Canzone del titolo:http://www.youtube.com/watch?v=MqADOk6NtYI
And now all I do is look around for you
[Alex POV]
Sobbalzo
quando il telefono
inizia a squillare.
Cerco
di mettere a fuoco la
stanza dove mi trovo immersa nell’oscurità, il telefono trilla e si
illumina
sul tavolino poco distante da me. Qualcuno al mio fianco mugola, mi
allungo e
afferro il telefono.
« Pronto? » Rispondo con la bocca impastata.
« E’ nata…è tre chili e cento. »
« David! » Ok, adesso sono sveglia.
Sono
a casa di mia sorella e
stavo dormendo sul divano.
Mi
volto allarmata alla mia
destra per scorgere il profilo di Tom, sta dormendo. Mi sposto sul
divano e
vado in cucina dove accendo la luce. « Bene…Zoe come sta? »
« Sta benissimo…Però rimango a farle compagnia, ti spiace restare lì
tutta la
sera? » Chiede lui ed io sorrido.
« Rimani pure…qui va tutto bene. »
Sì. Tutto bene tolto il fatto che c’è Tom addormentato sul divano di
casa tua.
« Ok, allora a domattina. » Mi saluta e io annuisco come se mi potesse
vedere.
« Dai un bacio enorme a Zoe da parte mia! » Aggiungo.
« E tu dallo ad Hayleen
» Mi dice lui.
« Sarà fatto. La riempirò di baci » Riattacco finalmente rilassata.
« Tutto bene? » Sobbalzo e mi volto verso il ragazzo che è in piedi
sullo
stipite della porta, gli occhi mezzi chiusi e sbadiglia.
« Non volevo svegliarti, mi spiace… » Gli dico dispiaciuta.
« Io non volevo dormire sul divano di tua sorella…direi che siamo pari
»
Abbozza un sorriso mentre io annuisco. « Ad ogni modo…E’ nata? » Mi
chiede
sorridendo.
« Sì, sì…è un fagottino di tre chili e cento, inoltre Zoe sta bene »
Gli dico e
non posso fare a meno di sprizzare gioia da tutti i pori.
« Bene…Auguri!! » Mi dice entusiasta muovendo le mani come è abituato a
fare
ogni volta che parla.
« Grazie » Rimango in silenzio per un attimo poi mi faccio coraggio. «
Ti
sistemo il divano puoi finire di dormire lì se vuoi.. » Lui scuote la
testa
grattandosi la nuca.
« No, non occorre »
In quel preciso momento mi
accorgo che: non
voglio che se ne vada.
« Insisto. Sono le tre di notte e sei ancora mezzo addormentato. »
Affermo
seria « Non voglio averti sulla coscienza » Aggiungo come per salvarmi
in
calcio d’angolo.
Lui abbozza un sorriso.
« Se insisti »
Vado a prendere le lenzuola in camera di David e Zoe e poi le appoggio
sul
divano. Prima di iniziare a sistemargli il letto, però devo sapere.
« Tom…perché dormivamo tutti e due sul divano? » Gli chiedo.
«
Ti sei addormentata mentre
piangevi addosso a me e mi spiaceva svegliarti » Risponde calmo e
accenna un
sorriso.
« Ah » Arrossisco sotto il suo sguardo e afferro il lenzuolo « Mi
dispiace »
« Eri molto carina… » Lo guardo perplessa e lui si siede sul divano
facendomi
segno di prendere posto accanto a lui. Ubbidisco e lui mi guarda dritto
negli
occhi. « Stai meglio? »
« S..sì… » Sento la
necessità di spostare lo sguardo
dal suo, ma non ci riesco.
Non voglio abbandonare
quegli specchi
nell’infinito, lui sorride sollevato.
« Bene…Era quello che volevo sapere » Afferma battendo le mani sulle
ginocchia.
« Tutto qui? » Gli chiedo quasi delusa.
«
Bhè
sì… » Afferma come se fosse una cosa ovvia.
« Mi hai quasi spaventata…Eri così serio… » Gli dico.
