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Autore: albaazzurra    16/01/2013    6 recensioni
Seguito della serie 'Mew Mew'. Fatemi indovinare... a molti di voi il finale non è piaciuto vero? Molti di voi si sarebbero aspettati che un certo personaggio sarebbe rimasto sulla terra invece di tornare al suo paese natale... magari un certo alieno dai capelli verdi ed occhi d'oro? Bhe, devo ammettere che io ne sono rimasta molto delusa. Quindi, eccomi qui a continuare la storia, al posto di quegli scansafatiche dei giapponesi ( XD ) concentrandomi su una coppia particolare... la mia coppia preferita ^_^ . Se vi ho incuriosito, leggete! ^^
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Mi spiace ho perso la battaglia…”
 
Una spada. Una spada gli aveva trafitto il torace.
 
“Oh no Kisshu!!”
 
Lacrime. Lacrime calde scendevano dalle iridi rosa sfiorando le ciglia delicate. Improvvisamente fu a pochi metri da lei con il sangue che sgorgava dal petto.
 
“Kisshu…”
 
Lo accolse tra le sue braccia mentre lui tentò di aprire gli occhi.
 
“Sai Strawberry, in fin dei conti sono fortunato, me ne vado tra le tue braccia… addio per sempre.”
 
Anche lei si sentì trafitta come da una spada ascoltando le sue parole. Continuava a lacrimare divorata dal rimorso e dalla disperazione. Aveva paura. Aveva paura di perderlo. Guardò i suoi occhi d’oro e vide la sincerità dell’amore vero, offuscata dalle sue lacrime.
 
“Ascoltami bene… prima che me ne vada voglio dirti una cosa…” Tenta di alzarsi a fatica.
 
“Oh Kisshu.” Risponde tra le lacrime. Tenta di alzare la testa a fatica.
 
“Io…” Si avvicina alle labbra rosee. “Io…io-“ il suo ultimo respiro gli blocca il cuore per sempre, mentre si accasciava dolcemente a terra.
 
“NOOOOOO!!!”
 
“NOOOOOO!!!”
 
Un grido avvolse la stanza per l’ennesima volta. Strawberry con il cuore in gola, il respiro irregolare e affannoso e i capelli scompigliati e sudati, si rese conto di essere in camera sua. Con il color nocciola delle sue iridi che aveva lasciato posto anche al rosso dei capillari pulsanti, si accasciò nuovamente sul materasso, tenendo lo sguardo fisso al soffitto incolore, riprendendo fiato, ripensando a quel sogno.
 
Non era la prima volta che sognava ancora la sua morte. La morte di Kisshu. L’alieno con cui aveva combattuto per tanto tempo e che aveva visto morire.
 
“E’ stato tutto un altro sogno…” Sussurrò nel buio.
 
Guardò la sveglia. Erano le quattro del mattino.
Allungò il braccio verso comodino accanto al letto, per prendere il suo diario.
 
Con la chiave appesa al collo lo aprì.
 
Caro diario…
 
Sono le quattro del mattino in questo undici di dicembre. Fa molto freddo, ma l’incubo che viene a farmi visita ogni notte riesce a tenermi al caldo… oltre che a farmi venire il crepacuore. Ricordo bene quel giorno, quell’attimo  in cui vidi Kisshu trafitto da quella spada, i suoi occhi dorati  che si immergevano nei miei e le mie lacrime che ricadevano sulla sua pelle. Ricordo tutto. Ricordo anche quando Kisshu si era avvicinato a me per dirmi le sue ultime parole… Io…io… io che cosa? Forse non lo saprò mai. E’ passato un anno dall’ultima volta che l’ho visto. E probabilmente non lo rivedrò mai più.
 
Strawberry.
 
Rileggendola si rese conto che non era la prima volta che scriveva queste parole. Pagine e pagine scritte in precedenza contenevano più o meno gli stessi contenuti. Ansie, paure, sfoghi, e quasi tutte custodivano qualche piccola lacrima che aveva sbavato l’inchiostro nero della penna.
 
Richiuse il diario e si portò le ginocchia al petto dondolandosi leggermente. Gli scese una lacrima sulla guancia rosea e guardò attraverso la finestra la luna piena che risplendeva scintillante nel blu della notte. Con gli occhi continuava a scrutare il cielo alla ricerca del pianeta di Kisshu Tart e Pai. Continuava a ispezionare le stelle bianche e il blu del cielo e si domandava se Kisshu si ricordasse ancora di lei.
 
