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Autore: MaryLetiz    09/01/2013    1 recensioni
[The Hunger Games]
[The Hunger Games]Questa è la prima fan fiction che scrivo (forse anche l'ultima) quindi se non vi piace ditemelo, perché voglio che siate sinceri. Spero vi piaccia :)
Parla di 2 ragazzi destinati a partecipare agli Hunger Games :)
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vedo Thomas correre verso suo fratello (Jake ha 13 anni ed è il fratello del mio migliore amico) e gridare “Mi offro volontario come tributo!” Ok, mi sento morire. Io. Thomas. Tributi negli Hunger Games. Solo quando ci portano all’interno del Palazzo di Giustizia mi rendo conto che lo dovrò uccidere. Ma saremo in ventiquattro, non lo dovrò ammazzare proprio io. Cerchiamo di chiarire la situazione. Il fatto che il mio migliore amico si sia offerto come tributo significa morte certa. Io potrei farcela, lui no. Ho deciso. Farò di tutto per proteggerlo, anche a costo della mia vita. Perché Thomas merita di vincere. Il ragazzo che amo vivrà.

PARLA THOMAS
Meg è stata scelta. Ma ce la può fare, è brava. Sono solamente terrorizzato dall’idea di perderla. Perché io la amo, anche se lei sembra innamorata pazza di mio fratello Mark. Lui ha 21 anni, è seguito da uno stormo di ragazze e sono sicuro che Meg è mia amica solo per stare con lui. Jake, il mio fratellino, sa tutto e non dice mai niente a mamma. Gli voglio un mondo di bene. Quindi appena sento il suo nome, non ci penso 2 volte ad offrirmi volontario come tributo. Preferisco morire io, piuttosto che mio fratello. Almeno non soffrirò più per Meg. Lei vivrà. La proteggerò e poi io mi ucciderò, perché la mia vita non ha più senso. La amo, darei tutto per lei. Giuro che vivrà. E questa è una promessa.

PARLA MEG
Saliamo sul treno. Non ho mai visto una cosa del genere: roba da mangiare ovunque…sembra il paradiso! Finalmente Snow se ne va e appena siamo soli mi giro verso Thomas e lo abbraccio fortissimo: voglio che capisca che non lo voglio perdere per nulla al mondo. Lui risponde alla mia stretta e mi metto a piangere. Mi stringe ancora più forte fino a farmi male, ma non dico niente, perché nessuno mi può obbligare a lasciarlo. Sto così bene tra le sue braccia..è una sensazione meravigliosa. E così inizia il nostro viaggio verso la morte sicura, sicura almeno per me.

 
PARLA THOMAS
Appena il Presidente Snow ci lascia soli, Meg mi guarda e mi abbraccia forte. Mi sorprende con dei gesti semplici o con delle semplici parole. Non mi abbraccia spesso. E ora la stringo forte a me, per sentirla un po’ mia. Lei si mette a piangere e per consolarla la stringo ancora più forte fino a farle male, ma Meg non lo ammetterà mai. La conosco bene, sa nascondere il dolore fisico meglio di chiunque altro. Vorrei dirle che la amo, che andrà tutto bene. Ma non dico nulla. Cercherò di ricordarla come ora, al sicuro tra le mie braccia. Mi ricorderò il profumo dei suoi capelli, mi ricorderò ogni sua caratteristica. La sua dolcezza, il suo coraggio. Starò con lei, la consolerò quando sarà triste, la farò ridere per renderla felice. Tutto questo fino a quando donerò la mia vita per lei, per farla vivere.

PARLA MEG
Dopo un po’ mi stacco da Thomas, perché mi è venuta fame. Mamma quanta roba buona! Uova, pasta, tanti tipi di pane e perfino una cosa chiamata cioccolata che è davvero buonissima. Mi mangerei di tutto ma non lo faccio..mi accontento di un po’ di pane perché in un attimo mi si è chiuso lo stomaco. Poi vado a dormire ed è da lì che cominciano gli incubi. Sono agli Hunger Games ma sono immobile, non riesco a muovermi. Vedo Thomas morto, trafitto da una decina di lance e io lo guardo disperata. Provo ad urlare, ma dalla mia bocca non esce alcun suono. Subito dopo mi appare davanti ai miei occhi un’altra scena. Io sono seduta sul divano nell’atrio del treno a guardare gli avvenimenti in TV. E la protagonista è mia madre. Arrivano i Pacificatori. E mentre le comunicano che io sono morta la uccidono tagliandole la gola. Poi sento dei rumori strani e spaventata apro di colpo gli occhi.
Vedo Thomas ai piedi del mio letto che mi guarda spaventato e incuriosito. “Che succede? Stai bene?” mi chiede. “E tu che ci fai qui????” – “Non hai risposto alla mia domanda” e ride vedendo la mia espressione strana. “Sto benissimo, ho avuto solo alcuni incubi. Ora, tu che ci fai qui??” gli chiedo io. “Mi hai chiamato 2 o 3 volte e poi ti sei messa ad urlare”. Wow, che bello, adesso urlo anche nel sonno. “Sono venuto a proteggerti dagli incubi!!” mi dice facendo la voce da eroe () Mi metto a ridere, è proprio buffissimo. “va bene, dai. Dormi con me?” gli chiedo. Spero solo che la sua risposta sia si. Infatti si infila subito sotto le coperte. Mi abbraccia e ci addormentiamo. O almeno così sembra. Io ho ancora incubi e, a quanto pare, devo urlare ancora perché ogni tanto sento che mi stringe forte. Mi dispiace che non riesca a dormire per colpa mia. Però è bellissimo averlo qui con me. Non potrei desiderare altro, vorrei stare così per sempre, a parte gli incubi. Ma la mattina purtroppo arriva e Thomas mi sveglia dolcemente: “Buon giorno principessa”. Principessa?? Ma cosa gli prende??? Siamo amici, non mi dovrebbe chiamare così. Però mi mette di buonumore, ma non lo do a vedere. E il mio buon giorno è un cuscino lanciato in testa al mio amico, a quello scemo che amo.

