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Autore: Burupya    07/01/2013    2 recensioni
Dopo la prima storia di Akira ed Hisaki... Ecco a voi la seconda :)
Alcune citazioni:
Hisaki gli sfiorò le labbra per poi appoggiare la testa sulla sua spalla, mentre lo faceva ad Akira sembrò di sentire due parole bisbigliate... Aveva davvero detto “Ti amo”...? Hisaki non aveva mai pronunciato quella frase direttamente. È vero, gliel'aveva sempre fatto capire coi gesti, ma sentirselo dire gli fece battere il cuore più forte che mai...
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“Chi diavolo sei tu?”
“Io sono te... Liberato da tutti i tuoi limiti!”
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Forever'
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Quel giorno, Hisaki ricevette la visita di una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi di un azzurro chiaro con qualche sfumatura argentea. Inizialmente il moro non la riconobbe: quando le spiegò che aveva perso la memoria la ragazza si presentò. Akira invece la ricordava bene: era Irina, una mangaka come Hisaki. L’aveva vista spesso alle feste che organizzava Edgar di tanto in tanto. Di rado passava alla loro villa per fare quattro chiacchiere con Hisaki. Akira sapeva che passavano quasi tutto il tempo a parlare del loro lavoro e siccome la cosa lo annoiava un po’ li lasciò soli in salotto. Non avrebbe mai immaginato che Irina avrebbe chiesto un appuntamento ad Hisaki: venne a saperlo il giorno dopo quando vide il suo coinquilino scendere dalla camera vestito in modo impeccabile.
“Dove vai?”
“Esco con Irina”
La notizia aveva lasciato Akira senza parole per un bel po’.
“Divertitevi”
Questo era tutto ciò che era riuscito a dire alla fine. Hisaki si era limitato a sorridergli per poi uscire. Per il resto del pomeriggio Akira era rimasto rannicchiato nel suo letto con il suo amato peluche fra le braccia. Cos’era questa sensazione? Tristezza... Forse. No, sapeva bene che era qualcosa di più forte: gelosia. Eppure non aveva nascosto ad Hisaki la verità proprio perché si trovasse una ragazza migliore di lui...? Si sentiva un incoerente. Nonostante ciò non riusciva a tenere a freno quel sentimento che lo divorava dentro.
Quando Hisaki tornò era già sera: trovò Akira steso sul divano a guardare un film con una vaschetta di gelato in mano.
“Benfornafo”
Gli disse il biondo col cucchiaio in bocca.
“Stai mangiando... Gelato?”
“A dire il vero ho quasi finito una vaschetta intera”
Era normale per lui: quando era giù di morale si sfogava mangiando dolci. Hisaki lo guardò esterrefatto, poi gli sfuggì un sorriso e si mise a sedere vicino a lui.
“Com’è andata la giornata?”
Akira sapeva che fare quella domanda era come tirarsi una zappa sui piedi, ma in fondo era ciò che avrebbe chiesto un amico normale, no?
“Bene... Grazie a lei credo di aver trovato la stessa passione per i manga che avevo prima dell’incidente”
“Mi fa piacere”
Disse Akira sorridendo. Hisaki sembrava felice: ma perché lui non riusciva ad esserlo...?  I suoi pensieri furono interrotti da Hisaki che gli aveva afferrato un polso: Akira non poté fare a meno di arrossire. L’amico in realtà gli stava solo rubando un po’ di gelato forzando la mano di Akira che teneva il cucchiaio a girarsi verso la sua bocca. Il biondo lo osservò mangiare in silenzio, poi gli occhi rossi di Hisaki si fissarono sui suoi.
“...?”
Hisaki lo guardava perplesso: Akira non si era reso conto che lo stava letteralmente fissando.
“E-ehm”
Akira girò la testa verso la tv.
 
Qualche giorno più tardi, Akira vide di nuovo Hisaki pronto per uscire.
“Esci anche oggi?”
Hisaki annuì. Akira vide fuori dalla finestra che Irina lo aspettava davanti al cancello. Di nuovo lei. Cominciava ad essere qualcosa di più serio  a quanto pare...
Nelle settimane seguenti i loro incontri si fecero sempre più frequenti. Fino a quando, una sera Akira sentì la macchina di Hisaki rientrare e si affacciò alla finestra: la cosa peggiore che potesse fare. Vide Hisaki aprire la portiera ad Irina, quest’ultima scese e dopo qualche parola appoggiò le mani sulle spalle di Hisaki avvicinando il viso al suo.
Non lo fare...
Questo era ciò che Akira si ripeteva nella testa, ma la cosa fu inevitabile: le labbra della ragazza si appropriarono di quelle di Hisaki. Akira sgranò gli occhi restando a fissare la scena impietrito. In quell’istante probabilmente il suo cuore si era rotto in mille pezzi: era l’unica spiegazione che sapeva dare a quel dolore lancinante che gli squarciava il petto. Akira chiuse la tenda appoggiandosi di spalle al muro.
Trattieni le lacrime.
Non poteva farsi vedere da Hisaki con gli occhi lucidi e arrossati. Fece un respiro intenso: in quel momento sentì la porta d’entrata aprirsi. Akira uscì dalla stanza andando incontro ad Hisaki.
“Ciao!”
Gli disse sforzandosi di sorridere.
“Hey”
Akira si aspettava di vedere Hisaki super sorridente, invece sembrava... Privo di espressione.
“Com’è andata?”
“Bene... Molto bene”
Disse Hisaki senza guardarlo negli occhi. Durante la cena nessuno dei due proferì parola: entrambi avevano lo sguardo basso, ognuno immerso nel proprio vortice di pensieri.
 
