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Autore: Mistress Lay    18/08/2007    31 recensioni
Dopo l'assassinio di Sirius la vita di Harry è radicalmente tanto che fugge da Privet Drive senza dare più notizia di sè, senza avvertire gli amici, senza dare una spiegazione. Torna dopo due anni. Non solo, ma accompagnato da un altro ragazzo che odia ferocemente Albus Silente. Ma durante l'assenza di Harry è cambiato qualcosa a Hogwarts? Sono cambiati i suoi amici? E i suoi nemici? Chi sono i Rinnegati? E Draco Malfoy, che ruolo avrà?
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry, Potter, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RAGGI DI SPERANZA by MISTRESS LAY

[Cap. XXIII]

[R, Slash, ®J.K. Rowling, tranne i personaggi nuovi, situazioni e quanto ci sia di malato in ciò che state per leggere, appartengono alla sottoscritta]

 

 

*

 

 

CAPITOLO CINQUANTESIMO

SUSSURRI DI SILENZIO

 

 

*

 

 

 

C’era silenzio, un silenzio così denso che quasi, con la sua intensità, poteva provocare dolore. Nulla causava anche il più piccolo rumore, no, una profonda e sacra quiete avvolgeva quella stanza, così artefatta da risultare persino discordante, come le note di un pianoforte non accordato con la dovuta maestria.

Il buio era invitante come una calda coperta, lo amava, quel buio, perché lì era nato e lì era cresciuto, tra l’oscurità della notte e lo splendore tenue delle stelle in cielo che lo fissavano, con quella Luna maestosa e piena, che sembrava sorridere, deriderlo.

E la luce del giorno, così forte, così perforante, così… pura, che colpiva gli oggetti e li illuminava, da essi creava delicati giochi di ombra con le sue lunghe dita capricciose.

In quel silenzio, in quella stanza di marmo bianco, nel riverbero dell’oscurità, tese l’orecchio.

No, nessun rumore.

Niente che avrebbe potuto ritardargli il dolore o turbare la concentrazione, o qualcosa dietro la quale nascondersi per rimandare la sua ‘missione’. Ma no, nulla, il silenzio non voleva collaborare, inalterato, incombeva su di lui come un’arpia pronta all’attacco, inesorabile.

Con lentezza, timoroso di spezzare quel silenzio religioso, si raddrizzò, intrecciando le dita e lasciando che le perle del suo rudimentale rosario tintinnassero come campanellini dal suono spezzato.

 

Concentrazione…

 

E il dolore cominciò.

Dapprima giunse lento, tenue come un prurito, uno scricchiolio delle articolazioni e il rosario tremò.

 

Concentrazione…

 

Non c’era nulla oltre il vuoto.

Solo… il silenzio.

 

Concentrazione…

Il dolore tornò ad essere più forte, un raschiamento, come pelle che si tende e sembra spezzarsi come cartapesta.

 

Non c’è nulla di innaturale nel dolore…

Sarai benedetto.

Il dolore sarà un dono.

 

Risplendi.

 

E il dolore gli fece per un istante vedere tutto bianco, così intenso da farlo sentire come investito dallo scoppio di  una potente bomba ad orologeria.

 

Questo… è un dono.

Ci ringrazierai, un giorno.

 

Il rosario tintinnò forte, prendendo a vibrare, unico rumore ad infrangere il silenzio, come il suono di mille campanellini al vento.

 

 

 

*

 

 

Cera un insolito silenzio quel giorno, alla Tana.

Doveva essere colpa della partenza di Charlie per la Romania e di Bill, Fleur e Gabrielle per la Francia, per festeggiare il resto delle vacanze natalizie con i parenti francesi nell’immensa villa dei coniugi Delacour, o quasi certamente era merito dei gemelli che avevano deciso di andare assieme a Lee Jordan a Londra, facendosi accompagnare da Ron.

Pansy, inaspettatamente, aveva scelto di rimanere alla Tana, e si era messa nei gradini all’ingresso, sorda ai rimproveri della Signora Weasley, tutta imbacuccata, a leggere un grosso tomo che pareva essere il libro di testo di trasfigurazioni avanzate. I rapporti fra lei e Hermione si erano raffreddati da quando, a colazione, la Grifondoro aveva preso le parti di Ginny, forse non verbalmente, ma il suo silenzio era valso mille parole.

L’aveva fissata con sguardo indagatore per tutta la colazione, come se si aspettasse che da un momento all’altro Pansy prendesse la bacchetta e cominciasse a sparare Avada Kedavra a destra e a manca.

Ed Hermione ora era sdraiata sul suo letto, a pancia in su, a fissare il soffitto scrostato, teneva una mano sulla fronte e pensava intensamente all’ultimo periodo, vergognandosi di se stessa per il comportamento tenuto in quell’ultimo, strano periodo.

Aveva sempre sostenuto Harry in ogni cosa, aiutandolo a non fargli prendere colpi di testa e cercando di stemperare la sua impulsività e il suo innato senso di coraggio e ‘complesso dell’eroe’, ma da quando Harry l’aveva tradita andandosene da Privet Drive e non dando più sue notizie per un anno.

Capiva che dolore il suo migliore amico aveva dovuto affrontare, perdere l’unica persona che considerava ‘famiglia’ in un momento del genere non era di certo una passeggiata, ma almeno avrebbe dovuto affidarsi alle persone che gli volevano bene… a che servono altrimenti gli amici, se non nei momenti bui? Non aveva fatto i conti con il passato di Harry: se il mondo magico lo conosceva come il Prescelto, Harry era anche un bambino cresciuto nel sottoscala degli zii, sfruttato e bistrattato fino ai suoi quindici anni.

Non aveva amici, era abituato a badare a se stesso.

Pensando a questo, ci si poteva ricredere sul miracolo operato su Harry di Hogwarts: nonostante il suo passato non solo aveva creato una cerchia diu amici, ma si poneva anche a difesa dei ‘deboli’ con il suo coraggio invidiabile e la sua enorme generosità.

Così piccolo e così grande… e aveva superato tante, troppe prove.

E ora Hermione si rendeva conto che Harry sarebbe stato un perfetto leader, ancora più di quanto già non lo fosse.

E lei… lei lo aveva tradito.

Gli aveva detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per la guerra, che gli sarebbe stato accanto… e invece… non solo non riusciva a sentirsi a suo agio con  gli ex Serpeverde, ma persino aveva dubitato nuovamente di Pansy, così, per partito preso.

