Ho sempre avuto una sola certezza nella mia vita travagliata: Daniel.

Daniel e il suo amore.

Ora che ho visto crollare anche quella certezza, non so cosa fare e mi ritrovo in un vicolo cieco.

E ora che non riesco a capire me stessa, ora che ho bisogno di una verità indiscutibile,

non posso fare a meno di appoggiarmi a chi mi offre delle risposte.

∞

Sono passati due giorni.

Due giorni da quando Cam se n’è andato.

E nonostante Daniel non faccia che ripetermi di essere innamorato di me, mi sento più sola che mai.

Possibile che senta così tanto la mancanza di Cam quando durante il periodo alla Shoreline mi auguravo di non rivederlo mai più? Del tutto illogico.

“Luce! Ehi, Luce!”

“Sì, Shelby?”

“Ci stai ascoltando?”

“No.” Rispondo sinceramente.

Non ho nemmeno la forza di mentire, è come se qualcuno mi avesse strappato l’anima, così che il mio corpo si ritrovi ad osservare il corso degli eventi senza parteciparvi. Non ho più voglia di nulla.

“Dai, concentrati! Dobbiamo trovare il modo di contattare Francesca e ci serve la tua collaborazione.”

“Ok.” Dico, ma di ok non c’è proprio niente.

Gli altri iniziano a discutere, a nessuno sembra pesare l’assenza di Cam, è come se non fosse mai esistito. Chissà cosa sta facendo adesso…

“Vado a farmi un giro.” Dico dopo una mezzoretta di inutili chiacchiere su come rintracciare Francesca, dato che siamo sperduti tra le montagne senza sapere come tornare alla Shoreline.

“Da sola?” chiede ironico Daniel. Il riferimento al mio incontro con Cam mi rattrista ulteriormente, aggiungendo però abbastanza rabbia da permettermi di rispondere: “In effetti sì, a meno che non si conti qualche roccia. Hai per caso intenzione di minacciare anche loro con una stellasaetta?”

Lui rimane zitto e io me ne vado.

Mi arrampico sulla parete di roccia per raggiungere il punto dove Cam aveva tentato di buttarsi nel burrone. Cam… chissà dove sei…

Guardo in basso: è davvero alto, se non lo avessi fermato si sarebbe fatto malissimo. Per un attimo accarezzo l’idea di buttarmi giù, porre fine alle mie sofferenze e alla confusione della mia vita. Mi siedo con le gambe che penzolano nel vuoto, chiudo gli occhi e respiro l’aria di montagna, pensando a Cam. Mi sembra quasi di sentire la sua voce…

“Luce…?” ok, le mie orecchie hanno le allucinazioni. Apro gli occhi e mi volto. Anche gli occhi sono stati contagiati.

“Accidenti, ho le allucinazioni!” esclamo guardando Cam impedì di fronte a me.

“Non sono un’allucinazione…” risponde lui guardandomi negli occhi.

Vorrei tanto potergli credere!

“Certo, adesso parlo con i fantasmi della mia mente! Ok che la mia vita è popolata da angeli e demoni, ma questo è troppo!”

Lui sorride.

Quel sorriso così bello, anche se ironico e strafottente.

“Ma quanto sei testarda?” chiede divertito, avvicinandosi.

Quando me lo ritrovo davanti e riesco a sentire il suo profumo, il suo respiro sul mio viso, finalmente capisco di non immaginarlo.

“Cosa ci fai qui?” chiedo, mentre un sorriso involontario si dipinge sul mio volto.

“Sono venuto per te, no?”

“Non hai paura di Daniel?”

“Paura di quello lì?” chiede inarcando il sopracciglio.

“Non di lui, ma della stellasaetta.”

“Ah, quello. No, non ho paura.”

“Non voglio vederti sparire.”

“Non sparirò.”

Silenzio.

Siamo troppo vicini.

Mi sembra di essere tornata alla Sword & Cross, al nostro bacio. Solo che allora non lo volevo, io volevo solo Daniel.

Ricordo di aver pensato e detto che il bacio del mio angelo sarebbe sempre stato il migliore della mia vita, anche se fossero passati cento anni. Non avrei mai pensato di voler smentire questa teoria.

