decido che è la mia occasione per vincere la sfida, così gli passo le braccia attorno alla schiena, come in un abbraccio.
Poi, lentamente, le sposto sul sedere e gli dò un pizzicotto.
Lui sobbalza e si allontana un po'.
Io, con fare malizioso, mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro - Questa era di tuo gradimento? Sono stata abbastanza coraggiosa, Sig. Setteemezzo? -
Sono curiosa di vedere la famosa reazione, che questa volta deve arrivare per forza. È stato tutto regolare.
 
Purtroppo però, veniamo nuovamente interrotti dalla voce di Yuka.
- Ero venuta a controllare se ti avevano incastrato con le pulizie – dice con un tono un po’ dispiaciuto.
Per fortuna che le dò la schiena, quindi lei ci vede semplicemente abbracciati.
Ci separiamo, rossissimi entrambi per essere stati scoperti.
- Tranquilli, sarò muta come un pesce. - dice sorridendoci e avvicinandosi a me.
- Proprio come lo è stato qualcuno, qui. - continua parandomisi davanti a braccia incrociate, il sorriso sempre più grande.
- Non so di che parli - le rispondo facendole la linguaccia.
Per fortuna era Yuka, penso mentre raggiungiamo gli altri.
Do un’occhiata di sottecchi a Inuyasha, ma ormai siamo in mezzo alla gente e la sua fantomatica reazione dovrà attendere ancora.

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Vi ringrazio per i commenti :)

   
 
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