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Autore: Maricuz_M    26/01/2013    4 recensioni
Dopo una delusione amorosa, c’è chi dice “Si chiude una porta, si apre un portone” oppure chi afferma “Meglio soli che male accompagnati”.
Ebbene, Eleonora fa parte di quest’ultimo gruppo di persone.
Le sue giornate, però, la porteranno in situazioni che la convinceranno a cambiare idea e, cosa non meno importante, a non fidarsi delle docce, dei marciapiedi e degli ascensori. O anche di alcuni suoi amici che si divertono a mixare il suo nome con quello dei suoi conoscenti, giusto per suddividersi in team e supportare coppie diverse in cui lei, ovviamente, rappresenta la parte femminile.
Dal secondo capitolo:
“Elle, guardati le spalle.”
“Ci manca pure che la sfiga mi attacchi da dietro.”
“La sfiga attacca dove vuole lei, mica dove vuoi tu.”
“Sennò come ti coglie impreparata? Vuoi una telefonata a casa, la prossima volta?”
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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XXVI Capitolo


Euphoria
Euforia ovunque.
Sguardi euforici. Voci euforiche. Frasi euforiche. Persone euforiche.
Penso che da un momento all’altro anche gli elettrodomestici di questa casa diventeranno euforici. L’aspirapolvere dovrebbe stare attento, potrebbe aspirare troppa aria euforica, e sarebbe la fine per lui.
Mi schiarisco la voce e guardo la fetta di torta che Ginevra mi ha appena posato davanti. Qualcuno mi spieghi perché c’è disegnata sopra un’enorme faccia sorridente col cioccolato, per favore.
“Ginevra..” mormoro, ma Manuela mi interrompe subito.
“La voglio anche io!”
“Aspetta, la sto facendo!”
Sospiro. Non c’è nient’altro da fare. Da ieri sera sono tutti esageratamente felici, probabilmente più di quanto dovrei esserlo io. Sembra quasi sia successo l’avvenimento dell’anno, manco avessi detto che mi sposo o qualcosa del genere. Ginevra, per l’occasione, ha indetto una riunione di noi donne a casa sua, e devo ammettere che ho un po’ di paura. In realtà, se proprio devo dirla tutta, mi chiedo di cosa vogliano parlare, visto che lei, Manuela e Simon hanno origliato la parte essenziale della conversazione tra me e Filippo.
“Ok.” Ci sono tutti e tre i piatti sul tavolo, adesso, e anche la bionda si siede con noi “Buon appetito. Parliamo e festeggiamo.”
“Cosa?” chiede Manu, contenta, iniziando a mangiare.
“Cosa? Manu, ci sarebbero un migliaio di cose da festeggiare, oggi. Innanzi tutto è Domenica, ed è risaputo che la Domenica è un giorno di festa. Poi, forse Simon sta mettendo la testa apposto con Vanessa, che mi sembra proprio una ragazza per bene. E, come ci hanno annunciato ieri, Damiano si è finalmente tolto di mezzo, una conferma in più per la morte del Damianora. Inoltre, Marcolino si è finalmente sbloccato ed ha trovato la ragazza che, a parer mio, è la più giusta per lui. Sonia è così dolce!” si porta alla bocca un pezzo di torta “Poi tu, Manu, che hai accalappiato proprio una bella bestiola. Sappiamo da anni che Samuele è una delle persone più buone che esistano sulla faccia della terra. Mentre tu, Elle..” scuote il capo, guardandomi con espressione fiera “Ti sei messa con Filippo. Intelligente, affascinante e bellissimo. Complimenti.”
“Ehm, non vorrei rovinare troppo il vostro entusiasmo, ma non stiamo esattamen-” vengo bloccata di nuovo, ma stavolta è Roberto che entra nella sala da pranzo. Bene. Non sapevo neanche che fosse nella stessa casa in cui siamo noi.
“Gin, non trovo la felpa. Oh, ciao ragazze!” ci saluta sorridente lui, mostrandoci i muscoli delle sue braccia scoperte dalla maglietta. Facendo finta di non farci troppo caso, io e Manuela rispondiamo calme al saluto.
“Ma non era sul divano?”
“Giusto. Avevo controllato solo in camera.” E sparisce di nuovo. Annuisco.
“I tuoi sono in trasferta?” chiedo.
