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Autore: Cocchi    11/01/2013    3 recensioni
L'amore è qualcosa di dolce come il profumo di una rosa, ma per poterlo cogliere si rischia di ferirsi con le spine del suo stelo. Le nostre due protagoniste scopriranno presto cosa vuol dire. Nata da una collaborazione fra me (Cocchi) e Nihal_11, speriamo di avervi incuriositi un po', fateci sapere. Due nuovi personaggi e un po' tutto il cast di The Avengers, ma principalmenta Robert Downey Jr e Tom Hiddleston
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Downey Jr., Tom Hiddleston
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Canzone del titolo:http://www.youtube.com/watch?v=MqADOk6NtYI

My heart was talkin' to my headSaid, "I've loved once, I'll never love again"
And now all I do is look around for you

[Alex POV]
Sobbalzo quando il telefono inizia a squillare.

Cerco di mettere a fuoco la stanza dove mi trovo immersa nell’oscurità, il telefono trilla e si illumina sul tavolino poco distante da me. Qualcuno al mio fianco mugola, mi allungo e afferro il telefono.
« Pronto? » Rispondo con la bocca impastata.
« E’ nata…è tre chili e cento. »
« David! » Ok, adesso sono sveglia.

Sono a casa di mia sorella e stavo dormendo sul divano.

Mi volto allarmata alla mia destra per scorgere il profilo di Tom, sta dormendo. Mi sposto sul divano e vado in cucina dove accendo la luce. « Bene…Zoe come sta? »
« Sta benissimo…Però rimango a farle compagnia, ti spiace restare lì tutta la sera? » Chiede lui ed io sorrido.
« Rimani pure…qui va tutto bene. »
Sì. Tutto bene tolto il fatto che c’è Tom addormentato sul divano di casa tua.
« Ok, allora a domattina. » Mi saluta e io annuisco come se mi potesse vedere.
« Dai un bacio enorme a Zoe da parte mia! » Aggiungo.
« E tu dallo ad Hayleen » Mi dice lui.
« Sarà fatto. La riempirò di baci » Riattacco finalmente rilassata. 
« Tutto bene? » Sobbalzo e mi volto verso il ragazzo che è in piedi sullo stipite della porta, gli occhi mezzi chiusi e sbadiglia.
« Non volevo svegliarti, mi spiace… » Gli dico dispiaciuta.
« Io non volevo dormire sul divano di tua sorella…direi che siamo pari » Abbozza un sorriso mentre io annuisco. « Ad ogni modo…E’ nata? » Mi chiede sorridendo.
« Sì, sì…è un fagottino di tre chili e cento, inoltre Zoe sta bene » Gli dico e non posso fare a meno di sprizzare gioia da tutti i pori.
« Bene…Auguri!! » Mi dice entusiasta muovendo le mani come è abituato a fare ogni volta che parla.
« Grazie » Rimango in silenzio per un attimo poi mi faccio coraggio. « Ti sistemo il divano puoi finire di dormire lì se vuoi.. » Lui scuote la testa grattandosi la nuca.
« No, non occorre »

 In quel preciso momento mi accorgo che: non voglio che se ne vada.
« Insisto. Sono le tre di notte e sei ancora mezzo addormentato. » Affermo seria « Non voglio averti sulla coscienza » Aggiungo come per salvarmi in calcio d’angolo.
Lui abbozza un sorriso.
« Se insisti »
Vado a prendere le lenzuola in camera di David e Zoe e poi le appoggio sul divano. Prima di iniziare a sistemargli il letto, però devo sapere.
« Tom…perché dormivamo tutti e due sul divano? » Gli chiedo.

« Ti sei addormentata mentre piangevi addosso a me e mi spiaceva svegliarti » Risponde calmo e accenna un sorriso.
« Ah » Arrossisco sotto il suo sguardo e afferro il lenzuolo « Mi dispiace »
« Eri molto carina… » Lo guardo perplessa e lui si siede sul divano facendomi segno di prendere posto accanto a lui. Ubbidisco e lui mi guarda dritto negli occhi. « Stai meglio?  »
« S..sì… » Sento la necessità di spostare lo sguardo dal suo, ma non ci riesco.

