«Qualcosa
dal carrello cari» disse una signora grassottella che
trasportava
un carrello con una quantità enorme di dolci, affacciandosi
nello
scompartimento occupato da Metis, Harry e Gideon.
«Tre cioccorane, due pacchetti di caramelle tutti gusti + 1 e
una brioche di
zucca, per favore.» disse Metis, pagando per tutti e
risedendosi accanto ai
suoi gattini Nefer e Lilith che dormivano sul sedile.
Non poteva ancora crederci: Stavano davvero andando ad Hogwarts!
Ignorando Harry e Gideon che erano impegnati in una partita a scacchi
(la
seconda consecutiva che Harry stava miseramente perdendo), la ragazza
si mise a
guardare fuori dal finestrino osservando il paesaggio che scorreva
mentre
distrattamente addentava la sua brioche. Aveva aspettato con ansia il
momento
in cui sarebbe stata presentata ufficialmente alla comunità
magica ma, adesso
che era arrivato il momento, iniziava a credere che avrebbe deluso le
aspettative di tutti.
Accarezzando il pelo nero del suo gatto, Metis rifletteva su questi
pensieri
quando venne distratta dal rumore della porta dello scompartimento che
si
apriva.
«Quel posto è occupato?» chiese un
ragazzino dai capelli rossi indicando il
sedile accanto a Metis «Il treno è pieno
zeppo...»
«Entra pure.» disse Harry al nuovo arrivato.
«Io sono Harry, Harry Potter, e loro sono Gideon Black e mia
sorella Metis. Tu
come ti chiami?» chiese, guardandolo sedersi un po’
imbarazzato accanto a
Metis.
«Io sono Ron, Ron Weasley.» disse lui,
sorridendogli amichevole «Chi sta
vincendo?» chiese poi, osservandoli giocare a scacchi.
«Sta di nuovo vincendo Gid accidenti!» si
disperò Harry «È la terza volta che
mi batte!»
«Non posso farci niente se sono il migliore!» si
vantò quello, sorridendo con
sufficienza.
«Posso sfidarti io?» chiese Ron «Me la
cavo negli scacchi.»
Gideon scrollò le spalle.
«Come vuoi. Harry lasciagli il tuo posto.» disse,
poi ghignò malignamente «Ron
Weasley preparati a perdere!»
10 minuti dopo…
«Voglio la rivincita!» esclamò Gideon,
irritato per aver perso a scacchi,
mentre Harry e Metis se la ridevano alla grande sui divanetti di fronte.
I
tre avevano deciso che il giovane Weasley era un tipo apposto ed
avevano
iniziato a farci amicizia.
Comunque,
il fatto che non avesse additato i due gemelli come fossero
animali dello zoo probabilmente centrava qualcosa.
«Andiamo Gideon non te la prendere!» rise Ron
«è solo una partita a scacchi non
un duello d’onore.»
«Bravissimo Ron!» si complimentò Metis
«finalmente ho incontrato qualcuno che,
oltre a me, è capace di far abbassare la cresta al piccolo
Black.»
«Sta’ zitta rossa!» disse Gideon
indispettito, girandosi di spalle e mettendosi
a fissare in silenzio il panorama.
Prima che potessero dire altro, qualcuno bussò alla porta
del loro scompartimento.
«Scusate» disse entrando un bambino dal faccino
rotondo «avete mica visto un
rospo?»
Quando loro scossero la testa disse in tono lamentoso: «L'ho
perso!Continua a
scappare!»
«Vedrai, tornerà.» lo
rassicurò Metis dolcemente, mentre gli altri ragazzi lo
ignoravano.
«Sì.» convenne tristemente il ragazzo
«Se lo vedete...»
E se ne andò.
«Non capisco perché si preoccupa
tanto.»commentò Ron «Se mi fossi portato
un
rospo avrei provveduto a perderlo prima possibile. E comunque non sono
certo io
che posso parlare: mi sono portato il topo Crosta!»
Il
topo stava ancora ronfando sulle ginocchia di Ron.
«Potrebbe essere morto e non ci si farebbe neanche
caso.» disse Ron disgustato.
