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Autore: effe_95    25/01/2013    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.
 

20.” E t’amo, t’amo ed è continuo schianto”.
 

 
In fin dei conti l’esperienza a San Pietroburgo era stata spettacolare.
Claudia si ritrovò in un 15 Gennaio troppo freddo, a chiedersi se sarebbe mai tornata in quel posto, se avrebbe mai rivisto Natasha, la nonna materna di Yulian e Iliana.
Attraversò il cortile della scuola di corsa perché era in leggero ritardo e salì le scale due a due, quella settimana aveva già fatto quattro interrogazioni e altrettanti compiti in classe, erano andate tutte abbastanza bene e il voto più basso che aveva preso era stato un quattro in matematica, ma per Claudia la matematica non contava granché.
Francesco se ne stava già in classe mezzo addormentato sul banco, ultimamente il moro sembrava essere davvero molto mattiniero.
<< Sei in ritardo anche oggi! >> La rimproverò il ragazzo picchiettando sul suo banco, Claudia si lasciò cadere pesantemente e sbuffò sorridendo lievemente.
<< In tanto la professoressa non è ancora arrivata! >> Replicò lei cacciando dalla cartella l’astuccio e il diario, Francesco si tirò su e incrociò le braccia dietro la testa.
<< Ti è andata bene perché alla prima ora c’è Chimica, a proposito, hai fatto gli esercizi? >> Chiese Francesco prendendo da sotto il banco il libro e il quaderno di Chimica, Claudia gli lanciò un occhiataccia e aprì il libro alla pagina dovuta.
<< Ecco! Sono gli esercizi numero 12, 13, 14, 22, 23, 24 e 28. Copia tutto prima che arrivi la professoressa se ci riesci! >> Replicò lei con voce acida, Francesco le fece la linguaccia e prese a copiare velocemente tutte quelle cose strane che Claudia aveva scritto in parte sul libro in parte sul quaderno. La professoressa entrò in classe tutta trafelata, un attimo dopo che Francesco mise il punto alla fine dell’esercizio 28.
<< Hai visto? Non è ancora nato chi riesce a battermi! >> Dichiarò Francesco stiracchiandosi le braccia dietro la testa.
<< In realtà Yulian ti batte alla grande! Pensa che ha copiato cinque versioni di greco in dieci minuti, mentre la professoressa faceva l’appello! >> Dichiarò Claudia ridendo lievemente, Francesco le rivolse una faccia disgustata, ma un attimo dopo le stampò un bacio sulla guancia e le spettinò furiosamente i capelli.
<< Scotti e Rossi, dato che avete così tanta voglia di scherzare, venite a correggere gli esercizi alla lavagna! >> Gracchiò la professoressa, Francesco e Claudia si scambiarono un’occhiata e sorrisero divertiti, erano tornati alla vita di sempre ormai.
 
<< Mi spieghi perché a te ha messo otto e a me sette e mezzo? >> Si lamentò Claudia sbattendo il libro sul banco, Francesco fece spallucce e le lasciò un sorrisone a trentadue denti, cosa che fece solo aumentare a Claudia la voglia di tirargli un pugno sui denti.
<< Claudia, io che ne so?! >> Replicò il moro sbadigliando sfacciatamente, Claudia lo spintonò. << Quegli esercizi li hai copiati da me! Sono sicura che quella mi odia >> Ribatté Claudia agitando le braccia, era esattamente da due ore che la rossa si stava lamentando sempre della stessa cosa e Francesco stava per morire da un momento all’altro, fortunatamente però, l’apparizione misteriosa di Yulian lo salvò.
<< Perché la mia ragazza si dimena come una peccatrice dell’Inferno Dantesco? >> Domandò appoggiando comodamente un braccio sulla testa della fidanzata, giusto per ricordarle che era bassa.
<< Ha preso sette e mezzo in chimica, mentre io ho preso otto. Ecco, credo che questa cosa non le vada giù >> Puntualizzò Francesco per l’ennesima volta, Claudia pestò i piedi per terra e scostò bruscamente il braccio del fidanzato. << Hai copiato da me! Non è logico! >> Strepitò la rossa, Yulian ridacchiò divertito per quella reazione buffa, Claudia sembrava veramente un pomodoro maturo in quel momento, anche Francesco si tratteneva a stento dal ridere. << Non preoccuparti my love, se può farti piacere, ho preso tre in fisica, quindi hai preso sempre più di me >> Puntualizzò Yulian, Claudia si calmò immediatamente e arrossì per l’imbarazzo, evidentemente se l’era presa veramente troppo per una cosa così scema.
<< Yulian, vorrei solo ricordarti che quest’anno hai l’esame di maturità >> Mormorò avvilita, Yulian annuì risoluto e fece l’occhiolino a Francesco. << Certo, vedrai che passerò con cento e lode! >> Claudia si passò una mano sulla faccia. << Per favore Yulian, non fare il cretino! >>
<< Se non vi dispiace io vado da Iliana, a dopo >> Disse Francesco dileguandosi nel corridoio.
Quando il moro se ne fu andato, Yulian infilò la sua mano in quella della fidanzata e presero a camminare in silenzio.
<< Quando vieni a casa mia? >> Chiese Yulian all’improvviso, Claudia arrossì peggio di prima e cercò di guardare altrove. << Quando vuoi tu >> Rispose insicura, Yulian provò a guardarla negli occhi, ma lei fu abilissima ad evitare il suo sguardo.
<< Oggi pomeriggio va bene? I miei non ci sono >> Il cuore di Claudia prese a battere freneticamente, non credeva di sentirsi troppo bene in quel momento.
<< Altrimenti possiamo incontrarci da qualche parte e fare un giro, prima di venire da me >> Provò a proporre il biondo, si stava innervosendo anche lui adesso, e non sapeva più cosa dire di preciso, era stata Claudia a dire di essere pronta.
<< No, vengo da te e basta! >> Rispose la ragazza improvvisamente risoluta, Yulian la guardò intensamente e annuì anche lui, tra di loro si era instaurata una sorta di sicurezza con un semplice sguardo, erano entrambi pronti in qualche modo tutto strano, la campanella della ricreazione suonò in quel preciso momento.
<< Allora ci vediamo oggi pomeriggio >> Disse Yulian lasciandole un bacio sulla fronte, Claudia annuì e gli sorrise per poi dargli le spalle, evidentemente  stava per fare proprio una pazzia.
 
