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Autore: __deep    08/01/2013    3 recensioni
La rossa sta percorrendo il binario nove e trequarti con l'eleganza di una regina, e la stazione scompare, ed anche il brusio, c'è solo lei davanti a me, e il suo sorriso, e le sue labbra morbide che si uniscono alle mie, ed il suo corpo che mi avvolge in una sensazione di sollievo, siamo io e lei soli nel mondo.
Prima fanfiction di un appassionato, incentrata sulla coppia Harry/Ginny e su come il loro rapporto si evolve nel corso dell'ultimo anno ad Hogwarts.
Dedicato a J, credo. Quando scrivo di Ginny, scrivo di te.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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E' una mattina soleggiata.
Il sole batte forte sull'insegna blu della stazione di King's Cross.
Scendo dall'auto, chiudo la portiera, scarico i bagagli. Il baule? E' a posto. La Firebolt? Anche lei è qui, nella custodia. Edvige? Vuoto nel cuore. Mi tiro su e carico il tutto su un carrello.
E' zia Petunia a parlare: «Harry, io...». Si interrompe improvvisamente. «Grazie».
Lo sento, le viene dal cuore. Per la prima volta in vita mia la abbraccio. «Dopotutto, ho salvato anche la vita di tutti i babbani... me lo merito... insomma, lei non sarebbe qui a partecipare al Ballo del Trapano con zio Vernon, Dudley e quell'orribile Clarissa se non avessi ammazzato Voldemort...»
Che cosa buffa, Clarissa. Fra tutte le ragazze di Little Whinging, Dudley si era fidanzato con la più sgrammaticata, alta e sformata bionda del quartiere. Ma a zio Vernon va bene così, è la figlia del medio borghese e nulla potrebbe portare più normalità nella sua anormale vita che quella ragazza.
Prendo il carrello, saluto un po' tutti e mi avvio verso il binario 10.
«Però, King's Cross non è mai stata tanto affollata, il primo di Settembre...»
Mentre passo il binario 7, mi giro di lato e getto un occhio sui negozi di fianco. E' poi il turno del binario 9, punto al muro divisorio fra le due banchine, ed in un baleno sono davanti all'Hogwarts Express. Sette anni fa fu più... magico... Ora è quasi un qualcosa di ordinario. E' ingiusto che le magie più banali col tempo perdano di... magia. Sembra proprio un gioco di parole...
Neanche il tempo di dire «Crucio!», e non ci vedo più nulla.

* *


Sono giorni che aspetto. Finalmente è il primo settembre.
I vestiti sono sulla sedia, ho scelto i migliori.
Non lo vedo da troppo, troppo tempo.
Il baule è pronto da giorni, e CHI SE NE FREGA SE IL CALDERONE E' QUELLO DI PELTRO O QUELLO DI OTTONE, MAMMA!, sono così eccitata, non sto più nella pelle.
Entriamo nel camino e siamo già a King's Cross.
Guardo l'orologio: dieci e quindici. Tre quarti d'ora abbondanti, sì sì sì, non avrei potuto chiedere di meglio, per la prima volta nella mia vita sono in anticipo!
Esulto leggermente mentre attraverso la banchina.

* *


E' l'immenso – penso – DEVE essere l'immenso.
La rossa sta percorrendo il binario nove e trequarti con l'eleganza di una regina, e la stazione scompare, ed anche il brusio, c'è solo lei davanti a me, e il suo sorriso, e le sue labbra morbide che si uniscono alle mie, ed il suo corpo che mi avvolge in una sensazione di sollievo, siamo io e lei soli nel mondo.
E' l'infinito, è un Bombarda maxima al cuore, è uno Stupeficium al cervello.
«Ti amo, Potter»
«Mi ami, Weasley, mi ami, lo so! Il problema, carissima, è che tua madre non lo sa, e se non vuoi finire Schiantata nella locomotiva dell'Hogwarts Express, ed io con te, ci conviene rimandare a dopo queste splendide effusioni!»
«Oh, sta zitto!»
E siamo di nuovo una cosa sola.
E' per questo che la amo, penso.
* *


«Ginny, ma dove ti sei cacciat...» si ferma a pochi metri da noi, la signora Weasley.
Lentamente torna il binario, torna la gente, torna il treno e tornano i suoni. Siamo di nuovo nel mondo dei vivi.
Credevo che Ginny si sarebbe nascosta e sarebbe arrossita dalla vergogna – e mi avrebbe fatto piacere, perché, per inciso, AMO quando arrossisce – ma, con mia sorpresa, questa volta non si muove. Anzi, cerca la mia lingua con maggiore insistenza, e siamo io e lei davanti a sua madre, più passionali che mai. Ora sono io ad essere in imbarazzo: glielo dico con gli occhi, ma lei è troppo immersa, e non voglio privarla di questo momento, non a lei, non ora.

