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Autore: LedaLily    10/01/2013    2 recensioni
It might happen è una raccolta creata da me di storie riguardanti, ovviamente, Harry Potter e il suo mondo magico.
I racconti si svolgono ai tempi dei figli dei nostri eroi, per intenderci dopo il "19 anni dopo...".
Questo non è un libro vero e proprio con una storia lineare ma una raccolta di racconti che derivano dalla mia fantasia e passione per il mondo di Harry Potter, perciò potrete anhe leggere solo qualche capitolo, quelli con un titolo he vi ispira per esempio... :)
Io mi chiamo Leda, sono una Potterhead di 16 anni e spero che vi appasionerete presto alle mie storie che, vi assicuro, sono meglio di questa descrizione sgrammaticata che spero potrete perdonarmi, non avevo proprio idea di cosa scrivere! :)
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il professor Site arrivò con qualche minuto di ritardo, avvolto nel suo mantello blu scuro con grandi tasche dalle quali spuntavano oggetti dalle forme più strane, tra i quali Lily riuscì a distinguere solo un cannocchiale e una bacchetta in legno di ciliegio, lo stesso materiale della sua. Era di altezza decisamente superiore alla media, piuttosto giovane, di corporatura robusta e dalla carnagione scurissima.

Aveva notevoli difficoltà ad appoggiare la gamba sinistra, metteva il piede di sbieco e per camminare si aiutava con uno strano bastone decorato con simboli dorati simili a geroglifici, il che non era una caratteristica particolarmente rassicurante trattandosi di un insegnante di volo alle prese con studenti alla loro prima lezione.

Effettivamente i ragazzi del primo anno di Grifondoro, seduti sul prato antistante al cortile principale del castello, avevano espressioni piuttosto preoccupate; chi si toccava nervosamente i capelli, chi stropicciava la divisa, chi giocava con la propria bacchetta...

- La mia prima lezione di volo! - disse il professor Site con un gran sorriso – come dimenticarla?! Fu una delle esperienze più utili della mia vita, in effetti.

- Ne ha un bel ricordo quindi? - chiese timidamente una ragazza bionda dagli occhi di un blu quasi viola.

- Caddi dalla scopa, atterrai su una quercia secolare e ruppi lei e il mio naso, in effetti... - rispose il professore mimando l'intera azione sbracciandosi in modo esagerato - Ma sono sicuro che voi avrete maggior fortuna! Scegliendo un punto più morbido per cadere...

Scoppiarono tutti in una rumorosa risata, ma a dire la verità non si sentivano per niente rassicurati da quel racconto.

Dopo qualche minuto, tra gli incoraggiamenti del professor Site, le prime scope iniziarono a sollevarsi da terra. Lily aveva fatto molti tentativi invano, nella sua testa continuava a ripetere le parole di suo padre: “Quando sarà il momento, concentrati, guarda la tua scopa, dev'essere un suono forte e deciso” -SU!

La scopa finalmente si librò nell'aria, lei la afferrò e vi salì a cavalcioni.

Il professor Site si mise in testa al corteo di matricole che volavano goffamente con gli occhi sbarrati, attenti ad ogni movimento, cercando di non scontrarsi l'uno con l'altro.

- Formate una fila ordinata, o almeno provateci, e seguitemi! - disse con una punta di ironia.

I piccoli Grifondoro si ricomposero alle spalle del professore e lo seguirono all'interno del cortile. Lily pensò che doveva essere una scena piuttosto divertente dato che alcuni ragazzi più grandi, da sotto il porticato, li indicavano e non riuscivano a smettere di ridere. Si mise a ridere anche lei ed evitò per un pelo il brutto muso di un gargoyle che sembrava apparso dal nulla proprio davanti a lei. Ben stretta alla sua scopa Lily si godeva quel momento così intenso, il vento le spettinava i lunghi capelli rossicci, si sentiva leggera, forte e in grado di fare qualsiasi cosa.

Fu un volo breve, al termine del quale i più audaci si arrischiarono a staccare una mano dalla scopa per salutare. Tra questi, ovviamente, suo cugino Hugo Weasley, sempre pronto a mettersi in mostra, che, mentre tentava di volare senza mani, cadde dalla scopa travolgendo una ragazza, di Tassorosso, bruna con due trecce lunghissime, che sembrava piuttosto infastidita dall'accaduto.

- Scusa tesoro, sono caduto perchè ero rimasto accecato dalla tua incredibile bellezza! Se posso rimediare in qualche modo... - disse Hugo con la sua solita sfacciataggine.

La ragazza sorrise e si allontanò con il suo gruppo di amiche che sghignazzavano e lanciavano a Hugo occhiatine complici.

- Bene ragazzi, ci vediamo alla prossima lezione, siete stati tutti molto bravi! - si complimentò il professor Site – vi ricordo che è severamente vietato scorrazzare per il castello sulle scope, per quello c'è il campo da quidditch, e ho sentito che la squadra di Grifondoro sta cercando un nuovo battitore, in effetti.

Prima di andarsene, il professor Site si avvicinò a me e Hugo:

- Hey Weasley! Non fare troppo lo sbruffone – gli disse facendo l'occhiolino. - Non te la sei cavata male con il volo, in effetti... Bene, porta i miei saluti a tuo fratello.

- Grazie Marion, lo farò! - disse Hugo.

- Ah! Per te “professor Site” - lo rimbeccò lui con un sorriso, e si allontanò fischiettando accompagnato dal suo fedele bastone.

- Un amico di famiglia. Studiava i draghi in Romania con mio zio Charlie. E' stato uno di quei bestioni a ridurgli la gamba in quello stato – disse Hugo cogliendo l'espressione confusa di Lily.

- E il suo vizio di dire sempre “in effetti” ? - gli chiese lei.

- A quanto ne so l'ha sempre avuto, dopo un po' ci si fa l'abitudine – le rispose Hugo mettendole un braccio intorno al collo.

Si incamminarono così verso la sala grande. – Dimmi che c'è per pranzo. - disse lui.

- Chiedimelo più gentilmente – rispose prontamente lei.

- Signorina Lily Potter, potrebbe gentilmente comunicarmi cosa serviranno oggi per pranzo?

- Hamburger e fiori di zucca se non sbaglio – rispose Lily sorridendo e alzando gli occhi al cielo.

Il profumo di carne aveva invaso la sala comune, e da ogni parte arrivavano correndo ragazzi affamati che si sedevano in tutta fretta al tavolo della propria casa scambiandosi chiacchiere sulle lezioni appena terminate, sull'incredibile difficoltà dei compiti che gli avevano assegnato o sull'ultimo frivolo pettegolezzo che, a giudicare dalla faccia stupita di una ragazza di Corvonero doveva essere piuttosto interessante.

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Ed ecco terminato anche il terzo episodio, spero vi sia piaciuto! :)
Come ogni volta vi ricordo che mi fareste molto molto contenta lasciandomi una recensione, o anche un piccolo commentino perchè ci tengo a sapere cosa ne pensate! :)
Grazie per aver letto It might happen, continuate a seguirmi!
Leda

  
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