Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Tinkerbell92    06/01/2013    6 recensioni
(DA REVISIONARE)
Seguito della fanfiction "Il Pegno della Luna".
Leila Swift, figlia di Artemide, in seguito alla sconfitta di Crono, decide di compiere un viaggio per ritrovare l'amato Luke, il quale, nel frattempo, si è già reincarnato ed ha cominciato una nuova vita, senza aver memoria degli eventi precedenti.
Quasi in contemporanea, Nico Di Angelo, in seguito ad un sogno premonitore, decide di partire per l'Ade, per salvare l'anima di sua sorella Bianca, tenuta prigioniera da una dea molto pericolosa.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Castellan, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Nel segno della Luna'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Leila -

Il cartello con su scritto: “Welcome to fabulous Las Vegas” lampeggiava visibilmente sopra le nostre teste, anche se eravamo in pieno giorno.
Diedi un’occhiata piuttosto rassegnata alle strade affollate ed all’interminabile schiera di casinò e hotel, e sospirai: - Benvenuti a Las Vegas, ragazzi.
La maggior parte delle Cacciatrici spalancò la bocca con un’espressione stupita sul volto, mentre Maggie sbuffò sonoramente: - Odio i posti caotici.
- Non me ne parlare- sospirai, scambiando un’occhiataccia con Talia.
Ogni volta che si presentava l’occasione, io e lei ci fulminavamo con lo sguardo.
Decisi di ignorarla, anche se le avrei volentieri mollato un ceffone sul viso, e diedi un’occhiata distratta al mio gruppo: - Bene, ci siamo tutti? Qualcuno è rimasto indietro?
Percy si guardò attorno, poi mi sorrise alzando il pollice: - Ci siamo tutti!
Annuii, anche se venni assalita da un orrendo dubbio: - Dov’è Artemis?
Prima che potessi aggiungere altro, Helen mi indicò Nico Di Angelo, che si guardava intorno con aria imbronciata, tenendo in braccio mia figlia.
Sorrisi e mi avvicinai: - Grazie, Nico, la tengo io per un po’.
- Non sarebbe meglio che ti occupassi solo delle Cacciatrici, per un po’?- osservò Maggie – Ho già stabilito dei turni per tenere la piccola, tu hai troppe cose per la testa.
- No, davvero, voglio tenerla io per un po’- risposi risoluta, prendendo in braccio Missy – Grazie, Nico.
Il ragazzino sembrò piuttosto sollevato e mi rispose con una semplice alzata di spalle.
Maggie mi posò una mano sulla spalla e sorrise lievemente: - Ti terrò lontana Faccia di Pigna.
- Grazie- mormorai con gratitudine, mentre Missy mi guardava stupita: - Pecchè zia Maggie tiene lontana Talia, mamma?
Alzai un sopracciglio con aria severa: - Tesoro, cosa ti ha detto la mamma riguardo alle parolacce? Si dice “Faccia di Pigna”, non “Talia”.
Missy arrossì, abbassando lo sguardo: - Scusa…
Sorrisi e la baciai sulla fronte.
Mi rivolsi poi ad Annabeth, che stava studiando la pianta della città: - Da dove pensi di partire?
Lei si guardò un po’ attorno, poi rispose: - Io suggerirei di raggiungere la Las Vegas Boulevard South, meglio nota come Las Vegas Strip – diede un’occhiataccia a Percy che tentava invano di trattenere una risata -  E’ la zona in cui è concentrato il maggior numero di hotel. Secondo me, in un luogo così affollato avremo più possibilità di trovare Luke e… sì, lo so, Percy, che la parola “Strip” ti fa ridere, però contieniti, per Zeus! Anche tu, Nico! E’ una faccenda seria!
Nico abbassò lo sguardo arrossendo, mentre il figlio di Poseidone annuì, senza smettere di sorridere: - Scusa, tesoro.
