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Autore: Angele87    22/07/2004    12 recensioni
"Qulcosa nei tuoi occhi mi fa sentire come se mi perdessi e non sapessi più chi sono. Qualcosa nella tua voce mi fa vibrare come la corda di un violino.Non sai quanto sono stata sola prima che tu mi offrisse la tua amicizia... e adesso mi sento a casa solo se tu mi sei vicino, mi sento felice solo se tu mi abbracci e mi tieni accanto a te... Lo sai cosa ho fatto per ripagarti della tua amicizia, Ron? beh, smeplice... mi sono innamorata di te!"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare i dovuti avvisi

 

Prima di iniziare i dovuti avvisi.

I personaggi di questa one-shot appartengono tutti alla scrittrice J.K. Rowling e a tutti coloro aventi diritti. I fatti narrati non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter (ahimè..)

 

Io li ho utilizzati solo ed esclusivamente per puro divertimento.

 

Questo racconto è stato scritto senza alcuna intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato infranto.

 

Feels like Home -2-

 


Somethin' in your eyes, makes me wanna lose myself
Makes me wanna lose myself, in your arms
There's somethin' in your voice, makes my heart beat fast
Hope this feeling lasts, the rest of my life

If you knew how lonely my life has been
And how long I've been so alone
And if you knew how I wanted someone to come along
And change my life the way you've done

 

Chantal Kreviazuk

*°*°*

 

 

Voglio sapere che cosa gli ho fatto. Perché mi fa soffrire così tanto. Anche in questo momento cerco di lottare con le lacrime che tentano di uscire. Sono forti ed io non riuscirò a trattenerle ancora per molto.

 

Mi giro di nuovo a guardarlo.

 

Le lezioni del professor. Rüf non sono mai state elettrizzanti per Ron. Il massimo che riusciva a fare era addormentarsi seduto accanto a me. La sua testa amaranta appoggiata sul mio braccio. Mi innervosivo d’accordo, ma ero comunque contenta. Ron era accanto a me.

 

Scuoto la testa. La coda alta in cui ho legato i capelli si muove incessantemente. Mi ricadono vari boccoli intorno al viso. Porto i miei occhi scuri su quell’ochetta che gli siede accanto. I lunghi capelli biondi ricascano morbidi sulle spalle minute. Le gambe lunghe ed affusolate sono accavallate, l’una sull’altra, le labbra rosee e piene sorridono con infinita dolcezza. Gli occhi ambrati e grandi scrutano il bellissimo volto del mio Ron. Anch’io che sono una donna sessualmente sana riconosco che Lavanda Brown è davvero bella e soprattutto è cambiata, diventando per giunta interessante.

Sospiro pressando le dita fredde sulle mie tempie cercando di scacciare quella milionesima preoccupazione. 

 

-Ehi, Hermione va tutto bene?- Harry mi richiama dolcemente poggiandomi una mano sul polso fin troppo sottile. Abbassò le dita e apro gli occhi scuri. Gli sorrido. Harry è la mia dolcissima ancora di salvezza. Se non avessi lui sarei già annegata nella disperazione.

 

-Benissimo...- gli rispondo togliendogli un piccolo filo d’erba dai capelli corvini. Maliziosa, mi avvicino al suo orecchio. Adoro stuzzicare il mio migliore amico. –Tu e Ginny vi divertite parecchio?-

 

Harry mi sorride, arrossendo sulle guance leggermente pallide. Gli occhi verdi si accendono quando inizia a raccontarmi il breve incontro che ha avuto con Ginevra. Non scende nei minimi particolari, in fondo, neanche io potrei sopportare tanto. E’ pur sempre il mio migliore amico!

Gli scocco un bacio sulla gota, grazie al suo racconto dolce ed interessante sono riuscita ad evitare di voltarmi per altre 300 volte verso il binomio Ron-Lavanda. Harry mi accarezza i capelli passandomi una mano attorno alle spalle. Mi coccola dolcemente un braccio prima di sorridere e riprendere a scrivere qualche appunto qua e là.

Lo scruto ancora, poi decido di seguire il suo esempio. Mi volto timidamente verso Ron e con mio sadico piacere noto che guarda insistentemente la mano di Harry accarezzare la mia spalla.

Lavanda continua a parlare, però lui sembra non ascoltarla più.