Non
so bene cosa mi
aspettassi, ma di certo non una cosa del genere.
« Ero preoccupato » Ammette e mentre lo fa sposta un attimo lo sguardo
sulle
sue mani, poi torna a guardarmi negli occhi. « Ti sei addormentata
nelle
lacrime fra le mie braccia, non sapevo che fare »
« Mi dispiace » Gli dico abbassando lo sguardo.
« Non voglio che ti dispiaccia lo rifarei altre mille volte, ma vorrei
tanto
sapere cosa c’è… » Mi dice lui e mi arrendo al suo sguardo.
«
Non lo so »
«
Su cosa sei così confusa?»
Mi chiede quasi divertito.
« Su tutto…tutto questo… » Gesticolo e non so bene neanche cosa voglio
dire e
alla fine esplodo « Insomma ho una nipote di quattro anni che non solo
mi
capisce meglio di me, ma mi dà anche consigli amorosi! »
Tom
sorride e mi posa una
mano sui capelli.
« E che ti avrebbe detto? »
«
Che tu le piaci molto » Lo
guardo di sottecchi. « Ma che se piacevi a me mi concedeva di stare con
te… »
Dico ridendo fra me e me e per smorzare l’imbarazzo, non ci credo che
sto
dicendo una cosa del genere.
Lui ride di gusto.
« Mi piace Hayleen »
Afferma convinto.
« Beh, se ti piace posso mediare…fareste una bella coppia » Lo guardo
sorridendo e solo in quel momento realizzo che è più vicino di quel che
pensavo.
Deglutisco a fatica mentre sposto lo sguardo dalle sue labbra ai suoi
occhi per
poi tornare sulla sua bocca. Sento il suo respiro sulla pelle e
istintivamente
chiudo gli occhi.
« Zia… » Sobbalzo e apro gli occhi
per
trovare quelli di Tom incredibilmente vicini la sua mano è poggiata
sulla mia
nuca. È sorpreso almeno quanto me, ma si affretta a sorridere a mia
nipote.
Io sono più lenta, più frastornata.
« Piccola… Tutto ok? » Gli chiede lui.
« Devo andare in bagno… » Mi alzo e afferro la manina di Hayleen
l’accompagno al bagno e poi di nuovo a letto come un automa; poi prendo
un
grosso respiro e torno in salotto. Tom sta sistemando le lenzuola sul
divano,
ma si ferma quando mi sente rientrare e mi sorride. Come fa ad essere
sempre
così calmo e soprattutto bello. Io ho lo stomaco sottosopra.
« Ehm…Dicevamo? » Accenno un sorriso avvicinandomi.
«
Credi che tua nipote
volesse sabotarci? » Mi chiede mentre lo raggiungo e scoppio a ridere
sotto al
suo sguardo e anche lui sorride mentre mi accarezza i capelli.
« Credi che sia giusto…tutto questo? » Gli chiedo mentre le sue mani
scendono a
carezzarmi le spalle.
« Tecnicamente non è successo ancora niente… » Mi guarda serio ma
mantenendo il
suo sorriso, io scuoto la testa divertita e frastornata insieme. «
Anche se
ormai mi sono largamente compromesso, credo » Dice aggrottando la
fronte,
scuoto leggermente la testa guardando il pavimento, poi sollevo di
nuovo il
volto per guardarlo,
per cercare di
spiegargli quello che provo e penso.
In
quel momento le nostre
labbra si incontrano.
Come
era successo a Londra.
Sono
passati solo pochi mesi
ma sembrano un’eternità. Ne sono successe troppe nel mezzo, i nostri
cuori sono
stati spezzati e rimessi a posto; e tutto questo rende le sue labbra
più
invitanti. Stavolta non interromperei il contatto, adesso le sue labbra
non
sono un errore di misura, sono necessarie. Ci allontaniamo subito di
pochissimi
millimetri per tornare a baciarci di nuovo, stavolta più a lungo, più a
fondo,
con più passione. Intreccio le mani fra i suoi capelli corti mentre lui
le
incrocia sulla mia vita, facendo aderire il mio corpo al suo. Tutta
l’ansia e
la tristezza provate in questi giorni si sono come dissolte da quando
le sue
braccia mi hanno stretta a sé e forse anche da prima. Capisco che in
questi
baci c’è molto di più di quello che sarei stata capace di spiegare a
voce o che
avrei potuto capire scervellandomi su questa situazione.