Annabeth lo fulminò, rendendosi conto di come avesse marcato apposta l’ultima parola, e cercò di ignorarlo: - Dicevo, qui ci troviamo nella Tropicana Avenue, per raggiungere la Las Vegas Str… Boulevard South, dobbiamo semplicemente proseguire dritti e poi girare a sinistra.
- Molto bene- risposi, rivolgendomi poi alle Cacciatrici – Proseguiamo dritti e poi a sinistra. Cercate di non perdervi.
Talia era visibilmente contrariata di essere messa così in disparte e questo contribuì a soddisfare parecchio la mia vena sadica.
Sentii Percy chiacchierare allegramente con Helen, raccontandole dell’ultima volta che era stato a Las Vegas, sottolineando in particolar modo l’esperienza al Casinò Lotus.
Nico si irrigidì, non appena sentì pronunciare il nome di quel posto, e si strinse nelle spalle, continuando a guardarsi attorno circospetto.
Il suo atteggiamento era davvero strano, molto più strano del solito.
Annabeth spiegò brevemente alle Cacciatrici alcune cose riguardo l’architettura della città, anche se non mi sembrava ci fosse molto da dire.
Arrivati in fondo alla via, comparve innanzi ai nostri occhi un’affollatissima strada, animata da vivaci colori, ai cui lati si trovavano un sacco di edifici dalle mille forme.
Maggie gemette alla vista di tutto quel caos, e, in effetti, nemmeno io riuscii a sentirmi a mio agio.
Serrai più forte le braccia attorno ad Artemis, che si guardava attorno incuriosita, e richiamai l’attenzione degli altri: - Bene, come vedete è impossibile spostare un gruppo numeroso come il nostro, perciò passeremo al Piano B. Quello che dobbiamo fare è raggiungere l’Hotel che ci ha prenotato Artemide. Quando saremo là, decideremo come dividerci per cercare Luke.
Fu una vera impresa condurre Cacciatrici e ragazzi del Campo in mezzo a quella folla.
Riuscimmo per miracolo a raggiungere il Caesars Palace, un gigantesco edificio costruito con uno stile che ricordava moltissimo quello dei palazzi romani.
Annabeth si illuminò solo a vederlo.
- Bene, eccoci qua.- sospirai, facendo una rapida conta delle Cacciatrici- Entriamo.
Credo che nessuno di noi riuscì a trattenere un fischio, quando varcammo la soglia d’entrata.
Il colore predominante della sala d’ingresso era l’oro, che contribuiva a creare un’atmosfera calda e antica allo stesso tempo.
Il salone d’ingresso era circolare, così come la fontana che si trovava al centro di esso e le decorazioni sul soffitto.
Annabeth si guardava intorno a bocca aperta, totalmente incapace di parlare.
Maggie si avvicinò al banco della Reception e scambiò due parole con il portinaio, un uomo dalla pelle ambrata vestito elegantemente.
Quello ci lanciò un’occhiata davvero insolita, ma si limitò a consegnare a Maggie un mazzo di chiavi.
La mia amica ci fece un cenno, così la seguimmo fino agli ascensori.
Non mi sorpresi quando Maggie mi disse che avevamo occupato un intero piano dell’hotel.
Non appena entrai nella mia camera, misi giù Artemis, che corse subito ad esplorare la nuova sistemazione, e mi buttai con un sospiro sul grande letto dalle lenzuola bianche.
Il soffitto sopra di me recava degli insoliti disegni a forma di mezzaluna.
- Avresti bisogno di riposo.
Maggie si sedette accanto a me, guardandomi con aria comprensiva.
Scossi la testa, alzandomi sui gomiti, e diedi una rapida occhiata a Missy che si teletrasportava qua e là: - Non c’è tempo per riposare! Ho condotto fin qua un gruppo enorme di semidèi, esponendoli a un sacco di rischi. So benissimo che anche in una città così affollata i mostri non hanno paura di agire. Dèi, forse avrei dovuto partire da sola!