 

La lezione di Storia della magia è terminata da pochissimo. Per colpa sua non ho preso la quantità di appunti che occorrono per i miei studi. Sbruffo avviandomi con Harry verso la porta dell’aula. Mi carico meglio la borsa sulle spalle, ma quella dannata sacca, cede per la 3° volta nell’arco di una settimana. Un decina di volumi precipitano al suono provocando un rumore forte e sordo. Inarco un sopraciglio. Sono davvero innervosita. Prima che possa chinarmi a riprendere tutto, Seamus Finnigan si accovaccia al suolo ai miei piedi, vedo il suo capo sollevarsi per andare a posare lo sguardo sulle mie caviglie. Arrossisco furiosamente prima di inginocchiarmi accanto a lui.

 

-Grazie Seamus,- gli dico sorridendogli. Una ciocca troppo ribelle sfugge all’elastico nero.

Noto le guance del biondino imporporarsi leggermente. E’ davvero un bel ragazzo. Gli occhi scuri sono penetranti e le labbra, piene e ben disegnata.

 

-Ma ti pare- mi risponde afferrando la mia borsa e mormorando un incantesimo di riparo. Infila tutti i miei libri nella sacca. –Adesso dovrebbe reggere...- si alza sollevando con sé il carico immane della cultura che mi porto sempre dietro. –Se vuoi ti accompagno fin nella sala comune... è davvero troppo pesante per te- Squadra il mio fisico che, grazie a dio, è l’unica cosa di cui non posso lamentarmi. In questo periodo, ho perso un po’ di peso e, in qualche modo assurdo, il mio seno è diventato più grande.

 

-No, Seamus ti ringrazio ce la faccio benissimo da sola...- gli sorrido ancora con dolcezza. Nuovamente, le sue guance si imporporano.

 

-Ce la fa da sola Finnigan...- la voce arrabbiata di Ron entra prepotentemente nella nostra conversazione. Lo guardo con astio. Afferro senza troppe gentilezze la borsa che regge ancora Seamus e mi avvio verso la porta dove Harry ha assistito a tutta la scena senza riuscire ad esprimere una sola parola. –Gira a largo, Seamus...- Ron continua ad inveire contro il ragazzo biondo.

 

Prendo Harry per il polso e lo trascino fuori nei corridoi stracolmi. Notiamo la piccola figura, dolce ed aggraziata, di Ginny farsi avanti. Il bruno sorride senza accorgersene. Io sospiro. Anche oggi passerò il pomeriggio da sola a studiare in biblioteca. Spingo nella direzione di Ginevra il mio migliore amico e gli sussurro.- Raggiungila, mentre io trattengo Ron...-

Harry mi sorride.

-Ti voglio bene, Hermione- mi scocca una buffetto sulla guancia e corre verso la sua amata Ginevra.

Girano appena in tempo l’angolo quando Ron esce dalla classe.

 

Lavanda lo saluta con un bacio volante.

 

Io la uccido entro la fine di questo anno.” Penso rivolgendo i miei occhi a Ron. Improvvisamente, mi ricordo di aver ancora il suo maglione grigio, su, in dormitorio. Non riesco nemmeno a dirglielo che lui mi afferra per un polso e mi trascina verso le scale, su, oltre la torre dei Grifondoro, fino ad arrivare sul terrazzo di quella di Astronomia.

 

-Ron, lasciami mi fai male!- esclamo cercando di divincolarmi. La sua mano agguanta interamente il mio braccio.

Quando ci fermiamo abbiamo entrambi il fiatone. Abbiamo corso per 7 rampe di scale magiche e indipendenti.

 

-Cosa diavolo combini con Seamus?- la sua domanda è diretta. Io, però non conosco la risposta. Perché io non combino niente con Seamus Finnigan.

 

Mi mordo il labbro inferiore mentre un tremendo mal di testa mi fa ondeggiare sulle gambe. Chiudo gli occhi sentendo immediatamente salirmi la nausea. Odio queste situazioni. Mi appoggio pesantemente alla sbarra del parapetto. Ron mi è subito accanto. Quella mattina non avevo mangiato quasi nulla. Colpa del nervosismo e, adesso, dopo tutto quel correre, non potevo certo sentirmi in forma.

 

-Hermione stai bene?- mi domanda allarmato.  Mi porta una mano attorno a i fianchi mentre con l’altra mi allenta velocemente il nodo alla cravatta. Le sue dita fredde a  contatto con la pelle calda della mia gola mi fanno rabbrividire.

Sono debole, gli occhi vogliono chiudersi e quel dannato peso sulle spalle non fa che farmi stare peggio. Mi libero dalla borsa carica di libri.

