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Autore: doublefire    08/01/2013    3 recensioni
Kurt dubita di Blaine riguardo al suo amore, pensando ad un tradimento e Blaine se ne va di casa. Rachel arriva a casa di Kurt, il quale, dopo un'abbraccio con l'amica, riceve un messaggio. Kurt è pentito e ha provato in tutti i modi di farsi perdonare, purtroppo senza risultati. Aspetta solo Blaine.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non abbandonare i tuoi sogni.

Finalmente il quarto capitolo, sì!
Buona lettura. (:






Blaine lesse il messaggio di Kurt, non sorpreso da quelle uniche due parole che c'erano scritte: mancava anche a lui, tanto. Gli mancava la sua risata. Ll'unica cosa che lo rendeva felice era vedere Kurt sorridere, dopo una delle sue le sue dolci e talvolta un po' infantili sorprese.
Spesso con l'aiuto di Rachel, o di Burt, ma ogni volta che ne aveva l'occasione faceva una sorpresa al suo ragazzo.
Immerso nei ricordi, le lacrime iniziarono a scendere all'improvviso, rigando il viso di Blaine e bagnando la sua barba quasi incolta. Non l'avrebbe mai rasata se non fosse stato per Sebastian, che lo obbligava a fare qualunque cosa, anche uscire.
Sembrava lui quello depresso, senza Kurt.
Il fatto era che non aveva mai, mai smesso di amarlo, nemmeno per un istante; gli era rimasto fedele, anche se era arrabbiato per quello che aveva fatto. Nonostante quel periodo di incomprensione, aveva sempre pregato affinché il ragazzo non compisse azioni azzardate e stesse bene. Forse non lo aveva mai detto a Kurt, o a Rachel, o a chiunque altro ma aveva sentito, fin da quando Kurt gli aveva detto 'Scusami, non volevo!', che avevano bisogno entrambi di una pausa. Andava tutto perfettamente, e niente era mai stato così dolce e coinvolgente come la loro relazione, ma quell'incomprensione era stata 'decisa dal destino', come dicevano nell'Antica Grecia.
Sebastian e Blaine erano lì, da soli, sul letto di casa del capitano degli Usignoli, non sapendo che fare. Blaine effettivamente non lo sapeva, ma l'altro ragazzo aveva già in mente cosa fare.
La mano di Sebastian cinse il fianco di Blaine, mentre i suoi occhi scrutavano quelli dell'amico, afflitti ed assenti. Voleva Kurt.
Sebastian lo sapeva, lo sapevano tutti, ma desiderava comunque provarci, approfittando di quel momento di debolezza di Blaine. La mano, dal fianco, passò ai capelli, accarezzandoli. Blaine si rilassò facilmente; con le mani tra i suoi riccioli, giocandoci, Sebastian si avvicinò al viso di Blaine.
Bastò un secondo, un attimo, e Blaine si scostò. Quel profumo non era quello di Kurt. Confuso da quelle ammalianti carezze e la mente offuscata dalla tristezza, non si era reso conto che Sebastian ci stava provando spudoratamente.
-Amo Kurt, lasciami.- disse il ricciolo, seriamente e in modo distaccato, allontanando la mano di Sebastian dal suo collo, con lentezza.
-Dai, Blaine, lasciati andare...- disse sorridendo Sebastian, leccandosi il labbro in modo provocatorio. Nessuno avrebbe saputo resistergli, nemmeno alcuni ragazzi etero erano riusciti a rimanere impassibili davanti al suo innegabile fascino, alla sua sensualità e al suo modo provocatorio con cui avvicinava le persone che gli interessavano.
Blaine era diverso, diverso da tutti. Per quello era speciale. Non era mai cascato nella trappola di Sebastian, nemmeno quando era stato single. Kurt aveva trovato un ragazzo d'oro ed era stato alquanto stupido a dubitare di lui.
-No, lasciami!- esclamò Blaine, alzandosi e andando a prendere un bicchiere d'acqua.
Doveva fare qualcosa, per forza. Ora gli mancava Kurt, ed era andato a New York per lasciargli tempo per pensare.
Il tempo era passato, ora doveva raggiungerlo.