- Non iniziare a fare così!- mi rimproverò lei – Noi siamo contenti di darti una mano. Leila, sei chiaramente stanca, stanotte non hai dormito. Che ne diresti di lasciare un po’ il comando a me, Annabeth, Percy e Faccia di Pigna?
- Maggie- sospirai – Come potrei mettermi a dormire e lasciarvi sgobbare in giro per la città? Mi stai chiedendo una cosa assurda.
- Un’ora di sonno almeno te la dovresti fare!- replicò lei – Che cosa vuoi che sia? Sappiamo com’è la tua situazione, nessuno avrà da ridire se proverai a riposarti per un po’.
Aprii la bocca per protestare: come poteva dirmi una cosa del genere? Perché avrei dovuto iniziare la missione in questo modo? Dormire? Non se ne parlava neanche!
Tuttavia, lo sguardo che mi lanciò Maggie non ammetteva repliche.
Sospirai debolmente, iniziando ad avvertire la stanchezza dovuta alle ore di sonno arretrato.
Missy mi si materializzò accanto, iniziando a saltare sul letto.
La guardai assorta, con un sorriso malinconico: - Io vorrei tanto che mia figlia potesse finalmente avere un padre… non riesco più ad aspettare…
Maggie mi accarezzò la testa e sorrise: - Lo so. Ma non riuscirai di sicuro a trovare Luke in queste condizioni. Se ti vedessi mi daresti ragione. Dammi retta: dormi un po’, poi, tra circa un’oretta, vengo a chiamarti, okay?
Notai che Missy, dopo aver saltato un po’, si era accucciata sul cuscino e si era messa a dormire.
Evidentemente, quelle giornate erano state stressanti anche per lei.
Sospirai e mi rivolsi a Maggie con un sussurro: - Non più di un’ora.
La mia amica annuì.
Mi abbracciò e si diresse velocemente verso l’uscita: - Ci vediamo tra un po’.
Facendo attenzione, alzai un po’ Missy, in modo da riuscire a sfilare la coperta da sotto di lei, poi, la riappoggiai sul cuscino, coprendola.
Non mi tolsi nemmeno la canotta e i pantaloncini che stavo indossando e mi infilai sotto le lenzuola, accarezzando la testa della piccola.
Chissà se Luke si era trovato un’altra ragazza, nella sua nuova vita? Chissà se la sua nuova identità era completamente diversa dalla precedente?
Cercai di scrollarmi di dosso quei pensieri dolorosi e chiusi gli occhi.
Mi resi conto, però, che dormire non era stata una buona idea.
 
Il rumore delle onde giunse alle mie orecchie, mentre aprivo gli occhi lentamente, ritrovandomi in un luogo decisamente familiare.
Sbattei le palpebre incredula, certa che quella fosse solamente un’illusione.
No, era tutto vero. Anzi, era solo un sogno.
Il sogno di un ricordo.
Mi trovavo a bordo della Principessa Andromeda, la nave su cui Luke aveva viaggiato per un bel po’ di tempo, da quando si era unito a Crono.
Qualcuno mi prese la mano e, voltandomi, mi ritrovai davanti a Maggie, che mi fissava con aria incoraggiante e protettiva.
La cosa strana, era che la Maggie che stavo guardando era più giovane di quella attuale: non dimostrava più di diciannove anni, i suoi capelli neri erano più lunghi e mossi ed il suo sguardo aveva un che di impaziente.
Eravamo sole, al centro di un salone deserto, e, solo quando vidi la data sul calendario, mi resi conto a che fatto risalisse il mio ricordo: era l’Otto Settembre di tre anni fa.
Io e Maggie eravamo salite da sole a bordo di quella nave maledetta, perché potessi parlare faccia a faccia con Luke.
Era pericoloso e stupido.