Senza volerlo mi accascio al suolo portandomi dietro Ron ormai in preda al panico.

 

-Hermione!- grida nelle mie orecchie.

 

Appoggio dolcemente  la mia testa sul suo petto. Mi sento così al sicuro tra le sue braccia. Senza preavviso tutto si oscura davanti ai miei occhi. Un forte fischio invade i mie timpani.

 

Un’ultima disperata parola è ben chiara nella mia mente.

 

-Amore!-  

 

 

 

Apro gli occhi. Macchie gialle, rosa e soprattutto nere mi impediscono di mettere a fuoco la stanza. Ho un caldo tremendo. Non mi ricordo di essere mai arrivata nella mia camera. Nemmeno di aver studiato o fatto qualcos’altro. Un crampo allo stomaco mi suggerisce di aver saltato anche la cena.

 

Cerco di alzarmi e mettermi a sedere. Qualcosa di rosso e caldo respira docilmente appoggiato al mio materasso. Finalmente le macchie si diradano permettendomi di riconoscere l’ambiente arioso e pulito.

 

L’infermeria di Hogwarts.

 

Sbadiglio rumorosamente, cercando di rassettarmi i capelli che si trovano in uno stato ancora più disastroso della proprietaria. Volto lentamente il mio sguardo a sinistra ed immediatamente il mio cuore si ferma.

Le mani grandi e morbide di Ron bloccano le mie. Appoggia la sua testa focosa un po’ sulla mia gamba un po’ sul materasso. Dio, quanto è carino e dolce in questo momento. Assomiglia ad un grande peluche che non fa altro che intenerirmi e mettermi addosso una voglia di stringerlo forte a me e di coccolarlo.

Delicatamente libero una mano dalle sue dita e gli accarezzo amorevolmente i corti e soffici fili amaranti. Il suo classico profumo di pulito mi riempie i polmoni rendendomi felice ed appagata.

Inizia a muovere la testa.

 

Si sta svegliando.

 

-Ehi,- mi dice non appena posa i suoi occhi su di me. Devo sembrare uno spaventapasseri alla sue bellissime iridi chiare.

 

Gli sorrido. Non riesco a trattenermi dal farlo. E’ troppo dolce con quei capelli arruffati e quegli occhi lucidi.

 

-Cosa è successo esattamente?- gli domando appoggiandomi tranquillamente sui guanciali. Sfuggo volontariamente alle sue carezze. Potrei non controllarmi e saltargli addosso nel mezzo della conversazione.

 

Sospira prendendomi una mano ed iniziando ad accarezzarla e a ricoprirla di baci. Ok! Vuole proprio che lo svergini...

 

-Mi hai fatto prendere un colpo, Jane-

 

Mi chiama con il mio secondo nome. Se fosse stato qualcun altro ad usarlo mi sarei arrabbiata, ma è Ronald Bilius Weasley, ed io non obbietto minimamente. Non ho proprio la forza di litigare con lui in questo momento.

 

-Troppo stress... Madama Chips ha detto che non dormi bene, per questo ti ha dato una pozione che ti ha fatto cadere in un sonno profondo.-

 

Lo guardo mentre mi parla con gentilezza. Noto un tono di rimprovero nella sua voce.

 

-Ginny ed Harry?- gli chiedo portandomi una ciocca boccolosa lontano dagli occhi.

 

-Sono venuti a trovarti. Stavi dormendo e non te ne sei nemmeno accorta!- Mi sorride scoccando un bacio troppo sonoro sul dorso della mia mano.

 

-Amore!-

 

Quella esclamazione mi ritorna alla mente. Ne sono sicura. Qualcuno mi ha chiamato così. Ma non riesco bene a ricordare nulla. Non vorrei illudermi. Forse me lo sono solo immaginato.

 

Un altro crampo allo stomaco mi fa serrare forte gli occhi. Non mangio dalla sera scorsa. Un bicchiere di succo di zucca, non credo si possa definire, nutrimento.

 

-Che ore sono?- gli domando iniziando a guardarmi intorno. Forse riesco a trovare qualcosa da mangiare nella cucina. O meglio forse  riesco a raggiungere la Sala Grande e ad unirmi agli altri per la cena.

 

-21,30!-

 

Perfetto! La cena iniziava alle 19,00. E’ già finita da un pezzo. Sospiro cercando i miei vestiti da qualche parte nella stanza. Indosso quella disgustosa camicia da notte dell’infermeria.