****
Mi
sveglio sentendo la porta di casa
chiudersi, apro lentamente gli occhi mentre metto a fuoco la stanza
nella semi oscurità;
è giorno perché dalla finestra filtra un po’ di luce. Sorrido mentre
sento il
braccio di Tom sopra la mia vita la sua mano è posata sopra la mia
pancia,
ascolto il suo respiro fra i miei capelli vicino all’orecchio e perdo
un
battito mentre il mio sorriso si allarga ancora di più.
«
Ehm…Ehm… »
Sollevo
il volto ancora sorridendo come un ebete
mentre David mi guarda dubbioso. Deve essere stanco morto lo vedo dalla
sua
faccia, sguscio via dal divano e dalla presa di Tom e vado ad
abbracciarlo.
«Come
stai? Come sta Zoe? Com’è la piccola? »Lo
tempesto di domande e lui sorride.
«
Sto bene…e anche Zoe e Taylor è
stupenda » Torno ad abbracciarlo ancora son
troppo felice.
«
Non vedo l’ora di vederla » Affermo.
«
Puoi venire quando vuoi, lo sai… » David indica
il divano. « Puoi venire con lui » Lo dice come se nulla fosse e ride
al mio
imbarazzo.
«
Io…Noi…Cioè non è successo niente » Affermo
cercando di giustificarmi.
«
Lo so…C’è mia figlia di là… » David si sposta
verso la cucina « Vuoi del caffè? »
« Sì…Grazie… » Rimango perplessa della sua reazione disinteressata,
alla fine
ha pur sempre trovato la sua cognata preferita che giaceva sul suo
divano con
un ragazzo.
Lo
seguo in cucina e sto per dire qualcosa
del tipo “ Non mi chiedi niente di Tom?” ma in maniera meno diretta.
Lui mi
precede.
« Finalmente tu e Tom vi siete avvicinati » Sorride.
« Finalmente? » Gli chiedo sollevando un sopracciglio.
« Oddio, sei proprio lenta, eh?! » David mi guarda divertito. « In
questo non
assomigli a tua sorella… »
« Io non sono lenta… » David mi guarda perplesso e alla fine sbuffo. «
Ok,
forse un po’, ma non ho capito a cosa ti riferisci » David sbuffa e
comincia a
parlare calmo.
« Mi riferisco a te e Tom, al modo in cui ti guarda come se tu fossi il
centro
dell’universo, al fatto che ti abbia accudita dopo la rottura con Rob e del fatto che tu
signorinella hai un sorriso ebete
stampato in volto tutte le volte che parli di lui…Tua sorella sarà una
sua fan,
ma tu…Tu ne sei cotta dalla testa ai piedi »
« Io…Io….Non è vero che sorrido come un’ebete » Cerco di difendermi, ma
so
benissimo che quel sorriso ce l’ho stampato in volto anche adesso.
Lui
mugola sarcastico.
« Era così palese? » Gli chiedo quando mi porge la tazza di caffè.
« Io credo solo che un ragazzo che ha passato una serata intera a farti
compagnia mentre stavi con Hayleen,
deve per forza
provare qualcosa per te » David mi sorride e beve un sorso di caffè.
« A lui piace molto Hayleen…
» Cerco di trovare una
scusa, non so nemmeno io perché e David mi prende le mani fra le sue.
« Non è sbagliato quello che provi. »
Sento le lacrime salirmi agli occhi ed è una cosa che odio, ma al
contempo mi
sento svuotata dall’ansia che mi prendeva lo stomaco.
Annuisco mentre prendo un grosso sorso di caffè.