Forse Ginny aveva esagerato, ma Hermione non si era posta nemmeno per istante la domanda se fosse veramente Pansy la colpevole.

Quando l’aveva vista con la bacchetta puntata su Ginny aveva subito pensato – e di questo ora se ne vergognava, considerato che non aveva prove -: “lo sapevo, Ron e Harry si sbagliavano. Lei non è con noi”.

E quando aveva visto lo sguardo gelido di Pansy,una domanda si era formata nella sua mente: “Ma io… da che parte sto?”

Non che nutrisse dubbi su Harry, certo, ma la sua domanda aveva un che di più profondo: io, che mi sono posta come amica di Harry, che mi ponevo sempre per cooperazione delle case… io… che invece in realtà non riesco a fidarmi veramente.

Hermione spezzò il silenzio emettendo un breve sospiro.

Che cosa poteva fare adesso?

Si sentiva così sciocca… perché, lei era la più intelligente! O almeno credevano tutti che lei lo fosse… lei stessa lo credeva.

E invece… su una cosa del genere… aveva sbagliato.

Per un istante le ritornò in mente Millicent Bulstrode.

Ricordava il loro ultimo incontro, lei, vestita da Marisa Coulter, con il suo abito che frusciava mentre le dava le spalle, a Millicent, a lei, che la guardava con quell’espressione infastidita, che Hermione avrebbe tanto voluto cancellare con un sorriso, con un buffetto, come se fossero state amiche.

 

Non l’aveva fatto.

 

Era confusa per la ressa di sentimenti che le annebbiavano il giudizio: da una parte Ron, il suo migliore amico, aveva appena invitato Pansy Parkinson, la persona di cui si era sempre proclamato nemico, alla Tana, d’altra parte c’era Harry disperso, probabilmente con Rice, e poi Millicent, e quel torrente di sentimenti strani che la portavano verso nidi inaspettati.

E poi la serata che si concludeva con Harry straripante di felicità, con quella gioia innaturale mentre guardava con amore verso il misterioso Tom Rice…

Perché aveva avuto l’impressione di essere stata ‘messa da parte’? di avere un tale piccolo ruolo nella vita dei suoi due migliori amici da sentirsi un ‘contorno’?

La sua maturità dov’era andata a finire?

Hermione si mise su un fianco, mettendo un braccio sotto il capo e lanciando un’occhiata veloce ai due letti vuoti presenti nella stanza in cui Ginny la ospitava. Il silenzio era incredibile, a sua memoria, aveva sempre sentito risate, chiacchiere e litigi sotto il tetto della famiglia Weasley, invece, quel giorno, si sentiva l’innaturale impero della quiete.

Era in qualche modo inquietante sentire una cosa del genere alla Tana, Hermione non voleva essere superstiziosa, ma sentiva quel silenzio pesare sul suo cuore come una profezia sussurrata da sconosciute labbra suadenti, e il ticchettio dell’orologio a muro era un tocco di veridicità alla sua paura.

Le venne in mente ciò di cui aveva discusso con Ginny poco prima che sparisse nella camera assegnata a Zacharias: avevano parlato del litigio intercorso prima con Pansy e Hermione aveva quasi sentito una stretta al cuore nel vedere con quanto gusto infieriva su Pansy, avvelenando il cuore di Hermione con il tarlo del dubbio.

 

Come possiamo sapere che non lavora per Voldemort?

Hermione, almeno tu, devi essere dalla mia parte.

Sei o non sei la mia migliore amica?

 

E quella domanda Ginny gliel’aveva fatta con un sorriso, così puro, che Hermione per istinto aveva annuito. Una volta da sola però si era stesa sul letto, a riflettere, a pensare a quanto fossero cambiati tutti così velocemente da non darle nemmeno il tempo di crescere anche lei.

Ironico.

E adesso?

Hermione prese un profondo respiro, solo per spezzare quel silenzio angustiante, e fece frusciare leggermente la coperta di lana mentre si raggomitolava su se stessa.

Si morse il labbro.

 

Forse doveva chiarire con Millicent.

Perché il peso sul cuore era troppo.

 

Troppi cambiamenti… e ora… anche i suoi sentimenti…?

Il silenzio non le rispose, muto la fissò con i suoi occhi invisibili e non le fu di nessun conforto.

 

 

 

*

 

 

 

L’ufficio del preside – quando aveva cominciato a sussisterne uno – era stato appositamente collocato in maniera che gli studenti delle quattro case riuscissero a raggiungerlo nello stesso istante, per questo poteva essere raggiunto da due corridoi, due conducevano ai dormitori di Corvonero e Tassorosso, dall’altro invece poteva provenire gli studenti di Serpeverde e Grifondoro. Questo era il percorso più breve per raggiungere l’ufficio, ovviamente, esistevano anche altre vie che si potevano imboccare tranquillamente da qualsiasi luogo.

Inoltre l’ufficio era stato pensato come una ‘culla’ di cultura, oltre che una galleria di memoria: i ritratti dei vecchi presidi appesi per tutto l’ufficio dovevano dare conforto al preside corrente, aiutandolo a prendere certe spinose decisioni in merito a particolari situazioni. A memoria di mago, Albus Silente non aveva mai sentito tale silenzio nel suo ufficio.

Normalmente era lui che coinvolgeva gli altri presidi in discussioni, ma quel giorno, le sue mani giunte nervosamente e i suoi occhi chiusi avevano scoraggiato chiunque a prendere la parola e avviare una conversazione.

Fino a quel momento a parlare erano stati lo stesso Albus e la preside italiana Emilia di Blaine, il primo aveva ascoltato la seconda per tutto il suo racconto in silenzio, poi, quando questa aveva finito di illustrargli la sua visione con le mani nodose che si rincorrevano in una gestualità nervosa, era stato Albus a dare segni di nervosismo.

Tutte le visioni di Emilia si erano rivelate corrette, e quest’ultima in particolare – che aveva dello straordinario, certo, ma nemmeno tanto – preoccupava non poco Albus, soprattutto contando che la suddetta visione era estremamente chiara, senza seconde interpretazioni o altro.