«Ieri ho cercato di farlo diventare giallo per renderlo un
po' più interessante,
ma l'incantesimo non ha funzionato. Guardate, vi faccio
vedere...»
Rovistò nel suo baule e tirò fuori una bacchetta
magica un po’malconcia, ma
aveva appena fatto in tempo ad alzarla in aria che la porta si
spalancò di
nuovo.
Il
ragazzo che aveva perso il rospo era tornato, ma questa volta con lui
c'era una ragazzina che indossava la sua uniforme di Hogwarts nuova
fiammante.
«Qualcuno ha visto un rospo? Neville ha perso il
suo.» disse.
Aveva
un tono autoritario, folti capelli bruni e i denti davanti piuttosto
grandi.
«Gli abbiamo già detto che non lo abbiamo
visto.» disse Gideon, seccato da
quelle continue irruzioni, ma la ragazza non lo ascoltava: stava
guardando la
bacchetta che Ron teneva in mano.
«State facendo una magia? Vediamo!»
Si sedette veloce accanto a Metis mentre Harry, Gideon e Ron la
guardavano tra
il sorpreso e il confuso.
«Ehm... va bene.»
Ron si schiarì la gola.
«Per il sole splendente, per il fior di corallo stupido topo,
diventa giallo!»
Agitò la bacchetta ma non accadde nulla: Crosta era sempre
grigio e continuava
imperterrito a dormire.
«Sei sicuro che sia un incantesimo, vero?» chiese
la ragazza, con tono saccente
«Comunque, non funziona molto bene, o sbaglio? Io ho provato
a fare alcuni
incantesimi semplici semplici e mi sono riusciti tutti. Nella mia
famiglia,
nessuno ha poteri magici. È stata una vera sorpresa quando
ho ricevuto la
lettera, ma mi ha fatto un tale piacere, naturalmente, voglio dire,
è la
migliore scuola di magia che esista, ho sentito dire... Ho imparato a
memoria tutti
i libri di testo, naturalmente, spero proprio che basti... E... a
proposito, io
mi chiamo Hermione Granger, e voi?»
Tutto questo l'aveva detto quasi senza riprendere fiato.
Harry e Gideon lanciarono un'occhiata divertita a Metis che guardava la
ragazza
con occhi illuminati, felice di aver trovato finalmente una ragazza con
la sua
stessa passione per la lettura.
«Anch’io ho imparato a memoria i libri di testo e
sono rimasta stupita di
vedere quante poche cose includa il programma del primo anno! Comunque
io mi
chiamo Metis, Metis Potter, e loro sono Ron Weasley, mio fratello Harry
e
Gideon Black.» disse, indicando i suoi amici con un cenno
della mano.
Rimase
a parlare con Hermione per qualche minuto circa i dormitori dove
sarebbero stati smistati, poi la ragazza se ne andò, veloce
come era entrata,
raccomandando a tutti di indossare le proprie divise.
«Qualunque sia il mio dormitorio, spero che non sia anche il
suo» commentò Ron,
e scaraventò la bacchetta nel baule.
«Non dire così. A me sembra simpatica.»
disse Metis, prima di essere interrotta
dall’apertura della porta dello scompartimento. Ma questa
volta non erano né
Neville, il ragazzo che aveva perso il rospo, e neanche Hermione
Granger.
Entrarono tre ragazzi e uno di loro, biondo di carnagione pallida,
osservò con
interesse Metis ed Harry.
«Vero?» chiese «Per tutto il treno vanno
dicendo che Harry e Metis Potter si
trovano in questo scompartimento. Siete vuoi due?»
«Sì.» disse Harry, guardando gli altri
due ragazzi.
Erano
tarchiati avevano un'aria molto cattiva. Stavano uno di qua e l'altro
di là del ragazzo pallido, e sembravano piuttosto guardie
del corpo.
«Oh, questo è Tiger e questo Goyle.»
fece il ragazzo pallido con noncuranza,
notando lo sguardo di Harry «E io mi chiamo Malfoy. Draco
Malfoy.»
Ron diede un colpetto di tosse che avrebbe potuto benissimo dissimulare
una
risatina. Draco Malfoy lo guardò.