« Se non ti spiace adesso mi butto sul letto… » Si alza e fa per
raggiungere la
sua camera.
« Sveglio Tom e ce ne andiamo »
David annuisce e sbadiglia in risposta.
Io
raggiungo il divano e rimango un attimo
a guardare Tom che dorme. Gli passo una mano fra i capelli corti e
inevitabilmente
sorrido mentre giocherello con uno dei suoi riccioli. Muovo leggera la
punta
delle dita lungo il suo profilo fino a che non incontro la leggera
barba che
gli circonda la bocca e mi chino su di lui baciandogli le labbra.
Sorrido
quando lo sento rispondere al bacio e posarmi una mano sopra la testa,
mentre
mi carezza i capelli.
Quando mi allontano leggermente e i miei occhi incontrano i suoi lui
sussurra.
« Buongiorno »
« ‘Giorno… » Vorrei rimanere ferma così con lui ma mi costringo ad
aggiungere.
« Dobbiamo andare…David è tornato… »
«Ok… » Appoggia velocemente le labbra contro le mie e si alza dal
divano.
Una decina di minuti dopo siamo sul marciapiede davanti alla sua auto,
lui si
offre di accompagnarmi a casa, ma rifiuto il passaggio e lo obbligo ad
andare
in albergo. Nonostante le sue proteste abbiamo entrambi bisogno di
riprenderci
da stanotte.
Il
divano di mia sorella non è il massimo
della comodità e ieri quando ci siamo addormentati erano le quattro di
notte e
nonostante siano le nove adesso e
entrambi sembriamo freschi e riposati, sappiamo benissimo
che non è
così. Quindi a malincuore le nostre strade si dividono.
Lui
torna in albergo ed io prendo la metro
verso il mio appartamento dove decido di farmi una doccia ed una vera
colazione
dopo di essa.
Sto ancora mangiando quando il
mio
telefono squilla. Rispondo con la bocca piena.
« Pvonto? »
« Alex? » Ingoio il boccone e torno a parlare.
« Tom! »
« Stavi mangiando? » Lo sento ridere dall’altra parte della cornetta .
« Sì, stavo finendo colazione… » Confermo staccando un pezzo di
cioccolata dal
biscotto posato accanto alla tazza e portandolo alla bocca.
« Volevo invitarti a farla insieme… » Dice leggermente demoralizzato.
« Oh, mi dispiace…Ma possiamo pranzare insieme…sempre se ti va… »
Aggiungo di
risposta, ancora titubante.
« Certo, vengo a prenderti verso mezzogiorno e mezzo, anzi no facciamo
prima
così andiamo a trovare Zoe, che ne dici? » Mi chiede ed un sorriso
enorme mi si
affaccia sul volto.
« Dico che è perfetto »
« A fra poco » Riattacco.
Se
lo avessi avuto davanti gli sarei saltata al collo quando ha proposto
di
andare a trovare Zoe; non vedo l’ora di rivedere mia sorella e di
conoscere la
piccola Taylor e adoro il fatto che Tom lo sappia e lo capisca.
Finisco la mia colazione mi metto una maglia e un paio di jeans. Mentre
aspetto
che Tom arrivi inizio a sistemare il caos che regna in casa mia, ci
sono foto
ovunque, le riviste contenenti i miei scatti sono sparse sul tavolo che
tengo
davanti alla tv o sul divano, le raggruppo e le sistemo ordinate in una
pila su
una mensola.
Sto mettendo una serie di magliette in lavatrice quando suonano alla
porta,
faccio scattare il portone dopo aver detto il piano al citofono e
finisco di
mettere i vestiti a lavare appena in tempo per farmi trovare davanti
alla porta
dai due occhi più belli che io conosco.
« Ciao… » Tom si guarda intorno mentre si avvicina ad abbracciarmi, mi
sento un
po’ in tensione e anche in imbarazzo combattendo fra la voglia di
baciarlo e la
necessità di capire se è quello che vuole anche lui.
