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Autore: Manuele93    11/01/2013    0 recensioni
Una storia completamente inventata, narra della vita in un paese di nome San Cesc'ammare.
Storie surreali e linguaggio paesano. Seguite le divertenti storie di questi personaggi decisamente fuori dal comune.
LA PRIMA STAGIONE E' COMPOSTA DA 15 EPISODI.
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Scritto da Manuele e Serena.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Racconti D'Aveno'
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Racconti D’Aveno 1x07:

Se Semo Amate Tante

 

Giovanna è sempre stata una brava donna, una brava madre, una brava amica, ma soprattutto è sempre stata a fianco al marito, non ha mai dubitato di lui, e lo ha sempre sostenuto e amato fin dal primo giorno. Purtroppo nessuno sapeva, che a quella brava donna, madre, amica e moglie stava per cambiare radicalmente la vita.

Giovanna e Tibberio sono sempre vissuti a San Cesc’ammare, e fin da quando erano piccoli hanno sempre avuto una simpatia reciproca.

All’epoca del liceo questa simpatia si trasformò in un qualcosa di più che una semplice amicizia. Iniziarono ad uscire insieme e giorno dopo giorno i loro sentimenti crescevano sempre di più. Insomma, in poco tempo si innamorarono.

I due trascorrevano insieme tutte le giornate, sedevano vicini a scuola, e il pomeriggio “studiavano” insieme.

 

Era una giornata fredda a San Cesc’ammare, e proprio in queste giornate, Giovanna preferiva rimanere in casa. Giovanna è sempre stata di suo una persona molto malinconica, e quando il clima si imbruttiva la sua meteoropatia diventava più forte e la faceva sentire triste. Il suo miglior metodo contro la tristezza, era quello di pulire da cima a fondo tutta la casa.

Tibberio intanto sedeva sulla poltrona di casa mentre guardava la televisione.

“Tibbè, scanza li pieda! Fammi puline” disse Giovanna con una faccia smorta.

“Va bena, tanto volevo uscine…” gli rispose Tibberio.

“E dova vai?”

“Vado a comprane li dorcia, c’ho voja”

“Si vabbè mo li dorcia! Per una volte che stiamo a casa insiema senza Paolo, te devi uscine, co me nun cè stai mai, e… pura si me fai tanti regala io e te nun abbiamo più er rapporto de prime” disse Giovanna.

“Lo sane che nel momente in cui aveva più bisogne de te, io te sentive distanta, adesso perdonama ma nun riesche a statte vicine”

“Io ti sone sempre stata accante, e nun puoi dine che nun è vere, fin da quande ci siamo conosciute, abbiame sempra avuto un rapporte invidiabila, ora nun capische cosa è successe”

“Beh… nun lo sone, ora esche ti prende i dorcia pura a te”

 

Nel maggio del 1985 Tibberio affittò per telefono uno di quei piccoli aerei ai quali vengono attaccati degli striscioni.

Era un caldo pomeriggio di maggio, quando Tibberio telefonò a casa di Giovanna. Lei rispose.

“Amora! Affacciete alla finestre!” disse Tibberio entusiasta.

“Aspette che me sto a taja le unghia de li pieda” rispose Giovanna.

“Dai amora, smettila e affacciete”

“Ok, ma se è na stronzata domana te mene” disse Giovanna mentre si affacciava alla finestra.

“Hai viste?? C’è un aereo!”

“Sine… sta qua sopre, porta uno strisciona, c’è scritte ‘Lavandini da Pippo’… lo vede che domana te deve menara?”

“None! Aspette… Aspette che se gire!”

Sul retro del cartellone vi era scritto “Giovanna, mi vuoi sposaro?” quando lei lo lesse, si mise a piangere.

“Uh maronne! Che belle, sine che te voja sposara, sei l’amora della mia vita” disse in lacrime.

“Allora va bena! Arrive subita da tene, perché cosìne te do l’anelle e un basciuo“

I due si sposarono il 17 febbraio del 1986, in un matrimonio in grande stile e con molti parenti e amici. Naturalmente il menù era vegetariano nel modo che piaceva a Giovanna, a base di bieta, carciofini, broccoli e salame.

 

Tibberio entrò nel negozio di Dora. Una delle peculiarità di Dora era quella di accogliere sempre tutti con un gran sorriso, era un abile venditrice e ti faceva sentire a tuo agio.

“Tibbè! Allora come stane oggia?” Dora si rivolse a Tibberio con il suo classico sorriso.

“Un po’ malo, me senta un po’ trista…” rispose Tibberio.