 Non voglio abbandonare quegli specchi nell’infinito, lui sorride sollevato.
« Bene…Era quello che volevo sapere » Afferma battendo le mani sulle ginocchia.
« Tutto qui? » Gli chiedo quasi delusa.

« Bhè sì… » Afferma come se fosse una cosa ovvia.
« Mi hai quasi spaventata…Eri così serio… » Gli dico.

Non so bene cosa mi aspettassi, ma di certo non una cosa del genere.
« Ero preoccupato » Ammette e mentre lo fa sposta un attimo lo sguardo sulle sue mani, poi torna a guardarmi negli occhi. « Ti sei addormentata nelle lacrime fra le mie braccia, non sapevo che fare »
« Mi dispiace » Gli dico abbassando lo sguardo.
« Non voglio che ti dispiaccia lo rifarei altre mille volte, ma vorrei tanto sapere cosa c’è… » Mi dice lui e mi arrendo al suo sguardo.

« Non lo so »

« Su cosa sei così confusa?» Mi chiede quasi divertito.
« Su tutto…tutto questo… » Gesticolo e non so bene neanche cosa voglio dire e alla fine esplodo « Insomma ho una nipote di quattro anni che non solo mi capisce meglio di me, ma mi dà anche consigli amorosi! »

Tom sorride e mi posa una mano sui capelli.
« E che ti avrebbe detto? »

« Che tu le piaci molto » Lo guardo di sottecchi. « Ma che se piacevi a me mi concedeva di stare con te… » Dico ridendo fra me e me e per smorzare l’imbarazzo, non ci credo che sto dicendo una cosa del genere.
Lui ride di gusto.
« Mi piace Hayleen » Afferma convinto.
« Beh, se ti piace posso mediare…fareste una bella coppia » Lo guardo sorridendo e solo in quel momento realizzo che è più vicino di quel che pensavo.
Deglutisco a fatica mentre sposto lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi per poi tornare sulla sua bocca. Sento il suo respiro sulla pelle e istintivamente chiudo gli occhi.
« Zia… » Sobbalzo e apro gli occhi  per trovare quelli di Tom incredibilmente vicini la sua mano è poggiata sulla mia nuca. È sorpreso almeno quanto me, ma si affretta a sorridere a mia nipote.
Io sono più lenta, più frastornata.
« Piccola… Tutto ok? » Gli chiede lui.
« Devo andare in bagno… » Mi alzo e afferro la manina di Hayleen l’accompagno al bagno e poi di nuovo a letto come un automa; poi prendo un grosso respiro e torno in salotto. Tom sta sistemando le lenzuola sul divano, ma si ferma quando mi sente rientrare e mi sorride. Come fa ad essere sempre così calmo e soprattutto bello. Io ho lo stomaco sottosopra.
« Ehm…Dicevamo? » Accenno un sorriso avvicinandomi.

« Credi che tua nipote volesse sabotarci? » Mi chiede mentre lo raggiungo e scoppio a ridere sotto al suo sguardo e anche lui sorride mentre mi accarezza i capelli.
« Credi che sia giusto…tutto questo? » Gli chiedo mentre le sue mani scendono a carezzarmi le spalle.
« Tecnicamente non è successo ancora niente… » Mi guarda serio ma mantenendo il suo sorriso, io scuoto la testa divertita e frastornata insieme. « Anche se ormai mi sono largamente compromesso, credo » Dice aggrottando la fronte, scuoto leggermente la testa guardando il pavimento, poi sollevo di nuovo il volto per  guardarlo, per cercare di spiegargli quello che provo e penso.

In quel momento le nostre labbra si incontrano.

Come era successo a Londra.