La nostra infiltrazione sarebbe dovuta servire a qualcosa di utile, come sventare i piani di Crono, ma, in quel momento, ero talmente sconvolta che non riuscivo a pensare ad altro che a ricevere una spiegazione.
Perché mi aveva abbandonata? Come aveva potuto farmi una cosa del genere?
Maggie mi strinse la mano, poi mi fissò con dolcezza: - Vado avanti io. Dobbiamo evitare brutti incontri, siamo fortunate che il mio naso funzioni meglio di quello di Grover…
Mi sentii un attimo confusa: perché dovevamo evitare i mostri?
Va bene, non era necessario combattere, però, anche se fosse successo, di sicuro saremmo riuscite a far fuori qualunque strana creatura che fosse stata così sciocca da attaccarci.
Tanto più ora, che Maggie aveva iniziato a controllare meglio la trasformazione, e riusciva quasi sempre a trasformarsi in lupo anche senza l’aiuto della luna piena.
Aprii la bocca per domandare, ma non ero padrona del mio corpo: dovevo seguire gli stessi movimenti della Leila di quel tempo e provare le sue stesse sensazioni.
Improvvisamente, un leggero capogiro mi fece ricordare del perché dovessimo evitare di combattere.
Seguii Maggie attraverso dei corridoi sempre più bui, fino a quando l’oscurità non mi avvolse completamente.
A quel punto, mentre iniziavo a pensare di non avere memoria di tutto quel buio, sentii delle voci familiari giungere alle mie orecchie.
Mi resi conto che tenevo gli occhi chiusi.
Li aprii.
Fu piuttosto scioccante l’immagine che mi ritrovai davanti: ero in una sala nautica, dove due persone si stavano fissando.
Uno dei due era Luke: alto, stupendo, con i capelli biondi che rilucevano sotto la luce del lampadario.
Indossava una maglietta bianca a maniche corte, che metteva in risalto i suoi bicipiti sviluppati, e dei jeans con uno strappo sul ginocchio.
Me lo ricordavo bene, indossava proprio quei vestiti quel giorno.
Quello che mi stupì di più, era che l’altra persona ero io!
Cercai di mettere bene a fuoco, ma non c’erano dubbi: stavo guardando la scena che avevo vissuto come se fossi stata uno spettatore davanti alla tv.
Facendo scorrere lo sguardo lungo la stanza, notai Maggie che ci fissava, appoggiata al muro della camera, con le braccia conserte e lo sguardo imbronciato.
Era evidente che, se avesse potuto, sarebbe saltata addosso a Luke e l’avrebbe fatto a pezzi nel giro di due secondi.
Non gli avrebbe mai perdonato di avermi fatta soffrire.
Il discorso che udii mi fece avvertire una fastidioso stretta allo stomaco.
- Non saresti dovuta venire- disse Luke con aria triste, tenendo lo sguardo fisso a terra.
Io (cioè la Leila del passato) lo fissai severamente: - Cos’è, non vuoi più vedermi ora che ti sei fatto nuovi amici?
- Leila, non è questo il punto.
Luke sospirò tristemente, senza avere la forza di guardarmi negli occhi: - Me ne sono andato perché mi sono reso conto che era la cosa migliore. Non ti rendi neanche conto dell’opportunità che mi è stata offerta! Ti avrei chiesto di seguirmi, ma so che non ti saresti mai sognata di fare una cosa del genere, anzi, avresti cercato di fermarmi…
- Certamente!- sbottai – E’ una pazzia! Non mi sarei mai aspettata un gesto così stupido da parte tua!
- Leila…
- Maledizione, Luke, ma ti sei visto? Se sei veramente convinto della tua scelta, perché adesso non hai nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia?
Luke alzò gli occhi, specchiandosi nei miei.
Era chiaramente a disagio, ma non poteva permettersi di vacillare. Avrebbe perso credibilità.