 
Alle 15:30 del pomeriggio, Yulian dormiva tranquillamente sul suo letto con la pancia schiacciata su un libro di greco martoriato e un braccio che penzolava nel vuoto ormai quasi violaceo. Il campanello suonò così prepotentemente che il russo cadde completamente dal letto trascinando il libro e le coperte, sbatté più volte le palpebre e si passò una mano tra i capelli arruffati e più biondi del solito, diede frettolosamente uno sguardo all’orologio e si rimise in piedi.
<< E’ arrivata presto >> Bofonchiò in russo mentre si avviava verso la porta, aprì lentamente la porta con un bel sorriso stampato sulla faccia, ma quel sorriso sparì immediatamente non appena si accorse che alla porta non c’era Claudia.
<< Vittoria? >> Esclamò sconcertato, la ragazza sorrise lievemente, ma di un sorriso così malizioso che Yulian deglutì rumorosamente.
Vittoria aveva i capelli lunghissimi, e così neri che la pece gli faceva un baffo, gli occhi erano azzurri come il ghiaccio più freddo e sul collo aveva un enorme tatuaggio a forma di rosa.
<< Ciao Yulian, come te la passi? >> Chiese la mora incrociando le braccia al petto, Yulian riprese il controllo di se e si fece improvvisamente serio.
<< Non mi lamento >> Replicò acido, Vittoria rise divertita e incrociò i piedi in modo minaccioso e allo stesso tempo troppo sicuro di se. << Che fai? Non vuoi farmi entrare? >> Yulian si spostò dalla porta e fece un segno con il braccio, come per dire :” accomodati “
Vittoria entrò dentro casa con passo sicuro, facendo un rumore terribile sul parquet con quei tacchi di tredici centimetri che portava ai piedi.
<< Me la ricordavo più piccola questa casa, forse perché ho passato la maggior parte del tempo nel tuo letto >>  Yulian sbatté rumorosamente la porta di casa e si avvicinò minaccioso a Vittoria, lei non sembrò spaventata per nulla.
<< Che cosa vuoi Vittoria?! Mi sembra che ci fossimo detti addio cinque mesi fa! >>
<< Senti principino! A me non mi va per niente bene di essere presa per il culo, quindi, se fai l’amore con Vittoria, resti con Vittoria >> Yulian le scoppiò a ridere in faccia, e il ghiaccio tornò a scintillare minaccioso nei suoi occhi, come se una tempesta siberiana stesse per scatenarsi nella stanza da un momento all’altro.
<< Tu sei matta, до свидания, mia cara >> Do svidaniya … Addio … Disse il biondo aprendo la porta per cacciare Vittoria, fuori la porta però, c’era Claudia con il dito proteso contro il campanello. Vide Yulian spalancare la bocca e solo dopo si accorse di Vittoria, abbassò lentamente il braccio e spostò lo sguardo verso Yulian cercando una spiegazione.
Il russo la prese bruscamente dentro casa e chiuse la porta con violenza.
<< Non preoccuparti Claudia, Vittoria stava per andarsene! >> Ribadì con la voce ferma e dura, Claudia l’aveva sentito poche volte così arrabbiato, e non voleva essere nei panni di quella ragazza, chiunque fosse.
<< Claudia sarebbe la tua ragazza? >> Domandò Vittoria con aria divertita, come se le parole di Yulian non l’avessero scalfita minimamente, si avvicinò a Claudia con passo sicuro, le prese tra le mani i capelli e le fece un giro attorno come per esaminarla.
<< Sei bassina, troppo magra, hai le doppie punte, non hai tette e non ti trucchi, vorrei tanto sapere cosa ci trova in te bambina. Forse non sai che io e il tuo fidanzato ce la spassavamo parecchio a letto, o ma non preoccuparti, tra poco si stancherà anche di te, sai? >>
