RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY
[Cap. XXIII]
[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi,
situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono
alla sottoscritta]
*
CAPITOLO CINQUANTESIMO
SUSSURRI DI SILENZIO
*
C’era silenzio, un silenzio così denso che quasi, con la
sua intensità, poteva provocare dolore. Nulla causava anche il più piccolo
rumore, no, una profonda e sacra quiete avvolgeva quella stanza, così artefatta
da risultare persino discordante, come le note di un pianoforte non accordato
con la dovuta maestria.
Il buio era
invitante come una calda coperta, lo amava, quel buio, perché lì era nato e lì
era cresciuto, tra l’oscurità della notte e lo splendore tenue delle stelle in
cielo che lo fissavano, con quella Luna maestosa e piena, che sembrava
sorridere, deriderlo.
E la luce del giorno, così forte, così perforante, così… pura,
che colpiva gli oggetti e li illuminava, da essi creava delicati giochi di
ombra con le sue lunghe dita capricciose.
In quel silenzio, in quella stanza di marmo bianco, nel
riverbero dell’oscurità, tese l’orecchio.
No, nessun rumore.
Niente che avrebbe potuto ritardargli il dolore o turbare
la concentrazione, o qualcosa dietro la quale nascondersi per rimandare la sua
‘missione’. Ma no, nulla, il silenzio non voleva collaborare, inalterato,
incombeva su di lui come un’arpia pronta all’attacco, inesorabile.
Con lentezza, timoroso di spezzare quel silenzio religioso,
si raddrizzò, intrecciando le dita e lasciando che le perle del suo rudimentale
rosario tintinnassero come campanellini dal suono spezzato.
Concentrazione…
E il dolore cominciò.
Dapprima giunse
lento, tenue come un prurito, uno scricchiolio delle articolazioni e il rosario
tremò.
Concentrazione…
Non c’era nulla oltre il vuoto.
Solo… il silenzio.
Concentrazione…
Il dolore tornò
ad essere più forte, un raschiamento, come pelle che si tende e sembra
spezzarsi come cartapesta.
Non c’è nulla di innaturale nel dolore…
Sarai benedetto.
Il dolore sarà un dono.
Risplendi.
E il dolore gli
fece per un istante vedere tutto bianco, così intenso da farlo sentire come
investito dallo scoppio di una potente
bomba ad orologeria.
Questo… è un dono.
Ci ringrazierai, un giorno.
Il rosario
tintinnò forte, prendendo a vibrare, unico rumore ad infrangere il silenzio,
come il suono di mille campanellini al vento.
*
Cera un insolito silenzio quel giorno, alla Tana.
Doveva essere colpa della partenza di Charlie per la Romania
e di Bill, Fleur e Gabrielle per la Francia, per festeggiare il resto delle
vacanze natalizie con i parenti francesi nell’immensa villa dei coniugi
Delacour, o quasi certamente era merito dei gemelli che avevano deciso di
andare assieme a Lee Jordan a Londra, facendosi accompagnare da Ron.
Pansy, inaspettatamente, aveva scelto di rimanere alla
Tana, e si era messa nei gradini all’ingresso, sorda ai rimproveri della
Signora Weasley, tutta imbacuccata, a leggere un grosso tomo che pareva essere
il libro di testo di trasfigurazioni avanzate. I rapporti fra lei e Hermione si
erano raffreddati da quando, a colazione, la Grifondoro aveva preso le parti di
Ginny, forse non verbalmente, ma il suo silenzio era valso mille parole.
L’aveva fissata con sguardo indagatore per tutta la
colazione, come se si aspettasse che da un momento all’altro Pansy prendesse la
bacchetta e cominciasse a sparare Avada Kedavra a destra e a manca.
Ed Hermione ora era sdraiata sul suo letto, a pancia in su,
a fissare il soffitto scrostato, teneva una mano sulla fronte e pensava
intensamente all’ultimo periodo, vergognandosi di se stessa per il
comportamento tenuto in quell’ultimo, strano periodo.
Aveva sempre sostenuto Harry in ogni cosa, aiutandolo a non
fargli prendere colpi di testa e cercando di stemperare la sua impulsività e il
suo innato senso di coraggio e ‘complesso dell’eroe’, ma da quando Harry
l’aveva tradita andandosene da Privet Drive e non dando più sue notizie
per un anno.
Capiva che dolore il suo migliore amico aveva dovuto
affrontare, perdere l’unica persona che considerava ‘famiglia’ in un momento
del genere non era di certo una passeggiata, ma almeno avrebbe dovuto affidarsi
alle persone che gli volevano bene… a che servono altrimenti gli amici, se non
nei momenti bui? Non aveva fatto i conti con il passato di Harry: se il mondo
magico lo conosceva come il Prescelto, Harry era anche un bambino cresciuto nel
sottoscala degli zii, sfruttato e bistrattato fino ai suoi quindici anni.
Non aveva amici, era abituato a badare a se stesso.
Pensando a questo, ci si poteva ricredere sul miracolo
operato su Harry di Hogwarts: nonostante il suo passato non solo aveva creato
una cerchia diu amici, ma si poneva anche a difesa dei ‘deboli’ con il suo
coraggio invidiabile e la sua enorme generosità.
Così piccolo e così grande… e aveva superato tante, troppe
prove.
E ora Hermione si rendeva conto che Harry sarebbe stato un
perfetto leader, ancora più di quanto già non lo fosse.
E lei… lei lo aveva tradito.
Gli aveva detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per la
guerra, che gli sarebbe stato accanto… e invece… non solo non riusciva a
sentirsi a suo agio con gli ex
Serpeverde, ma persino aveva dubitato nuovamente di Pansy, così, per partito
preso.
Forse Ginny aveva esagerato, ma Hermione non si era posta
nemmeno per istante la domanda se fosse veramente Pansy la colpevole.
Quando l’aveva vista con la bacchetta puntata su Ginny
aveva subito pensato – e di questo ora se ne vergognava, considerato che non
aveva prove -: “lo sapevo, Ron e Harry si sbagliavano. Lei non è con noi”.
E quando aveva visto lo sguardo gelido di Pansy,una domanda
si era formata nella sua mente: “Ma io… da che parte sto?”
Non che nutrisse dubbi su Harry, certo, ma la sua domanda
aveva un che di più profondo: io, che mi sono posta come amica di Harry, che mi
ponevo sempre per cooperazione delle case… io… che invece in realtà non riesco
a fidarmi veramente.