A quanto pare un giorno sarebbe successo qualcosa al ritorno dalle vacanze dei ragazzi, un attacco dei mangiamorte a quanto pareva, e in seguito a ciò sarebbe capitato qualcosa che non solo avrebbe fatto perdere a Albus la battaglia, ma avrebbe fatto perdere ad Harry qualcosa di importante.

Ma Silente non avrebbe aiutato il suo pupillo, non avrebbe acconsentito alla sua richiesta, qualunque essa fosse, e per la prima volta gli avrebbe detto che no, non lo avrebbe aiutato. Era stato così intransigente da preoccupare persino se stesso.

Allo stesso tempo Harry teneva molto alla sua richiesta e aveva avvertito Silente che avrebbe cercato delle risposte da Voldemort.

 

Merlino… avrebbe reso, in un futuro nemmeno molto lontano, il Salvatore del Mondo Magico un seguace di Voldemort?

 

Perché certamente Harry non aveva parlato a vanvera, sarebbe andato da Voldemort e gli avrebbe esposto la sua richiesta, visto che tanto gli premeva. Rinnegando tutti pur di vedere realizzato il suo desiderio.

E conoscendo Harry certamente il desiderio non era egoistico.

Ovviamente Voldemort non si sarebbe tirato indietro, per nulla al mondo si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione così perfetta come avere Harry Potter ai suoi piedi, e lo avrebbe ucciso.

Però… Harry sembrava certo che Voldemort gli avrebbe dato delle risposte.

Questo voleva dire che avrebbe trovato – o aveva – qualcosa con cui fare scambio per l’adempimento della sua richiesta.

E allora Voldemort lo avrebbe accolto… e a che prezzo?

Silente non aveva la minima intenzione di permettere a quella visiona di realizzarsi…

- Grazie per la tua visione, Emilia – disse infine Silente, riaprendo gli occhi e sciogliendo le sue mani conserte.

Emilia annuì: - Che cosa intendi fare adesso, Albus? –

- Per prima cosa pensiamo a ciò di cui siamo più sicuri: l’attacco alla fine delle vacanze. È decisamente la nostra priorità – fece cenno a Fanny di avvicinarsi. La fenice lasciò il suo trespolo e planò sulla spalla di Silente con un atterraggio perfetto che non provocò alcun dolore all’uomo. Come se intuisse il dolore del padrone, Fanny gli toccò affettuosamente la guancia con il becco.

- Grazie, Fanny – Silente le riservò un bel sorriso – Ora, per favore, vai ad avvertire tutti i membri dell’Ordine. Riunione a Grimmauld Place – Fanny accennò con il capo, poi sparì in un lampo di luce dorata.

- Per il ragazzo? – domandò Dilys impaziente, senza riuscire a trattenersi.

Silente scosse il capo.

- Ho sentito – accennò Armando – che Seamus Finnigan del settimo anno di Grifondoro parlava con il suo compagno di stanza Neville Paciock ed accennava al fatto che Harry Potter fosse andato a Parigi con Tom Rice -

Albus annuì gravemente, quasi come se fosse stato colpito da uno schiaffo in pieno volto, alla menzione di ciò che il suo pupillo aveva fatto: - Sì, Minerva me lo aveva riferito –

- Potremo mandare qualcuno a rintracciarli… - alluse Armando – E’ meglio che il ragazzo sia al sicuro… -

- Non sappiamo dove possa avvenire questo attacco, Armando – lo contraddisse con dolcezza Emilia – Pare che sia poco fuori Hogwarts… -

- Hogsmeade, non possono che colpire lì – borbottò un altro preside.

– Escluderei Hogsmeade, sarebbe un suicidio per Voldemort. Troppi maghi, e fin troppo facilmente raggiungibile da qualsiasi mezzo magico – scosse la testa Albus.

- E allora dove? – domandò Dilys.

- Rimane un unico posto. Ora che sappiamo il luogo dell’attacco, sarà facile difenderlo – rispose sibillino Albus – Per quanto riguarda Harry… Dilys, potresti andare da Mademoiselle Chantal e dirle di rintracciare il ragazzo? -

- Ma certo, Albus – la strega si alzò – Cosa vuoi che dica al ragazzo? -

- Dì a Mademoiselle solo di trovarlo, poi andrai a parlargli tu. Se c’è anche Tom potrebbero insospettirsi nel vedere un ritratto sconosciuto che tenta di parlare loro -

Phineas alzò gli occhi al cielo.

Certo, se c’era Riddle nei paraggi era ovvio che quella Chantal non sarebbe mai tornata nel suo ritratto originario, ma avrebbero trovato i pezzi della sua tela sparsi per tutta la Senna.

- Sarà fatto, Albus – e Dilys se ne andò.

In quel momento le candele accese ebbero un lieve fremito, come se qualcuno vi avesse soffiato su per due, brevi secondi.

Albus si alzò in piedi, sorridendo al nuovo arrivato: - Purtroppo non ho molto tempo da dedicarti, ho appena convocato una riunione dell’Ordine. In ogni caso ti avevo chiamato per una cosa qualche giorno fa, ho cambiato idea, ma ho bisogno ugualmente che tu mi faccia un favore –

Edwin Demetrius Dwight si sedette nella poltrona vuota di Dilys con movimenti lenti e calcolati, si prese il lusso di dare una veloce occhiata in giro, prima di ignorare tutto e tutti e concentrarsi nel fissare il preside. Finse persino di ignorare la faccia sorpresa di Phineas, preferendo non affrontare nessun altro argomento che non fosse la sua presenza lì e la sua prolungata assenza in giro per il castello.

- Ti ho cercato per tutto il castello – lo accolse Emilia, leggermente contrariata.

- Beh, alla fine mi hai trovato – le rispose seccamente Edwin, si sistemò in mantello e accavallò le gambe, sorreggendo poi il viso con la mano appoggiata al bracciolo. Non disse dov’era stato, sebbene forse ci sarebbe stato da ridire – Non mi hai mai chiamato, Albus Silente. Ammetto di provare una certa nota di compiacimento e insieme di fastidio – lo disse con affettata ironia, come se gustasse ogni singola parola. Non aspettò un commento e non si curò del cupo mormorio dei presidi che aveva attorno – Dimmi che cosa vuoi -

 

Albus sospirò, sebbene in un certo senso lusingato dalla presenza di Edwin.

 

Non lo aveva mai incontrato, anche se in molti gli avevano parlato di quel ritratto asociale che preferiva la solitudine ad una masnada di ragazzi o alla mera compagnia dei ritratti.