“Ah Strawberry, non dire sciocchezze. Probabilmente adesso è con la sua famiglia, ti avrà già dimenticata… e poi… non è assolutamente affare mio ciò che fa Kisshu, non m’importa! Dovrei pensare piuttosto al perché di questi incubi che mi assalgono ogni notte…”
 
Ripensò alla sua fantastica avventura insieme a Mina, Lory, Paddy, e Pam. Ripensò a tutti gli scontri con i Kimeri, le avvincenti battaglie che aveva in un modo o nell’altro sempre vinto. Ma uno dei ricordi più importanti, quello che non riusciva e che non sarebbe mai riuscita a togliersi dalla mente… era quello del suo primo bacio. Le sue labbra, erano state ‘sverginate’ proprio da Kisshu. Anche se lei avrebbe desiderato un bacio molto più romantico, magari sotto la pioggia, in solitudine con la sensazione di avere le farfalle nello stomaco… invece, un bacio spontaneo, e non desiderato avevano varcato la soglia delle sue labbra per la prima volta. Aveva ormai perso il conto di quante volte le sue labbra avessero toccato quelle di Kisshu. Ma se chiudeva gli occhi poteva ancora rimembrare le sensazioni delle sue labbra gelide e morbide.
 
Quei baci… quelle strane pretese nei suoi confronti… per esempio come quando voleva costringerla a fuggire via con lui. Ma anche se avesse voluto non avrebbe mai potuto abbandonare il resto delle Mew Mew e le persone che amava e lasciare che la terra venisse distrutta.
 
 Improvvisamente il ricordo della morte di Kisshu ricominciò a tormentarla. Sentì gli occhi pieni di lacrime che presto sarebbero state riversate sul suo pigiama invernale. Ma invece seppellì la testa nel cuscino e cominciò a piangere. Le venne in mente d’improvviso che l’inizio dei suoi incubi erano collegati al fatto che lei si fosse lasciata con Mark. Esattamente. Mark. Il ragazzo che aveva sempre amato. Lei e Mark si erano lasciati. Dopo tutto quello che avevano passato, dopo tutto quel tempo passato ad amarsi, si erano dati l’ultimo saluto in una sera di aprile. Si ricordò che la stessa notte aveva incominciato o a fare quegli incubi che la assalivano nel modo più pauroso e inaspettato.
 
La ragazza dai capelli cremisi alzò gli occhi e abbracciò il cuscino tentando di immedesimarlo nel corpo snello di Kisshu, senza successo. Ritentò posando leggermente le labbra sulla superficie morbida e profumata, ma anche in quel tentativo era solo la sua immaginazione a lavorare. Il cuscino presto si inumidì delle sue lacrime. Il dolore straziante cominciò a divorarla pezzo per pezzo, e l’immagine del corpo di Kisshu in mezzo a quella pozza di sangue cominciò a buttarle il sale sulla ferita che portava da oltre un anno nel cuore. Cominciò a sussurrare parole impercettibili sulla federa umida. Quando si accorse che erano ormai le cinque e mezzo del mattino finalmente riuscì a chiudere gli occhi e a calmarsi… scivolando in un sonno profondo e senza sogni.
 
---
 
Qualche ora dopo stava distrattamente pulendo un tavolo del ‘Caffè Mew Mew’ con lo sguardo perso nel vuoto. Aveva gli occhi rossi per l’ennesimo sfogo, i capelli in disordine e un fastidioso nodo alla gola e allo stomaco.
 
“Sta pulendo quel tavolo da più di mezz’ora ormai. La solita distrattona, e non è nemmeno arrivata in orario!” Disse la ragazza dai capelli blu notte sorseggiando del tè caldo seduta su una sedia.
 
“Forse le è successo qualcosa Mina, non essere così dura con lei.”
 
“Non prendere sempre le sue difese Lory, sai com’è fatta, è la solita distrattona scansafatiche!!” Rispose Mina alla ragazza dai capelli verdi.
 
“A proposito di fannulloni e distrattoni scansafatiche, ti avevo detto di pulire il pavimento più di mezz’ora fa, e invece te ne stai seduta a bere il tè!” Pam incrociò le braccia assumendo tono di rimprovero.
 
“Perdonami Pam, non volevo di certo farti attendere, eheheheeh!!! Sai è stata solo una minuscola distrazione tutto qui!!” Mina si alzò di colpo dalla sedia mentre venerava il suo idolo di sempre continuando ad inchinarsi. Ma senza accorgersene aveva fatto cadere tutto il vassoio con il tè, i pasticcini e le porcellane sul pavimento.
 
“AH!!!! Perdonamiperdonamiperdonami ti prego!!!! Non volevo, non l’ho fatto apposta lo giuro!!!” Cominciò a raccogliere i cocci dal pavimento mentre si rendeva patetica agli occhi delle sue amiche, continuando a chinarsi implorando perdono alla sua modella preferita. Ma venne interrotta da Strawberry che scansandola leggermente cominciò a raccogliere al posto suo. Senza dire nulla appoggiò tutto sul vassoio ancora intatto, e con gli occhi leggermente coperti dalle palpebre e la bocca socchiusa portò tutto in cucina. Pam, Mina e Lory la guardavano mentre spariva nell’altra stanza. Mina era ancora a terra con la bocca spalancata.
 