“Lo sane che puoi contara sempra su di me, se ne vuoi parlane sai dove stone, finische di servira questi clienta e venghe da te”

Dora finì di servire i clienti, e si diresse verso Tibberio. In quel momento Ada entrò nel negozio e fece la fila.

“Ada! Ciao! Come si belle oggia, come stane tu sorelle?” chiese Dora.

“Tutto bena! Sto ‘na bomba! Ciao Tibbè fatte da mbasciuetto!” rispose Ada, e successivamente salutò anche Tibberio.

“Allora, io voglie unu pochine de bignette ar cioccolate, e un maritozzelo con la panne” disse Tibberio.

“Va bena, te ce li mette pure due bignette alla bieta pe tu moja?” chiese Dora.

“Metticili và…” rispose Tibberio scostante pensando alla moglie.

Dora impacchettò i bignè e glie li diede.

Intanto Giovanna stava sistemando i cassetti, vide un album fotografico e lo aprì.

Dentro c’erano le foto del loro viaggio di nozze d’argento.

 

Uno degli anni più tristi nella vita di Tibberio e in quella di Giovanna, fu proprio il 2011, l’anno in cui festeggiarono i loro 25 anni di matrimonio.

Il 17 febbraio di quell’anno, si risposarono in chiesa e successivamente partirono per il loro viaggio di nozze in Grecia. Quella fu forse la vacanza più bella di sempre per la coppia, ormai avevano un figlio di quasi 15 anni e staccare un po’ da casa gli fece bene.

Passarono due settimane all’insegna dello svago, ubriacandosi e ridendo come matti, girando per casinò o semplicemente rinchiudendosi nella loro camera d’albergo. Si sentirono nuovamente giovani, e il loro amore si fece sempre più grande.

Purtroppo non durò per molto, due giorni dopo che loro tornarono a San Cesc’ammare, il 5 marzo, la madre di Tibberio venne a mancare. Lui passò un periodo di dolore, si rinchiuse in camera, era sull’orlo di una depressione. Giovanna doveva fare i conti con i sentimenti che provava per la suocera, che lei considerava come una seconda madre, e con la depressione del marito. Tibberio era incontentabile, non voleva parlare con nessuno e accusava la moglie di essere distaccata, lei cercava di fare di tutto per aiutare il marito ma lui non se ne accorgeva, e la sofferenza di Giovanna divenne enorme. Il marito piano piano si cominciò a distaccare da lei, lasciando solo un dolce ricordo di quello che erano una volta.

Negli anni seguenti le cose non migliorarono, anche se Giovanna provava costantemente a ricucire il rapporto con il marito, mantenendo la dolcezza nelle parole e “viziandolo” quando gli portava la colazione al letto.

Naturalmente lui si riprese dalla depressione ma non riuscì più a capire la moglie, diventando incontentabile.

In un certo periodo della sua vita, Tibberio iniziò costantemente a fare regali alla moglie, illudendola che qualcosa si fosse ricostruito.

 

Giovanna aprì un cassetto, nel quale intravide dei documenti che pensava fossero importanti. I due mettevano sempre i fogli “da non perdere” in una cartellina.

Incuriosita li lesse, e vide che erano due biglietti per la Calabria, la cui data di partenza era fissata per l’8 aprile, esattamente la settimana successiva a quella corrente. In quel momento si emozionò, non pensava che il marito avesse deciso di portarla in viaggio, e ricordando la Grecia ne fu entusiasmata nel pensiero di poter rivivere un’altra volta quelle emozioni.

Il telefono squillò, e lei rispose.

“Pronte?” disse Giovanna.

“Giovàà!!! Come sta-NEH!?” chiese Carmelona.

“Mah… non c’è malo… tu che me disciua?”

“Nienta Giovà, lasciama perdera, la prossima settimane deve partira per andara in Calabrie… Lì faremo le audiziona per Miss Carmelona 2013”

“Davvera? Uh maronne! Forsa pura io ci vade, però nun sone sicure, forsa è una soprese”

“In che sen-SEH!? Vabbè, beata a chi te capisciua! Comunqua io ce vade l’otte aprila… tu?”

In quel momento un brivido percorse la schiena di Giovanna, e chiuse il telefono violentemente.


*Commento degli autori*

In questa puntata abbiamo voluto rivoluzionare tutto. La storia ormai sta prendendo forma, ed è proprio per questo che vi abbiamo voluto raccontare le vicende di questi due personaggi principali.

Volevamo far luce sul loro passato, ma sopratutto, volevamo fossero chiare le motivazioni per cui il rapporto di questi due personaggi è andato degradandosi con il tempo. La nostra è una fiction prevalentemente comica, ma come sempre la vita non è mai rosa e fiori, e purtroppo anche per i nostri personaggi è così. Continuate a seguirci!

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