''Rachel? Ho bisogno di te.'' la telefonata iniziò così, senza nemmeno un ciao di cortesia: Blaine era troppo interessato a vedere Kurt e, come suo solito, voleva fargli l'ennesima sorpresa.
''Ciao anche a te, Blaine. Cosa devo fare per te?'' domandò con un sorriso, allontanandosi da Kurt con una scusa banale: non voleva che sapesse che stava parlando con il suo ragazzo - perché sì, erano ancora fidanzati.
''Devo parlare con Kurt. Ma faccia a faccia, non tramite uno stupidissimo cellulare. Parto per New York domani; quando sto per arrivare ti chiamo.'' Blaine ci mise un po' a spiegare quello che aveva in mente, ma alla fine riuscì a concludere prima che Kurt andasse da Rachel a chiederle chi fosse al telefono.
''Nessuno, Kurt.. mia.. nonna. Non sta tanto bene. Ora devo andare, nonna. Ci sentiamo domani, okay? Curati.'' un sorriso dolce illuminò il viso di Kurt, che in giro per New York insieme a Rachel riusciva finalmente a distrarsi. La domanda 'Blaine mi ha perdonato?', però, continuava a pulsare prepotentemente tra i suoi pensieri. Kurt cercava di divertirsi - il periodo era perfetto e come sempre avevano allestito la pista di pattinaggio - ma non riusciva a fare altro che pensare a Blaine.





''Rachel, sto partendo!'' disse Blaine e con un ultimo sforzo caricò il bagaglio sul nastro trasportatore, andando al Check in.
''Ti aspettiamo qui.'' disse Rachel e un attimo dopo chiuse la chiamata. Blaine odiava andare in aereo, e quella era la sua prima volta 'da solo'. Di solito ci andava sempre con Kurt, quando andavano a trovare Rachel, come a Natale o al Ringraziamento. Era ormai una tradizione per loro, quasi.
-Posto 17a. Eccolo.- sussurrò ritrovandosi sull'aereo, pochi minuti dopo.
La sua compagna di viaggio? Una signora anziana, molto anziana. Chissà perché andava a New York, ma non aveva intenzione di scoprirlo.

Prese l'iPod e, dopo aver allacciato la cintura, iniziò a rilassarsi ascoltando la sua canzone preferita.
Teenage Dream, Katy Perry. L'amava da sempre: anche per quello l'aveva dedicata a Kurt, appena incontrato, alla Dalton.
Si addormentò con la canzone nelle orecchie, il tempo passò in fretta e poche ore dopo arrivò a New York.





Erano passate 4 ore dal suo arrivo, aveva nascosto nella casa di Rachel le valigie mentre Kurt era via ed era uscito di corsa per andare a prendere un caffè.
-Ora devo andare alla pista.- sussurrò Blaine, chiedendo indicazioni ai passanti, molto più esperti di lui delle strade di New York.
Stava camminando quando gli arrivò la chiamata di Rachel sul cellulare. Era in ritardo, okay, ora lo sapeva. Accelerò il passo, cercando di non cadere rovinosamente a terra per il ghiaccio che ricopriva parte delle strade.
Arrivò, finalmente, guardandosi attorno.
Era tutto pieno, diamine. Trovare Kurt sarebbe stato più difficile del previsto.
La voce di Rachel interruppe quel finto silenzio - anche se tutte le chiacchiere delle persone che parlavano attorno a lui non potevano essere definite 'silenzio' - ma Blaine era concentrato su Kurt, e non voleva sentire nient'altro che non fosse la sua voce.
-Blaine, finalmente! Vieni.- disse Rachel, entusiasta. Non ce la faceva più.
Kurt continuava a chiederle il motivo per il quale lo aveva portato lì, e lei non accennava a dargli nessuna spiegazione, nemmeno morta. Forse morta sì, ma era sicura che Kurt non l'avrebbe mai uccisa. Ci sperava, almeno.