Sono passati solo pochi mesi ma sembrano un’eternità. Ne sono successe troppe nel mezzo, i nostri cuori sono stati spezzati e rimessi a posto; e tutto questo rende le sue labbra più invitanti. Stavolta non interromperei il contatto, adesso le sue labbra non sono un errore di misura, sono necessarie. Ci allontaniamo subito di pochissimi millimetri per tornare a baciarci di nuovo, stavolta più a lungo, più a fondo, con più passione. Intreccio le mani fra i suoi capelli corti mentre lui le incrocia sulla mia vita, facendo aderire il mio corpo al suo. Tutta l’ansia e la tristezza provate in questi giorni si sono come dissolte da quando le sue braccia mi hanno stretta a sé e forse anche da prima. Capisco che in questi baci c’è molto di più di quello che sarei stata capace di spiegare a voce o che avrei potuto capire scervellandomi su questa situazione.

 

****

 

Mi sveglio sentendo la porta di casa chiudersi, apro lentamente gli occhi mentre metto a fuoco la stanza nella semi oscurità; è giorno perché dalla finestra filtra un po’ di luce. Sorrido mentre sento il braccio di Tom sopra la mia vita la sua mano è posata sopra la mia pancia, ascolto il suo respiro fra i miei capelli vicino all’orecchio e perdo un battito mentre il mio sorriso si allarga ancora di più. 
« Ehm…Ehm… »
Sollevo il volto ancora sorridendo come un ebete mentre David mi guarda dubbioso. Deve essere stanco morto lo vedo dalla sua faccia, sguscio via dal divano e dalla presa di Tom e vado ad abbracciarlo.
«Come stai? Come sta Zoe? Com’è la piccola? »Lo tempesto di domande e lui sorride.
« Sto bene…e anche Zoe e Taylor  è stupenda » Torno ad abbracciarlo ancora son troppo felice.
« Non vedo l’ora di vederla » Affermo.
« Puoi venire quando vuoi, lo sai… » David indica il divano. « Puoi venire con lui » Lo dice come se nulla fosse e ride al mio imbarazzo.
« Io…Noi…Cioè non è successo niente » Affermo cercando di giustificarmi.
« Lo so…C’è mia figlia di là… » David si sposta verso la cucina « Vuoi del caffè? »
« Sì…Grazie… » Rimango perplessa della sua reazione disinteressata, alla fine ha pur sempre trovato la sua cognata preferita che giaceva sul suo divano con un ragazzo.

Lo seguo in cucina e sto per dire qualcosa del tipo “ Non mi chiedi niente di Tom?” ma in maniera meno diretta. Lui mi precede.
« Finalmente tu e Tom vi siete avvicinati » Sorride.
« Finalmente? » Gli chiedo sollevando un sopracciglio.
« Oddio, sei proprio lenta, eh?! » David mi guarda divertito. « In questo non assomigli a tua sorella… »
« Io non sono lenta… » David mi guarda perplesso e alla fine sbuffo. « Ok, forse un po’, ma non ho capito a cosa ti riferisci » David sbuffa e comincia a parlare calmo.
« Mi riferisco a te e Tom, al modo in cui ti guarda come se tu fossi il centro dell’universo, al fatto che ti abbia accudita dopo la rottura con Rob e del fatto che tu signorinella hai un sorriso ebete stampato in volto tutte le volte che parli di lui…Tua sorella sarà una sua fan, ma tu…Tu ne sei cotta dalla testa ai piedi »
« Io…Io….Non è vero che sorrido come un’ebete » Cerco di difendermi, ma so benissimo che quel sorriso ce l’ho stampato in volto anche adesso.

