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Autore: Alys_90    21/01/2013    5 recensioni
-Sana addio. È finita, non cercarmi mai più-. E così dicendo rientrò.
Akito Hayama mi aveva davvero lasciata. E per di più in quella squallida maniera.
Corsi via, disperata.
-ADDIO!-.
Akito ha lasciato Sana. Come procederà la vita di entrambi? Sarà stato un addio definitivo oppure torneranno nuovamente insieme?
A tal riguardo, un grande segreto verrà a galla e scompiglierà le vite di tutti i protagonisti ..
Questa è la mia prima Fanfiction! Spero sia di vostro gradimento!
Dedicata a Simone, il mio adorabile fratello. ♥
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naozumi/Sana, Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti! Scusate se ho aggiornato quattro giorni dopo la pubblicazione del capitolo 5, ma tra studio ed impegni vari non ho avuto molto tempo!
Spero che continuiate a seguire la storia :-) Le vostre recensioni mi fanno molto, ma molto piacere! :-)

Spazio recensioni
Per Dalmata: le tue interpretazioni dei vari capitoli sono azzeccatissime! :-) Grazie per recensire sempre ♥
Per Vale 89: non ti preoccupare :-) Sarò contenta se deciderai di recensire ogni capitolo :-) ♥
Scusate se avevo detto che in questo capitolo descrivevo ciò che sarebbe accaduto in discoteca, ma ho cambiato la mia decisione!
Lo scoprirete nel capitolo 7 ;-)



BUONA LETTURA ♥
E ancora grazie a chi recensisce e a chi legge soltanto ♥





SCIAF!
Uno schiaffo in pieno viso.
Naozumi si portò la mano sul punto dolorante e arrossato e mi guardò con gli occhi lucidi.
-Ma come ti permetti?!-gli urlai contro. -Che cosa ti è saltato in mente eh?!-
Nao borbottava, incapace di dire qualcosa.
Mi aveva baciata ed io l’avevo respinto. Mi aveva colta di sorpresa, portando le sue labbra sulle mie in un attimo. Mi ero sentita morire quando mi resi conto di quello che stava facendo.
-Abbiamo chiuso-dissi, puntandogli un indice.
-No Sana, aspetta..-rispose.
-Smettila! Come ti sei permesso di baciarmi?! Credi che sia stata la cosa più giusta da fare?! No, ti sbagli! E poi non farmi le ramanzine su quello che devo o non devo fare! La vita è mia e la vivo come voglio! La fine della storia con Akito non ti riguarda e pensa a farti gli affari tuoi!-
-Ma Sana, io cercavo solo di aiutarti...-
-Aiutarmi?! E come? Con un bacio? E’stato il più grande errore che tu potessi fare! Sono venuta qui stasera perché volevo trascorrere una serata in compagnia di un amico e invece hai voluto rovinare tutto!-. Iniziai a piangere freneticamente.
-Io.. Mi fidavo di te Nao.. Potevo confidarmi.. Poi hai iniziato a parlare di Hayama.. E io non ho retto..-
-Scusami, ti prego..-mi supplicò Nao, prendendomi per il braccio. Ad un tratto, un flash. La presa che mi aveva fatto ricordare lui, Akito.
-Non toccarmi!-gridai, scostandomi. Presi la borsa ed uscii di corsa.
-Sana! Non andartene! Mi dispiace, io..-. Poi, le parole di Naozumi divennero singhiozzi strozzati.
Scesi le scale e andai alla macchina.
“Nao non ti perdonerò”.
 
***
 
GIOVEDI’
 