Hermione spezzò il silenzio emettendo un breve sospiro.
Che cosa poteva fare adesso?
Si sentiva così sciocca… perché, lei era la più
intelligente! O almeno credevano tutti che lei lo fosse… lei stessa lo credeva.
E invece… su una cosa del genere… aveva sbagliato.
Per un istante le ritornò in mente Millicent Bulstrode.
Ricordava il loro ultimo incontro, lei, vestita da Marisa
Coulter, con il suo abito che frusciava mentre le dava le spalle, a Millicent,
a lei, che la guardava con quell’espressione infastidita, che Hermione avrebbe
tanto voluto cancellare con un sorriso, con un buffetto, come se fossero state
amiche.
Non l’aveva fatto.
Era confusa per la ressa di sentimenti che le annebbiavano
il giudizio: da una parte Ron, il suo migliore amico, aveva appena invitato
Pansy Parkinson, la persona di cui si era sempre proclamato nemico, alla Tana,
d’altra parte c’era Harry disperso, probabilmente con Rice, e poi Millicent, e
quel torrente di sentimenti strani che la portavano verso nidi inaspettati.
E poi la serata che si concludeva con Harry straripante di
felicità, con quella gioia innaturale mentre guardava con amore verso il
misterioso Tom Rice…
Perché aveva avuto l’impressione di essere stata ‘messa da
parte’? di avere un tale piccolo ruolo nella vita dei suoi due migliori amici
da sentirsi un ‘contorno’?
La sua maturità dov’era andata a finire?
Hermione si mise su un fianco, mettendo un braccio sotto il
capo e lanciando un’occhiata veloce ai due letti vuoti presenti nella stanza in
cui Ginny la ospitava. Il silenzio era incredibile, a sua memoria, aveva sempre
sentito risate, chiacchiere e litigi sotto il tetto della famiglia Weasley,
invece, quel giorno, si sentiva l’innaturale impero della quiete.
Era in qualche modo inquietante sentire una cosa del genere
alla Tana, Hermione non voleva essere superstiziosa, ma sentiva quel silenzio
pesare sul suo cuore come una profezia sussurrata da sconosciute labbra
suadenti, e il ticchettio dell’orologio a muro era un tocco di veridicità alla
sua paura.
Le venne in mente ciò di cui aveva discusso con Ginny poco
prima che sparisse nella camera assegnata a Zacharias: avevano parlato del
litigio intercorso prima con Pansy e Hermione aveva quasi sentito una stretta
al cuore nel vedere con quanto gusto infieriva su Pansy, avvelenando il cuore
di Hermione con il tarlo del dubbio.
Come possiamo sapere che non lavora per Voldemort?
Hermione, almeno tu, devi essere dalla mia parte.
Sei o non sei la mia migliore amica?
E quella domanda Ginny gliel’aveva fatta con un sorriso,
così puro, che Hermione per istinto aveva annuito. Una volta da sola però si
era stesa sul letto, a riflettere, a pensare a quanto fossero cambiati tutti
così velocemente da non darle nemmeno il tempo di crescere anche lei.
Ironico.
E adesso?
Hermione prese un profondo respiro, solo per spezzare quel
silenzio angustiante, e fece frusciare leggermente la coperta di lana mentre si
raggomitolava su se stessa.
Si morse il labbro.
Forse doveva chiarire con Millicent.
Perché il peso sul cuore era troppo.
Troppi cambiamenti… e ora… anche i suoi sentimenti…?
Il silenzio non le rispose, muto la fissò con i suoi occhi
invisibili e non le fu di nessun conforto.
*
L’ufficio del preside – quando aveva cominciato a
sussisterne uno – era stato appositamente collocato in maniera che gli studenti
delle quattro case riuscissero a raggiungerlo nello stesso istante, per questo
poteva essere raggiunto da due corridoi, due conducevano ai dormitori di
Corvonero e Tassorosso, dall’altro invece poteva provenire gli studenti di
Serpeverde e Grifondoro. Questo era il percorso più breve per raggiungere
l’ufficio, ovviamente, esistevano anche altre vie che si potevano imboccare
tranquillamente da qualsiasi luogo.
Inoltre l’ufficio era stato pensato come una ‘culla’ di
cultura, oltre che una galleria di memoria: i ritratti dei vecchi presidi
appesi per tutto l’ufficio dovevano dare conforto al preside corrente,
aiutandolo a prendere certe spinose decisioni in merito a particolari
situazioni. A memoria di mago, Albus Silente non aveva mai sentito tale
silenzio nel suo ufficio.
Normalmente era lui che coinvolgeva gli altri presidi in
discussioni, ma quel giorno, le sue mani giunte nervosamente e i suoi occhi
chiusi avevano scoraggiato chiunque a prendere la parola e avviare una
conversazione.
Fino a quel momento a parlare erano stati lo stesso Albus e
la preside italiana Emilia di Blaine, il primo aveva ascoltato la seconda per
tutto il suo racconto in silenzio, poi, quando questa aveva finito di
illustrargli la sua visione con le mani nodose che si rincorrevano in una
gestualità nervosa, era stato Albus a dare segni di nervosismo.
Tutte le visioni di Emilia si erano rivelate corrette, e
quest’ultima in particolare – che aveva dello straordinario, certo, ma nemmeno
tanto – preoccupava non poco Albus, soprattutto contando che la suddetta
visione era estremamente chiara, senza seconde interpretazioni o altro.
A quanto pare un giorno sarebbe successo qualcosa al
ritorno dalle vacanze dei ragazzi, un attacco dei mangiamorte a quanto pareva,
e in seguito a ciò sarebbe capitato qualcosa che non solo avrebbe fatto perdere
a Albus la battaglia, ma avrebbe fatto perdere ad Harry qualcosa di importante.
Ma Silente non avrebbe aiutato il suo pupillo, non avrebbe
acconsentito alla sua richiesta, qualunque essa fosse, e per la prima volta gli
avrebbe detto che no, non lo avrebbe aiutato. Era stato così intransigente da
preoccupare persino se stesso.
Allo stesso tempo Harry teneva molto alla sua richiesta e
aveva avvertito Silente che avrebbe cercato delle risposte da Voldemort.