Dopo cena, Hisaki invitò Akira a fare una passeggiata nel giardino posteriore della villa: quest’ultimo era composto da tante piccole vie che si snodavano tra le aiuole fiorite e alberi perfettamente curati, qualche fontana zampillante qua e là e delle statue a completare il tutto. Quella sera però c’era qualcosa che lo rendeva ancora più speciale: ad illuminarlo non era solo la luce della luna piena e dei piccoli faretti posti a terra, ma anche quella delle lucciole che fluttuavano nell’aria. Mentre passeggiavano per quel giardino incantato Akira si chiedeva perché l’avesse portato lì fuori. Ad un tratto Hisaki si fermò, Akira si girò a guardarlo perplesso.
“Akira... Baciami”
Akira sgranò gli occhi, il suo cuore si fermò per qualche istante.
“C-credo di non aver capito bene”
Hisaki alzò lo sguardo: i suoi occhi rossi si fissarono in quelli color smeraldo del biondo. Akira non poté fare a meno di fremere.
Hisaki fece un passo verso di lui e lo prese per un polso tirandolo a sé: prima che Akira se ne rendesse conto il moro lo stava baciando. Lo stava... Baciando?
Akira sapeva che avrebbe dovuto respingerlo. Che diavolo stava combinando Hisaki?! Faceva allenamento per i baci da dare ad Irina? Akira si sentì come se dentro di sé i suoi sentimenti stessero ingaggiando una lotta: una parte gli urlava di ribellarsi a quel bacio per non rimanerne ferito, l’altra lo invitava a lasciarsi andare. E quest’ultima ebbe la meglio: Akira chiuse lentamente gli occhi schiudendo le labbra mentre affondava le mani tra i morbidi capelli corvini di Hisaki. Senza rendersene conto spinse il compagno contro il tronco di un albero approfondendo di più il bacio. Era da così tanto che non sentiva quelle labbra sulle sue...
Cosa stava facendo?!
Quando Akira riprese controllo di sé si separò da Hisaki facendo un passo indietro, quest’ultimo inspirò profondamente per riprendere fiato dopo quel bacio. Akira vide comparire sul suo viso un sorrisetto che non sapeva bene come intrepretare.
“Mi ami?”
La domanda lasciò Akira senza parole. Sì, ti amo da impazzire.
“.... No!!”
Bugia. La più grande che avesse mai detto.
“Sai, il tuo modo di reagire al bacio mi aveva fatto sperare il contrario”
Sperare...?
Akira lo guardò a bocca aperta: in quel momento davvero non lo capiva, era nella confusione più totale.
“Irina stasera mi ha baciato”
Ecco come girare il dito nella piaga: Akira abbassò lo sguardo.
“... Ma non ho provato nulla”
Continuò Hisaki. Il biondo tornò a guardarlo negli occhi.
“Mentre quando ho baciato te...”
Hisaki esitò. Era sempre difficile per lui esprimere i propri sentimenti.
“...  Non solo mi ha mandato in subbuglio facendomi sentire le farfalle nello stomaco ma mi è sembrato così...Normale
Forse perché lo aveva fatto così tante volte... Anche se lui non lo ricordava. Akira sentì il cuore battere così forte che sembrava voler uscire dal suo petto. Hisaki si era innamorato di lui un’altra volta...?
“T-tu... Sei innamorato di me?”
Gli chiese Akira con voce fioca: un po’ temeva la risposta a quella domanda. Hisaki restò in silenzio per qualche secondo: ad Akira sembrò un’eternità.
“Io... Non lo so...! Credo di... S-sì...!”
Rispose Hisaki arrossendo. Come avrebbe reagito l’amico...? Ora era lui ad aver paura della risposta. Quando trovò il coraggio di guardare di nuovo Akira in viso lo vide piangere.
“Io non volevo....!”
Hisaki non riusciva a trovare le parole.
“Non volevo ferirti! So che tu mi consideri solo il tuo migliore amico ma... Non posso controllare i miei sentimenti... Mi dispiace...!”
Akira sorrise tra le lacrime.
“Stupido”
Gli disse prima di prendere il suo viso fra le mani e baciarlo. Non riusciva ancora a crederci, gli sembrava tutto così irreale... Come in un sogno.

Piccolo spazio autrice >w<
Vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che hanno seguito la storia fin qui :)
questo è probabilmente il penultimo capitolo (o comunque uno degli ultimi) perciò mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensano anche le persone che l'hanno letta fin qui in silenzio :P
colgo l'occasione per ringraziare infinitamente 
unicorn_inthemind anya smile17 che mi hanno sempre seguita e recensito... Non sapete quanto siano incoraggianti le vostre recensioni! :)
un grande grazie va anche alla mia migliore amica, che oltre a seguirla in un modo o nell'altro mi ha sempre fornito ispirazione per la storia... Ma ne parlerò meglio nell'ultimo capitolo :)
   
 
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