Vittoria stringeva ancora tra le mani una ciocca dei capelli di Claudia, ma la rossa non aveva intenzione di sentire una parola di più, le schiaffeggiò le mani e indietreggiò infastidita e arrabbiata. << Non permetterti di giudicarmi >> Replicò con tutto il veleno di cui era capace, Yulian strinse forte i pugni e afferrò violentemente Vittoria per i capelli.
<< Adesso esci immediatamente da questa casa >> Sibilò trascinandola sempre per i capelli, Vittoria non si scompose nemmeno per un secondo, come se fosse abituata ad una cosa del genere, quando Yulian la mise fuori la porta aveva ancora quel sorrisetto stampato sulla faccia. << Ti rovinerò la vita e cadrai ai miei piedi >> Mormorò come una vipera, e Yulian le sbatté completamente la porta in faccia.
Claudia era rimasta ferma in mezzo alla stanza con le mani sul petto, era ancora sotto stato di shock per quello che le aveva detto Vittoria, non avrebbe mai pensato di poter incontrare veramente un ex di Yulian, e come ogni volta, il pensiero di loro due insieme le aveva fatto del male, scosse impercettibilmente la testa e si fiondò verso la porta per uscire, ma Yulian la bloccò a un passo dal pianerottolo.
<< Dove vai? >> Chiese allarmato e arrabbiato, Claudia deglutì rumorosamente e fece per divincolarsi, ma Yulian era forte. << Vado a casa mia >> Rispose con tono irritato, mentre continuava a ribellarsi alla stratta strangolatrice del russo.
<< Perché? >> Tuonò lui pieno di rabbia, Claudia gli pestò un piede << Perché non ho più voglia di fare l’amore con te >> Disse a denti stretti. << Se per questo nemmeno io >> Ribatté anche lui a denti stretti. << E allora lasciami andare >> Sbottò Claudia pestandogli di nuovo il piede, ma lei aveva solo delle ballerine, non potevano fare troppo male, e poi lei era l’unica che metteva le ballerine d’inverno.
<< Vittoria è una deficiente, non devi stare a sentirla >> Disse Yulian dandole un bacio sulla guancia, Claudia si scostò per quanto le era possibile e allontanò la faccia. << E’ anche una stronza, e non aveva dubbi che tu te la facessi con delle stronze >> Quella era stata davvero cattiva come frase. << Questa fa male >> Mormorò Yulian in russo, e dato che l’aveva detto con un sorrisetto provocatore stampato sulla faccia, Claudia non capì che se l’era presa.
<< Perché te la prendi così tanto? Non stavamo facendo niente, ero a trenta metri lontano da lei! >>
<< Lo so Yulian, questo lo so! Ma è del tuo passato che ho paura >> Yulian allentò la presa e Claudia ne approfittò per liberarsi, il russo sbuffò pesantemente e incrociò le braccia al petto. << Tu dovresti fidarti di me, dovresti amarmi per quello che hai adesso, non quello che ho fatto prima >> E lui non aveva tutti i torti, ma Claudia era testarda quel pomeriggio.
<< Lo so, ma devo arrivarci da sola >>
<< E allora vaffanculo Claudia! >>
 
 
 
 
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Effe_95
 
Buonasera a tutti!
Lo sapete che ho il raffreddore e mi sento male? Uffa, io volevo uscire stasera : (
Scusatemi se mi sto lamentando con voi, questo non c’entra niente con il capitolo.
Allora, cominciamo con il dire che il titolo del capitolo è tratto da una poesia di Giuseppe Ungaretti che si chiama “ Giorno per giorno” , ve la consiglio perché è molto bella.
Ecco, vi dico che da adesso in poi la situazione andrà peggiorando, con la comparsa di Vittoria, ma non solo per quello, si, in effetti i guai dovevano pur cominciare, quelli avuti fino adesso non erano niente xD
Sembro troppo perfida? Scusatemi, è che stasera sono pazza.
Va bene, è meglio che vada.
Grazie a tutti. 

  
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