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Autore: SofiDubhe94    09/01/2013    10 recensioni
Finnick Odair aveva diciannove anni.
Annie Cresta diciassette, ma Annie Cresta era stata sorteggiata per la Settantesima Edizione degli Hunger Games.
Finnick Odair avrebbe dovuto farle da mentore, riportarla a casa: VIVA.
Questo è Panem. Questo è il Distretto 4.
Questa è la storia di come Annie Cresta tornò a casa.
Felici Hunger Games e che la fortuna possa sempre essere a vostro favore.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANNIE CRESTA. ARENA: IO NON SONO PAZZA
Royce mi spinge violentemente a terra e si avventa su James. Cadendo sbatto la schiena contro il suolo e rimango qualche istante senza fiato per il dolore. I due cominciano a combattere furiosamente, con le mani, con le armi, con i piedi, con tutto ciò che trovano per colpirsi e ferirsi a vicenda.
Mi rialzo a fatica e cerco di allontanare Royce da James, ma la mia è un’azione senza successo perché il Favorito mi colpisce tanto forte allo stomaco che per la seconda volta cado a terra, colpendo duramente il suolo. Comincio a tossire, ancora senza fiato per il dolore acuto.
La lancia. Dov’è la mia lancia? Sono nel panico. La mia lancia. Mi guardo attorno, vedendola a qualche metro da me, deve essermi scivolata di mano quando Royce mi ha spinta via. Scatto per afferrarla ma prima che ci riesca lui mi afferra con tutte e due le braccia, sollevandomi di peso, e mi scaglia via, come se fossi un oggetto.
Per la terza volta sbatto a terra la schiena, rimanendo ancora senza fiato. Ecco, adesso ce l’ha con me. Ma per quale motivo?
Vedo James steso a terra. Non è morto, no, non ho sentito nessun colpo di cannone sovrastare la pioggia battente. Deve tirarsi su, non può certo arrendersi così! Striscio fino a lui prima che Royce si accanisca su me, approfittando del fatto che sta andando a prendere la mia lancia per lasciarmi completamente disarmata.
Lo scuoto: “James, James, ti prego…” sussurro.
Dopo pochi secondi apre gli occhi a fatica, posandoli dentro i miei: “Annie…” rantola “Annie, vincerai tu, ce la farai…”.
            “No, no, no, James, io non voglio più vincere!”.
Sono disperata, cerco di fargli forza, di convincerlo a lottare un’ultima volta. E dopo svariati tentativi comincia ad alzarsi, sostenendosi alla spada, quindi si prepara allo scontro. Quello decisivo. Royce è di fronte a noi, un ghigno malvagio dipinto in viso. Ai suoi piedi giace la mia lancia, spezzata in due. Come ci è riuscito? Ma eccoci qui, ci siamo: questa è l’ultima battaglia per la vita o per la morte.
I due si scontrano una seconda volta, ma questa volta la mia attenzione viene catturata dall’acqua. No, dall’onda alta dieci metri che sta per sommergerci. Ecco, ecco il prodotto di tanta pioggia.
            “James!” grido, nel panico.
L’impatto con l’acqua è più doloroso di quello con il suolo. Chiudo gli occhi e lascio che l’onda mi trascini con sé, senza ribellarmi ad una corrente che comunque non riuscirei ad affrontare. Riemergo qualche istante più tardi, completamente in balia delle onde tumultuose che mi stanno trasportando chissà dove. Spero che non ci siano anche strani ibridi nelle pieghe di queste acque scurissime.
            “James!” chiamo, con tutto il fiato che ho in corpo “James! Dove sei?!”.
Qualcuno mi immerge la testa nell’acqua, trattenendomi lì e aggrappandosi a me per mantenersi stabile oltre il pelo dell’acqua. Royce. Non sa nuotare. Mi ribello e mi dimeno, ormai sono quasi senza fiato e non posso certo annegare, non io, non Annie Cresta dal Distretto 4. qualche secondo più tardi riesco a liberarmi dalla sua stretta. Mi tuffo e mi metto a nuotare il più velocemente possibile. Lui adesso annegherà, ne sono sicura, ne sono quasi felice.
            “James!” chiamo di tanto in tanto, ma non ricevo mai risposta.
Fino a che non mi trovo faccia a faccia con lui, con i suoi occhi. No. Quello non è James. Quella è solo la sua testa. Grido. Poi scoppio in lacrime. I suoi occhi. I suoi occhi vuoti. Vacui. Spenti. Terrorizzati. James. Non puoi essere morto, James. Perché mi hai abbandonata così presto, James? No, è uno scherzo, James, non sei morto, James. Non così. Perché, James? Tu meritavi di vincere, James. Qualcosa mi sta bruciando dentro, James, cos’è? C’è tanta acqua qui, troppa. Dove sei, James, dove sei? Perché la tua testa è tanto lontana dal tuo corpo, James?