“Le è successo qualcosa ragazze!” Disse Lory improvvisamente.
 
“Io ho già intuito di ciò che si tratta…” Disse una voce alle loro spalle.
 
“Chi ha parlato?” Disse Mina non vedendo nessuno. Ma all’improvviso dal lampadario in mezzo alla stanza saltò giù Paddy, che guardava Mina con la lente di ingrandimento.
 
“PADDY!! Ma da dove sbuchi?!”
 
“Un bravo investigatore deve sempre avere un ottimo nascondiglio oltre che un abile travestimento!”
 
“Sta zitta Paddy o di spedisco sulla Luna se continui con questa storia dell’investigatore!”
 
“Io sono Paddy Sherlock, se proprio lo vuoi sapere!”Appuntò lei.
 
Pam e Lory fecero appena in tempo ad afferrare le braccia di Mina, prima che quest’ultima potesse circondare il collo della piccola biondina con le falangi. Cominciò a ringhiare.
 
“LASCIATEMI!!! Devo spedirla sulla luna ho dato la mia parola!!”
 
“Mina ti prego calmati…” cercò di convincerla Lory.
 
Ma Mina continuava a tirare.
 
“Non ci penso nemmeno non mi fermerò fino a che non l’avrò uccisa!!!!”
 
“Mina, calmati subito ti ho detto!!!” Quando Pam parlò Mina si immobilizzò.
 
“Emh… ceeeerto Pam!!” Strattonò via le braccia dalle prese delle sue amiche e si pulì il vestito. Poi prese lo straccio che Strawberry aveva lasciato sul tavolo poco prima e lo strinse.
 
“Su avanti, è l’ora di mettersi al lavoro!!”
 
“Non prima di avere sentito la mia ipotesi su Strawberry, Miss Mina…” puntualizzò la ragazzina con il camice beije strizzando l’occhio.
 
Mina era di nuovo sul punto di esplodere quando Lory intervenne.
 
“Emh… Paddy perché non ce la spieghi più tardi? Magari davanti ad una bella fetta di tort-“
 
Paddy era già corsa via alla ricerca del suo dolce preferito prima che Lory potesse concludere la frase. Sparì lasciando una nuvola di fumo simile a quella che stava emanando Mina dalla rabbia. Solo Pam riuscì a spiccicare una parola. E una sola andava bene per definire la situazione:
 
“Tipico.”
 
---
 
 
Strawberry intanto aveva già portato i cocci delle porcellane rotte nel bidone sul retro del ristorante.
 
Sospirò per poi alzare gli occhi al cielo. C’era qualche nuvola scura che preannunciava l’arrivo dell’inverno. Una leggera brezza cominciò a sollevarle i capelli e a solleticarle il viso procurandogli leggeri brividi lungo la schiena, e gli trasportava le lacrime leggere sulla guancia.
 
Ormai aveva quasi sedici anni. E negli anni precedenti erano successe un sacco di cose: nel bel mezzo dell’adolescenza si era trasformata in una Mew Mew, e doveva vivere in costante allerta per non rivelare il suo segreto, doveva essere sempre pronta a intervenire in qualunque momento in caso di attacchi nemici, si era innamorata di Mark, aveva conosciuto Mina, Lory, Pam e Paddy… e molte altre cose… l’unica situazione ancora stabile era il fatto che lavorasse ancora al ‘Caffè Mew Mew’. E adesso il vuoto che aveva nel cuore continuava a crescere sempre di più, come una voragine senza fine, si era lasciata con quello che credeva essere l’amore della sua vita, ed era tornata ad affrontare una ‘monotona’ vita da adolescente. Era così abituata a trasformarsi quasi ogni giorno in una Mew Mew e combattere contro il male, che ormai i classici problemi adolescenziali, erano quasi una scampagnata.
 
Chinandosi leggermente alzò di poco la gonna dell’uniforme e si guardò la coscia. Vide solo una piccola macchia scura in mezzo alla pelle chiara. Esattamente quel punto poco tempo prima era occupato dal segno di Mew Berry. Le mancava il fatto di dover combattere, le mancavano i vecchi tempi… le mancava Kisshu che continuava a corteggiarla costantemente.
 
‘Ma che cosa pensi Strawberry?! Ti manca un maniaco alieno?!’ questo pensiero cominciò a pulsarle in testa.
 
Rivolse nuovamente gli occhi color cioccolato all’azzurro sopra di lei. Ma non sapeva che c’era qualcuno che la stava lentamente raggiungendo.
Ecco il secondo capitolo… : ) bhe… che dire… spero che vi piaccia.
Ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia, e se vi piace, recensite e
fatemi sapere ;) alla prossima, e grazie ancora by by!!
 
Alba a.
 
  
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