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Autore: hayley_core    17/08/2007    2 recensioni
questa è una ff sui 69 eyes. Pochi li conoscono e quindi non mi aspetto commenti da nessuno perchè so che la storia non riscuoterà molto successo.. qua sono tutti in balia dei tokio hotel.. però la posto lo stesso..tanto per fare una prova ^^. tornando alla ff è incentrata principalmente su hayley (groupie-protagonista) e timo-timo (rythm guitar dei 69 eyes). lei è da sempre "innamorata" di lui, finalmente riesce ad incontrarlo ma qualcosa non va come previsto..ben presto hayley si accorge di nuovi senitmenti, sentimenti che non può ignorare...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CHAPTER 1


Era una serata fredda fuori dal Decadence, locale goth di Londra situato in una stradina nascosta. Di lì a poco avrebbe potuto anche nevicare. Io e la mia amica April eravamo sedute al bancone a bere una Coca-Cola e una birra. I 69 Eyes erano arrivati già da un po’ con altri due tipi sconosciuti e si erano seduti in un tavolo disposto verso il muro, di fronte al punto del bancone in cui eravamo sedute noi. Erano lì perché due sere dopo avrebbero dovuto esibirsi in un live e stavano ‘perlustrando’ il locale, in pratica…si stavano divertendo. Il cantante Jyrki si era già dileguato chissà dove con qualche groupie che l’aveva assalito all’entrata, Archzie, il bassista, stava limonando, e tastando i culi di due ragazze belle in carne e molto disponibili. Bazie , la prima chitarra, parlava con un tipo che probabilmente aveva conosciuto lì e il drummer boy, Jussi, stava parlando con i due tipi sconosciuti mentre April lo guardava incantata. I suoi grandi occhi marroni brillavano.
- La tua lingua sta per toccare terra.- le dissi sorridendo.
- Dio.. è troppo carino…e l’energia che ha sul palco quando suona, il fatto che non si limita a suonare la batteria ma la possiede… è una cosa semplicemente fantastica…- disse seria però con aria sognante; ma non è che la stavo ascoltando più di tanto perché ero stata rapita da degli occhi azzurri, che brillavano in mezzo a tutto il nero e l’oscurità… Timo-Timo. Sin dal primo momento in cui aveva messo piede nel pub non ero riuscita a staccargli gli occhi di dosso e il mio cuore, iniziando a battere forte, non si era più fermato. Si era seduto al tavolo con gli altri, ma non parlava con nessuno, se ne stava in un angolino sorseggiando la sua birra. Aveva la sua solita aria da ‘incazzato col mondo’ ma era proprio per questo che mi piaceva. SEMBRAVA così timido, ‘innocente’ e io avevo bisogno di innocenza…
Timo-Timo era sempre stato il mio preferito tra i 69 eyes. A parte il fatto che avevo una vera passione per i chitarristi, lui era un vero mito per come lo vedevo io.
Continuavo a guardarlo con tale intensità che quasi iniziavano a bruciarmi gli occhi e poi improvvisamente si girò verso di me quasi l’avessi chiamato con lo sguardo. Appena i nostri occhi s’incrociarono mi girai di scatto dall’altra parte. Guardai fissa la mia Coca-Cola. Quegli occhi mi avevano penetrata così nel profondo… così chiari, così innocenti…mi alzai dal mio sgabello.
- Vado fuori a fumare.- annunciai a April. Mi alzai di scatto e praticamente corsi via così velocemente che April preoccupata mi raggiunse e, prendendomi per un braccio mi chiese:
- Hey! Stai bene?-
- Si…scusami, ho solo bisogno di un po’ d’ aria…- dissi senza neanche guardarla e fuggii via.

