Non
è il tuo posto qui
La
partenza era prevista all’alba.
Shen
si prese tutto il tempo necessario per prepararsi e quando comparve alle spalle
del gruppo preceduto dal ticchettio degli speroni di metallo quelli lo
guardarono sbalorditi.
Avevano
dimenticato chi era il principe vestito di seta bianca, e per un breve periodo
lui stesso lo aveva dimenticato, ma ora era prontissimo a ricordare loro con
chi avevano a che fare.
Attraversò
il gruppo in silenzio e a testa alta, aspettando che qualcuno desse il segnale
di partire.
“Ma
che stanno aspettan… ah, certo!”
Master
Shifu li raggiunse e li guardò a lungo prima di parlare.
:-Ascoltatemi,
allievi. Io so che ognuno di voi ha capacità straordinarie, ma non posso
nascondervi che sono preoccupato per voi e per quello che dovrete affrontare.
Non mi piace essere sentimentale, ma visto che è quando rischiamo di perdere
una cosa che questa ci appare più cara, credo che sia giusto ricordarvi ora che
io considero ognuno di voi come un figlio. Spero di vedervi tornare tutti sani
e salvi, per questo… buona fortuna. A tutti voi-:
Nel
dire le ultime parole lo sguardo del maestro si posò con particolare intensità
su Shen, che si sentì incredibilmente imbarazzato e distolse il suo.
Tutti
i suoi propositi, tutta la sua ritrovata fierezza ora vacillavano per poche
parole leggere come fiori di pesco.
“Adesso
basta! Io non sono come loro! E presto, molto presto se ne accorgeranno”
*
Il
suo piano era semplice: restare con i cinque, il panda ed il colombo che faceva
loro da guida finché non avesse raggiunto le armi a fuoco, impossessarsene in
qualche modo e dare loro una dimostrazione pratica di quanto poteva essere
vendicativo un pavone con profonde ferite nell’orgoglio.
Certo,
questo era il piano, poi però c’erano gli incidenti di percorso: c’era Tigress
che gli aveva ceduto la sua coperta in una notte particolarmente fredda, c’era Mantis che gli aveva alleviato il dolore con l’agopuntura
quando le ossa dell’ala che aveva rotta la prima volta avevano cominciato a
fargli male per l’umidità, c’era Viper che insieme a Monkey lo aveva sorretto quando in un passaggio
particolarmente ripido aveva rischiato di scivolare, e c’era Crane, che quando tutti gli altri lo assillavano troppo per
sapere come mai fosse così taciturno gli aveva fatto capire che se voleva stare
in pace era pure un suo diritto.
E
poi c’era il panda, che ogni volta che gli chiedeva “Stai bene?” sembrava
profondamente e sinceramente preoccupato per lui.
Ma
nonostante questi incidenti quei tre giorni di cammino passarono in qualche
modo, e la sera del terzo giorno arrivarono al villaggio di Quian
Li.
Si
trovarono davanti alla porta del villaggio sprangata perché era tardi e tutti
gli abitanti dovevano essere già tornati dal lavoro nei campi, così Tigress si
prese il compito di bussare.
:-Chi
va là?-:
Rispose
subito una voce profonda dall’interno.
:-Siamo
i Cinque Cicloni ed il Guerriero Dragone. Siamo venuti per aiutarvi contro i
banditi-:
:-Ah!
Siete voi! Siate i benvenuti!-:
Seguì
un po’ di sferragliare all’interno, poi la porta si aprì e lasciò intravedere
il proprietario della voce.
A
quel punto Shen maledì il suo destino come non aveva ancora fatto, perché
dietro la porta di legno c’era un panda.
Non
un panda minore come Shifu, proprio un panda bianco e nero, molle e morbido.
Come
quelli che aveva affrontato tanti anni prima.
“Strano… doveva essersene salvato solo uno di quei panda. Da
dove salta fuori questo?”
Il
guardiano ricambiò lo sguardo di Shen con un’espressione perplessa.
:-E
lui…?-:
Chiese
indicandolo.
:-È
con noi-:
Si
affrettò a spiegare Tigress, e gli altri annuirono convinti.
Il
panda guardiano non sembrava per niente contento, ma non poteva mettersi contro
sei maestri di kung fu e alla fine li fece entrare,
poi richiuse le porte e li guidò subito alla casa del capo villaggio.
Passando
tra le altre case Shen intravide attraverso le finestre di carta di riso delle
sagome tozze e con orecchie tondeggianti.
“E
questi? Potrebbero essere…? Ma no, saranno un’altra
specie di orsi, non posso credere che siano panda!”
Tuttavia
qualcosa gli diceva che, se la sua irrefrenabile arma era stata frenata contro
ogni previsione, poteva anche essere che il suo sterminio dei panda non fosse
riuscito poi così bene.
Non
sapeva se il pensiero gli provocava rabbia per non aver fatto le cose come si
deve proprio lui che era così perfezionista oppure sollievo perché così persone
come la divinatrice avrebbero avuto meno motivo di rimproverarlo.