* *


NON ORA! NON ORA, MAMMA! VA', VA'VIA! NON RIPORTARMI ALLA REALTA'!
Incredibilmente, quasi come se fosse stata la Legilimens più abile del pianeta, Molly Weasley girò i tacchi e se ne andò, sorridendo fra sé e sé.

* *


«Non credi che avremmo dovuto dirglielo, Gin? Intendo, prima, ecco. Cioè, vai in stazione e trovi tua figlia a limonare con Harry Potter, non so se mi spiego!»
«Oh, Potter! Non ti facevo così rompiballe! Le spiegheremo tutto dopo. Abbiamo mezz'ora, dico, MEZZ'ORA!, da passare assieme, da SOLI, prima di partire!»
Harry si lasciò cullare dalla convinzione che avrebbe passato la più rilassante mezz'ora della sua vita.
«Ti va un gelato nella King's Cross babbana?»
«Volentieri, amore.»

* *


Si sedettero al tavolo della Gelateria Johnson.
Cioccolato e fragola per lei, pistacchio e nocciola per lui.
«Rossa, ancora non riesco a capire se è più rosso il tuo gelato o la tua testa!»
«Ha-ah, Potter, molto divertente!». Si baciarono teneramente, ridendo l'uno dell'altro.
Passarono insieme i venti minuti seguenti, fra krapfen e caffè, a raccontarsi come avevano passato le vacanze estive. Non c'era da sorprendersi che quelle di Harry fossero state veramente, ma veramente noiose, lì a Privet Drive, ma neanche Ginny se l'era passata bene, fra le crisi di nervi di Percy e le lacrime di George. Si consolarono pensando alla prossima estate che, liberi da compiti e preoccupazioni pre-M.A.G.O., avrebbero passato insieme alla Tana.
Sembravano passate ore quando l'orologio batté le undici.
«Andiamo, Harry, mia madre ci starà cercando.»
Harry pagò, e si incamminarono verso il binario 9 e ¾, mano nella mano.

* *


«Mamma, io ed Harry vogliamo dirti una cosa...»
La signora Weasley era felice, lo si vedeva negli occhi ridenti che aveva, e di sicuro sapeva già quello che la figlia le avrebbe detto.
«Noi... stiamo insieme. Da due anni, quasi.» «Oh, Ginny! Oh, Harry, caro, lascia che ti abbracci!..» «MAMMA!» «Oh, scusa Ginny, è che... siete così cresciuti... sembra ieri che Ron ed Harry stavano prendendo questo treno per la prima volta...» «Pot, ci risiamo, rieccola con le sue crisi sentimentali...» «Lasciala fare, Gin». E la strinse ancora più stretta a sé, divertito.

* *


Si svegliò quando sentì il sussulto del treno, e l' avviso dell'imminente arrivo alla stazione di Hogsmeade riecheggiare per il vagone. Si era addormentata.
Davanti ai suoi occhi color nocciola c'erano quelli smeraldo di lui, che le carezzava dolcemente la faccia. Si rese conto di essere stesa, con la testa poggiata sulle sue ginocchia.
«Alla buon ora, Weasley! Pensavo t'avessero Pietrificata! Dormito bene?»
«Nessuno Pietrifica Ginevra Weasley, sono stata chiara?» il tono era schiettamente canzonatorio.
«Ma va bene, Signora Oscura, vuoi enunciare ancora le tue potenzialità magiche al mondo?»
«Smettila, scemo!» arrossì vistosamente.
Harry pensò che fosse bellissima.
«Nessuno chiama 'scemo' Harry Potter, sono stato chiaro?».
Si morsero l'un l'altro le labbra, si baciarono leggermente e s'alzarono. Era il loro personalissimo modo di dirsi 'buongiorno'.

