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Autore: FiveIdiotsAreMyLife    20/01/2013    1 recensioni
Ok... Bene, si comincia. Ciao. Sono una ragazza di 17 anni come tutte voi. La domanda è: voi credete al colpo di fulmine? Quante persone ve l'hanno già fatta questa domanda? Tante suppongo. Beh, credo che ognuna di voi abbia il proprio parere. Io credevo di no. Fino a poco tempo fa. Allora? Avete voglia di ascoltare la mia storia? Beh se ne avete voglia potete leggerla e consigliarla se vi piace.
Non so se sono brava a scrivere. Forse no, forse sì. So soltanto che a me piace tanto. Voi potete giudicarla perchè se la posto qui è per questo. Spero di trasmettervi le mie emozioni. Spero che alcune/i di voi si rispecchieranno nella mia storia, spero di emozionarvi e appassionarvi. Voglio solo che voi leggiate. Poi se non vi piacerà potrete smettere, potrete criticare, potrete dare consigli, sempre con la massima educazione. Non so che altro dirvi...
Grazie per l'attenzione :)
Purple
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Si allontanava e lo vedevo solo da dietro. Potrei riconoscere quelle spalle ovunque. Chino lo sguardo perchè il tipo davanti mi ha appena pestato un piede. Lo rialzai un secondo dopo ed era sparito. Non lo vedo più.

-Sbrigati! Seguici perchè ho io i biglietti e se ci perdiamo, non sali e poi ti lasciamo qui. Come torni poi? Noi non ti aspettiamo! Dopo rimani qui e cosa fai? Torni a nuoto? Poi muori nel mare.- Ed ecco il pessimismo cosmico di mia madre. Leopardi, in confronto, è un motivatore con una margheritina in mano che urla "La vita è bella!". (?)

-Mamma ma che dici? Sai che esistono altre barche e delle cose che volano. Il loro nome è aerei. Troverei un modo per tornare.- mentre parlavo intanto riuscii a salire sulla barca.

Finalmente trovo un posto senza bambini dietro che rompono le balle. Di fianco a me ho un tizio che sembra un depresso. Si tiene la testa tra le mani, con i gomiti appoggiati alle ginocchia e continua a tirar sospiri. Assomiglia molto a Dawson Lily di Dawson's Creek esteticamente.

Nelle cuffie parte Can't Say No di Conor Maynard. Apro gli occhi durante il ritornello che dice Girls, Girls Girls I just Can't Say No, e vedo lui. Sta attraversando la barca e vedo che va verso le scale per scendere dove c'è il bar. Mi alzo di scatto.

-Io vado a fare un giro.- annuncio mentre già mi incammino. Non faccio in tempo a sentire la risposta dei miei, che già sto attraversando di corsa il corridoio tra i due gruppi di seggiole. Scendevo le scale di corsa e andai a sbattere contro una anziana.

-Questi giovani! Hanno perso l'educazione! Hai miei tempi non era così, ragazzina!-

Tentai invano di scusarmi. Quindi ripresi in fretta la mia corsa verso il piccolo bar della nave.

Era di spalle. Stava sorseggiando del caffè. Ne sentivo l'odore. La canottiera le aderiva perfettamente al fisico scolpito e ai trapezi perfettamente in forma.

-Mi devi due fazzoletti, un cerotto e forse anche la vita. Quindi perchè mi hai mentito? - chiesi io irritata.

Si voltò verso di me con i suoi occhi verdi. Intorno al destro aveva una macchia blu, ma che era perfettamente coperta da un nuovo paio di occhiali. Erano sempre Ray-Ban ma stavolta tutti neri.

-Non volevo nascondermi da te. Non ti sarei passato davanti così, se non avessi voluto che tu mi vedessi.Volevo che tu venissi qui.- Non aveva accennato nemmeno alla parola "Scusa", ma nella sua voce baritona e profonda ne notai un'accenno.

-Perchè? Spiegami perchè mi hai detto che tu non eri su questa barca, facendomi passare per una pazza!- Ero profondamente arrabbiata, senza saperne il motivo. Sì, quel ragazzo mi aveva mentito, ma io di lui non sapevo nulla.

-Non lo so.- disse abbassando lo sguardo serio.

-Non importa. Spero che tu ora stia bene. Addio.- stavo per andarmene, quando mi prese per un braccio.

-Non posso spiegartelo.- disse guardandomi negli occhi.- Comunque non mi hai ancora detto come ti chiami, ragazzina fucsia!.- mi sorrise, non solo con le labbra, ma anche con gli occhi. Aveva ancora il labbro che gli avevo medicato, con il mio cerotto. Il ciuffo gli ricadeva perfettamente sul lato sinistro della fronte. Era davvero bello.

-E se non volessi dirtelo, ragazzo malconcio?- lo guardai con un ironica aria di sfida.

-Devo chiamarti Purple? Beh, io sono Davide.- Mi offrì la mano. Ricambiai, stringendogliela, e sentii ancora quel brivido percorrermi la schiena. La portò alle sue labbra carnose e la sfiorò delicatamente, guardandomi negli occhi. Quel brivido che sentivo si stava trasformando in veri e propri tremolii.

-Il mio nome in realtà è Ilaria, ma solo i miei parenti e i professori mi chiamano così.- dissi balbettando. Mi sorrise e spostò lo sguardo verso il pavimento. Probabilmente si era accorto che non ero affatto abituata a essere trattata così da un ragazzo. Sembrava arrivasse da altri tempi. Aveva un modo di fare sofisticato.

