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Autore: SakiJune    04/08/2007    12 recensioni
ATTENZIONE, SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!
C'è un confine sottile tra ciò che si può e ciò che è giusto fare. Loro lo sanno.
Ma sta scritto tra le pagine di quel libro: un eroe può tornare in vita. In silenzio ne pagheranno il prezzo. E attraverso sofferenze, sfide, alla ricerca della verità, le nuove generazioni ringrazieranno.
"- Guardali, Olympe... mi sembra che il tempo non sia mai trascorso...
- Ma Rubeus, invece stiamo invecchiando eccome!
- Non guardare noi, ma loro. Solo così resteremo giovani nel cuore: guardando sbocciare la gioventù.
Era bello avere un uomo che sa commuoversi. Fino a un certo punto...
- Ma dai, tesoro, stai bagnando tutto il davanzale!"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Luna Lovegood, Neville Paciock, Nuovo personaggio | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Prima di addentrarvi nella storia, ricordate che:
1) E' PIENA DI SPOILER DEL SETTIMO LIBRO DI HP
2) Non per questo tiene conto di tutti gli avvenimenti del libro, ma ne prende ampiamente spunto. E' ambientato nel futuro, circa 14 anni dopo la conclusione di HPDH. quindi: se avete letto DH potreste trovare molte incongruenze, ma se non l'avete letto potreste non capirci nulla...
3) Ho lasciato i nomi in inglese, ma potrei averne sbagliato o dimenticato qualcuno (scusateee)
4) Non sono un'esperta di Harry Potter quindi godetevi la storia senza eccessive pignolerie... anche se qualche saggio consiglio mi farà piacere!




WHY GET BACK ALONE?


Era un pomeriggio di ottobre e gli studenti del primo anno avevano appena lasciato l'aula di Erbologia, chiacchierando e ridendo.
- Albus, aspettami!
- Saremo in ritardo per la prossima lezione, non ho ancora capito come... queste scale ballerine... corri, Scorpius!
I piccoli Potter e Malfoy, incredibilmente, erano amici più che mai.
Il professor Longbottom sorrise, pensando a quando aveva la loro età. Ma non appena si vide solo, quel sorriso si spense, e le sue mani si allungarono sotto il tavolo ad afferrare un libro.

"Segreti della Luna"

Da anni, ormai, non aveva avuto altro pensiero. Troppi erano stati gli amici perduti... sconfiggere il Signore Oscuro era stato doloroso. Li sognava tutte le notti...
Cedric. Sirius. Il professor Dumbledore. Fred Weasley. I coniugi Lupin. Tutti... persino quelli che non aveva mai conosciuto: i genitori di Harry, per esempio. Nella sua libreria figuravano soltanto volumi sulla materia che insegnava a Hogwarts, ma in segreto studiava antichi libri di incantesimi trovati in paesi lontani. Non aveva mai viaggiato, lui, no. Era un'amica a mandarglieli. Una donna sempre in giro per il mondo, in cerca di creature mai viste prima. Una strega bionda e curiosa della vita, il cui nome era Luna Lovegood.

Dumbledore diceva sempre che è inutile aggrapparsi al ricordo dei nostri cari, perché possiamo ritrovarli soltanto dentro di noi. Ciò era vero per Harry, che aveva ritrovato lo spirito di suo padre nel suo Patronus. Era vero per Ron, che prima di lavorare per il Ministero aveva preso il posto di Fred al Weasleys' Wizard Wheezes. Ma non significava nulla per lui, Neville. Non era stato mai legato a nessuno, in realtà. Desiderava semplicemente che i caduti nella lunga guerra contro Voldemort tornassero a vivere. O anche soltanto uno, uno qualsiasi...

Nel libro che stava sfogliando aveva trovato la pozione Wolfsbane, creata da Damocles Belby: un intruglio complicato che, quando lui era studente, solo Piton sapeva preparare. E c'erano centinaia di altri incantesimi per scacciare, calmare, pietrificare, cambiare colore ai lupi mannari. Ma leggendolo gli si era accesa in una speranza in cuore.
Ormai era quasi sicuro che, senza ricorrere alla magia oscura, non era possibile riportare in vita un essere umano, Mago o Babbano che fosse.
Ma a quanto pareva, a credere a quello che era scritto su quel libro...
Doveva parlarne con qualcuno. "Qualcuno dell'Ordine della Fenice" avrebbe detto una volta, e lo pensava ancora. Voldemort non esisteva più, ma il male non sarebbe mai stato sconfitto totalmente. I buoni dovevano restare uniti. Erano parole semplici, ma ci credeva davvero.

Il problema era che parlarne sarebbe stato proprio inutile. Harry e gli altri non erano più dei sognatori, si erano rassegnati al dolore, non avrebbero mai accettato di prendere parte ad una follia simile!
Sì, era una follia.
Sissignori.
Forse era vero, il professor Neville Longbottom stava diventando pazzo. Ma sarebbe andato fino in fondo, anche solo per andare incontro ad una delusione. Provarci, e che cavolo.


Victoire Weasley piangeva nel bagno delle ragazze, così forte che Moaning Myrtle non reggeva il confronto. Piangeva per la vergogna, il dispetto e la disperazione, ma in fondo, piangeva per amore.
Teddy non l'amava.
Era chiaro come il sole.
"Mi dispiace, Vicky". Aveva risposto così alla sua dichiarazione! Davanti a tutti! Gli dispiaceva, ma di che cosa? Di non poterla corrispondere? Di amare un'altra? Di che cosa, stupido di un Lupin?

- Perché le hai risposto così? - aveva chiesto Albus a Ted, mentre andavano a pranzo. - A te piace mia cugina, è evidente. Perché l'hai respinta?
Ted non rispose. Che importava se a lui piaceva o no? Lui non si sarebbe mai messo con una Weasley, punto.
Non voleva confrontare la sua famiglia con quella.
Da una parte c'era una nonna molto triste e molto coraggiosa.
Dall'altra, fratelli, sorelle, cugini... non voleva fare un paragone, ma lo faceva continuamente.
Non se la sentiva di frequentarla, tutto qui. Lo rattristava stare con i Weasley, con qualunque Weasley.
Gli piaceva stare con le persone che capivano la sua situazione. La sua nonna, Andromeda. Il suo padrino, Harry. Il professor Longbottom. E pochi altri.


Harry era nel suo ufficio al Ministero, quando un gufo batté con il becco sul vetro della finestra. L'aprì e prese la lettera che portava il suo nome, mentre il gufo beveva da una ciotola d'acqua lasciata appositamente sul davanzale.
La lettera veniva da Hogwarts. Aspettandosi una comunicazione piacevole, si sedette e cominciò a leggere:

"Caro Harry,
spero di non disturbarti. Volevo soltanto chiederti se avessi un po' di tempo per farmi visita qui a scuola, magari con Ron ed Hermione. Come ai vecchi tempi... vero? Non si tratta di nulla di urgente, ma mi sento un po' inquieto. Insomma, ho bisogno di voi. Grazie, a presto, Neville"

Anche se il lavoro non era poco in quel periodo, ugualmente Harry accettò l'invito, e i Weasley riuscirono ad affidare i figli più piccoli ai nonni e partirono per Hogwarts insieme all'amico.




Se non riceverò recensioni credo che continuerò lo stesso, ma non ne sono sicura... per me è molto difficile perché è la mia prima ff su Harry Potter! Avvisatemi se vado troppo OOC, così metto l'avvertimento nelle note...
Grazie a chi mi leggerà.
SakiJune
   
 
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