«Trovi
buffo il mio nome, vero? Non c'è bisogno che chieda a te
come ti
chiami. Mio padre mi ha detto che tutti i Weasley hanno capelli rossi,
lentiggini
e più figli di quelli che si possono permettere.»
Si rivolse ad Harry.
«Non tarderai a scoprire che alcune famiglie di maghi sono
molto migliori di
altre, Potter. Non vorrai mica fare amicizia con le persone
sbagliate...? In
questo posso aiutarti io.»
Allungò la mano per stringere quella di Harry, ma il ragazzo
non la prese.
«Credo di essere capace di capire da solo le persone
sbagliate, grazie.» gli
rispose gelido.
«Io ci andrei piano se fossi in te, Potter.» disse
lentamente Draco Malfoy «Se
non diventi più gentile, farai la stessa fine dei tuoi
genitori. Neanche loro
sapevano come ci si comporta. Continua a frequentare gentaglia come i
Weasley e
diventerai né più né meno come
loro.»
Harry, Ron e Gideon balzarono in piedi. La faccia di Ron era rossa come
i suoi
capelli. Ma fu Metis a sorprendere tutti puntando la sua bacchetta
pericolosamente vicino al collo del biondo.
«Ripetilo!» sibilò minacciosa,
stringendo gli occhi in due fessure e scurendo
di poco i suoi capelli.
«Oh, oh, e adesso che cosa ci fai Potter, ci lanci un
incantesimo? Ci prendi a
pugni?» ghignò Malfoy, non notando il cambiamento
e ignorando i due gatti che
soffiavano arrabbiati alle spalle della padrona.
«Sì, se non uscite immediatamente di
qui.» intimò Gideon affiancando Metis.
Draco e i suoi scagnozzi dovevano aver capito di essere in netto
svantaggio,
quindi se ne andarono senza altre parole.
Appena furono usciti, l’atmosfera nello scompartimento si
rilassò non poco.
«Grazie Gideon.» disse Metis guardandolo.
Il ragazzo sorrise.
«Di niente rossa. Anche se mi sarebbe piaciuto vederti
picchiare Malfoy.»
Risero tutti e quattro immaginando la scena, poi Harry
sbirciò fuori dal
finestrino. Stava calando la sera. Le montagne e le foreste si
stagliavano
contro un cielo violaceo e sembrò che il treno rallentasse.
Si infilarono tutti la lunga tunica nera e si misero nelle tasche i
dolci
rimasti.
Dopo aver rallentato, infine, il treno si fermò. La gente
procedette a spintoni
verso lo sportello e poi scese sul marciapiedi stretto e buio. Metis
rabbrividì
all'aria gelida della notte. Poi, sopra le teste degli studenti, si
accese una
luce, e i due gemelli udirono una voce familiare: «Primo
anno! Primo anno da
questa parte! Tutto bene, Harry, Metis?»
Il faccione peloso di Hagrid sorrideva radioso sopra il mare di teste.
«Coraggio, seguitemi... C'è qualcun altro del
primo anno? E ora attenti a dove
mettete i piedi. Quelli del primo anno mi seguano!»
Scivolando e incespicando, seguirono Hagrid giù per quello
che sembrava un
sentiero ripido e stretto. Nessuno aveva molta voglia di parlare.
«Fra un attimo: prima vista panoramica di
Hogwarts!» annunciò Hagrid parlando
da sopra la spalla «ecco, dopo questa curva!»
Ci fu un coro di ‘Ohhhh!’
Lo stretto sentiero si era spalancato all'improvviso sul bordo di un
grande
lago nero. Appollaiato in cima a un'alta montagna sullo sfondo, con le
finestre
illuminate che brillavano contro il cielo pieno di stelle, si stagliava
un
grande castello con molte torri e torrette.
«Non più di cinque per battello.»
avvertì Hagrid indicando una flotta di
piccole imbarcazioni in acqua, vicino alla riva, ed Harry, Ron, Gideon
e Metis
furono seguiti a bordo da Hermione.
Finalmente erano ad Hogwarts.