Merlino… avrebbe reso, in un futuro nemmeno molto lontano,
il Salvatore del Mondo Magico un seguace di Voldemort?
Perché certamente Harry non aveva parlato a vanvera,
sarebbe andato da Voldemort e gli avrebbe esposto la sua richiesta, visto che
tanto gli premeva. Rinnegando tutti pur di vedere realizzato il suo desiderio.
E conoscendo Harry certamente il desiderio non era
egoistico.
Ovviamente Voldemort non si sarebbe tirato indietro, per
nulla al mondo si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione così perfetta come
avere Harry Potter ai suoi piedi, e lo avrebbe ucciso.
Però… Harry sembrava certo che Voldemort gli avrebbe dato
delle risposte.
Questo voleva dire che avrebbe trovato – o aveva – qualcosa
con cui fare scambio per l’adempimento della sua richiesta.
E allora Voldemort lo avrebbe accolto… e a che prezzo?
Silente non aveva la minima intenzione di permettere a
quella visiona di realizzarsi…
- Grazie per la tua visione, Emilia – disse infine Silente,
riaprendo gli occhi e sciogliendo le sue mani conserte.
Emilia annuì: - Che cosa intendi fare adesso, Albus? –
- Per prima cosa pensiamo a ciò di cui siamo più sicuri:
l’attacco alla fine delle vacanze. È decisamente la nostra priorità – fece
cenno a Fanny di avvicinarsi. La fenice lasciò il suo trespolo e planò sulla
spalla di Silente con un atterraggio perfetto che non provocò alcun dolore
all’uomo. Come se intuisse il dolore del padrone, Fanny gli toccò
affettuosamente la guancia con il becco.
- Grazie, Fanny – Silente le riservò un bel sorriso – Ora,
per favore, vai ad avvertire tutti i membri dell’Ordine. Riunione a Grimmauld
Place – Fanny accennò con il capo, poi sparì in un lampo di luce dorata.
- Per il ragazzo? – domandò Dilys impaziente, senza
riuscire a trattenersi.
Silente scosse il capo.
- Ho sentito – accennò Armando – che Seamus Finnigan del
settimo anno di Grifondoro parlava con il suo compagno di stanza Neville
Paciock ed accennava al fatto che Harry Potter fosse andato a Parigi con Tom
Rice -
Albus annuì gravemente, quasi come se fosse stato colpito
da uno schiaffo in pieno volto, alla menzione di ciò che il suo pupillo aveva
fatto: - Sì, Minerva me lo aveva riferito –
- Potremo mandare qualcuno a rintracciarli… - alluse
Armando – E’ meglio che il ragazzo sia al sicuro… -
- Non sappiamo dove possa avvenire questo attacco, Armando
– lo contraddisse con dolcezza Emilia – Pare che sia poco fuori
Hogwarts… -
- Hogsmeade, non possono che colpire lì – borbottò un altro
preside.
– Escluderei Hogsmeade, sarebbe un suicidio per Voldemort.
Troppi maghi, e fin troppo facilmente raggiungibile da qualsiasi mezzo magico –
scosse la testa Albus.
- E allora dove? – domandò Dilys.
- Rimane un unico posto. Ora che sappiamo il luogo
dell’attacco, sarà facile difenderlo – rispose sibillino Albus – Per quanto
riguarda Harry… Dilys, potresti andare da Mademoiselle Chantal e dirle di
rintracciare il ragazzo? -
- Ma certo, Albus – la strega si alzò – Cosa vuoi che dica
al ragazzo? -
- Dì a Mademoiselle solo di trovarlo, poi andrai a
parlargli tu. Se c’è anche Tom potrebbero insospettirsi nel vedere un ritratto sconosciuto
che tenta di parlare loro -
Phineas alzò gli occhi al cielo.
Certo, se c’era Riddle nei paraggi era ovvio che
quella Chantal non sarebbe mai tornata nel suo ritratto originario, ma
avrebbero trovato i pezzi della sua tela sparsi per tutta la Senna.
- Sarà fatto, Albus – e Dilys se ne andò.
In quel momento le candele accese ebbero un lieve fremito,
come se qualcuno vi avesse soffiato su per due, brevi secondi.
Albus si alzò in piedi, sorridendo al nuovo arrivato: -
Purtroppo non ho molto tempo da dedicarti, ho appena convocato una riunione
dell’Ordine. In ogni caso ti avevo chiamato per una cosa qualche giorno fa, ho
cambiato idea, ma ho bisogno ugualmente che tu mi faccia un favore –
Edwin Demetrius
Dwight si sedette nella poltrona vuota di Dilys con movimenti lenti e
calcolati, si prese il lusso di dare una veloce occhiata in giro, prima di
ignorare tutto e tutti e concentrarsi nel fissare il preside. Finse persino di
ignorare la faccia sorpresa di Phineas, preferendo non affrontare nessun altro
argomento che non fosse la sua presenza lì e la sua prolungata assenza in giro
per il castello.
- Ti ho cercato per tutto il castello – lo accolse Emilia,
leggermente contrariata.
- Beh, alla fine mi hai trovato – le rispose seccamente
Edwin, si sistemò in mantello e accavallò le gambe, sorreggendo poi il viso con
la mano appoggiata al bracciolo. Non disse dov’era stato, sebbene forse ci
sarebbe stato da ridire – Non mi hai mai chiamato, Albus Silente. Ammetto di
provare una certa nota di compiacimento e insieme di fastidio – lo disse con
affettata ironia, come se gustasse ogni singola parola. Non aspettò un commento
e non si curò del cupo mormorio dei presidi che aveva attorno – Dimmi che cosa
vuoi -
Albus sospirò, sebbene in un certo senso lusingato dalla
presenza di Edwin.
Non lo aveva mai incontrato, anche se in molti gli avevano
parlato di quel ritratto asociale che preferiva la solitudine ad una masnada di
ragazzi o alla mera compagnia dei ritratti.
Emilia in particolare gliele aveva parlato con toni
piuttosto accorati: pareva infatti che Edwin non si fosse mai mostrato a
creatura vivente o meno dopo aver conseguito il diploma a Hogwarts, molti anni
prima.
In quella stanza l’unica persona che aveva avuto la fortuna
di incontrarlo era stata proprio Emilia quando ancora era una donna viva.
