Vivere Nella Notorietà… Con Sentimento!
Capitolo 01: Com’è Facile Mettersi Nei Guai…
-Devo sceglierlo io il nome?- Ash guardò dal basso in alto
il caro Scott annuire grave con le mani incrociate al petto. -Proprio io?-
-Ash,- lo rimproverò l’uomo. -sarà la tua palestra, non la
mia!-
-Sì ma io…- il ragazzino sprofondò nella poltrona
dell’ufficio, privo di idee. -Pikachu Gym?- lo guardò speranzoso. Il suo
interlocutore sospirò grave.
-Azienda Lotta, Dojo Lotta, Cupola Lotta, Serpe Lotta,
Palazzo Lotta, Torre Lotta, Piramide Lotta… cosa ti fanno venire in menti questi
nomi?- il ragazzino parve pensarci su.
-Poca inventiva?-
Ash aveva accettato di diventare uno degl’Assi del Parco, o
come diavolo si chiamavano loro. In realtà la cosa non lo aveva appassionato più
di tanto… Ma Baldo aveva così insistito che si era ritrovato immischiato in
quella grande famiglia di gente.
Era stato convinto, poi, dopo averlo fatto mangiare in una
sala enorme con roba squisita, fatto dormire su lenzuola profumate e fatto
lavare in una vasca da bagno con idromassaggio gli avevano detto che avrebbe
dovuto pensare a tutto LUI! Il tutto includeva nome del luogo, forma del luogo,
nome suo nel luogo —aveva proposto maestro, ma gli avevano detto già
preso—, luogo del suo luogo —questa era incredibile poi—, forma del simbolo.
Lo avevano fregato!
Ash rimase ancora un po’ ad osservare Scott poi, constatando
che l’uomo non provava pena per lui, si mise seriamente a pensare qualcosa di
decente.
-Carcere Lotta?-
-No!-
Lui sarebbe stato il Campione della Residenza. La
Residenza Lotta. Il suo sarebbe stato il Settimo Simbolo, e quello di Baldo
sarebbe tornato ad essere l’ultimo, quindi l’Ottavo. Ash avrebbe voluto che sul
simbolo ci fosse la faccia di Pikachu, ma si erano accontentati di una bolla di
sapone rossa —rossa?— con, al centro, il vecchio simbolo della lega, in bianco,
che la lega non usava più e che era presente nel suo vecchio cappellino. Ora il
problema era un altro.
-Perché non può essere vicino a Pallet Town?- Ash si alzò di
scatto dalla sedia, arrabbiato. -Almeno starei vicino a casa mia!- Scott lo
guardò e sospirò.
-Ci si sta trasferendo Noland.- spiegò. -Ha avuto dei
problemi vicino Cerulean City e ha deciso che si sarebbe spostato in un altro
luogo… ha scelto appunto vicino Pallet Town.-
-Problemi?- chiese il moro, incuriosito.
-Non penso di potertene parlare, Ash.-
-Nh…- il ragazzino si mise seduto. -Quindi potrei andare
vicino Cerulean City?- chiese.
-Si potrebbe fare nelle zone di Miramare.- Scott esaminò il
PokéNav, dopo averlo preso in mano. Rimase un po’ in silenzio poi lo guardò
negl’occhi. -Conosci qualcuno di Cerulean City?-
-Sì.- Ash annuì ricordando una simpatica ragazza dai capelli
rossi che lo aveva tormentato per anni prima avesse riavuto la sua bicicletta.
-Ci abita una mia vecchia amica. E’ la capopalestra del luogo.-
-Benissimo!- il sorriso di quell’uomo era troppo gaio e
metteva decisamente a disagio sia il giovane allenatore che il suo amato Pokémon
giallo sulla sua spalla. -Ti farai ospitare da lei per un po’!-
-CHE COSA?!-
Quello sarebbe stato il suo ultimo pasto, pensò Ash
mangiando il minestrone della madre. Era pieno inverno e lui si doveva
trasferire a Cerulean City, da Misty! Aveva dell’incredibile! Era sicuro che lei
lo avrebbe lasciato fuori dalla palestra al freddo e al gelo…
No, forse non era così sadica… gli avrebbe dato una
copertina di lino… o di seta.
-Comunque…- Delia entrò nella stanza sorridendo al figlio.
-Sono contenta che tu vada a vivere con una persona fidata!-
-Solo per pochi giorni…- diede un morso al panino che aveva
or ora preso in mano. -Non appena sarà finita la Residenza potrai trasferirti
anche tu!- pose i residui di ciò che aveva in mano, prese il bicchiere e bevve
un sorso d’acqua. -In fondo sarà immensa… mi annoierò da solo!-
-…- la donna gli sorrise malinconica. Ash la osservò
stranito poi ne dedusse che non si sarebbe trasferita, neanche lo avesse voluto
con tutto il cuore, e tutto perché quella casa a Pallet Town era il porto
sicuro di suo padre. Ogni volta si sorprendeva di quanto quella donna potesse
rimanere forte di fronte a situazioni in cui persino lui, forse, si sarebbe
messo a piangere. -Ti verrò a trovare!- sorrise gaia.
Sì, lo avrebbe fatto, conoscendo sua madre lo avrebbe
maledettamente fatto!
Prendendo un’altra razione di minestrone si chiese
nuovamente se quello non fosse il suo ultimo pasto.
Forse sì… Maledizione!
-Quando lo chiederai a Misty?- l’amabile Delia aprì la porta
del bagno interrompendo Ash nell’atto di lavarsi i denti. Il moro la osservò un
po’ scocciato —forse perché era la settima volta che quella donna gli faceva
quella domanda— finendo per fissare il soffitto.