Emilia in particolare gliele aveva parlato con toni piuttosto accorati: pareva infatti che Edwin non si fosse mai mostrato a creatura vivente o meno dopo aver conseguito il diploma a Hogwarts, molti anni prima.

In quella stanza l’unica persona che aveva avuto la fortuna di incontrarlo era stata proprio Emilia quando ancora era una donna viva.

Era stato Albus a chiederle di rintracciarlo per offrirgli la mansione di protettore dell’entrata della sala comune degli ex serpeverde, pensando che la vicinanza con i suoi ‘simili’ serpeverde potesse in qualche modo segnare il suo rientro in società – perché se era vero anche solo la metà di quanto era stato detto di lui c’era da andarne fieri e temerlo assieme – ma si era sbagliato.

Da quanto aveva sentito dai ragazzi, Edwin taceva, a volte nemmeno si faceva vedere, a volte leggeva, snobbando tutti.

Era solamente grazie agli amorini degli arazzi presenti in sala comune e uno accanto al ritratto se i ragazzi non venivano chiusi fuori.

Albus non aveva mai saputo come mai Edwin avesse accettato l’occupazione di guardiano, considerato che nemmeno gli piaceva quella mansione.

 

Ora però aveva bisogno del suo aiuto.

Era tempo di capire da quale parte fosse Edwin.

 

- Si tratta di Salazar Serpeverde – rispose infine Albus – E di Godric Grifondoro -

 

Edwin gli lanciò un’occhiata infuocata ma lo lasciò parlare.

 

 

 

*

 

 

 

Harry si appoggiò completamente al parapetto del battello, lasciando che il naso diventasse inesorabilmente insensibile per l’eccessivo freddo causato dallo spostamento sulla Senna, fissò per un istante le piccole ondine che si venivano a formare al loro passaggio mentre il battello fendeva l’acqua.

La sciarpa di lana svolazzò per un istante, toccandogli birichina la bocca con la sua peluria soffice, con una mano la sistemò, sempre rimanendo appoggiato al parapetto con l’altro gomito.

Quasi rimase ipnotizzato nel fissare quelle ondine prefissate che compivano ogni volta lo stesso identico movimento, rimase in quei momenti a pensare, avvolto solo dal rumore del battello e dalla dolcezza dell'affrastagliarsi dell'acqua.

Quella mattina per un istante, quando era affacciato sul terrazzino dell'albergo, aveva come avuto la sensazione di essere assieme a qualcun altro, come se ci fosse una presenza invisibile accanto a lui, come se lui stesso fosse una presenza invisibile al fianco di un altro, come se lui non fosse lui ma fosse qualcun altro.

Un ragazzo, occhi smeraldo e capelli scuri, su un terrazzino, accanto ad un altro ragazzo moro, dallo splendido sorriso, e assieme fissavano il panorama e le mille luci del capodanno parigino e la Tour Eiffel, splendente di piccole lucette colorate.

E William.

 

Ma William chi?

 

Non conosceva nessuno con quel nome...

Era così strano ipotizzare di avere avuto un'allucinazione?

In quel momento sentì le mani di Tom posarsi sui suoi fianchi, sollevò lo sguardo dalle ondine e si accorse che di fronte a lui aveva il Louvre, gli diede una distratta occhiata, sorridendogli con veloce affetto.

- Che stai pensando così intensamente? - domandò Tom. Harry non poteva vedere la sua espressione ma Tom aveva dipinta in viso una chiara maschera di curiosa preoccupazione: forse era davvero troppo iperprotettivo ma che ci poteva fare se ora che poteva avere Harry non d3esideravaa per nulla al mondo che questi soffrisse o si allontanasse da lui?

- Sciocchezze - rispose Harry allontanando con la mano la sciarpa dal viso.

Tom strinse la sua presa, attraverso la stoffa pesante del cappotto e dei jeans poteva sentire i fianchi dolci di Harry, sentì l'eccitazione per un istante fargli immettere più sangue nelle vene ma poi la ragione vinse sul sentimento e Tom si impose di non farsi venire quegli ardori lì, sul ponte del bateau mouche lungo la Senna, in mezzo a tutte quelle famiglie.

- Sarebbe anche ora che pensassi a qualcosa di più utile - borbottò staccandosi leggermente da Harry per impedirsi di mostrare al suo ragazzo il desiderio di lui.

Harry sovrappose le sue mani su quelle di Tom, impedendogli di allontanarsi: - Tipo pensare a te? -

- Che c'è di male? -

Harry ridacchiò: - Niente, niente... -

- E' normale che tu pensi al tuo ragazzo, mi pare - constatò Tom con naturalezza. Erano passati altri tre giorni di vacanza e il loro rapporto aveva subito una decisiva scossa di riassestamento e finalmente sembrava che la loro relazione non fosse traballante ma basata infine su solide fondamenta.

Era inutile continuare a non mostrare i lati deboli, Harry era lì, di fronte a lui, e questo lo rendeva forte.

Oltre che capace di fare di tutto per lui.

In quei giorni sembrava che nulla potesse turbare l'armonia appena creatasi tra i due: erano in vacanza, lontani dagli intrighi della scuola, da qualsiasi altra preoccupazione, erano insieme, non c’era alcun motivo possibile per cui dovevano girarsi attorno e saggiare l’altro.

Tom pensò a quell’ultima azione con un ghignetto sul viso: che strano paragone che aveva usato… fin troppo reale, fin troppo rivelatorio.

In ogni caso ormai le barriere tra loro due erano cadute, una dietro l’altra, e finalmente potevano assaporare la delicata eufonia che regnava attorno a qualsiasi altra coppia: un bel cambiamento considerati i trascorsi e l’odio che doveva esserci tra di loro, considerato anche il loro passato e il loro futuro.

Per un istante Tom provò un’intensa gelosia nel vedere tutte quelle persone lì, accanto a loro sul ponte, che si stavano sorridendo beate, senza alcuna preoccupazione, come se la loro felicità fosse quotidianità e nulla potesse sconvolgerli: famiglie e persone come tante, che non avrebbero mai dovuto combattere contro Voldemort o i suoi seguaci, che potevano vivere le loro vite con ingenua tranquillità. Tanto ci sarebbero stati altri che li avrebbero protetti.