“Da cosa l’hai capito?” ribatte lei, con un sorrisetto malizioso stampato sulla faccia. Faccio spallucce, poi ne approfitto per finire la frase precedente “Dicevo, che io e Filippo non stiamo insieme.”
“Ancora.” Dicono in coro le altre due. Gonfio le guance, mentre Roberto entra di nuovo, stavolta anche con un cappotto addosso.
“Amore, vado.” Annuncia, piegandosi su Ginevra e stampandole un bacio sulla guancia, con tanto di schiocco. Ovviamente lei lo ferma e lo riavvicina per baciarlo come è giusto che sia, prima di staccarsi e chiedere “Secondo te quanto manca al giorno in cui Filippo ed Elle si mettaranno insieme?”
Lui ridacchia e scuote la testa, esasperato ormai dalla fissazione della sua ragazza per il team Filinora “Relativamente poco.”
“..In che senso, relativamente?” aggrotta la fronte lei, insoddisfatta dalla risposta. Il castano si mette dritto e alza le spalle “Beh, per quanto Filippo possa essere interessato, rimane un gentiluomo. Non farebbe mai qualcosa che potrebbe turbare in qualche modo Elle, anche se si trattasse di un semplice bacio. Ed Elle è facilmente impressionabile. Questa è la spiegazione del relativamente. Poco, perché comunque a questo punto le carte sono scoperte.”
“Chiarissimo e giustissimo. Efficiente come sempre, Rob.” Manuela alza la forchetta in suo onore, poi se la infila in bocca e torna a gustarsi la torta.
“Grazie!” sorride “Ora vado davvero, altrimenti faccio tardi per la partita.. Divertitevi!”
“In bocca al lupo!” gli urla Ginevra, mentre l’altro è ormai arrivato all’ingresso.
“Crepi!” e si sente il tonfo della porta che si chiude.
“Bene,” sospira la bionda “tornando a noi.. E’ vero, non state ancora insieme, ma ormai è praticamente fatta! Abbiamo le prove.”
“Quanto avete sentito, precisamente?” domando, annoiata.
“Tanto. La dichiarazione tutta.” Risponde l’altra, che ormai ha ripulito il piatto.
“E’ stata tutta la conversazione, una dichiarazione.” Mormoro, quasi faticando sull’ultima parola. Continuo ad avere lo stesso problema di ieri. Mi sembra quasi di vivere tutto questo in terza persona. Se penso alla depressione di qualche giorno fa per la mancanza di quel qualcosa che adesso potrei avere facendo una chiamata o con un semplice messaggio mi vorrei torturare. Ma che problemi ho?
“Effettivamente abbiamo ascoltato a lungo.”
“Quando abbiamo iniziato a spiarvi lui ti stava chiedendo perché tu avessi paura di stare con lui, mi pare.” Mi informa Ginevra, con tono vago. Mi porto una mano sulla fronte, poi la sposto direttamente davanti agli occhi. Hanno sentito praticamente metà discorso. Dovrei difendere la mia privacy, ma l’unica cosa che mi viene in mente è.. Che imbarazzo “Lui è stato molto dolce, ma tu.. Cristo, Elle, sei proprio di coccio. Che ti costava baciarlo? Lui te l’ha anche detto, che avrebbe voluto farlo!”
“Gin, dai.” Interviene Manuela “Lo sai che lei è parecchio tarda, in queste cose. E’ peggio di me. Pure io ero sotto shock dopo che Samuele si è dichiarato.. Un po’ la capisco.”
“Ma io no!” sbotta l’altra. Sospiro. Di nuovo.
“Sentite, io.. Io non ce la faccio, a stare completamente tranquilla e a mio agio, con lui. E non so neanche io perché, sinceramente. Ci sono dei momenti in cui potrei trovare il coraggio di fargli uno spogliarello, dalla scioltezza che ho, altri in cui potrebbero imbalsamarmi e non si noterebbe la differenza.” Mi sfogo, poi ripenso alle mie parole “Forse lo spogliarello non lo farei ugualmente, ma era per farvi capire.”
“E’ normale, all’inizio!” mi risponde Ginevra, concitata “Anche io con Roberto ero incerta!”
“Ma non impaurita!” Mi agito.
“Non capisco di cosa tu possa avere paura, visto che ti ha detto che l’attrazione per te c’è.”
“Oh, Ginevra, se sapessi la causa dei miei problemi la eliminerei all’istante, credimi.” Borbotto, incrociando le braccia sul tavolo e appoggiandoci la testa. La sento sospirare, poi mi sfiora un braccio per attirare la mia attenzione.