In un istante mi avvicino e annullo le distanze tra noi.

La prima volta, ho pensato che il suo bacio fosse troppo perfetto per essere naturale, come se l’avesse provato e riprovato con altre.

Questa volta, invece, lo trovo più delicato, più dolce.

Intreccio le mani dietro la sua nuca e lui poggia le sue sulle mie guance, le stringe con delicatezza, quasi avesse paura di rompermi.

Scende piano piano fino a raggiungere i fianchi, ogni suo tocco è una scarica elettrica.

Apro gli occhi e mi ritrovo davanti quelli verde smeraldo di Cam, sorpresi ma sorridenti. Sciolgo l’intreccio delle mie mani tra i suoi capelli e inizio a frugare in tasca. So che è ancora lì, non l’ho mai tolto.

Quando lo trovo, mi allontano lentamente da lui, interrompendo il nostro gioco di lingue, e lo mostro come un trofeo.

È un plettro verde smeraldo, con il numero 44 inciso sopra.

“Te lo ricordi?” chiedo sorridendo.

“Come potrei dimenticarmene?” sorride lui.

Rispondo al sorriso e gli poso un lieve bacio stampo sulle labbra. Ricordo di aver pensato che fossero le labbra che tutte le ragazze sognano, la prima volta che le ho viste, e mi do ragione.

“L’hai tenuto per tutto questo tempo?” mi chiede.

“Non volevo buttarlo via.”

Ci abbracciamo in silenzio.

E ora cosa succederà? Come farò con Daniel? Non posso lasciare il ragazzo che mi ha accompagnata per millenni, ma non posso certo tradirlo.

“Dobbiamo dirlo a Daniel.” Sussurro e Cam, inaspettatamente, sorride.

“Stavo aspettando che lo dicessi, lo fai sempre.”

Mi allontano un po’ e lo guardo interrogativa.

“Ascolta, Luce, voglio mostrarti una cosa. Anzi, più di una, è molto importante.”

Annuisco.

“C’entra con quello che stavi per dirmi l’altra volta?”

È il suo turno di annuire.

“Sì, devo mostrarti dei… ricordi.”

“Con gli Annunziatori?” chiedo cercando di mascherare la sorpresa.

“Sì… devi solo fidarti di me e andrà tutto bene. Ok?”

Sorrido.

“Non posso fare a meno di fidarmi di te.”

Un Annunziatore si avvicina a noi e Cam lo plasma con abilità, trasformandolo in una porta quasi perfetta.

Il demone mi tende la mano, che io stringo.

“Luce, non andare!” urla Daniel, che ci sta raggiungendo seguito da tutti gli altri.

“Devo farlo, devo capire.” Dico e mi addentro con Cam in quel tunnel buio.

∞

Daniel si ferma davanti al punto dove poco prima si trovava l’Annunziatore.

Tira un calcio rabbioso ad una roccia.

“Di nuovo, è successo di nuovo!” urla.

Gabbe gli passa un braccio attorno alle spalle con fare fraterno.

“Puoi ancora riprendertela.” Dice.

“Non ci sono mai riuscito.” Ribatte Daniel e Gabbe sorride tristemente perché sa che quelle parole corrispondono a verità.

“Puoi sempre provarci.” Interviene Arianne.

I due Nephlim stanno zitti, così come Roland.

Daniel annuisce con vigore.

“La ritroverò. La ritrovo sempre."

Angolo autrice

Questo capitolo è arrivato con un secolo di ritardo, lo so.

Il fatto è che ho abbandonato questa ff quando ho notato che non piaceva e ormai mi ero addentrata nell’universo di Harry Potter, quindi…

Solo che, recentemente, qualcuno ha dimostrato di tenere molto a questa ff, incoraggiandomi a continuarla. Eh già, sto parlando proprio di te: aleradihytanica! (accidenti, che nick difficile! xD) Grazie per aver insistito, dopo aver visto la tua modifica alla recensione mi sono sbrigata a finire il capitolo che avevo lasciato a metà.

Ovviamente, ringrazio anche le altre due persone che hanno recensito, ovvero luce_chan ti vi mi bi e la sempre presente – in ogni mio sclero – Paola22!

Grazie a tutte e tre, cercherò di non abbandonare più questa ff!