 

-Forse se ci sbrighiamo riusciamo a mettere qualcosa sotto i denti...-

 

Ron sorride alzandosi dalla sedia. Mi fa ristendere sul letto e appoggia la sua fronte alla mia. E’ così vicino che posso contare le sue lentiggini sul naso. Il profumo di pulito è ancora più intenso.

Mi porta i capelli dietro le orecchie e mi sorride.

 

-Dimmi cosa faresti senza di me?- mi scocca un bacio sulla fronte prima di allontanarsi. Attendo che ricompaia dal dietro il paravento. Poco, devo attendere perché la sua figura sia di nuovo visibile. Porta un vassoio di metallo.

 

CENA.

 

Mi appoggia tutto sulle gambe e solleva i grande coperchio di metallo.

 

-Buon appetito!-

 

Il buon profumo del pollo arrosto e delle patata al forno riempie la stanza. Ce n’è a quantità industriale e mai mi sono sentita più affamata di questo momento.

 

Assaggio una piccola patatina croccante.

 

“Deliziosa!” penso continuando a magiare tutto molto lentamente. Odio ingozzarmi e tracannare tutto alla velocità della luce.

 

-Tu hai già mangiato?- chiedo, all’improvviso, dopo aver inghiottito l’ultimo boccone.

 

Ron inclina la testa.

 

-No... ma non preoccuparti!- mi dice.

 

Ecco, ancora una volta, il grande cuore di Ron mi fa sentire una perfetta (Scusate il termine) stronza! Perché non è andato a cena, invece, di restare a vegliarmi? Perché non mi ha detto che quello nel vassoio era il suo pasto? Perché lo ha dato a me? Soprattutto perché è così dolce quando mi fa sentire la cattiva della situazione?

 

Infilzo un po’ di patate insieme ad un pezzetto di carne e mi giro verso di lui. Non può rimanere a digiuno. Ed io, come prefetto, non posso permettergli di andare in cucina, più tardi, per i morsi della sua fame causata da me.

 

-Apri la bocca...- gli dico allungando la mia mano verso le sue labbra.

 

Ron ride.

 

-Ma che fai vuoi imboccarmi?-

 

Io mi porto una ciocca lontano dagli occhi prima di rispondergli.

 

-Certo... così dividiamo questo- indico il piatto ancora pieno di roba da mangiare.

 

Ron sorride ancora.

 

-Ne sei proprio sicura?-

 

Io lo guardo negli occhi.

 

-Sicurissima!-

 

Ron fa una cosa strana, inaspettata. Afferra il mio polso e dolcemente se lo porta alla bocca. Inghiotte il boccone e mi toglie la forchetta dalle mani.

 

-Però facciamo il contrario...-

 

Ed ecco, che ancora una volta, mi ritrovo a pensare che io amo con tutta me stessa il mio migliore amico Ron Bilius Weasley. Abbiamo condiviso quel pasto, come se fosse qualcosa di religioso. In silenzio, senza fiatare. Un boccone a lui ed uno a me. E’ una cosa bambinesca ed innocente. Ma allora perché io sono completamente su di giri al pensiero di poggiare le mie labbra dove le ha già appoggiate lui? 

 

Quando sono sazia mi dispiace un po’ avrei voluto continuare a mangiare con lui, fino alla fine del mondo. E’ così rilassante avere tutte quelle attenzione da Ron!

 

-Allora vuoi uscire con me, sabato? Credo che me lo devi dopo tutto questo!-

 

Ecco, che ricomincia con quello stupido scherzo. Lo so che mi prende in giro... ma perché, allora, non sento ironia nelle sue parole? Bevo un altro sorso di succo di zucca. Un silenzio strano è calato tra noi due.

 

-La vuoi finire con questi giochetti!- gli dico all’improvviso alzandomi dal letto. Sono stanca di stare sdraiata.

 

-Quali giochetti?- mi domanda appoggiandosi allo schienale della sedia. Incrocia le braccia sul petto  ed assume un cipiglio che non mi piace affatto.

 

-So benissimo che scherzi quando mi chiedi di uscire! Non stai forse con Lavanda?-

 

Ron mi guarda sorpreso. Inarca un sopraciglio prima di scoppiare a ridere.

 

-Certo che non scherzo... ed io non sto con Lavanda! E’ lei che mi viene dietro!-

 

Sento la rabbia montarmi dentro. Odio quando scoppio a ridere, senza nessun motivo.