Il
guardiano li giudò attraverso il villaggio fino ad una casa uguale alle altre
tranne per la statua in bronzo di un drago che decorava l’architrave.
Entrarono
senza bisogno di bussare ed il panda che aveva aperto loro le porte del
villaggio li fece aspettare in una piccola anticamera mentre andava a chiamare
il capo.
“Per
favore… fai che non sia un altro panda!”
Poco
dopo tornò e li invitò ad entrare.
La
stanza era in penombra ed era rischiarata da lanterne di carta ocra e rosse.
Davanti ad un braciere c’era la sagoma che dava loro le spalle di qualcuno che sembrava immerso nella
meditazione.
La
figura non si mosse ma cominciò a parlare con voce profonda.
:-E
così alla fine si è verificato esattamente quello che mi aveva predetto l’i’ching. Rivedere due persone. Entrambe le avevo viste
l’ultima volta venti anni fa ed entrambe credevo che non le avrei riviste mai
più, ma mentre una porterà grande gioia, l’altra porterà il ricordo di
un’antica rabbia-:
Shen
lanciò un’occhiata al panda chiedendosi se aveva capito.
Perché
lui aveva capito benissimo il senso di quelle parole: le uniche due persone che
corrispondevano a questa descrizione erano proprio lui e il panda, quindi,
quello che stava parlando doveva essere quel panda che tanti anni prima aveva
difeso il suo cucciolo dai lupi.
E
che gli aveva procurato le cicatrici sulle zampe.
Infatti
subito dopo la massiccia figura si alzò e si voltò verso di loro.
:-Ho
atteso tanto tempo. Lasciati guardare figlio mio-:
Po
sgranò gli occhi, poi finalmente sembrò arrivare a comprendere.
:-P… papà…?-:
Il
panda più anziano sorrise ed annuì.
:-Papà!-:
Shen
non riuscì a guardare mentre i due si abbracciavano, era una cosa che lo
metteva troppo a disagio.
Abbassò
lo sguardo desiderando ardentemente di diventare invisibile.
:-Quanto
a te…-:
Shen
capì immediatamente che stava parlando con lui.
:-Ti
voglio fuori da qui immediatamente!-:
Esclamò
il capo.
Sì,
in fondo se lo aspettava, ma non aveva intenzione di tirarsi indietro.
E
soprattutto nessuno poteva permettersi di cacciarlo in quel modo!
:-Non
posso andarmene. C’è una cosa che devo fare-:
Gli
rispose deciso.
:-E
cos’è che devi fare? Distruggere di nuovo il mio villaggio? Rimettere a fuoco
quello che abbiamo ricostruito con fatica in tanti anni? No, non te lo
permetterò!-:
Shen
maledisse di nuovo i panda, la Divinatrice, Master Shifu che gli aveva chiesto
di partire e soprattutto maledisse il suo destino.
:-Non
voglio distruggere niente, io sono qui per aiutarvi-:
Tentò
di nuovo.
Il
panda lo guardò con uno sguardo talmente intenso che Shen si sentì
improvvisamente intimidito.
:-Non
mentire. Io non so per quale ragione sei qui, ma certamente non è aiutare noi,
e adesso vattene dal mio villaggio-:
Shen
avrebbe voluto rispondere qualcosa, una cosa qualunque, ma non sapeva cosa.
Quello
che aveva detto il panda era vero, che non gliene importava niente di aiutare
quel villaggio, e se anche avesse provato a negare avrebbe finito per mentire
di nuovo ed il panda lo avrebbe capito.
No,
non poteva rischiare di compromettersi.
:-Avrete
bisogno di me. Vedrete-:
Gli
disse cercando di mantenere la voce neutra, poi si girò e uscì dalla casa del
capo.
Per
un po’ camminò sotto la luce della luna ed osservò le sagome attraverso le
finestre esagonali di carta.
La
maggior parte erano famiglie sedute a tavola, alcune più numerose, altre di
sole tre persone. In una c’era una mamma che stava imboccando il suo cucciolo.
Di
nuovo si sentì maledettamente a disagio e distolse in fretta lo sguardo.
“Che
mi sta succedendo? Non dovrebbe essere così. Io non dovrei provare niente per
loro. Io non ho mai provato… rimorso”
Si
fermò al limitare del villaggio, proprio al confine con le risaie.
Accanto
a lui scorreva un canale che irrigava i capi e poco lontano c’era il pozzo,
probabilmente quello da cui prendevano l’acqua potabile.
Osservò
lo scintillio dell’acqua sotto la luna e per un po’ cercò di calmarsi
ascoltando il mormorare sommesso del canale.
“Che
devo fare? Quel panda, il capo villaggio, ha visto giusto. Non mi accetteranno mai… e hanno ragione”
Dovette
ammettere con se stesso.
All’improvviso
sentì che ne aveva abbastanza di tutta quella situazione.
Era
stanco di mentire, di arrovellarsi, forse era stanco persino di essere se
stesso.