MATTINA
-Ciao Hayama!-
-Buongiorno Hayama-
-Hayama, come stai?-
-Hey, tutte le ragazze della scuola farebbero follie per uscire con te!-disse Tsuyoshi, sgomitandomi.
-Ma smettila!-risposi dandogli una sana botta in testa.
-Ok ok, scusa-
Ci dirigemmo verso le classi. Mentre la massa di studenti imperversava nel corridoio vidi una figura mingherlina dai capelli rossi al suo interno. Aveva lo sguardo posato a terra e teneva i libri stretti in mano. Sembrava triste e malinconica. Non prestava nemmeno attenzione ai discorsi di Aya e Fuka. Chissà che le era successo. Il mio pensiero andò subito a Naozumi e strinsi i pugni. Non potevo sopportare che lei soffrisse per causa sua, quando già soffriva molto per me.
Mi ricordai ieri, quando la ignorai completamente. Non volevo darle illusioni, non volevo ricominciare a parlarle, altrimenti sarei stato obbligato a dirle tutto, a dargli quelle tanto attese spiegazioni che desiderava.
La voce di Tsuyoshi mi distrasse. -A proposito, com’è andata con Seka martedì sera?-
-Bene-mi limitai a rispondere.
-Che avete fatto?-
-Siamo usciti a mangiare qualcosa, niente più-
Tsu mi guardò di sottecchi, tirando su i grandi occhiali tondi.
-Te l’ho detto e ripetuto, siamo solo amici-. Ed era la pura verità.
Seka era la figlia del mio capo di karate. L’avevo conosciuta poco tempo fa, in occasione di una gara molto importante; il padre la portò con sé per assistere ad alcune esibizioni, appassionata pure lei di questo sport. E da quell’istante diventammo subito buoni amici, uscendo insieme di tanto in tanto, premurosi di non farci vedere molto in posti pubblici. Si, qualche volta passeggiavamo, parlando del più e del meno, nel piccolo parco accanto a casa sua o andavamo a cena in qualche ristorantino fuori città ma tutto finiva lì.
-Va bene, voglio crederci-proferì Tsu-ma attento. Ti raccomando di non farti vedere da Sana, ci rimarebbe malissimo e sai a che penserebbe-
-Certo, tranquillo. Non voglio che si affligga ancora di più-
-Comunque sappi che rimarrà un segreto. Neanche Aya è al corrente di Seka-
-Oh, davvero? Strano!-proferii sorridendo.
-E smettila!-replicò Tsu. Avevo davvero un amico speciale, di cui avrei avuto fiducia in eterno.
Entrammo nell’aula, ancora mezza vuota, e ci sedemmo ai nostri posti.
-Buongiorno ragazzi! Buongiorno ragazze!-. Quella vipera della professoressa di letteratura inglese fece il suo ingresso plateale, facendomi sussultare dalla sedia.
Gli allievi mancanti entrarono velocemente in classe.
-Filare!-. L’insegnante Fumiki era severa e infliggeva sempre brutti voti, ad eccezione di qualcuno.
-Dunque, da oggi nella nostra sezione c’è una nuova alunna, la signorina Kobayshi, trasferitasi da un’altra scuola. Prego, vuole entrare e presentarsi, gentilmente?-
“Cosa? Ha detto Kobayshi?”
Pochi secondi dopo una ragazzina dai lunghi capelli marrone scuro e dagli occhi verdi fece il suo ingresso sotto lo sguardo sorpreso e curioso di tutti.
-Ci.. Ciao-disse timidamente. -Mi chiamo Seka Kobayshi e i miei genitori hanno voluto che frequentassi questa scuola perchè non consideravano efficiente l’istituto che frequentavo prima..-
-Conosce qualcuno?-le chiese la docente improvvisamente, guardando Seka e scattando il capo verso di noi.
-Certo, Akito Hayama-. Tsuyoshi mi guardò interrogativo ed io scuotei le spalle.
-Bene allora vada a sedersi accanto a lui. Signor Okhi si segga in quel banco vuoto-
Tsu obbedì e Seka venne da me.
-Ma che ci fai tu qui? Perché non mi hai detto niente?-sussurai nel suo orecchio sottovoce, mentre Gomi era intento a leggere una poesia di John Keats.
-Volevo farti una sorpresa! I miei, come ho detto, non approvavano i metodi dell’altra scuola e così eccomi qui!-disse Seka concitata.
-Benvenuta allora-
-Voi due!-. La voce della professoressa Fumiki si alterò. -Signor Hayama vuole andare dal preside?-enunciò avvicinandosi. -E in quanto a lei-continuò rivolgendosi verso Seka-vuole seguire il suo amichetto in presidenza il primo giorno?-
-N-no-balbettò lei.
-Ci scusi-dissi.
-Seguite la lezione-ci rimproverò freddamente.
Mentre Gomi riprese a leggere, appoggiai il gomito sul banco e la testa alla mano. Poi i miei occhi caddero su Seka. Era davvero bella.
Lei ricambiò lo sgurdo e sorrise. Sì, era decisamente bella.
 