Lui mugola sarcastico.
« Era così palese? » Gli chiedo quando mi porge la tazza di caffè.
« Io credo solo che un ragazzo che ha passato una serata intera a farti compagnia mentre stavi con Hayleen, deve per forza provare qualcosa per te » David mi sorride e beve un sorso di caffè.
« A lui piace molto Hayleen… » Cerco di trovare una scusa, non so nemmeno io perché e David mi prende le mani fra le sue.
« Non è sbagliato quello che provi. »
Sento le lacrime salirmi agli occhi ed è una cosa che odio, ma al contempo mi sento svuotata dall’ansia che mi prendeva lo stomaco.
Annuisco mentre prendo un grosso sorso di caffè.
« Se non ti spiace adesso mi butto sul letto… » Si alza e fa per raggiungere la sua camera.
« Sveglio Tom e ce ne andiamo »
David annuisce e sbadiglia in risposta.

Io raggiungo il divano e rimango un attimo a guardare Tom che dorme. Gli passo una mano fra i capelli corti e inevitabilmente sorrido mentre giocherello con uno dei suoi riccioli. Muovo leggera la punta delle dita lungo il suo profilo fino a che non incontro la leggera barba che gli circonda la bocca e mi chino su di lui baciandogli le labbra. Sorrido quando lo sento rispondere al bacio e posarmi una mano sopra la testa, mentre mi carezza i capelli.
Quando mi allontano leggermente e i miei occhi incontrano i suoi lui sussurra.
« Buongiorno »
« ‘Giorno… » Vorrei rimanere ferma così con lui ma mi costringo ad aggiungere. « Dobbiamo andare…David è tornato… »
«Ok… » Appoggia velocemente le labbra contro le mie e si alza dal divano.
Una decina di minuti dopo siamo sul marciapiede davanti alla sua auto, lui si offre di accompagnarmi a casa, ma rifiuto il passaggio e lo obbligo ad andare in albergo. Nonostante le sue proteste abbiamo entrambi bisogno di riprenderci da stanotte.

Il divano di mia sorella non è il massimo della comodità e ieri quando ci siamo addormentati erano le quattro di notte e nonostante siano le nove adesso e  entrambi sembriamo freschi e riposati, sappiamo benissimo che non è così. Quindi a malincuore le nostre strade si dividono.

Lui torna in albergo ed io prendo la metro verso il mio appartamento dove decido di farmi una doccia ed una vera colazione dopo di essa.
Sto ancora mangiando quando il mio telefono squilla. Rispondo con la bocca piena.
« Pvonto? »
« Alex? » Ingoio il boccone e torno a parlare.
« Tom! »
« Stavi mangiando? » Lo sento ridere dall’altra parte della cornetta .
« Sì, stavo finendo colazione… » Confermo staccando un pezzo di cioccolata dal biscotto posato accanto alla tazza e portandolo alla bocca.
« Volevo invitarti a farla insieme… » Dice leggermente demoralizzato.
« Oh, mi dispiace…Ma possiamo pranzare insieme…sempre se ti va… » Aggiungo di risposta, ancora titubante.
« Certo, vengo a prenderti verso mezzogiorno e mezzo, anzi no facciamo prima così andiamo a trovare Zoe, che ne dici? » Mi chiede ed un sorriso enorme mi si affaccia sul volto.
« Dico che è perfetto »
« A fra poco »  Riattacco.