Mi giro veloce per guardarlo in viso. E’ così sicuro di quello che dice che quasi gli credo. Incrocio le braccia sul petto e gli rispondo sprezzante:

 

-A me non è sembrato questa mattina!-

 

Ron serra la mascella. Mi si avvicina. Alza un dito e percorre il mio profilo.

 

Perché deve farmi questo effetto?

 

Non riesco a parlare, sono letteralmente presa dalle sensazione che quel contato mi trasmette. Respiro a fatica iniziando a sussultare.  E’ troppo vicino alla mia bocca. All’appagamento dei miei sensi ormai del tutto impregnati del suo essere. Ferma il suo polpastrello sulle mie labbra e con la voce più calda e vellutata che io gli ho mai sentito mi dice:

 

-Non sarai gelosa, Hermione?-

 

Sento le guance andare in ebollizione mentre le dita di Ron riprendono a scendere vero le mie spalle. Vedo i suoi occhi indugiare sulla mia figura, ed il mio cuore sobbalza.

 

-Sai che sei quella che preferisco...-

 

Riporta il viso alla mia altezza, le nostre labbra sono vicine come mai prima, i nostri occhi sono incatenati e non riesco a sbattere le palpebre. Ho paura di fare qualsiasi movimento. Non voglio rompere quella bellissima magia che si è creata... vedo Ron chinarsi leggermente per raggiungere l’altezza della mia bocca. Con una mano inizia ad accarezzarmi la guancia. Vibro sotto quel contatto. Finalmente ho la forza di lasciare scivolare le mie palpebre...

 

-Disturbo?- la voce di Seamus Finnigan raggiunge le nostre orecchie. Ron si allontana dopo avermi accarezzato sbrigativamente i capelli.

Ha lo sguardo scuro e chiaramente avrebbe potuto uccidere senza pensarci due volte il povero Seamus.

 

Inclino la testa per osservare la figura del ragazzo. Stringe in mano un piccolo mazzo di “Margherite concilia sonno”. Sono i miei fiori preferiti.

 

-No, vieni Seamus...- gli dico gentilmente rimettendomi a letto. Sono un po’ stanca. Ron si impossessa velocemente della sedia più vicina a me e getta occhiate infuocate all’indirizzo del biondino.

 

-Questi sono per te...- mi dice indicandomi l’elegante mazzetto. –Ci hai fatto spaventare, piccola Granger.-

 

Ron inarca un sopraciglio a quella frase.

 

Io gli sorrido. Non mi piace essere chiamata per cognome.

Improvvisamente, ricordo che questa sera avrei dovuto dargli ripetizioni di Aritmanzia. Mi dispaccio un po’.

 

-Scusami, oggi avremmo dovuto vederci... per farmi perdonare ci vediamo domani-

 

Vedo Ron irrigidirsi visibilmente sulla sedia. Lancia occhiatacce sia a me che a  Seamus.

 

Il biondino sorride. Mi mette una mano sulla testa.

 

-Non preoccuparti, Hermione.-

 

Seamus è diventato molto gentile nei miei confronti. Forse ha paura che io non gli dia ripetizioni?

 

Ron scatta in piedi, afferra la mano di Seamus e sorridendo tirato gli dice:

 

-Tieni un po’ giù le mani, Seam!-

 

Sento una leggera tensione crescere in quella stanza. Seamus e Ron si squadrano. Sembra quasi che vogliano marcare il loro territorio.

 

-Cosa ci fate ancora qui?- esclama all’improvviso Madama Chips entrando nell’infermeria. –Weasley, Finnigan. Fuori dai piedi immediatamente!-

 

Ron afferra la sua borsa ed il mantello nero. Attende che mi saluti per primo Seamus. Vuole tenerlo d’occhio.

 

-Ci vediamo a lezione, Hermione.-

 

Il mio migliore amico lo scruta fino a quando non scompare dietro il paravento bianco.

 

-Allora?- la voce imperiosa dell’infermiera lo incita a sbrigarsi.

 

Mi scocca un bacio sulla fronte.

 

-Ci vediamo domani, Jane.-

 

Gli sorrido sentendomi rilassata.

 

Forse, riuscirò persino a dormire...

 

 

Ringrazio per la loro gentilezza:

 

Selphie     

 

Klaretta

 

Marion

 

Danielle

 

Anonimo

 

Meiko

 

Sweetie

 

 

AngéleJ

 

       

 

   
 
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