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Autore: DadaOttantotto    13/01/2013    5 recensioni
Joelle, 24 anni, ha un'idea precisa sul suo principe azzurro: dev'essere più vecchio di lei, economicamente stabile e serio
Un giorno, però, incontra Jay, 21 anni, che inizia a farle la corte. Il problema è che lui è tutto il contrario di quello che lei cerca: è più giovane, lavora ogni tanto in un locale come musicista ed è un idiota patentato.
Jay le prova tutte per far colpo... la sua costanza sarà premiata?
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Jay, Joelle e tutto il mondo intorno.'
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PWP cap 2



- 2 -


"Il centro commerciale" sbottò Ronnie. "Stiamo davvero andando al centro commerciale?"
"Una volta ci andavamo quasi tutti giorni."
"Avevamo sedici anni e cercavamo ragazze da rimorchiare."
"Ora di anni ne abbiamo ventuno e ci andiamo per lo stesso motivo" replicò Jay, allacciandosi la scarpa da ginnastica.
Ronnie si lasciò cadere sul letto dell'amico, portandosi un braccio sugli occhi.
Il concetto era ben diverso: Jay cercava una ragazza da rimorchiare, Jay forse ne avrebbe trovata una. A lui toccava fare la spalla. Ma gli andava bene, lo faceva per il suo hermano. Solo che, ogni tanto, avrebbe voluto trovare anche lui una ragazza.
"Ricorda cosa ha detto mia sorella."
"Lo so, è fidanzata. E proprio per questo motivo non farò niente di sconveniente."
Jay terminò di vestirsi, poi si piazzò davanti all'amico e compì un giro su sé stesso.
"Allora?" chiese.
"Vai benissimo" replicò Ronnie senza spostarsi di un millimetro.
"Non mi hai neanche guardato."
"Non serve, so già che vai benissimo" borbottò l'altro. "Hai avvisato tua madre che pranzi da me, vero?"
Sì, doveva averla avvisata. Gli sembrava di averglielo detto la sera prima, mentre lei caricava la lavatrice... o forse l'aveva chiamata a lavoro? No, doveva essere... probabilmente...
Aprì la porta della camera, si sporse nel corridoio e urlò:
"Mamma, pranzo da Ronnie!"
"Potevi dirmelo domani!" gli rispose la donna dalla parte opposta della casa.
No, non l'aveva avvertita.
"Devi andare a prendere tuo fratello!"
"Non può tornare da solo? E' grande, ormai!"
"Charlie NON è grande, Jay! Ha solo sei anni! E no, non può tornare da solo."
Richiuse la porta, sbuffando. Non vedeva l'ora di mettere qualcosa sotto i denti - lo stomaco brontolava già da un po', e, nonostante avesse cercato di ignorarlo, in quel momento non poteva non dedicargli tutta la propria attenzione -, e il dover andare a prendere il fratello a scuola non era il massimo. Vedeva allontanarsi  la prospettiva di un delizioso pranzetto cucinato dalla signora Diaz.
Afferrò la giacca e Ronnie, che nel frattempo si era alzato dal letto, e uscì dalla stanza. Poi attraversò la casa trascinandosi dietro l'amico.
"Arrivederci, signora Miller" esclamò il portoricano passando davanti alla cucina.
Laura si affacciò nel corridoio, un mestolo tra le mani.
"Mi raccomando, riportami mio figlio tutto intero" lo pregò.
"Non si preoccupi, Jay starà bene."
"Veramente parlavo di Charlie..." disse la donna sorridendo, mentre guardava i due uscire dalla porta principale.