Se lo avessi avuto davanti gli sarei saltata al collo quando ha proposto di andare a trovare Zoe; non vedo l’ora di rivedere mia sorella e di conoscere la piccola Taylor e adoro il fatto che Tom lo sappia e lo capisca.
Finisco la mia colazione mi metto una maglia e un paio di jeans. Mentre aspetto che Tom arrivi inizio a sistemare il caos che regna in casa mia, ci sono foto ovunque, le riviste contenenti i miei scatti sono sparse sul tavolo che tengo davanti alla tv o sul divano, le raggruppo e le sistemo ordinate in una pila su una mensola.
Sto mettendo una serie di magliette in lavatrice quando suonano alla porta, faccio scattare il portone dopo aver detto il piano al citofono e finisco di mettere i vestiti a lavare appena in tempo per farmi trovare davanti alla porta dai due occhi più belli che io conosco.
« Ciao… » Tom si guarda intorno mentre si avvicina ad abbracciarmi, mi sento un po’ in tensione e anche in imbarazzo combattendo fra la voglia di baciarlo e la necessità di capire se è quello che vuole anche lui.  « E così…È qui che vivi? »
« Già…da poco…devo ancora sistemarla come vorrei… » Affermo guardando il mio salotto poi decido di dirigermi in cucina. « Posso offrirti qualcosa da bere? »
« No, grazie » Lui mi parla dal salotto mentre continua a studiare la stanza, io mi verso un bicchier d’acqua e sto bevendo quando mi raggiunge.
« Mi piace la foto che hai deciso di incorniciare e appendere al muro sopra la tv…E’ un bel tramonto »Sorrido e sto per dirgli che è una foto che ho scattato un paio di anni in Australia, ma lui indica il mio frigo. « Quella non  me l’hai data quando mi hai portato le foto a Londra… » Mi giro guardando il frigo seguendo il suo dito e guardo la foto di lui e Robert, lui si avvicina e la stacca delicatamente dalla calamita « E’ carina…la voglio »
« Te ne farò una copia se proprio ti piace tanto… » Faccio per riprenderla, ma lui la sposta dalla mia presa.
« Mi prendo questa grazie »
« Ma quella è mia! » Faccio per riprenderla ma lui la porta sopra la testa, decisamente fuori dalla mia portata « Dai…Tom!! »
Lui ride e mentre sto ancora lottando per afferrare la foto mi ruba un bacio a fior di labbra che mi lascia per un attimo ferma sul posto. I nostri sguardi si incontrano e della foto non mi importa più niente, mi avvicino a lui e lo bacio di nuovo. Ancora devo capire come faccio già ad essere completamente assuefatta alle sue labbra contro le mie e alla sua lingua che gioca con la mia mentre sento le sue mani percorrermi la schiena. Sento la fotografia aderire sul mio fianco destro e sorrido mentre gli mordo il labbro inferiore.
« La fotografia…puoi appoggiarla sul bancone… »
Sposta la testa leggermente spiando da dietro la mia spalla dove si trova il bancone e appoggia la foto sulla superficie di legno continuando a cingermi con la mano libera.
Quando riesce nell’operazione appoggia di nuovo la mano sulla mia schiena e posa le labbra dietro il lobo del mio orecchio sinistro.

Sento i brividi salirmi lungo la spina dorsale mentre anche io lo bacio sul collo. Le sue mani si muovono lungo il bordo della mia maglietta mentre le mie si stringono sulla superficie della sua giacca di pelle. Le sue labbra si spostano lungo il mio collo mentre il mio corpo aderisce al suo spinto dalle sue mani che adesso aderiscano alla pelle della mia schiena sostituendo il cotone della maglia. Torno a cercare le sue labbra con le mie mentre sposto le mie mani sulla zip del suo giubbotto, abbassandola con decisione. Lui mi sorride mentre gliela sfilo con decisione e torno a baciarlo mentre la lascio cadere sul pavimento. Lui mi solleva leggermente di terra mentre gioca con il bordo della mia maglietta e di conseguenza anche dei jeans facendomi impazzire, ma d’altronde credo di stare facendo la stessa cosa passando le mani sul suo petto al di sotto della sua maglia senza toglierla. Lo sento che mi vuole almeno tanto quanto io voglio lui.
Il mio telefono inizia a squillare e ci immobilizziamo.

Io con le mani sul suo petto e lui che continua a muovere lentamente le dita lungo i miei fianchi, sospiro afferrando il cellulare e rispondendo.

« Pronto? » Rispondo e cerco di allontanare Tom che nonostante sia al telefono mi sta baciando il collo mentre mi è alle spalle.