Era stato Albus a chiederle di rintracciarlo per offrirgli
la mansione di protettore dell’entrata della sala comune degli ex serpeverde,
pensando che la vicinanza con i suoi ‘simili’ serpeverde potesse in qualche
modo segnare il suo rientro in società – perché se era vero anche solo la metà
di quanto era stato detto di lui c’era da andarne fieri e temerlo assieme – ma
si era sbagliato.
Da quanto aveva sentito dai ragazzi, Edwin taceva, a volte
nemmeno si faceva vedere, a volte leggeva, snobbando tutti.
Era solamente grazie agli amorini degli arazzi presenti in
sala comune e uno accanto al ritratto se i ragazzi non venivano chiusi fuori.
Albus non aveva mai saputo come mai Edwin avesse accettato
l’occupazione di guardiano, considerato che nemmeno gli piaceva quella
mansione.
Ora però aveva bisogno del suo aiuto.
Era tempo di capire da quale parte fosse Edwin.
- Si tratta di Salazar Serpeverde – rispose infine Albus –
E di Godric Grifondoro -
Edwin gli lanciò un’occhiata infuocata ma lo lasciò
parlare.
*
Harry si appoggiò completamente al parapetto del battello,
lasciando che il naso diventasse inesorabilmente insensibile per l’eccessivo
freddo causato dallo spostamento sulla Senna, fissò per un istante le piccole
ondine che si venivano a formare al loro passaggio mentre il battello fendeva
l’acqua.
La sciarpa di lana svolazzò per un istante, toccandogli
birichina la bocca con la sua peluria soffice, con una mano la sistemò, sempre
rimanendo appoggiato al parapetto con l’altro gomito.
Quasi rimase ipnotizzato nel fissare quelle ondine
prefissate che compivano ogni volta lo stesso identico movimento, rimase in
quei momenti a pensare, avvolto solo dal rumore del battello e dalla dolcezza
dell'affrastagliarsi dell'acqua.
Quella mattina per un istante, quando era affacciato sul
terrazzino dell'albergo, aveva come avuto la sensazione di essere assieme a
qualcun altro, come se ci fosse una presenza invisibile accanto a lui, come se
lui stesso fosse una presenza invisibile al fianco di un altro, come se lui non
fosse lui ma fosse qualcun altro.
Un ragazzo, occhi smeraldo e capelli scuri, su un
terrazzino, accanto ad un altro ragazzo moro, dallo splendido sorriso, e
assieme fissavano il panorama e le mille luci del capodanno parigino e la Tour
Eiffel, splendente di piccole lucette colorate.
E William.
Ma William chi?
Non conosceva nessuno con quel nome...
Era così strano ipotizzare di avere avuto un'allucinazione?
In quel momento sentì le mani di Tom posarsi sui suoi
fianchi, sollevò lo sguardo dalle ondine e si accorse che di fronte a lui aveva
il Louvre, gli diede una distratta occhiata, sorridendogli con veloce affetto.
- Che stai pensando così intensamente? - domandò Tom. Harry
non poteva vedere la sua espressione ma Tom aveva dipinta in viso una chiara
maschera di curiosa preoccupazione: forse era davvero troppo iperprotettivo ma
che ci poteva fare se ora che poteva avere Harry non d3esideravaa per nulla al
mondo che questi soffrisse o si allontanasse da lui?
- Sciocchezze - rispose Harry allontanando con la mano la
sciarpa dal viso.
Tom strinse la sua presa, attraverso la stoffa pesante del
cappotto e dei jeans poteva sentire i fianchi dolci di Harry, sentì
l'eccitazione per un istante fargli immettere più sangue nelle vene ma poi la
ragione vinse sul sentimento e Tom si impose di non farsi venire quegli ardori
lì, sul ponte del bateau mouche lungo la Senna, in mezzo a tutte quelle
famiglie.
- Sarebbe anche ora che pensassi a qualcosa di più utile -
borbottò staccandosi leggermente da Harry per impedirsi di mostrare al suo
ragazzo il desiderio di lui.
Harry sovrappose le sue mani su quelle di Tom, impedendogli
di allontanarsi: - Tipo pensare a te? -
- Che c'è di male? -
Harry ridacchiò: - Niente, niente... -
- E' normale che tu pensi al tuo ragazzo, mi pare -
constatò Tom con naturalezza. Erano passati altri tre giorni di vacanza e il
loro rapporto aveva subito una decisiva scossa di riassestamento e finalmente
sembrava che la loro relazione non fosse traballante ma basata infine su solide
fondamenta.
Era inutile continuare a non mostrare i lati deboli, Harry
era lì, di fronte a lui, e questo lo rendeva forte.
Oltre che capace di fare di tutto per lui.
In quei giorni sembrava che nulla potesse turbare l'armonia
appena creatasi tra i due: erano in vacanza, lontani dagli intrighi della
scuola, da qualsiasi altra preoccupazione, erano insieme, non c’era alcun
motivo possibile per cui dovevano girarsi attorno e saggiare l’altro.
Tom pensò a quell’ultima azione con un ghignetto sul viso:
che strano paragone che aveva usato… fin troppo reale, fin troppo rivelatorio.
In ogni caso ormai le barriere tra loro due erano cadute,
una dietro l’altra, e finalmente potevano assaporare la delicata eufonia che
regnava attorno a qualsiasi altra coppia: un bel cambiamento considerati i
trascorsi e l’odio che doveva esserci tra di loro, considerato anche il loro
passato e il loro futuro.
Per un istante Tom provò
un’intensa gelosia nel vedere tutte quelle persone lì, accanto a loro sul
ponte, che si stavano sorridendo beate, senza alcuna preoccupazione, come se la
loro felicità fosse quotidianità e nulla potesse sconvolgerli: famiglie e
persone come tante, che non avrebbero mai dovuto combattere contro Voldemort o
i suoi seguaci, che potevano vivere le loro vite con ingenua tranquillità.
Tanto ci sarebbero stati altri che li avrebbero protetti.
Sentì una scintilla di rabbia
percorrergli la pelle.
Perché sacrificarsi anche per
loro?
Per quelle persone che nemmeno
conoscevano la magia, che erano all’oscuro di quel piccolo mondo che correva
parallelo al loro, che avevano odiato nei secoli passati, con rabbia e con
dispregio.
Allontanò quei pensieri inutili
dalla sua testa: non era questo il problema, dopotutto, lui non combatteva certo per loro, ma per Harry. Degli altri
non gli importava.
