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Autore: pennafluo    07/01/2013    1 recensioni
Cassidy, 17 anni, Denver. Ironica e a tratti agressiva si ritrova al terzo anno del liceo. Stanca della solita routine, convince i genitori a farla partire per sei mesi affinchè possa studiare in una nuova scuola di una nuova città: San Diego! Nuovi amici, feste, tante risate e la prima vera cotta.. Crede sia il vero amore, ma poi le si piazzano davanti due occhioni verdi e un sorriso sghembo "Piacere, Blake."
-Lo fissai a lungo, dai capelli alla mascella squadrata. I nostri occhi si trovarono e lui sostenne il mio sguardo senza batter ciglio. Mi domandai se anche lui provava quello che provavo io ogni volta che ci guardavamo, anche solo per qualche secondo. Poi mi sorrise, e come ogni dannata volta mi rinnamorai di quelle labbra storte, di lui. Si avvicinò e mi sussurò nell'orecchio "Ti amo, Cassy." Inconsciamente aveva risposto alla mia domanda.-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Lo vidi da lontano, la schiena a ridosso del muro vicino all’ingresso del bar. Guardava verso il basso, i riccioli biondi gli coprivano gli occhi.
’Ma quant’è figo?!’ Fu la prima cosa che mi venne da pensare, invece di qualche scusa per il mio ritardo di una trentina di minuti buoni. Ma in fondo ero quella nuova. ’Ho la giustificazione prooof.’ Indossava dei pantaloncini scuri, Nike e una canotta in stile basket rossa. Molto casual.
Proseguii a passo spedito. Quando mi vide, si rallegrò e mi regalò uno dei suoi migliori sorrisi a trentadue denti. Poteva benissimo essere confuso per un modello Abercrombie & Fitch , e che modello.
’Hey, I just met you, and this is crazy, but here's my number, so call me, maybe? ‘
Ci salutammo con due baci sulle guance, mi sembrò che si fosse versato direttamente tutta la boccetta One million addosso tanto profumava!
‘Non che mi dispiaccia..’
Mi invitò con la mano ad entrare nel bar.

***


Ordinai un frappè alla stracciatella, mentre lui chiese alla cameriera un certo mix di succhi tropicali. Il bar non era dei migliori, e di “sweet” non aveva proprio nulla, nonostante si chiamasse così. Un banale bancone e piccoli tavoli circondati da divanetti rossi a ridosso delle finestre.
Chad sosteneva il viso con la mano, il gomito appoggiato sul tavolo di legno inciso più e più volte. Mi fissò per qualche secondo. Gli sorrisi.
“Quindi perché hai deciso di lasciare Denver? Tutti gli amici..” cominciò.
“Sono una che vuole fare nuove esperienze, era diventato così noioso e riguardo agli amici…” mi fermai sgranando gli occhi.
‘Maci!’
Come avevo potuto dimenticarmi di Maci?! Della mia migliore amica?! Era il quinto giorno che non mi facevo sentire da quando ero partita. Mi aveva ordinato esplicitamente di cercarla io: “Dovrai farti sentire tu per prima, facendomi capire che ti sei ricordata di me nonostante San Diego.. non illuderti che farò io la prima mossa, anche se la nostalgia mi logorerà!” ricordo che piagnucolava, e piagnucolavo anche io. Mi maledissi, sicuro ora mi detestava. Mi portai la mano alla fronte, colpendomi delicatamente.
Chad mi guardò con una faccia interrogativa.
“Che hai?” mi chiese.
’ Paura della mia migliore amica lasciata a Denver, alla quale non mando neanche un sms da cinque giorni, capace di uccidermi attraverso il telefono ’
“No nulla..” minimizzai.“Mi sono ricordata ora che è da un po’ che non sento la mia migliore amica, probabilmente è arrabbiata..” accennai un sorriso finto.
Lui si voltò leggermente.
“Tranquilla, le passerà. Non si può fare il broncio a lungo ad un visetto carino come te.” Notai un piccolo sorriso.
’quella mi ucciderà e tu fai il simpatico, fortuna tua che sei bello..’
“Comunque, ti piace il bar?” mi chiese prima che potessi rispondere alla domanda precedente.
’No potevi scegliere qualcosa di più romantico scemotto’
“Carino.” Diedi il massimo per dirlo con una sufficiente convinzione.
“A parte l’episodio di ieri, spero tu ti stia trovando bene a scuola. Sai in fondo ci sono io!” Mi fece l’occhiolino.
“Si, rendi l’ambiente migliore.” Risposi osservandolo di sottecchi. Alzò un sopracciglio leggermente sorpreso della risposta.
“Mi vuoi conquistare, eh?”
‘si si si si si’
“Non è esattamente al primo posto della mia lista delle cose da fare qui, ma…”
‘Vai così, Cassidy, aggressiva seducente accattivante!’
Ridacchiò piano.
“Sei sulla buona strada.”
Il mio cuoricino ormai era perso. Finì il suo succo-mix.
“Usciamo, ti offro una sigaretta” mi prese per mano.

***


“Io non fumo” lo avvertii.
“Siamo delle ragazze modello..”
“Fanno i denti gialli!”
Digrignò i denti, mostrandomeli. Poi mi diede una testata per gioco.
“Bianchi?”
“Mmh..” feci una faccia indecisa.
“ Vorrà dire che non mi bacerai neanche una volta stasera?”
Alzai lo sguardo. Mi stampò un bacio a stampo, poi di leccò le labbra.
“Sei buona.” Mi disse.
“Lo so.” ammiccai.
Dopo finì di fumare la sigaretta. Mi circondò le spalle con un braccio.
“Andiamo.”
Camminammo per un po’, in silenzio. Non me ne poteva fregare di meno in quel momento di godermi la vista, gli edifici e bla bla. Mi stavo godendo solo quel semi abbraccio. Dieci minuti dopo eravamo sulla spiaggia, al tramonto. ’Ok, amico. Ritiro tutto, sei Mr. Romanticismo’ Mi fece sedere sulle sue gambe, vicino alla riva. Il rumore delle onde in sottofondo. Era il tipico momento che una ragazzina descrive nel proprio diario segreto, con cuori e cornici vari,mette come titolo “uno dei migliori momenti della mia vita” e termina con PS. Lo amo! Mi accarezzò il viso. “Sei davvero bella” disse piano, dolcemente. Mi accarezzò i capelli, e cominciò a baciarmi. Le nostre labbra combaciarono subito, e poco dopo le nostre lingue cominciarono ad abbracciarsi.
  
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