***

-Uffa!-
-Sana che succede?-chiese Fuka avvicinandosi.
-Non trovo più il mio vestitino di pizzo bianco ricamato!-dissi imbronciata.
Era il mio abito preferito e quella sera lo volevo indossare.
-Cerca bene-mi consigliò Fuka, sbirciando nella montagna di indumenti che avevo ammucchiato nell’armadio. -Guarda che pasticciona che sei! E’normale che non trovi le cose!-. Già, ero una gran disordinata.
Avevo invitato Fuka a casa mia dopo la scuola per prepararci per la serata. Aya, come al solito, aveva dovuto recarsi dal suo “coniglietto” per studiare.
-Certo, a studiare!-le aveva risposto Fuka. Aya si imbarazzò.
-Fuka!-strepitò, con poca disinvoltura.
-Ed eccolo qui!-esclamò la mia migliore amica entusiasta. Teneva tra le mani il vestito che avevo cercato da settimane.
-Oh, grazie Fuka!-urlai. -Ma dove l’hai trovato?-le chiesi.
-Era in quel cassetto laggiù-rispose indicandolo.
“No”. Quel cassetto nascondeva segreti che appartenevano solamente a me e.. ad Akito.
-Sana non ti preoccupare..-proferì Fuka poggiando la mano sulla mia spalla.
Aveva visto cos’era contenuto in quel piccolo spazietto: regali, camicie, magliette e tanto altro. Di Hayama.
-Non lo aprivo da secoli-dissi, sconsolatamente.
-Sana non pensiamoci, ok?-. Ora Fuka stringeva le mie spalle. -Stasera abbiamo deciso di divertirci e così sarà, chiaro? Non rivanghiamo ciò che ormai è accaduto, non pensiamoci più-
-Hai ragione-sentenziai. -Basta con Akito e basta con Naozumi-. Avevo raccontato ogni minimo dettaglio a Fuka e lei mi aveva suggerito di lasciare alle spalle anche lui per un po’. Dovevo pensare solamente a me stessa e a stare bene.
-Così mi piaci!-esclamò. -Avanti vieni di là che facciamo la prova trucco-
-Con piacere!-
Avevo la mia famiglia e avevo le mie amiche. Sarebbe andato tutto per il meglio, ne ero certa.
 
***
 
All’uscita da scuola Tsu e Seka avevano iniziato a parlare di me.
-Quando è con me è un vulcano in eruzione!-
-Con me invece è gentile!-
-E poi quando si arrabbia non lo ferma più nessuno!-
-Su questo non ti do torto!
-La volete smettere?!-. Perbacco, parlavano tranquilli dell' "argomento Hayama" mentre camminavo al loro fianco. Mi dava alquanto fastidio.
-Perdonaci Akito-ribadì Seka rallegrata. -E’troppo forte parlare di te con Tsu-
-Ma abbiate il buonsenso di farlo quando non ci sono!-dissi scocciato.
-Non essere corrucciato Hayama!-strepitò Tsuyoshi. -Adesso devo andare. Aya mi aspetta fuori nel vialetto. Oggi dobbiamo studiare insieme-continuò impacciato.
-E bravo il nostro Tsu-dissi senza trattenere un risolino.
Tsu si vergognò e scappò via. -Ciao, a domani!-esclamò da lontano, agitando un braccio.
-Akito.. stavo pensando..-. Mi voltai verso Seka. -Dimmi-
-Ecco.. ti andrebbe di.. venire al “Pulsar”, la nuova discoteca.. con me stasera?-
Quant’era carina. Aveva gli occhi puntati sul pavimento e le mani intrecciate lungo la schiena. Seka era una ragazza riservata e questo faceva di lei una persona dolce.
Le alzai il mento e la costrinsi a guardarmi. Le sue iridi erano verdi come smeraldi che luccicano al sole.
Quello stesso momento l’avevo vissuto anche con Sana. Era sempre lì, quel nome. Nella mente e dentro di me.
 
Inizio flashback
 
-Akito devo chiederti una cosa-disse Sana, attorcigliandosi una ciocca di capelli.
-Che cosa?-le chiesi, mentre riponevo i libri della lezione precedente nell’armadietto.
-Questa sera.. vorresti..-
-Si..?-dissi, richiudendo l’anta e scrutandola.
-Vorresti venire a cenare da me e a dormire con me?- La fissai, bloccato.
La mia ragazza mi aveva appena chiesto di passare la notte con lei. La nostra prima notte assieme.
-Mama è andata via per qualche giorno per motivi di lavoro.. In questi giorni ha un incontro importante con il proprietario di una famosa casa editrice.. e si è portata pure la signora Shimura.. Quindi..-
Mi avvicinai e l’abbracciai. -Non vedo l’ora bellissima-
Sana sorrise e mi avvinghiò a sé. Dopo un tempo interminabile, mi staccai, le posai le dita sul mento e le alzai il viso. I suoi occhi erano immensamente incantevoli.
Mi avvicinai lentamente e la baciai. Le nostre lingue si intrecciarono in un turbinio di emozioni.
Trepidante mi allontanai quel tanto che bastava per sentire il suo respiro sul collo.
-Ti amo-
La presi per la vita e la feci volteggiare.
-Ti amo anch’io Hayama-
 
Fine flashback
 
-Che ne pensi..?-
Mi ridestai e guardai Seka. -Che è un’ottima idea-
-Sì! Passi tu o passo io?-
-Passo io-risposi subito. E pensai alla mia moto, ferma in garage da mesi.
-A più tardi allora!- disse enfaticamente Seka, dandomi un bacio sulla guancia destra.
Corse veloce verso l’autobus e dal finestrino la vidi salutarmi con la mano.
Ricambiai il saluto. Una gran serata mi aspettava.
 
Per akitoxsana1999: SCUSAMI! Ho dimenticato di rispondere alla tua recensione! Perdonami! Grazie mille per il complimento e grazie per seguire la storia ♥
 
  
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