- Ci penso già dodici ore al
giorno, vuoi che diventi un'ossessione? - ghignò Harry nel frattempo.
- Dodici ore al giorno? - Tom
fece una smorfia - Nah, troppo poco -
Harry ridacchiò mentre gli occhi
gli correvano verso il panorama che il battello gli offriva.
Che cosa poteva desiderare di più
in quel momento?
Nulla, veramente.
Harry annaspò, sentendo un
curioso balzo al petto, si portò una mano al cuore, respirando con forza e
sgranando gli occhi per la sorpresa di quella bizzarra sensazione. La voce di
Tom gli giunse ovattata alle orecchie, come se si trovasse a metri e metri di
distanza, solamente la sua stretta lo risvegliò da quella sensazione
trascinante.
- HARRY! HARRY, RISPONDIMI! -
E tutto tornò al suo posto,
rumori e respiro, e rincominciò a respirare normalmente mentre la sensazione
sparì come se mai ci fosse stata e si lasciò dietro solamente un lieve strascico
di domande irrisolte.
Tom lo stava guardando con viva
preoccupazione, incurante degli sguardi degli altri, angosciato solamente dallo
stato di Harry: - Harry… - sussurrò.
- Sto bene – rispose Harry, la
sua mano affondò nel cappotto di Tom mentre l’altro lo stava ancora tenendo per
le spalle, timoroso – Torniamo in albergo… c’è… qualcosa che non va -
Lo disse in tono tranquillo, come
se lo avesse sospettato, in qualche modo.
- Che intendi? – sbottò Tom –
Dannazione, Potter, che cos’hai avuto? -
- Nix – rispose Harry con un
lieve sospiro – Non cel’ha fatta a trattenersi… è nella nostra camera adesso -
- CHE COSA? – gridò Tom.
Harry gli tappò la bocca con la
mano: - Che fai? Gridi? – Tom scalpitò, irritato – Lo avevo affidato a Dobby ma
non è riuscito a trattenersi a quanto pare… -
- Come diavolo ha fatto a
trovarci? – domandò Tom.
- Lo avrà visto nella mia mente…
sai, siamo interconnessi… - spiegò con lentezza, calibrando ogni parola, Harry,
poi lo prese per mano – Dai, andiamo -
- Dove? -
- In albergo. Se lo conosco bene
potrebbe aver visto questo posto e si sarà messo in testa di venire fin qui –
Harry lo tirò per un braccio – Andiamo – Tom rimase fermo dov’era – Tom… dai… -
Tom si arrese, lasciandosi portare dentro il battello, in un anfratto per smaterializzarsi
con calma.
Prima che Harry lo facesse, Tom
lo baciò, passandogli le braccia attorno alla vita: - Odio quel peluche
spelacchiato – sussurrò e si smaterializzarono così, labbra contro labbra,
abbracciati.
Una volta giunti in camera, Nixie
saltò subito addosso al suo herus, affondando immediatamente il suo musetto tra
i vestiti di Harry e inondando la mente di Harry di un’immensa sensazione di
sollievo: - Ciao piccolino… - ne accarezzò dolcemente la pelliccia. Alzò poi lo
sguardo verso Tom, ma questi si era già tolto il cappotto e lo aveva gettato
senza molti riguardi su una poltrona – Tom… -
- Che vuoi? -
Harry sorrise tristemente: –
Addio vacanza soli soletti -
Tom puntò il dito contro Nix: -
Questa è la volta buona che lo cucino! –
Il nexus, come capendo quella
minaccia, sollevò il musetto e strinse gli occhietti color piombo, mosse le
orecchie e poi tornò a farsi coccolare da Harry.
Tom grugnì insoddisfatto,
decidendo di andare in camera, Harry lo fermò prima che andasse: - Tom… io… -
- Lo so, lo so, è il tuo nexus! –
sbottò irritato – Mi chiedo solo quanto varrà la sua pelliccia… - borbottò
entrando in camera e sbattendo la porta dietro di sé.
Harry sorrise tristemente di
nuovo: - Ti ci abituerai, Nixie –
Il nexus sbuffò.
- Ti ci abituerai -
*
- Digli qualcosa -
- Che vuoi che gli dica? –
domandò per l’ennesima volta, questa volta in tono esasperato, Harry. Si beccò
un’occhiata truce da parte di Tom.
- Potter – sibilò quest’ultimo,
in tono minaccioso, calcando in particolare sul cognome – Se non gli dici immediatamente
di spostarsi vedrai questa maledetta pulce in un paio di graziose babbucce! -
Harry sospirò arrendendosi a Tom,
che notò, aveva un tono particolarmente sinistro e di certo le sue minacce non
erano affatto vuote: - Nixie… vieni piccolino, spostati di qui –
Nix lo guardò con i suoi
occhietti scuri, mosse il musetto, guardò alternativamente il suo herus e il
compagno del suo herus e poi decise di togliersi di lì – ‘lì’, termine generico
per indicare lo spazio tra Harry e Tom che Nix aveva senza difficoltà occupato
per stare più vicino a Harry, geloso del contatto che questi potesse avere con
Tom in quel grande letto – per mettersi accanto a Harry nel lato libero.
- Digli che se riprova ad
allontanarmi da te lo scuoio! – disse Tom avvolgendo Harry in un abbraccio e
baciandolo leggermente sulle labbra.
- Non puoi essere un tantino
gentile con lui? – si lamentò Harry.
Tom sorrise innocentemente e una
sola sillaba uscì dalle sue labbra: - No –
Harry mise il broncio: - Non aiuti
così. Nix è geloso del nostro rapporto… ti ricordo che è un nexus e… - ma non
terminò mai quella frase perché Tom lo baciò possessivamente, spingendolo sotto
di lui nel letto, e infilando una mano
al di sotto della maglia che indossava come pigiama.
Harry gemette mentre si lasciava
baciare e toccare dalle dita impazienti di Tom, intrecciò le sue gambe con
quelle dell’altro, avvertendo contro il bacino l’eccitazione di Tom.
- Aspetta… - cercò di fermarlo.