Sentì una scintilla di rabbia percorrergli la pelle.

Perché sacrificarsi anche per loro?

Per quelle persone che nemmeno conoscevano la magia, che erano all’oscuro di quel piccolo mondo che correva parallelo al loro, che avevano odiato nei secoli passati, con rabbia e con dispregio.

Allontanò quei pensieri inutili dalla sua testa: non era questo il problema, dopotutto, lui non combatteva   certo per loro, ma per Harry. Degli altri non gli importava.

- Ci penso già dodici ore al giorno, vuoi che diventi un'ossessione? - ghignò Harry nel frattempo.

- Dodici ore al giorno? - Tom fece una smorfia - Nah, troppo poco -

Harry ridacchiò mentre gli occhi gli correvano verso il panorama che il battello gli offriva.

 

Che cosa poteva desiderare di più in quel momento?

Nulla, veramente.

 

Harry annaspò, sentendo un curioso balzo al petto, si portò una mano al cuore, respirando con forza e sgranando gli occhi per la sorpresa di quella bizzarra sensazione. La voce di Tom gli giunse ovattata alle orecchie, come se si trovasse a metri e metri di distanza, solamente la sua stretta lo risvegliò da quella sensazione trascinante.

- HARRY! HARRY, RISPONDIMI! -

E tutto tornò al suo posto, rumori e respiro, e rincominciò a respirare normalmente mentre la sensazione sparì come se mai ci fosse stata e si lasciò dietro solamente un lieve strascico di domande irrisolte.

Tom lo stava guardando con viva preoccupazione, incurante degli sguardi degli altri, angosciato solamente dallo stato di Harry: - Harry… - sussurrò.

- Sto bene – rispose Harry, la sua mano affondò nel cappotto di Tom mentre l’altro lo stava ancora tenendo per le spalle, timoroso – Torniamo in albergo… c’è… qualcosa che non va -

Lo disse in tono tranquillo, come se lo avesse sospettato, in qualche modo.

- Che intendi? – sbottò Tom – Dannazione, Potter, che cos’hai avuto? -

- Nix – rispose Harry con un lieve sospiro – Non cel’ha fatta a trattenersi… è nella nostra camera adesso -

- CHE COSA? – gridò Tom.

Harry gli tappò la bocca con la mano: - Che fai? Gridi? – Tom scalpitò, irritato – Lo avevo affidato a Dobby ma non è riuscito a trattenersi a quanto pare… -

- Come diavolo ha fatto a trovarci? – domandò Tom.

- Lo avrà visto nella mia mente… sai, siamo interconnessi… - spiegò con lentezza, calibrando ogni parola, Harry, poi lo prese per mano – Dai, andiamo -

- Dove? -

- In albergo. Se lo conosco bene potrebbe aver visto questo posto e si sarà messo in testa di venire fin qui – Harry lo tirò per un braccio – Andiamo – Tom rimase fermo dov’era – Tom… dai… - Tom si arrese, lasciandosi portare dentro il battello, in un anfratto per smaterializzarsi con calma.

Prima che Harry lo facesse, Tom lo baciò, passandogli le braccia attorno alla vita: - Odio quel peluche spelacchiato – sussurrò e si smaterializzarono così, labbra contro labbra, abbracciati.

Una volta giunti in camera, Nixie saltò subito addosso al suo herus, affondando immediatamente il suo musetto tra i vestiti di Harry e inondando la mente di Harry di un’immensa sensazione di sollievo: - Ciao piccolino… - ne accarezzò dolcemente la pelliccia. Alzò poi lo sguardo verso Tom, ma questi si era già tolto il cappotto e lo aveva gettato senza molti riguardi su una poltrona – Tom… -

- Che vuoi? -

Harry sorrise tristemente: – Addio vacanza soli soletti -

Tom puntò il dito contro Nix: - Questa è la volta buona che lo cucino! –

Il nexus, come capendo quella minaccia, sollevò il musetto e strinse gli occhietti color piombo, mosse le orecchie e poi tornò a farsi coccolare da Harry.

Tom grugnì insoddisfatto, decidendo di andare in camera, Harry lo fermò prima che andasse: - Tom… io… -

- Lo so, lo so, è il tuo nexus! – sbottò irritato – Mi chiedo solo quanto varrà la sua pelliccia… - borbottò entrando in camera e sbattendo la porta dietro di sé.

Harry sorrise tristemente di nuovo: - Ti ci abituerai, Nixie –

Il nexus sbuffò.

- Ti ci abituerai -

 

 

*

 

 

- Digli qualcosa -

- Che vuoi che gli dica? – domandò per l’ennesima volta, questa volta in tono esasperato, Harry. Si beccò un’occhiata truce da parte di Tom.

- Potter – sibilò quest’ultimo, in tono minaccioso, calcando in particolare sul cognome – Se non gli dici immediatamente di spostarsi vedrai questa maledetta pulce in un paio di graziose babbucce! -

Harry sospirò arrendendosi a Tom, che notò, aveva un tono particolarmente sinistro e di certo le sue minacce non erano affatto vuote: - Nixie… vieni piccolino, spostati di qui –

Nix lo guardò con i suoi occhietti scuri, mosse il musetto, guardò alternativamente il suo herus e il compagno del suo herus e poi decise di togliersi di lì – ‘lì’, termine generico per indicare lo spazio tra Harry e Tom che Nix aveva senza difficoltà occupato per stare più vicino a Harry, geloso del contatto che questi potesse avere con Tom in quel grande letto – per mettersi accanto a Harry nel lato libero.

- Digli che se riprova ad allontanarmi da te lo scuoio! – disse Tom avvolgendo Harry in un abbraccio e baciandolo leggermente sulle labbra.

- Non puoi essere un tantino gentile con lui? – si lamentò Harry.

Tom sorrise innocentemente e una sola sillaba uscì dalle sue labbra: - No –

Harry mise il broncio: - Non aiuti così. Nix è geloso del nostro rapporto… ti ricordo che è un nexus e… - ma non terminò mai quella frase perché Tom lo baciò possessivamente, spingendolo sotto di lui nel letto, e infilando  una mano al di sotto della maglia che indossava come pigiama.

Harry gemette mentre si lasciava baciare e toccare dalle dita impazienti di Tom, intrecciò le sue gambe con quelle dell’altro, avvertendo contro il bacino l’eccitazione di Tom.