Ho paura, James.
Questo è ciò che accade quando si è vivi senza meritarselo, James?
Brucia. Tutto quanto brucia. Ma c’è così tanta acqua. Allora cosa sta bruciando? Finnick! Perché non mi sei ancora venuto a prendere, Finnick? Ho vinto.
Sangue. Sangue ovunque. Sangue sulle mie mani. Sangue sul mio viso. Sangue. E grida, chi sta gridando? Sono mie queste grida.
Sangue e grida. E morte. James. Devo sopravvivere. Vivere. Non annegare. Muoviti. Annie, muoviti. Nuota.
Sangue. Di chi è tutto questo sangue? James, dove sei, James?
È morto.
Annie, James è morto.
E tutto questo sangue. Da dove viene tutto questo sangue? È mio tutto questo sangue? O di James? Luce. Cerca la luce, Annie. È tutto finito, non dovrebbe tornare la luce adesso? Niente colpo di cannone. Dov’è Royce? È morto, Royce, non è vero? E allora perché non ho sentito il cannone?
Sangue. Troppo sangue. Mio?
Una ferita. Terribile. Sul ventre. Quando è successo? Una roccia appuntita o una spada? Troppo sangue. Tanto, tantissimo sangue. Debole. Mi sento così debole.
Perché non sono morta?
Forse lo sono. O no? Questa è la morte? Così piena d’acqua, la morte? Vorrei essere morta adesso, ma per davvero.
Qualcuno mi afferra la caviglia, mi trascina giù, sott’acqua, togliendomi l’aria. Mi dimeno, grido sotto il pelo dell’acqua, cero di liberarmi. Royce. Non è ancora morto lui?
Un calcio. Poi un altro. E un terzo. Molla la presa e a peso morto si abbandona alle profondità delle nere acqua sotto di noi. Quando riemergo il colpo di cannone mi esplode nelle orecchie, stordendomi momentaneamente.
James? Siamo salvi, James! Royce è morto. È annegato, le onde lo hanno portato via, lontano da noi e dalla nostra vittoria.
James? Dove sei, James?
Urla. Sento ancora delle urla. Sangue. Troppo. Debole, mi sento debole, tanto debole. Non ho più forze a cui aggrapparmi. Sono morta?
No, Annie, non sei morta. James è morto, stupida! Ma tu no.
Sangue. Sangue sule mani, sul viso, sugli occhi. Troppo sangue. Sangue ovunque.
Finnick! Dove sei? Perché non mi sei venuto a prendere, Finnick?
Cantano, gli uccelli cantano, le ghiandaie imitatrici. Cantano. Questo canto mi distrugge la mente. Sangue. Il sangue mi porta via le forze. Voglio Finnick adesso. Perché non sono morta? Perché invece James è morto? Ho vinto, Finnick, perché nessuno viene a prendermi?
L’acqua si sta abbassando, l’alba sta sorgendo ora davanti ai miei occhi stanchi. È finito, vero? La luce. C’è tanta luce adesso. L’acqua si abbassa, fluisce via. Presto sarà di nuovo tutto asciutto, come quando il gong è suonato, giorni e giorni fa. Adesso sembrano anni. Si confondono i ricordi nella mia mente, mischiandosi a sangue e morte e occhi. Spenti.
James, perché non guardi l’alba con me, James? James è morto, stupida. Smetti di cercarlo. L’acqua mi scaglia contro un gruppo di massi piatti prima di fluire via del tutto. Mi manca il fiato per la botta che ho appena preso e sto male. La ferita brucia.
Ho perso tutto questo sangue? Morirò adesso?
Alzati, Annie, e rimani sveglia. Il lago. Guarda, il lago è tornato quello di sempre. È là, il lago. Devo lavare le mie ferite. Devo? Sì, Annie, devi. Forza, alzati.
James, dove sei?
Morto.
No. James, dove sei?
Morto!
No! James, dove sei?!
MORTO.
NO. Io non sono pazza.
Io non sono pazza.
Io non sono pazza.


BACHECA AUTRICE: Ok, ci siamo. Sì, questo è IL capitolo, il centro di tutta la storia, quello per cui voi tutte mi avete seguita/recensita/letta. E mi auguro che non vi abbia fatto schifo perché per me sarebbe davvero terribile. E' un capitolo veloce, è vero, ma volutamente. Non credo che Annie abbia avuto tanto tempo per rendersi conto di stare diventando pazza. In ogni caso ho scritto e riscritto davvero mille versioni di questa parte, finché mi sono depressa e stufata. Questa credo fosse la migliore, spero vi sia piaciuto e che soprattutto non mi odierete. Grazie a tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, grazie a chi ogni volta recensisce scrupolosamente, il vostro sostegno è importantissimo per me.
Alla prossima (mancano ancora 4 o 5 capitoli alla fine della storia, avete tutto il tempo per odiarmi come si deve)

-Sofi
ps: ho ingrandito un po' il carattere perché la parte della pazzia e un po' confusa e magari così si segue meglio, fatemi sapere :3

  
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