“Ok, abbiamo capito, qui non c’è soluzione. Ti do un consiglio, però. Mi darai ascolto?”
“Ci provo..”
“Quando sei con lui, non farti prendere troppo dalle tue fisime e non estraniarti dal mondo. Una via di mezzo, ok? Quello che basta per fare le cose consapevolmente, per comprendere quello che dice e quello che intende dire e per farti vivere la vita come è giusto che sia. Chiaro?” lo dice piano, dolcemente, come se non volesse traumatizzarmi in qualche modo. Rassicurata, respiro profondamente ed annuisco, segnandomi mentalmente i suoi ovvi ma fondamentali consigli “Adesso cambiamo argomento. Manuela. A che punto stai con Samu?”
“Ginevra!” esclama “Stiamo insieme da pochissimo, a che punto vuoi che stiamo?”
“C’è gente che manco sta insieme e lo fa, Manu. Vedi Vanessa e Simon.”
“Vero, ma.. E’ diverso. Io sono io, Samuele è Samuele.. Insomma, per adesso è ancora fermo sulla conquista. Mi tratta benissimo eccetera.”
“Perché Samuele è un ragazzo d’oro.” Sorride soddisfatta la bionda “Allora niente da discutere su questo, siete d’accordo? Direi di passare, appunto, al Vanimon. O Simessa. No, Simessa mi sa di chiesa.”
Vanimon mi sa di Digimon.” Interviene Manuela.
“Ma la i la devi pronunciare ai, geniaccio.”
“Giusto.”
“Beh, in ogni caso, io penso di adorarli. Lei specialmente. Cioè, Simon quando sta con lei è come se fosse.. normale! Sembra quasi intelligente. E poi la guarda in un modo che fa tenerezza. Direi che Vanessa è un miracolo! Ed è bella ed intelligente. Una new entry nel nostro club!” ciarla Ginevra, tutta contenta. Alzo un sopracciglio.
“Nostro club? Di belle e intelligenti? Parla per te.”
“Sai, Eleonora, è un periodo che mi parlano molto bene di un posto. E’ molto economico, e trovi un sacco di persone, sempre diverse. Si chiama fanculo, ti dice niente?”
“Ci sono stata, sì.”
“Me ne compiaccio. Dicevo? Ah, sì, Vanessa. Voi che ne dite?”
Ci esprimiamo anche io e Manuela, trovandoci ovviamente d’accordo all’altra. Passiamo poi a discutere anche dell’altra nuova coppia, ossia quella formata da Marco e Sonia. Inutile dire che approviamo anche questa, nonostante sia praticamente l’opposto dell’altra. Loro due sono tranquilli, discreti e piuttosto introversi, e anche quando sono insieme si limitano molto per non creare disagio agli altri, senza però riuscire ad evitare di creare quell’atmosfera di dolcezza e serenità. Che belli, che sono.
Quando un’ora dopo finiamo gli argomenti, cade il silenzio, e giusto in quel momento il mio cellulare, appoggiato sul tavolo, vibra. L’immobilità di tutte si trasforma in una gara a chi lo afferra per prima, scontro che si conclude con la vittoria, ahimè, di Ginevra. Apre il messaggio appena ricevuto, si schiarisce la voce e legge “Dove sei? Saresti disponibile per me?” pausa scenica, in cui ne approfitto per coprirmi gli occhi con le mani “Beh, Elle.. Il mittente mi sembra piuttosto scontato.” Commenta.
“Mh.” L’unico suono che riesco ad emettere è questo.
“Restituisciglielo!” grida Manuela “Così può rispondere che per lui è disponibile sempre e in tutti i sensi!”
“Manuela!” La rimprovera Ginevra.
“Non è vero!” Mi oppongo io.
“Elle.” Mi rimprovera Ginevra.
“E’ vero.” Afferma Manuela, con un ghigno sulla faccia.
“No, non lo è!”
“Sì!”
“Dai che t’attizza!” Ride la bionda, mentre io sono in una condizione in cui non posso che evaporare.
“Certo che m’attizza, ma, per favore, potreste non imbarazzarmi in questo modo? Rendimi il cellulare, decido io cosa rispondere e, soprattutto, rispondo io.” Allungo il braccio verso la bionda che, ancora sbellicandosi dalle risate, mi restituisce l’oggetto rubato. Sbuffo e mi accerto che il messaggio letto da lei sia effettivamente scritto così e, soprattutto, da Filippo. Ok, è tutto vero. Deglutisco. Comincio a scrivere.
 