- Aspetta… - cercò di fermarlo.

- Se pensi al nexus… scordatelo – ringhiò Tom baciandogli avidamente la linea del collo – Non mi fermerò per riguardo a quella palla di pelo ambulante… -

Ma la ‘palla di pelo ambulante’ prese a lamentarsi e per un attimo gli occhi di Harry videro ciò che avevano appena visto quelli di Nixie: un guizzo rosato e un gemito appena soffocato, poi capelli biondi che scomparivano. Tutto questo nello specchio di fronte al letto.

Harry si staccò da Tom, cercando di allontanarlo dal suo collo e liberando una mano per raggiungere la bacchetta – che il nexus aveva provveduto solerte ad avvicinargli-.

- Che c’è? – domandò contrariato Tom.

- C’è qualcuno – rispose brevemente Harry impugnando bene la bacchetta.

- Dove? – chiese Tom e anche la sua bacchetta apparve in mano. Non si mosse, credendo che risultasse meno sospetto un suo spostamento, ormai l’eccitazione era svanita e i suoi muscoli si tesero, in attesa di una risposta da parte di Harry e della precisa ubicazione del nemico.

- Prima era apparso nello specchio di fronte al letto – rispose Harry.

Tom lo fulminò con lo sguardo: - Baci me e fissi lo specchio? Carino da parte tua. Vuoi forse dirmi qualcosa di sottinteso, Potter? –

- Piantala di fare il geloso – Harry gli sorrise – Lo ha visto Nix. Vedi? Ci è utile -

- Utile a rovinare tutto. Gran bell’aiuto davvero – borbottò a mezza voce Tom.

In quell’istante le fiamme del camino si accesero e i due ragazzi scattarono subito in piedi, scivolando da letto con le bacchette puntare contro il caminetto. Nixie si avvicinò al padrone, rizzando tutto il pelo candido e ringhiando forte.

Tom si mise subito di fronte ad Harry, interponendosi tra l’amato e qualsiasi cosa stesse per uscire dal camino. Le fiamme divamparono con forza e tra di essere spiccò il volto di Albus Silente.

- Salve ragazzi, permettete una parola? – domandò serafico.

- Che vuole? Come ha fatto a trovarci? – lo accolse sgarbatamente Tom, maledicendo in tutte le lingue quel vecchiaccio.

- Ho mandato un’amica a cercarvi. Vi ha visti attraverso lo specchio – non accennò nulla né all’occasione in cui aveva sorpreso i due né per altro.

- E’ successo qualcosa? – domandò apprensivamente Harry.

- Non precisamente. Se intendi un qualche attacco, per ora non c’è nulla di cui preoccuparsi -

- Per ora? -

- E’ proprio di questo che volevo parlarti, Harry. Ti spiacerebbe tornare ad Hogwarts prima? -

- Sì, gli dispiacerebbe molto – s’intromise Tom prima che Harry potesse rispondere – Ci dispiacerebbe molto. Quindi le ripeto, che cosa vuole? -

- Voglio solo che Harry sia qui ad Hogwarts, Tom – rispose con calma Silente.

- Adesso? – domandò Harry con una punta di tristezza.

La vacanza era già finita? Stavano già tornando i problemi?

Tom notò immediatamente quel cambiamento di tono, gli toccò la mano, per confortarlo. Quindi non era l’unico cui non era andato giù quell’ordine perentorio. Tanto meglio.

Silente, notando di esser riuscito a convincere i due – era ovvio, poi, li aveva allarmati, sorrise: - No, potete venire anche domani mattina. Vi lascio. Usate la polvere magica – e sparì, con un ultimo cenno del capo.

Nuovamente soli, Tom avvolse Harry in un abbraccio: - Si sono messi tutti d’accordo? –

- Non lo so – rispose a bassa voce Harry – Ma mi sta preoccupando questa situazione… che vorrà? -

Tom scrollò le spalle: - Lo scopriremo domani – gli cominciò a mordicchiargli il lobo dell’orecchio, poi, guardando che Nixie lo osservava attentamente si rivolse a lui – Sparisci fino a domattina, eh? Devo fare un discorsetto fisico al tuo padrone –

Nixie lo fissò per un attimo poi, con qualche agile balzo, sparì nel salotto, lasciando ai due amanti un po’ di intimità.

- Tom… -

- Taci, ora, Harry. Siamo soli -

Harry aveva sentito chiaramente che Nix non era per niente felice dell’ordine di Tom ma aveva lasciato comunque campo libero perchè intuiva il desiderio dell’herus. Gli inviò un ringraziamento mentale prima di baciare Tom.

- Ti amo – gli sussurrò.

Il cuore di Tom prese a battere più forte, emozionato.

 

E il silenzio scese nell’appartamento inframmezzato da qualche gemito e sospiro fino a che Morfeo giunse, facendo ricadere tutto sotto il suo impero, e modellando i sogni dei due amanti abbracciati come cera di candela sotto le sue mani di sonno.

E per una notte, diede solo la tranquillità.

E il respiro dei due amanti sorridenti si fuse assieme al silenzio della notte.

 

 

 

 

*

 

 

 

FINE CINQUANTESIMO CAPITOLO

CONTINUA…

Mistress Lay

 

 

 

*

 

 

All’alba del cinquantesimo capitolo ho deciso di cambiare un po’ layout! ^^ Ovviamente non so ancora se questo che ho sperimentato per la prima volta mi soddisfi o meno… mah… voi che ne dite?

In ogni caso volevo rassicurarvi per una certa persona di nome William e di provenienza sconosciuta (mica tanto!): stateci attenti, in senso buono e non mi uccidete Elecam! >.< (unità inscindibile…)

Un’ultima cosa… qualche teoria sul ‘personaggio’ apparso all’inizio del capitolo odierno? ^^ Dai, vi ho dato un indizio… XD

 

Grazie a coloro che leggono, soprattutto a coloro che commentano:

 

ysal pax, beh, sì, magari il cameriere non ha addosso il copyright di nessuno – a proposito, sei sicura? Chiho avrebbe qualcosa da ridire, credo! U.U – ma un ringraziamento era d’obbligo! XD Quel capitolo si è scritto con una facilità incredibile… mah, a volte mi stupisco! >.< Bax bax!