-Non c’è bisogno glielo chieda…- prese un po’ d’acqua e si
sciacquò la bocca. -Se mi presento direttamente alla palestra non potrà
cacciarmi via…-
-Perché non dovrebbe accoglierti?- com’era insistente! Lui
non voleva andarsene da casa sua! L’ultima volta che aveva convissuto con Misty
era entrato casualmente in bagno mentre questa era in procinto di
togliersi il reggiseno e le urla di lei avevano raggiunto le orecchie di qualche
abitante a Hoenn… forse. Si era chiesto per molto tempo come potesse essere vivo
dopo un’impresa del genere e mai aveva trovato una risposta decente ma sapeva
che non tutto ciò non sarebbe potuto accadere una seconda volta!
-Magari non ha nemmeno un letto per me!- fece spallucce.
-Dopotutto con lei abitano anche le sorelle…-
-Se ne sono andate in tournee per un mese… o forse due…- la
donna vide il figlio guardarla allibito. -Le ho telefonato la settimana scorsa!-
inclinò la testa da un lato tenendosi la guancia con una mano, come fosse stata
un’adolescente. Ash rimase disgustato.
-Nemmeno fosse candidata a diventare mia moglie…- decise di
prendere altra acqua per sciacquarsi nuovamente la bocca ma dovette sputarla per
non mandarla di traverso.
-Potrebbe diventarlo, non trovi?-
-MAMMA!!!-
Alberta girò intorno al suo carissimo amico Scott
osservandolo con dei giganteschi occhi a cerbiatto.
-Cerulean City.- esordì l’uomo sospirando al che lei arrossì
visibilmente.
-Di cosa stai parlando?- fece la finta tonta. Lui si tolse
gli occhiali da sole e la guardò in faccia.
-Si vede da un chilometro che ti interessa, ora non fare la
pudica!-
Scott era dovuto andare ad informare il capo, Baldo,
delle decisioni che Ash aveva preso, e tecnicamente non avrebbe dovuto dire
niente a nessun altro Asso, peccato che Alberta si fosse trovata lì puramente
per caso e avesse cominciato a girargli intorno come una trottola, facendogli
venire il mal di testa. Qualcosa avrebbe dovuto dirle comunque, almeno prima che
lei usasse i suoi poteri psichici o roba simile…
-Non mi interessa!- la ragazza si voltò da un’altra parte
col volto completamente in fiamme. -E poi non so nemmeno di chi tu stia
parlando!!- Scott sospirò.
-Certo Alberta, certo…- l’uomo si rimise gli occhiali e
continuò la sua strada verso casa —aveva già parlato con Baldo miracolosamente
trovato nella sede in cui gli Assi solitamente si riunivano per discutere— ma la
ragazzina dai capelli viola non aveva intenzione di lasciarlo andare… forse.
-Perché Cerulean City? Credevo abitasse a Pallet!- la guardò
stranita.
-E di chi staresti parlando, adesso?- fece, con una lieve
punta d’ironia che fece nuovamente infiammare Alberta. Quella ragazza era un
caso disperato…
-Di Ash!!- quasi urlò, proprio lei che aveva una voce
leggera… cavolo!
-Non lo so il perché.- l’uomo sospirò. -Dovresti chiederlo a
lui, lo sai?- Alberta arrossì di nuovo. Era proprio una ragazzina senza
speranza, così ingenua… non dimostrava assolutamente gli anni che aveva. Scott
la vide voltarsi di scatto e andarsene via.
Menomale, si era salvato…
Ash chiuse il borsone con una lena impressionante.
-Perché devo portare tutta questa roba?- fu la domanda.
Nemmeno nei suoi viaggi era costretto a portarsi dietro tanti oggetti inutili…
-Perché non puoi vivere con una ragazza indossando sempre i
soliti vestiti!- lo rimproverò la madre.
-Per tre anni è sempre andato benissimo…- biascicò lanciando
un’occhiata eloquente a Pikachu.
-Oh, Ash!- la donna lo incenerì con lo sguardo. -Da una
parte spero seriamente ti lasci fuori al freddo! A volte sei un vero cafone!- si
voltò e lasciò la camera del figlio, seguita a ruota da Pikachu.
-Ehi!- Ash richiamò il suo Pokémon. -Tu dovresti essere
dalla mia parte, lo sai?-
Non era molto contento del suo viaggio…
Era arrivata la mattina in casa Ketchum e lui se ne sarebbe
andato a minuti. Non aveva assolutamente avvertito Misty e non l’avrebbe fatto
fino a che non si fosse trovato davanti alla sua soglia di casa, se non altro
per non essere respinto da un “no” secco detto per telefono… nella peggior
situazione si sarebbe guadagnato vitto e alloggio con un incontro.
Ma Misty sarebbe stata davvero contenta di rivederlo? Chissà
perché al sol pensiero esitava.
Fine Capitolo 1
Lo riconosco, è un inizio
decisamente frettoloso... ma non è carino? Ihih!! Ed eccomi qui con una delle
due nuove fic che vi avevo promesso. Il titolo, abbreviato, sarà Notority! XD
altrimenti anche per me è troppo lungo. Ho deciso di dedicarmi a dei titoli
italiani invece che inglesi... nn so nemmeno io perchè...
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito l'ultimo capitolo di This Ain't A
Love Song! =*** vi lovverò in eterno.
Lovverò in eterno anche tutti quelli che cominceranno a commentare questa, che
non andrà veloce come This Ain't, dato che non l'ho nemmeno terminata XDDD