Sedette sul morbido divano rosso, raccogliendo le gambe sotto di sé. Un libro tra le mani e una tazza di thé fumante sul tavolino accanto.
Generalmente era così che Joelle passava il suo tempo libero, quando non usciva con Claire o Daniela. O, ma ormai accadeva fin troppo di rado, con Thomas.
Lavorava al giornale locale tre giorni a settimana, per un totale di diciotto ore. Era poco, se ne rendeva conto, ma era quello che doveva sopportare per avere, un giorno, un incarico migliore. Il direttore la chiamava 'gavetta'. Una gavetta che durava da quasi tre anni, però. Era davvero stufa di scrivere necrologi.
"Sto uscendo" esclamò Thomas, distogliendola dai propri pensieri.
Chiuse il libro e lo depose sul tavolino.
"Vai a lavoro?" gli chiese.
"Già. Ho ancora alcuni compiti da correggere, poi alle tre ho una lezione."
All'inizio, quando ancora era una studentessa del corso di giornalismo, trovava davvero interessante uscire con un professore. Era sbagliato, se ne rendeva conto, ma si era sentita attratta da Thomas sin dalla sua prima parola. Non solo per la sua bellezza, che era indubbiamente una delle sue migliori caratteristiche; il cervello di quell'uomo, l'intelligenza, era ciò che l'aveva spinta ad accettare il suo invito a cena.
Da un po' di tempo, però, non era più così sicura che fosse stata una buona idea. Aveva imparato a sue spese quanto il lavoro fosse importante per il suo compagno. E con il passare dei giorni lo aveva sentito sempre più freddo, sempre più lontano. Lui diceva che era il suo modo di amare, lei voleva credergli.
"Quindi non vieni con noi al centro commerciale."
"No, mi dispiace" replicò, rovistando nella giacca alla ricerca delle chiavi dell'auto. "Saluta i tuoi amici da parte mia."
I tuoi amici. Perché non li considerava mai anche come suoi?
"Pensavo che... sai, stasera... potremmo andare a mangiare fuori, magari in quel ristorante carino proprio fuori città. Che ne dici?"
Estraendo le chiavi dalla tasca dei jeans, Thomas la guardò, esibendo uno dei suoi più dolci sorrisi.
"Non ricordi, tesoro? Ho la cena con i colleghi questa sera."
Già, lo aveva dimenticato. Del resto, lui aveva talmente tanti impegni che le veniva sempre più difficile rammentare quando fosse il suo turno di godere delle attenzioni del professore.
Poi Thomas le si avvicinò e, dopo essersi chinato verso di lei e averle concesso un delicato bacio sulla fronte, aggiunse "Domani sera. Domani sera sarò tutto tuo, te lo prometto."
Se ne andò senza aspettare una risposta. Risposta che, tra l'altro, lei non aveva.
Joelle guardò il cellulare. La voglia di uscire era improvvisamente sparita. Forse poteva ancora chiamare Daniela e cancellare il loro appuntamento.

Posò la forchetta e si pulì la bocca con il tovagliolo di carta prima di bere un lungo sorso d'acqua.
"Era tutto buonissimo, signora Diaz!" esclamò.
La donna gli sorrise, iniziando a togliere i piatti dalla tavola.
"Muchas gracias, Jay" rispose.
Daniela aspettò che la madre fosse sparita in cucina; poi tirò fuori il cellulare e lo mostrò ai due ragazzi.
"Poco fa ha chiamato Joelle" iniziò. "Non voleva venire. Ho dovuto sudare le proverbiali sette camice per convincerla."
"Perché non voleva venire?"
"Non me lo ha detto."
"Forse ha saputo che ci sarei stato anche io."
"Lo escludo" intervenne Ronnie. "Dani, Gil e io siamo gli unici a saperlo."
Sembrava quasi una missione segreta, un film di spionaggio. Tutti quei piani, quella riservatezza, non facevano per lui. Ma, Daniela aveva avuto cura di spiegarglielo, non potevano semplice dire a Joelle che anche il fratello e il suo migliore amico sarebbero stati della compagnia: dopo il loro incontro della sera prima si sarebbe rifiutata di venire. E allora gli andava bene fare lo 007 per una volta, se questo serviva ad incontrarla di nuovo.
"Gil arriverà tra un'ora" disse Daniela, interrompendo il flusso dei suoi pensieri "Joelle verrà con Claire e Keilan."
Jay si bloccò e guardò l'amica, confuso.
"Chi è Keilan?"
"Il fidanzato di Claire, no? Da circa quattro anni."
Non fosse stato per l'amicizia che lo legava a Ronnie, sarebbe scoppiato a ridergli in faccia. Tutte quelle prediche sull'uscire con una ragazza fidanzata... e poi lui per primo ci aveva provato un'estate intera con una che non era libera. Solo che quello era un dettaglio che Ronnie aveva preferito tenere per sé. Lo guardò di sfuggita e sorrise. Dal colore della sua faccia, sembrava che Reginaldo fosse già abbastanza in imbarazzo, anche senza il suo intervento.

Eccoci qui con un nuovo capitolo. Contenti? Farò finta di aver sentito qualche sì :)
Bene, ci prepariamo al primo incontro (ufficiale) tra Jay e Joelle. Secondo voi come andrà?
Lasciatemi ringraziare
Pyra, Dafne Rheb Ariadne, Tanny, Rekla992 e Pikky91 per le recensioni allo scorso capitolo, e le 12 persone che hanno cliccato su 'Mi piace'. Ma quanta gente coraggiosa... :)
Bon, ora mi ritiro e corro a prendere l'ombrello per ripararmi dalla pioggia di pomodori marci.
Alla prossima!
Baci8
   
 
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