 

Moony*, eh sì, era da un po’ che non tiravo in ballo tutti e tutto, così mi sembrava un buon capitolo per rimediare! XD Azzeccato ovviamente, ma come puoi pensare del contrario? (no, non te lo posso permettere! >.<) Bax bax!

 

Selene_90, carissima, mi dispiace non essere ancora riuscita a commentare la fic, ma oggi rimedio, promesso! XD Sono veramente felice che ti sia piaciuto a tal punto il capitolo precedente da rileggerlo così tante volte… ^//^ Per Tom e Harry per ora c’è una situazione di calma apparente, mi dispiace dirlo, ma per loro siamo solo all’inizio… sì, la conversazione tra Silente ed Harry era una visione di Emilia… eheh chissà! XD Grazie, ti adoro, sono veramente felice di suscitare tali emozioni con la mia umilissima fic e non ringraziare per quello che ho detto alla tua fic: è la verità e ti assicuro che l’adoro ogni capitolo che passa, come adoro te, ma questo, lo facevo da un bel po’! XD Bax bax!

 

elecam28, vedo la tua mano in aria, Ele, ma credo che sia l’unica a sventolare impervia! XD LEGAME? Dici?! XD  non risponderò alla prova del 9, my dear ^^ Però quel William... non lo so... ci sarà forse un LEGAME? XD Mah... comunque, povero Neville! Ti ho già esposto il mio parere, no? Cucciolo... T.T E che dire di Tom e Harry? L'amore non sarà bello se non è litigarello, ma io li preferisco MUTI e IMPEGNATI... XD Bene bene bene, ORA ho gli spunti adatti per scrivere... chissà che non appaia anche un Tom da queste parti, mah... ^_- Un beso! 

 

alicesimone, vorresti picchiare la Piattola numero uno? Ma prego, io non ho assolutamente nulla in contrario, anzi! XD Per quanto riguarda Neville e Blaise… beh, diciamo che la loro ‘relazione’ è ancora tutta da vedere, come quella degli altri personaggi! XD Non si è mai sicuri di niente con me nei paraggi! XD Bax bax!

 

Potere ai Panda, capisco perfettamente quelle persone che non vorrebbero sapere nulla del settimo libro e hanno la ferma intenzione di aspettare gennaio per leggerlo… io non ci riuscirei ovviamente ma questa persone hanno tutta la mia ammirazione! XD

Sì, piaciuta moltissimo l’Inghilterra, anche se il tempo non è stato molto clemente… ma in ogni caso, come sempre, la Gran Bretagna vale! XD Non preoccupare se non riesci a commentare, come vedi, io per prima non me la cavo molto con tempo e puntualità, soprattutto quando si tratta di scrivere durante le vacanze… chissà come mai durante i periodi che dovrebbero essere di relax io sono più impegnata di prima… >.< Comunque… dove vai di bello? *me curiosa*

Tornando alla fic… ehm, sì, si fanno tutti un po’ troppe paranoie… ma che ci vuoi fare, mi piace analizzare in singolo dettaglio queste situazioni e i cambiamenti… ^^’’

Philius è un wnellter… o meglio dovrebbe esserlo. ^^ Un indizio: se anagrammi la parola troverai che creatura è… XD (ma cambia la ‘n’ in ‘m’ XD).

Sì, dovrebbe essere, per Harry e Tom, tutto più naturale, e come vedi qui hanno ‘preso il via’. Più che altro volevo che i primi tempi della loro relazione fosse più cauta, questo perché, sebbene si amino e lo abbiamo più volte ammesso – nel caso di Tom solo a se stesso -, non è così semplice lasciarsi andare. come avevi accennato tu qualche recensione fa, i cambiamenti si sentono, soprattutto ai primi tempi della relazione, soprattutto se si tratta di amici. E se si trattasse di nemici… apriti o cielo! XD

E mi chiedi anche che succederà quando si verrà a sapere della vera identità di Tom? XD Eheheh…

Sì, come al solito Tom ha esagerato ma non riesce ancora a comprendere che Harry sia ormai al suo livello – e non sa nemmeno che può usare la magia pura… u.u –.

Blaise… ehm… si vedrà più avanti, niente è ancora sicuro al cento per cento! XD

Non preoccuparti se non riesci a comprendere l’ultima parte e l’identità di William… eheh Bax bax!

 

James_Prongs, non preoccuparti, sapevo che non cel’avresti fatta, tutto ok! XD La piattola? Brutta fine? Ma sai che queste due cose, nella stessa frase, stanno benissimo? XD Bax bax!

 

Kira, SisSly! Volevo dirtelo ma poi mi hai servito l’occasione su un piatto d’argento e come potevo rigiutare l’invito? XD Per fortuna sono riuscita a mantenermi IC, non mi sarei mai perdonata del contrario! U.U Sì, sì, lo so che anche tu sei una fan della relazione tra Phil e Luigi…! XD Bax bax!

 

HP Mary, sì, anche se due settimane, a volte, sono anche poche! U.U Non preoccuparti per lo stralcio di ‘visione’ avuta da Harry… si sarà in seguito. XD Forse è meglio preoccuparsi di quella di Emilia… eheh ^^’’ Sì, letto il settimo libro anche se, devo dire la verità, mi aspettavo qualcosa di più. Mah. Opinioni personali… in ogni caso per i viaggetti mentali… uhm, aspettatene parecchi, soprattutto da Tom! XD Bax bax!

 

Lalia, che bello! *.* Sei tornata! Come sono felice! *.* Beh, sì, i regali mi hanno dato molto da pensare… ma alla fine a quanto pare si sono risolti come le scelte più felici! XD Bax bax!

 

gokychan, O.O Accidenti, che recensione infiammata! Ti ringrazio, sono veramente commossa per il sostegno di cui mi fai partecipe! ^///^ Onorata! *inchino*

Ma non preoccuparti – almeno non troppo – per queste due teste di legno (leggesi Tom e Harry) e nemmeno per Will (che tra l’altro è vivo e vegeto ^^)! XD

Come mai qui i misteri si infittiscono invece di svelarsi?

Ma sai che è proprio una bella domanda? U.U

La dura realtà, e mi rendo perfettamente conto che è così, è che siamo.solamente.all’inizio per quanto riguardano le rivelazioni. ^^ (e poi ci sono io, che ne combino di tutti i colori con RdS! XD Che disastro che sono!) Grazie tantissime ancora, ti adoro! Bax bax!