- Leila, io non ti ho mai tradita.
Mi morsi il labbro, guardandolo con un’espressione a metà tra l’arrabbiato e il triste: - Lo so. Ma mi hai abbandonata.
- Non è vero!
- Te ne sei andato di punto in bianco, senza darmi una spiegazione. Non ti sei più fatto sentire né vedere, sono dovuta venire io a cercarti! Questo mi fa seriamente dubitare di tutto, di te e dei tuoi sentimenti…
- No, questo non puoi dirlo!- affermò lui, con un tono leggermente alterato ed il volto segnato dal dolore – Puoi dire qualunque cosa, ma non che i miei sentimenti per te fossero finti! Io ti amo, Leila, e non ho mai avuto un solo secondo di incertezza su questo! Non posso credere che tu pensi una cosa del genere!
- Come potrei credere il contrario?
Luke sembrava sul punto di esplodere.
- Non puoi pensare una cosa del genere! Non posso sopportare che tu sia davvero convinta delle tue parole!
Mentre diceva questo, mi afferrò per le spalle, mentre io, istintivamente, chiusi il pugno su un lembo della sua maglia, portando l’altra mano sui suoi capelli.
Maggie ringhiò con veemenza, pronta a balzargli addosso in caso avesse cercato di farmi del male.
Ma io sapevo che non avrebbe mai alzato un dito su di me.
Ci fissammo per un po’, ansimando, lui aveva gli occhi lucidi.
Allentò la presa sulle mie spalle, accarezzando la mia pelle con le dita.
Io aprii il pugno, facendo aderire bene il palmo della mia mano sul suo petto, mentre lasciavo scivolare l’altra dietro la sua nuca.
Appoggiò la fronte sulla mia, mentre chiudevo gli occhi assaporando il contatto.
Ricordo bene che, in quell’istante, pensai che non fosse cambiato niente.
Lui era ancora il mio Luke e niente avrebbe potuto distruggere quello che c’era tra noi.
Lui avvicinò le labbra alle mie, sfiorandole appena, ma, non appena mi toccò, abbassai subito il viso.
No, non era tutto come prima.
Lui si era unito alla causa di un pazzoide megalomane. Non potevo continuare come se niente fosse.
Luke sospirò, baciandomi il naso, e sussurrò appena: - Non sai quanto vorrei che le cose fossero diverse…
A quel punto, alzai finalmente lo sguardo: fu uno strano effetto vedere la mia espressione severa e stanca.
- Lo vorrei tanto anch’io. Ma non è possibile cambiare questa situazione. So che non tornerai mai sui tuoi passi…
- Perché sei venuta, allora?
Il suo tono di voce era dolce e confuso, tanto che mi venne voglia di abbracciarlo all’istante.
Non so come feci, quella volta, a trattenermi.
Mi guardai sospirare, con un nodo alla gola, mentre rispondevo con voce un po’ rotta: - Volevo parlarti. Volevo vederti e sentirti dire di persona quello che pensavi. E mi sembrava giusto farti sapere una cosa.
Luke mi guardò stranito, appoggiando le mani al mio viso ed iniziò ad accarezzarmi le guance con i pollici.
Gettai una rapida occhiata a Maggie, poi sospirai: - Sono incinta, Luke.
I suoi grandi occhi azzurri si spalancarono per lo stupore.
Per un attimo, il silenzio si impadronì della sala.
Luke era incerto, stupito, incapace di pronunciare una sola parola.
Poi, mormorò a fatica, tenendo lo sguardo fisso a terra: - Incinta…
Annuii seriamente: - Sì. L’ho scoperto subito dopo la tua partenza.
Lui restò in silenzio per un po’, sconvolto.
Infine, mi guardò, lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso: - Divento papà?
- In teoria sì- risposi un po’ fredda.
Luke mi accarezzò una guancia: - Hai intenzione di portare avanti la gravidanza?