« Ehy Alex! Ti ricordi di me? » Ehm… no! E adesso tirerò un pestone a Tom se non la smette di torturarmi così! « Sono Charlotte. Ci siamo incontrate alla premiere. »
Ahn!! Ecco chi è!!
« Ciao Charlotte!! » Mi giro verso Tom guardandolo male e lui solleva le mani al cielo. « Come stai? »

« Io benone, tu? » Mi chiede e sto per risponderle che sto benone anche io, poi aggiunge « Ti sento leggermente affannata »
« Ehm… » Guardo Tom mentre mi sento avvampare le guance. « Sto benissimo » Lui sorride soddisfatto e gli do le spalle cercando di concentrarmi sulla ragazza al telefono. « Qual buon vento ti ha portata a telefonarmi? »

«Ehm... mah niente in particolare, volevo salutarti, sapere come va...» Indugia qualche secondo, ma si sente che sta per dire qualcos'altro. «...e per sapere se, casualmente, tu, sempre per caso, avessi, non so, avuto notizie di... ehm... Chris... per sentito dire, cioè... è vivo? » Aggrotto la fronte. E per un attimo penso che Chris è sempre nel mezzo a rompere le scatole.
« Credo che sia vivo, ma anche io non lo sento da un bel po’… » Poi mi azzardo a chiedere « Che ha combinato quel deficiente? » Tom si sposta guardandomi sorpreso e poso una mano sul telefono prima di parlargli. « E’ quella ragazza che ho conosciuto ad Hollywood »
« L’ha chiamata Chris? » Guardo lui perplessa e credo che mi manchi un passaggio. Ad ogni modo ripeto la stessa domanda che Tom ha fatto a me a lei.
« Ti ha chiamata? Siete usciti ed è sparito quell’ imbecille? » Dico sentendomi montare la rabbia addosso. Questa povera ragazza era tanto carina e lui le avrà spezzato il cuore…E tutto per colpa mia, mi siedo affranta sul divano mentre Tom continua a guardarmi curioso.
« Ehm veramente non mi ha mai chiamata… » Ammette lei al telefono ed io sollevo un sopracciglio. Questo è strano. « Non che mi aspettassi chissà cosa, ma insomma il numero ce lo siamo scambiati… »
« Uhm… » Rimugino fra me e me, poi sorrido al telefono. « Ascolta io Chris dovrei vederlo per la premiere di The Avengers che si terrà qui a NY fra qualche giorno, vuoi che ci parli o passi direttamente?  »
Lei resta un attimo in silenzio e poi afferma.
« No, no…Figurati lascia perdere. Scusa se ti ho disturbata. Ci sentiamo »
E riattacca. Osservo il telefono per mezzo minuto e poi mi volto verso Tom.
« Che avete combinato tu e Chris a quella povera ragazza? »
« Io non le ho fatto proprio niente » Lo guardo scettica. « Verrai alla premiere, quindi? »
« Chissà perché ci credo poco… » Decido di ignorare la sua domanda. Ho dato per scontato di andare con lui, ma forse sono ancora in tempo a fare marcia indietro, se non vuole.
Lui mi guarda perplesso e poi sorride divertito.
« Ho solo aiutato Chris a rompere il ghiaccio…» Poi si fa serio. « E non hai risposto alla mia domanda » Lo guardo rimanendo in silenzio. « Verrai…con me? » Aggiunge a bassa voce e gli sorrido.
« Solo se mi spiegherai dettagliatamente questa storia mentre andiamo in ospedale » Gli dico prima di rubargli un bacio, lui riafferra la sua giacca aprendomi la porta.

«D’accordo, ma l’ha chiamata Chris o no? »

Salve.

Allora, vediamo un po’….Avete avuto il capitolo di solo Alex Pov, non riesco a capire se ne sono pienamente soddisfatta oppure no, quindi fatemi sapere la vostra opinione. È assolutamente importante per me sapere, mi va bene anche un “datti all’ippica” basta che vi fate vivi, o silenti lettori.

Tornando alla storia, Tom e Alex ce l’hanno fatta…Adesso dovranno affrontare Iz e Robert, soprattutto Alex che è stata molto più dura con entrambi.

Con questo vi saluto al prossimo capitolo che sarà il penultimo. *sigh sob*

Baci

Cocchi

  
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