 

miss pink 87, grazie! ^^ La lemon ‘ufficiale’ tra Harry e Tom la metterò nella Raccolta di Spin off. ^^ Se non la segui, in ogni caso avvertirò io dove e quando la posterò! XD Non mi hai fatto assolutamente arrabbiare! Scherzi? Mi fa piacere sapere la tua opinione, quindi non farti remore! ^^ Bax bax! Sei sempre la benvenuta! *.*

 

MORFEa, prova del 9 superata carissima Jessica! XD Ebbene sì, William è proprio QUEL William! XD Stessa persona, fic diverse… c’è un perché ma non lo posso ancora dire, Elecam altrimenti mi uccide! XD E se noterai anche da altre parti ci sono alcuni accenni a RdS… XD (in ogni caso, anche tu dalla parte di Will? *.* Bene, bene… un’alleata! *Miss si sfrega le mani*)

Sì sì, odio anche io Ginny, ti capisco benissimo >.<

Non è ancora detto per Neville, ma dal momento che nulla è sicuro in questa fic, beh… aspettatene di tutti i colori. XD Sì, le vacanze sono passate bene, un po’ troppo caotiche ma bene! XD Oh sì, Monaco è bellissima! XD (adoro il Museo oceanologico…! *.* Era lì, giusto? O.o *me confusa*)

Sì, te lo prometto! RdS vedrà la parola fine! XD E chissà quando… queste mie continue idee a volte mi preoccupano parecchio. U.U Grazie per il tuo sostegno! XD Bax bax!

 

Elanor, ti rassicuro subito! William NON è T…o! XD Sono due personaggi distinti… anzi, due LICENZE diverse! XD (a proposito, ho dato un indizio per T…o stratosferico! Devo cominciare a tapparmi la bocca… -.-)

Comunque… ciao! XD Scusa se ancora non ti ho spedito la mail ma come puoi immagine è stratosfericamente lunga oltre che divisa in varie parti… eheheh XD

Indovina, indovina, chi è il primo personaggio che compare in questo capitolo? XD Ma, sì, proprio lui! ^^ Ti è mancato? (grrr, no ndElanor) Ti dirò la verità, ci avevo pensato al peluche, ma poi sono rinsavita, giusto in tempo! (no, in realtà stavo – e diciamo ci la verità, già mi stavo fregando le mani con una bellissima immagine mentale di Tom vestito da Nonna Papera con tanto di fiocchetto tra i capelli e grembiulino con in mano il peluche che guarda stralunato… - per  scriverlo quando Tom mi ha minacciato di bruciare tutti i miei libri, quindi, capisci, per amore dei miei adorati, non ho proprio potuto scriverlo! >.<)

Sì, sì, Ginny, uccidiamola! >.< Non la sopporto e guarda caso mi capita proprio alla perfezione… eheheh, no, dai, non dico altro, ultimamente sto dando TROPPI indizi! U.U

Eheheh… spavento troppo se dico che questa fic, di guai e rivelazioni scottanti, siamo solo all’inizio? XD Dopotutto, di grandi misteri, ne ho svelati solo due! XD Se non tre… eheheh, da adesso in poi mi sbizzarrisco! Allora posso andare in pensione senza troppi problemi? Ci pensi tu a RdS? XD Bax bax!

 

NamiTheNavigator, non preoccuparti! XD Ce ne ho messo di tempo per decidere ma alla fine… chi l’ha dura la vince! ^^ Bax bax!

 

Captain, grazie, sei sempre così gentile! XD Grazie anche per il pensiero… sai com’è, non vorrei rovinare a nessuno il settimo libro… XD Bax bax!

 

Minerva Bellatrix, oh non è assolutamente nostra intenzione, ti posso assicurare… XD Ma non dirmi così che altrimenti mi vengono i sensi di colpa! >.<’’ (a proposito… per l’anagramma, a che punto siamo? Hai sostituito la ‘n’ con la ‘m’, vero? XD) Prego, tira pure quello che vuoi a Ginny, anzi, se le tiri qualcosa (anche il settimo libro, è uguale! XD) mi fai felice! XD Quanto le voglio bene io a Ginny, proprio nessuno, eh? XD Bax bax!

 

nox, Will rimpiazzerà Tom? Mi uccidi se ti rivelo che sarà così? XD No, dai, scherzo ovviamente… Immaginavo che ti sarebbe piaciuta la scena Harry/Voldie… XD eheheh Bax bax!

 

Metis, si ha come l’impressione che Hermione stia andando all’indietro… ma per essere precisi Hermione sta un po’ traballando. Un po’ torna sulle sue decisioni, un po’ procede di qualche passo verso la maturità… ma si riscatterà anche lei, vedrai! XD

vedrai! XD Ci sei andata molti vicina con la tua teoria Emilia/Tom/Harry… per ciò che vede Tom, dovrai aspettare un poco, ma poi svelerò tutto, promesso! XD Grazie, sei sempre così gentile! ^///^ Bax bax!

 

adsharta, vedrai, Ginny non sarà per niente temibile, ma non si sa mai… >.< Sì, diciamo che la tua teoria non è affatto sbagliata. Eheheh… vedrai in seguito. ^^ Già, è un buon segno che RdS cambi sempre, ma ormai non mi ci raccapezzo più! XD Non che mi lamenti, ma i nodi al pettine vengono da soli, senza nemmeno che io ci pensi troppo… è la fine, quando devo incastrare tutto alla perfezione, che qualche problema salta fuori! XD Mah, so vedrà! Bax bax!

 

Shia, ti ringrazio, veramente. Che questa fic piaccia è già un miracolo, ma soprattutto che piaccia a persone che normalmente non leggono slash e non sono fan delle coppie correnti… è veramente un traguardo per me! ^//^

Sì, sempre una sorpresa… eheheh… altrimenti come tengo viva RdS? XD Ma preparati, perché siamo solo all’inizio! *paura* Ancora grazie! *inchino* Bax bax!

 

Stè_Wormy, grazie tesoro! XD Anche tu ami tanto tanto tano Ginny? ^^ Io ovviamente, appena la vedo vorrei correrle incontro e stringerle le braccia al collo… e poi stringere, stringere, stringere… XD Chi ti ricorda? XD Bax bax!

 

Grazie inoltre a Prince, Mimi88, Ghiale, Eliechan28.

 

 

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Miss

  
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