Sono a casa di Gin

 
“Ehm, che gli dico?”
“Non hai detto che devi decidere tu?” mi sfotte la castana, gongolando. Sbuffo.
“E.. Sono disponibile?”
“Tu che dici?” chiede Ginevra.
“Beh, è un pomeriggio tra di noi, quindi.. Insomma..”
“Quindi, insomma, diventa un pomeriggio tra voi. Non ti preoccupare, tanto abbiamo già parlato delle questioni importanti. E poi, Eleonora, sei entrata in un’età in cui devi cercarti un marito. Sennò poi invecchi, diventi brutta e nessuno ti vuole più.” Grazie, Gin, sei incoraggiante. Sospiro per la milionesima volta e finisco di scrivere, anche se con una strana sensazione.
 

Sono a casa di Gin e sì, sono disponibile.

 
Poso il cellulare sul tavolo e, tutte e tre, attendiamo una risposta. Sinceramente non capisco perché l’attendano anche loro, visto che io dovrei uscire con Filippo, ma alla fine mi rendo conto che è per spirito di solidarietà e per la loro sfrenata voglia di sapere tutto delle vite sentimentali altrui, in modo particolare la mia. Quando vibra una seconda volta, un paio d’occhi celesti e un altro verde si fissano su di me. Leggo.
 

Perfetto! Dimmi dove ti torna più comodo incontrarci e ci sarò.

 
“Dove mi torna più comodo?” chiedo, aggrottando la fronte.
“Beh, qui vicino c’è la biblioteca. E’ impossibile che non sappia dov’è.” Mi suggerisce la bionda, alzando le spalle. Annuisco e rispondo, dopodiché attendo di nuovo un suo messaggio per ricevere conferma. Appena arrivato, leggo anche quello.
 

Ho capito. Ci vediamo lì davanti tra una ventina di minuti.

 
“Wow, non aspettava altro.” Commenta Manuela, ammiccando.
“Tanto non ha niente da nascondere. Quello che doveva dire l’ha detto, lui sta apposto così.” Ragiona Ginevra, tranquillissima. Sì, io intanto mi faccio inabissare dall’ansia, cosa che non sfugge a nessuna delle due “Che c’hai adesso?” mi chiede la bionda, esasperata.
“Arriverò lì e non saprò cosa dire, cosa fare, come comportarmi. Farò la figura dell’idiota senza cervello.”
“Questo perché un po’ idiota lo sei, viste le pippe mentali che ti fai. Un po’ di coraggio, cazzo! E poi, non appena sarai lì, dovrai semplicemente salutarlo. Stai calma, al resto ci penserà lui. Ha sempre cercato di aiutarti in qualche modo, perché non dovrebbe farlo adesso?”
“Perché è un sadico?”
“Non è un sadico.” Ribatte interdetta Manuela.
“No, infatti, non lo è.” concorda Ginevra “Stai calma e lascia fare a lui. Non poteva andarti meglio di così.”
“L’ho sempre detto che lui è perfetto.” Piagnucolo io, sbattendo la fronte sul tavolo.
“Meglio per te, no?”
“No, perché se lui è perfetto, io sono l’essenza dell’imperfezione.” Non ce la faccio. Non ce la faccio. Non ce la faccio.
“E allora? Che ti frega? Se anche tu fossi imperfetta, il problema è il suo. E’ lui che deve stare con te, non tu. Tu devi stare con lui. Mi stai ascoltando?”
“Sì, Ginevra. Ti sto ascoltando.” Ma non ce la faccio lo stesso.   
“Alza le tue chiappette d’oro, morettina. Hai un cervello da sbloccare: il tuo.” Solo dopo l’ennesimo sospiro e questa magnifica perla di Manuela decido di alzarmi. Le guardo, probabilmente con la mia tipica espressione da animale in lista per il macello, poi mi dirigo verso l’ingresso per prendere il cappotto e coprirmi. Mi hanno seguita, e mi guardano con un non so ché di incoraggiante. Adesso mi sento più un eroe che va a salvare il mondo, consapevole di non esserne in grado, ma che ha tutta la fiducia degli altri sulle spalle. Bella merda.
“Vado.” Mormoro, sperando mi fermino. Invece annuiscono allegre. Apro la porta fissandole, non abbandonando la mia speranza. Sono ormai fuori di casa quando vedo Ginevra che si avvicina e posa una mano sulla porta “Buona fortuna.”
Sbam.

 


Ce l'ho fatta. Con un'oretta di ritardo, ma ce l'ho fatta.
Continuo a non commentare il capitolo, lascio questo compito a chi lo sa fare meglio (voi), e vi chiedo semplicemente di non uccidermi per questa settimana di attesa. Avrei dovuto regalarvi un mega capitolo super stupendo, ma non ho saputo fare di meglio.
Per fortuna il periodo pieno di impegni si è concluso, ma onde evitare ogni tipo di ritardo vi dico che, anche per questa volta, il capitolo verrà pubblicato Sabato, se non prima, ma non ci sperate.

Spero davvero che questo aggiornamento vi sia ugualmente piaciuto, e ringrazio tutti coloro che sono arrivati a questo punto nonostante tutti i vari problemi di tempo e di trama (il non-bacio Filinora a qualcuno è bruciato). 
Grazie davvero a tutti.

Ci vediamo la prossima settimana, e come al solito se avete bisogno (o voglia, che ne so) di contattarmi potete farlo sia qui su EFP che su Twitter, o ancora sul Blog.
Buon fine settimana e buona settimana prossima (?)

Ps: Domani è il compleanno del Bonetti. Auguri Gabriele, ti voglio bene. <3 

Maricuz
   
 
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