« E così…È qui che vivi? »
« Già…da poco…devo ancora sistemarla come vorrei… » Affermo guardando
il mio
salotto poi decido di dirigermi in cucina. « Posso offrirti qualcosa da
bere? »
« No, grazie » Lui mi parla dal salotto mentre continua a studiare la
stanza,
io mi verso un bicchier d’acqua e sto bevendo quando mi raggiunge.
« Mi piace la foto che hai deciso di incorniciare e appendere al muro
sopra la
tv…E’ un bel tramonto »Sorrido e sto per dirgli che è una foto che ho
scattato
un paio di anni in Australia, ma lui indica il mio frigo. « Quella non me l’hai data quando mi
hai portato le foto a
Londra… » Mi giro guardando il frigo seguendo il suo dito e guardo la
foto di
lui e Robert, lui si avvicina e la stacca delicatamente dalla calamita
« E’
carina…la voglio »
« Te ne farò una copia se proprio ti piace tanto… » Faccio per
riprenderla, ma
lui la sposta dalla mia presa.
« Mi prendo questa grazie »
« Ma quella è mia! » Faccio per riprenderla ma lui la porta sopra la
testa,
decisamente fuori dalla mia portata « Dai…Tom!! »
Lui ride e mentre sto ancora lottando per afferrare la foto mi ruba un
bacio a
fior di labbra che mi lascia per un attimo ferma sul posto. I nostri
sguardi si
incontrano e della foto non mi importa più niente, mi avvicino a lui e
lo bacio
di nuovo. Ancora devo capire come faccio già ad essere completamente
assuefatta
alle sue labbra contro le mie e alla sua lingua che gioca con la mia
mentre
sento le sue mani percorrermi la schiena. Sento la fotografia aderire
sul mio fianco
destro e sorrido mentre gli mordo il labbro inferiore.
« La fotografia…puoi appoggiarla sul bancone… »
Sposta la testa leggermente spiando da dietro la mia spalla dove si
trova il
bancone e appoggia la foto sulla superficie di legno continuando a
cingermi con
la mano libera.
Quando riesce nell’operazione appoggia di nuovo la mano sulla mia
schiena e
posa le labbra dietro il lobo del mio orecchio sinistro.
Sento
i brividi salirmi lungo la spina dorsale mentre anche io lo bacio sul
collo. Le sue mani si muovono lungo il bordo della mia maglietta mentre
le mie
si stringono sulla superficie della sua giacca di pelle. Le sue labbra
si
spostano lungo il mio collo mentre il mio corpo aderisce al suo spinto
dalle
sue mani che adesso aderiscano alla pelle della mia schiena sostituendo
il
cotone della maglia. Torno a cercare le sue labbra con le mie mentre
sposto le
mie mani sulla zip del suo giubbotto, abbassandola con decisione. Lui
mi
sorride mentre gliela sfilo con decisione e torno a baciarlo mentre la
lascio
cadere sul pavimento. Lui mi solleva leggermente di terra mentre gioca
con il
bordo della mia maglietta e di conseguenza anche dei jeans facendomi
impazzire,
ma d’altronde credo di stare facendo la stessa cosa passando le mani
sul suo
petto al di sotto della sua maglia senza toglierla. Lo sento che mi
vuole
almeno tanto quanto io voglio lui.
Il mio telefono inizia a squillare e ci immobilizziamo.
Io
con le mani sul suo petto e lui che continua a muovere lentamente le
dita lungo i miei fianchi, sospiro afferrando il cellulare e
rispondendo.
«
Pronto? » Rispondo e cerco di allontanare Tom che nonostante sia al
telefono mi sta baciando il collo mentre mi è alle spalle.
«
Ehy Alex! Ti ricordi di
me? » Ehm… no! E adesso
tirerò un pestone a Tom se non la smette di torturarmi così! « Sono
Charlotte.
Ci siamo incontrate alla premiere. »
Ahn!! Ecco chi è!!