- Se pensi al nexus… scordatelo –
ringhiò Tom baciandogli avidamente la linea del collo – Non mi fermerò per
riguardo a quella palla di pelo ambulante… -
Ma la ‘palla di pelo ambulante’
prese a lamentarsi e per un attimo gli occhi di Harry videro ciò che avevano
appena visto quelli di Nixie: un guizzo rosato e un gemito appena soffocato,
poi capelli biondi che scomparivano. Tutto questo nello specchio di fronte al
letto.
Harry si staccò da Tom, cercando
di allontanarlo dal suo collo e liberando una mano per raggiungere la bacchetta
– che il nexus aveva provveduto solerte ad avvicinargli-.
- Che c’è? – domandò contrariato
Tom.
- C’è qualcuno – rispose
brevemente Harry impugnando bene la bacchetta.
- Dove? – chiese Tom e anche la
sua bacchetta apparve in mano. Non si mosse, credendo che risultasse meno
sospetto un suo spostamento, ormai l’eccitazione era svanita e i suoi muscoli
si tesero, in attesa di una risposta da parte di Harry e della precisa
ubicazione del nemico.
- Prima era apparso nello
specchio di fronte al letto – rispose Harry.
Tom lo fulminò con lo sguardo: -
Baci me e fissi lo specchio? Carino da parte tua. Vuoi forse dirmi qualcosa di
sottinteso, Potter? –
- Piantala di fare il geloso –
Harry gli sorrise – Lo ha visto Nix. Vedi? Ci è utile -
- Utile a rovinare tutto. Gran
bell’aiuto davvero – borbottò a mezza voce Tom.
In quell’istante le fiamme del
camino si accesero e i due ragazzi scattarono subito in piedi, scivolando da
letto con le bacchette puntare contro il caminetto. Nixie si avvicinò al
padrone, rizzando tutto il pelo candido e ringhiando forte.
Tom si mise subito di fronte ad
Harry, interponendosi tra l’amato e qualsiasi cosa stesse per uscire dal
camino. Le fiamme divamparono con forza e tra di essere spiccò il volto di
Albus Silente.
- Salve ragazzi, permettete una
parola? – domandò serafico.
- Che vuole? Come ha fatto a
trovarci? – lo accolse sgarbatamente Tom, maledicendo in tutte le lingue quel
vecchiaccio.
- Ho mandato un’amica a cercarvi.
Vi ha visti attraverso lo specchio – non accennò nulla né all’occasione in cui
aveva sorpreso i due né per altro.
- E’ successo qualcosa? – domandò
apprensivamente Harry.
- Non precisamente. Se intendi un
qualche attacco, per ora non c’è nulla di cui preoccuparsi -
- Per ora? -
- E’ proprio di questo che volevo
parlarti, Harry. Ti spiacerebbe tornare ad Hogwarts prima? -
- Sì, gli dispiacerebbe molto –
s’intromise Tom prima che Harry potesse rispondere – Ci dispiacerebbe
molto. Quindi le ripeto, che cosa vuole? -
- Voglio solo che Harry sia qui
ad Hogwarts, Tom – rispose con calma Silente.
- Adesso? – domandò Harry con una
punta di tristezza.
La vacanza era già finita?
Stavano già tornando i problemi?
Tom notò immediatamente quel
cambiamento di tono, gli toccò la mano, per confortarlo. Quindi non era l’unico
cui non era andato giù quell’ordine perentorio. Tanto meglio.
Silente, notando di esser
riuscito a convincere i due – era ovvio, poi, li aveva allarmati, sorrise: -
No, potete venire anche domani mattina. Vi lascio. Usate la polvere magica – e
sparì, con un ultimo cenno del capo.
Nuovamente soli, Tom avvolse
Harry in un abbraccio: - Si sono messi tutti d’accordo? –
- Non lo so – rispose a bassa
voce Harry – Ma mi sta preoccupando questa situazione… che vorrà? -
Tom scrollò le spalle: - Lo
scopriremo domani – gli cominciò a mordicchiargli il lobo dell’orecchio, poi,
guardando che Nixie lo osservava attentamente si rivolse a lui – Sparisci fino
a domattina, eh? Devo fare un discorsetto fisico al tuo padrone –
Nixie lo fissò per un attimo poi,
con qualche agile balzo, sparì nel salotto, lasciando ai due amanti un po’ di
intimità.
- Tom… -
- Taci, ora, Harry. Siamo soli -
Harry aveva sentito chiaramente
che Nix non era per niente felice dell’ordine di Tom ma aveva lasciato comunque
campo libero perchè intuiva il desiderio dell’herus. Gli inviò un
ringraziamento mentale prima di baciare Tom.
- Ti amo – gli sussurrò.
Il cuore di Tom prese a battere
più forte, emozionato.
E il silenzio scese
nell’appartamento inframmezzato da qualche gemito e sospiro fino a che Morfeo
giunse, facendo ricadere tutto sotto il suo impero, e modellando i sogni dei
due amanti abbracciati come cera di candela sotto le sue mani di sonno.
E per una notte, diede solo la
tranquillità.
E il respiro dei due amanti
sorridenti si fuse assieme al silenzio della notte.
*
FINE CINQUANTESIMO CAPITOLO
CONTINUA…
Mistress Lay
*
All’alba
del cinquantesimo capitolo ho deciso di cambiare un po’ layout! ^^ Ovviamente
non so ancora se questo che ho sperimentato per la prima volta mi soddisfi o
meno… mah… voi che ne dite?
In ogni
caso volevo rassicurarvi per una certa persona di nome William e di
provenienza sconosciuta (mica tanto!): stateci attenti, in senso buono e non mi
uccidete Elecam! >.< (unità inscindibile…)
Un’ultima
cosa… qualche teoria sul ‘personaggio’ apparso all’inizio del capitolo odierno?
^^ Dai, vi ho dato un indizio… XD
Grazie a coloro che leggono, soprattutto a coloro che
commentano:
ysal pax, beh, sì, magari il cameriere non
ha addosso il copyright di nessuno – a proposito, sei sicura? Chiho avrebbe
qualcosa da ridire, credo! U.U – ma un ringraziamento era d’obbligo! XD Quel
capitolo si è scritto con una facilità incredibile… mah, a volte mi stupisco!
>.< Bax bax!
Moony*, eh sì, era da un po’ che non tiravo in ballo
tutti e tutto, così mi sembrava un buon capitolo per rimediare! XD Azzeccato
ovviamente, ma come puoi pensare del contrario? (no, non te lo posso
permettere! >.<) Bax bax!