In
quel momento desiderò non essere mai partito, così magari in quel momento
sarebbe stato seduto sotto l’albero di pesco a guardare il paesaggio della
Valle della Pace piuttosto che in quel villaggio dove tutto lo faceva sentire a
disagio e fuori posto.
Clonk!
Un
rumore lo fece voltare rapidamente verso il pozzo.
Sotto
la luce della luna c’era una cucciola di panda che lo osservava a bocca aperta
e ai suoi piedi rotolava un secchio di bambù.
Doveva
essere stato quello che aveva fatto rumore cadendole dalle mani.
Shen
non sopportava quello sguardo fisso su di se.
:-Che
hai da guardare?-:
Le
chiese sgarbato.
:-Scusa,
signore, anche la mamma mi dice sempre che non sta bene fissare le persone, ma
non ho potuto farci niente-:
:-Non
avevi mai visto un fantasma, eh?-:
Sogghignò
Shen.
:-Tu
non sei un fantasma, i fantasmi fanno paura-:
:-Oh… e allora perché mi fissavi?-:
:-Perché
non avevo mai visto nessuno bello come te-:
Shen
tacque imbarazzato.
Si
era sentito definire in molti modi per il suo colore, da inquietante a singolare,
ma mai nella sua vita aveva sentito dire qualcuno che era bello.
In
realtà si era sempre sentito affascinante come era ovvio per la sua natura di
pavone ed aveva sempre cercato di convincersi che erano gli altri a non saper
vedere la sua bellezza, e quindi era giusto che lui li odiasse, ora però quella
cucciola di panda veniva a sgretolare un’altra delle sue certezze
:-Sono
belle queste penne sulla coda! Tu sei un pavone, vero?-:
Shen
ignorò la domanda perché era completamente immerso in un vortice di pensieri.
“Chissà
quale dei suoi parenti ho ucciso? Forse suo nonno? O sua nonna? O magari i
fratelli e le sorelle di suo padre… o di sua madre?
Forse i suoi genitori portano le mie cicatrici…”
Sì
sentì mancare il fiato.
:-Signore,
stai bene?-:
Gli
chiese la piccola.
Shen
boccheggiò. Stava bene? No, stava malissimo, non era mai stato peggio in vita
sua.
:-Sì… no… io…
come ti chiami?-:
Improvvisamente
aveva sentito il bisogno di sapere qualcosa di lei.
:-Io
mi chiamo Peonia, signore, e tu?-:
:-Io
sono… Shen-:
Aveva
pronunciato il suo nome come se fosse quello di un estraneo.
:-Peonia!
Cosa ci fai fuori di casa a quest’ora?-:
La
voce era quella del padre di Po.
:-Oh,
buona sera, zio! Ero uscita a prendere l’acqua dal pozzo ed ho incontrato il
nostro ospite-:
Il
vecchio panda trasalì a quelle parole.
:-Il
nostro ospite… sì… va bene,
Peonia, adesso torna dentro. Tua madre starà ancora aspettando l’acqua per
cucinare-:
La
cucciola riempì di nuovo il secchio, poi li salutò con un inchino e trotterellò
verso casa.
Shen
rimase in silenzio e ad occhi bassi preparandosi ad un’altra invettiva contro
di lui, invece quando il panda gli parlò la sua voce era stranamente pacata.
:-E
così mia nipote Peonia ha detto che sei nostro ospite. Sarà come dice lei. I
bambini hanno un cuore puro e sanno giudicare con occhi non velati dall’odio Bene,
puoi restare, ma ricorda… ti tengo d’occhio-:
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Cantuccio
dell’autore
Salve!
Intanto chiedo perdono per l’immenso, indegno ed abominevole ritardo *inchino* e
ringrazio tutti quelli che hanno ancora la pazienza di seguire la storia.
Scusate, cercherò di non farlo mai più.
Ora
però passiamo alle cose serie! So che il titolo ha fatto smuovere qualche
rotellina nel vostro cervello, riuscite a ricordare dove avete già sentito
quella frase?
Esatto!
È quello che Tigress dice a Po nel primo film! Bravi, avete vinto la pergamena
del drago XD
A
parte gli scherzi ho una segnalazione da fare: c’è su fan fiction.net una
bellissima fiction su Lord Shen che vi consiglio vivamente di leggere.
E
poi è in inglese, così fate anche un po’ di esercizio in lingua straniera (che
serve sempre) ed i vostri genitori non si possono lamentare che state al
computer solo per fare boiate!
Si
intitola “Redeeming light” e l’ autore è Cryssy Miu
Ecco,
questo è il link di Fanfiction.net: http://www.fanfiction.net/s/7058514/1/Redeeming-Light
E
questo è il link di DeviantArt: http://browse.deviantart.com/?qh=§ion=&q=redeeming+light+prologue#/d3i8th0
Inoltre
tra le segnalazioni c’è questo video su You Tube:
http://www.youtube.com/watch?v=MNSqsO06zZo