PARLA THOMAS

Non riesco a dormire. Dopo che Meg si è messa ad urlare sono andato da lei e mi ha chiesto se volevo stare li. Ma certo!! Mi sono intrufolato nel letto e l’ho abbracciata. Poi lei si è addormentata. Ora sono ancora qui con lei. Ogni tanto urla quindi la stringo forte, così che capisca che con me è al sicuro. E la mattina arriva in un attimo. “Buon giorno principessa” dico. Buon giorno principessa??? Ma sono stupido o cosa?? È che mi viene naturale chiamarla così. E Meg cosa fa? Mi lancia un cuscino in testa ridendo!! È adorabile quando sorride. Mi piace vederla felice, soprattutto se sono io a renderla così.
 
PARLA MEG

Ci alziamo e intanto arriva qualcuno. Ma chi può essere??
Arriva una donna sui 25 anni.
Ora la riconosco... Lei ha vinto gli Hunger Games 12 anni fa. Si chiama Tori, ed è l'unica vincitrice del distretto 10. (Ehi, le donne regnano :D). Lei ci farà da mentore.
è molto bella, ha dei lunghi capelli biondi e un sorriso che incanta. Che dire, è a dir poco stupenda, bella da mozzare il fiato. Non ricordo come ha vinto perché avevo solo tre anni quando è stata incoronata vincitrice.
"Bene, ascoltatemi: credo in voi come ho creduto in tutti i tributi provenienti dal distretto 10 a cui ho fatto da mentore. Non fraintendetemi, loro erano tutti furbi e pronti a vincere, ma la sfortuna vuole che siano morti per cause naturali. L'arena era troppo fuori portata per loro. Voi cosa sapete fare?" ci dice tutto d'un fiato.
"Meg è brava con il coltello. Lo lancia a distanze inimmaginabili." interviene Thomas.
"Lui invece è bravo a riconoscere erbe e piante." dico io.
"Come se servisse a qualcosa... E comunque tu sei più brava di me." mi dice.
"Stai scherzando? Il fatto che sai riconoscere erbe e piante ti permetterà di mangiare a sufficienza e di curarti se ne avrai bisogno...avrai più possibilità di sopravvivere nell'arena." ribatto io.
"Contaci" risponde.
"Perché non mi credi? Perché non credi nelle tue capacità e in te stesso? Ce la potrai fare..."dico ormai con le lacrime agli occhi.
"E se ci portano in mezzo al ghiaccio? Morirò di certo!" ribatte lui.
"Magari non sarà così..." dico in preda alla disperazione.
"Vallo a dire a qualcun'altro!" dice lui seccato.
Il suo tono di disprezzo mi fa scoppiare. Perché fa così? Io ci sto solo che male. Corro subito in camera e affondo il mio viso sul cuscino mentre le mie lacrime scendono silenziosamente. Sto da cani...ma questo succede ogni volta che litighiamo. A volte mi arrabbio senza motivo, forse è così anche questa volta...Non ci posso fare niente, questo è il mio carattere. Sono così e basta, nessuno può cambiarmi. Se cambio lo farò solo per le mie esigenze, non perché me lo chiedono altri.
Arriva l'ora di pranzo, ma non ho fame...credo che rimarrò qui in camera. All'ora di cena si ripete la stessa cosa. Piuttosto di parlargli, salto pranzo e cena. E con questi pensieri mi addormento.

Arriva la mattina e mi alzo. Sento che sono sempre più arrabbiata con lui. Poteva venire a vedere almeno come stava la sua migliore amica! Sto male, sto male anche per questo. Se venisse qui ora gli direi di tutto, se lo merita. Anche se lo amo, anche se non voglio fargli del male, faccio la stupida (per non dire altre parole) fino in fondo. Sono troppo orgogliosa per ammettere che forse ho sbagliato. Lo tratterò male, malissimo, così che si senta in colpa. No, ma cosa sto dicendo? Non voglio farlo. Oppure si? Meg, deciditi. Tu lo ami, non lo odi. Credo che non sia la cosa giusta da fare. 
Esco dalla mia stanza perché ora ho un po' di fame. Tori mi dice che siamo quasi arrivati a Capitol City e mi invita a fare colazione visto che ieri non ho mangiato. Mi chiede se ho pianto, perché vede i miei occhi tutti rossi, ma non le rispondo. Non faccio in tempo ad arrivare alla tavola che non vedo più niente. Di colpo cado nel nero più profondo...quante cose belle che vedo...i miei genitori sorridere...Thomas contento... Non voglio più risalire..forse perché preferisco una visione felice piuttosto che affrontare la cruda realtà. 
Voglio stare qui, sola.
 
Continua....
  
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