Selene_90, carissima, mi dispiace non
essere ancora riuscita a commentare la fic, ma oggi rimedio, promesso! XD Sono
veramente felice che ti sia piaciuto a tal punto il capitolo precedente da
rileggerlo così tante volte… ^//^ Per Tom e Harry per ora c’è una situazione di
calma apparente, mi dispiace dirlo, ma per loro siamo solo all’inizio… sì, la
conversazione tra Silente ed Harry era una visione di Emilia… eheh chissà! XD
Grazie, ti adoro, sono veramente felice di suscitare tali emozioni con la mia
umilissima fic e non ringraziare per quello che ho detto alla tua fic: è la
verità e ti assicuro che l’adoro ogni capitolo che passa, come adoro te, ma
questo, lo facevo da un bel po’! XD Bax
bax!
elecam28, vedo la tua mano in aria, Ele, ma
credo che sia l’unica a sventolare impervia! XD LEGAME? Dici?! XD non risponderò alla prova del 9, my dear ^^
Però quel William... non lo so... ci sarà forse un LEGAME? XD Mah... comunque,
povero Neville! Ti ho già esposto il mio parere, no? Cucciolo... T.T E che dire
di Tom e Harry? L'amore non sarà bello se non è litigarello, ma io li
preferisco MUTI e IMPEGNATI... XD Bene bene bene, ORA ho gli spunti adatti per
scrivere... chissà che non appaia anche un Tom da queste parti, mah... ^_- Un
beso!
alicesimone, vorresti picchiare la Piattola
numero uno? Ma prego, io non ho assolutamente nulla in contrario, anzi! XD Per
quanto riguarda Neville e Blaise… beh, diciamo che la loro ‘relazione’ è ancora
tutta da vedere, come quella degli altri personaggi! XD Non si è mai sicuri di
niente con me nei paraggi! XD Bax bax!
Potere ai Panda, capisco perfettamente quelle
persone che non vorrebbero sapere nulla del settimo libro e hanno la ferma
intenzione di aspettare gennaio per leggerlo… io non ci riuscirei ovviamente ma
questa persone hanno tutta la mia ammirazione! XD
Sì, piaciuta moltissimo l’Inghilterra, anche se il tempo
non è stato molto clemente… ma in ogni caso, come sempre, la Gran Bretagna
vale! XD Non preoccupare se non riesci a commentare, come vedi, io per prima
non me la cavo molto con tempo e puntualità, soprattutto quando si tratta di
scrivere durante le vacanze… chissà come mai durante i periodi che dovrebbero
essere di relax io sono più impegnata di prima… >.< Comunque… dove vai di
bello? *me curiosa*
Tornando alla fic… ehm, sì, si fanno tutti un po’ troppe
paranoie… ma che ci vuoi fare, mi piace analizzare in singolo dettaglio queste
situazioni e i cambiamenti… ^^’’
Philius è un wnellter… o meglio dovrebbe esserlo. ^^
Un indizio: se anagrammi la parola troverai che creatura è… XD (ma cambia la
‘n’ in ‘m’ XD).
Sì, dovrebbe essere, per Harry e Tom, tutto più naturale, e
come vedi qui hanno ‘preso il via’. Più che altro volevo che i primi tempi
della loro relazione fosse più cauta, questo perché, sebbene si amino e lo
abbiamo più volte ammesso – nel caso di Tom solo a se stesso -, non è così
semplice lasciarsi andare. come avevi accennato tu qualche recensione fa, i
cambiamenti si sentono, soprattutto ai primi tempi della relazione, soprattutto
se si tratta di amici. E se si trattasse di nemici… apriti o cielo! XD
E mi chiedi anche che succederà quando si verrà a sapere
della vera identità di Tom? XD Eheheh…
Sì, come al solito Tom ha esagerato ma non riesce ancora a
comprendere che Harry sia ormai al suo livello – e non sa nemmeno che può usare
la magia pura… u.u –.
Blaise… ehm… si vedrà più avanti, niente è ancora sicuro al
cento per cento! XD
Non preoccuparti se non riesci a comprendere l’ultima parte
e l’identità di William… eheh Bax bax!
James_Prongs, non preoccuparti, sapevo che
non cel’avresti fatta, tutto ok! XD La piattola? Brutta fine? Ma sai che queste
due cose, nella stessa frase, stanno benissimo? XD Bax bax!
Kira, SisSly! Volevo dirtelo ma poi mi hai servito
l’occasione su un piatto d’argento e come potevo rigiutare l’invito? XD Per
fortuna sono riuscita a mantenermi IC, non mi sarei mai perdonata del
contrario! U.U Sì, sì, lo so che anche tu sei una fan della relazione tra Phil
e Luigi…! XD Bax bax!
HP Mary, sì, anche se due settimane, a volte, sono anche
poche! U.U Non preoccuparti per lo stralcio di ‘visione’ avuta da Harry… si
sarà in seguito. XD Forse è meglio preoccuparsi di quella di Emilia… eheh ^^’’
Sì, letto il settimo libro anche se, devo dire la verità, mi aspettavo qualcosa
di più. Mah. Opinioni personali… in ogni caso per i viaggetti mentali… uhm,
aspettatene parecchi, soprattutto da Tom! XD Bax bax!
Lalia, che bello! *.* Sei tornata! Come sono felice! *.*
Beh, sì, i regali mi hanno dato molto da pensare… ma alla fine a quanto pare si
sono risolti come le scelte più felici! XD Bax bax!
gokychan, O.O Accidenti, che recensione
infiammata! Ti ringrazio, sono veramente commossa per il sostegno di cui mi fai
partecipe! ^///^ Onorata! *inchino*
Ma non preoccuparti – almeno non troppo – per queste due teste
di legno (leggesi Tom e Harry) e nemmeno per Will (che tra l’altro è vivo e
vegeto ^^)! XD
Come mai qui i misteri si infittiscono invece di svelarsi?