Con un tocco di bacchetta Harry fece scomparire i jeans e la felpa ed al suo posto comparve la divisa di Hogwarts. Stessa cosa fece Ginny, per poi prendere il suo baule e poggiarlo sul sedile di fronte a lei.
«Da' qua» borbottò Harry «porto io!»
«Baule locomotor!» fece invece Ginny. «Dobbiamo ricordare al signor Potter» fece mentre lui abbozzava un imbarazzato sorriso «che siamo maghi? Che queste cose ce le insegnano a scuola?»
«Galanteria babbana» si giustificò Harry rosso in volto «a Little Whinging funziona».
«Non mi sorprendo che a Little Whinging ci sia gente come Dudley Dursley, allora»
Rise di gusto, guardandola negli occhi. Poi, giusto per darle la prova di avere ragione, si caricò in spalla il pesante baule in mogano e salì su una carrozza.

Lontano, dietro di loro, risplendeva nell'immensità del cielo azzurro, la dolce superbia del castello di Hogwarts.

Fine del primo capitolo



Commenti dell'autore

Spero che questo primo capitolo sia di vostro gradimento. Come detto dalla cara eveyzonk, la quale ringrazio calorosamente per la recensione, ho voluto dipingere il personaggio di Harry un po' diverso da come viene visto nei 7 romanzi della Rowling. Motivo questa mia scelta semplicemente dicendo che dopo anni passati nel timore e nella paura che potesse succedere qualcosa a lui, o ai suoi cari, dopo la sconfitta di Voi-Sapete-Chi, Harry è diventato un po' più... ragazzo. Vittima di un'adolescenza feroce, che l'ha trasformato subito in adulto, Harry si gode l'ultimo anno ad Hogwarts con una spensieratezza da ragazzo liceale, degna di James Potter. Se lo merita, d'altronde, ora che finalmente può vivere in pace!
Il personaggio di Ginny l'ho dipinto invece come la mia donna ideale, ma come credo che sarebbe stata anche Ginny dalla battaglia finale in poi: maturata, di certo, dopo aver visto la morte, ma sempre bella, splendida, solare, ruggente, tagliente come non mai. Il sole nella vita del Ragazzo-Che-E'-Sopravvissuto.
In attesa del secondo capitolo, vi saluto e vi abbraccio.
Buona lettura,
Deep



Ringrazio inoltre le sette persone che seguono la mia storia, ovvero Astoria93, Athalfuns, Bu_Gi_Ha_90 , leloale, Ma_AiLing, themysticgohan e vanessaBrane. Grazie tante!





ANGOLO DELL'AUTORE!


Ciao a tutti,
sono Deep, e sono nuovo nel mondo delle fanfiction.
Iniziamo a parlare di "Stupeficium al cervello; Bombarda maxima al cuore"... che dire?
In quest'opera ho deciso di mettere a fuoco la coppia che più mi piace nell'universo Potteriano, ovvero Harry/Ginny, prestando ben attenzione ad ignorare totalmente l'aborto che il film ci presenta dei due ma incentrandomi soprattutto sulle incredibili scene narrate nel libro e mai portate sul grande schermo.
Ho deciso di utilizzare due stili contemporaneamente, ognuno nei momenti opportuni:

  • Prima persona e narrazione al presente, usata nelle situazioni nelle quali voglio sottolineare le considerazioni personali del personaggio, le sue ansie, i suoi problemi, le sue preoccupazioni

  • Terza persona e narrazione al passato, narrazione standard che accompagnerà la nostra fanfiction. La userò per narrare tutti i momenti nei quali non credo sia opportuno entrare nel corpo di un singolo personaggio per narrare gli eventi.

  • Cambierò lo stile narrativo separando con degli asterischi i paragrafi, e per scelte stilistiche non specificherò mai chi è la persona di cui parlo in prima persona, anche se non sarà mai difficile capirlo.
    Ho tante piccole idee che svilupperò nel corso dei capitoli che spero vi piaceranno.
    Godetevi i primi capitoli!

    Deep


    PS: inizialmente avrei voluto inserire nuovi nemici e nuove avventure per i protagonisti, ma poi ho optato per scrivere una fanfiction a parte per queste mie idee. Stay tuned!
       
     
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