Ero in piedi di fronte al Decadence, la sigaretta si consumava in fretta e questo mi innervosiva perché avevo bisogno di un pretesto per restare fuori da sola a pensare.
Timo…
D’un tratto sentii bussare alla mia spalla, mi girai e giuro che fui vicina allo svenimento: in piedi, lì davanti a me c’era lui.
- Scusa, hai da accendere?- mi chiese.
- C…certo…- gli risposi porgendogli l’accendino senza riuscire a guardarlo. Strano… di solito riuscivo a fare amicizia facilmente con i cantanti, chitarristi, batteristi e compagnia.. ma lui… non so, aveva qualcosa di… strano.
- Grazie.- mi rispose lui e mi ritornò l’accendino. Restò fermo un secondo poi, si girò e se ne andò. Io mi ripresi dal mio stato di semi-trance. Dovevo fare qualcosa, qualcosa per non lasciarlo andare, non sapevo cosa, ma qualunque cosa dovessi fare avrei dovuto farla subito. Così la prima cosa che mi passò per la testa fu di chiamarlo. Timo si girò.
- Si?- e adesso? Cosa gli dicevo?
-Bella serata vero?- eh? Bella serata? Ma ero scema o cosa? Timo-Timo davanti, e io mi mettevo a parlare del tempo?
- Si, fredda. A me piace il freddo.- mi rispose. Ero esterrefatta che non mi avesse mandato a quel paese.
-Davvero? Anche a me piace.- dissi io. Poi… il silenzio! Oddiooddiooddio!!
-Secondo me potrebbe anche nevicare!- dissimo all’unisono! E, per la prima volta, ci guardammo negli occhi. Lui iniziò ad abbozzare un sorriso, io anche e poi, scoppiammo in una fragorosa risata.
- Siamo telepatici!!- disse Timo ridendo.
- Ha…hai…hai rag…huahuahuahua!!- non riuscivo nemmeno a parlare da quanto mi veniva da ridere (forse anche un po’ istericamente per l’emozione). Alla fine, ci calmammo e riprendemmo il controllo. Lui finì la sigaretta e buttò a terra il mozzicone.
- Andiamo dentro?- disse indicando il Decadence.
- Si.- risposi gioiosa. Così entrammo.
- Vuoi venire a sederti al mio tavolo?- mi chiese piano.
- Certo.- risposi con un sorrisone che tradiva l’impressione di indifferenza che stavo cercando di assumere. Ci avviammo verso il suo tavolo ma…stavo dimenticando April!
- Scusa potrei prima presentarti una mia amica?- chiesi speranzosa.
- Sicur…aspetta!- mi guardò con aria pensierosa- Non mi hai ancora presentato...te stessa!- mi bloccai e pensai. È vero, non c’eravamo neanche detti i rispettivi nomi! Porsi subito rimedio.
- Piacere, Hayley.- gli porsi la mano.
- Ciao Hayley. Io sono Timo-Timo!- mi strinse la mano.
- Ma questo lo sapevo già…- mormorai.
- Come?-
- No, niente. Vieni.- lo condussi al bancone dove stava seduta April.
- Riciao!- le dissi.
- Ciao! Ma stai be…oh mio dio.- aveva visto Timo-Timo…- bè credo di si…- le sorrisi.
- April, Timo-Timo. Timo-Timo, April.- presentai.
- Tanto piacere.- disse Timo stringendo la mano ad April.
- Ma tanto piacere mio!- urlò April al settimo cielo.
- Vuoi venire a sederti al tavolo con noi?- la invitò Timo-Timo.
- Che domande…- fece lei. Io sorrisi e lei ricambiò. Ci avviammo verso il tavolo.

Seduti al tavolo c’erano Jussi, Bazie e due tipi che non avevo mai visto.
- Accomodatevi.- fece Timo indicandoci le sedie.
- Grazie!- dicemmo io e April in coro.
- Prendete qualcosa?- chiese Timo.
- Io mi prendo un’altra Coca- risposi.
- Io no, aspetto di finire la mia birra.- e continuò a bere la birra che si era portata dietro dal bancone. Fissava Jussi. Timo se ne accorse e si girò a guardarlo anche lui.
- Vuoi che te lo presento?- chiese sorridendo.
- Eh… ehm…s-si- balbettò April.
- Jussi!- Timo lo chiamò e lui si giro con aria interrogativa.
- Che c’ è?-
- Ti presento due mie amiche: lei è April…-
- P-piacere.- disse April timida.
- Ciao!- Jussi le strinse la mano.
-…e lei è Hayley.- concluse Timo.
- Ciao Hayley, bel nome.- mi disse Jussi.
- Grazie, devi sapere che anche il tuo mi piace molto.- risposi sorridendo. Lui ricambiò il sorriso.
- Ah, e lui è Bazie.- aggiunse Timo-Timo già che c’ era.
- Ciao!- salutammo io ed April all’ unisono stringendo la mano anche a Bazie.
- Ciao, piacere. Come va?- ci chiese.
- Oh bene, grazie! Non vediamo l’ora di vedervi suonare Lunedì!- dissi io tutta esaltata.
- Fantastico! Spero che vi divertirete!- fece lui.
- Bè…poco ma sicuro, sarà la nostra prima volta che vi vediamo dal vivo.- affermai io.
- Davvero? Ma allora qua ci vogliono due posti riservati in prima fila per le nostre giovani fan.- e detto questo estrasse due pass dalla tasca del giubbotto e ce li porse - questi sono per voi: perché Lunedì prima del concerto non fate un salto nel nostro backstage così passate a salutarci e possiamo riservarvi dei posti decenti?-
Ero semplicemente esterrefatta. Guardavo il pass come se fosse stato un assegno da 1 milione di euro e non avevo parole. Questo cominciava a preoccuparmi, perché di solito riuscivo a mantenere il sangue freddo mentre ora ero praticamente pietrificata fissando il pass con aria ebete.
- Hey? Mi hai sentito?- Bazie mi stava sventolando una mano davanti alla faccia. Io guardai April che mi restituì lo sguardo con la bocca aperta.
- No… cioè… si… scusa… è che io…-
- Credo che questi balbettamenti vogliano dire si.- Timo mi appoggiò una mano sulla spalla e mi guardò sorridendo. Feci un respiro profondo.
- Si… si, scusate e che ero… bah… non importa, comunque è sicuro che veniamo, potete starne certi.- dissi tutto d’un fiato - vero April?-
- Si… sisi… ovvio- acconsentì parlando con una vocina flebile flebile. Jussi non facendocela più scoppiò a ridere, seguito da Timo-Timo, Bazie e i loro due amici. Noi arrossimmo e ci mettemmo a fissare il pavimento.
- Tranquille! Non dovete essere così timide con noi!- ci rassicurò Jussi, si alzò e venne vicino a noi a stringerci in un caloroso abbraccio. Io ero al settimo cielo ed April stava per svenire. Poi qualcun altro venne ad abbracciarci: era Timo!!!! Ora stavo per svenire anch’io e quando ci si mise pure Bazie ad abbracciarci con i due amici che nemmeno conoscevamo fu il limite: scoppiammo a ridere anche noi dopo che Jussi ebbe detto ‘siamo tutti una grande famiglia!’.
  
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