Mi scostai da lui con un gesto di stizza: - Non dovrei farlo?
- Non è questo che dico…- abbassò lo sguardo – Il fatto è che… non hai ancora diciannove anni e… considerando che è mio…
- Che idiozie vai dicendo?- borbottai, addolcendo il tono – Se per quello, tu non hai ancora vent’anni, no? Non abortirò mai. Nemmeno se avessi avuto quindici anni l’avrei fatto.
Luke stava per aggiungere altro, quando venne interrotto da Maggie: - Leila, dobbiamo andare. Sento che inizia ad esserci del fermento sulla nave.
Annuii, allontanandomi in fretta da Luke, diretta verso l’uscita.
Mentre mi trovavo sulla soglia, Luke mi raggiunse: - Hey, aspetta un attimo.
Mi voltai con aria interrogativa, mentre lui mi sorrise appena: - Spero tanto di… di finire in fretta questa storia, così potrò starti vicino. Ma finchè sarò qui- il suo volto s’incupì – Lui non dovrà mai saperlo…
Sapevo che stava alludendo a Crono, e sapevo che, se lo psicopatico avesse saputo della creatura che portavo in grembo, avrebbe fatto di tutto per distruggerla.
Non poteva permettere a Luke di avere dei simili legami. Già io ero a rischio.
Annuii e feci per uscire, quando mi voltai lentamente, guardandolo con un mezzo sorriso: - Sai, il fatto che sia tuo… è una ragione in più per tenerlo…
Luke mi sorrise e, prima che me ne rendessi conto, mi stava già stringendo a sé, baciandomi appassionatamente.
- Ti amo, Baby…
La voce di Maggie giunse alle mie orecchie: - Leila! Muoviti dobbiamo andare! Leila!
I contorni della stanza si fecero sfuocati.
 
- Leila!
Aprii gli occhi di colpo, ritrovandomi nella stanza dell’albergo.
Maggie mi stava scuotendo gentilmente: - Svegliati, Leila, ti stiamo aspettando.
Sospirai, rendendomi conto di avere le guance bagnate.
Maggie aggrottò la fronte: - Hey, stai piangendo! Che cosa ti è successo?
Mi alzai a sedere, lasciandomi abbracciare: - Ho sognato il nostro incontro… quello sulla Principessa Andromeda… la prima volta che facemmo irruzione.
Maggie iniziò ad accarezzarmi la schiena con fare protettivo: - Mi dispiace… i sogni dei semidei sono sempre pesanti…
Mi voltai, vedendo Missy che mi guardava seria, seduta sul letto.
La presi in braccio e la strinsi forte.
- Cos’hai, mamma?
Cercai di trattenere le lacrime e sussurrai: - Niente, amore, davvero. Adesso andiamo a cercare papà…
- Sììì!- gridò lei, teletrasportandosi sulla soglia della stanza.
Mi lasciai sfuggire un sorriso e Maggie mi prese per mano: - Su, andiamo. Annabeth mi ha appena contattata e mi ha detto di aver notato degli strani fenomeni all’Hotel Paris Las Vegas…
 
***
Angolo dell’Autrice: Dopo un immenso ritardo, finalmente riesco a pubblicare anche questo capitolo.
Sentivo un po’ tanto la mancanza di Luke, quindi ho deciso di inserire, di tanto in tanto, dei Sogni-Ricordo, per fare vedere un po’ che cosa mi immagino sia successo nei quattro anni che seguirono la fuga di Luke dal Campo.
Ho scelto l'Otto Settembre come data perchè è il giorno del mio compleanno... ok, questo non interessa a nessuno.
Spero che il capitolo non sia stato noioso, cercherò di aggiornare il prima possibile.
Sono ancora indecisa se far raccontare il prossimo capitolo da Nico oppure di nuovo da Leila.
Dovrò vedere.
Grazie per aver letto, un bacio :)
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Tinkerbell92