-Hai un nome davvero bello. Ti rispecchia molto. Ilarità è sinonimo di felicità, giusto? Beh, tu sei così buffa e quindi rendi le persone sorridenti anche quando sono appena state picchiate. Non capisco perchè non ti fai chiamare così.- Rimasi pietrificata da quel complimento così carino. Sosteneva il mio sguardo. Non potei fare altro che sorridergli.

-Grazie.Se vuoi puoi avere l'onore di chiamarmi così.- dissi solennemente. Scoppiò a ridere.

-Ne sarei davvero felice. Anche se ti avevo chiesto per favore di non farmi ridere che ho un labbro che mi fa male.-

-Mi dispiace, signor Davide.- feci un inchino di riverenza.-Hai fatto la denuncia?- chiesi seria.

-Tutto a posto non preoccuparti. Dimentichiamoci questo fatto spiacevole e, piuttosto, raccontami di te- disse sorridendo. Io ero imbarazzata. Cosa potevo raccontargli di me? Sono una ragazza abbastanza noiosa. Diciamo che conquistare ragazzi non poteva proprio essere una delle cose che mi venivano meglio, quindi i miei argomenti di conversazione erano pochi. Così provai a mentire.

-Sono una tipa scatenata io! Cambio discoteca ogni sera e ho una fila di ragazzi che mi corrono dietro.- abbassai lo sguardo imbarazzata di quello che avevo appena detto. Perchè dovevo mentire? Quando lo rialzai incontrai il suo sguardo. I suoi occhi stavano scrutando i miei in cerca di verità.

-Non è vero in realtà... Cercavo solo qualcosa da dire e, ovviamente, ho detto una cosa stupida.- feci un risolino nervoso, che era un verso davvero strano. Come si può constatare, non sono una persona molto affascinante.

-Che bisogno hai di mentirmi?- mi chiese, guardandomi con quei suoi occhi così verdi e profondi.

-E tu che bisogno avevi di mentirmi?- con quella risposta secca ero riuscita a lasciarlo senza parole. Abbassò lo sguardo imbarazzato, come se nascondesse qualcosa.

-Ok. Hai vinto ragazzina.- I suoi occhi tornarono a incrociare i miei. Le labbra si incresparono in un semisorriso.

-Cosa vuoi sapere di me Davide? Quanti anni ho, dove vivo, che scuola frequento... Chiedimi esplicitamente ciò che vuoi sapere. Io te lo dirò a patto che me lo dica anche tu.

-Quanti anni hai?- chiese.

-17 compiuti due mesi fa.-

-Io 19, compiuti una settimana fa.-sorrise. Quel sorriso sembrava racchiudere tutte le emozioni che Davide provava. Felicità, malinconia, timore, ma soprattutto nascondeva un segreto, che sicuramente non mi avrebbe svelato.

-Che studi stai facendo?-

-Liceo Scientifico.-

-Anche io l'ho frequentato! Ho fatto la maturità quest'anno. Sono passato con 99.- mi disse con un sorriso sulle labbra che avrebbe fatto sciogliere chiunque. Non capivo perchè un ragazzo così bello stesse parlando con me.

-Perchè sei così gentile con me?- chiesi senza rendermene conto. Il suo sorriso si spense e il suo viso fece una smorfia di interrogazione.

-Che cosa significa scusa?- mi domandò gentilmente.

-Scusa è che non sono abituata a parlare con i ragazzi. Sì, diciamo che non sono una conquistatrice e mi sembra strano che un ragazzo bello come te mi rivolga la parola, ecco.- abbassai lo sguardo. Che cosa stavo dicendo? Perchè blateravo in quel modo? Lui dolcemente mi prese il mento tra le mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi verdi che con il sole avevano una luce speciale.

-Cosa vai blaterando ragazzina? Sei bellissima, non dire cazzate.- e sorrise. Il mio cuore si fermò per un'istante. Mi bruciavano le guancie. Eravamo vicinissimi l'uno all'altra, quando sentimmo il segnale di sbarco. Era arrivato il momento di dirci addio.

Si voltò per vedere quanto eravamo vicini alla riva. Poi spostò di nuovo il suo sguardo su di me. I nostri occhi si incrociarono e io mi persi in quel verde. Ma cosa mi stava capitando? Non lo conoscevo nemmeno, eppure sentivo dei brividi ogni volta che mi toccava.

-Dobbiamo...salutarci vero?- disse con un velo di tristezza nella sua voce. Il mio respiro divenne affannoso, come se fossi spaventata, spaventata di perdere il mio sogno.

-Sì, cioè ora io torno dalla mia famiglia, tu dalla tua e...-non feci in tempo a terminare la frase che mi zittì posando il suo dito sulle mie labbra.

-Ok. Ma non diciamoci addio.- mi sorrise e io ricambiai. Prese le sue cose dal bancone e se ne andò tenendo il suo sguardo fisso nel mio. Io sorridevo come un'ebete.

'CAZZO! IL NUMERO DI TELEFONO!' pensai. L'ansia mi pervase. Sbarcammo e non trovai più Davide e il suo meraviglioso sguardo.

 

                                         SPAZIO AUTRICE
                  
Ciao a tutti voi che mi leggono (?) Grazie mille per le visualizzazioni.
                         Sìsì lo so che non sono bravissima a scrivere, ma perdonatemi per favore.
                                                                Vi ringrazio moltissimo. 
                                                               Spero di non avervi delusi!
                                     La mia ispirazione  per la storia arriva dalle canzoni di 5 idioti,
                                  per questo negli scorsi capitoli avete letto molto  sui The Wanted. 
                                    Saluto la mia dolce metà e le altre ragazze del #ClubPervy 
                                                             la mia 'fidanzata' Sara.
                                 Vi voglio beene gente. Graaazie mille di aver letto e alla prossima!
                                                Purple


 

 
  
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