Ma sai che è proprio una bella domanda? U.U
La dura realtà, e mi rendo perfettamente conto che è così,
è che siamo.solamente.all’inizio per quanto riguardano le rivelazioni. ^^ (e
poi ci sono io, che ne combino di tutti i colori con RdS! XD Che disastro che
sono!) Grazie tantissime ancora, ti adoro! Bax bax!
miss pink 87, grazie! ^^ La lemon ‘ufficiale’ tra Harry
e Tom la metterò nella Raccolta di Spin off. ^^ Se non la segui, in ogni caso
avvertirò io dove e quando la posterò! XD Non mi hai fatto assolutamente
arrabbiare! Scherzi? Mi fa piacere sapere la tua opinione, quindi non farti
remore! ^^ Bax bax! Sei sempre la benvenuta! *.*
MORFEa, prova del 9 superata carissima Jessica! XD Ebbene
sì, William è proprio QUEL William! XD Stessa persona, fic diverse… c’è un
perché ma non lo posso ancora dire, Elecam altrimenti mi uccide! XD E se
noterai anche da altre parti ci sono alcuni accenni a RdS… XD (in ogni
caso, anche tu dalla parte di Will? *.* Bene, bene… un’alleata! *Miss si sfrega
le mani*)
Sì sì, odio anche io Ginny, ti capisco benissimo >.<
Non è ancora detto per Neville, ma dal momento che nulla
è sicuro in questa fic, beh… aspettatene di tutti i colori. XD Sì, le vacanze
sono passate bene, un po’ troppo caotiche ma bene! XD Oh sì, Monaco è
bellissima! XD (adoro il Museo oceanologico…! *.* Era lì, giusto? O.o *me
confusa*)
Sì, te lo prometto! RdS vedrà la parola fine! XD E chissà
quando… queste mie continue idee a volte mi preoccupano parecchio. U.U Grazie
per il tuo sostegno! XD Bax
bax!
Elanor, ti rassicuro subito! William NON è T…o! XD Sono
due personaggi distinti… anzi, due LICENZE diverse! XD (a proposito, ho dato un
indizio per T…o stratosferico! Devo cominciare a tapparmi la bocca… -.-)
Comunque… ciao! XD Scusa se ancora non ti ho spedito la
mail ma come puoi immagine è stratosfericamente lunga oltre che divisa in varie
parti… eheheh XD
Indovina, indovina, chi è il primo personaggio che compare
in questo capitolo? XD Ma, sì, proprio lui! ^^ Ti è mancato? (grrr, no
ndElanor) Ti dirò la verità, ci avevo pensato al peluche, ma poi sono
rinsavita, giusto in tempo! (no, in realtà stavo – e diciamo ci la verità, già
mi stavo fregando le mani con una bellissima immagine mentale di Tom vestito da
Nonna Papera con tanto di fiocchetto tra i capelli e grembiulino con in mano il
peluche che guarda stralunato… - per scriverlo
quando Tom mi ha minacciato di bruciare tutti i miei libri, quindi, capisci,
per amore dei miei adorati, non ho proprio potuto scriverlo! >.<)
Sì, sì, Ginny, uccidiamola! >.< Non la sopporto e
guarda caso mi capita proprio alla perfezione… eheheh, no, dai, non dico altro,
ultimamente sto dando TROPPI indizi! U.U
Eheheh… spavento troppo se dico che questa fic, di guai e
rivelazioni scottanti, siamo solo all’inizio? XD Dopotutto, di grandi misteri,
ne ho svelati solo due! XD Se non tre… eheheh, da adesso in poi mi sbizzarrisco!
Allora posso andare in pensione senza troppi problemi? Ci pensi tu a RdS? XD
Bax bax!
NamiTheNavigator, non preoccuparti! XD Ce ne ho
messo di tempo per decidere ma alla fine… chi l’ha dura la vince! ^^ Bax bax!
Captain, grazie, sei sempre così gentile! XD Grazie anche
per il pensiero… sai com’è, non vorrei rovinare a nessuno il settimo libro… XD Bax bax!
Minerva Bellatrix, oh non è assolutamente nostra
intenzione, ti posso assicurare… XD Ma non dirmi così che altrimenti mi vengono
i sensi di colpa! >.<’’ (a proposito… per l’anagramma, a che punto siamo?
Hai sostituito la ‘n’ con la ‘m’, vero? XD) Prego, tira pure quello che vuoi a
Ginny, anzi, se le tiri qualcosa (anche il settimo libro, è uguale! XD) mi fai
felice! XD Quanto le voglio bene io a Ginny, proprio nessuno, eh? XD Bax bax!
nox, Will rimpiazzerà Tom? Mi uccidi se ti rivelo che
sarà così? XD No, dai, scherzo ovviamente… Immaginavo che ti sarebbe piaciuta
la scena Harry/Voldie… XD eheheh Bax bax!
Metis, si ha come l’impressione che Hermione stia andando
all’indietro… ma per essere precisi Hermione sta un po’ traballando. Un po’
torna sulle sue decisioni, un po’ procede di qualche passo verso la maturità…
ma si riscatterà anche lei, vedrai! XD
vedrai! XD Ci sei andata molti vicina con la tua teoria
Emilia/Tom/Harry… per ciò che vede Tom, dovrai aspettare un poco, ma poi
svelerò tutto, promesso! XD Grazie, sei sempre così gentile! ^///^ Bax bax!
adsharta, vedrai, Ginny non sarà per
niente temibile, ma non si sa mai… >.< Sì, diciamo che la tua teoria non
è affatto sbagliata. Eheheh… vedrai in seguito. ^^ Già, è un buon segno che RdS
cambi sempre, ma ormai non mi ci raccapezzo più! XD Non che mi lamenti, ma i
nodi al pettine vengono da soli, senza nemmeno che io ci pensi troppo… è la
fine, quando devo incastrare tutto alla perfezione, che qualche problema salta
fuori! XD Mah, so vedrà! Bax bax!
Shia, ti ringrazio, veramente. Che questa fic piaccia è
già un miracolo, ma soprattutto che piaccia a persone che normalmente non leggono
slash e non sono fan delle coppie correnti… è veramente un traguardo per me!
^//^
Sì, sempre una sorpresa… eheheh… altrimenti come tengo viva
RdS? XD Ma preparati, perché siamo solo all’inizio! *paura* Ancora grazie!
*inchino* Bax bax!
Stè_Wormy, grazie tesoro! XD Anche tu ami
tanto tanto tano Ginny? ^^ Io ovviamente, appena la vedo vorrei correrle
incontro e stringerle le braccia al collo… e poi stringere, stringere,
stringere… XD Chi ti ricorda? XD Bax
bax!
Grazie inoltre a Prince, Mimi88, Ghiale, Eliechan28.
Commentate!
Miss