« Ciao Charlotte!! » Mi giro verso Tom guardandolo male e lui solleva
le mani
al cielo. « Come stai? »
«
Io benone, tu? » Mi chiede e sto per risponderle che sto benone anche
io,
poi aggiunge « Ti sento leggermente affannata »
« Ehm… » Guardo Tom mentre mi sento avvampare le guance. « Sto
benissimo » Lui
sorride soddisfatto e gli do le spalle cercando di concentrarmi sulla
ragazza
al telefono. « Qual buon vento ti ha portata a telefonarmi? »
«Ehm...
mah niente in particolare, volevo
salutarti, sapere come va...» Indugia qualche secondo, ma si sente che
sta per
dire qualcos'altro. «...e per sapere se, casualmente, tu, sempre per
caso,
avessi, non so, avuto notizie di... ehm... Chris... per sentito dire,
cioè... è
vivo? » Aggrotto la fronte. E per un attimo penso che Chris è sempre
nel mezzo
a rompere le scatole.
« Credo che sia vivo, ma anche io non lo sento da un bel po’… » Poi mi
azzardo
a chiedere « Che ha combinato quel deficiente? » Tom si sposta
guardandomi
sorpreso e poso una mano sul telefono prima di parlargli. « E’ quella
ragazza
che ho conosciuto ad Hollywood »
« L’ha chiamata Chris? » Guardo lui perplessa e credo che mi manchi un
passaggio. Ad ogni modo ripeto la stessa domanda che Tom ha fatto a me
a lei.
« Ti ha chiamata? Siete usciti ed è sparito quell’ imbecille? » Dico
sentendomi
montare la rabbia addosso. Questa povera ragazza era tanto carina e lui
le avrà
spezzato il cuore…E tutto per colpa mia, mi siedo affranta sul divano
mentre
Tom continua a guardarmi curioso.
« Ehm veramente non mi ha mai chiamata… » Ammette lei al telefono ed io
sollevo
un sopracciglio. Questo è strano. « Non che mi aspettassi chissà cosa,
ma
insomma il numero ce lo siamo scambiati… »
« Uhm… » Rimugino fra me e me, poi sorrido al telefono. « Ascolta io
Chris
dovrei vederlo per la premiere di The Avengers che si terrà qui a NY
fra
qualche giorno, vuoi che ci parli o passi direttamente?
»
Lei resta un attimo in silenzio e poi afferma.
« No, no…Figurati lascia perdere. Scusa se ti ho disturbata. Ci
sentiamo »
E riattacca. Osservo il telefono per mezzo minuto e poi mi volto verso
Tom.
« Che avete combinato tu e Chris a quella povera ragazza? »
« Io non le ho fatto proprio niente » Lo guardo scettica. « Verrai alla
premiere, quindi? »
« Chissà perché ci credo poco… » Decido di ignorare la sua domanda. Ho
dato per
scontato di andare con lui, ma forse sono ancora in tempo a fare marcia
indietro, se non vuole.
Lui mi guarda perplesso e poi sorride divertito.
« Ho solo aiutato Chris a rompere il ghiaccio…» Poi si fa serio. « E
non hai
risposto alla mia domanda » Lo guardo rimanendo in silenzio. «
Verrai…con me? »
Aggiunge a bassa voce e gli sorrido.
« Solo se mi spiegherai dettagliatamente questa storia mentre andiamo
in
ospedale » Gli dico prima di rubargli un bacio, lui riafferra la sua
giacca
aprendomi la porta.
«D’accordo,
ma l’ha chiamata Chris
o no? »
∽
Salve.
Allora,
vediamo un po’….Avete avuto il
capitolo di solo Alex Pov,
non riesco a capire se ne
sono pienamente soddisfatta oppure no, quindi fatemi sapere la vostra
opinione.
È assolutamente importante per me sapere, mi va bene anche un “datti
all’ippica” basta che vi fate vivi, o silenti lettori.
Tornando
alla storia, Tom e Alex ce
l’hanno fatta…Adesso dovranno affrontare Iz
e Robert,
soprattutto Alex che è stata molto più dura con entrambi.
Con
questo vi saluto al prossimo capitolo
che sarà il penultimo. *sigh sob*
Baci
Cocchi