-Allora, Kurt, andiamo? Vado a prendere i pattini, aspettami in pista! Okay?- disse, andandosene senza nemmeno attendere una risposta. Kurt avrebbe dovuto sospettare qualcosa, ma il freddo che gli congelava le dita e gli screpolava le labbra impediva ogni sano ragionamento al ragazzo.
-Rachel! Non lasciarmi da solo, lo sai che odio pattinare da solo!- si lamentò, sfregando le mani e soffiandoci sopra per riscaldarle, invano purtroppo.
-Non sei solo, Kurt Hummel.- disse una voce familiare, fin troppo familiare. Il ragazzo si girò ritrovandosi Blaine davanti, fermo di fronte a lui, sorridendo.
Aveva gli occhi da cucciolo, quelli che lo avevano conquistato. Avete presente i cagnolini appena nati, quando li portate a casa, che sono tutti teneri? Ecco, Kurt lo aveva associato a quello, lo sguardo di Blaine ormai significava tantissime cose; da 'scusa se non ci sono stato' a 'ti amo moltissimo', da 'mi perdoni?' a 'sei la cosa più bella che sia mai stata mia.'
-B-BLAINE!- esclamò, trattenendo se stesso dall'impulso di stringerlo forte e baciarlo con passione mista ad una morbida dolcezza. Guardandolo negli occhi strinse i pugni, infreddolito.
-Ciao, Kurt!- disse, sorridendo appena, ricambiando il suo sguardo. Era bellissimo, erano bellissimi entrambi e si erano estraniati dal resto del mondo, mentre Rachel li guardava dal bordo, di nascosto.
'Sono adorabili', pensò fra sé e sé, sorridendo felice.
-Cosa ci fai qui? Un'altra tua sorpresa? Non mi abituerò mai.- Nervoso? Molto. Felice? Ancora di più. Era innamorato? Alla follia. Nessuno poteva descrivere le emozioni che il ragazzo stava provando in quel momento, nemmeno lui stesso.
-Sì, un'altra sorpresa, l'ennesima.- disse timidamente, avvicinandosi lentamente a Kurt e sorridendo appena. Il cuore gli batteva forte nel petto.
Improvvisamente le dita di Blaine si intrecciarono a quelle di Kurt.
Pochi istanti.
Le labbra di Blaine si unirono alle sue, desiderose di calore e tenerezza. Per nessun motivo al mondo si sarebbero negato quel bacio. Erano in mezzo alla pista, quasi perfettamente al centro, e si stavano baciando. Finalmente Kurt era di nuovo felice: avrebbe pianto di gioia, se solo le labbra di Blaine non fossero state talmente bollenti da inviargli scariche calde lungo la colonna vertebrale. Appena il moro lo liberò da quell'intreccio di labbra, una lacrima solitaria gli attraversò il viso, soldato da un luminoso sorriso a trentadue denti.
Le lacrime che scendevano dagli occhi umidi di Kurt erano di gioia, non più di dolore.
-Mi hai perdonato, veramente? Dimmi che non è un sogno, ti prego.- disse Kurt incredulo, estremamente felice e follemente innamorato di Blaine.
-Sì, amore.- sussurrò appena per dopo ribaciarlo di nuovo, con più passione. -Vieni, torniamo a casa.- disse, stringendo la sua mano e tenendolo vicino al suo corpo.
Finalmente l'aveva perdonato, finalmente erano di nuovo insieme. Kurt non sapeva se sorridere o piangere e in quel momento faceva esattamente entrambi, come un bambino. Niente, proprio niente, avrebbe tolto il sorriso dal volto dei due ragazzi.





Ringrazio di cuore la mia beta, Alessandra. Love you, cupcake. ♥
Spero vi sia piaciuta!
E scusate, scusate, scusate per il ritardo tremendo.
Ma non ho trovato un briciolo di tempo -scherzo, non avevo voglia di scrivere- libero per scrivere il capitolo!
Se lasciate una recensione mi fate solo un favore. ♥

doublefire.

   
 
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